giovedì 31 dicembre 2009

UN 2009 CHE SI CHIUDE FRA IL PATETICO E L’IMMORALE


È proprio un anno che si chiude tra i toni del patetico e la durezza di quanto c’è di più immorale. Se un solo problema fosse stato risolto, sarebbe un quasi-successo; ma ripensate bene a quest’anno che se ne va e lungamente ci dice addio – come direbbe Cardarelli –, e non potrete accusarci di pessimismo.
La vita della Provincia è stata costellata di ogni tipo di problema: il patetico sono state le risposte degli amministratori e dei politici; l’immorale si è sviluppato lungo percorsi vari: dalle tristissime vicende della scuola Cip e Ciop, ad altre meno eclatanti ma non meno immorali situazioni, tipo quella di Luciano Del Santo e della sua – come oggi scrive Il Tirrenolettera manomessa.

Patetici anche i toni di molte amministrazioni, come quella di Quarrata, che fin dall’inizio di questo vecchio 2009 che passa, ha iniziato a strillare come un’oca spennata che la crisi ci stava mangiando il cuore: e ha fatto tanti bei passi per alleviare i problemi del mondo (niente fuochi a settembre, niente cartoline di auguri, ma soldini al fondo di solidarietà), ma non ha pagato 80 euro di Enel ad una persona bisognosa, perché Vincenzo Mauro non ha una lira, mentre la Sabrina – sostenuta sempre dallo stesso Vincenzo Mauro, che fra l’altro è anche della sinistra radicale! – ha potuto spendere e spandere e giocare a tutto campo con decine di migliaia di euro, le più immorali delle quali (anche se non piacerà tanto al politburo della Sabrina, notoriamente favorevole alle opere architettoniche e agli architetti…) sono state quelle sperperate per dare ospizio in un campo a una scritta stupida e senza senso, ma firmata da Nannucci, un gran birbante se riesce a vendere l’elisir d’amore del dottor Dulcamara ai gonzi delle campagne e delle zone rurali. Del resto i contadini (in questo caso i provinciali di Giunta) sono stati sempre al centro delle beffe di ogni letteratura.
...
Zone rurali in cui arriva, come lo Spirito Santo, l’ADSL, la banda larga: e Alessandro Cialdi (UDC), in un commento al blog di Andrea Balli, scrive: Era l’ora...... certo è carino essere ancora considerati “area rurale della Toscana”... Alessandro Cialdi, 27 dicembre 2009 16.06; mentre un anonimo che lo segue, aggiunge: perché la Sabrina il che ti sembra, cialdi? un sindaco o una contadina rincivilita...? 28 dicembre 2009 09.02.
È stato un anno caratterizzato anche da una montagna di polemiche da parte dei comitati contro l’inceneritore di Montale, a cui, in maniera spesso immorale, hanno risposto le due sindachesse della piana, Eleanna & Sabrina, le nuove gemelline Kessler, ballerine che zompettéano (per usare un’espressione degli Squallor, li ricordate?) per sostenere l’assoluta innocenza degli sforamenti di un inceneritore fermato per più di 40 volte, come si è letto in questi giorni. Mentre l’unica risposta e l’unica apertura di dialogo sul problema – come pure ha sottolineato Alessandro Romiti che, quanto a sconti, non è mai disposto a farne a nessuno, dal neosindaco di Montale, Scatragli.
Poi, come dulcis in fundo, èccoti il Natale e l’alluvione. La disperazione, la rabbia.
Qui il patetico si evidenzia dalla parte del comitato Per l’Ombrone che in Provincia incontra due uomini con le palle (ormai l’espressione non è più da considerarsi volgare, visto il linguaggio che si sente in TV o nelle sedi istituzionali): l’assessore Mauro Mari, ex-tutto ed oggi politico di professione – pur se avrebbe preferito aver sfondato, ma non ebbe troppa fortuna, come deputato DC –, che ha sempre predicato: all’origine da cappellano dai banchi della DC quarratina, oggi da priore o addirittura da proposto, ma non ancora da vescovo, dai seggi del PD – quam mutatus ab illo, dice Virgilio quando Enea all’inferno vede il povero Ettore dopo che è stato ammazzato da Achille: com’è diverso dall’errore di un tempo!
Ma lo stesso tono patetico sta anche nell’arrabattarsi del Comitato di Olmi che da anni chiama la Santa Sabrina e da anni ne è respinto con promessuole che si rinnovano di anno in anno, ma che non giungono mai alla conclusione: alla Santa e alla sua Giunta interessano di più gli interessi del monopresidente della Querciola e della Màgia, il signor Meoni, scrittore di fiabe ecologico-faunistiche e ancor oggi uomo di illustre spicco agli occhi di questa amministrazione; si sa, no?, che la zona bassa deve essere umida, per gli uccelli; e comunque prima che l’acqua si alzi fino alla Màgia ce ne vuole…
Il Mari e la Fratoni (sempre più Catherine Deneuve, con spiccate spimpatie per le sfilate di moda...)
hanno rassicurato la gente con l’acqua in casa: qualcosa si farà, ma ci vuole tempo. Quando si dice ci vuole tempo, è come dire che si farà il giorno di caprafica, antico detto che indica le calende greche o il giorno di San Mai a Milano.
Ma è inutile essere polemici. Leggete il pezzo che Andrea Balli ha pubblicato sul suo blog.

Eccolo:

PISTOIA-QUARRATA_ Una delegazione di 15-20 cittadini di Ferruccia e Barba appartenenti al comitato Per l’Ombrone costituitosi nello scorso gennaio nella frazione di Ferruccia – dopo il franamento di un consistente tratto d’argine in prossimità del Ponte dei Bardi - è stata ricevuta stamani nella sala Nardi della Provincia dall’assessore provinciale Mauro Mari e dal presidente della provincia di Pistoia Federica Fratoni. Interpretando le preoccupazioni delle popolazioni di Ferruccia e Barba i rappresentanti del comitato Per l’Ombrone hanno manifestato le crescenti preoccupazioni per le gravi condizioni idrauliche e per la stabilità stessa in cui versano gli argini dell’Ombrone sia per quanto riguarda la parte di Quarrata che quella di Agliana. Sono attualmente almeno sei i punti pericolosi su cui sono stati stesi i teli di nylon: vi sono presenti vistose falle, edifici appoggiati direttamente alla terra dell’argine, alcune infiltrazioni sotto i muri, diverse imbracature senza considerare il tratto vicino alla chiesa di Ferruccia dove erano appena iniziati i lavori di consolidamento. “In provincia – ha detto Federico Rafanelli – ci hanno assicurato che prenderanno seri provvedimenti e che di conseguenza anche il Consorzio di bonifica Ombrone-Bisenzio dovrà obbligatoriamente fare la tanto sospirata ricognizione delle arginature anche alla presenza dei membri del nostro comitato”. “Dopo la fase dell’emergenza si tratterrà di dar corso ad una completa riqualificazione con interventi di somma urgenza che siano davvero risolutivi”. Da parte sua l’assessore provinciale Mauro Mari ha dichiarato che “sono 10 anni che non vengono fatte manutenzioni degne di tale nome (il compito spetta al Consorzio di bonifica Ombrone-Bisenzio, ndr). Il presidente della provincia Federica Fratoni ha confermato che da parte della provincia è stato avviato un duro lavoro “per raddrizzare la situazione nei confronti del consorzio”. Ha annunciato poi che “superato il periodo dell’emergenza” dovrà essere effettuata una accurata verifica dell’intero tratto. I rappresentanti del comitato Pro Ombrone da parte loro hanno ricordato le numerose lettere inviate dal febbraio scorso alle istituzioni sulla necessità di interventi urgenti a Ferruccia. “Per fare qualcosa – ha spiegato Mauro Mari – bisognerà comunque aspettare che abbassi l’acqua”. Già da subito saranno inviati tecnici a verificare le situazioni pericolose segnalate. “Essendo mancata la necessaria manutenzione ordinaria – hanno detto i rappresentanti del comitato – e poiché i cittadini pagano salati contributi i responsabili del Consorzio Ombrone dovranno rispondere dei lavori e su come sono stati fatti”. Federica Fratoni, arrivata a riunione pressoché chiusa, ha comunque rassicurato i cittadini “sulla volontà di intervenire e sulla serietà del voler fare”. “Ora – ha assicurato – le cose prenderanno un’altra strada”. Intanto è stata convocata per lunedì 4 gennaio alle ore 21,15 presso il Circolo Mcl La Tranquillona (g.c.) una assemblea pubblica nella quale il comitato Per l’Ombrone incontrerà gli abitanti di Ferruccia (Quarrata e Agliana), Barba e frazioni limitrofe per relazionare sull’incontro in Provincia. Durante la serata saranno illustrate anche le iniziative attivate ed in corso di attivazione dal Comitato “per sollecitare gli enti affinché provvedano, una volta esaurita l’emergenza, a mettere in sicurezza tutta l’area delle frazioni sopra indicate”. A.B.

Fermiamoci, ora, sui titoli del nostro cartellone. «Sacchi di sabbia? A pagamento», e poi Il consorzio: stavolta la Regione non ci ignori; ma anche Il Consorzio si difende «Il cedimento degli argini non è colpa nostra»: e ci mancherebbe anche questo, che cioè fosse stato il Consorzio a manomettere gli argini! Ma la gente non si rende ancora ben conto che è il sistema ad essere in tilt? E tutto questo per quale motivo?

Se leggete gli articoli delle cronache di oggi, capirete meglio. Qualcuno, riguardo ai disastri per incuria e negligenza, parla di inviare un esposto alla Procura della Repubblica: ma che Paese è quello in cui la gente è costretta a segnalare un disastro al Magistrato? Anche qui emerge uno dei problemi di questa Repubblica: l’inefficienza della magistratura e la sua assoluta disarticolazione dalla realtà che conta, non solo da quella dei reati di cui le nostre pagine sono piene; compreso quello che vedete, della donna denunciata perché ha rubato 3 orologi del valore di 10 euro! Ma riflettiamo un attimo: si può perdere tempo per 30 euro, lasciando fuori dell’uscio questioni come quelle delle periodiche alluvioni invernali?

Intanto l’USL tranquillizza Maurizio Ciottoli (An-Pdl) sui timori di veder mettere da parte il progetto-Caselli, ma non una riga viene dalla segreteria politica della Signora Sabrina, che si darebbe agli affari con la società che gestisce la Villa Sarteschi – e questo è bello?

E mentre la gente fischia, con problemi di acqua in casa, luce, gas, fogne, depurazione e il peggio del peggio, date un’occhiata al titolo Neve, frane, allagamenti: parte la caccia ai risarcimenti. Esemplare, sotto il profilo giornalistico, e perfino in rima. Ma pensate solo un istante alla parola caccia e riflettete. Non è bella per niente, non dà un’idea di serietà positiva, ma di arraffamenti e di corse a fare a chi è più bravo. Ci dispiace per gli amici della Nazione, ma anche la forma è sostanza.
Una nota positiva, però, ce la abbiamo e ci riguarda da vicino. Fino ad oggi il nostro blog ha contato (i dati sono visibili a piè di pagina) 71.436 pagine visitate.
Abbiamo avuto lettori da dentro (Quarrata) e da fuori. Ci hanno letto gli amici di area e gli avversari politici: amministratori compresi, anche se alcuni di loro (Sabrina, professor Burchietti, assessore Milaneschi) ci hanno schifato e forse – lasciatecelo dire con orgoglio – con poca intelligenza, perché i veri democratici leggono per primi i propri avversari e l’opposizione.

Come blog siamo partiti da posizioni di assoluta umiltà e, nei mesi da aprile ad oggi, siamo cresciuti finendo con l’essere un vero e proprio quotidiano locale, attento ad ogni spirar di vento. Insomma, nella classifica dei blog politici e senza l’ausilio di aggregatori di sorta, ci siamo attestati per lo più fra il 50° e il 100° posto per lettura e consultazione.

Ogni giorno è stato dunque un successo, di cui ringraziamo tutti i lettori.
Ora vorremmo che il nostro successo fosse, nel 2010, quello di spingere le menti ancor più alla riflessione, perché ognuno capisse come la ragione non stia tutta a destra o a sinistra; ma come in questo momento, a Quarrata, a sinistra non ci sta comunque in assoluto.

Un buon 2010 a tutti!
Un 2010 a cui garantiremo il nostro impegno per una informazione di opposizione, ma non certo di parte – e certi sostegni, che ci sono giunti anche da sinistra dopo l’alluvione, lo dimostrano già.

Buon anno a tutti, ancora!
La vostra "Squadra del blog"

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mercoledì 30 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DISASTRI, E TUTTO CONTINUA COME PRIMA


Il mix delle notizie di oggi ci spinge a insistere sulle critiche che da mesi stiamo rivolgendo alla politica di sinistra e alle amministrazioni locali, Quarrata in prima linea.
Ci stiamo leccando le ferite che ancora non sono state suturate, che ancora versano litri di sangue e sudore, e ricomincia senza sosta il balletto dell’inutilità, come se fosse un obbligo sputare in faccia alla gente che soffre. Del resto, come diceva Primo Levi, all’interno del lager c’è una legge feroce: quella secondo cui a chi ha, sarà dato ancora di più e a chi non ha, a quello sarà ancora tolto. È la legge feroce che domina anche nel mondo. Seguite questi pochi appunti.
A fianco dei disastri in pianura (senza nulla voler togliere a quelli della valle del Reno, altrettanto gravi), abbiamo in giro un Consorzio Ombrone che ormai tutti definiscono un carrozzone inutile e vergognoso: non ascolta; non sta a sentire chi con l’acqua ha sempre avuto a che fare da generazioni; procede con criteri del tutto – è stato detto da più parti – discutibili e, regolarmente, di anno in anno, ecco i risultati disastrosi, sempre più frequenti.

I Comitati della piana si riuniscono, a partire da quello coordinato da Daniele Manetti, e parleranno, a metà gennaio, del rischio idraulico. Ma anche loro sembrano non affrontare il problema dalla parte giusta; non prendono, come si dice, il toro per le corna. Perché da anni chiedono, si muovono, si arrabattano in ogni maniera: e regolarmente (ci riferiamo a Quarrata) gli amministratori li snobbano, li prendono in giro, li menano come cani per l’aia; e finiscono per fare tutt’altra cosa senza tenere conto dei bisogni reali della gente.

Manetti ci dica se, in tutto il tempo in cui ha continuato a urlare, è successo qualcosa: e se non è successo niente, prenda atto che la strategia adottata è sbagliata alla radice, non porta da nessuna parte, è un’orbita di pianeta che si chiude su sé stessa: non sono i Comitati che non hanno ragioni da vendere; sono, evidentemente, i politici e gli amministratori che vanno mandati a casa, che vanno sostituiti, che vanno licenziati per provare se altri, con più attenzione, risolvono almeno qualche problema. Mentre, infatti, da parte di chi abita in un condominio, un amministratore che non funziona viene messo alla porta senza tanti salamelecchi, la situazione cambia in maniera irrazionale allorquando si tratta di amministratori pubblici: allora il cuore comincia a battere o a destra o a sinistra, anche se l’acqua dell’Ombrone, del Quadrelli, del Calice o di qualsiasi altro fiume, non ha colore e cancella tutto senza pietà. E questo è logico? Ed è giusto piangere per una scelta di cuore dal giorno di Natale in poi e per non si sa quanto?

An-Pdl di Pistoia interpella il sindaco bello e pone serie domande sul Consorzio Ombrone, sui problemi che non ha risolto e che non risolverà neppure a breve: ma occorre ricordare anche l’ingombrante presenza di una Provincia inefficiente alla cui guida la Signora Federica prometteva un futuro da secolo d’oro fatto di fiumi di latte e miele, mentre erano solo di acqua lercia, inquinata e devastatrice.

Gli elettori delle zone alluvionate riflettano se dalla elezione della Fratoni fino ad oggi le situazioni e la sicurezza del territorio provinciale siano di molto cambiate rispetto al prima, anche in relazione all’impegno dell’assessore Mari, che pure con Quarrata e la bassa ha sempre avuto intensi commerci politici e amministrativi.

È il sistema che è sballato. A cominciare dalle notizie che per lo più sono attinte da note di uffici-stampa e non cercate, vagliate, riviste, corrette, sezionate con il bisturi: e ne è un esempio la storia dell’ADSL a Quarrata, di suggestione marcata politburo del Comune della Sabrina, una vera pennellata di bianco su una facciata che nasconde la discarica di mancanze e reticenze che le sta alle spalle. La gente non ha fogne, acquedotti, fognature, parcheggi, gas, servizi di prima necessità, ma può navigare in internet!

Basta, infine, guardare Ciottoli (An-Pdl) e la sua preoccupazione per il progetto dell’ospedale Caselli, accantonato, pare, per dare la priorità alla casa per gli anziani da piazzare a Villa Sarteschi come dopo-Baffino.
Le accuse sono chiarissime e dure: la Sabrina compra davvero azioni, o incrementa quelle che già aveva, per “farsi gli affari suoi”? Ma quanti rifletteranno su questo?
Finché gli elettori di sinistra continueranno a recitare la pubblicità della Cirio alla Depardieu – tengo cuore a sinistra –, senza fare altro che obbedire alla propria passione, sarà assai difficile che le cose possano cambiare: la passione è bella, sì; ma quanti amanti appassionati si sono ritrovati cornuti proprio perché non si sono mai interrogati sulla possibilità di dubitare del proprio partner!
E vedete? Mentre manca di tutto, mentre la gente piange, la Regione butta 170mila euro (340milioni di lire) a fondo perduto per un campo sportivo che sarà presto in degrado. E mentre si piange che i soldi mancano…

E questa non è che una briciola da formica! Ma vi sembra possibile? O non sarà giunto davvero il momento di cacciare dalle nostre case questi amministratori che assomigliano molto da vicino a certi servi infedeli da Bibbia e da Vangeli?


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martedì 29 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DISASTRI, È TEMPO DI PROMESSE…


Dalle pagine della Nazione di stamani 29 dicembre, Mauro Mari suona il trombone. Ieri aveva parlato su TVL con la sua voce cavernosa e roca.
Assessore in perpetuum, eccolo affermare con spagnolesco sussiego – sembra una scena da dichiarazioni di Ferrer nei tafferugli di Milano in Manzoni – che «Dopo la valutazione di impatto ambientale, i lavori alla Querciola inizieranno nel giro di tre-quattro mesi, sia per la cassa di espansione delle cosiddette “acque alte” al servizio del torrente Ombrone, sia per quella delle cosiddette “acque basse” al servizio del fosso Quadrelli». Per l’esattezza Giancarlo Zampini riporta le dichiarazioni di novembre in Consiglio Provinciale, il che significherebbe che, massimo a marzo, l’illuminato politico di area quarratina metterà in sicurezza, con un colpo di spugna, tutta la piana pistoiese. Peccato che per crederci ci voglia la fede e che la fede, i cittadini della piana, la abbiano persa da un pezzo nei confronti di questi amministratori-strombazzoni e inefficienti. Basterebbe pensare che la prime parole di Mari (la valutazione di impatto ambientale) finiscono con il comportare, nella nostra pubblica amministrazione (posa-piano e tardo-borbonica), mesi e mesi di perdite di tempo, mentre, in questo caso, il tempo è determinante.

E quanto a fede persa nelle strombazzate dei politici, sentite cosa ci scrive un nostro lettore di Agliana:

Caro Sig. Niccolai,
Mi presento: mi chiamo ***, abito presso la Ferruccia di Agliana a 400 metri dal fiume Ombrone nei pressi di Via ***. Premetto immediatamente che non condivido assolutamente le vostre idee politiche perché tutto lo schifo e il marcio che sta piano piano venendo alla luce in tutte le giunte rosse della Toscana non sono altro che lo specchio dello scandalo che stiamo vivendo in Italia con il connubio sempre più inscindibile e di biunivoca collaborazione tra stato e mafia e il progressivo passaggio da Repubblica parlamentare a Monarchia autarchica. (Un saggio di ciò che succede in Italia lo sta dando il buon Cenni a Prato che aveva solo bisogno di ripicche nei confronti delle giunte passate per passare alla storia come primo comune Italiano che fallirà proprio come successe in Argentina).

Comunque fatta questa doverosa premessa, vorrei dare tutto il mio appoggio per lottare al suo fianco in questa vicenda che ha del paradossale, l’inadeguatezza delle persone che governano Quarrata è palese, il Sindaco come responsabile della sicurezza dei propri cittadini voglio che paghi per le sue negligenze, il consorzio Ombrone deve sparire e risarcire per i soldi sperperati che hanno ricevuto a fiumi, la giunta deve essere composta da persone all’altezza del compito, basta col nepotismo che impera, basta.

Le parlo così perché nella notte del 24/25 io ero a cercare di salvare la casa di mio fratello che è eretta molto vicino al fiume, che ha creato danni alle abitazioni adiacenti e a quella di mio fratello mettendone a rischio oltre che tutti i sui beni anche la vita. Io in questa lotta sto con voi tutti dell’opposizione indipendentemente dal proprio credo politico o dal colore delle vostre bandiere, io adesso voglio oppormi con voi a questo scempio. Per qualsiasi iniziativa che vorrete intraprendere io sono a vostra disposizione... ho anche dei filmati fatti personalmente che denunciano i danni subiti dalle case adiacenti a quella di mia fratello.

In fede

***


Ovviamente non condividiamo l’analisi politica del nostro lettore, ma, con molta tranquillità, nel rispetto della libertà che andiamo affermando da sempre, la riportiamo integralmente, perché riteniamo che chiunque abbia diritto di portare avanti le proprie opinioni, pur se divergenti dalle nostre, quando esse sono espresse con un indubbio senso di rispetto degli altri.

Quello che invece ci fa ben sperare, nel pieno rispetto delle idee politiche del nostro lettore aglianese, è il vedere che la gente è stufa degli strombazzoni inefficienti che da anni di tutto fanno fuorché servire il territorio e pensare al bene comune e all’interesse della collettività. L’auspicio è che, finalmente, il risveglio porti all’allontanamento di quanti, nelle amministrazioni locali, pubbliche e semipubbliche, vivono a strascico e sbafo della gente, alla quale, per loro incuria, in solo poche ore di una notte di pioggia, viene tolto di colpo tutto ciò che ha e viene decapitata in maniera ingiusta la speranza del proprio futuro.

Un’altra cosa vogliamo aggiungere. Marta Quilici, sul Tirreno, titola L’Ombrone deve essere contenuto a nord. È l’opinione della Protezione Civile: ma è una opinione che noi ribadiamo dal mattino di Natale su questo blog. Perché non ci vogliono – e ci rivolgiamo a Mari, in questo caso – né studi di impatto ambientale, né lauree in ingegneria idraulica per capire che i fiumi vanno frenati prima che prendano la via con la massima velocità, non quando l’hanno già presa raddrizzando le curve.
Infine una nota casareccia, rivolta all’indirizzo della disattenta e incapace amministrazione quarratina.
Scrive la segreteria del partito (quella che Balli chiama Fonte: Comune di Quarrata…): A Quarrata il Comune invita chi abbia riportato danni conseguenti al maltempo a rivolgersi all'Urp (0573 771.213-220) oppure alla protezione civile (0573 774045) per segnalare la propria situazione ed essere inseriti nell'elenco delle richieste per i risarcimenti da trasmettere alla Regione Toscana. Il sindaco Sabrina Sergio Gori ha intanto chiesto alla Provincia di Pistoia di inserire il territorio di sua competenza nelle aree soggette a calamità naturale.
Che sforzo, povera cocca di una Sabrina! Che sudore sulla sua fronticina corrugata perché compartecipe dei danni subìti dai suoi concittadini e dei loro disagi! Sapere che quella santa amministratrice ha intanto chiesto alla Provincia di Pistoia di inserire il territorio di sua competenza nelle aree soggette a calamità naturale ci consola e ci rincuora, apre il nostro petto alla penetrazione della luce: che notizia!

Più chiara ancora sarebbe stata questa sensazione se la Signora Sabrina avesse sperperato meno soldi in bischerate e li avesse destinati a opere di prima necessità, in sicurezza e vero sostegno alla gente (non bastano i soldi dei biglietti di auguri alla Caritas, caro Sindaco!).

E a Pistoia Alessandro Capecchi attacca chiedendosi perché si aspetti a chiedere lo stato di calamità, mentre altre Province della Toscana lo hanno già fatto.
Ma per Pistoia una richiesta impegnativa come questa richiede sempre un…. piano di valutazione di impatto ambientale, non è vero assessore Mari…?


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lunedì 28 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DISASTRI AMBIENTALI, E INIZIA LA RECITA


Siamo un paese di cattolici, non c’è che dire. Un cataclisma ci colpisce? E scopriamo l’autodafé, l’atto di contrizione (come si diceva una volta), la cenere da cospargerci sul capo, e, magari, qualcuno riscoprirà anche la fune al collo in segno di sottomissione e metaforica richiesta di perdono da ottenere da parte di quegli sciagurati che non solo hanno avuto l’acqua in casa – il che non sarebbe poco –, ma addirittura hanno perso tutto quello che avevano e si erano fatti in una vita.
E non siamo cinici. I veri cinici sono i politici e gli amministratori, pubblici o dei consorzi pubblici, come quello dell’Ombrone e Bisenzio, un ente sempre più vampiro (prende contributi anche sul crinale del Montalbano, basta che il displuvio sia rivolto a nord) e sempre meno efficiente, nonostante tutte le buone intenzioni e premesse del presidente Paolo Bargellini, che ora comincerà a fare le solite inutili promesse.
Se siamo d’accordo su questo – e siamo convinti che sia impossibile non esserlo – proviamo a ragionare, oltrepassando il limite delle tre dita dal proprio naso. E facciamolo con riferimento specifico a Quarrata. Facciamolo con tre o quattro domande da sottoporre ai nostri lettori, a cui potremmo chiedere di rispondere con un o un no:

  • è giusto spendere (facendolo spendere alla stessa Regione Toscana) oltre un milione di euro per un’oasi faunistica destinata a pochissimi uccelli, ma senz’altro consacrata al lustro di una amministrazione (casa di Zela e Querciola), mentre la pianura ha urgentissimo bisogno di interventi della massima importanza per la sicurezza stessa del territorio e dei suoi abitanti?
  • è giusto che un’amministrazione, con Piuss e altri marchingegni, succhi 25 milioni di euro e li destini a “migliorare l’aspetto” di un centro cittadino quando la gente della piana, ogni inverno, rischia di perdere, in una notte, tutto ciò che ha fatto in una vita?
  • è giusto che una Regione Toscana abbia a disposizione tanti di quei milioni da far girare la testa e li destini ai centri cittadini anziché alle opere di primaria, vitale necessità?
Possono bastare queste domande sia agli elettori di destra che a quelli di sinistra per farsi un’idea di ciò che sta accadendo in Toscana e, nella fattispecie, nella nostra Provincia e nel nostro Comune? Se i fatti si considerano sotto questa prospettiva, come fare a negare che di soldi ce ne sono a fiumi, a laghi, a mari, ma utilizzati in una maniera-cane dalle amministrazioni pubbliche che tutto fanno fuorché pensare al bene e all’interesse comune?
  • È bene e interesse comune spendere almeno 40mila euro per una scritta al neon persa in mezzo alla campagna dietro uno stadio?
  • Può essere un interesse comune costruire in centro, a Quarrata, una megastupidaggine di balena?
  • È eticamente corretto spendere centinaia di migliaia di euro per il trucco del centro, quando la gente di Ferruccia e della bassa va ogni anno sott’acqua e nessuno la aiuta davvero?
Sono queste domande che ci tormentano come uomini, prima che come amministratori di opposizione.
Roberto Bernabò, direttore del Tirreno, ve lo abbiamo fatto leggere ieri. Diceva che questa regione è estremamente fragile sotto il profilo idrogeologico. Eppure il risultato di oggi, altro non è che la premessa di ieri. La Lunigiana e la Versilia dei disastri di ora è la stessa di quando, alla guida della Regione, c’era l’illuminato Vannino Chiti, che pure riceve premi verdi per l’impulso dato al vivaismo pistoiese.

Le sinistre hanno dominato il granducato sbandierando di continuo la difesa del territorio: e come mai questo territorio, ora, si scopre così fragile? E quale territorio è stato difeso finora?

Provate a fare l’autostrada A11 in direzione Pistoia-Firenze d’estate; e aprite i finestrini quando siete all’altezza della stazione di servizio Agip: respirate profondamente l’aria pura della discarica su cui ruotano, impazziti, i gruppi dei gabbiani. Il territorio è questo?

Oppure fate un giro per la pianura agliano-quarratina prima che il tempo si rimetta a piovere.

E riflettete in base a ciò che vedete e non alle vostre idee politiche o a quello che i Lucignoli della politica vi fanno vedere sul… Paese dei balocchi.


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domenica 27 dicembre 2009

IL PUNTO


4. AGGRESSIONI, RIVOLTE E ALLUVIONI
Domenica 27 dicembre 2009.

E anche il Papa è stato vittima di una aggressione. Susanna Maiolo, una psicolabile, ha saltato la transenna che la sperava da Benedetto XVI e lo ha trascinato a terra. Scene di panico fra la gente che ha assistito. Poi la donna è stata immobilizzata e il serafico Pontefice ha continuato le sue cerimonie. L’azione penale sarà affidata alla giustizia vaticana, ma non si nasconde che tutta la vicenda finirà in un perdono o in provvedimenti molto blandi e comprensivi. Sta di fatto che episodi di questo genere sono ormai all’ordine del giorno, si ripetono con molta (o troppa) facilità. È forse, questo, il mondo degli psicolabili?
In Iran, intanto, rivolte di piazza frenate con feroci randellate e spari di lacrimogeni e pallottole di gomma (ma sarà solo gomma?). La situazione è gravissima. Già c’era stato il sospetto di broglio elettorale da parte di Mahmud Ahmadinejad, che aveva ripreso il potere stroncando l’opposizione con la forza. Ora i fatti accaduti nei giorni scorsi sono di nuovo una chiara denuncia di una situazione in cui la libertà – anche quella minima di manifestare il proprio dissenso – è compressa in modo assurdo e inaccettabile. Oltretutto il presidente iraniano fa vedere di avere la più ferma intenzione di armarsi in tutto punto e di far diventare la sua nazione una potenza atomica per imporla a livello mondiale. Come dire che i pazzi non finiscono mai, dato che la storia non insegna niente a nessuno.

A livello italiano, ecco che i consumatori si allarmano perché prevedono una spesa annua di 600 euro in più per ogni famiglia italiana. Colpa della Finanziaria, dicono. Ma colpa, anche, di una gestione della cosa pubblica che da decenni è sempre più un disastro: a prescindere dai terremoti, che sono incontrollabili, le maggiori spese per tutti i danni al territorio come potranno essere affrontate? E lì scattano aumenti e quant’altro che nessuno vede di buon occhio, è chiaro; ma resta pur sempre la domanda «e i politici dov’erano quando avrebbero potuto rendere sicuro l’ambiente del nostro paese?».

Singolare, invece, l’omicidio di Vignola, in cui è implicato don Panini che ora dichiara che «lo avrà fatto anche lui, ma non sa dire il perché». E qui si torna, nonostante tutto, ai disagi e al malessere che guidano tutta questa nostra società disfatta nei valori di ogni genere. Se questo non è il mondo degli psicolabili, è senz’altro il mondo dei molti disagi, assecondato da una serie di fatti che lo rendono ancor più instabile: basti pensare che è difficile credere a una giustizia che non funziona e che manda liberi e assolti (quasi con la faccia di impuniti) personaggi davvero degni di miglior causa. E l’idea del non funzionamento della giustizia si porta dietro tutto il resto, crediamo; compresa la rinascita della violenza fisica che non troverà mai un censore sicuro.
Intanto Paolo Magli analizza questo, che sta passando, come l’anno peggiore di Pistoia: dalla crisi, con la perdita di 7mila posti di lavoro, alla storia dell’asilo Cip e Ciop – offesa al genere umano – alle alluvioni sul nostro territorio. Noi vorremmo aggiungere anche altre vicende: come quella che ha visto la scelta, molto discussa (per non dire peggio), del nuovo manager del Copit. Alla fine – come abbiamo detto più volte – per questa vicenda di mala amministrazione ci rimetteranno due dipendenti del protocollo che, se fossero davvero responsabili, sarebbero dei grandi mafiosi, con dei poteri ultra, dato che possono permettersi di favorire un superdirigente: allora è vero che nei ministeri comandano gli uscieri…
E infine il disastro del dissesto idrogeologico. Frane a Pracchia, alluvioni a Bottegone, Ferruccia e Quarrata. Leggete come commenta Roberto Bernabò, direttore del Tirreno (prima e quinta pagina di oggi), che definisce la Toscana una regione troppo fragile:


Certo c’è l’eccezionalità del mix pioggia intensa, neve che si scioglie, mare alto, dietro questi giorni terribili. Ma l’eccezionalità è ormai una costante. E allora se intorno a Natale migliaia di persone sono costrette a lasciare le proprie case, altrettante a vivere con l’angoscia del fiume dietro l’angolo che rischia di travolgerle o della frana che se le può inghiottire; se strade su strade sono chiuse e addirittura si blocca l’autostrada Livorno-Genova; se ogni inverno tutto questo si ripete da decenni, quando non sono i temporali estivi a fare altrettanti danni – vi ricordate il 1996, la madre di tutte le alluvioni del dopo Arno, che portò morte e distruzione in Versilia – beh, forse dovremo convincerci che c’è qualcosa di più. Che anche in Toscana c’è stata un’urbanizzazione pesante, concentrata, poco equilibrata. Per carità, niente a che vedere con altre regioni del nostro paese, con le terre dell’abusivismo selvaggio. Ma troppo si è costruito con poca attenzione a un territorio che è naturalmente fragile, alle regole minime di sostenibilità nel rapporto con fiumi, boschi, campagne. L’edilizia è il motore dell’economia ed è importante che marci. Anzi che presto riparta. Ma in questi anni occorreva puntare di più su recupero e ristrutturazioni urbanistiche di centri città che invece sono stati abbandonati, lasciati spesso al degrado e alla povertà di servizi oppure a una rendita immobiliare legata al turismo che ha espulso i residenti. Si è diretto così lo sviluppo nella costruzione di cinture di nuovi quartieri, di interi paesi comparsi quasi dal nulla. E la stessa cosa è avvenuta per le aree industriali cresciute senza concertazione tra territori vicini. Così, casa dopo casa, fabbrica dopo fabbrica, strada dopo strada, il risultato è un’antropizzazione sempre più pesante, una sottrazione costante e progressiva di aree verdi, un territorio sempre più incapace di assorbire le piogge. Forse varrebbe la pena ragionarci, tra un’emergenza e l’altra prossima ventura.


Al commento di Bernabò, che pure fa osservazioni di buon senso, aggiungiamoci anche questa ulteriore considerazione: dov’erano i baldi compagni comunisti che hanno sempre retto questa regione, a lungo guidati dal grande Vannino Chiti, oggi, dopo il suo mirabile mandato regionale, gratificato pure della carica di vicepresidente del Senato? Eppure hanno sempre sbandierato la politica del territorio come loro cavallo di battaglia.
Anche questo potrebbe costituire un proficuo spunto di riflessione. E non parliamo dei politici pistoiesi che hanno preso l’Ombrone come la condotta delle acque reflue della città per inondare di cacca e fitofarmaci tutta la piana agliano-quarratina! Dei decenni della nullafacenza, sia dei politici che del Consorzio Ombrone, ecco i risultati oggi: danni su danni e previsioni ancor più infauste.
Ma a Dio piacendo, una nota finale di rasserenamento. Il Sindaco di Quarrata, con la sua faccina angelica, annuncia al popolo che i soldi che sarebbero dovuti servire a spedire biglietti ai auguri, li ha destinati – in perfetta concordia con i suoi sette nanetti di Giunta – alla Caritas diocesana.
È davvero insopportabile sentire e leggere discorsi di questo genere, assunti dai giornali di cronaca da puri e semplici comunicati-stampa targati Comune, senza che nessuno si sia presa la briga – come cronaca vorrebbe – di chiedere quanti sono questi soldi dirottati ai fondi di solidarietà.
«Il Natale – dice il Sindaco autoincensandosi – è la festa della speranza e con questo gesto vorremmo dare un segnale di fiducia nel futuro perché la società ne ha bisogno e nessuno deve essere lasciato solo nelle difficoltà della vita».

E i soldi spesi per la bufala della scritta di Nannucci, Sindaco, non sarebbero stati spesi meglio se fossero stati dirottati qui? Sono decine di migliaia di euro, tirati fuori anche dalle casse comunali (almeno 30 o 40 mila). E i 70mila euro per le feste dell’uva?

Come puoi, Sindaco, permetterti di parlare così senza vergognarti di quello che fai? Si può essere più ipocriti in tempi natalizi?


Buoni ultimi giorni di quest’anno a tutti!




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sabato 26 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: INQUINAMENTI E ALLUVIONI, LE RESPONSABILITÀ DEI POLITICI


In una mail indirizzata a tutti gli amici di Quarrata, Daniele Manetti, che da anni si batte per la salubrità del territorio della bassa quarratina, scrive: «Per i torrenti inquinati di Quarrata (vedi allegati del Comune di Pistoia) Quarrata non ha mai fatto analisi! Per alluvioni ed inquinamento nessuno muove un dito. Per sapere cosa sarebbe successo per Natale 2009, dopo abbondanti piogge, non è necessario appartenere alla casta dei maghi. Vedi allegato di venerdì 18 dicembre (riprodotto qui sotto, n.d.r.) e tutta la documentazione dal 1999 in poi. I conti con le amministrazioni li facciamo da lunedì 28 in poi!».
L’allegato di cui parla Manetti è indirizzato ai Comuni di Quarrata e Agliana, ma è stato trasmesso anche a Marta Quilici del Tirreno e a Giancarlo Zampini della Nazione, a cui è stato rivolto l’invito di intervistare i sindaci della zona e metterli con le spalle al muro dinanzi alle loro responsabilità.

Ecco il testo:

Per il Comune di Quarrata e Agliana
Per Marta Quilici (Tirreno)
Per Zampini Giancarlo (Nazione)
N.B. Le analisi in allegato sono state eseguite da ARPAT su commissione del Comune di Pistoia e contengono le analisi sui torrenti della provincia di Pistoia per i fitofarmaci per gli anni (2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006).
Per gli anni 2007, 2008, 2009 le analisi saranno disponibili dopo le feste.

Un vero macello per i torrenti del Comune di Quarrata e Agliana!
Vedi specchio riepilogativo di tutti gli anni in fondo alla relazione 2006. A Pistoia c’è acqua decente nei torrenti, a Olmi, Caserana, Ferruccia, ecc. NO!
È in preparazione un’assemblea e una trasmissione con TVL (Il canto sul Balì) con amministratori, associazioni e Comitato di Olmi.

I paesi di Olmi, Vignole, Ferruccia, Caserana sono stati considerati dal Comune di Pistoia terra di
confine fin dal Medioevo e tale mentalità è rimasta tutt’oggi, paesi che essendo a valle si possono normalmente sacrificare per salvare il Comune principale e quindi:
  • a) inondarli con le acque pluviali in eccesso (alluvioni). Il Comune di Pistoia non ha mai fatto casse d’espansione sul proprio territorio;
  • b) impestarli con i fitofarmaci nei torrenti e nelle falde acquifere;
  • c) non fornendogli l’acqua potabile buona della montagna pistoiese, infatti non sono stati mai fatti invasi adeguati, ad oggi l’acqua potabile alla piana viene fornita da Prato!
  • d) non facendo assolutamente niente per eliminare il traffico e di conseguenza l'inquinamento dell'aria, perché le strade , tranne qualche eccezione, sono rimaste quelle del medioevo.
Speriamo che questa mentalità cambi in fretta e che i progetti, attualmente solo sulla carta, si trasformino velocemente in opere reali per eliminare queste tristi situazioni ambientali. I cittadini della piana si sono stancati di fare solo i sudditi ed insieme ai cittadini si dovrebbero stancare anche gli amministratori ed i sindaci dei nostri disgraziati comuni.
È doveroso per i giornalisti intervistarli su questi delicati argomenti dopo avergli fatto vedere le analisi e riportare le loro risposte.

Ecco cosa scrive (nei nostri tempi) Natale Rauty sul documento (Sistemazioni fluviali e bonifica della pianura pistoiese durante l’età comunale).

Sono riportati brani sintetici ma molto significativi
:
  1. «Pistoia quindi, per bonificare la sua pianura, operò in modo da convogliare le acque fino al limite del suo territorio verso zone o di altri comuni ostili, o di per sé già paludose ed irrimediabilmente malsane»;
  2. «Ma la conseguenza più grave fu quella di aver concentrato in una limitata zona della pianura le confluenze di vari corsi d’acqua. Infatti l'Ombrone, che da Pontelungo a Bocca di Calice per oltre 12 Km, attraversa la piana pistoiese senza ricevere alcun tributario, nel breve tratto da Bocca di Calice alla Catena raccoglie le acque di tutti i collettori naturali ed artificiali dei due sistemi pistoiese e pratese. Questa concentrazione di portate determina nell’alveo collettore un evidente squilibrio, con frequente e grave pericolo per le zone contigue, come purtroppo vediamo ancora ai giorni nostri non appena si verifichi una modesta piena».
Un saluto.
Per il Comitato di Olmi
Daniele Manetti – 18/12/2009 (Venerdì 18 Dicembre 2009)
* * *
Solo come nota, anche Manetti è dell’opinione – tutt’altro che infondata – che, per evitare che Quarrata e Agliana vadano sott’acqua ogni volta che piove, è necessario che Pistoia si svesta della sua mentalità provinciale di riservarsi il meglio lasciando agli altri tutti i problemi e i danni. In altri termini: le casse di espansione dell’Ombrone e degli altri corsi d’acqua provenienti dal capoluogo – come abbiamo chiaramente messo in risalto nel nostro post di ieri, Natale 2009 – devono essere realizzate non nel territorio della bassa pistoiese (Agliana-Quarrata), ma su quello di Pistoia: a monte, insomma, laddove le acque, invece di iniziare una corsa folle verso la pianura, possono essere amministrate e tenute in bacini dai quali si possano liberare gradualmente e non con una corsa folle e accelerata che si trasforma sempre e comunque in alluvioni disastrose per la pianura.
Riflettano bene anche i Sindaci di Quarrata e di Agliana, sempre così pronti a pensare ad altro.


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venerdì 25 dicembre 2009

UN NATALE SENZA PACE



Non credevamo di dovere tornare a scrivere proprio nel giorno di Natale. E non credevano neppure di dover testimoniare un problema come quello che vedete nelle foto.
L’Ombrone ha rotto nella zona di Ponte del Castellare (Bottegone) e ha raggiunto anche via Ricasoli, nella zona di Barba di Quarrata, dove vedete le auto che avanzano nella strada allagata.
L’allarme è iniziato ieri sera dopo cena e ha allertato protezione civile e volontari.
C’eravamo anche noi sul luogo – abbiamo visto anche il Sindaco di Quarrata.
Verso le 4 del mattino la situazione si presentava in tutta la sua gravità tragica. La rottura nei pressi di Bottegone ha salvato, in qualche modo, da danni ancor più gravi, la zona bassa di Quarrata, al Ponte dei Baldi, di cui vedete le altre tre foto, per niente confortanti.
Sull’argine dell’Ombrone si notano i teli di plastica che dovevano servire a salvare le popolazioni della pianura – o almeno queste erano le pie intenzioni della Provincia e del Consorzio Ombrone – per tutto l’inverno: di lavori, infatti, se ne potrà parlare solo a primavera.
Torneremo ancora su questo argomento, di vitale importanza per Quarrata.
Ma intanto diciamo che è impensabile che da anni questi argini siano lesionati e nessuno li abbia ancora ripristinati.
Non serve parlare: occorre agire e dare sicurezza alla gente della piana. Né Provincia né Consorzio Ombrone possono permettersi di menare il can per l’aia durante tutta l’estate per poi giungere all’inverno in queste condizioni e a questi punti: una negligenza colpevole che non può avere alcuna attenuante.
Neghittosità? Può darsi. Eppure anche l’assessore ai lavori pubblici della Provincia, Mauro Mari, in tutti gli anni che è stato consigliere DC di Quarrata, di questi temi ne ha dovuti masticare abbastanza.
E cerchiamo di non trovare scuse neppure per le abbondanti nevicate.
Fatto è che da decenni la politica del territorio e dell’ambiente non si muove per quando dovrebbe, prevedendo casse di espansione nella parte alta dell’Ombrone e non progettandole a valle, verso Quarrata, dove, appunto, la massa d’acqua è già incontrollabile quando arriva con l’onda di piena.

Avremo occasione di riparlarne con più particolari. Intanto dobbiamo segnare questo Natale con il lapis nero: è stato un vero disastro.

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giovedì 24 dicembre 2009

AUGURI DI NATALE


È arrivato il momento.
E anche noi facciamo gli auguri: senza retorica e ben saldi a questo particolare momento difficile per molti, anche nel nostro Comune.

Vorremo far sentire che siamo vicini a loro, per quanto possiamo. E vorremmo che potessero dimenticare, almeno, per un giorno, i loro problemi e sentirsi appena un po’ più leggeri, ma comunque più leggeri.
Auguri ai nostri affezionati lettori e anche a chi non è affezionato, ma ci segue assiduamente.
Le opinioni si formano con le divergenze e gli scontri, mai con il consenso ad ogni costo. Perciò ci auguriamo che continuino a seguirci, anche nel disaccordo.

Auguri anche a noi della «squadra del blog», che ci auguriamo – ed auguriamo a tutti – che Quarrata possa essere governata meglio, con maggior rispetto, trasparenza e correttezza nei confronti di tutti.
Buon Natale ai Quarratini!


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mercoledì 23 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: I METODI DELLE GEMELLE KESSLER


Alessandro Romiti ci ha inviato questo commento-resoconto sull’incontro fra Scatragli e i Comitati antiinceneritoristi.
Vivace e attento, Romiti esprime le sue opinioni a proposito delle novità che si sono viste con l’arrivo di Scatragli – ma ha anche sottolineato l’irremovibile posizione da mulo delle Sindache Sabrina & Eleanna.

I nostri lettori se ne facciano una idea diretta.


LA STRADA DELLA SPERANZA
PASSA DA ... MONTALE!


Insperato e inaudito confronto tra il Sindaco di Montale e i comitati, da sempre abituati a sentirsi sbattere le porte in faccia dagli amministratori inceneritoristi!
***
È così che potrebbe essere intitolata l’incredibile assemblea promossa dal coordinamento dei comitati e il comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale. Vuote sono rimaste le sedie dei sindaci di Agliana e Quarrata (oltre a quella della Presidente Fratoni, of course!).
Durante l’assemblea pubblica è stata altresì nuovamente reiterata la sequela di malversazioni e reticenze sulla quale si sostiene la vicenda dell’inceneritore; ma la notizia che lasciato basiti i simpatizzanti e sostenitori del comitato per la chiusura è stata la partecipazione diretta del Sindaco di Montale David Scatragli: ciò ha permesso di raggiungere un confronto dialettico di sicura reciproca soddisfazione, mai consentito, anche per le premesse concettuali dei due sindaci assenti (formalmente invitati con lettera dedicata!).
L’incipit di Scatragli è stato insolito, innovativo e certamente propositivo per la ribadita intenzione d’aprire un centro di riciclo funzionale a chiudere il detestato impianto di Montale.
Diversamente mai che il sindaco Gori o la Ciampolini abbiano mai esitato sulle loro posizioni, nonostante le numerose falle che lo “scafo” dell’impianto di Montale sembra ogni giorno presentare: loro sono irremovibili e sicure, il “principio di precauzione” è roba da allarmisti irresponsabili! La loro bocca si riempie sempre di più della parola magica raccolta differenziata (per indorare la pillola ai più) ma i cittadini dei comitati, non si faranno cadere nell’inganno delle suggestioni argomentative populiste e demagogiche!
Mai era successo negli anni addietro che anche Razzoli, Gori o Magnanensi avessero svolto la loro funzione (normale e istituzionale, si badi bene, di rappresentanza dei cittadini) andando a un confronto intellettualmente onesto sulle sedie loro riservate e distinte dai nastri tricolori, e ancora una volta rimaste vuote, insieme a quella di Fragrai/Fratoni.
Nella foto in primo piano ci sono le immagini dei posti inutilmente riservata a Ciampolini, Gori, Fratoni/Fragrai.

Il Sindaco Scatragli non solo ha dato prova di interessamento responsabile di colui che deve ottemperare alla salute dei cittadini (è, infatti, stata anche svolta un’audizione del dott. Biagini, dell’ufficio Igiene della ASL 3) ma ha tenuto un comportamento fattivamente trasparente e corretto, dimostrando ciò nella messa a disposizione di atti e documenti formali, ancorché pubblici che il comitato era solito sentirsi negare!!

Il vento sembra proprio essere cambiato anche a giudicare dai comunicati stampa di questi giorni!
Il Sindaco ha dichiarato di non essere un politico di professione (e finalmente) e non avere nessun apparato (diversamente dagli altri soggetti inceneritoristi tutti, nessuno escluso): ha così aperto una luce di speranza nella comunità dei cittadini che conoscono finalmente, dopo anni di relazioni fasulle fondate su atti pregni di cinismo e incoerenza, regolarmente propalate dagli yes man/woman di ruolo.
Chiaramente la mancanza di partecipazione è stata assicurata in blocco anche per i consiglieri di maggioranza di Quarrata e Agliana e per quelli dell’opposizione di Montale: su tutto vale l’ordine della scuderia (vuoi pensare che loro abbiano qualche dubbio… sono tutti nati imparati e inquadrati!)
.
La serata ha veduto, altresì, una intesa partecipazione di consiglieri e rappresentanti di partiti all’opposizione dei Comuni di Quarrata e Agliana, soliti a sentirsi dire dalle giunte che l’impianto di incenerimento va bene così come è andato, ancorché tale affermazione confligga con i clamorosi esiti delle indagini chimiche svolte su matrici animali e vegetali…
Il prosieguo della serata è stato dedicato agli aspetti politici correlati alla pretesa di una rapida chiusura. Il programma dell’attuazione di un sistema di raccolta porta a porta è stato individuato come un presupposto indispensabile per la progettazione di un Centro Riciclo che diverrà tale da consentire l’azione alternativa all’impianto di incenerimento.
«Calma e gesso» ha detto Scatragli che – forte delle sue competenze professionali – ha avvisato la platea che non intende farsi suggestionare dalle iniziative strumentali delle forze inceneritoriste: queste hanno infatti esordito più volte per chiedere atti straordinari ma ingiustificati e solo utili a innescare contraddittori di tipo politico e meramente polemico contro l’amministrazione.
«La strada della chiusura – ha ribadito più volte – passa dal Centro Riciclo» e ha sottolineato come quello di Vedelago sia stato da lui visitato già quattro volte! E con mezzi propri! I cittadini guardano a Montale con una speranza mai immaginata prima della trascorsa edizione elettorale del Giugno 2009!
Resta una forte delusione per l’assenza degli altri sindaci che, non solo hanno disertato per l’ennesima occasione la pubblica assemblea (alle quale erano state esattamente e formalmente invitate) ma hanno evidentemente evitato di consentire o invitare qualche consigliere o assessore con apposita delega, inasprendo ulteriormente i rapporti con i comitati e il coordinamento.

Ci sarà pure un Giudice a Berlino!
Buona salute a tutti.

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martedì 22 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: È COLPA DELLA NEVE?


L’amministrazione Sergio Gori non va. Non va sotto nessun punto di vista, anche se i suoi sostenitori si battono le mani in testa e si strappano i capelli dicendo che siamo troppo intransigenti.
Ci dispiace per loro, siamo profondamente addolorati, ci sanguina il cuore – come si dice. Ma non possiamo farci niente.

L’amministrazione sa andare solo quando spende per tutte le cose inutili; quando lascia fare quello che vogliono ai suoi funzionari che controllano o non controllano a seconda dei casi e delle persone attuali – come c’era scritto 50 anni fa sulla bicicletta del Babbini di Pistoia – e quando ha da mettersi in mostra come una congrega di cornacchie che si addobbano con le penne del pavone (vedi i 90 mila euro della Fondazione Caripit buttati via – a proposito, la grande scritta del millennio ha finito la sua funzione e può essere portata altrove per altri citrulli da acchiappare…).

Anche il tempo si è messo contro la Sabrina? Sembra di sì.
Guardate le proteste per due giorni di neve. Lei si dà tanto da fare per istituire una unità di crisi (un telefono amico ma inutile aperto 24 ore su 24) e alla gente cosa mancava? Un po’ di sale sulle strade... All’amministrazione un po’ di sale nella zucca.
Complimenti Sabrina! Sei sempre la prima in tutto. E bravi anche quelli dell’ufficio ambiente e territorio, Bellomo – ovviamente – in testa!
Bel flop!


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lunedì 21 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: METODI DA VETERO-PCI, NUOVI COMMENTI


Il nostro post del 19 dicembre scorso – intitolato Metodi da vetero-pci – ha suscitato qualche movimento di opinione.
Due dei commenti speditici ci sono parsi particolarmente interessanti per tornare a riflettere sul problema dell’inceneritore e della posizione di Scatragli.

Il primo intervento è di Alessandro Cialdi (UDC) e dice:

Il sindaco di Montale Scatragli, con la S maiuscola, perché si tratta di persona, ha da sempre dichiarato, e fattivamente opera, di non essere pregiudizialmente contro l’inceneritore ma di cercare “l’altra” via, quella del riciclo, invitando e andando di persona a verificare il funzionamento del centro riciclo Vedelago in provincia di Treviso. Io non difendo nessuno per partito preso, ma che le due Sindachesse abbiano “pisciato fuori dal vaso” mi sembra del tutto evidente!. Hanno dimostrato, una volta di più, la faziosità e la “puzza sotto il naso” di chi non vuole “mescolarsi” con chi non la pensa come loro. Saluti, Alessandro Cialdi – 21 dicembre 2009 09.52.

Il secondo, di rincalzo e polemico, annota:
Si, ma a parte i buoni discorsi, Scatragli che fa di diverso dalle altre due per ora? Tergiversa? – 21 dicembre 2009 11.47.
***
Noi non siamo qui a sostenere nessuno. Ma se una lancia la dobbiamo spezzare, la spezzeremo a favore del Sindaco Scatragli che, pur con tutti i suoi possibili limiti, prima ancora di essere primo cittadino di Montale, a sue spese (e sottolineiamo questo a sue spese) si è mosso, si è recato a Vedelago, ha cercato di capire e di farsi un’idea: rapida o no, chiara o no, decisionista o no, questo è tutt’altro discorso.
E allora ecco una domanda: le avete viste le due gemelline Kessler muoversi e pendere di tasca loro per farsi una cosiddetta cultura o idea in proposito? Noi crediamo di no, anche perché una di loro (ed escludiamo subito la Signora Eleanna), dall’alto della sua preparazione medica è senz’altro in grado di farsi un’idea ben più rapida di tutto e di tutti e per tutto: come una dea dell’Olimpo, la Signora Sabrina sa già a priori di incarnare la certezza inoppugnabile delle decisioni migliori e perciò non intende neppur mettersi in discussione per un istante, non ha mai un momento di incertezza, non dà luogo a un minimo dubbio a una sana – e scientifica – resipiscenza: per lei la scienza è quella di Aristotele, non già quella di Galileo o dei superfisici dell’età contemporanea.

È per questo che Scatragli ha la nostra attenzione e anche la nostra stima: cauto e attento a non trasformare all’improvviso il suo Comune in una nuova Napoli, non esclude che l’inceneritore possa creare dei seri problemi e cerca una via che riduca gli infornamenti: attività che, al contrario, sembra bene auspicata dalle Kessler, sostenitrici dell’assoluta innocuità dei fumi di Montale – come avete visto e letto – e pronte a lasciar nell’angolo Scatragli perché preconcettualmente sicure che con lui, di destra, non si può ragionare (alla faccia delle aperture dei PD!). E qui le disegna ben bene Alessandro Cialdi: le due sindachesse hanno “pisciato fuori dal vaso”.

Ma non è tutto qui. In chiusura vogliamo riportare anche il commento che dice:

Scatragli organizza un Centro di riciclo, da non confondere con la chiusura dell'inceneritore e nemmeno con provvedimenti contro il gestore C.I.S. e nemmeno con ordinanze di divieto di consumo di ortaggi ecc ecc. Infatti sulla Nazione del 17 Dicembre, rispondendo a Giacomo Bini dichiara... “io non sono contro l'impianto....” A buon intenditor poche parole. si...insomma....tergiversa – 21 dicembre 2009 14.53
; un commento che ha tutta l’aria di una bisbigliata insinuazione accennata ma non detta, suggerita ma non esplicitata. E obiettivamente non capiamo perché la gente non è mai sufficientemente chiara nel dire le proprie riflessioni.

Perché a forza di sottintesi, ecco come è ridotto questo Paese che non cava mai un ragno dal buco.


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domenica 20 dicembre 2009

IL PUNTO


3. FUMO DI LONDRA & BIANCA-NEVE
Domenica 20 dicembre 2009.

Fumo di Londra, si fa per dire: in realtà la settimana è stata caratterizzata, in provincia, dagli scambi di battute fra comitati antiinceneritoristi e sostenitrici (le sindache di Agliana e Quarrata, Eleanna & BiancaSabry, ribattezzate gemelle Kessler) dell’impianto di Montale. Le due quote rosa della politica locale sono intervenute più volte per sostenere che il forno montalese, più volte fermato, distribuisce effluvi di salubrità dell’aria – tanto per usare un titolo di un’ode del Parini, notizia non più à la page, datoché a scuola certe finesses non si insegnano più e si privilegiano altre pillole di cultura social-popolare, quali psicologismi di vario genere e natura per imparare a stare bene con se stessi e con gli altri, accettare la diversità, rispettare l’ambiente e la biodiversità e lottare per salvare il pianeta dalla distruzione totale, anche se le galline fanno uova alla diossina…
Intanto veniamo a due notizie dall’estero. Sergio Cicala e sua moglie Filomen Kabouree sono stati rapiti in Mauritania e sono, forse, in mano di Al Quaeda: la figlia si rivolge al Ministro Frattini e chiede un intervento per salvare il padre che (65 anni) già in un precedente viaggio, risalente al 1994, in Ciad era rimasto ferito da una mina. Strano no? Senza voler essere cattivi, questo signore mostra di avere la vocazione all’esplorazione delle situazioni a più forte rischio; e non da solo: si intende che ognuno è libero di circolare a suo piacere sul pianeta, ma qual è, in ultima analisi, la necessità di infilarsi in un vero e proprio culo di sacco, costringendo la collettività a farsi carico di riscatti milionari che finiranno, chiaramente, a finanziare il terrorismo internazionale? Non dovrebbero bastarci i guai di casa nostra, senza dover provocare più problemi di quelli che già abbiamo?

L’altra notizia ci è giunta dalla Polonia, dove, ad Auschwitz, hanno rubato la scritta che è il simbolo dell’umana follia: Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi. Anche in questo caso, un esempio di follia che non ha pari. Col riaffiorare del negazionismo, cioè dello squallido tentativo di negare che 6 milioni di ebrei siano davvero finiti nelle camere a gas, ecco che si fa sparire la testimonianza di una realtà che alla fine – visto come sta andando il mondo – è la riprova incarnata che la storia non insegna niente a nessuno. E anche dinanzi a questo furto o rapina che dir si voglia, c’è quello stesso senso di vergogna che – secondo quanto dice Primo Levi nel suo Se questo è un uomo – prendeva gli ebrei condannati a morte dinanzi alle angherie dei loro aguzzini. Ve lo immaginate un innocente che prova vergogna per la colpa del suo carnefice? Ma siamo, ancor oggi, in un mondo assurdo e non dobbiamo meravigliarcene; lo vedremo in fondo con don Farinella.

La terza notizia riguarda l’Italia e i suoi uomini. È Casini, stavolta, sulla tavola da surf che cavalca la cresta dell’onda: strizza l’occhio a Berlusconi e gli dice che potrebbe essere dalla sua per studiare una soluzione e dare una risposta al problema del legittimo impedimento (in pratica Casini ammicca per un lo
do Alfano mitigato e fondato sul compromesso), se… ovviamente c’è il se che coincide con l’invito al Cavaliere a tenere a bada e nell’angolo la Lega e Bossi. Questi due nomi fanno paura. E alla fine viene perfino voglia di credere che la Costituzionale abbia bocciato il lodo Alfano non tanto per motivi di mera legittimità, quando come metodo per silurare un blocco granitico fastidioso, e per costringere la destra a più miti consigli – perfino D'Alema e Di Pietro sarebbero favorevoli, come le chiamano loro, alle riforme di compromesso, che come al solito ripropongono i soliti piccoli troiai di provincia all’italiana, da inciuci istituzionali.
A Pistoia si è parlato ancora di Cip e Ciop e di maestre che verranno giudicate a Genova senza passare da questa Procura – e forse sarà meglio, non solo per l’incompatibilità determinata dal fatto che uno dei bimbi vittime dell’asilo, è figlio di un magistrato che lavora in città, ma anche perché, fra le altre cose, la procura cittadina sembra connotarsi come una realtà molto attenta ad altri tipi di reato, quali le violenze agli animali (coniglietti, gattini, pastori tedeschi vittime di polpette avvelenate e ora, come vedete, picchi verdi per i quali un bracconiere rischia fino a 8 mesi di carcere), ma pare molto più incerta su altri reati che investono le persone – sempre con le dovute eccezioni, s’intende. Eppure l’ufficio pistoiese ha anche una dotazione organica di rilievo, con ben sette magistrati in seggio.

Una notizia ci è parsa molto carina e figlia, per così dire, dell’assoluta ipocrisia di chi ci amministra economicamente per conto dei nostri amministratori politici. Ci riferiamo alla posizione assunta da Publiambiente circa l’applicazione dell’Iva sulle bollette emesse da chi dovrebbe contribuire a salvare il pianeta dal sudiciume e dalla sporcizia. Siamo in Italia e siamo a Pistoia e siccome la sentenza della Corte Costituzionale n. 238/2009 non dice come si deve fare a non addebitare l’Iva sulle bollette della Tia, allora Publiambiente continua ad addebitarla per non rischiare di avere problemi con il fisco. Ma quanti difensori della legalità e della Costituzione! Gli italiani sono davvero esemplari. Seguendo questa logica da farisei, visto che il lodo Alfano è stato dichiarato incostituzionale, ma niente la Corte ha detto riguardo al metodo di disapplicazione, perché il Cavaliere dovrebbe essere in pericolo? Riferisca quel che dice Publiambiente alle varie procure che intendono mandarlo a giudizio e se ne freghi: se il ragionamento vale per Publiambiente, perché non dovrebbe valere anche per Silvio? Siamo o no tutti uguali dinanzi alla legge?

Scendendo, ecco che La Nazione riporta (per ben due volte) la notizia di un diploma verde a Vannino Chiti, un benemerito della città. Peccato che, a fianco, lo stesso quotidiano ricordi che la nostra provincia è la peggiore in Toscana per la qualità della vita, e una delle peggiori in Italia: eppure Pistoia non è la patria di Vannino? E la Toscana non è stata il granducato di questo Lorena dei proletari? Come si può spiegare questa contraddizione se non con una sorta di piaggeria nei confronti di chi ha ancora potere – e fin troppo – in questo microcosmo periferico in cui tutto è ridotto a premi ed autopremi di natura autoreferenziale, dai quali nessuno si schioda mai? Guardatela Pistoia, e dite se non è un’isola infelice con una rete di infrastrutture che sono la fine del mondo: isolata al limite ovest dell’area metropolitana, con ferrovie che non vanno, strade che sono tutte una buca e 7mila posti di lavoro persi per la crisi. È vero che ora la Breda non licenzia più e sembra aver trovato un cotone emostatico per l’emorragia della occupazione: ma chi è così stupido da credere che questo successo sia un miracolo della politica, locale e no? Chi può pensare che, se non ci fossero state le commesse che ci sono state, Berti, Fratoni, Quiriconi & C. sarebbero stati i santi in grado di salvare la fabbrica che regge l’economia industriale di Pistoia? Solo dei PD.

E infine la neve. Abetone in festa, città e pianura in crisi. Felicità degli studenti che, grazie alle chiusure stabilite da Berti (la prossima volta farebbe bene a decidere non in tarda serata, ma almeno a mezzogiorno, evitando di generare più confusione che mai nei [dis]servizi scolastici) e dai sindaci della Piana, alla quale torniamo, tanto per atterrare su Quarrata, area a noi familiare.
La Signora Sabrina ha attivato (come dice Andrea Balli nel suo blog) una unità di crisi sempre a disposizione del cittadino, 24 ore su 24: e c’è anche un numero di telefono. Fatto sta che stamattina abbiamo fatto un bel giro per Quarrata e molte strade erano una vera e propria lastra di ghiaccio, a cominciare dalla piazza della chiesa parrocchiale. E non parliamo dei marciapiedi, un autentico pack polare. Allora, come al solito, più fumo che arrosto: i cittadini di un numero di telefono che risponde non sanno che farsene, Sabrina. Più sale (nella zucca, in primo luogo, e poi nelle strade) avrebbe fatto di più e di meglio!
Ed ecco il Sindaco-Difensore dell’ambiente – stiamo parlando della Sabrina – a tu per tu con un altro piccolo problema, sottolineato da Giancarlo Zampini: il fosso Galigana fa schifo, è inquinato e l’ha detto l’Arpat. Noi avevamo segnalato il problema della cacca che stabordava dall’impianto di non-depurazione di Valenzatico. Ma non ci sono problemi: la Sabrina avrà senz’altro la faccia di dire che quella roba lì non è inquinante, ma è solo un distillato della salute che cola da chissà qual paradiso. Qual è il problema?

L’ultima battuta la vogliamo fare su don Paolo Farinella, un sacerdote ligure, evangelicamente cristiano che, in questi giorni, ha sparato su Berlusconi con farneticanti affermazioni-profezia.

Misteri italiani o misteri mondiali? Non meraviglia la profezia che vuole Benedetto XVI come ultimo papa, mentre dopo ci sarà la fine della Chiesa: se i preti di questa chiesa sono così, essa è fatalmente destinata a scomparire e a riaprire botteghe, magari, come un partito di alternativa alla destra satanica e assassina di Berlusconi.


Buona fredda domenica a tutti, Sabrina compresa!

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sabato 19 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: METODI DA VETERO-PCI


Parliamo di un argomento arcinoto, in cui l prefisso arci può richiamare direttamente l’idea del PCI di vetero-memoria.
Parliamo dell’inceneritore di Montale e degli ultimi sviluppi del botta-e-risposta fra comitati antiinceneritoristi e le due gemelle Kessler.

Sabrina & Eleanna non vogliono intenderla; conoscono solo la propria autorità e la esercitano in maniera assolutamente scorretta: snobbano il Sindaco Scatragli che, con tutti i limiti che possa avere, si è presentato alla gente, ci ha parlato, ha detto la sua, si è esposto e si è messo in gioco in assoluta libertà e onestà intellettuale.
Viene da chiedersi, dato il comportamento della nostra amata Sabrina, se non abbia seri problemi di approccio con la gente, dato che parla solo per comunicati stampa, o solo dinanzi ai suoi elettori e fans.

Lo stesso – almeno a prima vista – pare che accada alla Signora Eleanna: in fuga dinanzi a un’assemblea convocata proprio in casa sua, ad Agliana.

E allora ci chiediamo: queste quote rosa della politica sono davvero all’altezza della situazione? Sono tagliate per le pari opportunità? O invece è solo apparenza, ma, sotto sotto, si mantengono delle piccolo-borghesi che arrossiscono dinanzi a un fischio di platea e a una parola di troppo?
Dicano i lettori se è normale che, su problemi come quelli sul tappeto, due capi di due amministrazioni di sinistra e progressiste possano restarsene a casa in pantofole dinanzi alla TV piuttosto che scendere in piazza e confrontarsi a muso duro con la gente: con il piglio di chi ha il coraggio di dire quello che dice in faccia a chi è dell’opinione contraria – e pure incazzato per un sacco di dati contraddittori, incerti, dubbi, confusionari e affermati e smentiti di continuo con una ridda infinita di avanti-tutta e indietro-tutta, tra mille accesi fuochisti e squadre di ben organizzati pompieri che gettano acqua sul fuoco.
Se Sabrina & Eleanna non scendono i piazza e non affrontano la gente, che ci stanno a fare una a capo di un comune di 25mila abitanti e un’altra alla guida di una realtà di 15mila cittadini? Si contentano di fare bella figura con la fascia con la fascia in dosso come delle mortadelle da esposizione nelle sagre di paese?

E anche l’assessore Fragai più che scandalizzarsi e puntualizzare, perché non si mette le gambe in spalla ed entra nella cosiddetta gabbia dei leoni anche se rischia di prendersi qualche rasoiata d’unghie in faccia?

È forse troppo duro affrontare la gente, o esimi rappresentanti del popolo e della sua volontà sovrana?

Aspettiamo le vostre dichiarazioni con il fiato sospeso – ammesso che abbiate voglia e coraggio di rispondere evitando di affidare il vostro pensiero ai vostri segretari personali allevati a biberon di latte rosso nella nursery di partito.


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