sabato 3 dicembre 2011
Formigoni, che disse sì alla bambola in lista
In una preziosa intervista a Repubblica, Roberto Formigoni, presidente di quel che è ancora rimasto a piede libero della Regione Lombardia, rivela di avere chiesto informazioni su Nicole Minetti a don Verzé, il presidente aviatore del San Raffaele. Deve essere stata una scena di prim’ordine. Roba buona per Monicelli.
Proviamo a immaginarci i due don spaparanzati al trentacinquesimo piano del Pirellone. Si stanno rigirando tra le mani le foto a colori di quella povera ragazza gonfiata dagli ingegneri del botulino, armata di tacco, spacco, cerniera, rossetto e wonderbra gotico che il vecchio Buscaglione avrebbe chiamato “mammifero modello centotre”. La bambola va nella lista bloccata, lo ha ordinato il Cavaliere. Le liste sono piene di firme false. I bilanci del San Raffaele pure. Nessun problema: si obbedisce. Per don Formigoni il mezzo giustifica sempre il fine. Per don Verzé il fine giustifica qualunque mezzo e “Berlusconi è un dono di Dio”. Quali saranno le qualità di questa tizia, la dialettica, l’etica, l’impepata? Tu la conosci? Come no. Racconta l’illibato: “Quando domandai mi fu risposto che era una ragazza laureata”. Risate, pacche sulle spalle, un rutto. Scusami. Ma ti pare.
Il Fatto Quotidiano, 3 dicembre 2011
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