domenica 28 febbraio 2010

IL PUNTO



9. TERREMOTI, ISRAELE E IRAN. SANDRO PERTINI. ERIKA LA RAVVEDUTA, CINZIA L’ACCUSATRICE. PETROLIO NEL PO. GIOVANI ITALIANI SOMARI. UNA TOSCANA POVERA POVERA CHE BUTTA VIA CENTINAIA DI MILIONI. ALLUVIONI, CRISI E UN COMUNE CHE SVENDE L’EX-PISCINA.
Domenica 28 febbraio 2010.

Settimana di passione e notizie di ogni genere, tutte sul versante catastrofe.
Il Cile è in ginocchio. Lo possiamo seguire minuto a minuto anche in queste ore. Dopo la scossa che ha messo a terra l’intero Paese che continua a tremare senza sosta, con i suoi attualmente 300 morti, con le sue centinaia di migliaia di senzatetto, la protesta dell’Aquila, in cui la gente – assai probabilmente ‘pilotata’ – è scesa in piazza per riavere il proprio centro storico tutto e súbito (sembra di sentire le proteste degli anni 70), è una vera e propria ridicolezza all’italiana.
Israele, dopo le minacce deliranti di Ahmadinejad con le sue bombe atomiche in nome di Dio, ha mostrato al mondo il suo drone. Una maniera efficace per spiegare a chiunque – in primis alle sinistre italiane, sempre pronte a mettersi dalla parte di là – il terzo principio della dinamica: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
In Italia si torna a parlare, dopo Omar, di Erika, la brava signorina che fece fuori, con il suo fidanzatino, madre e fratellino. Dopo 9 anni questa giovane è diversa; si è laureata e sua nonna è davvero orgogliosa di lei – forse non a torto, visto che la brillante nipote ha battuto un bel guinness dei primati.
Di Sandro Pertini se ne sono occupati, molto marginalmente, i Tg e i giornali. Passato quasi sotto silenzio da tutte le amministrazioni dello Stato, quest’uomo e questo grande Presidente della Repubblica – esempio di una moralità rigorosissima, che lo portò perfino a non abitare al Quirinale e a non vivere spocchiosamente da Papa dello Stato – non è di moda e non può piacere in questa Seconda Repubblica moralissima di Di Pietro, che ha moltiplicato ladri e problemi. La sua figura è l’unica notizia buona della settimana, ma, come vediamo, non è interessata a nessuno. Onore, però, alla sua coerenza e al suo magistero di vita e di politica!
Cinzia – tanto per tornare alle puttanate italiane – alza il dito contro il suo ex amante Delbono. Il Sindaco PD di Bologna, conferma il postulato ormai noto che i politici di oggi non sono più quelli di un tempo, e che a donne o a trans non ci vanno solo quelli di destra, ma anche quelli di sinistra, perché non è il partito che fa gli uomini, ma gli uomini che fanno il partito, a onore e gloria degli Onorevoli Massimo Donadi e Luigi De Magistris. Anche la Cinzia può passare nella schiera delle donne famose – nel senso etimologico del termine…
Il petrolio inquina. Specie se si aprono i rubinetti delle cisterne-deposito di una ex-raffineria, e se ne scaricano miliardi di litri nel Lambro. Per danneggiare chissà chi, ecco che il popolo italiano deve pagare di tasca propria, come se non bastassero tutti i problemi che si sono creati con terremoti, maltempo e frane. Al danno ambientale si affianca anche quello economico per un Paese già abbastanza provato dalla crisi mondiale, peraltro – lo si ricordi bene – già preannunciata, a suo tempo, dal ministro Tremonti, economista di chiara e indiscussa fama a livello planetario.
Ma in Toscana – sempre per rimanere in tema di finanze – il Signor Martini, sopraffina mente e illuminato maestro sia di leggi elettorali che di economia, si batte il petto, si fustiga, indossa ogni notte il cilicio di filo spinato, e piange perché lo scorso Natale il cattivissimo Santa Claus ha portato alla Regione più bella del mondo ben 667 frane, ma neanche uno spicciolo per poter intervenire. Da notizie ufficiose, tuttavia, sembra che Babbo Natale abbia scritto a Martini e gli abbia detto di tirare anche lui la cinghia; ma soprattutto di smettere di dare milioni e milioni di euro ai Comuni toscani per opere di cacca come i Piuss, a cominciare dai 12-14 milioni di euro per i progetti insulsi della Giunta Sabrina Sergio Gori. Sembra appunto che il vecchione abbia invitato Martini a far capire, all’ottusione della sindaca, che «le balene vanno rispettate e non devono essere messe in piazza a bocca aperta per piazzarglici dentro dei volgari cessi, dato anche che Quarrata di cessi ne ha decine di altri un po’ dappertutto sul suo territorio».
Nella città dei baNbini – usiamo volutamente la grafia da Vernacoliere, dato che il posto in cui si vive bene è un intera enciclopedia comico-grottesca – si parla di 2,5 milioni di euro per risanare gli argini dei fiumi. L’investimento è suddiviso fra Comune, Provincia e Consorzio; e domani la Regione deciderà. Come farà Martini se non ha quattrini? In fondo Quarrata non è che un comune in tutta la regione. Ce la faranno i nostri paladini rossi a convincere i loro superman a sganciare i dindi? La Regione ha solo 12 milioni di stanziamenti statali, e quel milione di euro che potrebbe venirci, è già stato per gran parte anticipato dalla Provincia: ecco quindi che siamo ai soliti discorsi di aria fritta. Dalì, intanto, chiede di più anche da altri enti; e annuncia che il Comune di Quarrata – a fronte di cifre così importanti – ha messo fuori 50mila euro «pronto – ha detto l’assessore – a tirarne fuori altri 60mila»: che sforzo eh? Specie se si pensa che la Sabrina ne ha fatti dare 72mila, lo scorso settembre, solo alla Coop Il Cipresso, creatura prediletta dallo stesso Dalì. La soluzione sarebbe… si è detto: stornare i milioni della balena a bocca aperta sui fiumi e la loro sicurezza. Sarebbero sempre destinati all’acqua, ma così non sarebbero un buco nell’acqua!
Il settore della biancheria piange, ci dice Marta Quilici. Non meglio quello del mobile. Mentre Giancarlo Zampini stamattina saltava in padella le grandi opere della Giunta SS(G), opere che non hanno la benché minima attinenza con nessuno dei problemi di Quarrata, ma solo con il cerone della facciata e l’immagine che non solo non interessa a nessuno, ma che addirittura indebiterà il popolo, così tanto amato dalla sinistra, per mutui da pagare nei prossimi 20 anni. Bello avere piste e sentieri per andare a spasso, sapendo che stiamo lavorando non per assicurarci dei servizi, ma un inutile e dispendioso superfluo! Quando non avremo quattrini e saremo spolpati, quando non ci sarà neppure mezza palanca per le manutenzioni ordinarie, penseremo al Mauro e al suo sviluppo sostenibile, alla Sabrina, ai camminamenti sugli argini dei fiumi e ai «piedi-bus» così opportunamente studiati e messi a disposizione dagli amministratori di sinistra (guardate il secondo cartellone di oggi): e ringrazieremo Dio di avere avuto persone così intelligenti e accorte al nostro servizio.
Evvài, dulcis in fundo, Vicesindaco Mazzanti, con la seconda asta per la vendita della ex-piscina di Folonica! Vai con il ribasso di circa il 18% (180mila euro in meno)! Facciamo gli affari così, per vedere se si gratta, in fondo al barile, qualche spicciolo per rattoppare le strade in primavera, come hai promesso (sennò… non c’è trippa per i gatti).
Abbiamo scritto evvài apposta, pensando all’ultima notizia da commentare: quanto sono somari i giovani italiani a causa degli sms e di Facebook, strumento molto caro anche al Sindaco.
Domanda puzzona: ma quando, dopo il Berlusconi 1, i comunisti andarono al potere, qualcuno dei PD lo ricorda o no come era felice Luigi Berlinguer? Dichiarò, a tutte le tv: «Ora basta! Si torna ai santi vecchi. Voti alle elementari e alle medie, bocciature, serietà e rigore. La gente deve sapere e deve studiare la storia!». Durò poco. La storia questi giovani non la sanno. O come mai…?

Buon fine-domenica a tutti!

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

sabato 27 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: TAVOLI TECNICI E LIBRI DEI SOGNI


Le notizie più importanti di oggi riguardano il tavolo tecnico per la crisi del mobile e il bilancio della Signora Sabrina. Da una parte si è costituito l’organismo che dovrebbe portare alla soluzione dei problemi del mondo produttivo di Quarrata, dall’altra Sindaco e Vincenzo Mauro ci illustrano, con dovizia di particolari, la rivoluzione del 21° secolo, vale a dire il passaggio dai bilanci sociali a quelli di solidarietà (e prima o poi dovranno spiegarci con chiarezza assoluta quali sono le sottili differenze, perché la gente non è capente come loro e ha bisogno di chiare note).
Se proviamo a leggere il resoconto di Giancarlo Zampini riguardo al tavolo tecnico, non potrà sfuggirci l’insulsa vuotezza dell’evento che ha portato a questo esaltato traguardo.
Di fatto, non si è fatto altro che girare intorno allo stollo (era il palo del pagliaio quando la Sabrina andava all’asilo) per rifriggere concetti noti e invietiti come uno stinco scarnito di prosciutto lasciato sottoscala appeso al chiodo per un mese.
Al di là del ripetere che bisogna fare qualcosa – famosa battuta del trio Marchesini-Lopez-Solenghi nella parodia dei Promessi Sposi – è interessante riflettere su alcune massime eterne: «Il problema sono le banche – dice Stefano Giuntini –. Non ti danno i soldi nemmeno con la copertura di garanzie di Fidi Toscana nella misura dell’80%, solo con garanzie proprie ma con tassi tre volte tanto: bisogna cambiare le regole di accesso al credito»; oppure Spadoni della Cna: «La priorità è sopravvivere. Le banche erogano soldi solo a coloro che dispongono di garanzie proprie perché così facendo guadagnano di più»; o ancora «Non tutte le aziende potranno partecipare al prossimo Salone del Mobile di Milano – dice l’imprenditore Cerri –. 100 metri quadri di stand e soggiorno costano 60 mila euro, oltre i prototipi da esporre s’intende».
Ma altre osservazioni non sono meno significative per arrivare a capire che non siamo assolutamente da nessuna parte: Moreno Seghi ha sottolineato «l’esigenza della costituzione di due gruppi di lavoro, uno più tecnico, l’altro più politico», come dire che ora si punta a sdoppiare il tavolo, tanto per far proliferare le strutture; oppure l’estrema lucidità con cui l’Assessore Dalì fa la radiografia della situazione: «Si potesse modificare il rating, tenendo conto della consistenza dell’impresa, la presenza sul territorio, prendendo in esame gli ultimi tre anni di fatturato: questo si può mettere in piedi velocemente, non so con quali risultati»: che significa di preciso, Giovanni, quello che stai dicendo e di cui non sai prevedere quali saranno i risultati? È forse questa la chiarezza delle idee della tua Giunta?
Ma se il settore del mobile è e resta in crisi, come sostiene anche Giancarlo Montini («Se la Regione ci aiuta bene, altrimenti non si regge la velocità di questo mercato: in tre mesi si perde quanto si è costruito, per tornare al punto di partenza serve un anno e mezzo. Fra le note negative anche una agguerrita concorrenza dalle aziende di Matera e quelle dei cinesi, in patria o nei comuni vicini a Quarrata, non fa differenza»), i Quarratini possono dormire tra due guanciali: gli impegni del Comune salgono da 661mila euro del 2009 a 2 milioni e 273mila euro: se non produciamo e non creiamo ricchezza e reddito, ci potremo sempre consolare con piste ciclabili (se non altre…), sentieri sul Montalbano da percorre gaiamente a piedi, e pensando all’agricoltura biologica – magari di sussistenza come nel Medioevo –, ognuno con un orticello, tre galline e un porcello per la sopravvivenza. E la Giunta ricorre al libro dei sogni per far dimenticare la sua incapace e colpevole inefficienza che non dà risposte a strade, acquedotti, fognature e gas, e il depuratore di Valenzatico che scarica liquami a cielo aperto.
Bello, eh? Come al solito SS(G) non distingue fra necessità e superfluo, tra concretezza e vuotaggine. E lo va a anche spiegare all’MCL di Santonuovo, covetto degli elettori del Romitino – altro feudello da coltivare per bene.
Intanto il PD muto di Quarrata annuncia: «È iniziata la campagna tesseramento 2010. Venite, adoremus!»

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

venerdì 26 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PRAMIDI E TOPPE AL SEDERE


Nella pioggia di critiche che l’amministrazione Sergio Gori sta raccogliendo da ogni parte; nello scombinamento politico interno che ha visto cadere la testa dell’assessore Burchietti; nei contrasti che – si sa benissimo – ci sono all’interno delle due anime del PD di Quarrata fra ex DS ed ex-margheritini, in questo momento in assoluta prevalenza rispetto ai PD, tanto che questi ultimi sono stati ridotti al silenzio dell’obbedienza; mentre Antonella Giovannetti viene presentata e si autopresenta come indipendente (ma non è stata già varie volte in lista alle amministrative di Quarrata…?); mentre non si placano le polemiche per l’approvazione di un bilancio che è avvenuta senza un attimo di tregua, anche con il cadavere ancora caldo di Burchietti in casa, da una parte l’ufficio mediatico del Comune di Quarrata emette l’ennesimo comunicato-stampa, l’editto che “mondi possa aprirci” riguardo al tavolo tecnico destinato ai problemi del settore del mobile, un’invenzione tanto per tener buoni quegli imprenditori che, circa un mese fa, tappezzarono il centro cittadino di volantini che miravano alla Sabrina e al suo disinteresse per il mondo della produzione; dall’altra il Vicesindaco Mazzanti se ne esce sulla Nazione con la promessa che, appena il tempo sarà buono, l’amministrazione farà tappezzare di toppe le strade di Quarrata, così da contentare chi storceva la bocca per lo ‘sforrattolìo’ immondo delle vie.
Piramidi e toppe al sedere: ecco l’incredibile e triste storia della candida Sabrina e della sua Giunta snaturata.
Ed ora applichiamo la formula aritmetica; da una parte le opere (meglio grandi opere del Comune) per il prossimo triennio: 20 milioni circa di euro (di cui la metà a carico della gente di Quarrata) per:
  • bagni-Balena in centro
  • Màgia
  • piste ciclabili
  • sedi della Misericordia (ora si beneficano anche le aziende private con fatturati da capogiro?)
  • piscina di Vignole
e dall’altra le risposte mancate ai bisogni di primissima necessità della gente di Quarrata:
  • strade sconnesse al di fuori del centro e in tutte le frazioni
  • fognature
  • acquedotti
  • gasdotti
  • depuratori
  • stato di degrado degli argini dei fiumi.
Non siamo di fronte a piramidi e toppe nel sedere? È questo lo sviluppo sostenibile che si vuole dare a Quarrata nelle pie intenzioni di questa amabile Giunta che va a diritto come la locomotiva di Guccini?
Sulla Nazione del 24 febbraio scorso, Vincenzo Mauro, Assessore al sociale, commentando la costruzione di nuovi alloggi popolari, dichiara con sue testuali parole:
«Credo sia un ottimo risultato di cui i nostri cittadini possono andare fieri. Alle cassandre che bloggano fango e altre demagogiche nefandezze rispondiamo con fatti concreti, la nostra politica tiene conto che lo sviluppo sostenibile di una comunità non si persegue soltanto con il ricorso alle energie rinnovabili, o con la realizzazione delle “vituperate” piste ciclabili, ma anche con il sostegno concreto, come lo è il tetto di una casa destinato a famiglie che vivono un disagio sociale ed economico».

Caro Assessore Mauro, noi non siamo certo cassandre che bloggano fango e altre demagogiche nefandezze, siete piuttosto voi una razza di arpie, primitive e cieche, che razziate milioni di euro grazie ai vostri foraggiatori della Regione, per spanderli a spèrpero in opere faraoniche e assolutamente inutili quando ancora non sono stati risolti i problemi di prima necessità della gente di Quarrata. Le ideologie sono belle e nobili, ma prima occorre risolvere i problemi dello stomaco e della fame concreta della gente: prima il necessario e poi il superfluo come una balena che inghiotte sterco.
E bada bene, dato che sei anche filosofo, di non confondere i termini della questione. Noi qui non discutiamo degli alloggi popolari: ci mancherebbe che, a fronte di 20 milioni di euro buttati al vento, non trovaste 2,5 milioni (appena un decimo!) per le necessità abitative.
Noi qui puntiamo il dito – te lo ripetiamo per l’ennesima volta – contro le “vituperate” piste ciclabili e una piscina da oltre 5 milioni di euro, perché le piste sono per pochi e la piscina non serve alla gente della piana, dato che il bagno lo fa già tutte le volte che strabocca l’Ombrone, anche se gente della vostra parte passa di porta in porta a vendere sacchi di rena.
Chissà se arrivi a capire questo semplice assioma con i tuoi illuminati colleghi di Giunta…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

giovedì 25 febbraio 2010

FRANCESCA FAVI COORDINATRICE DEL PDL


Francesca Favi è la coordinatrice comunale del Pdl di Quarrata. Al suo fianco lavoreranno Maurizio Ciottoli, vicecoordinatore vicario, e Cristina Nannini come vicecoordinatrice.
Nei prossimi giorni saranno nominati i componenti del nuovo esecutivo comunale quarratino.
Subito dopo la nomina la nuova coordinatrice comunale Francesca Favi si è dichiarata onorata per l’incarico di prestigio ricevuto, ma anche conscia della responsabilità e del lavoro che esso comporta; dunque si metterà da subito all’opera, di concerto con i propri collaboratori, per formare in tempi brevissimi l’esecutivo.
«Il nostro sarà un coordinamento dinamico, giovane, esperto che supporterà lo straordinario lavoro già svolto in questi anni dai consiglieri comunali di Forza Italia e di Alleanza Nazionale – ha detto la Favi –. Sarà la vera alternativa programmatica al Partito Democratico in balia del proprio sindaco che sta inesorabilmente portando l’intera città al degrado ambientale, economico e amministrativo».
Favi ha poi terminato ringraziando tutti i militanti e amici che in questo periodo si sono adoperati nella riuscita delle manifestazioni, elettorali e non, dimostrando attaccamento al progetto di un grande partito, il PDL, e al presidente Berlusconi, nonostante non vi fosse un coordinamento politico di riferimento.

Maurizio Ciottoli
, coordinatore vicario e consigliere comunale, ha sottolineato che nei prossimi giorni ci sarà l’unione dei gruppi consiliari di Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Un ulteriore passo importantissimo per sottolineare alla città l’unità di valori, intenti politici e programmatici che da tempo i consiglieri comunali condividono. «Il nostro sarà un movimento che terrà vivo il dialogo con tutti i partiti, movimenti civici e comitati cittadini che in questo momento sono alternativi all’Amministrazione Gori attraverso il confronto e la condivisione che ha accumunato l’opposizione in questi anni».
Dal canto suo
Cristina Nannini, vicecoordinatrice, ha affermato che sarà chiesto, in questi due anni che ci dividono dalle elezioni amministrative, il massimo impegno ai militanti. «I quarratini stanno dimostrando nelle varie tornate elettorali che hanno il coraggio di cambiare. Noi dovremmo supportare questo coraggio creando una vera partecipazione dei cittadini alla vita politica con iniziative sul territorio. Sarà il coordinamento dei quarratini aperto alle associazioni, ai commercianti, agli industriali, al volontariato, alla gente».

Nella foto da sinistra: Francesca Favi, Monica Faenzi candidata Presidente alla Regione Toscana, Maurizio Ciottoli e Cristina Nannini.

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: COMPULSIVI E OSSESSIONATI DAL MORALISMO


Cosa sia il nostro blog non è difficile capirlo rileggendo due post: quello su Alberto Lapenna e quello su Bettino Craxi.
Il primo – un lungo commento che analizzava la figura e la disfatta dell’aspirante Sindaco di Montecatini – ci tirò addosso l’ira di Dio, perché non eravamo sufficientemente allineati sull’onda del conformismo all’interno del nostro stesso schieramento. Il secondo post si porta dietro una marea di commenti di ogni genere, molti – espressi anche in forme non troppo ortodosse – a sfavore di ciò che dicevamo su l’uomo che è stato fatto morire in esilio dall’ottimo governo D’Alema: un uomo che comunque è stato.
Bastano solo questi due post a far capire che, davvero, come scrive qualche nostro lettore, questo è l’unico punto di informazione e di libera critica su Quarrata e anche oltre. Ma evidentemente, per qualcuno non molto perspicace, tutto questo non è sufficiente perché, da qualche tempo, due lettori che “tengono il cuore italiano a sinistra” e che si sentono molto vicini alla missione di Robin Hood, hanno sbagliato il settore dei commenti del nostro blog per la mitica foresta di Sherwood; e imperversano da tempo, il primo con una domanda ossessivo-compulsiva («quanti sono i posti macchina al costruendo parcheggio di Valenzatico?»); il secondo con una vocetta da piccolo francescano che rimprovera e rimprovera e rimprovera Fi e An – cioè tutta l’opposizione Pdl – di aver abbandonato l’aula della discussione del bilancio prima della conclusione, lasciando sbigottiti e smarriti (come fossero poveri ingenui che non capiscono niente) sia Cialdi (Udc) che Pratesi (CittàPerTe) e di avere, oltre che tradito il proprio elettorato, recato onta e offesa ai loro colleghi consiglieri di maggioranza – ma questo forse perché Fi e An non hanno permesso, a questa maggioranza di uomini d’onore, di potersi esprimere con l’ormai frase di rito gaggioliana «ma levatevi dai coglioni».
Ecco da che pulpito viene la predica; ecco chi sono i padri moralisti e moralizzatori del nostro blog.
Il primo di loro ha iniziato a porre la solita ossessivo-compulsiva domanda (posti macchina di Valenzatico) commentando il post del 20 febbraio che parlava della scuola elementare di Catena. E già basterebbe questo per rilevare quale sottili capacità logico-deduttive ha una personalità che se ne esce fuori – diciamo – con una scorreggia di questo genere in mezzo a un pranzo ufficiale o a una funzione religiosa.
Da vero Salomone (o… Travaglio?) parte a testa bassa e dice: «Si fa molto presto a dimostrare il contrario (parla della nostra cialtroneria, ndr). Dal tuo blog del 23 novembre 2009: “Il parcheggio – che sarà ceduto al Comune e reso pubblico – terrà, si dice, 12 auto. Ma, conti alla mano, se gli appartamenti sono 5 e, come si sa, per ogni appartamento ci sono in media 2 auto, i posti offerti al pubblico (ammesso che qualcuno non abbia 3 veicoli in famiglia) saranno solo 2.
E allora come si spiega la grande importanza data a questo parcheggio che non risolverà alcun problema della zona e che, anzi, non sarà forse nemmeno sufficiente al bisogno dei 5 nuovi appartamenti? Quale vantaggio trarrà il pubblico, la gente, il popolo comune da tutto questo? Come si spiega la vostra cialtroneria, visto che i posti sono ... ci vuoi dire te signor Mario quanti sono veramente? A me risulta che si sono moltiplicati, ci vuoi spiegare perché?
E allora: “Se riesci a sopportare di sentire le verità dette da te, distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi...”» – 21 febbraio 2010 00.21.
Salomone parala di cialtroneria e quindi passa subito all’offesa. Gli rispondiamo che se cialtroneria c’è, essa è altrove; gli diciamo di studiare di più che gli fa bene e gli suggeriamo anche, se vuole sapere quanti siano i posti auto, di rivolgersi al suo Sindaco, sul suo blog calligrafico e privo di commenti: dove, peraltro, per scrivere occorre assolutamente dare le generalità, perché la Signora Sabrina ama così poco gli anonimi e chi non vede in faccia, da avere chiuso – di recente – anche il suo accesso pubblico (cioè aperto a qualsiasi cittadino) a Facebook, perché c’era forse il pericolo che noi leggessimo i commenti al suo profondo impegno sociale stile Hello Kitty, e li commentassimo di conseguenza…
Ma l’anonimo moralista non si arresta. Saldo come un paladino di Francia, testardo come un mulo, continua e continua e continua, finché stamattina scrive: «Anonimo ha detto... Di nuovo caro F.B., e tutto lo staff del blog si può discutere su tutto, senza magari offendere come hanno fatto alcuni cialtroni dopo il mio commento risultando esseri veramente piccini. Il fatto che ho obbiettato è molto semplice ripeto: il titolare del blog doveva e poteva rettificare la sua posizione rispetto a questo perché nel suo blog aveva dato informazioni (errate) ben precise, divertendosi a prendere per il culo e a fare ironia. Io per il resto non ho offeso nessuno ed ho chiesto e ribadisco tuttora la mia domanda: Signor Mario quanti sono i posti auto a Valenzatico? – 24 febbraio 2010 23.14».
Come vedete, lui non offende nessuno; non dà di cialtroni a destra e a manca; non attribuisce, con le sue parole, precisi comportamenti negativi (divertendosi a prendere per il culo e a fare ironia) e insinuando quindi malafede nel post di novembre: lui no, è “casto e puro come un fiorellin di serra” – espressione cara al Buralli, impiegato della ragioneria del Comune degli anni 70.
Vedi, caro anonimo che hai tempo da perdere, la correttezza avrebbe voluto che tu seguissi questi precisi passi:
  • esce il nostro post il 23 novembre e tu scrivi le tue osservazioni;
  • non aspetti tre mesi per farti avanti anonimo;
  • non fai la tua osservazione su un post che parla della scuola della Catena, perché stai confondendo (non giudicarci scurrili, visto che anche tu adoperi certi termini) il culo con le quarant’ore.
Il fatto che il numero dei parcheggi possa essere di 11 unità in più rispetto a quelle che avevamo detto noi dietro le informazioni che avevamo preso in perfetta buonafede, è un semplice pelo rispetto alla questione, e non sposta la situazione di un millimetro perché quel parcheggio sarà sempre poca cosa rispetto alle necessità del luogo: la gente che alla sera andrà al circolo, continuerà a parcheggiare lungo la strada e a ingombrare poco meno di prima. Ci arrivi a questo?
Ma un’altra cosa c’è da dire. Nel suo articolo sulla Nazione, Balli scrive che le opere realizzate dal privato che costruisce il parcheggio, saranno cedute gratuitamente al Comune. Leggi bene il pezzo nel cartellone.
Che dire, allora, di questa notizia che tu dovresti definire sùbito falsa? Il Comune non acquisirà un bel niente gratuitamente: l’Assessore Gaggioli ha già pagato il tutto, a spese di Quarratini, scomputando l’80% degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, cioè 123.510,30 euro. Ma questo ti sfugge, si capisce, perché non ti torna comodo.
Adesso siamo noi che rivolgiamo a te delle domande, signor Anonimo con sindrome compulsivo-ossessiva da Salomone:
  • quanti sono i posti del costruendo parcheggio di Valenzatico?
  • quante notizie false hai trovato sinora nel nostro blog?
  • perché, da un anno a questa parte, ti accanisci solo contro questa specie di ‘caccola’?
  • quali sono le vere ragioni per cui Burchietti è stato decapitato?
  • quanto ha speso esattamente l’amministrazione per quell’oscena “opera d’arte” della scritta al neon di Nannucci?
  • quanto costa ai Quarratini mantenere la Màgia solo per 4 matrimoni e un funerale (è un film)? E la Querciola?
  • è giusto spendere 4 milioni di euro per delle piste ciclabili quando alla Ferruccia vanno tutti sotto a ogni acquazzone?
  • quanti sono i cittadini di Quarrata senza gas, fogne e acqua potabile? Lo sai da quanto lo chiede anche Daniele Manetti di Legambiente?
E se non rispondi, cerca di farla finita, per favore – anche se una richiesta di questo genere per un compulsivo-ossessivo come te è difficile sia da capire che da accettare…

Quanto al francescano del rispetto nei confronti di Cialdi, Pratesi e dei consiglieri di maggioranza – dai suoi continui e ripetuti interventi, si capisce che è anche ammiratore del Capogruppo PD Romiti – la risposta potrebbe essere quella data dal Romitino stesso alle opposizioni quando hanno chiesto la conferenza dei capigruppo: è tutto tempo perso.
Non neghiamo affatto di cancellare i suoi deliranti interventi che vogliono insegnarci a rispettare i colleghi di consiglio. Chiediamo solo questo: ma se a casa tua ti suonassero il campanello ogni 5 minuti, di giorno e di notte, lo terresti così o lo staccheresti?
Ce l’hai già detto che siamo scorretti: e se la pensi così, non potremo certo noi convincerti del contrario.
Ce l’hai già detto che abbiamo tradito il nostro elettorato, che siamo cialtroni e che andiamo a letto presto perché siamo dei vagabondi faticoni. Lo abbiamo capito, basta.
Permetti che cancelliamo i tuoi commenti, tutti monotonamente uguali e noiosi, e che a casa mostra facciamo come ci pare, dato che i tuoi beneamati consiglieri di maggioranza fanno come gli pare anche in Comune, cioè a casa di tutti?
Noi siamo tolleranti, ma non idioti: una cosa ce la puoi dire una volta, due… Alla terza devi pur farla finita, perché ai nostri lettori non interessa per niente la tua morale: interessano le analisi che ogni giorno, da un anno a questa parte, facciamo al tuo schieramento e al tuo… Sindaco di se stesso. Cosa che, evidentemente, vi dà sui nervi.
Allora, dàtti pace! Cerca di vivere più a lungo!

PS – Signori democratici, magari – come vi ha suggerito anche Ciottoli – la prossima volta firmatevi. Tranquilli, tanto noi non abbiamo mezzi di ritorsione come la vostra BP (beneamata padrona)!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

mercoledì 24 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: BILANCIO, ROBA DA NON CREDERE


C’era una volta un programma televisivo che andava sotto l’etichetta di Ai confini della realtà. C’era quando la Signora Sabrina era ancora vestita con i calzini bianchi e la gonnellina a quadretti. Ma la peggio Sindaca di Quarrata deve essere rimasta profondamente sconvolta dalle puntate di quel programma. Si sa: i traumi infantili lasciano tracce profonde e indelebili. Così oggi SS(G) ci fa rivivere, con il suo ineffabile mandato, quelle esperienze sconvolgenti che allora ci lasciavano svegli oltre la mezzanotte.
Vogliamo vedere alcuni esempi? Non importa andare molto lontano, basterà ripensare all’approvazione del bilancio durante la seduta consiliare di lunedì scorso.
I consiglieri hanno avuto il documento su dischetto una decina di giorni prima della seduta, ma per entrare addentro a un libro di centinaia di pagine, oltre a una stampa cartacea sarebbero state necessarie più riunioni in sede di commissione. E invece di commissioni-bilancio ce n’è stata una sola e organizzata in modo tale da prevedere soltanto una introduzione generale di tipo politico (sproloquio) e una spiegazione da parte dei due responsabili del settore, i dottori Baldi e Ferri, che hanno consumato tre quarti del tempo a disposizione, tempo che sarebbe stato utile alle opposizioni per capire ed entrare addentro alle segrete cose.
Un bilancio non è una nocciolina o un sacchetto di semi di zucca, da mangiare durante il doppio programma di un cinema. Per giunta non c’era neppure il responsabile del bilancio stesso, perché Burchietti era – se non ancora ufficialmente – già di fatto da tempo dimissionario dato che non intendeva partecipare agli scempi e alle buggerature della Sabrina. Hanno poco da ridere i compagni.
Così si è giunti alla discussione. Una discussione scontata. I compagni strillano come polli spennati se il Governo pone la fiducia sulla Finanziaria, ma dove sono al potere non scherzano: si vota e basta, si approva e basta, si approva ad ogni costo, si va avanti… noi tireremo diritto – una massima fascista che si attaglia a pennello alla faccia della Signora Sabrina.
Tutta l’opposizione, compatta – Udc, CittàPerTe, Fi e An – ha chiesto di rinviare l’approvazione del bilancio al consiglio dell’8 marzo – durante il quale la Signora Sabrina avrà certo da sproloquiare per la festa delle donne: in queste quisquilie è davvero imbattibile; le sa imbastire alla perfezione. La proposta di rinvio era partita da Pratesi di CittàPerTe.
«Non c’è fretta e non ci sono scadenze a orologeria – è stato detto e ribadito da tutti – e dunque non siamo costretti a correre. Per giunta – si è aggiunto – manca l’assessore al bilancio e Antonella Giovannetti ancora non ha ricevuto le consegne. Fatela entrare e fatela venire in Consiglio a parlarci del bilancio con la sua indubitabile professionalità…».
Ma non c’è stato niente da fare: la maggioranza ha sùbito alzato un muro e ha fatto quadrato contro questa semplice e innocua richiesta. Allora l’opposizione ha chiesto al Presidente Sauleo di sospendere, per 5 minuti, la seduta e di concedere una breve conferenza dei capigruppo. E a questo punto Gabriele Romiti, capogruppo PD, ha dato il meglio di sé: «È solo una perdita di tempo… è assolutamente inutile».
Tentare di far capire alla maggioranza che un bilancio non può essere liquidato in un’ora, è solo una perdita di tempo, elettori e cittadini di Quarrata! Ci mancava solo che l’Assessore Gaggioli ci dicesse di levarci dai coglioni e la scena sarebbe stata perfetta nello squallore di questa amministrazione e di questo consiglio addomesticato alla Sabrina.
È stato qui che Fi-An hanno deciso di uscire dalla sala: tra esserci e non esserci niente sarebbe cambiato. Cialdi (Udc) e Pratesi (CittàPerTe) hanno aspettato la votazione e hanno espresso il loro no ai sogni assurdi della Sabrina.
Obiettivamente scene di questo genere non le abbiamo mai viste in mezzo secolo di consigli comunali a Quarrata; non si sono mai verificate, neppure negli anni delle più dure contrapposizioni. L’era Sergio Gori sarà ricordata anche per questo. E il bilancio è stato approvato, con Romiti che diceva che quello che aveva detto «gli era scappato» – del resto agli sciocchi le cose scappano sempre di bocca, perché non sanno ben misurare le parole e il pensiero.
Così Quarrata – senza strade, senza fogne, senza acquedotti, senza depuratori, senza argini dei fiumi sicuri, senza amministratori trasparenti… – avrà piste calcabili da milioni di euro tra La Magia e La Querciola (i due feudi del Signor Meoni, ex vicesindaco di Quarrata); un museo del design alla Màgia (e dovrebbe essere questo a dare una sterzata alla crisi del mobile?), e una bella balena-cesso dinanzi alla Civetta, senza che nessuno si ricordi a che livello di degrado erano arrivati i bagni pubblici e il Diurno che erano ospitati nello stesso fabbricato della Civetta. Tutto questo è inutile perché la Sabrina – e lo ripetiamo per l’ennesima volta – da vera bambina bizzosa fa come vuole e spende in quel che crede – e chi non ci sta fa la fine di Burchietti.
Di fatto si stanno per ipotecare le risorse di Quarrata per i prossimi 20 anni, grazie a una incapacità di vedere lo sviluppo della città nel suo complesso, e a una personalistica tendenza, stupida e cieca, di fissarsi su interessi e obiettivi determinati dalle decisioni velleitarie del solo Sindaco.
Ricordiamo anche che Quarrata ha una scuola che si sfarina, quella di Vignole. E che i suoi mille problemi non sfiorano nessuno dei sei punti delle grandi opere riproposte lunedì sera in consiglio.
Vogliamo andare avanti in questo modo e castrare Quarrata o non sarà il caso, piuttosto, di imporre uno stop a questo Sindaco di se stesso? E questa è una riflessione che proponiamo allo stesso PD, personaggio muto della tragedia di questi ultimi anni sabriniani.
Un’ultima considerazione la meritano le dichiarazioni del Sindaco circa la scelta di Antonella Giovannetti.
Rileggiamo le esatte parole nell’articolo di Marta Quilici: «Ho scelto Antonella – spiega il sindaco – perché è competente, sensibile alla realtà sociale e affidabile».
La Giovannetti ha tre virtù: la competenza, la sensibilità alla realtà sociale, l’affidabilità. La terza di queste virtù è, a questo punto, la parola chiave uscita di bocca alla Signora SS(G): Burchietti non era affidabile – ci sta dicendo la Sabrina – perché voleva fare di testa sua. La Giovannetti, invece, non dà di questi problemi.
Ieri vi avevamo detto che la Sabrina si era scelto il nuovo assessore perché la riteneva fida e ligia alle sue direttive e ai suoi diktat: oggi, cari Quarratini, ne avete la prova nelle stesse parole del peggio Sindaco di Quarrata.
Che volete di più? Come riconosce lei stessa, la Giovannetti non ha né esperienza politica né esperienza amministrativa: è alle prime armi, è un passerotto implume…
Sarà interessante vedere come il nuovo assessore potrà rispondere – nei molti casi limite che si presenteranno nel tempo – a un condor quasi isterico come l’Illuminata peggio Sindaca di Quarrata…
Che Dio ce la mandi buona, vero Gaggioli?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

martedì 23 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN CAMBIO DI GUARDIA PREVISTO DA TEMPO


Dal 17 al 22 febbraio, nel volgere di appena 5 giorni, Quarrata ha visto la sparizione di un asteroide e l’arrivo di una nuova cometa sul cielo del palazzo comunale: Burchietti è scomparso di scena e Giovannetti ne ha preso il posto, con qualche piccolo aggiustamento di tiro, in cui il “gobbo” Dalì ha ottenuto una rotella in più dell’orologio smontato dalla Signora SS(G), lo sport. Aggiustamento migliore non poteva esserci, sotto questo profilo, data l’autentica e specifica passione del vivace assessore sempre pronto a scendere in pista a sostegno della sua Santa protettrice.
5 giorni di tempo. Il numero 5 è, evidentemente, ricorrente per “la peggio Sindaca di Quarrata”. Se non andiamo errati, anche nella limpida e trasparente vicenda di Magazzini, tra il fare e il dire (non possiamo scrivere “fra il dire e il fare”, lo capite bene, vero?) passarono 5 giorni. Questo numero deve essere quello canonico, quello che serve – come dire? – per spurgare la bava delle lumache che si apprestano a finire nel piatto della gente. Sì, deve essere proprio il periodo che l’Artusi in politica prevede per nettare le sporcizie di questo Sindaco e della sua amministrazione.
È vero. I numeri hanno la loro importanza. Pensate al significato del 17 – data in cui si è dimesso Franco Burchietti – e a quello del 22, in cui SS(G) ha nominato il nuovo assessore. Il 22 indica di solito un «destino fuori del comune» (meglio Comune con la C maiuscola, come augurio al Sindaco di uscire di scena una volta per tutte: fuori dal Comune, appunto).
È comunque importante sottolineare di nuovo lo scarso spessore della Signora Sabrina, un Sindaco che non ha un attimo di incertezza e – cosa che ormai da tempo fa preoccupare seriamente l’anima sana del PD di Quarrata – procede per la sua via travolgendo chi non si allinea sulle sue posizioni.
Marta Quilici, sul Tirreno, aveva scritto che il Sindaco era troppo impegnato per trovare un successore a Burchietti: la Sabrina era coinvolta a tempo pieno nello star dietro a Rossi, candidato alla Regione in visita al Polo Tecnologico per i sorrisetti di rito. Ma la Sabrina stessa si era mostrata stupita dalla repentina decisione di Burchietti di togliersi dalla sua strada.
Un’errata valutazione, quella della Quilici, e una emerita balla, lo stupore del Sindaco; una di quelle bufale che questa SS(G), così bugiarda, ha la faccia di vendere come cosa certa, come Vangelo.
Smentita da Burchietti stesso, che ancora non ha vuotato il sacco ed è solo all’inizio della rabbia e della umiliazione (ma, come si dice sotto le armi, «solo quello che non si fa non si sa…»), ecco che la prestigiatrice ufficiale del Comune di Quarrata, il giorno stesso del Consiglio Comunale sul Bilancio, tira fuori la “coniglietta” dal suo cilindro: e miracolosamente… Antonella Giovannetti è.
La pensata viene, evidentemente, da lontano. Almeno fin da quando il Sindaco ha ordinato ai dottori Baldi e Ferri, responsabili delle finanze, di non ascoltare Burchietti – già sconfessato in più occasioni – e di seguire solo gli ordini della “kapo” in persona.
Delegittimato e ridicolizzato dalla correttezza e dalla carità evangelica della Signora Sabrina, Burchietti se n’è andato, ma in quello stesso momento “la peggio Sindaca di Quarrata” già aveva tutto ben chiaro in testa.
Padrona del Bilancio già da tempo, la Sabrina si è scelta una quota rosa di cui si vanta sul suo blog e che starà senz’altro ai suoi ordini senza fiatare. In fondo la regola necessaria per sopravvivere è proprio questa e questa soltanto in una Giunta autoritaria che non piace a nessuno. Perfino Mazzanti ha appreso l’arte del tacere e dell’allinearsi.
PD spaccato – e nessuno provi a dire di no. La Sinistra-Mauro in fase di pre-emarginazione.
Che dignità, però, per chi vuole sentirsi partecipe nella gestione della cosa pubblica e uomo libero!
Non sarebbe molto più onorevole e onesto mandare questa donna fuori controllo a farsi gli affari propri a casa sua?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

lunedì 22 febbraio 2010

ULTIM’ORA


NUOVO ASSESSORE ALLE FINANZE

Il nuovo Assessore alle finanze e al bilancio del Comune di Quarrata, che subentra a Franco Burchietti agli ordini del Sindaco Sabrina Sergio Gori, è Antonella Giovannetti. Lo sport è invece stato affidato a Giovanni Dalì, scelta appropriata se si pensa alla sua fervente passione per la Juventus.
Antonella Giovannetti è stata per due mandati revisore dei conti nelle amministrazioni Marini e oggi lo è per il Comune di Serravalle Pistoiese e per l’APT.
Per tutto il giorno di oggi, 22 febbraio, sul sito ufficiale del Comune di Quarrata la pagina dedicata alla Giunta era stata sospesa. Era evidente che il “parto” del nuovo assessore era in corso.
Con la nomina della Giovannetti, avvenuta oggi pomeriggio, la Signora Sabrina si garantisce una collaborazione senza sorprese né scosse e al tempo stesso può vantare di avere accresciuto le quote rosa di Giunta.
Quando si dice essere decisionisti… Il re è morto, viva il re!
In pochi giorni Burchietti è tramontato e un nuovo astro è sorto all’orizzonte. È evidente che tutto era già freddamente preparato da tempo.

Ecco cosa scrive a questo proposito il Sindaco sul suo blog:

Antonella Giovannetti è il nuovo assessore – 22 febbraio 2010 di sabrinasergiogori
Antonella Giovannetti è stata nominata oggi pomeriggio assessore, in sostituzione del dimissionario Burchietti. Al neo assessore, di professione dottore commercialista, vanno le deleghe alle risorse umane ed economiche e alla programmazione finanziarie e finanziamenti. La delega alle politiche sportive va invece all’assessore Giovanni Dalì, aggiungendosi alle competenze in materia di attività produttive, formazione e innovazione e assetto idrogeologico.
Con l’ingresso di Antonella Giovannetti, la formazione della giunta risulta così composta di quattro uomini e quattro donne.
Sono davvero felice che Antonella Giovannetti abbia accettato di entrare a far parte della nostra giunta, perché si tratta di una valida professionista, conosciuta in città per il lavoro che svolge, che certamente saprà portare il proprio bagaglio di competenze tecniche e umane anche in questa sua prima esperienza amministrativa.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN SINDACO ANOMALO, UN PD SPACCATO E IN GRAVE DIFFICOLTÀ


Nolenti o volenti è proprio così, elettori della sinistra PD. In poco più di un mandato e mezzo il Sindaco Sabrina Sergio Gori ha disfatto il partito, lo ha spaccato in due, lo ha cacciato in un dissidio interno che non può che portare a una tragica frantumazione.
Ci vuole poco a capirlo. Basterà osservare il cartellone e le foto che accompagnano la “pregiata effigie” della Signora Sabrina.
Mentre in prima posizione si trova Franco Burchietti, ultima vittima dell’autoritarismo sovietico (peraltro ex-DC) della Sabrina, il cosiddetto “Sindaco di se stessa”, ecco Renata Fabbri che, partita da un’esperienza margheritina che la aveva portata ed essere il capogruppo dell’omonimo schieramento durante il primo mandato sabriniano, oggi UDC è, più giustamente, approdata a sponde in cui non troverà quella chiusura che le fu riservata in passato dalla Signora SS.
Renata Fabbri era troppo seria, anche grazie alla sua antica militanza DC, per adeguarsi alle bizze e alle decisioni isteriche di un primo cittadino che crea il mondo e Quarrata a sua perfetta immagine e somiglianza, e a dispetto di tutti.
Dopo la Fabbri ecco Andrea Bagattini, oggi CittàPerTe, ma di estrazione DS. Fu, nel primo mandato Sergio Gori, capogruppo del suo partito. Anch’egli si defilò prendendo le distanze da un Sindaco che evidentemente giudicava inaffidabile. L’esperienza di Bagattini candidato-Sindaco di una lista civica non è riconducibile all’ambizione personale: è troppo equilibrato e capace per gettarsi in avventure velleitarie di questo genere, più appropriate – se mai – alla Signora Sabrina.
Questi tre personaggi – Burchietti, Fabbri, Bagattini – non sono un puro caso, ma una catena di eventi che indicano, a chi sa leggere il linguaggio della politica, un percorso assolutamente indicativo di una personalità e di una mentalità che davvero guarda solo a sé stessa, anche se, per farlo, deve distruggere tutto quello che incontra sul suo cammino.
L’analisi del comportamento del Sindaco, dall’inizio del suo secondo mandato fino agli ultimi eventi, è a dir poco agghiacciante. Rivediamolo in breve.
Sabrina Sergio Gori esce fuori dal ballottaggio per una manciata di voti, 169, ottenuti con una operazione di rastrellamento sul territorio operata con autobus che andavano a raccogliere gente come studenti con uno scuolabus.
Una volta insediata, si sceglie una giunta debole perché la legge elettorale – così congegnata dalle riforme delle sinistre al potere – le consente di essere padrona di tutto – un vero pericolo il potere nelle mani di chi non sa moderarsi.
Accanto a Mazzanti e a Burchietti, piuttosto ben connotati politicamente, escono fuori figure inconsistenti come Milaneschi e Nannini; un compromesso ad ogni costo è Vincenzo Mauro (in odore di prossimo allontanamento…); due signori, infine, Gaggioli e Dalì, che si mostrano immediatamente addestrati all’ossequio della “kapo”.
Col passare del tempo anche Mazzanti inizia un progressivo processo di adeguamento: flessibile e capace di tirarsi da parte, si sente ripetere che sta facendo qualche pensierino (ma con quante possibilità?) alla poltrona numero uno nel dopo-Sabrina. Pensate che non prende neppure posizione sulla vicenda-Burchietti, un esempio concreto di mobbing politico da parte del Sindaco Illuminato.
Nessuno, in Giunta, esce con una propria posizione sull’assessore falciato: la Sabrina – lo sanno anche i muri, perché anch’essi hanno orecchie – minaccia tutti, tiene tutti fortemente per quelle “cose” che piacciono tanto all’Assessore Gaggioli quando invita le opposizioni a… levarsi di torno.
Il Coordinamento comunale del PD è ridotto al silenzio come tutto lo schieramento consiliare allorquando, per la questione Magazzini, la Signora SS, con una raffica di messaggini, dà l’ordine «guai a chi parla, risolvo tutto io!». E la soluzione la avete vista, elettori anche della sinistra.
***
E dunque, al di là di qualsiasi considerazione e calcolo, da questo blog oggi invitiamo la vera anima del PD, quella più aderente e più pronta, per tradizione etico-politica, a pensare alle necessità della popolazione e al bene comune, a riflettere su chi sta sedendo sulla poltrona di Sindaco; a riprendere il timone di questa barca senza nocchiero, che non si sa verso dove faccia rotta; a sfiduciare un Sindaco che sta facendo a Quarrata tanti danni quanti non ne hanno fatti, tutti insieme, i Sindaci che si sono succeduti a palazzo.
Sappiamo bene che l’ala più razionale e di buonsenso del PD è in crisi per questa “scheggia impazzita”.
Ad essa noi rivolgiamo un appello perché intervenga prima a contrastare e poi a bloccare lo scempio a cui i cittadini sono costretti ad assistere ogni giorno.
Per il bene di tutti.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

domenica 21 febbraio 2010

IL PUNTO


8. FURIA IMMIGRATI E INTOLLERANZA IN TOSCANA. ANCHE FINI RIVEDE LA STORIA. OMAR È LIBERO & ALTRO. E A QUARRATA I SOLITI GUAI DEL “SINDACO DI SE STESSA”: PD SPACCATO
Domenica 21 febbraio 2010.

Una settimana intensa anche questa, con i soliti colpi di scena. Si varia, stavolta, dalla violenza degli immigrati nei quartieri ghetto di Milano, alle storie di ordinaria idiozia. Andiamo in ordine.
A Milano, in via Padova, la gente è ostaggio degli extracomunitari malavitosi. È gente normale che, in buona sostanza, è vittima di altri italiani pronti ad affittare anche a stranieri irregolari, che a loro volta subaffittano e originano un giro vizioso. Ora anche il PD – in TV con la Santanchè parlava l’ex-presidente della Provincia – si accorge che mancano severi controlli. Non di questa opinione erano, però, Prodi e i suoi democratici governi, aperti a far entrare in Italia chiunque sull’onda dell’aiutare i fratelli in difficoltà, come pure sostengono i vescovi italiani e la Santa Sede. Più rigore e più rispetto della Bossi-Fini sono, invece, assolutamente necessari; ed è l’ora di farla finita con un buonismo demagogico che porta solo sventure e problemi agli italiani.

Fra le storie di ordinaria idiozia, quella della donna americana fattasi trasformare in uomo e che, dopo due figli, ora aspetta il terzo bebè. Anche in questo caso andrebbe fatto un po’ di ordine: non perché ognuno di noi non debba essere libero di essere maschio o femmina, ma perché, una volta scelto il sesso, un continuo ritornare sui propri passi e rivedere le proprie scelte non è più indice di libertà personale, ma di un disagio profondo che getta luci di dubbio sulla perfetta integrità mentale della persona che soffre di una sindrome di tal genere.

Fini, parlando ai giovani, dà un’altra picconata alla muraglia cinese opera di Di Pietro. Tangentopoli torna sulla cresta dell’onda dopo il terremoto-Bertolaso, ma dalle parole del Presidente della Camera esce un altro elemento grazie al quale si può davvero parlare – come dicevamo nei nostri interventi dei giorni scorsi – di un iniziato processo di revisione storica. Anche in questo caso, la gente è stufa di sentir dire che mani pulite ha risolto i problemi d’Italia. In realtà tale operazione ha demolito un sistema ben regolato sostituendolo con una mafia dell’interesse personale che è cento volte più deleteria delle antiche bustarelle. E per di più i ladri di oggi lavorano come la mafia russa: senza alcun’altra regola che quella della propria ladronaggine. Complimenti a chi distrusse l’Italia e che oggi siede in Parlamento sotto la sigla dell’IdV, alleata del PD. Bravi davvero!

Intanto la Libia, guidata da un ‘emerito’ Gheddafi, ci tratta tutti dall’alto in basso, come fossimo noi dei poveri carovanieri del deserto. Ogni sbalzo di umore del rais, ogni paturnia, ogni ‘scopata andata storta’ con le sue concubine-guardiedelcorpo, sono buoni come scuse per mandare tutti a quel paese. Il ‘contadino di Tripoli’ è questo, cari lettori; sia o non sia amico e simpatico a Silvio, la sua sostanza non cambia. E le soluzioni diplomatiche non servono: lo si vede chiaramente dal fatto che, incazzato, il colonnello (ma di che?) non se la rifà con colui da cui si sente insultato; se la prende anche con l’Italia, che pure non c’entra; l’Italia dove fu accolto e sopportato con estrema educazione anche quando, per acconciarsi i riccioli negletti e mettersi i suoi pantaloni a saltafosso, tardava due ore sotto la sua tenda (è comunque un attendato…) agli incontri ufficiali di Stato. Pensate soltanto a quando volle essere lasciato solo con uno stadio di donne e il Ministro Scarfagna. E giudicate da lì.

Obama, dal canto suo, manda a quel paese i cinesi e decide di incontrare il Dalai Lama. Non solo fa bene – e lo abbiamo già detto –, ma è giusto che nessuno si permetta di porre veti e limiti a una nazione che, pur con tutti i limiti e gli errori del passato e del presente, quanto a libertà e democrazia ne ha da vendere a tutti, compresi i cinesi che molta strada hanno ancora da fare su questo interminabile percorso, e che comunque sono rei di aver decimato uno dei popoli più pacifici della terra.
Male l’iniziativa dell’On. Giovanardi di far fare il test-droga ai nostri Deputati. Solo i volontari si sono sottoposti, e uno di loro è risultato positivo, anche se si dice che lo abbia fatto provocatoriamente. Ma il problema resta un altro. Per questioni di moralità pubblica, chi va in Parlamento dovrebbe periodicamente essere sottoposto al test come fosse un certificato di sana e robusta costituzione (in questo caso morale). Chi guida un Paese non deve farla lunga e invocare la privacy, dato che, da personaggio pubblico, non può da un lato drogarsi e dall’altro votare leggi antidroga. O no?

Omar intanto esce. Insieme a Erica sappiamo tutti cosa fece una decina di anni fa. Sappiamo anche come lo fece, con quale efferatezza e ferocia. Perdonare? D’accordo. Ma il perdono non deve essere motivo di sconto e di facile indulgenza. Crediamo che non abbia pagato abbastanza per quello che ha fatto. È una opinione e dobbiamo essere rispettati anche noi.

Sull’Iran non abbiamo ombra di dubbio: Mahmud Ahmadinejad è un assoluto pericolo per sé e per gli altri. Anch’egli tutto vòlto al bene del suo popolo, invece di dargli condizioni di vita decente e sempre migliori, spende le risorse per fare paura ai vicini, per minacciare Israele e per ridersela del mondo. E se qualcuno protesta, lo fa ammazzare in piazza. Qui non è più questione di razza ariana, ma di razza persiana che si è bevuta il cervello con i princìpi dell’integralismo che fonda le repubbliche islamiche. Anche in questo caso la diplomazia non ha senso perché – come scriveva Primo Levi dopo la delusione e l’uscita dall’allora PCI – “con la discussione non si risolve un bel niente”.

In Toscana – regione rossissima e da decenni e decenni bene addottorata ai principi etici comunisti – la gente si sta irritando e preoccupando per la sempre più massiccia presenza di immigrati e per i conseguenti problemi di ordine pubblico che si sono creati grazie alla tolleranza dei politici rossi che da sempre guidano la Regione. Un gran bel risultato questo: ci fa capire che in ogni cosa occorre adoperare il limite del buonsenso. E siccome le sinistre non lo hanno fatto, la rivolta, anche dell’elettorato rosso, partita in maniera eclatante da Prato, continua, mentre la Lega diventa un approdo quasi naturale per chi si è sentito preso in giro dalla sua stessa classe politica. Complimenti al PCI-PD!

Il Tirreno e La Nazione sono stati perquisiti per ordine del magistrato a séguito delle notizie pubblicate circa un carabiniere che avrebbe tentato una violenza sessuale ai danni di un giovane di 17 anni. E qui riemerge il problema del diritto di cronaca e di informazione e della necessità di un riordino delle norme sulla libertà di stampa e sulle responsabilità dei giornalisti e dei giudici. Se notizie fuggono durante una inchiesta non sarà certo colpa del giornalista, ma di chi ha vuotato un sacco o fatto una soffiata. Ma niente potrà essere risolto almeno finché non sarà fatta anche una seria e radicale riforma della magistratura, una riforma che tolga quel fin troppo potere discrezionale ai magistrati, veri padroni di tutto.

Antonio Cariglia si è spento. Protagonista nella e della storia della prima Repubblica, ha segnato un’epoca, ma forse anche fin troppo. Se non gli va negata la passione politica – come scrive La Nazione – non va forse troppo esaltata la sua azione e il suo modo di operare, segnatamente tipico, spesso, di una personalizzazione dell’idea dello Stato.

E infine Quarrata. Una settimana durissima e una spaccatura del PD – e il partito non si azzardi a negare perché di questa spaccatura ne sanno anche i muri – che si sta molto preoccupando del comportamento autoritario e personalistico della Signora Sabrina a scàpito della corretta amministrazione. L’ala ex-margheritina appare assolutamente fuori controllo e non garantisce affatto il rispetto del bene comune della popolazione.

Chi non volesse sentirselo dire, pensi solo al silenzio in cui si trova da mesi il coordinamento comunale del partito. E pensi anche al silenzio con cui sono state accolte a colpo le dimissioni dell’Assessore Franco Burchietti. Domani si vota il bilancio senza la presenza dell’assessore delegato e nessuno ha detto una parola. In casa PD le difficoltà, per tradizione, hanno sempre portato il silenzio, perché in realtà il partito non è mai stato democratico e libero di gridare: e ancor oggi molti chilometri deve percorrere su questa difficile e faticosa strada.

Quello di Quarrata sarà un bilancio acefalo, ma solo per modo di dire: perché il vero Assessore alle finanze è stato, da mesi, il Sindaco, e il suo collaboratore più fido la dottoressa Bianca Sottosanti. E a questo proposito, leggete cosa dice un nostro commentatore al post di ieri. È davvero una analisi preoccupante:


Anonimo ha detto... Si informano i signori lettori di questo utilissimo Blog che i soldi l’Amministrazione Comunale per costruire il parcheggio alla CATENA li ha. Pensate soltanto a questa cosa: dopo l’approvazione del bilancio 2010, verso la metà dell’anno diciamo giugno 2010, verrà fatta una variazione al bilancio con lo stanziamento dei soldi per pagare l’assunzione di un nuovo dirigente. Si vocifera che sarà nominata l’attuale responsabile del SUAP dott.ssa Giovanna Cagnetta, così si premierà ancora una volta l’inefficienza fatta persona, ma così si accontenterà l’assessore Dalì. Ovviamente dei curriculum degli altri potenziali concorrenti non ce ne può “fregà de meno”. Il costo a carico dei cittadini all’anno per questa operazione molto “vantaggiosa” voluta fermamente da quel fenomeno di S.M. Sabrina Sergio Gori (S.M. sta per sua maestà) pensate che è uguale al quello del dirigente fenomeno “Reginella” dott.ssa Sottosanti che guadagna al mese circa € 3.400,00 netti poi ci sono premi vari, produttività ecc. che si "paga" da sola ovviamente. Con i contributi pensionistici e assicurativi si arriva ad un costo lordo totale di circa € 100.000/115.000 giusti, giusti il costo del parcheggio. Ora vorrei sapere a che cosa serve un altro dirigente al Comune visto quello che non fanno gli altri due (arch. Battaglieri ai Lavori Pubblici e ovviamente Sottosanti)? Hai capito Mazzanti dove puoi trovare i soldi per fare un’opera di pubblica utilità vera? Mentre a noi cittadini non rimane altro che meditare su come vengono spesi i nostri quattrini. Alle prossime puntate. Un saluto a tutti. – 20 febbraio 2010 23.23.

Non è il caso di aggiungere altro, se non un breve cenno alla improvvisa evacuazione della scuola media di Vignole – di cui vi invitiamo a guardare la copertura degradata nella foto aerea del cartellone. Ma su questo torneremo in séguito, perché se ne discuterà anche domani in Consiglio grazie a una interpellanza urgente presentata da Pratesi di CittàPerTe, che chiede garanzie sulla sicurezza della Media di Quarrata mentre sta per accogliere 300 studenti in più del solito ogni giorno.

E ora dite, gente, se il PD di Quarata non è davvero nelle pelaghe. E se non è il caso che riveda la sua posizione in relazione al Sindaco SS(G) che ha tradito qualsiasi aspettativa della sinistra…


Buona domenica a tutti!


Cliccare sulla immagine per ingrandirla.

sabato 20 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA LOGICA DEI TRE MESI (DI NON SI SA QUALE ANNO)


La Giunta di Quarrata è davvero straordinaria: è una giunta di intelligenze pure, al pari degli angeli che Dio creò all’inizio e prima del mondo stesso. Ne sono prove emblematiche due vicende che stamattina occupano la cronaca su La Nazione e sul blog di Andrea Balli.
La prima vicenda riguarda una vergogna comunale che risale a 20 anni fa: il parcheggio per la scuola di Catena, sempre promesso e mai realizzato fin dai tempi di Marini, e in séguito maneggiato dall’amministrazione della peggio Sindaca di Quarrata con tanto di previsioni nei piani urbanistici, previsioni che oggi si scoprono errate (perciò dovrebbero pagare quei tecnici che, lungimiranti, hanno fatto queste previsioni del cavolo!).
La seconda questione è quella del tavolo di discussione per la soluzione dei problemi della produzione quarratina: un tavolo che verrà/non-verrà non si sa, perché tutto è in mano a una branca di inetti, molto svegli a parole e nelle spese inutili e dannose, inefficienti di fatto se per risolvere una questione di parcheggio sono ancora lì a girarsi i pollici dopo 20 anni.
Ecco rappresentata un’altra fetta della realtà quarratina; ecco fatta un’altra radiografia a una Giunta che, in quest’ultima settimana, si è mostrata qual è agli occhi di tutti grazie ai comportamenti cinici e spietati della sua kapo, la Signora Sabrina o, meglio, vista la sua attitudine a segare senza mezzi termini i suoi collaboratori, La signora ammazzatutti (film del 1994, scritto e diretto da John Waters).
Alla Catena il Vicesindaco Mazzanti si è ricoperto a dovere. Non è arrivato a parlare per trovare soluzioni alla questione del parcheggio, ma solo per concludere che:
  • 1. non ci sono quattrini;
  • 2. l’ubicazione del parcheggio prevista dal Regolamento Urbanistico approvato il 31 luglio 2008 è errata e quindi ne andrà trovata una nuova e più idonea (chi è quel tecnico del cavolo che l’ha proposta? Che si aspetta a fargli pagare il suo errore?);
  • 3. l’area individuata costa troppo perché i proprietari vogliono 100mila euro per 4.300 metri di terra;
  • 4. l’unico impegno che mi assumo è cercare di parlare con il sacerdote di Tizzana-Catena perché conceda l’utilizzo della piazza della chiesa come parcheggio per le necessità dei genitori e dei ragazzi.
Anche qui Mazzanti si è ricoperto a dovere. E non solo lui, anche la Signora ammazzatutti, visto che il proprietario del terreno indicato come parcheggio, si è riservato di richiedere il rimborso di tutti i soldi per tasse ed Ici che ha pagato in questi anni per l’area destinata ad un “parcheggio irrealizzabile”.
Ovviamente non ha ottenuto alcuna risposta da Mazzanti, perché questo bravo ragazzo, in buona sostanza, di cosa si intende? E ammesso anche che per caso se ne intendesse, vi fidereste voi a prendere impegni senza il benestare della Sabrina, col rischio di essere ammazzato come Burchietti?
Ricoperto a dovere, il buon Mazzanti, anche quando si è assunto l’impegno – rischioso peraltro – di parlare con il parroco, notoriamente litigioso con il Comune e con la gente e ben intenzionato a recintare la piazza della chiesa in perfetta linea con gli insegnamenti evangelici dell’amore, del rispetto e degli aiuti ai fratelli (e poi la Chiesa si chiede perché la gente le gira le spalle…).
I presenti, fra l’altro, hanno chiesto l’utilizzo della piazza della chiesa anche perché essa «anche se di proprietà privata della Curia è sempre stata utilizzata dai cittadini come piazza di utilità pubblica fin dalla realizzazione della chiesa che risale agli anni 50-60»: ma a questo proposito si sa già come si comporterebbero sia l’esima architetta Bellomo che il comandante dei Vigili, Billi, che già in analoghe condizioni hanno dato risposta almeno inqualificabile quanto a spregio perfino degli atti presentati a corredo dell’istanza medesima.
Mazzanti, che ha rimandato tutto di tre mesi per rivedersi con i genitori, magari senza aver cavato un emerito ragno dal buco, sotto questo profilo si merita uno zugo a piolo speciale, come premio per la sua inconsistenza amministrativa. E tantopiù lo merita se rileggiamo ancora una volta la notizia secondo cui il Comune spenderà 1milione e 611mila euro dei propri per piste ciclabili: con cui saranno favoriti 50 ambientalisti che di domenica potranno andare a giro da Quarrata a Tavola di Prato e da Tavola di Prato a Quarrata. Anche questa è una priorità.
Ed èccoci al tavolo di discussione. Leggiamo Marta Quilici sul Tirreno e vediamo che la signora ammazzatutti non ha potuto soddisfare i suoi impegni perché oberata dallo star dietro al suo amore, Enrico Rossi, e alla crisi istituzionale per le dimissioni di Burchietti.
Ma chi ci crede, però? Da mesi era lei, la Santa, che si era sostituita a Burchietti: quanto tempo avrebbe dovuto perdere per questo? E quanto ne ha dedicato a Rossi, dato che nella sua segreteria può contare su un esercito di guardie del corpo a iniziare dalla Signora Vannelli? Non sono tutte pagate per farle da supporto? O che non funzionano a dovere?
Il problema è che già Agostino Fragai aveva ventilato un rinvio del tavolo “fra tre mesi con il nuovo Governatore della Toscana” (però i comunisti! Odiavano l’America e oggi hanno assunto tutti i termini dell’amministrazione americana!).
Così, dopo aver ordinato al coordinamento PD di Quarrata di scrivere una letterina aperta a Babbo Natale Rossi (andatevela a leggere su http://www.pdquarrata.it/ ), la signora ammazzatutti ha sapientemente stimolato anche una letterina da parte di certi imprenditori quarratini. E perciò il nuovo blindato (evviva la democrazia!) che salirà in sella in Toscana, è stato ossequiato a dovere fin da ora che è già delfino di Francia. I comunisti odiavano il culto della personalità: i neo-PD non più, perché hanno scoperto di credere in Dio, guidati dai margheritini (la Binetti no, si manda via!), e nelle pantofoline borghesi…
Come cambiano i tempi, eh? Però questa città è una vergogna perché ha un’amministrazione a dir poco vergognosa. E provate a dimostrare il contrario.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

venerdì 19 febbraio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN SINDACO, UN DUCE


«… ad un certo punto ho sentito fiducia e stima venire meno. Quando si invitano gli uffici a baipassare l’assessore competente e rivolgersi direttamente al sindaco non è un buon segnale». Sono parole di Franco Burchietti, ex assessore alle finanze. E sono sconvolgenti: non perché siano terribili di per sé, quanto per le dichiarazioni che il Sindaco ha rilasciato ieri, quelle stesse che noi abbiamo bollato con il qualificativo di fredde come un cadavere.
E la Signora Sabrina non si smentisce neppure oggi. Il Tirreno scrive le sue parole dirette: «Il nostro statuto parla chiaro. Quando un assessore presenta le dimissioni, queste assumono valore irrevocabile»: è ovvio che il Sindaco non aspettava altro che le dimissioni di Burchietti. Via, lo sappiamo benissimo, e lo sapevano tutti, che SSG non vedeva l’ora di togliersi di torno questo compagno scomodo.
Il Tirreno mette in risalto un altro particolare molto significativo: «Il primo cittadino, impegnata per tutto il giorno ad organizzare l’incontro con il candidato alle regionali Enrico Rossi al Polo tecnologico, non ha avuto tempo per affrontare il dopo-Burchietti. Almeno così afferma». E in quest’ultima espressione si può leggere, senza ombra di dubbio, il più palese disprezzo della Sabrina nei confronti del suo ex-assessore: le cure politiche del Sindaco mirano in alto, sono indirizzate a Rossi e non a stupidaggini come le dimissioni di un assessore; come del resto lo erano anche quelle del coordinamento PD (leggete il suo sito), che non ha fatto neppure una parola di quella che è una stata una vera e propria crisi istituzionale, non una quisquilia.
«Non ho voglia di trasformare un mio disagio di posizione politico-amministrativa, in un ulteriore elemento di contrapposizione che rischia di allargarsi ad una dimensione “più esterna”, anche se riconosco ai dirigenti locali del Pd di aver affrontato il problema con responsabilità ed impegno nella ricerca di mediazioni». Così Burchietti parla su La Nazione.
Lo possiamo capire, ma non gli dobbiamo credere: specie quando dice che i dirigenti locali del PD hanno affrontato il problema con responsabilità ed impegno nella ricerca di mediazioni. Questo non possiamo prenderlo per buono, perché se davvero così fosse, la mediazione ci sarebbe stata comunque. Ma noi crediamo che la Sabrina sia un personaggio di per sé a-contrattuale, incapace di giungere a un qualsiasi accordo con altri: egocentrica e autoreferenziale, incapace di capire ciò che le ruota intorno perché da sempre abituata ad essere una piccola enfante prodige a cui nessuno ha mai detto di no e, se glielo ha detto, lei lo ha cancellato con un secco colpo di mano come certi pupi bizzosi. La peggio sindaca di Quarrata – come andiamo dicendo da mesi – ha azzittito anche i dirigenti del coordinamento. Integralista cattolica nel senso che del Vangelo (che pure cita nel suo bloggettino calligrafico, dove parla di ricerche di volti di fratelli) conosce solo l’aut-aut «o con me o contro di me», nôtre dame del Comun ha messo la museruola anche a Vito Brarbarani & C., li ha ridotti a suoi semplici lacchè, ne ha fatto i suoi servi. E questo è assolutamente riprovevole.
A questo proposito lasciamo ancora parlare Burchietti: «La realtà non è di un assessore che non collabora con gli uffici, ma viceversa, di una delegittimazione tale, sistematicamente condotta dal sindaco (punizione indiretta per la non subalternità politica?), da far sì che gli uffici si siano sentiti autorizzati, come è avvenuto, a non ritenere più come riferimento il loro assessore, ma di doversi rapportare direttamente al sindaco, a prescindere».
Pensate solo a questa espressione «punizione indiretta per la non subalternità politica» e cercate di afferrarla nel suo integrale squallore, nella sua più indecente viltà: essa indica che la Signora Sabrina pretende solo assoluta e cieca obbedienza; e lo ha fatto vedere benissimo con tutta la vergognosa questione Magazzini.
A lei, sublime governatrice delle sorti di Quarrata, compete ogni diritto di scelta, e chi non si allinea è destinato a fare la fine di Burchietti. Non così per Gaggioli, suo fido e fedele; né per Dalì. All’uno essa garantisce lunga vita perché mero esecutore delle auguste direttive del Sindaco; l’altro lei lo manovra senza sforzi perché gli garantisce abbondanti piogge di quattrini per una delle sue creature predilette, Il Cipresso, beneficiario di decine di migliaia di euro nel corso degli anni, solo perché fiancheggiatore e fan del Signor Juventus.
A fianco di questi due personaggi – spesso rozzi nelle loro espressioni, frutto anch’esse di scarsa intelligenza delle cose e di un animo pronto in ogni modo all’ossequio e all’obbedienza – la Sabrina conta su un capogruppo in consiglio che non si schioda dalle sue gonnelle e che ossequia la sua capobranco in ogni modo, anche sulla strada ben poco onorevole dell’affaire Magazzini.
Stavolta, lettori ed elettori di Quarrata, non siamo noi che diciamo queste cose per l’ennesima volta: stavolta a dirlo – e a dimostrarlo – sono i fatti e le affermazioni di un assessore decapitato tout court solo perché non obbediente alla Signora Duce di Quarrata. Dunque dovete crederci, perché ora ne avete la prova diretta sotto gli occhi.
Leggiamo ancora: «come sarebbe stato possibile per l’assessore al bilancio presentare lo stesso alla Commissione consiliare se addirittura non in possesso, nemmeno formalmente, dei documenti?»: Burchietti non aveva nemmeno le fotocopie del bilancio in mano; e questo grazie alla Signora SS ma anche a certi zelanti funzionari del Comune che si sono subito allineati con le volontà del peggio Sindaco di Quarrata.
Umiliato fino a questo punto, Burchietti, perché ha osato pensare con la sua testa. Umiliato – come scrivevamo ieri – nel non poter prendere alcun impegno con nessuno, perché comunque ogni sua parola sarebbe stata smentita e subordinata alla volontà di Sua Altezza Imperiale.
È quasi un anno che stiamo analizzando questa Signora e le sue malefatte. È un anno che stiamo dicendo cose che in séguito risultano puntualmente vere. È un anno che invitiamo tutti a riflettere sulle sorti di Quarrata.
Ed è ormai giunto il momento di chiedersi quale futuro vogliamo per questa città: se quello di una insopportabile padrona che non rispetta niente e nessuno, che mente in maniera spudorata, che carica il groppone della gente di spese assurde anche in prospettiva e che opera per indebitare sempre di più la città, che non si assume neppure le proprie responsabilità dicendo chiaramente quello che pensa: volevo fare fuori Burchietti e l’ho fatto; oppure un futuro meno faraonico ma più rispondente ai bisogni della popolazione e alle necessità di primaria importanza, che stiamo proponendo da mesi con la voce del buonsenso per dare vita a una davvero corretta e partecipata amministrazione cittadina.
È ormai l’ora di togliere la peggio Sindaca di Quarrata, incapace e inaffidabile, dal timone di questa nave che sta andando di corsa a sbattere contro gli scogli mettendo a rischio 25mila abitanti.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.