martedì 30 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SPESE LARGHE E FOGNE STRETTE


L’epoca della post-democrazia, quella che stiamo vivendo, è l’incarnazione dell’incapacità di pensare.
Anche se certe amministrazioni che progettano il futuro sul cammino del sol dell’avvenir, ricevono autopremi per autoprogetti che coinvolgono – come si è letto – consistenti parti della popolazione (ovviamente con danni di ogni genere), i risultati pratici, che poi dovrebbero essere quelli che interessano la vita delle popolazioni amministrate, sono di una modestia sconcertante: dove per modestia si deve intendere, come è, estrema e conclamata povertà intellettuale e spirituale, se non mera arroganza e supponenza.
Un esempio di quanto andiamo dicendo, è rappresentato dall’intervento odierno, su La Nazione, di Daniele Manetti del Comitato cittadini Olmi-Vignole.
L’infaticabile animatore della partecipazione – a cui si impedisce di poter parlare dei problemi di una qualsiasi frazione, se non riesce a portare almeno 2.500 firme di cittadini! – ha notato che, in fondo a via Firenze, dinanzi alla ex-statale 66, nel punto dove sono state abbattute le case per aprire la via della tangenziale verso Prato, nel fossone di scolo che proviene da Olmi si stanno sistemando non dei tubi che permettano il deflusso delle acque, ma delle cannucce da bibita (lasciateci passare un po’ di ironia: di seri, in Comune e in Provincia, ce n’è già troppi) che ci offriranno il miracolo mosaico della divisione delle acque: sicché quelle di Olmi, anziché defluire, finiranno per rinculare e straboccare sulle case della zona Olmi-Casini.
Ecco l’effetto post-democratico: mentre ormai quasi ogni anno, da vent’anni in qua, la Piana va sotto, i cervelloni politici e tecnici, del Comune e della Provincia, continuano a ridurre ogni fossa, a otturare ogni buco, a peggiorare la situazione.
In pratica fanno come certe vecchie babbione che, nella frenesia di mostrarsi sempre più giovani e avvenenti, a forza di restringere i loro abiti per mostrare forme che non hanno più, finiscono con il far scoppiare il sistema perché i loro incontenibili lardelli, i loro strabordanti rigatini, i loro glutei disfatti, le loro puppone flaccide non possono essere più trattenuti da nulla e spaccano ogni barriera come una diga in rotta.
Questo aspetto ce l’ha, purtroppo, anche questa vecchia amministrazione post-democratica, che assomiglia alla Saraghina di Fellini (8 e ½, 1962) e alla sua rumba da disco rotto. Un’amministrazione che spende 4 milioni di euro dei contribuenti, non per risolvere i problemi della Piana che Manetti sbandiera da dieci anni e passa, ma per assicurare piste ciclabili sugli argini che puntualmente, ogni anno, l’acqua porta via o erode sempre di più. Altri 16 milioni di euro, la Giunta-Sarag li butta in cessi, sampietrini e look di vie e di ville di nostra proprietà che saranno – come lo sono state per i precedenti Conti – oggetto e causa di bancarotta. E questo o si capisce o siamo A-B_normal, secondo la nota definizione di Igor in Frankenstein junior.

Se questa è la buona amministrazione, ci vuoi indicare quella cattiva, Sindaco Sergio Gori?

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lunedì 29 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’INCREDIBILE HULK


Fa letteralmente impressione leggere, sul blog del Sindaco, quello che viene detto, con contrizione e dolore (ovviamente falsificati e falsi), circa la partecipazione dei cittadini alla vita politica attiva del nostro Comune.
Mentre Lei prende premi stellari al Dire & Fare di Firenze, per Città Ideali come Quarrata e “Un progetto di riqualificazione urbano fortemente orientato al coinvolgimento della popolazione” (questa la motivazione ufficiale, anche se vorremmo sapere qual è stato questo miracoloso coinvolgimento) e mentre Manetti ha l’ardire di sfidarla denunciando pubblicamente che lo tengono alle corde in un angolo, impedendogli di fare il suo mestiere di rappresentante istituzionale della partecipazione, il Sindaco, che è ormai già passato alla storia come il peggio di Quarrata, se la piglia con chi gli taglia i quattrini per poter far parlare i Quarratini. Che disgrazia!
Ma, elettori, chi ci crede? Chi di voi è così stupido da dare credito a questo Sindaco che, cristianamente impegnato in politica (rivedetevi le propagande elettorali del 2002), per essere trovato deve essere cercato attraverso trasmissioni televisive come Chi l’ha visto? Un Sindaco che ascolta così la sua gente, serrandosi nel suo ufficino in penombra, in un palazzo vuoto come il guscio di un uovo ciucciato e che dà appuntamenti a 17 giorni di distanza – così la gente molla tutto e lascia perdere levandosi dai ***.
Presenzialista dinanzi agli occhi delle telecamere di qualsiasi colore e area politica, basta-apparire (s’è fatta riprendere anche alla Màgia da Italia 7 in Toscana, paese mio, con a fianco la sua piccola corte da aspirante contessina); sempre lì a parlarci della legalità e del politically correct; ogni giorno irritata perché, nella nostra paesana franchezza, le facciamo rimangiare ogni sua incongruenza, contraddizione e bugia (l’ultima, per ora, ci costa 30mila euro di libro per la fontana di Buren, su cui peraltro ha mentito anche su altre circostanze, come presto verrà alla luce); ora la Sabrina piange che il suo amico Rossi le taglia le gambe per camminare e la rende diversamente abile e nana.
È incredibile, la Sabrina. È talmente incredibile che potrebbe darsi che, da un istante all’altro, incazzata come una belva per quanto le ha fatto e le fa Berlusconi (tagli dappertutto) e per quanto iniziano a fare i suoi mistici amici della Regione (tagli dappertutto), potrebbe darsi si trasformasse, per l’ira, in una incredibile Hulka.

Anche che, nella sua grottesca goffaggine, potrebbe prendere solo le sembianze di un ridicolo-patetico Hulk-HomerSimpson!

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domenica 28 novembre 2010

Quest'Italia che ha bisogno di salire un pò più in alto...


La speranza di riscatto, in fondo, si cerca sempre in mezzo alle stelle


Pensate alla gru degli operai immigrati di Brescia che combattono in nome di sacrosanti diritti dei lavoratori; e adesso pensate ai tetti degli studenti che riscoprono una nuova stagione d'impegno in nome della cultura e della ricerca. E poi pensate a un alpinista che cerca se stesso sulle vette più alte. Infine pensate al desiderio di fuga da un’Italia caduta sempre più in basso: moralmente, culturalmente, esteticamente. Ecco, in questa spinta all'ascesa c’è, fortissimo, il desiderio di riscatto.


C’è il desiderio di mettersi tutto alle spalle, di guardare finalmente dall’alto in basso una classe dirigente che non dirige nulla, che non può più spacciarsi come tale. È la realtà che prende il sopravvento su una politica che non ha saputo né voluto cambiare davvero il paese, che non ha saputo né voluto esaudire le promesse fatte, che non ha saputo né voluto scegliere tra il giusto e lo sbagliato.


Sì, in questa Italia che sale in alto, c’è anche bisogno di una gerarchia valoriale che sappia indicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Perché non è vero che è tutto uguale. C’è il bisogno tutto politico di un’Italia finalmente cresciuta che vuole prendere in mano il proprio destino facendo suo il credo di Franco Battiato: “Non sto né a destra né a sinistra. Sto in alto”.


Salire sui tetti e sui monumenti non significa solo protestare per cose sacrosante e concrete. Significa cercare una via di fuga culturale per un paese che non vuole più essere coinvolto e gettato a terra, che non vuole più vivere nei bassifondi e nelle fogne della civiltà. E che non vuole nemmeno ricadere nel tragico errore della piazza come luogo di scontro ideologico. Salire per crescere, per migliorarsi. Un paese stufo di vergognarsi di se stesso che vuole usare il cervello e non la pancia. Che vuole alzarsi in piedi alla ricerca di un nuovo eroismo collettivo.


Perché tutti insieme si ha meno paura. E per salire lassù bisogna combattere le proprie paure. Perché la speranza di riscatto si cerca sempre lassù, tra le stelle, tra i sogni di un popolo. In ogni cultura, l’ascesa verso l'alto è sinonimo metaforico di conoscenza, di sapienza, di sacro. Di autenticità, anche. Ecco quel che urlano i giovani sui tetti d’Italia. Basta, fatela finita, è giunta l’ora di vivere pericolosamente per guardare l’orizzonte e costruire finalmente il futuro.


Filippo Rossi

IL PUNTO (NELLE TENEBRE)


47. CHIARISSIMI PROF ILLUMINATI & GENTE AL BUIO
Domenica 28 novembre 2010

Stamattina Zetti della Nazione ci parla della sicurezza un po’ dappertutto e sulle strade. E parte la campagna per combattere le numerose morti che hanno segnato la nostra provincia negli ultimi mesi – morti di cui a Quarrata è toccata la sua parte.
Leggiamo e riflettiamo pure noi perché, per quanto molti non lo credano, possediamo ancora qualche neurone che può funzionare.
E vediamo sùbito che si parla anche della sicurezza su viale Europa, specie nel tratto peggiore – come si legge. E il tratto peggiore, guarda caso, è definito proprio quello che da Casalguidi va verso il regno della Sabrina e la sua reggia, La Màgia.
Sappiamo bene che la strada è provinciale e che gli interventi su di essa quantomeno dovrebbero essere concertati fra Comune e Provincia. Ma dinanzi alle parole di un lettore che individua sùbito il bug della questione, che cosa possiamo dire?

«Viale Europa, tratto Casalguidi-Quarrata, basta vedere il numero delle sagome nere, a testimonianza di incidenti mortali — ci scrive Franco Pieri — per capirne la pericolosità. E’ una strada stretta da sempre per il traffico che convoglia e soprattutto buia nel suo tratto più pericoloso, da Santonuovo a Quarrata. E’ aumentato anche il traffico del tratto rotonda Ponte Stella-Viale Europa Casalguidi, soprattutto di mezzi pesanti». Pieri suggerisce in entrambi i casi più illuminazione e la realizzazione di una pista ciclabile, oltre naturalmente, ad una maggiore attenzione ai limiti di velocità.

Allora, tutto è chiaro, no? Ma vallo a far capire, che forse ci vogliono molti più punti luce lungo le strade di Quarrata, a certi illuminati prof di filosofia che pensano – tutti avvolti nei loro panni teorico-intellettuali da cinici, vivendo, barba lunga, a pane e cacio e con la candela in mano – che una lampada in più non può danneggiare il mondo, ma se mai può salvare una vita.
Vincenzo Mauro – ossessionato dalle nostre bloggate di fango, ma salvatore dell’umanità – è convinto che non si debba accendere un lampione in più – e lo ha ripetuto decine di volte, da tutte le parti, quando gliene è capitata l’occasione.
Perfino Manetti di Legambiente e Comitato cittadini Olmi-Vignole ha suggerito di sistemare lampioni-led a basso consumo e impatto zero, ma il chiarissimo prof – ben sostenuto peraltro dalla sua amministrazione – non si è per niente pronunciato, se non in senso negativo, perché forse aspetta il definitivo cenno del capo della sua autorevole padrona della democrazia.
Solo che Lei preferisce spendere 30mila euro per un libro sulla fontana di Buren, piuttosto che decidere di inquinare con un lampione.
Salvo poi far l’inchino, alla Màgia, alle delegazioni cinesi che vengono a guardare – e magari a copiare – i modelli made-quarratini, pur sapendo (lo sanno anche le farfalle di Dinard) che i veri inquinatori del mondo non sono i lampioni di Quarrata, ma i milioni di tonnellate di carbon fossile che la caotica, scriteriata e deregolata industrializzazione del titano dell’ex-comunismo, brucia ogni giorno proprio per schiacciare, senza mezzi termini, la nostra irrilevante e ridicola economia, che al confronto è poco più di una caccola secca.

Alla faccia degli ecologisti, compagno Vincenzo!

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sabato 27 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CIALDI, UNO SCHIAFFO A GAGGIOLI E ALLE SUE INSINUAZIONI


Non poteva fare di più e meglio, Alessandro Cialdi, rispondendo al Signor Edilizia, il professor Gaggioli, sempre pronto – in un’ottica davvero evangelica, ma in senso negativo – a comportarsi da fariseo: fare il puro e accusare gli altri con basse insinuazioni.
Leggete questo intervento del capogruppo Udc e riflettete con attenzione non solo su cosa sta dicendo Cialdi, ma soprattutto su come si comporta normalmente, ogni giorno, questo mirabile esempio di assessore alla giustizia edilizia: il suo posto – crediamo – sarebbe più appropriato tra le file dei giustizialisti post-democratici alla Di Pietro che non a fianco della cristianissima signora Sabrina. E se diciamo cristianissima, non è un’offesa: andatevi a rivedere la propaganda elettorale del 2002 (se non avete gettato i depliant) e vedrete cosa si scriveva all’epoca:

Questa è la nostra visione della politica:
non lasciare che il mondo vada dove vuole per poi lamentarsi.
È la politica come passione per la democrazia,
è la politica come prendersi cura dell’altro,
è la politica come forma più alta della carità cristiana.

Anche le parole devono avere il loro peso e devono essere rigettate in faccia a chi, dopo anni di ciance, sa solo squalificare ogni osservazione di buonsenso unicamente per far dimenticare il fallimento globale di una azione di governo del territorio che ha ridotto Quarrata a una sorta di mostro avveniristico architettonico postmoderno: insomma una metàstasi urbana a cui la Regione, che ne finanzia i più incredibili e stupidi Piuss, conferisce premi di Città Ideale (meglio sarebbe ideologica) conferendoli, di fatto, a se stessa.
Leggete questo intervento di Cialdi e raccapricciatevi
  1. per l’arroganza di Gaggioli – che non è nuovo a questo atteggiamento
  2. per la malevolenza con cui il mistico prof. ha insinuato che Cialdi si fa gli interessacci suoi.

Anche se Cialdi, nella sua indiscutibile limpidezza, ha saputo benissimo rispedire la palla al mittente: un Gaggioli che è tutto fuorché l’emblema di quel rispetto della legalità che tanto è caro alla sua padrona. E per questo basta vedere con che sacro furore accerta gli abusi edilizi sugli argini dei nostri fiumi…

Complimenti, Assessore! Hai davvero fatto la figura che ti meriti!

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venerdì 26 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: GAGGIOLI E LE SUE LEZIONI DI DEMOCRAZIA


Apprezziamo molto il fatto che Gaggioli si sia calato nel ruolo perfetto del professore di democrazia.
Il mistico superassessore all’urbanistica – quello, per intenderci, che continua a ripetere che, se ci sono abusi sugli argini dei nostri fiumi, è colpa di Berlusconi e dei suoi condoni, pur sapendo di dire delle emerite menzogne spudorate – in mezzo alle polemiche da ieri per il suo super-regolamento che potrebbe finire col determinare il disastro del Comune, oggi risponde a Alessandro Cialdi (Udc) e gli dà schiaffi sonori insegnandogli come ci si deve comportare in politica per essere corretti.
Da che pulpito viene la predica! Bravo! Merita il bollo del tarocco e del falso.
A fronte della sua iattante arroganza – peraltro tipica di certe frange catto-integraliste –, mentre sputa ogni giorno su Berlusca per colpa del quale ci sarebbero (ammesso, dice poi, che ci siano) abusi sugli argini perfetti dei nostri fiumi, se ben ricordate insieme alla sua amata Sindaca ha fatto abbattere la Baracchina perché lì, sulla Fermulla, non ci poteva stare. Allora lo sapeva bene che Berlusca non sanava le case sugli argini. O no?
Quindi: intanto una bella patacca di bugiardo sul grugno non gliela leva nessuno. E impari a essere onesto, prima di insegnare l’onestà alle opposizioni.
Seconda osservazione alla sua integrale onestà. Gaggioli era favorevole alla gita sugli argini: e allora che ci vada e mandi a quel paese la sua padrona – perché la Sindaca è padrona, come della Màgia, anche delle persone della sua Giunta: Burchietti docet.
Sugli aspetti tragici del regolamento edilizio dice Cialdi: «Pensiamo soltanto a quello che comporta presentare un progetto per il bando: effettuare studi geologici dell’area, costituirsi in gruppo con tutti gli altri proprietari dei terreni che costituiscono l’area, incaricare un progettista per il progetto, individuare le opere pubbliche da eseguire come previsto, garantire con una fideiussione la realizzazione del progetto. Poi, se la proposta sarà approvata, i cittadini saranno costretti a vendere il tutto alle grandi ditte costruttrici che offriranno prezzi stracciati».
A noi fa impressione, nell’ultima frase, precisamente prezzi stracciati: perché potrebbero finire nel mistero italiano di lavori fatti a bischero sciolto, con materiali scadenti – è questo, infatti, che funziona a meraviglia nella bella Italia democratica e progressista di Gaggioli – e con lo sputo al posto del cemento.
Dei discorsi propagandistici gaggioliani non vogliamo sapere altro: ci indignano e basta per come vengono fatti e da chi.
Un assessore così evidentemente partigiano e bugiardi non ha neppure il diritto di essere ascoltato se non per essere puntualmente contestato in ogni sua contraddizione – un’altra, la milleunesima, che si aggiunge alle già mille della sua irraggiungibile padrona.
Gaggioli la faccia finita di prendere per i fondelli.
E ringrazi solo il TAR che – anche in questa squallida vicenda – potrebbe finire col chiudere gli occhi per non far fallire il Comune: mentre, in una vera e giusta democrazia, manderebbe sotto inchiesta chi ha fatto il porcaio e si attaccherebbe ai patrimoni personali dei capipopolo che sono andati avanti senza cervello sulla strada dell’arroganza e dell’imprudenza.

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mercoledì 24 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SIA FATTA LA COOP, E LA COOP FU


La resistibile ascesa di Arturo Ui (Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui), un’opera di Bertolt Brecht che propone il tema dell’ascesa al potere di Hitler e traccia, a grandi linee, una metafora profetica sul potere stesso, automantenitore di sé e delle proprie prerogative, ovviamente per i fini suoi.
È una metafora che riguarda tutto e tutti. E in questo momento anche Quarrata, dove l’amministrazione, a prescindere dagli impegni che si era assunta, ha deciso di fare un’eccezione per chi, attraverso lo smercio dei propri prodotti, garantisce, in qualche modo, finanziamenti e sostegno al potere targato.
Impegnata, in questo momento, a darsi un’immagine che la trasbordi verso le future elezioni amministrative, la Giunta di Quarrata sta impestando il mondo di comunicati sul premio che dice di avere vinto in Dire & Fare, una manifestazione fiorentina pensata, fatta e creata, dai sindaci stessi della Toscana: un Nobel del ben fare amministrativo, che autopremia la “Società dei Comuni Toscani”, sua proprietaria, padrona e creatrice. E noi dovremmo crederci e battere le manine alle intelligenze in sella!
Ma mentre il Sindaco racconta le sue piccole balle di piccolo cabotaggio da piccole donne sul suo piccolo blog (Premio “Città Ideale” al Comune di Quarrata), non gettate il telecomando: leggete, invece, questa breve intervista pubblicata oggi da Giancarlo Zampini e tirate le somme.

Il resto – come si dice – viene da sé…

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martedì 23 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: MA SI METTA IL VESTITO DI TUTTI I GIORNI!


Stamattina Nazione e Tirreno, all’unìsono, ripetono un intervento di Massimo Niccolai che punta il dito contro la legalità affermata e sempre sconfessata dal Sindaco: affermata da tutti gli strilli, le trombette, i mi-si-rizzi con cui puntualmente ogni anno annuncia il rinnovarsi della sacra rappresentazione dell’affermazione della legalità. Negata ogni volta che Le rivolgi una domanda e Lei non risponde neppure con una spallucciata.
Anche quest’anno c’è ricaduta – del resto Lei è la rappresentante della legalità in Toscana: l’Anci se l’è scelta come sua referente. Una scelta… magistrale!
Anche quest’anno c’è ricaduta e ha di nuovo riaffermato le solite cosine che si dicono per la circostanza, facendosi fotografare anche accanto a Walter Veltroni. A Lei piace comparire, perché è vero che milita in Pd, ma ha antiche ascendenze politiche da culto della personalità stile ancienne régime demochrétien – e se la prende con Berlusca solo perché ha più televisioni di Lei…
Solo che Lei non riflette abbastanza (nonostante gli sforzini che fa) sul fatto che la legalità è una cosa da tutti i giorni: non è l’abito delle feste, quello che Lei è abituata a considerare tale perché, come abbiamo più volte sostenuto, la sua mentalità piccolo-provinciale/piccolo-borghese non le permette di più e di meglio.
No, Sindaco. La legalità è il vestito di tutti i giorni: quello liso e consumato; quello che non si riesce a notare perché è talmente vecchio e sdrucìto a un punto tale che nessuno lo vede o lo apprezza.
Lei crede che basti vestirsi bene una volta all’anno, ma gli altri se ne accorgono che negli altri 364 giorni è praticamente nuda.

E nuda soprattutto in casa sua: in Comune.

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lunedì 22 novembre 2010

Una nuova stagione. O la sfiducia sarà irreversibile


Nel 1947 Giancarlo Pajetta occupò la prefettura di Milano per protestare contro il ministro degli Interni Scelba che aveva rimosso il prefetto meneghino, noto partigiano. Dopo poco Pajetta ricevette la telefonata del segretario del Pci Palmiro Togliatti che più o meno gli disse: “adesso che hai occupato la prefettura che cosa ci fai?”.
La stessa domanda potremmo rivolgerla a Silvio Berlusconi in vista della verifica parlamentare del 14 dicembre. Dice che sta lavorando con una incessante campagna acquisti per ottenere la fiducia anche alla Camera. E a questo punto sorge spontanea la domanda: “e poi che ci fai?”.Cominciamo col dire che il 14 dicembre è una data fortunata per Gianfranco Fini. Lo stesso giorno del1987 fu eletto segretario nazionale del Msi e da lì cominciò il suo percorso di leader politico che dopo 23 anni lo vede ancora centrale nella politica italiana. Poi c’è da chiedersi che cosa farebbe Berlusconi se con lo shopping parlamentare conquistasse la fiducia per uno, due o tre voti. Un destino infame, come quello di Romano Prodi la scorsa legislatura. Una vittoria di Pirro per diventare un Re Travicello sbertucciato da tutte le rane dello stagno.Sarebbe quindi meglio prendere atto della realtà e rispondere con senso di responsabilità alla sollecitazione venuta da Gianfranco Fini nella convention di Perugia.
Oggi è evidente che la maggioranza emersa dal voto del 2008 non c’è più e che Berlusconi se va avanti con la sua ormai inutile prova muscolare fa un enorme danno al Paese e un danno esiziale a se stesso.Quando si perde si deve avere l’onestà e la dignità di ammetterlo; e Berlusconi ha perso due volte. Ha perso politicamente perché ha distrutto il Pdl facendo prevalere la pancia sulla ragione espellendo Fini dal partito che avevano in comproprietà. Ha perso come uomo di governo perché senza Fini non ha più la maggioranza, ma soprattutto perché non è riuscito a fare ciò che aveva promesso agli italiani.Se Berlusconi ama l’Italia deve prendere atto della situazione e aprire una nuova stagione, così come gli ha chiesto Fini, ma sappiamo purtroppo che questo amore per la Nazione in lui è soffocato dall’odio verso chi si permette di contraddirlo.
Noi che davvero amiamo l’Italia consigliamo a Berlusconi di non arrivare in aula a mostrare i suoi muscoli e di invitare tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, a sedersi attorno a un tavolo per fare assieme tre cose per l’Italia prima di andare al voto. Al Paese serve una nuova legge elettorale che garantisca il principio di rappresentanza e la scelta dei parlamentari da parte degli elettori, una seria riforma del fisco per alleggerire il peso dello Stato sui bilanci delle famiglie e un grande provvedimento economico sociale che tagliando drasticamente la spesa pubblica improduttiva generi risorse per sostenere lo sviluppo dell’economia finanziando le imprese, introduca il quoziente familiare per alleggerire le famiglie numerose e tuteli i lavoratori a rischio.Berlusconi avrà l’amore per l’Italia e il coraggio di fare questo? In cuor nostro speriamo di sì, ma la conoscenza dell’uomo ci spinge a dire che è quasi impossibile e che la conseguenza non potrà che essere una sfiducia irreversibile nei suoi confronti da parte nostra e da parte degli italiani.
P.S. Dicono che Berlusconi stia preparando un nuovo partito per rinnovarsi in vista del voto. Comprendiamo la sua esigenza, anche perché il nome e il simbolo del Pdl sono in comproprietà con Fini e non potrà utilizzarli. Dicono anche che nella conferenza stampa tenuta due giorni fa a Lisbona si sia fatto sfuggire che vuole scendere in campo definendosi “il vero centrodestra”. Per evitargli problemi giudiziari, che purtroppo non gli mancano, gli comunichiamo che dal 17 maggio scorso “il vero centrodestra” è stato registrato da noi all’ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in più che prova che il suo non sarà il vero centrodestra italiano.
Italo Bocchino

domenica 21 novembre 2010

Caro Fini, l'Italia ha bisogno di Lei


Un paese smarrito, involgarito, offeso e umiliato che ha voglia di rialzarsi


Caro Gianfranco Fini,

nonostante non mi sia mai considerato un uomo di destra, i suoi valori, le sue parole, le sue intenzioni, la sua decisione di rottura consumata in questi ultimi mesi, mi hanno dato insperata fiducia in un reale cambiamento. Cambiamento nella fiducia che gli italiani possono riguadagnare nei confronti di se stessi. Fiducia in un governo finalmente alternativo a quello che il Pdl, purtroppo anche con la sua decisiva partecipazione, questo non possiamo dimenticarlo, ha portato avanti per troppi anni, calpestando troppe volte i diritti di persone giuste, di magistrati onesti, e della dignità di troppi, davvero troppi italiani. Questo cambiamento è necessario al nostro paese per sopravvivere e tornare a essere rispettato, guardato come esempio e non più affondato, profanato e deriso a livello internazionale. Questo cambiamento che lei ora sta portando avanti, è quello che troppi italiani hanno sentito mancare per anni come l'aria. Le grandi svolte, i grandi ripensamenti, sono degli uomini intelligenti e dei veri leader.

Ed è anche per questo, per questo suo cambio di rotta, che io la stimo. E posso anche spingermi a dire che al momento attuale non vedo nessun altro leader in grado di governare il nostro paese come lei. Accade così che io, uomo di sinistra, mi trovi ad avere fiducia in lei e nel suo disegno di governo, più che in questa sinistra che purtroppo, lo dico con grande rammarico, non comunica, non cattura, non propone, non combatte. È una sinistra sotto naftalina che mi scoraggia e mi avvilisce. Vorrei essere contraddetto ogni minuto. Spero che sarà presto così.

A lei allora, cosa posso chiedere? Chiedo più decisionismo, chiedo più risolutezza, chiedo di temporeggiare meno, chiedo più forza, più velocità nell'agire. Chiedo anche una grande alleanza che vada al di là dei credo politici specifici ma sposi il bene assoluto del nostro paese come unico inalienabile obiettivo. Sogno un governo che unisca gli uomini migliori di centro, di destra e di sinistra uniti in un unico governo di salvezza nazionale. Perché il nostro paese va letteralmente salvato. Il nostro paese ha oggi bisogno di tutti coloro che vogliono bene al nostro paese più che a se stessi.

Chiedo che quest'Italia a cui lei si rivolge con onestà e forza, possa uscire da questo terribile senso di rassegnazione, da questo lassismo, da questa apatia, da questa crisi che sembra crisi ma poi non sembra esserlo fino in fondo. Questo spettacolo di un governo che non ha saputo governare e di una crisi che non vuole compiersi è l'ultimo spettacolo che gli italiani non meritano di vedere. Sono gli ultimi schiaffi che non vogliamo ricevere. Se si deve scegliere, che si scelga. Se si deve andare che si vada.

Le auguro forza, coraggio, determinazione e coerenza. Quest'Italia smarrita, involgarita, offesa, umiliata, oggi ha bisogno di lei. E non soltanto di lei. È un Italia che già c'è. Sta oggi a lei riunirla. Grazie.

Gabriele Muccino



Pubblicato sul Secolo d'Italia del 21 novembre 2010

IL PUNTO (MUTO)


46. IN NOME DEL SILENZIO
Domenica 21 novembre 2010

Prima a perdere le staffe e a chiedere correttezza, prima a minacciare e a battere i piedi per terra, ma prima anche a ignorare, tacere, restarsene in silenzio senza mai dire o dichiarare ciò che pensa – se non dinanzi a una TV, non importa se L e di Pistoia o dell’odiatissimo Berlusca.
Ecco fatta la radiografia – siamo dispiaciuti e mortificati, ma chi vuole ci smentisca, se può – del Sindaco, irritata per essere stata definita la peggio Sindaca di Quarrata. Ma a questi patti e in questi termini, vi sembra obiettivamente la migliore?
Come disse Giuliano Gori quando voleva farci passare per forza attraverso il gozzo quel capolavoro che sarà la fontana di Buren: «La bellezza è soggettiva». Ce lo diranno i sostenitori della Sabrina inventando qualche strana giustificazione al suo silenzio che – dopo anni – è diventato addirittura omertà: «I Sindaci sono soggettivi».
E noi rispondiamo che, se è vero, esistono anche criteri oggettivi di sindachezza e, nel caso specifico del nostro Sindaco, essi sono tutti negati da un’assoluta mancanza di requisiti che possano farla passare come vera democratica e rispettosa di quelle regole che Lei propugna ed ha sostenuto anche ieri sera con i botti finali del suo meeting della legalità a suon di cene.
Non bastano le cene a fare un Sindaco. Un Sindaco, qualsiasi altro Sindaco – da Amadori a Caramelli, da Testai a Cappellini, fino a Marini, che, oggi presidente Spes, ogni giorno sul giornale risponde [si noti il verbo] ai suoi indiavolati inquilini sul piede di guerra –, qualsiasi altro Sindaco avrebbe risposto a Manetti, sia pure in maniera formale, sia pure a presa di giro: ma lo avrebbe fatto.
Lei niente. Perché Lei è al di là del bene e del male. È al di sopra di tutto e di tutti. Si auto-autorizza a fare di non fare, di non dire, di non tollerare, di non ascoltare e tutto il resto in fila.
È dal 5 ottobre scorso che noi sbandieriamo il problema Manetti & Partecipazione democratica. Andate a rivedervi il post http://marioniccolai.blogspot.com/2010/10/una-foto-al-giorno-leva-il-medico-di_05.html . Ma la diatriba approda solo ora anche da altre parti, in cronaca.
E voi la avete sentita Lei?
Nel suo angolo, come se fosse nata sordomuta, riesce ad agitarsi solo a suon di lettere di minaccia. Di fare il suo primo dovere, che è quello di ascoltare e di discutere con i suoi concittadini, non ne parla nemmeno. Anzi: è come se niente esistesse al di fuori di Lei, eterna e immota nella sua muta immutabilità.
Sappia – anche se fa finta di ignorarlo – che a noi non importa dei ponti che inaugura. Né delle ville medicee di cui dice di essere padrona. Né delle sue piste ciclabili. E neppure delle sue “irritazioni” per le nostre osservazioni istituzionali, da opposizione.
Da poveri comuni cittadini vorremmo un interlocutore che sapesse anche dire due parole alla sua emula e sordomuta Migliorini, vicepresidente del Consiglio che non risponde a Manetti e che, in assenza del Presidente, ha finalmente il suo momento di gloria.

Noi vorremmo avere un Sindaco, non un pezzo di legno come il re delle rane nella favola di Esopo.

Buona domenica muta!

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sabato 20 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: TRA PONTI, CENE E CIANCE


Ieri mattina ho visitato, insieme alla giunta comunale e ai tecnici che seguono la realizzazione dell’opera, il cantiere della seconda tangenziale di Prato ovest.
Proseguono i lavori per il completamento della seconda Tangenziale di Prato che taglia il territorio da nord a sud e che, una volta ultimata, avrà uno sviluppo complessivo di 10.2 km.
La nuova viabilità interessa fortemente il territorio comunale di Quarrata: dall’innesto tra la via Firenze e la SP 66 (ex statale) infatti la nuova viabilità attraverserà il torrente Ombrone per raggiungere direttamente il casello autostradale di Prato ovest, alleggerendo così la viabilità sull’incrocio di Olmi e sulla via IV Novembre che congiunge Quarrata con Agliana e, allo stesso tempo, tutta la viabilità che attraversa Casini e Caserana per raggiungere l’autostrada.
Per quanto riguarda il nostro tratto di viabilità, si sta lavorando al sottopasso dell’autostrada nel territorio di Agliana. Contestualmente però, si sta procedendo con le demolizioni (in parte già visibili) per la realizzazione della rotonda all’innesto tra la via Firenze e la SP 66 (ex statale) e si sta realizzando il ponte sull’Ombrone, necessario a congiungere la viabilità nel territorio di Prato con quella sul territorio di Quarrata. Il ponte in particolare è sostanzialmente realizzato a piè d’opera, cioè già costruito a terra e, condizioni meteorologiche permettendo, sarà messo in opera sulle spallette nel frattempo già edificate nel periodo delle festività natalizie.

Scrive così, sul suo blog, il Sindaco, fino dal 17 novembre scorso. E si accredita per meriti che non ha: del ponte-tangeziale se ne parla da decenni e l’opera dipende dalla Provincia che l’ha assunta intorno al 2006, facendo anch’essa credere che si sarebbe realizzata nel giro di 6 mesi; ma come si vede siamo ancora qui e non si sa quando il primo veicolo potrà passarci sopra.
È indubbiamente un momento pontificale, quello che sta attraversando il nostro primo cittadino: qualche giorno fa ha inaugurato il pluridiscusso ponte Calamandrei (anch’esso finito sul suo blog), ora parla di quest’altro – senza però dire che ne potremo riparlare, e solo se tutto va bene, soltanto a fine 2011. Ma tant’è, per fare scena e dare fumo negli occhi alla gente, può bastare anche così. Del resto del suo secondo mandato, per ora, non si riesce a vedere un bel niente in termini di lavori che non siano iperboli e mere esagerazioni senza senso dedicate all’arte della beffa (Nannucci, Buren) e all’inutile (piste ciclabili, piscine da regalare all’Uisp etc.).
Comunque, per non smentire un vecchio adagio che recita tutti i salmi finiscono in gloria, la Signora Sabrina anche stasera ha un importante appuntamento: a cena, in parrocchia.
Sul blog di Andrea Balli Lei dichiara: «Il Meeting della Legalità ha confermato, per il terzo anno consecutivo, la sua capacità di coinvolgere tante persone su un tema così importante. Anche i due appuntamenti fiorentini e la cena a Quarrata saranno utili per parlare ai giovani, che saranno i protagonisti principali degli incontri. Solo se sapremo essere cittadini a pieno titolo, consapevoli dell’importanza del rispetto delle regole, in primo luogo della Costituzione, potremo dire di vivere in una comunità unita e solidale”.
Ma a proposito di queste ultime parole sull’importanza delle regole, noi non siamo affatto d’accordo con Lei e con la sua legalità.
Per farci cambiare idea, cominci innanzitutto a rispondere a tutte le domande che le facciamo da due anni e esponga anche con chi le ha rivolto altri interrogativi a cui non ha prestato attenzione.

Altrimenti, come al solito, la sua è sempre e solo boria, aria fritta e pura inconsistenza pontificale.

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venerdì 19 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: GIUNTA, PONTE (E DA CAPO)


Grandeur

Se per un ponticello
(tra l’altro fatto male:
storto, gobbuto e fello,
orribile e letale,
ma con un nome bello
come un condizionale
- come lo chiamerei?
Solo Calamandrei)
tutta arriva la Giunta
correndo, che pare unta;

se tutto questo avviene
con somma di apparati:
gente, chi li terrà
quando saràn varati
chilometri di piste
da qui per fino a Tavola?

Certo ne avremo viste
di cose, ahinoi, da favola,
con questa Giunta amena
da egizi faraoni,
che ha testa d’aria piena,
che spèrpera milioni,
e a chi vuole parlare
non dà mai la parola:
anzi, gliela respinge
giù giù dentro la gola.

Promette, questa Giunta,
splendori, mari e monti:
ma ad altro essa non punta
che a far… miseri ponti!

Pasquino da Tizzana

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giovedì 18 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’ETICA DELLE BRICIOLE O DEI FICHI


Appena due parole, perché chi vuole può capire anche così.
Ieri, 17 novembre, sul Tirreno, si parlava della rinegoziazione dei mutui da parte del Comune.
Al centro dell’attenzione era la signora Giovannetti, medico dei quattrini di Quarrata.
Questa “Signora Tremonti” ha trovato il modo di fare risparmiare 35mila euro ogni anno alla Giunta SS(G): una cifra enorme o – come direbbe Mazzanti – importante. E (pensate!) tutta da dedicare ai bisogni della popolazione, ai lavori per le strade, alle manutenzioni!
Oh, stuporeee!
  • Apparte (come scrivono i nostri amati studenti discendenti dal don-milanismo postsessantottino) che dinanzi a questo risparmio occorrerebbe vedere il vero beneficio economico con un confronto esplicito in rapporto ai prolungamenti di altri mutui (chi ha tempo si rilegga l’articolo e si ponga alcune domande di buonsenso…): 35mila euro sono appena la metà di quanto la Giunta dette al Cipresso nel 2009 per organizzare una semplice festa dell’uva.
  • Apparte (vedi sopra) che la sola strada di Montemagno ne avrebbe richiesti 60mila e passa, di euro.
  • Apparte (idem) che, per la semplice scritta di Nannucci, di euro se ne sono spesi dai 35 ai 50mila.
  • Apparte (ancora) che per la fontana di Buren – che inaugureremo a gennaio: Zampini, oggi, su La Nazione – non sappiamo ancora quanti ce ne occorreranno per luce e acqua da scroscio, spese che non vorranno di certo pagare l’Eccellentissimo Professor Paci & C.
  • Apparte (era l’ora!) tutto questo: riguardate bene il cartellone che pubblicammo il 23 agosto per darvi il bentornato dalle ferie.
E poi chiedetevi se questa non è la follia nuda e cruda dell’etica delle briciole.

Si scandalizzi quanto vuole il Sindaco. E strilli pure che siamo malevoli. Ma a noi, onestamente, sembra che Lei, spendendo milioni in inutilità e solo centesimi in necessità, faccia proprio come gli antichi: che mangiavan le foglie e buttavano i fichi!

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mercoledì 17 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA COLLINA DEL DISONORE


Ieri mattina – pluricontestata – la Giunta ha inaugurato lo pseudo-ponte intitolandolo a Calamandrei. Nella stessa zona ha realizzato ciò che le è di più caro: un complesso dedicato alla legalità. Una legalità, però, sentita, vista e interpretata da un solo punto di prospettiva, quello di un Sindaco che non interpella mai la gente, che non ascolta nessuno, che non segue princìpi di buonsenso e di rispetto della sua popolazione.
Magari dopo questo post ci minaccerà di nuovo di offese e diffamazione: ma quel che è palesemente illogico e incoerente va detto, va affermato con forza. Purtroppo la Signora Sabrina non capisce che a “diffamarsi” è per prima lei stessa: e proprio per i suoi atteggiamenti e per i suoi incontrastati e incontrastabili comportamenti di solare incoerenza.
Non aggiungiamo commento. Facciamo parlare direttamente l’articolo di Giancarlo Zampini.
Riflettete su ciò che dicono i residenti della zona, che hanno contestato Sindaco e Giunta. Ascoltate le loro voci che nessuno ha voluto ascoltare. Rendetevi ben conto di quanto l’amministrazione è stata a sentire la gente e i suoi bisogni e suggerimenti.
Poi fate una meditazione legalitaria su questa affermazione del Sindaco: «Questo ponte – afferma il sindaco Sabrina Sergio Gori – dimostra l’efficacia degli interventi in collaborazione tra pubblico e privato, in un momento in cui i Comuni sono attraversati dalla crisi finanziaria a causa dei tagli agli enti locali da parte del Governo. Contemporaneamente al ponte è stata realizzata anche la pista ciclabile collegata a quella esistente».
Il primo cittadino è lì che piange miseria e ne dà colpa al Governo: ma non dice quanti milioni di euro butta in piste ciclabili o piscine – decise, come nel caso di questo ponte, con accordi con privati che mirano prima di tutto al loro profitto e non certo al bene collettivo.
Leggete con attenzione, lettori ed elettori:

Inaugurato il nuovo ponte sul torrente Fermulla intitolato a Piero Calamandrei, ed aperta una nuova viabilità che attraverso via della Repubblica e via De Nicola, unisce la centralissima via Montalbano a Via De Gasperi.
«Il progetto – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Marco Mazzanti – si inserisce e all’interno delle varie opere di urbanizzazione previste in via della Repubblica. La nuova viabilità consentirà di alleggerire il traffico nel centro della città perché si potrà raggiungere la zona di Spedaletto senza dover passare dal centro».
Ma i pareri non sono tutti positivi, il nuovo ponte è stato criticato fin dalla sua nascita da parte dei residenti, il più danneggiato risulta Carlo Bonechi: «Il piano stradale è molto più alto del mio giardino, mi hanno spostato di tre metri l’ingresso al garage, adesso se non sistemano il tutto con una cartellonistica idonea rischio un incidente al giorno ogni volta che mi immetto nella strada».
Vivaci proteste da parte di Marco Melani: «Abbiamo fatto di tutto per modificare il progetto, non si è ottenuto niente. Il ponte è molto più alto di quello di via Vittorio Veneto che si trova 150 metri a monte, poteva quindi essere stato realizzato uguale, non ci passa l’Arno di sotto ma il Fermulla».
Un altro residente, Raffaello Magazzini: «Prima del ponte la strada si fermava al torrente, adesso siamo interessati da una viabilità importante, le cose sono cambiate in peggio. La nuova struttura presenta un dosso decisamente sproporzionato, inoltre il valore immobiliare di alcune case è diminuito notevolmente, per i lavori abbiamo dovuto demolire anche alcuni garage».
Il ponte è stato realizzato dall’immobiliare che ha costruito su una vasta area confinante via della Repubblica ed il torrente Fermulla: «Questo ponte – afferma il sindaco Sabrina Sergio Gori – dimostra l’efficacia degli interventi in collaborazione tra pubblico e privato, in un momento in cui i Comuni sono attraversati dalla crisi finanziaria a causa del tagli agli enti locali da parte del Governo. Contemporaneamente al ponte è stata realizzata anche la pista ciclabile collegata a quella esistente». La piccola strada all’interno dei nuovi immobili è stata intitolata a Giorgio La Pira, la piazzetta a Giovanni Chinnici. Il ponte è lungo circa 11 metri per una larghezza di circa 6.10 metri, 8,75 compreso i marciapiedi.

Ma a questi dati ne manca uno decisivo: quanto il ponte si alza sul livello stradale affogando la gente del posto.
E manca anche una considerazione fondamentale che un nostro lettore ha scritto a commento del nostro post di ieri:

Anonimo ha detto... – come è possibile progettare e collaudare un ponte dove un disabile è costretto ad attraversare la carreggiata se vuole completare l'attraversamento? – 17 novembre 2010 – 00:02.

A questo dovrebbero rispondere Sindaco e Giunta, ammesso che ne avessero l’onestà intellettuale.

Ma i cattivi e i malvagi siamo noi che da quasi due anni, ogni giorno – con l’ironia, l’umorismo e il sarcasmo – cerchiamo di fare vedere alla gente che cosa sia questa Giunta: un vero e proprio gigante, ma dai piedi di argilla, che cerca di arrampicarsi, arrancando goffamente, sulla collina del disonore dei suoi inopportuni, inutili e arroganti interventi, per lo più dannosi per la popolazione.

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martedì 16 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PONTI, LA LOGICA DEI LOTTIZZATORI


Stamattina, 16 novembre, La Nazione ci racconta che oggi a mezzogiorno si inaugura il famigerato ponte fra via De Nicola e via della Repubblica, in gloria dei residenti che si vedranno invasi dal traffico, mentre qualcuno avrà la propria casa affogata dal cemento.
E lo si farà con un nome che – in rapporto all’opera – pare proprio un insulto: Piero Calamandrei.
Leggiamo due stralci:

Si inaugura questa mattina alle 12, il nuovo ponte intitolato a ‘Piero Calamandrei’, che mette in collegamento via della Repubblica e via Enrico De Nicola. Saranno presenti il sindaco Sabrina Sergio Gori, il vice sindaco ed assessore ai lavori pubblici, Marco Mazzanti e gli ingegneri che hanno curato il progetto. Della realizzazione si sono fatti carico i proprietari della lottizzazione avventa nelle vicinanze.
Il ponte, realizzato sul torrente Fermulla, ha fatto discutere molto dalla sua progettazione a oggi per quanto riguarda l’impatto. Per i residenti di via De Nicola la vita cambierà notevolmente perché passare da una strada a fondo chiuso a un’arteria di collegamento fra due quartieri della città peggiora certamente la situazione.

In queste poche parole ci sono tutti i contenuti necessari per una approfondita riflessione: dalla logica dei lottizzatori, che se ne fregano di tutto, a quella degli amministratori che – seguendo i princìpi del liberismo post-comunista – sono diventati peggiori dei peggiori aziendalisti liberisti del dopo-Di-Pietro e consentono ai lottizzatori di fare quello che ritengono più favorevole per loro.
E meno male che in questo Comune si vuol fare funzionare la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche (ma le vicende di Manetti, però, sono emblematiche…) e si esalta la democrazia a suon di meeting sulla legalità!

Date retta, cittadini: fate, per curiosità, una passata sul ponte Calamandrei e poi diteci se non è una vera vergogna nazionale.

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lunedì 15 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’AVVENTURA DI UN POVERO CRISTIANO


Due giorni fa abbiamo ricevuto questa mail, che pubblichiamo senza nomi e senza commento:

Bgiorno, sono ancora *** che si rivolge a Voi per un problema di non poco conto.
Da quando il comune ha aperto il parcheggio per il centro, le strade interessate sono diventate super trafficate specialmente nei giorni di mercato e quindi è pensabile che persone intelligenti e Vigili urbani intelligenti (?) rispettino il codice della strada.
Vengo al fatto odierno: stamattina alle ore 7,47 il compattatore del CIS dopo aver scaricato i contenitori in via Pacinotti ha cercato di immettersi in via Vespucci al n.58 ma non ha potuto fare questa manovra perché le sempre solite vetture ed a volte i camion sono stati parcheggiati al limite dell’incrocio. Quindi l’autista del compattatore, camion estremamente ingombrante, ha dovuto fare marcia a ritroso per oltre 100 metri con tutti i rischi che andava incontro.
Io ho telefonato ai VVGG e qualcuno mi ha risposto che avrebbe subito mandato un incaricato. Verso le ore 10 ho ritelefonato perché sulla vettura, una compatta Renault con sigla PO era sempre nello stesso punto e non aveva nessuna multa sul vetro. Alle ore 11,47 in presenza di altri testimoni ho richiamato i VVGG perché la macchina era ancora nella stessa posizione, precisando che alcuni minuti prima una vettura della Polizia Comunale con alla guida il comandante e 2 VVGG come passeggeri è entrata velocemente nel parcheggio, ha girato ed è tornata indietro senza proseguire per controllare dove si trovava la vettura in sosta vietata.
Questo è quasi il tutto.
Devo precisare che ho telefonato altre volte per lo stesso problema ed una signora VVGG ad un mio sollecito mi ha detto: guardi che se noi facciamo la multa a questa vettura o camion devo farla a tutta la fila delle macchine; la mia risposta è stata: e chi se ne frega! Volete che qualche ciclista o motociclista ci lasci la pelle! Allora va bene così. Poi ho capito il perché di tale risposta. Fra queste vetture c’è quella di proprietà del sig. *** che non so se ha ancora qualche attività ***.
Vi sembra giusto?
Datemi una mano per favore!
Grazie.

***

La ‘tristezza’ di questa mail ci spinge a fare due sole riflessioni:
  • è bello vedere come funzionino le istituzioni e quanta fiducia in esse abbia la gente
  • è significativo che un cittadino con un problema pensi di rivolgersi a noi piuttosto che agli organi di informazione.
Provate a domandarvi perché.

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domenica 14 novembre 2010

IL PUNTO (DIETRO-FRONT)


45. LE ‘PAROLE RIMANGIATE’ DEGLI ASSESSORI DELLA LEGALITÀ
Domenica 14 novembre 2010

Oggi, domenica 14 novembre, Massimo Bianchi compare sul Tirreno.
Si legge:

«Presenterò una mozione che impegni il Comune a richiedere alla Provincia un sopralluogo sugli argini per individuare e combattere gli eventuali abusi». Questa la proposta di Massimo Bianchi, consigliere comunale di Futuro e Libertà, che anche allo scorso consiglio comunale, ha presentato un’interrogazione inerente alla sicurezza degli argini e alle piste ciclabili: «Il Comune ha previsto la realizzazione delle piste sugli argini, ma questi sono in pessime condizioni. Tra l’altro la Provincia non è stata neppure interpellata per un parere sulla questione. Comunque la mia richiesta è sempre la stessa: la polizia provinciale dovrebbe fare un sopralluogo sugli argini, verificarne lo stato e segnalare gli abusi. Finora la maggioranza non ha fatto che darmi risposte vaghe a cui non ha fatto seguito alcun fatto. Sto pensando di presentare una mozione in cui impegno la giunta a richiedere il sopralluogo alla Provincia. Voglio vedere chi lo voterà. Se la Provincia non desse seguito alla richiesta, ce la rifaremo con lei, ma intanto il Comune avrebbe dato un segnale di impegno forte».

Riepiloghiamo brevemente la vicenda:

  • A gennaio scorso, Bianchi invita l’Assessore Gaggioli a fare un giro sugli argini insieme a lui per verificare lo stato degli abusi realizzati sugli argini dei nostri fiumi.
  • Il 30 gennaio (fonte: Il Tirreno) Gaggioli si dichiara favorevole a questo giro di turismo.
  • Venerdì 12 febbraio 2010 (fonte: ancora Il Tirreno) ecco che Gaggioli fa un clamoroso dietro-front e dichiara: «Gli eventuali abusi sugli argini non c’entrano niente con la sicurezza idrogeologica. Per il sopralluogo richiesto dall’opposizione, il compito spetterebbe alla Polizia provinciale, che ha la responsabilità di tutti gli argini della Provincia e che interverrebbe sicuramente in seguito a denunce specifiche di abusi». Questa la posizione dell’assessore all’urbanistica Luca Gaggioli e della maggioranza mercoledì sera durante la commissione consiliare sulla sicurezza degli argini alla quale erano presenti anche l’assessore all’ambiente Marco Mazzanti e al rischio idrogeologico Giovanni Dalì.

Avete letto bene questi brevi appunti?
Se lo avete fatto con attenzione, domandatevi il perché di questo rimangiarsi le parole nel giro di due settimane.
Ma chiedetevi anche com’è possibile credere a questi rappresentanti di una Giunta che ama definirsi paladina della legalità.

E buona domenica in riflessione!

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sabato 13 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO...LEVA IL MEDICO DI TORNO: INTELLIGENZA E INDIGNAZIONE


Si può fare di tutto. Si può dire di tutto.
Ci si può indignare anche pensando che l’opposizione è troppo aspra – ma dove sta scritto che deve essere dolce e mielata?
Poi però bisogna tornare alla realtà e interrogarsi su cosa è stato realizzato per Quarrata in questi anni; bisogna chiedersi se davvero questa Giunta ha fatto il massimo per questa città o ha dato solo libero sfogo alle proprie velleità e, in buona sostanza, all’inutile.
Guardate il dissesto idrogeologico che proviene da decenni di incuria – compresi gli ultimi, tutti delle giunte di centrosinistra.
E pensate se fosse o meno il caso di preventivare spese per quasi 8 miliardi delle vecchie lire in piste ciclabili, parte della quali anche sugli argini malridottissimi e pericolosissimi dei nostri fiumi.

Ora, se volete fare l’applauso a questa amministrazione, accomodatevi…

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venerdì 12 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: MOBILE. CHE SFORZI, POVERA GIUNTA!


Le notizie più importanti dei giornali di oggi, 12 novembre, riguardano il tavolo tecnico per il rilancio del mobile.
Marta Quilici, sul Tirreno, riporta in dettaglio gli impegni del Comune di Quarrata.
Eccoli:

Infrastrutture e servizi. Già finanziati i 520 mila euro (di cui 260 mila a carico del Comune di Quarrata) di recupero dei locali di Villa Màgia e la realizzazione del laboratorio di prototipi e design del progetto Piuss “Abitare l’arte” … Oltre 511 mila euro (di cui 211 mila a carico del Comune, come previsto nel Piuss) saranno investiti per la riqualificazione di via Montalbano, per rilanciare le attività anche attraverso l’introduzione di appositi spazi di sosta e ristoro.

Inoltre si legge con 2,3 milioni di euro vi è inserito anche il prolungamento di via Firenze verso Prato ovest, ma obiettivamente non si capisce se questo impegno sia a carico del Comune o di altri.

Osservate bene quello che abbiamo riportato.
E provate a chiedervi se sia credibile una Giunta che fa passare, come interventi destinati al rilancio del mobile, una serie di spese già pensate e previste per tutt’altro che per il superamento della crisi.
Se rilanciare il mobile significa recuperare locali della Màgia e realizzare un laboratorio di prototipi e design del progetto Piuss “Abitare l’arte”, se credete a questo, allora siete proprio irrecuperabili.

E anche la storia del lifting di via Montalbano è un modo di rilanciare il mobile o assomiglia, piuttosto, alla solita esca per appastare i pesci in vista della ormai iniziata campagna elettorale?

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giovedì 11 novembre 2010

Futuro e Libertà al 9,2%. Scende ancora il PDL


Dopo la Convention di Perugia c’era da aspettarselo. Un evento straordinario, con una partecipazione inimmaginabile solo qualche mese fa. E così Futuro e Libertà spicca il volo e raggiunge il suo massimo storico: a quota 9,2% è il quarto partito d’Italia.Lo rivela il consueto Osservatorio realizzato da Crespi Ricerche in esclusiva per Generazione Italia, che evidenzia anche la pessima performance del Popolo della Libertà, che raggiunge invece il suo minimo storico, a quota 26. Malissimo il Pd, che scende al 23%, perdono (pochi) colpi anche la Lega, Idv e Udc. In crescita solo il movimento di Nichi Vendola, a quota 5,7.Scende la quota di indecisi (36%), mentre è stabile il gradimento del Premier, distante comunque sempre due punti dal Governo, che scende a quota 39. Aumenta invece il gradimento per Fini, numero uno al 43%, seguito – con dieci punti di distacco – da Bersani, Vendola e Casini.
Scarica il Sondaggio completo

mercoledì 10 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ALLA FACCIA DEL “POLITICALLY CORRECT”


Il terzo commento anonimo al nostro post di ieri (vedi: https://www.blogger.com/comment.g?blogID=6156077897005850841&postID=5137166136316129300), dopo aver fatto un’ampia antologia delle definizioni che abbiamo dato dell’operato di questo Sindaco e di questa Giunta, termina con una serie di domande che riportiamo qui sotto:
  • Come si definiscono certe affermazioni che ho preso qua e là a caso?
  • Anche se fossi dalla parte della ragione, è questo un modo corretto di porti?
  • È un modo costruttivo di fare politica questo? O è piuttosto un rifugio per scaricarti! (magari anche qui sarebbe stato bene un punto interrogativo e non una esclamazione… – n.d.r.).
L’anonimo/a commentatore/trice ci ha rivolto queste domande il 9 novembre 2010 alle 23:58.
Stamattina noi apriamo i giornali di cronaca e leggiamo le notizie che riportiamo sul nostro cartellone:
  • Quarrata. Lo scopo è eliminare i principali ostacoli per i disabili – Una città più «accessibile» – Aperto il laboratorio contro le barriere architettoniche (La Nazione)
  • Quarrata copertura – Iniziati i lavori al Parco verde (La Nazione)
  • Pozzanghere, infiltrazioni e chiazze di umidità al Polo tecnologico – I problemi sono emersi con le piogge di questi giorni. Mazzanti: «Dobbiamo intervenire ma non ci sono i soldi» (Il Tirreno)
  • Inaugurato ieri mattina il laboratorio per l’accessibilità del Comune – Stop alle barriere architettoniche – Uno sportello per segnalare i disagi (Il Tirreno)
Dinanzi a questi fatti annunciati – fatti che, sicuramente, sono destinati a… cambiare davvero la vita dei Quarratini – il/la nostro/a caro/a compagno/a anonimo/a, così stretto/a fiancheggiatore/trice e sostenitore/trice della sua amata peggiore Sindaca di Quarrata, ci dicesse se, a suo avviso, è questo della Sabrina il modo costruttivo e corretto di fare politica e di dare risposte ai problemi dei 25mila abitanti di Quarrata.
Obiettivamente – e specie dal 2007 ad oggi: cioè, vogliamo ricordarlo, da dopo gli sforamenti taciuti delle diossine dell’inceneritore di Montale in poi – Quarrata non ha sentito altro che una sfilza di
  • non ci sono Quattrini
  • Berlusconi ci castra
  • lo Stato non ci aiuta
  • occorre avere pazienza
  • abbiamo finito i fondi
  • Montemagno dovrà attendere
  • la piazza della Ferruccia si farà quando si potrà
  • passeremo in rivista gli argini per gli abusi edilizi: anzi no, non faremo alcun sopralluogo
e così via.
A fianco di questo, stiamo leggendo da anni notizie come quelle riportate qui sopra: fatti che non costano nulla (vedi lo sportello per le barriere architettoniche: una carrozza senza cavalli; oppure pensa anche al tavolo tecnico per il mobile). Ma al tempo stesso vediamo spendere 10 miliardi per la piscina di Vignole, 8 miliardi per le piste ciclabili che serviranno, sì e no, a 50 persone (ma ci arriveranno a 50?). Poi ci sono anche le spese non documentate per la fontana di Buren, perché non siamo convinti che l’emerita fondazione Caripit pagherà al Comune anche l’allacciamento all'acquedotto per fare zampillare le chiare, fresche e dolci acque di questo capolavoro nei secoli.
Allora giriamo le sue stesse domande all’anonimo/a compagno/a che ama la Sabrina:
  • è un modo costruttivo di fare politica questo? O è piuttosto un rifugio spendereccio per le manie pseudoculturtali e provincialistiche della Sabrina?
  • sei davvero convinto/a che la maggior parte del popolo quarratino sia felice e partecipe di queste scelte? Perché non provi a sentire cosa ne pensano Manetti (di Legambiente/Partecipazione) e la gente della Piana?
  • sei certo/a che permettere al Parco Verde di costruire tettoie, che poi si trasformeranno in legali volumi, sia un principio che garantisce lo stesso privilegio egualitario anche ai cittadini comuni che, molto più modestamente, hanno solo bisogno di pochi metriquadri coperti per un garage o una stanza in più?
E se hai dei dubbi in proposito (e dovresti averne, crediamo), prova a chiedere lumi al tuo Assessore Gaggioli – sempre che non ti dica di toglierti dai coglioni (sì, proprio con queste parole) come fece con noi durante una famosa seduta di Consiglio Comunale…

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martedì 9 novembre 2010

SENZA PAROLE


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lunedì 8 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ALLA FACCIA DELLA LEGALITÀ


Nei giorni scorsi è giunta questa lettera del Sindaco: un vero, mirabile esempio di liberalismo democratico e rispetto della legalità.

Botta…

Quarrata, 28 ottobre 2010
Prot. n. 50287/2010
Egr. Consigliere Comunale
Mario Niccolai
Via del Cantone, 51/2
51039 Quarrata
Egregio Sig. Niccolai,

vengo informata da alcuni collaboratori della Sua passione per le nuove tecnologie e per il giornalismo dilettantistico. Mi vengono infatti mostrati degli stralci di alcuni suoi interventi (tratti dal sito http://marioniccolai.blogspot.com/ si veda da ultimo quanto pubblicato in data 22 settembre 2010 avente ad oggetto le piste ciclabili), dove però non riesco ad individuare alcuna critica costruttiva all’operato dell’amministrazione che rappresento, né tanto meno spunti giornalistici di interesse: in questi brevi saggi, infatti, si è limitato a pesanti diffamazioni rivolte alla mia persona, ai miei collaboratori e ad alcuni dipendenti del Comune.
Nel constatare, con un certo rammarico, come anche la politica locale sembri non essere esente dal clima di tensione che si respira a livello nazionale e dalla cattiva abitudine di offendere l’avversario sottraendosi al dibattito, La invito formalmente a rimuovere gli articoli ovvero ogni riferimento ingiurioso e diffamatorio dal suo blog entro e non oltre una settimana dal ricevimento della presente.
In difetto mi vedrò costretta ad informare dei fatti anche la competente Procura della Repubblica.
Con i migliori saluti.

Il Sindaco
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori


… e risposta:

Quarrata, 5 novembre 2010
Raccomandata
Egr. Signor Sindaco
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori
Palazzo Comunale
51039 Quarrata

Egregio Signor Sindaco,

iniziamo subito con il mettere in chiaro che Lei non è stata informata da alcuni collaboratori della mia passione per le nuove tecnologie e per il giornalismo dilettantistico.
Secondo il Suo solito cliché, Lei ama non dire la verità o, se preferisce, predilige tirare il sasso e nascondere la mano: infatti Lei era da sempre a conoscenza del mio fare giornalismo dilettantistico, visto che ogni giorno Lei riceveva i lanci dei miei post, almeno fino alla data del 3 ottobre 2009, allorquando Lei stessa chiese di essere cancellata dalla mia mailing-list; e perciò fu proprio Lei a sottrarsi al dibattito, mentre ora mi accusa di scorrettezza e di scarsa sensibilità democratica.
Sarà d’accordo, almeno su questo, visto che Le fornisco le prove direttamente nel cartellone del post.
Detto questo, mi permetta di stupirmi delle Sue gratuite affermazioni che parlano di mancanza di critica costruttiva e di pesanti diffamazioni rivolte alla Sua persona, ai suoi collaboratori e ad alcuni dipendenti del Comune.
Con un modo di agire e di interpretare la realtà davvero degno di miglior causa, Lei assume – in toni di falsa modestia, ma con contenuti di profonda arroganza – che, nella libera espressione della critica politica, debba ravvisarsi necessariamente un inderogabile principio di costruittività: un bell’errore davvero, sotto il profilo giuridico; una falsa opinione che deve essere sùbito ridimensionata e ricondotta nelle sue giuste proporzioni.
E sarà bene – a questo proposito – che Lei, con più moderazione e modestia, si renda edotta dei princìpi che Dottrina e Giurisprudenza hanno più volte ed esaurientemente ribadito; princìpi secondo cui per quanto riguarda la critica politica e sindacale il limite della continenza verbale è da intendere in modo più ampio del consueto, purché la critica non si risolva in gratuiti attacchi personali – cosa di cui Lei non è certo vittima.
Fortunatamente Lei, Signor Sindaco, ha interi staff di esperti che possono spiegarLe, in maniera appropriata, il significato e i termini di tali concetti.
Caduti, dunque, il punto della necessità di una critica costruttiva all’operato dell’amministrazione che Lei rappresenta, e l’aspetto – di Sua pura opinione e perciò opinabile – della presenza o meno di spunti giornalistici di interesse nei miei interventi (quello che Lei non riesce a vedere – e si capisce bene perché – può essere, al contrario, chiarissimo ad altri che non la pensino monoliticamente e fideisticamente come Lei), non restano che i rilievi mossi a riguardo delle pesanti diffamazioni che sarebbero state rivolte alla Sua persona, ai Suoi collaboratori e ad alcuni dipendenti del Comune.
Dovrà ammettere che tali vaghe e non-specificate asserzioni non portano assolutamente ad alcuna conclusione, ove Lei non voglia enumerare quali e quante siano queste pretese pesanti diffamazioni di cui si duole: sicché, in assenza di Sue analitiche e motivate indicazioni, non è obiettivamente possibile cancellare alcunché dalle colonne del blog.
Fino a tanto, con la coscienza del fatto che chi fa politica e amministrazione deve aspettarsi di essere oggetto di critiche anche non costruttive, voglia accettare di buon grado – pur se obtorto collo – gli strumenti che la democrazia e la legge, di cui Lei ogni giorno si professa strenua apostola, offrono ai cittadini e ai politici come opportuno strumento di contropotere.
Tutto questo anche perché non vorremmo arrivare a pensare che tanto sacro furore di costruttivismo altro non sia, da parte Sua, che un povero espediente per nascondere un’assoluta incapacità di ammettere la libertà di cittadini ai quali – pur se a Lei opposti – l’art. 21 della Costituzione ancora garantisce di poter manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. E Lei non vorrà questo, vero?
Non cediamo, sia chiaro, alle logiche della democrazia del bavaglio, né alle minacce del potere che pretende di potere ciò che vuole in nome della propria autoconservazione e dei propri inammissibili interessi di parte.
Con i migliori saluti a Lei e ai Suoi collaboratori che La tengono informata…

Consigliere Comunale
Mario Niccolai

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