martedì 29 aprile 2008

Alè Manno!


Il modello Roma di Rutelli & Veltroni che ha "gestito" il potere per 15 lunghi anni oggi è miseramente defunto. Gianni Alemanno con l'ausilio di una grande, grandissima campagna elettorale e di un avversario impresentabile come Francesco Rutelli ha vinto ed è il sindaco di Roma. Un risultato incredibile se confrontato con la recente rielezione di Veltroni del 2006 che ha visto perdere lo stesso Gianni Alemanno candidato del Popolo della Libertà. Il grande merito di quest'ultimo è stato quello di far passare il messaggio di un voto alla persona e non al partito. A nulla è servito da parte di Rutelli elemosinare voti a sinistra e a destra. Alemanno ha vinto sul territorio, fra la gente nella vita quotidiana. Una rincorsa iniziata più di un mese fa e che si è conclusa con un vero e proprio trionfo. Un dato politico che va oltre l'elezione comunale, ma va esaminato nell'intera ottica nazionale. La sinistra in Italia ha fallito, la destra ha la grande occasione di aprire un ciclo imponente di riforme. Tornando al nuovo sindaco di Roma, ora finalmente si può far diventare Roma una città Europea sotto il profilo dell'ordine pubblico, della sicurezza, della pulizia e della cultura. Alemanno avrà tutti contro, come abbiamo visto infatti sia attori, che cantanti, che calciatori si sono schierati apertamente dalla parte di Rutelli. I centri sociali della città creeranno evidenti problemini e faranno ostruzionismo. Ci saranno da risolvere piaghe sociali come il problema abitativo. Ma ora pensiamo al presente. Godiamoci questa vittoria, perché Roma è Cambiata.


Roma è nostra!


domenica 27 aprile 2008

Piscina, annunci 'immorali'


Tempi lunghi: Niccolai (Pdl) accusa il sindaco

IL SINDACO ha fatto intendere che la piscina partiva subito e che entro un anno sarebbe stata realizzata pur sapendo che non era vero». Mario Niccolai, capogruppo di Fi-Verso il Pdl ha lanciato accuse di «immoralità politico-amministrativa » contro il sindaco Sabrina Sergio Gori. «Promettere
una cosa quando non si sa se potrà realizzarsi la dice lunga sul che tipo di rapporto questa giunta vuole tenere con i cittadini». Niccolai (e prima aveva il consigliere azzurro Daniele Ferranti) si riferiva ai «proclami trionfalistici del marzo 2007 durante la parata di presentazione della nuova piscina comunale alla presenza del vicepresidente della giunta regionale Gelli e successivamente in campagna elettorale». «QUESTO modo di parlare in politica denota mancanza di realtà- replicava il sindaco Sabrina Sergio Gori - e non so dove potrà portare. Respingo in maniera forte che io sia persona immorale politicamente ». «Quanto alla piscina - ha detto - ci siamo mossi seguendo l'idea guida dello sport per tutti alla ricerca di salute, aggregazione, incontro, stare bene insieme, equilibrio e benessere. Sono state approvate tra l'altro una variante urbanistica, una convenzione con la Bcc, l'affido della gestione e manutenzione all'Uisp di Firenze. Un'operazione complessa che ha comportato problemi nella tempistica (sopratutto per gli espropri) dovuto anche a carenza di personale». «PARLO da vaso di coccio in mezzo ad un paio di vasi di ferro» ha detto Alessandro Cialdi (Udc). «Non m’interessa parlare di immoralità. E' certo però che nel programma della precedente amministrazione c'era già la realizzazione della piscina. Allora i soldi vennero stornati per rifare piazza Risorgimento. E' stata quindi fatta una variante urbanistica per permettere tempi celeri per gli espropri e in quell’occasione vennero aggiunti diversi lotti edificabili (una quarantina di appartamenti). Ora siamo al punto di non avere nessuna opera realizzata, nessun esproprio fatto ma solo un progetto preliminare e definitivo a cui mancano alcuni pareri. Dubito che il Comune riesca a ultimare la piscina prima del 2012»


Dalla cronaca locale de "La Nazione" del 26/04/2008

25 APRILE DA SEPARATI IN COLLINA


RIFONDAZIONE DA’ LE FAVE A 5 EURO, IL PD I PANSOTI A 6 EURO…A BAGNASCO SOLO FISCHI, IN FONDO GLI E’ ANDATA BENE: AD ALTRI SACERDOTI, NEL TRIANGOLO DELLA MORTE, ANDO’ PEGGIO.


Ora e sempre desistenza , questo il motto con cui si sono svolte le celebrazioni del 25 aprile in quel di Crevari, sopra Voltri, quartiere di Genova. Nella frazione di Campenave, in collina, si sono svolte due feste, a distanza di appena duecento metri una dall’altra. Da una parte, più in basso, ecco la “Sinistrainfesta”, con bandiere rosse e arcobaleno; dall’altra, in posizione più dominante, davanti alla locale sede dell’ANPI, ecco le truppe dei veltroniani. Tante le differenze, vediamo di scendere nei dettagli musical-gastronomici. La festa degli Arcobaleno, organizzata dalla sezione Curiel, sezione di Prc di Prà e Voltri, era accompagnata intanto dalla musica a tutto volume di de Andrè e De Gregori, un solo partigiano presente ( gli altri sono stati tutti precettati dai Pd ), si mangiava rigorosamente in piedi o stesi sul prato. Andiamo al menù: frittelle a un euro, un piattino di frittura tre euro, una busta di fave 5 euro, il sardo fresco un euro e mezzo, una bottiglia di vino 3 euro. Una nota stonata che segnaliamo ai “compagni duri e puri”: nello stand dell’associazione Italia-Cuba dovrebbero esserci i sacri testi del “Che”, ragazzi…non il venditore di collanine e braccialetti brasiliani…non siamo in spiaggia compagni su…un po’ di decoro.
Duecento metri più su, ecco la festa versione Pd, decisamente in tono meno ruspante, musiche a cura dell’orchestra ” La dolce storia”, un po’ di “Bella ciao” e tanto ballo liscio. Prima grande differenza: qua tutti seduti ai tavoli e rigorosamente serviti…”. che borghesi” sussurreranno dall’altra festa… ( tra un po’ si faranno servire da qualche badante extracomunitaria ?). Anche il menù è più elaborato: pansoti al sugo di noci e ravioli al ragù a 6 euro, braciole di maiale a 6 euro, milanese a 7 euro, salsiccia alla piastra a 5 euro, vitel tonnè a 6 euro. Pure il dessert a 2 euro e vino a un euro in più rispetto a quelli di sotto.
E’ il caso di dire che i due gruppi si sono “fiutati” a distanza, più che per l’analisi politica in questo caso per gli odori di frittura che il vento maligno trasportava qua e là. Il patto di “desistenza” ha funzionato: vicini ma lontani, si sono divisi la collinetta, onorando la data e la festa.Nel frattempo in P.za Matteotti, a Genova, il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Genova per le celebrazioni del 25 aprile, ricordava che ” occorre coltivare la storia, senza sottacere nulla. C’e’ stato solo un mito privo di fondamento storico reale e usato in modo fuorviante e nefasto, quello della cosiddetta ” Resistenza tradita”, che è servita ad avvalorare posizioni ideologiche e strategia pseudo-rivoluzionarie di rifiuto e di rottura dell’ordine democratico costituzionale. Le ombre della Resistenza non vanno occultate”. Che le parole opportune di Giorgio Napolitano non sia state molto recepite, lo dimostra il sen. Raimondo Ricci, ex Pci, presidente dell’Anpi, che fa un intervento a senso unico, come suo costume …con aggravante avanzata senilità.
Il clou avviene in Piazza Matteotti, quando procede tra due ali di folla di rosso imbandierata, il cardinale di Genova ( e presidente della Cei), Angelo Bagnasco e viene sommerso da una salva di fischi e urla “buuu” destinate solitamente dagli ultras razzisti allo stadio a giocatori di colore. Evidentemente il razzismo alligna tra le truppe resistenziali che si sono date appuntamento in piazza, o più semplicemente trattasi di degni eredi di chi, nel triangolo della morte, in Emilia, nel dopoguerra massacrò decine di sacerdoti in nome della “rivoluzione comunista”, approfittando del clima favorevole.
Il cardinal Bagnasco, con classe e distacco, saluta la folla come se niente fosse. In fondo paga le coerenti posizioni della Chiesa sui temi etici, ha ricevuto minacce, è costretto a vivere con la scorta ( che peraltro avrebbe rifiutato, fosse dipeso da lui). Un grande uomo di Chiesa che giustamente non si cura dei fischi di qualche povero mentecatto. Perchè la differenza a nostro parere sta proprio qua: la Chiesa sa fare la Chiesa, difende la dottrina come è normale, i “rivoluzionari” non sanno fare i rivoluzionari, sono dei poveretti imborghesiti fino al midollo, con abiti firmati e frequentatori di salotti e ClubMed.
Per questo gli operai votano a destra, per questo nelle borgate e nei quartieri popolari avanza la destra, per questo chi vive nell’emarginazione sociale vede a destra un punto di riferimento: perchè si sono rotti i coglioni di farsi prendere per il culo da questi fighetti della politica politicante che vivono di celebrazioni e di speculazioni e poi hanno l’attico a Carignano con vista sul mare. A loro giunga il messaggio che Grillo ha esternato da Piazza Castello a Torino …”. fanculoooo” borghesia rossa miliardaria.
Andiamo a farci una bella, proletaria ” salsiccia alla piastra”…


Il razzismo NaziComunista di Valentino Parlato


Una premessa.
L’auspicio è che al più presto intervenga l’autorità giudiziaria, e che valuti se le affermazioni che di seguito si riporta, non siano passibili di sanzione penale ex
legge Mancino; così come pure ci si augura, che l’Ordine dei giornalisti intervenga al riguardo, con una dura reprimenda a carico del giornalista del Manifesto.
Ma arriviamo al dunque.
Ecco
le farneticanti parole di Valentino Parlato, indirizzate a Gianni Alemanno:
“Gianni Alemanno è integralmente fascista, già nella sua fisionomia (ma non sono lombrosiano)“.
“Domenica e lunedì prossimi dobbiamo andare tutti a votare per Rutelli, possiamo più o meno tapparci il naso, ma la puzza di Alemanno è terribile“.
Poche cose da aggiungere, perché le deliranti e fasciste affermazioni di Parlato, si commentano da sole.
La prima, è che - come ha egregiamente sottolineato Luigi Santabrogio su
Libero di ieri -, scomodare la “fisionomia” di Alemanno, come fa Parlato, attribuendo alla stessa un significato o un valore politico in modo più o meno deterministico: significa esprimere razzismo puro.
In nulla dissimile da quello che Hitler usava all’indirizzo degli ebrei. Quando, ad esempio, postulava come avessero tratti somatici particolari (il naso adunco); e che quindi fosse possibili individuarli come “razza”: a giudizio del dittatore, “inferiore”!
Il discorso di Parlato è lo stesso: dal volto e dalla fisionomia di Alemanno, sarebbe possibile risalire alla sua razza politica. Ovviamente considerata dal pennino del Manifesto: “degenere”!
Razza politica, cui il fascista del Manifesto attribuisce anche un afrore molto forte: “la puzza di Alemanno è terribile“.
Le parole sono indubbiamente violente. Indubbiamente pregne di razzismo.
E come si è detto all’inizio: magari passibili di sanzione penale ex
legge Mancino.
Speriamo si trovi un pubblico ministero disposto a far rispettare la legge succitata!


venerdì 25 aprile 2008

Una scelta inopportuna


La scelta di affidare la gestione della Civetta alla cooperativa sociale Il seminatore di Pistoia di cui è responsabile il vicepresidente del consiglio comunale nonché consigliere delPd Alessandra Migliorini, proprio perchè suscettibile di un possibile conflitto di interessi è stata una inopportunità politica». Lo ha sostenuto il capogruppo di «CittàPerTe» Andrea Bagattini intervenendo nel dibattito su un’interpellanza presentata da Daniele Ferranti (Forza Italia verso il Popolo della libertà-An) apertosi dopo la sospensione della seduta chiesta dal presidente dell'assemblea Massimo Sauleo. E' stata valutata anche l'opportunità di affrontare il dibattito a porte chiuse. L'esponente azzurro chiedeva di conoscere in particolare le motivazioni che hanno portato a scegliere il progetto della coop pistoiese, risultata vincitrice della gara con solo due punti di distanza rispetto al consorzio «Astir» di Montemurlo. «Pur muovendosi ai confini dei quadri legislativi e non risultando incompatibile il duplice incarico amministrativo e lavorativo del presidente del Seminatore—ha affermato Ferranti — tale scelta contrasta nettamente con il codice etico imposto da Veltroni al proprio partito. A Quarrata il controllato è anche controllore». «Il problema di fondo non è quello del parere della commissione di valutazione—ha sostenuto il capogruppo d'opposizione Mario Niccolai —quanto piuttosto come questa coop si sia aggiudicata l'appalto. Mi domando che ne pensano i consiglieri di maggioranza o nelle Case del popolo. Non meravigliatevi poi se perdete le elezioni!. Mi pare che nessuno della maggioranza abbia tenuto conto del codice etico del Pd. E' un atteggiamento che dimostra come questo governo della città sia lontano dalla gente». Il sindaco Sabrina Sergio Gori ha risposto alle domande tecniche sottolineando sopratutto l'aspetto della «disponibilità offerta di personale proveniente da categorie svantaggiate, propria della natura della cooperativa vincitrice, di tipo B. E' stato fatto tutto nella piena legalità».
Si è intanto saputo che Andrea Bagattini, capogruppo della lista civica «CittàPerTe», non siederà
più in consiglio comunale. L’annuncio delle dimissioni era da tempo nell’aria e non sono pertanto
giunte inaspettate. E’ un atto coerente al programma elettorale presentato agli elettori nel maggio scorso finalizzato a creare un’alternanza ispirata ai principi della «democrazia partecipativa». Al suo posto entrerà Marco Grassini, il candidato di «CittàPerTe» che dopo Bagattini ha ottenuto il maggior numero di voti di lista. Grassini, già dipendente comunale di Quarrata e impegnato nell’associazionismo, attualmente lavora al Comune di Larciano.


Dalla cronaca locale de “La Nazione” del 24/04/2008

giovedì 24 aprile 2008

63 volte una verità a metà


Domani si commemora il giorno della Liberazione dal nazi-fascismo. E per la 63sima volta assisteremo ad una "festa" semi-nazionale, ad una commemorazione a metà. Sentiremo di nuovo la voce di quella memoria azzoppata di chi domani scenderà in piazza, quelle stesse persone che un anno fa insultarono un partigiano che non fu comunista, che combattè per la libertà e non per instaurare anche in Italia il regime che fu di Lenin e di Stalin. Domani scenderanno in piazza i gendarmi della memoria, coloro che non sono nemmeno in grado di fermarsi e riflettere su cosa fu la guerra civile che scoppiò in Italia dopo che gli alleati anglo-americani ci liberarono. E che morirono per noi. E per ringraziamento ora ottengono che l'Anpi e le associazioni sorelle si prendano tutto il merito di aver cacciato i tedeschi dal nostro paese. E come avrebbero fatto tutto da soli, di grazia? Mentre stavano nascosti tra le montagne? Domani ci verrà riproposta per l'ennesima volta una storia dimezzata, scritta da chi ha vinto eliminando del tutto gli scempi compiuti dopo il 25 aprile, da quei gruppi che si proclamavano antifascisti e in realtà erano spesso e volentieri più beceri e schifosamente violenti dei fascisti stessi. E la fotografia che accompagna questo post, a mio modesto parere, ne è la più lampante dimostrazione. Ma non è l'unica. Ci sono centinaia di testimonianze, di memorie, talvolta di fotografie, che raccontano gli scempi compiuti da coloro che domani ci propineranno l'ennesima solfa sl Berlusconi fascista. Solo che chi si prende il lusso di parlarne diventa automaticamente un fascista. Anche se è sempre stato antifascista. Pansa è solo l'ultimo esempio, e un suo recente libro mi ha dato molto da riflettere. Il concetto di fondo è molto semplice: chi ha combattuto il fascismo era nel giusto. Ciò che giusto non potrà mai essere considerato è il modo in cui il fascismo fu trattato dopo il 25 aprile. E in un attimo Pansa è diventato un revisionista, un fascista, che dimentica gli orrori del fascismo. Forse ho letto male, o forse ho perso il passaggio in cui l'autore fa affermazioni di questo tipo, perchè mi pare che la tesi fosse tutt'altra.
Recentemente Dell'Utri ha proposto di riscrivere i libri di storia. E ovviamente è stato fatto bersaglio delle critiche più assurde. Ma va da sé che essendo amico di Berlusconi non può essere preso sul serio da certa parte della Nazione. Non credo che lo abbia detto con l'intenzione di far scrivere nei libri che il fascismo sia stato quanto di meglio abbiamo avuto in Italia. Ma se provassimo a fare una riflessione sul fatto che non è nemmeno quanto di peggiore ci sia successo in più di 2000 anni di storia e nei quasi 150 anni dall'Unità, già sarebbe un grosso passo avanti. Se poi volessimo provare a dire che chi ha sconfitto il fascismo non sono stati i partigiani, saremmo molto, molto avanti.


Diavolo di un Berlusconi, aveva ragione lui su Alitalia


Quel diavolo di un Cavaliere anche stavolta aveva ragione. Il mese scorso si mosse per formare una cordata italiana, tutti lo presero in giro, ci fu qualche smentita d'obbligo di alcune aziende chiamate in causa, addirittura c'è chi, come Di Pietro, lo voleva denunciare.
Oggi, come per incanto, dopo l'addio di Spinetta ( Air France) che voleva uccidere Malpensa bloccandone gli slot e
dopo l'arrivo di questa notizia da non sottovalutare, ecco che la cordata italiana, con gli stessi nomi fatti da Berlusconi (Intesa, Toto-Air One-Ligresti) si palesa e si dice interessata... Se il prestito ponte fosse stato palesato prima, forse ci sarebbe già anche una offerta, ma non tarderà nemmeno quella a quanto pare.
Se Alitalia dovesse rimanere italiana, con la cordata proposta ai tempi da Berlusconi, mantenendo intatta Malpensa, il governo Prodi e tutta la sinistra con lui, ci farebbero davvero una figura da dilettanti.


mercoledì 23 aprile 2008

L’Altra Casta, quando sindacato significa fare i propri interessi


“Fatturati miliardari. Bilanci segreti. Uno sterminato patrimonio immobiliare. E organici colossali, con migliaia di dipendenti pagati dallo Stato“. Non si tratta di un ente “carrozzone” statale bensì dell’”Altra Casta“, quella di cui gli stessi politici temono ed è costituita da Cgil - Cisl e Uil. Ce la racconta l’ inchiesta di un coraggioso giornalista de l’”Espresso“, Stefano Livadiotti, che armato di coraggio ha condotto una ricerca certosina e mettendo assieme i pezzi del puzzle, ne ha fatto venir fuori un quadretto niente male. Altri prima di lui ci avevano provato, ma poi si erano arresi, come la stessa Forza Italia: “Quasi dieci anni fa, - si legge nell’articolo inchiesta - alla fine del 1998, un ingenuo deputato di Forza Italia, ex magistrato del lavoro, convinse 160 colleghi a firmare tutti insieme appassionatamente un provvedimento che obbligava i sindacati a fare chiarezza sui loro conti. Dev’essere che nessuno gli aveva ricordato come solo pochi anni prima, nel 1990, Cgil, Cisl e Uil fossero state capaci di ottenere dal parlamento una legge che concede loro addirittura la possibilità di licenziare i propri dipendenti senza rischiarne poi il reintegro, con buona pace dello Statuto dei lavoratori.” Vi risparmio le reazioni che ne seguirono, le leggete nell’articolo. Ma l’altra casta gode anche di tanti ulteriori privilegi, ad esempio nessuno conosce i bilanci dei “tre porcellini” - così ama chiamarli D’Alema -, è tutto segreto, nessuno può o deve sapere. Silenzio assoluto, come se fosse segreto di Stato, ma forse lo è davvero. Una cosa però la conosciamo bene, ed è il numero dei delegati, 700 mila, che a spese dello Stato (cioè di noi tutti), sono pagati per fare gli interessi dei lavoratori. A giudicare dai sondaggi pare però che ” Solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia.” E allora quali interessi fanno? Indubbiamente quelli dell’Altra Casta. E vogliamo anche accennare alla carriera politica che l’attività nell’”Altra Casta” garantisce? Basta guardare alle cariche più alte del precedente governo per farsene un’idea completa… questo è solo l’antipasto, se volete approfondire meglio la questione vi basterà collegarvi al blog dal titolo emblematico: BOICOTTIAMOLI!!! . Troverete tanto di quel materiale da saziare la vostra curiosità. Noi siamo fermamente convinti che il Paese abbia bisogno di un sindacato vero, un sindacato che guardi più ai bisogni dei lavoratori che a quelli di bottega, un sindacato da costruire. Lo dimostra la situazione salariale dei lavoratori del nostro Paese negli ultimi 15/20 anni, il potere di acquisto si è nettamente dimezzato mentre i privilegi di alcuni sono cresciuti. Dov’erano i difensori dei salari e dei lavoratori? Traetene voi le dovute conclusioni.


lunedì 21 aprile 2008

Kultura di regime


Nella trasmissione del 17 aprile 2008 di Annozero sui Rai 2… condotta dal compagno onorevole Michele Santoro, con la saggia presenza di Marco Travaglio (il profeta), ma soprattutto, e di questo voglio parlare… la dotta e colta presenza dell’architetto Massimiliano Fuksas. Questo dotto signore ha dato degli ignoranti a tanti italiani… dei mentecatti a Bossi e Fini per la legge sull’immigrazione che porta il loro nome (la Bossi-Fini appunto), ha detto che in Italia si possono dire tutte le bugie e le balle che si vogliono… tanto nessuno ci fa caso… nessuno si rende conto delle fesserie, perchè gli italiani sono un popolo ignorante… ed è proprio per questo (secondo lui) che Berlusconi ha vinto le ultime elezioni… io direi che le ha stravinte per altri motivi, tipo le troppe tasse della sinistra, i troppi immigrati clandestini della sinistra, la troppo poca sicurezza data dalla sinistra… e potrei continuare… ma il nostro architetto è convinto delle sue idee: in Italia c’è una massa di ignoranti e, appoggiato da Travaglio e dal sempreverde Giovanni Sartori, ha iniziato il suo show, attaccando, manco a dirlo, Berlusconi: Berlusconi aveva detto che Casini ha preferito essere il primo in un paesino che il secondo a Roma per motivare la scelta del leader dell’UDC di correre da solo, aggiungendo di citare Giulio Cesare (l’ha fatto nel comizio al Colosseo per la chiusura della campagna elettorale)… bene… per Fuksas niente di più falso…niente di più scandaloso… nessuno che dice che Berlusconi dice balle… ed il povero Facci che chiede di sapere di quale balle si parla è subito zittito da Travaglio e Sartori, così Fuksas può continuare…. a suo dire, infatti, tale citazione non è di Giulio Cesare, ma di Cicerone…. cosa cosa cosa?!?! di Cicerone???FUKSAS SVEGLIA!!! la citazione è di Cesare, anzi è attribuita da Plutarco a Cesare che l’avrebbe pronunciata durante la Campagna di Gallia… quindi caro Fuksas, la prossima volta prima di accusare gli italiani di essere ignoranti… guardati allo specchio… e chiediti: sarò io il più “italiano” di tutti? ed è grave che menti illuminate come Travaglio, Sartori, lo stesso Santoro (laureato in filosofia) non abbiamo battuto ciglio… anzi… contenti com’erano per gli attacchi gratuiti a Berlusconi… figuriamoci… ma Fuksas non si è fermato qua… ha anche detto che nessuno di noi, poveri italiani ignoranti, sa pronunciare Waterloo… sacrilegio!!!non sia mai!!! Fuksas dice: ”si pronuncia “vaterlo”! Studiare!”eh si… caro Fuksas devi proprio studiare… perchè in vallone (lingua parlata a Waterloo) si pronuncia proprio “uaterlo”…guarda caso, come dicono milioni di ignoranti italiani… caro Fuksas… hai fatto emplein!!! 2 su 2!!! due ne hai sparate e due ne hai sbagliate!!!


domenica 20 aprile 2008

Quel vizio antico di ritenersi i migliori


Dopo il vertice del Pd, l’ex ministro Gentiloni sinte­tizza l’analisi del voto: «Non abbiamo intercettato il consenso del Nord perché è prevalso un sentimento diffuso di risentimento soprattutto nei confronti dei provvedimenti del governo, che non sono stati capiti».Dove ciò che colpisce, e che d’altronde ricorre con qual­che variante come un leit motiv nei commenti politici, è che quelli che «non hanno capito» so­no sempre gli elettori. Non hanno capito Prodi, e nemmeno Veltroni; o, lamenta la Sinistra Ar­cobaleno, «ci hanno interpretati come un resi­duato ». Errori di 'interpretazione', equivoci, misundertanding, per la sinistra sconfitta stan­no tutti dalla parte degli elettori. Che, pare di comprendere, in certe valli e città del Nord – e anche del Sud – devono essere un po’ ottusi.
O peggio. Le lettere su 'Repubblica', trasudano amarezza. «Accorgersi che l’ignoranza è il più letale dei mali, e che in Italia abbonda, e che l’I­talia ha trovato qualcosa di più divertente da fa­re che onorare i valori della Resistenza», geme una lettrice. «Mi aspettavo più coscienza. Credo che tutti abbiano votato chi prometteva più fur­berie, più scappatoie», scrive un’altra. Come a dire che la maggioranza degli italiani si è rivela­ta, il 13 aprile, ignorante, incosciente, fascista e furbetta. La supponenza di essere – cultura e politica della sinistra – superiore, per definizio­ne e per sempre. A fronte di ciò, il pessimo ri­sveglio davanti alla vittoria di Berlusconi, e all’e­splosione addirittura della Lega. Incredibile. Nei giornali giusti, fra le grandi firme, non se ne era avuto sentore. Anzi: Eugenio Scalfari, grande maestro del giornalismo democratico e corretto, aveva annunciato un suo presentimento: «Con avversari di questo livello non si può perdere. Gli elettori cominciano a capirlo. Io sono pronto a scommetterci». Intanto, gli elettori andavano convincendosi esattamente del contrario.Le maggiori testate italiane da molto tempo so­no ispirate da un pensiero pressoché unico. È un fatto anche generazionale: buona parte degli uomini e delle donne che oggi dirigono questi giornali o ne firmano i commenti più autorevoli, si sono formati negli anni Settanta. Magari poi da quella cultura hanno preso le distanze, ma ne mantengono un imprinting indelebile: sini­stra è bello, democratico, giusto. Destra, è fasci­sta e ignorante. Cattolico poi è, ovviamente, o­scurantista – a meno che non sia cattolico 'de­mocratico' e progressista, meglio ancora se in conflitto con le gerarchie della Chiesa.Questo spiega lo sbalordimento collettivo dopo il referendum sulla legge 40. E anche un po’ quello di oggi, quando si scopre che in certi paesi veneti o lombardi han preso il 20, 30, an­che 40% quegli 'zotici' della Lega. Che sono sempre stati considerati – ammette 'l’Unità' – «commercianti in odore di evasione, valligiani spaesati, capitalisti molecolari terrorizzati dalla globalizzazione». Ma che devono essersi allarga­ti, se han preso il 10% a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’Italia. E che, se pure a guardarli dai salotti corretti sono dei poveri selvaggi, tut­tavia devono avere delle ragioni che non sono state comprese.Un’informazione allineata sulle sue certezze i­deologiche non aiuta a capire la realtà. Serve piuttosto a confortare, in uno specchio autore­ferenziale, la classe politica cui fa riferimento. Che a sua volta vuol credere che gli editoriali di Scalfari siano il pensiero degli italiani.Lunedì sera ci è venuta in mente la Conferenza nazio­nale sulla famiglia promossa dal governo Prodi, a Firenze, un anno fa. «Question time con le do­mande delle famiglie», fu annunciato. Ma non era che uno si alzava, e domandava al premier ciò che voleva. Gli interventi e le domande era­no stati preventivamente preparati. Un garbato dibattito fra amici. Nessuno in aperto dissenso.
Poi, le famiglie italiane sono andate a votare.


sabato 19 aprile 2008

Inno del Partito Democratico

E uno! Aeroflot interessata ad Alitalia


Se il buongiorno si vede dal mattino, cominciamo davvero a vedere una schiarita sui cieli del nostro Governo.
Putin, infatti, non appena saputo della vittoria elettorale dell’amico Berlusconi si è fiondato in Sardegna per riprendere evidentemente le fila di quanto durante il biennio mortadellico era stato interrotto. E la partnership tra Italia e Russia riparte con un ventilato nuovo interesse di Aeroflot, compagnia di bandiera russa, nei confronti della scalcagnata Alitalia.
Solo il tempo ci dirà che fine farà la compagnia della Magliana, ma mentre aspettiamo gli eventi in trepidante attesa (viste le implicazioni economiche e logistiche che interesseranno un po’ tutti noi), registriamo un fatto positivo: due compagnie aeree che si contendono l’acquisizione (o la partnership) di una terza di solito giocano al rialzo. Due piani industriali differenti presenteranno vantaggi dei quali il Governo potrà tenere conto, sia in termini occupazionali che in termini strategici (un conto è finire in mano di chi vuol far diventare Milano succursale di Parigi, altro è diventare base per l’espansione sui mercati europei di un vettore russo).
E poi, non dimentichiamocelo, i Russi hanno il gas. Cosa che ci farebbe molto, molto comodo.
Bravo Silvio, bella mossa!

venerdì 18 aprile 2008

COM'È UMANA LA SINISTRA


La fotografia incredibile che pubblichiamo qui accanto vale più di qualsiasi saggio (politologico e sociologico). Spiega perfettamente cosa sia la sinistra e perché ha perso le elezioni. Un aereo costato milioni di euro. Tre persone in procinto di salire a bordo, una delle quali è Miuccia Prada proprietaria dell'omonima casa di moda, nota icona veltroniana. Infine un poveraccio sdraiato a terra con funzioni di gradino, dato che la scaletta è troppo corta per consentire facile accesso al jet. Un'immagine così non s'era mai vista se non nei film di Fantozzi. Un essere umano ridotto peggio che in schiavitù e usato come cosa dove mettere i piedi, e un grandissimo stronzo incurante dell'umiliazione che gli infligge. Tante volte abbiamo scritto che se certi ricchi vanno con i comunisti c'è qualcosa che non va nei ricchi o qualcosa che non va nei comunisti.


Vittorio Feltri

L’ICI la tassa più amata dalla CGIL




“ Dati alla mano, i lavoratori dipendenti dell’abolizione dell’ICI non se ne fanno nulla: il governo alla prima riunione del Consiglio dei Ministri o eviti di adottarla o eviti di spacciarla come risolutiva del grave affanno delle retribuzioni”.



MARIGIA MAOLUCCI
Segretaria confederale CGIL

giovedì 17 aprile 2008

Il Cavaliere NON tentenna. Finalmente!


Ha le idee chiare il Cavaliere.Non tentenna su niente.La prima conferenza stampa, da vincitore, da presidente del consiglio in pectore, scivola via senza incertezze.Sa ciò che va bene e ciò che non va bene. Sa cosa deve fare subito e cosa può invece attendere.Per esempio: Berlusconi non traccheggia sull’assegnazione delle presidenze di Camera e Senato, che non verranno “regalate” agli sconfitti, che già possono sentirsi rappresentati dalla più alta carica dello Stato, l’ultimo dei comunisti rimasti nelle istituzioni, il presidente Napolitano.Anche su Veltroni esprime due giudizi che non sembrano concedere appelli: ha iniziato male piangendo lacrime di coccodrillo per le poltrone che vorrebbe ma non potrà occupare; ma ha fatto bene a ritirar fuori dal cilindro il cosiddetto “governo ombra”, utile per snellire ulteriormente i rapporti tra maggioranza e opposizione all’interno del Parlamento.
E’ l’uomo del Fare!Ha già pronta la squadra di governo, che vuole snella e soprattutto immediatamente operativa.Non vuol perdere tempo il Cavaliere.Al primo punto ci sono Napoli e il problema rifiuti; il taglio dell’ICI e la detassazione degli straordinari; il bonus bebè; e solo alla fine, la questione Alitalia.Le riforme arriveranno, ma solo dopo aver consegnato all’opinione pubblica un’immagine di sè decisamente diversa dal passato: quella dello statista che tranquillizza il Paese con la sua capacità di risolvere i problemi concretizzando le promesse elettorali.E’ l’unico modo che Berlusconi ha per passare veramente alla Storia!
Priorità e gerarchizzazione dei problemi.Uno splendido inizio per il Cavaliere, grintoso e volenteroso.Sembra sia appena sceso in campo. Appare fresco, ma anche credibile.
Chissà che oggi non ci sia qualcuno che non si sia già pentito di non averlo votato!

LA CONFERENZA STAMPA DI BERLUSCONI IN BREVE:

da
Libero (il blog)

Alitalia. “Non ci saranno difficoltà nell’avere una cordata di imprenditori per salvare Alitalia. Sarebbe il colmo se, dopo che Milano si èaggiudicata l’Expo 2015, non avessimo un hub vicino all’Expo e una compagnia di bandiera”.
Le tasse: “Aboliremo le tasse sulla proprietà, aboliremo via via la tassa sulle successioni, sulle donazioni e il bollo auto e moto, man mano che i conti emergenti dello Stato lo permetteranno”.
Evasione fiscale: “Continueremo nel forte contrasto all’elusione e all’evasione fiscale. E’ sommamente ingiusto, nonostante le favole che raccontano su di noi, che ci siano cittadini che possano non pagare le tasse”
Il Pdl: “Abbiamo già messo a punto insieme agli alleati le tappe accelerate grazie alle quali entro la fine dell’anno una alleanza elettorale fondata da principi comuni diventerà un’unica forza politica”.
Il Fisco: “Il governo pensa all’eliminazione dell’Irap e all’introduzione del quoziente famigliare che “è una cosa sommamente giusta”
Veltroni: “Fatemi domande sulla realtà italiana e basta con i teatrini della politica di cui ho le scatole piene. Spero che l’opposizione mantenga la coerenza nei confronti del proprio programma. La sinistra c’è in Parlamento, si chiama Pd”
Bertinotti: “Inviterò presto a cena Bertinotti per esprimergli la mia personale solidarietà e la mia più cordiale vicinanza dal mio posto di presidente del Consiglio”.
Prodi: “Penso che un governo non deve capovolgere l’attività del precedente governo. Penso che dobbiamo guardare avanti”
La giustizia: “La separazione delle carriere è un obiettivo imprescindibile: essendo stato inquisito tantissime volte e sempre assolto non posso che dare un giudizio positivo dei giudici, non la stessa cosa dei Pm”.
Al Corriere della Sera: “Spero che dopo 15 anni che tentate di farmi fuori, abbiate capito che è impossibile”
La Russia: “Credo che ci sia bisogno di un rapporto tra l’Unione europea e la Federazione russa più caldo e più ravvicinato e credo di avere un ruolo in questo”
Governo Ombra: “Spero in una chiarezza dei ruoli e che i nostri ministri si possano confrontare con un governo ombra”.
La Lega: “Ho sentito dire qualcuno che la Lega comanderà, la Lega non ha mai comandato in 5 anni di governo. Bossi è sempre stato molto ragionevole al tavolo delle decisioni, c’è un rapporto fraterno tra noi”
Il referendum: “penso che il referendum sulla legge elettorale possa essere tranquillamente bocciato dalla maggioranza dei cittadini”.
Grandi Enti: “Il prossimo governo Berlusconi confermerà i dirigenti di Eni, Enel e Finmeccanica. Hanno fatto bene, non bisogna avere
la volontà di cambiare per cambiare”

UNA MATTINA MI SON SVEGLIATO... ED E' SCOMPARSO L'INVASOR!!!


Sono estinti. Sarà stato un meteorite o l’improvviso riscaldamento del pianeta? Non lo sappiamo. Sappiamo che verdi, girasolisti, anti-Tav. Anti-bridge, comunisti italiani, comunisti rifondati, comunisti di lotta, di governo, finti ecologisti dalle barbe finte, sono scomparsi. Il vecchio grido di guerra “non si fanno prigionieri” è superato: non ci sono prigionieri da fare. Questa estinzione può forse provocare surriscaldamenti ma a questa preoccupazione bisogna saper rispondere dando alla sinistra estinta una “exit strategy”: una via d’uscita che permetta la tragica pausa di riflessione, la martoriante autocritica, l’autopunizione e infine la rigenerazione catartica con incorporata rinascita dalle proprie ceneri. Diciamolo: quella che è stata sconfitta non è affatto una sinistra popolare, operaia, proletaria, emarginata, ma una sinistruzza arrogante piccolissimo borghese, aristocratica, ignorante e presuntuosa. Quella sinistra cioè che sta già piangendo lacrime amare e comincia a sospettare che forse il principio di realtà, come insegnava papà Freud, alla fine va rispettato: i fatti sono fatti, e le rabbie sono soltanto rabbie.
Questa sinistra abituata a trattare chi vota per Berlusconi come gente di malaffare o imbecilli o analfabeti sbatte ora il muso contro il fatto (il principio di realtà) che milioni di persone intelligentissime, onestissime, informatissime e anche buonissime hanno votato dall’altra parte: come la mettono? Coprendosi occhi e orecchie? La sinistra estinta per il meteorite elettorale finora aveva descritto l’elettore di destra con parole volgari: mafiosi, idioti e analfabeti. Ma il Paese che ha scatenato il meteorite è invece anche quello della produzione di cultura, oltre che di lavoro industriale e di ricchezza per tutti. Inoltre gli operai hanno votato in massa per il Popolo della Libertà abbandonando Bertinotti, Pecoraro Scanio, Grazia Francescato, Giordano e tutti gli altri simpatici amici del giurassico: Cipputi, insomma, ha mollato i gli arroganti del travaglismo e di Micromega e li ha lasciati soli. Anzi, fossilizzati. Bye.


martedì 15 aprile 2008

VITTORIA!


Quella di ieri è una vittoria storica per la destra. Le pettegole veltroniane han rotto le palle ad ogni sparata uscita dai comizi di Berlusconi e di Bossi. Si sono preoccupati del fucile di Bossi, uno che farei fatica a vederlo persino al tiro a segno, e invece a "sparare" siamo stati tutti noi, l'Italia dei Valori, non quella di Di Pietro che i valori li ha solo nel nome.
Con la nostra X abbiamo, nell'ordine, "fatto fuori":
1) I Comunisti: per la prima volta NON ci sarà più la VERGOGNA della falce e martello nè alla Camera nè al Senato.
2) I Verdi: che sono anche peggio dei Comunisti e raccontano palle da decenni. E' un miracolo, fatti fuori tutti in un colpo!
3) I Socialisti: I partner del PR, quelli del laicismo intollerante verso la Chiesa.
4) Boselli, loro leader. PUFF, s'è sgonfiato!!!
5) Luxuria e la lobby dell'ideologia di genere. ESISTONO SOLO DUE SESSI, XX e XY... il resto sono scelte comportamentali i GENERI sono solo una delle tante grandiose STRONZATE ideologiche propinateci dalla banda della menzogna
Altro che fucili!!! Oggi, a sessant'anni esatti (tra 4 giorni) dal GLORIOSO 18 Aprile 1948, abbiam fatto fuori gran parte del marciume kulturale italiano.
E abbiamo dato una grande LEZIONE a quegli ignorantoni all'estero che si permettono sempre di giudicare il comportamento degli italiani. Loro, quelli dell'Ecomomist col loro principe che gira in mutande e la loro regina di picche che MANGIA MILIARDI DI EURO all'Unione Europea... che danno giudizi su Berlusconi. Confrontiamo la cultura inglese con quella italiana???
Zitti, tutti zitti!!! Abbiamo dimostrato di NON volerne più sapere di questi qui.
Ok, c'è un leader dell'opposizione che si chiama Veltroni... ma non si può abolire tutto. Intanto è all'opposizione. E poi bisogna riconoscergli il merito di aver isolato dal PD tutta questa marmaglia.
Dimenticavo Pierferdi. Se la CDL è durata 5 anni coi veti dell'UDC... questa volta al governo ci staremo vent'anni. Non han capito niente... peggio per loro. Casini è la dimostrazione che non basta apparire in TV giorno e notte per vincere. In certi casi può risultare controproducente.E se vivete in Calabria o in Sicilia preparatevi al grande evento che cambierà (finalmente) la vostra economia: Questa volta il ponte sullo stretto SI FARA'!!!


venerdì 11 aprile 2008

Un motivo in più per votare Alessandro Capecchi


Fucili leghisti e fucili sinistri


Da quando la Lega esiste, ne abbiamo viste e sentite tante dal Senatur.
Alcune battute divertenti, altre grossolane, ma divertenti lo stesso.
Abbiamo anche sentito dire al Senatur che le pallottole costavano veramente poco…
Ma in tutti questi anni la Lega Nord non si è mai resa protagonista di nessun atto di violenza, neanche la minima, tantomeno si sono verificate violenze per mano di persone “ispirate” dai proclami leghisti.
Voglio, invece, ricordare due persone che non ci sono più:
MARCO BIAGI e MASSIMO D’ANTONA

mercoledì 9 aprile 2008

E i privilegi delle Coop rosse?


Come si conviene a un candidato alla Presidenza del Consiglio, ammesso e non concesso che così in alto ci arrivi per davvero, Walter Veltroni ha parlato in questa campagna elettorale ormai alle ultime battute di tutto o quasi tutto. E' quasi paradossale pensare che un politico così vago e vuoto trovi le piazze piene in ogni benedetto luogo in cui si reca. Ma tant'è.
Il buon Walter ha snocciolato almeno una decina di provvedimenti da approvare nel primo consiglio dei ministri come priorità. Al Sud ha parlato di criminalità organizzata, sicurezza sui luoghi di lavoro e carovita. Al Nord ha spostato la discussione sulle imprese, sugli sprechi della pubblica amministrazione, sui costi della politica e, udite udite, sui privilegi, sulle caste.
Non ho sentito però, da quando il Sindaco di Roma è sceso in campo contro il Pdl e Berlusconi, una sola parola detta su uno tra i tanti squallidi privilegi esistenti in Italia: quello delle Coop rosse, moderne filiali del capitalismo color rosso con esenzioni fiscali da far impallidire il Liechtenstein. Naturalmente in virtù del loro status e della loro storia lo Stato, che dovrebbe garantire uguaglianza di trattamento di fronte alla legge, scavalca la normale amministrazione e tollera di buon grado un'esenzione fiscale assai cospicua.
Le altre imprese, nel frattempo, si mangiano le mani.
E' grave che Veltroni, tra tante sacche di feudalità nell'Italia che sperpera, si sia dimenticato tutti i favori alle cooperative. Ma non è solo questo il punto.
Il programma di Veltroni lo ha scritto Enrico Morando, un ex migliorista del Pci che, di punto in bianco, si è rifatto una verginità politica, sempre a sinistra, con la fama di "liberale" e universalmente riconosciuto come tale.
Ci chiediamo in tutta franchezza che razza di liberale sia uno che sopporta queste ingiustizie a danno del contribuente e della concorrenza sul mercato, solo perché chi è avvantaggiato da questo circolo vizioso fa tanto piacere alla sua parte politica, tanto da non citarle neppure nel programma del Partito Democratico. Parte politica che, tra l'altro, con le Coop ci tresca da anni. E' questa la svolta? E' questo il cambiamento? Nutriamo dubbi.

domenica 6 aprile 2008

Lo scheda-gate di Amato: la sinistra di governo ha l'Alzheimer


Sullo scandalo delle schede elettorali che portano gli elettori a sbagliare il voto, sollevato da Di Pietro ne Berlusconi, Amato continua a dire: ''è tutto secondo la legge'', ''é tutto secondo la legge'' e ha ragione, ma il problema che la legge sia sbagliata non lo sfiora nemmeno. La legge era calibrata sulla situazione elettorale del 2006, quando c'erano due coalizioni e solo un partitino che si presentava da solo. L'elettore aveva di fronte a se due rettangoloni contenenti 8-10 simboli di partito e capiva subito che doveva barrarne solo uno. Nel 2008, invece, ci sono 16 partitini e solo due coalizioni, fatte però solo da due partiti, cosicché la disposizione orizzontale porta l'elettore sia del Pdl che del Pd a fare una croce sul mini rettangolo che contiene tutti e due i partiti affiancati, invalidando così il voto. E' quello che vuole Amato. No? Ma non vuole rendersi conto che deve fare qualcosa, non vuole ammettere che, al solito, i suoi uffici si sono dimostrati inadeguati, farraginosi, privi di idee. Amato continua a sbandierare le schede del 2006 e del 2008 e non si rende conto che ci fa la figura del fesso.Guardandole, al primo colpo d'occhio, ci si accorge che ha ragione di Pietro. Bastava una disposizione verticale dei simboli e nessun equivoco sarebbe stato possibile. Ma Amato fa le orecchie da mercante, persino di fronte a Napolitano. Poi alla fine, dovrà cedere, spenderà qualche milione di euro in più e farà la figura consueta della sinistra italiana di oggi: incompetente.

http://www.carlopanella.it/

sabato 5 aprile 2008

Berlusconi spazza via l’ambiguità di D’Alema: “il primo viaggio ufficiale sarà in Israele”


Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista all’ Agi, annuncia che in caso di vittoria il primo viaggio da premier intende farlo in Israele. “Il viaggio - dice - che ha più senso sarebbe proprio quello in Israele, rispondendo all’invito del presidente”. Il candidato premier del Pdl ricorda di essere stato invitato dal presidente israeliano a partecipare ai festeggiamenti dei 60 anni di Israele (http://www.repubblica.it/).
Forse questa dichiarazione di Berlusconi passerà inosservata e non se ne parlerà affatto sui giornali di domani, ma in realtà -se ci pensiamo bene- rappresenta un annuncio che rompe in modo definitivo con la politica estera portata avanti dal Governo dell’Unione e dal suo Ministro degli Esteri Massimo D’Alema.
In questi 20 mesi abbiamo visto di tutto, e ci siamo vergognati di avere come rappresentante dell’Italia all’estero un Ministro sempre prodigo di attenzione verso le organizzazioni terroristiche di Hamas ed Hezbollah, gruppi finalizzati allo sterminio di innocenti e alla distruzione dello stato di Israele. A questo proposito, rammentiamo che nell’estate del 2006 Massimo D’Alema se ne andò a braccetto per le strade di Beirut con l’esponente e deputato di Hamas Hussein Haji Hassan. Questa foto fece il giro del mondo e suscitò le giuste ire della Comunità Ebraica italiana:Successivamente il Ministro definì Hamas come “movimento popolare”, e sostenne la necessità di “coinvolgere nel processo di pace una parte importante del popolo palesinese”, con un implicito riconoscimento dell’organizzazione del terrore, colpevole dei più efferati delitti e attentati “kamikaze” contro civili israeliani. La politica ambigua di D’Alema suscitò aspre critiche da parte del centrodestra e dell’Ambasciatore israeliano Meir, che rispose così: “chi ci invita ad aprire trattative con Hamas in effetti ci invita a negoziare sulle misure della nostra bara e sul numero dei fiori da mettere nella corona”.
Fortunatamente i tempi bui sono passati, e Berlusconi si accinge a ritornare al Governo, con un primo atto destinato a cambiare alla radice la politica estera fin qui seguita, e a riallacciare i rapporti con Israele. L’annuncio del Cavaliere può davvero rappresentare un ottimo inizio per il suo eventuale futuro esecutivo. Gli ammiccamenti ai terroristi sono finiti; il ritorno all’amicizia con i veri rappresentanti della democrazia in Medio Oriente e l’atto di omaggio verso il 60° anniversario della fondazione di Israele ci riempiono di orgoglio.


Pecoraro garantista e Scanio giustizialista


Le accuse rivolte a Pecoraro Scanio si riferiscono ai reati di corruzione ed associazione a delinquere, i fatti sono relativi ad appalti riguardanti la spazzatura. Qui non m’interessano né i presunti reati, né i presunti fatti.
Il ministro indagato avrà sentito parlare dell’esistenza di una residua e minoritaria genìa di cultori del diritto, detti “garantisti” dalle tribù giustizialiste, sempre inclini, queste ultime, a considerare le regole e le leggi quali ostacoli da abbattersi per potere conquistare al popolo una non meno popolare giustizia. Nei riti segreti che noi officiamo, nel profondo delle catacombe ove ci riuniamo, evochiamo l’anima dei diritti e ripetiamo “nessuno è colpevole fino a prova del contrario”.
Oggi celebreremo avendo in mente Pecoraro.
Nel frattempo, però, il suddetto informi Scanio che secondo le teorie da lui sempre proclamate, occorre che tutti e due, sia Pecoraro che Scanio, si dimettano all’istante e s’allontanino dalla vita pubblica, in attesa d’avere dimostrato, loro, d’essere innocenti. L’inversione logica e quella della prova sono, a noi, sempre sembrate barbarie, ma non è simpatico che siano i barbari ad approfittare dei nostri sforzi.
Sempre dal profondo delle catacombe, a noi è capitato di scrivere (naturalmente su fogli accuratamente clandestini) che non sta bene che i magistrati del pubblico ministero si scelgano le inchieste, gli indagati ed i tempi adatti a divenir più famosi che processualmente vincenti. Uno dei nostri sacerdoti elaborò la teoria dello “ius sputtanandi”, osservando che non stava bene mantenere al loro posto dei persecutori inclini a perdere i processi e guadagnare le prime pagine. Oggi questo vale anche per l’avventura che occorre a Pecoraro, sempre che Scanio non intenda stare dalla parte del proprio accusatore, siccome fece in passato quando il trattamento macellava altri.Insomma, tutto questo per dire che le vie della sorte sono davvero infinite, e non è escluso che la loro trama porti oggi il ministro ad accorgersi che le cose da lui dette in passato erano l’assassinio della giustizia, ed il proprio suicidio.
Da Legnostorto.
Ecco la famosa giustizia ad orologeria tanto cara alla sinistra (tutta).
Quante volte ha colpito Berlusconi e adesso va a colpire Pecoraro Scanio (non che non se lo meriti...), in via teorica bisognerebbe esprimergli solidarietà, non é carino che certi "ambienti" preoccupati di veder trasmigrare troppi voti dalla propria parte a quella di Bertinotti e soci, hanno pensato bene di affossare l'immagine di uno dei leader di spicco della sinistra arcobaleno. Tirando fuori un'indagine ad hoc, pochi giorni prima dell'elezioni.Ma io non ci penso assolutamente ad esprimere solidarietà a Pecoraro, ben gli sta. Quando i magistrati "tic-tac" infierivano contro esponenti del Cdx, il percoraro ci inzuppava il biscottino, tutto compunto e scandalizzato, non per le carognate dei suddetti magistrati, ma contro i malcapitati di turno.Adesso tocca a lui, come si suol dire, un po' per uno in braccio alla mamma...


venerdì 4 aprile 2008

Solidarietà a Matilde Leonardi


Matilde Leonardi, candidata nella "Lista per la moratoria - Aborto? No, grazie" è stata oggetto durante un comizio di un lancio di sassi e lattine piene da parte dei democratici abortisti "difensori delle donne". Risultato: una mattina al Pronto Soccorso con una costola incrinata.


Adesso basta.


giovedì 3 aprile 2008

Ceniamo insieme?


Sabato 5 Aprile al circolo MCL “La Tranquillona” alla Ferruccia di Quarrata, si fa una cena tutti insieme.
Menù: antipasto toscano e Pizza
Prezzo: 15 euro a testa


Saranno presenti: Alessandro Capecchi candidato pistoiese alla Camera dei deputati On. Riccardo Migliori coordinatore regionale di Alleanza Nazionale.

Chi è interessato può prenotarsi anche via mail:
marioniccolai3@virgilio.it
Oppure telefonando: 339 43 54 261

martedì 1 aprile 2008

GRAZIE LETIZIA!!!


Con Prodi inflazione alle stelle


Per quanto paradossale possa sembrare, Prodi fa rima con inflazione. In marzo l’andamento del costo della vita segna un aumento del 3,3%, contro il 2,9% di febbraio. Era dal settembre del 1996 (anche all’epoca Prodi era a Palazzo Chigi) che il carovita non toccava punte così elevate. Ed il peggio deve ancora arrivare, visto l’atteso aumento delle tariffe.
A spingere i prezzi verso l’alto, soprattutto l’andamento dei prodotti petroliferi e quelli alimentari. Ma a peggiorare le cose per i consumatori italiani è il forte carico fiscale, che drena risorse delle famiglie e riduce il loro potere d’acquisto.
Non ci voleva un mago dell’Economia per capire che – viste le tensioni sui prezzi delle materie prime, petrolio e grano su tutte – l’inflazione avrebbe alzato la testa; con una graduale riduzione del potere d’acquisto di tutti gli italiani. Il governo, però, anziché tamponare questo prevedibile impoverimento determinato da cause esterne attraverso un alleggerimento del prelievo fiscale, ha portato lo stesso verso livelli record.
E non è casuale il fatto che ogni volta che Prodi e la sinistra vanno a Palazzo Chigi si portino appresso inflazione e pressione fiscale. Aprile 2008 e settembre 1996 hanno in comune sia il tasso d’inflazione sia il livello di prelievo fiscale. Coincidenze non casuali. Il Professore è a Palazzo Chigi e la sinistra è al governo. Un mix che produce, oggi come allora, un impoverimento degli italiani. E se queste coincidenze si ripetono a distanza di 12 anni non è casuale. È frutto di una politica economica unicamente impostata sull’aumento della spesa, a cui deve seguire una maggiore pressione fiscale. Se poi a queste scelte si innesca una crisi economica, il danno – per gli italiani – è completo.