venerdì 31 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN PAVONE, DUE BUOI E UNA MOSCA


È semplicemente impressionante vedere di quanta retorica si ammanta un’amministrazione per farsi bella dinanzi alla gente. E a questo proposito vengono in mente due famose novelle di Esopo: la prima è quella del corvo che si veste delle penne del pavone e l’altra è quella dei buoi che tirano il carro in salita, e della mosca che si intromette nel trapélo. Le novelle ve le raccontiamo dopo; ora, intanto, leggetevi con attenzione questo saggio di vuota retorica barocca di cui ha gongolato il nostro beneamato assessore ai lavori pubblici Marco Mazzanti (Il Tirreno, 31 luglio).
51mila euro per le scuole… In altri termini un puntino sulla «i» delle spese del Comune – o, come meglio direbbe il maresciallo (uno splendido Vittorio De Sica) al brigadiere che scrive a mano in un film di cui, purtroppo, non ricordiamo il titolo, comm’ ‘na cacatièll ‘e mosca rispetto agli 800mila euro per una pista ciclabile di 800 metri circa sull’argine della Fermulla: ve lo ricordate? 51mila euro che a malapena basteranno a cambiare 4 interruttori salvavita, uno scarico a terra, 5 metri di linea elettrica, due o tre tubi di scarico e/o docce o cose più o meno di questo genere. Essalutamassòreta!
Ma ascoltate – diavolo! – le serissime e sussiegose parole dell’assessore, perché sono un divino poema, un’ode al vuoto pneumatico della mente amministrativa, un salmo davidico all’acqua calda o alla pasta c’a pommaròla ‘ncoppa: «Abbiamo deciso – spiega il vicesindaco Marco Mazzanti – di provvedere alla realizzazione di questi piccoli, ma importanti, interventi durante il periodo estivo proprio per evitare che si verificasse una sovrapposizione dei lavori con l’attività didattica. L’importo complessivo, di 51 mila euro, è consistente, ma necessario perché riteniamo sia importante investire sulla scuola».
No, perché… quando si sarebbero dovuti fare questi lavori? Quando i ragazzi sono in aula con i loro insegnanti e devono magari affrontare un compito in classe? Va bene che certe amministrazioni sono capaci anche di questo!
C’è da mettersi le mani nei capelli anche per quanto riguarda la cifra di 51mila euro, definita consistente ma necessaria perché la giunta quarratina pensa che sia importante investire sulla scuola. Da stracciarsi i capelli di testa, da strapparsi le vesti, da battere la testa nel muro! Questa è la giunta che lo scorso anno ha dato 25mila euro a gratis all’associazione Il Cipresso per una fiera di animali durante il Settembre Quarratino; la giunta che butta via 60mila euro l’anno per tenere in piedi a rimessa la baracca del Nazionale e che getta non si sa quanto in quei buchi nell’acqua che sono Querciola e Màgia.
«È proprio vero che Cristo non c’è», disse il povero Mauro Brizzi, sindaco di Sambuca quando, a Pracchia, parcheggiando dinanzi alla farmacia, strusciò la fiancata della sua 124 Fiat nuova fiammante contro una fioriera.
Le parole del vicesindaco Mazzanti sono semplicemente scandalose e tutta la scena assomiglia alla novelletta dei buoi e della mosca. Eccola. Una coppia di buoi tirava un carro carico in salita e una mosca, vedendo che gli animali duravano fatica, si posò sul culo di uno di essi e cominciò a spingere anche lei: e si dava un gran da fare. In cima alla salita i buoi si fermarono un istante e tirarono un respiro di sollievo dopo tutto quel lavoro. Sbuffò anche la mosca: «Fiùùùùùùù – fece –! Ragazzi (rivolgendosi ai buoi), che faticaccia che abbiamo fatto a tirare il carro in cima, eh?».
I buoi, qui, spiace dirlo, sono i Quarratini che lavorano e pagano. La mosca… indovinatelo. Fiùùùùùùù, che fatica spendere 51mila euro per la sicurezza nella scuola! Gli sperperi ordinari non contano. Ma pensate un istante a cosa significa, per certe mosche, investire sulla scuola… Gli investimenti sarebbero questi, secondo loro… C’è da dormire tranquilli, guarda!
Una vera mentalità da nano, non c’è che dire.

giovedì 30 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ARTE E INERZIA (DELLA GIUNTA)





Quarrata in degrado – Sesta puntata.

Anche stavolta lasciamo parlare le foto. Anche stavolta saranno le immagini a dire.
Siamo ancora alla Scuola d’Arte dove le lezioni si svolgono in un quadro di devastazione e di assoluto degrado balcanico-bronxiano.
È possibile che il sindaco, l’assessore Mazzanti, il servizio Lavori Pubblici non riescano a vedere niente di tutto questo?
Non basta la villa della Màgia a nascondere queste vergogne: una rimbiancata alla facciata che maschera le mura che cadono a pezzi.
Arte e inerte hanno la stessa comune radice: la prima parola indica il produrre – e per questo è arte; la seconda l’assoluta mancanza di opera e di movimento – è questo il significato di inerte (e ben si addice alla giunta di Quarrata).
Perché non portano anche queste mura alla Màgia alla festa dell’arte? Smontare le pareti della scuola, forse, potrebbe essere più significativo e meno dispendioso di altre… artistiche installazioni.

mercoledì 29 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CASTI & PURI (COME FIORELLINI DI SERRA)






Quarrata in degrado – Quinta puntata.

A leggere il pezzo di Marta Quilici pubblicato sul Tirreno di ieri, 28 luglio, e soprattutto a sentire le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Mazzanti, viene in mente sùbito un antico modo di dire di un vecchio impiegato comunale, dei tempi in cui Mazzanti andava sul triciclo e SSG vestiva alla marinara.
Il Buralli, ex vigile urbano e poi impiegato dell’economato-ragioneria, ripeteva sempre l’espressione casti e puri come fiorellin di serra. Era il suo modo per dire, di due fidanzati, che erano vergini. E vergini sono anche i sette fidi paladini del Sindaco: cadono sempre dalle nuvole, non sanno mai niente, non sono informati di nulla, non conoscono nada de nada, se sanno è per sentito dire, ma… salta sùbito fuori una relazione dell’ufficio tecnico e dei responsabili dei lavori che assicurano, certificano, giurano, promettono, sottolineano, affermano recisamente e decisamente che il paradiso non è in cielo, ma qui, proprio qui, in questa bellissima Quarrata che – dietro la facciata che la fa somigliare a una ventenne pimpante e soda – nasconde la faccia grinzosa e cadente della regina cattiva, la Grimilde lifing-di-fuori/centopelle di dietro e di dentro.
Una volta che è una volta, questi grand’uomini, che ci governano, dicessero: bene; ora facciamo un’indagine seria… ora accertiamo davvero le responsabilità, se ce ne sono. Niente: va tutto bene così com’è, come nel film tragico Stanno tutti bene (Italia, 1990, durata 125', regia di Giuseppe Tornatore, con Marcello Mastroianni, Michèle Morgan, Marino Cenna, Norma Martelli). Ma che sconcio!
Questi casti e puri come fiorellini di serra dormono nei loro lindi lettini sui loro guancialini e a volte fra due guancialini. Ma guardiamo anche gli scempi che nascono dall’interno della stessa casa comunale. Qui abbiamo le foto di una bella discarica alla sede della CRI di Quarrata. I lavori, che sarebbero dovuti finire quasi un anno fa, eccoli qua a mezzo – e i materiali eccoli buttati da una parte, arricchiti, perfino, da un’auto che dovrebbe essere mandata allo sfascio.
E il responsabile del procedimento amministrativo non sa, non vede e non sente. Mentre noi – dietro le caramellate parole di Mazzanti –, noi cittadini comuni dovremmo fidarci delle parole di un assessore e delle relazioni di un ufficio che permette e nasconde sconci di questa portata.
La giunta quarratina è davvero anemica, perché altrimenti avrebbe la faccia rossa come il culo di una scimmia.
Ma il sindaco-medico perché non fa delle forti cure di ferro ai suoi bambini…?

martedì 28 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: BEL PANORAMA ECOLOGICO!


Quarrata in degrado – Quarta puntata.

La nostra città è circondata da ridenti poggi e amene colline – ma è anche assediata da montagne di sporcizia e materiali inerti, come si può vedere chiaramente da queste due foto scattate sempre al solito posto, dietro la Scuola d’Arte, all’ingresso della città.
La nostra augusta amministrazione – che si professa eco-sostenibile, eco-logica, eco-tutto (e che, alla fine, èco-stosa) – lascia queste tracce sul suo cammino: un brillante esempio di civiltà.
Il servizio Lavori Pubblici non dà certo il buon esempio ai cittadini che magari vengono richiamati al proprio dovere da censori censurabili.
Che dire, appunto, di questa discarica a cielo aperto su… terra comunale consacrata?
Lasciamo parlare le foto.
E i lettori traggano le dovute conseguenze.

domenica 26 luglio 2009

SIMIONATO, ONORE ALLA LIBERTÀ DI COSCIENZA


«Lascio colleghi che stimo e con cui continuerò a lavorare da alleata, ma compio una scelta inderogabile nel rispetto della fiducia che un elettorato trasversale ha riposto in me», così ha detto la professoressa Daniela Simionato andandosene dal PDL e confluendo nella Lega. Alla base della sua decisione, a suo dire, il comportamento degli organismi locali in seguito alla fusione AN-FI: l’unione con Alleanza Nazionale, non ancora realizzata pienamente a livello locale, ha generato ulteriori incertezze fra gli elettori e la «mancanza di una dirigenza-espressione della base ha creato una spaccatura anche all’interno del PDL pistoiese con il primo evidente risultato di aver perduto la corsa alla Provincia e al Comune di Montecatini». Queste le dichiarazioni dell’esponente politico rese alla stampa; parole che hanno suscitato, com’era naturale, commenti e polemiche.
Chiariamo subito che non condividiamo la scelta della Simionato; ma aggiungiamo che, come uomini del PDL, apprezziamo la libertà di coscienza e di pensiero, anche quando essa si traduce in un’azione destinata ad essere, in qualche modo, un trauma: perché la parola libertà campeggia ed è centralissima all’interno del PDL.
Sulla Nazione del 25 luglio, a proposito della questione, è intervenuto Alberto Lapenna, coordinatore provinciale del PDL, con parole pacate, senza toni accesi, ma sotto i quali si intravedono calori di fiamma lontana allorquando il coordinatore dice: «Ricordiamo inoltre che la Lega alle scorse amministrative aveva un proprio candidato sindaco e l’elezione di Daniela Simionato è avvenuta grazie al bacino elettorale del PDL e di Alessandro Capecchi. Ricordiamo anche che pur in assenza di metodi democratici e con sistema verticistico entrambi demonizzati dall’amica Daniela, lei ha assunto sia il ruolo di responsabile provinciale delle Donne Azzurre e Responsabile del circolo culturale di Magna Charta sempre della provincia di Pistoia» e «Daniela Simionato, non cerchi dunque alibi alla sua scelta e non dia responsabilità a chi non ne ha. Anche perché fa sorridere il fatto che comunque abbia scelto di passare al Partito della Lega Nord che attualmente appare verticistico almeno quanto il PDL, dal momento che sono anni che non celebra congressi locali».
È forse il caso di riflettere – e molto attentamente – sulle parole della Simionato laddove sottolinea la presenza di un disagio in casa PDL: quel disagio che ha disorientato la base per le scelte, non molto oculate, operate proprio dal vertice del PDL provinciale e dal coordinatore in persona: scelte – tutti lo hanno sotto gli occhi – che, se non hanno portato alla conquista della Provincia da parte di Severi (la Provincia non era una Bastiglia e non sarebbe stata conquistabile, forse, neppure dalle armate di popolo come quelle del 14 luglio 1789, dato che essa è una fortezza blindata di marca sovietica), hanno certamente fatto perdere il Comune di Montecatini al coordinatore-PDL in persona – non lo dimentichi.
A sostegno della tesi Simionato e del verticismo del PDL, ci sono dei fatti: e fra questi (se qualcuno è in grado di smentirci, lo faccia sùbito) c’è stata la scelta di ben 5 candidati per la Provincia di cui 4 di Montecatini e 1 di Pistoia: decisione che ha escluso Quarrata da qualsiasi possibilità di far vedere la propria presenza – e Quarrata (e il coordinatore cerchi di metterselo in testa, acquisendo la dote dell’umiltà che sembra poco conoscere) è una realtà politicamente ed economicamente più consistente e rilevante di Montecatini e della Valdinievole, dato che essa produce e non consuma ricchezza.
Sia chiaro che – e lo ripetiamo per la millesima volta – non abbiamo alcuna rivendicazione da avanzare: non ci interessava, e non ci interessa neppure ora, un posto da consigliere provinciale, checché possano pensarne certi aspiranti arrivisti, presenti, purtroppo, ovunque e anche in casa PDL. Ma, di fatto, Quarrata è in mano ad altri e la mappa della rappresentanza è tutta di stampo verticistico-lapenniano. Come può permettersi, allora, Lapenna, di rimproverare alla Simionato di avere tradito il suo elettorato, senza fare un attento esame di coscienza sulla risposta che il suo elettorato – quello su cui contava con assoluta certezza – gli ha rivolto, stornando il proprio voto su un piatto d’argento al candidato delle sinistre Bellandi? E come fa, Lapenna, dopo essere stato depennato dai suoi elettori, ad avere ancora la faccia di presentarsi a commentare moralisticamente le scelte altrui e a restare alla guida del coordinamento dopo una disfatta storica come quella di Capretto, unica subìta dal PDL nel centronord?
Quello che lamenta la Simionato, lo avevamo lamentato anche noi – pur se non abbiamo intrapreso alcuna azione di passaggio e non osiamo neppure per un istante pensarlo. Gran parte della gente del PDL – e su questo dovrebbe riflettere politicamente e non personalisticamente il coordinamento provinciale – ha espresso un netto no all’etica e all’ottica di Caligola che fece senatore il proprio cavallo Incitatus.
La gente è stufa di decisioni prese dal vertice. E ammesso pure che il PDL avesse la struttura che ha, se non ci fosse stata l’anima caligoliana a dominare in sottofondo, cosa avrebbe impedito al coordinatore provinciale di invitare a un tavolo tutti e di parlare delle scelte e delle candidature delle amministrative non per editti, ma su basi di ragionevole discussione e di accordo? In quel caso, se alla fine fossimo giunti alle stesse conclusioni (4 montecatinesi più il buon Bonacchi), tutto sarebbe stato assai diverso e non si sarebbe verificato quel trauma che – volente o nolente – Lapenna ha portato con un vento non di rinnovamento ma di tempesta.
Se vogliamo crescere, non è pensabile di poter andare avanti senza rinunciare a un po’ di quel potere che i vertici nazionali hanno messo in mano ai coordinamenti in nome di una libertà reale che nasce dalla discussione, dal confronto e dalla mediazione – e non già dall’investitura dei cavalieri fatta da un sovrano dopo una veglia d’armi che si chiama assoluta e ceca fedeltà non alle idee ma ai favori da ricambiare.
Daniela, non faremo quello che hai fatto tu, ma rispettiamo la tua scelta, perché abbiamo provato anche noi quel disagio di cui tu hai parlato a chiare lettere.
Auguri per il tuo futuro!

Mario Niccolai
Consigliere Comunale
Quarrata

sabato 25 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO


Nell’aprile del 2008 il Comune di Quarrata varò l’Albo delle Associazioni, elenco a cui potevano chiedere l’iscrizione tutte le associazioni locali. Ecco la lista degli iscritti, dalla quale, tuttavia, sembrano mancare diversi nomi che circolano.
Non sarebbe male che il Comune provvedesse a aggiornare l’elenco, mettendo – oltre le notizie riportare – se ci sono, anche i siti internet delle varie associazioni, le mail, il numero di telefono e, comunque, quante più notizie possibili per garantire la trasparenza, anche in vista di erogazione di contributi e sussidi.
Quantomeno il Comune dovrebbe far questo negli elenchi dei sussidiati che la Giunta fa pubblicare sul suo stesso sito: i soldi sono di tutti e tutti hanno diritto di vedere dove questi soldi vengono convogliati e dove vanno a finire.

venerdì 24 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LUCE… ALLA DIOSSINA?


E mentre scoppia la polemica sull’inceneritore di Montale e sulle sue disgrazie del 2007, ecco che il CIS si preoccupa di far sapere ai cittadini che, finalmente, può smaltire più rifiuti e può produrre più energia elettrica: è tutto a posto, perché stavolta il camino che disperderà i fumi in aria è supertecnologico e garantirà l’assoluta tranquillità del comprensorio – nonché, s’intende, dei territori limitrofi di Prato, Firenze e Pistoia.
Anzi: per la gioia della gente che abita nella piana (e per il sommo piacere degli ambientalisti) ecco anche la ciccha: presto ci saranno ulteriori sviluppi dell’impianto e – tra fumi, camini e altro – produrremo tanta di quella luce da fare invidia a qualche stella minore della galassia. Ma… sarà luce alla diossina?
Riflettiamo un istante sulle dichiarazioni del CIS. Nel 2007 l’azienda giurò che, nonostante l’incidente all’impianto, tutto era regolare e sotto controllo: e poi abbiamo visto e letto le polemiche ultime e gli esposti fatti partire verso la Procura Generale di Firenze.
Oggi il CIS assicura che di camini come questi non ne esistono altri, quanto a sicurezza: ma sarà vero? O saranno ancora… mozzarelle di bufala alla diossina?
Infine il CIS, a proposito del raggiungimento del 55% di raccolta differenziata entro il 2010, come previsto dal decreto Ronchi, afferma: «Proseguono le attività finalizzate al potenziamento della raccolta differenziata, per il quale è stato redatto un progetto, co-finanziato dalla Regione Toscana» (si veda l’ultimo capoverso del Tirreno).
Benissimo, diciamo noi. Ma guardiamo con attenzione la foto del cartellone-bombarda piazzato nella zona del vecchio macello comunale in via di San Biagio. Qualcuno di voi vede, dietro al cartello (che risale a una delibera del Consiglio Comunale di Quarrata dell’aprile 2007) qualcosa che abbia a che fare con un qualche centro di stoccaggio dei materiali della raccolta differenziata?
Se vedete qualcosa avvertiteci e chiederemo subito scusa. Nel frattempo sia chiaro che non solo la raccolta differenziata non funziona, ma che sarà anche difficile che, da qui a un anno e mezzo, con i tempi degli enti pubblici, si riesca a fare qualcosa di davvero decente in materia, tanto da rispettare la soglia del previsto 55% del decreto Ronchi. Ci siamo spiegati?
Si accettano scommesse.

giovedì 23 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PORTARE ACQUA IN UN PANIERE


Il Sindaco, Sabrina Sergio Gori, ha emesso un’ordinanza per la limitazione dei consumi di acqua potabile nel periodo estivo. Il divieto riguarda l’utilizzo di acqua degli acquedotti pubblici per tutti gli usi che non siano alimentari o igienici e, in particolar modo per l’innaffiamento di orti e giardini, il riempimento di piscine private ed il lavaggio di automezzi. Sono ammessi, quindi, solo prelievi di acqua per i normali usi legati al fabbisogno strettamente personale, affinché il patrimonio idrico, bene di tutta la città, non vada disperso o sprecato inutilmente, in un periodo come l’estate in cui le fonti di approvvigionamento si riducono ai minimi termini, creando difficoltà di distribuzione. (Fonte: Ufficio Stampa Comune di Quarrata)

Fin qui il comunicato del Sindaco. Non sarebbe male, però, che il primo cittadino responsabilizzasse opportunamente anche Publiacqua, di solito piuttosto irascibile ogni volta che le si rivolgono appunti e suggerimenti circa la cura con cui svolge il suo lucroso mestiere.
Oltre al fatto che l’azienda non sa quali sono i tracciati del pubblico acquedotto e che ignora quante strade e quante famiglie, a Quarrata, sono sprovviste del servizio di distribuzione pubblica dell’acqua – altrimenti in nove anni, forse, una risposta a Manetti di Legambiente l’avrebbe pur data… –; oltre a questo, dicevamo, per evitare che molte risorse idriche andassero sprecate (non per colpa dei cittadini, ma per il comportamento neghittoso dell’azienda stessa, di recente portata all’onor delle cronache per perdite rimaste senza intervento per interi mesi), occorrerebbe che Publiacqua e i suoi dirigenti fossero dei santi come San Felice di Nicosia, canonizzato il 23 ottobre del 2005 da papa Benedetto XVI: unica persona al mondo che – dopo aver ricevuto l’ordine di portare acqua ai suoi confratelli con un paniere – fu in grado di farlo davvero senza sprecarne una goccia, e fu il suo primo miracolo.
Che l’acquedotto di Quarrata sia un colabrodo è noto: è un gran paniere. È Publiacqua che non gode, evidentemente, particolari favori nell’alto dei cieli…

mercoledì 22 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE…








Quarrata in degrado – Terza puntata.

Immaginate se il Petrarca si fosse trovato, a Valchiusa, non dinanzi al fiume Sorga scintillante di acque limpide e pieno di trote guizzanti (lo riferisce Jacopo Filippo Tomasini nella sua prima biografia del poeta fiorentin-aretino), ma dinanzi a depositi così malridotti come questi delle foto, affidati – come dicevamo ieri – all’(in)cur(i)a di Publiacqua.
Immaginate un istante questa situazione e chiedetevi se, pur vedendo sotto i suoi occhi la visione dell’angelico seno di Laura, quel poeta non si sarebbe messo a piangere – ovviamente dalla disperazione per la schifezza del paesaggio.
Solo le cose sublimi e la loro visione – sosteneva Cassio Longino nell’antichità – possono ispirare stati d’animo e sentimenti sublimi.
Ed è vero: perché in questa piazza, che da anni è ridotta in tanto deplorevole stato, gli studenti della Scuola d’Arte altro di meglio non trovano che imbrattare la vecchia mostra artigiana realizzata dalla Giunta Amadori negli anni 70 ed oggi, tra una questione e un’altra, portata a una fatiscenza balcanica made in Quarrata.
Che l’area sia inserita nel Piuss come oggetto di futura riqualificazione non rileva affatto – direbbero i dotti maestri di legge dell’Università. Non rileva perché il Piuss è sempre una questione di là da venire a giudicare i vivi e i morti: mentre il patrimonio pubblico si sfarina grazie alle distrazioni degli amministratori (specie questi della SSG 2, giunta sempre più mediceo-imperial-napoleonica) che risparmiano sui fuochi artificiali del settembre, ma che vanno avanti come schiacciasassi su feste alla Magia, teatrini, installazioni, jazz band e Querciole.
E se dite che siamo ripetitivi, ebbene sì, lo siamo: perché repetita iuvant, le cose ripetute fanno bene (ai sordi) che militano in un partito in cui troviamo anche uomini come il nuovo sindaco di Montecatini, Giuseppe Bellandi, PD: esempi – ci permettiamo di dire – non seguìti dai suoi compagni, ma altamente degni di elogio e di corone di allori e querce, se è vero quello che si sente dire che, appunto, il nuovo sindaco ha soppresso i cellulari per sé e per i suoi assessori, e ha eliminato le auto e gli autisti sostenendo che in tempi di magra, tutti devono tirare la cinghia e per primi devono farlo gli amministratori.
Queste sì, Sabrina, che sono chiare, fresche e dolci acque! Guarda di impararlo anche tu e di insegnarlo anche ai tuoi magnifici 7.

martedì 21 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: TURRIS EBURNEA…





Quarrata in degrado – Seconda puntata.

Turris eburnea, torre d’avorio – un titolo che di solito, nelle litanie, viene attribuito alla Madonna.
No, qui non siamo dinanzi alla Vergine. Siamo ancora nell’area degradata al di là della Scuola d’Arte, e questa che vediamo è la torre piezometrica dell’acquedotto, fatta realizzare dall’amministrazione Amadori negli anni 70.
A cosa serve? Era nata apposta per rimettere tutto l’acquedotto di Quarrata sotto pressione. Dalla sua altezza piuttosto impressionante, la torre era originariamente in grado di far giungere l’acqua, per il principio dei vasi comunicanti, agli appartamenti più alti dei palazzi di 5 piani del centro quarratino.
L’acqua – attinta da un pozzo sottostante – veniva pompata nell’imbuto colorato e, per ogni 10 metri di altezza, aggiungeva un’atmosfera di pressione alla rete idrica del centro cittadino, che risultava piuttosto… sgonfio.
Ora osservate bene questa enorme colonna che un qualche senso lo mantiene ancor oggi, a distanza di quasi 40 anni: e riflettete se non è il caso di dare un ritocco alla struttura, i cui ferri appaiono piuttosto scoperti e assai simili – visti da vicino – al degrado delle case dell’edilizia popolare delle Fornaci di Pistoia.
Un patrimonio di Quarrata affidato alle (in)cur(i)a di Publiacqua e lasciato a se stesso proprio mentre il sindaco e la giunta non hanno alcun motivo di arrossire pensando alla costruzione di una balena in pieno centro, allo spostamento della colonna dell’impero dinanzi al Comune (potrebbero metterci questa? È più grande e più visibile, no?) e ad arare piazza della Vittoria per farci un augusto giardino botanico.
Ecco: pubblichiamo questo esempio di inconcepibile degrado appena qualche ora prima che SSG, insieme ai suoi altri tre assi del poker, si presenti – al Parco Verde di Olmi – ai cittadini di Quarrata (oooops… ai suoi elettori PD).
Prima di parlare delle soluzioni della crisi economica che attanaglia anche la nostra città, suggeriamo, con molta umiltà, alla signora Sabrina, di portare i suoi compagni anche dietro la Scuola d’Arte: così, tanto per far vedere loro che anche il pubblico non scherza quanto a disinteresse circa il patrimonio.
Soprattutto quando spende milioni per opere inutili e dimentica e fa cadere quelle che si reggono a malapena in piedi…

lunedì 20 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: E IL SUDICIO SOTTO I TAPPETI…


Quarrata in degrado – Prima puntata.

Questo non è che l’inizio del dito puntato contro le cose che non vanno, una sorta di Querciola che Querciola non è, ma che intende far vedere, senza mezzi termini, tutte le contraddizioni della nostra beneamata giunta SSG, sempre pronta a rimbiancare la facciata di casa – piazza Vittoria, piazza Risorgimento, strade del primissimo perimetro intorno al palazzo – ma aliena dal provvedere al recupero immediato di quanto sta andando in malora.
Una reclame dell’acqua Rocchetta dice bella di fuori e di dentro. Quarrata appare bella (?) in piazza Risorgimento e… terribilmente brutta e degradata a pochi metri dai percorsi ufficiali. Anche Quarrata si presenta come certe città dei Paesi dell’ex Unione Sovietica: tutto a posto in prima linea, tutto sottosopra in seconda (magari, più in qua vi daremo anche esempi diretti di quello che diciamo, con foto scattate all’Est).
Eccoci nella zona d’ingresso della nostra città. Siamo oltre il ponte della Stella in via Montalbano, area della scuola d’arte, della palestra polifunzionale e della torre piezometrica di Publiacqua.
Le case di via Arcoveggio guardano direttamente sul degrado nascosto dietro a tutto, come la polvere di casa spazzata accuratamente sotto il tappeto persiano del salotto.
Caro Sindaco e cara giunta ammutoliti, ma vi sembra questo il modo di curare i beni pubblici di cui andate particolarmente fieri? O i beni pubblici per voi sono soltanto la Màgia, la Querciola, il Nazionale e piazza Risorgimento per le serate di svago e di immagine?
Nel film I girasoli, Sofia Loren dice: “Non si fa così!”, rivoltandosi piena d’ira contro il fidanzato che l’ha piantata per una donna russa.
E anche noi ripetiamo che non si fa così: che cioè non si fanno progetti milionari per cose inutili quando a Quarrata mancano ordine, pulizia e recupero di zone degradate al massimo che non danno certo un buon esempio agli studenti che si sentono perfettamente legittimati a riempire tutto di scritte orrende, dato che tutto è un vero e proprio letamaio.
Anche Publiacqua rifletta bene su come è conciato il patrimonio pubblico ad essa affidato.
Secondo il nostro costume, aspettate, lettori, e, nei prossimi giorni, avrete una bella guida turistica della città: una guida ricca, che l’assessore Nannini – così pronta a far girare la bella immagine di Quarrata – potrebbe adottare come testo base per una pubblicazione, magari in carta patinata come quella del Sindaco, che suscitò, a suo tempo, tanto scalpore…

sabato 18 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: POKER D'ASSI


Su La Nazione del 16 giugno scorso, Forattini presentava una vignetta molto interessante; una di quelle considerate politically incorrect dai neo-idealisti del PD (e alcuni ce ne sono) e delle sinistre: non però da Di Pietro – abituato a ringhiare senza mezzi termini contro Napolitano – e dalla sua cosiddetta IDV, che, come sigla, a lume di naso, assomiglia a un malevolo acronimo da tasse, tipo IVA, INVIM o giù di lì.
Il vignettista, riprendendo una immagine che anche noi, per altri motivi, avevamo adottato per la nostra beneamata SSG e la sua giunta, ha raffigurato la favola oraziana del topolino che partorisce una montagna: solo che il topolino era il PD e la montagna non era Maometto ma un’enorme “genio-della-lampada” Beppe Grillo, che però veniva fatto uscire, bello gonfio e fumoso, dal culo del topo come una enorme scorreggia.
Letteratura, arte e politica sono piene di realismo: e non solo in Italia e non solo oggi. Gli antichi – pur se mangiavano le foglie e buttavano i fichi, come recita una malevola rima – erano molto bravi in questo: da Omero a Aristofane e alla commedia di mezzo; dai latini arcaici a Plauto, Catullo, Petronio, Giovenale, Marziale. Lo erano anche certi autori anonimi della prima letteratura francese (pensiamo ai fabliaux, conosciuti da noi come favolelli) e i goliardi e il buon Geoffrey Chaucer dei Canterbury Tales e, su su, via via fino ai giorni nostri – senza dimenticare lo scherzoso Boccaccio.
Il tema della scorreggia, in letteratura e in varie altre forme, parte da lontano, ma diventa patrimonio dell’umanità. Dalla pordè greca (che significa appunto questo) si arriva fino ai politici dei nostri giorni, ai nostri beneamati amministratori che danno gran prova della loro bravura nel produrre, almeno metaforicamente, una gran quantità di questi sacri oggetti, che in molti casi sono barocchi, gonfi e vuoti più dello spazio siderale.
In metafora, un paio di notevoli esempi ce li offre, in questi giorni, il nostro sindaco SSG che lunedì 20 (alle 21,30) con i suoi sette assessori incontra i cittadini al Parco Verde degli Olmi; e martedì 21 (alle 21,30) insieme ad Ambrogio Brenna, assessore regionale, Daniele Quiriconi, segretario provinciale CGIL, e Federica Fratoni, presidente della Provincia, tratterà il tema: La crisi del lavoro e delle aziende della piana. Discutiamo come uscirne insieme a istituzioni e forze sociali.
Nel primo caso (l’incontro del 21 luglio) la scorreggia è rappresentata dall’espressione il sindaco incontra i cittadini, perché al Parco Verde la Sabrina e i suoi sette moschettieri non incontrano i cittadini, ma solo quella parte dei cittadini che costituiscono, propriamente, i loro esclusivi elettori: in altre parole i beneamati PD. Per essere davvero politically correct, la Sabry dovrebbe chiamare i cittadini in piazza della Vittoria o Risorgimento, non in un’area dichiaratamente di partito.
Nel secondo caso – e vista la partecipazione di sovrastrutture politico-sindacali dal regionale in giù – più che dinanzi a una scorreggia siamo addirittura coinvolti in un barocco concerto per tromboni e timpani, piatti, coperchi e pentole; anzi: in una sinfonia tipo la Pastorale di Beethowen: sai quanti topi del PD dovrebbe disegnare Forattini per far sentire tutto il cromatismo vocale e strumentale di tono, altezza e intensità di tante fanfaluche! I 4 del poker d’assi saranno anche dei maestri a risolvere i problemi della crisi economica, ma quanti di loro hanno mai avuto e diretto una vera azienda dopo aver lavorato un’intera giornata di sudore in prima persona ed aver speso e investito non soldi pubblici ma quattrini propri e tirati fuori dalle proprie tasche? È bello e straordinario che le soluzioni ai peggiori problemi causati dalla globalizzazione economico-finanziaria (a cui peraltro i comunisti hanno contribuito ferocemente fino a farsi promotori del borsismo senza limiti – ricordiamo D’Alema presidente del consiglio…) ci vengano ora offerte su un piatto d’argento – come krafen, bomboloni e babà – dalla seconda ondata di questi PCI —> PDS —> ULIVI-MARGERITE —> PD (e chissà che altro in futuro) con la disinvoltura di chi ha le soluzioni sulla punta delle dita! Roba da medici che, alla stregua di un
Dulcamara dell’Elisir d’amore di Donizetti, reclamizzano la panacea, la cura universale buona per tutti i mali e miracolosa come l’acqua di Lourdes.
Ma quanto scorréggiano i topi? E quanti Beppe Grillo generano? Personaggi che, dopo avere scorreggiato ad abundantiam sul PD-trasformazione della loro anima antica e nostalgica, chiedono di poter entrare proprio nelle file PD per aumentare il rombo roboante delle scorregge del radioso futuro della ripresa economica e del cambiamento morale.Andiamoci, Quarratini, al Parco Verde degli Olmi. Ma ad ogni buon conto portiamoci dietro una maschera antigas: se non serve per le diossine dell’inceneritore di Montale, perché è tutto nei limiti della norma (parole di SSG), servirà sempre per le scorregge che verranno sparse a “larga mano” su chi sta ad ascoltare i tromboni altisonanti della politica che non rende mai conto di sé!

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venerdì 17 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: QUERCIOLA ? VIRTUOSI UN CORNO !


L’Italia di oggi è piena di politically correct e di virtuosi. Gli uni rappresentano la massima garanzia delle garanzie tutte, a partire da quelle costituzionali, che tengono sempre in bocca come i cani tengono l’osso (ma che, come i cani, non mollano per nessun motivo). Gli altri al posto del colluttorio – o meglio dell’ormai strafamoso Listerine che fa schiantare le gote – ogni sera e ogni mattina si sciacquano bocca e gengive con la storia dei patti virtuosi, risparmiosi, riguardosi della gente (ma anche sostanzialmente: odiosi, neghittosi, bugiardosi, fumosi…) : in altri termini delle vere e proprie prese in giro, ciofeche e fetecchie.
Su questa linea non c’è nessuno che superi l’amministrazione comunale di Quarrata. E in primis la sua beneamata padrona, madonna Sabrina Sergio Gori, che invita i mobilieri a non spendere 6mila euro di fuochi d’artificio – e lo fa piagnucolando miseria sul giornale, come se fossero “dindi” suoi – ma al tempo stesso persegue i suoi obiettivi: sperperare milioni di euro nella Màgia e farne sperperare altrettanti alla collettività regionale (ma in parte anche al suo stesso Comune) nello specchio per le allodole che tutti conosciamo come La Querciola o La casa di Zela, adatta ad amministratori zeloti, cioè fanatici di certe corbellerie come un “museo della contadinità” che sarà costato miliardi e che sarà visitato, se tutto va bene, sì e no, da 500 ragazzini delle scuole in un anno (ma poi il numero calerà).
A Quarrata non si sa chi ha e chi non ha l’acqua (ma saperlo non è consentito, visto che stuzzicare Publiacqua è sinonimo di rompere le scatole, sia pure indirettamente, anche a Stefano Marini, ex-padrone di qui, ma sempre legato all’acqua e al gas attraverso il Consiag di cui è dipendente); non si sa chi ha il gas; non si risponde a Legambiente su acqua-gas-fogne; non si danno cifre e numeri sulle diossine dell’inceneritore (anzi si sostiene che le analisi erano rassicuranti e che chiunque parla è solo un bastardo rompicorbelli), non si risponde a nessuna delle domande che, da questo sito oggi superletto da centinaia di visitatori, sono state poste al sindaco, alla giunta e all’assessore honoris causa Marco Meoni, presidente di Màgia e Querciola ad vitam: ma i cittadini possono dormire fra due guanciali, perché il sindaco – che sembra scappato dalle pagine del Candido di Voltaire – è sicuramente il miglior sindaco del mondo perché è medico, sa tutto, fa sempre e solo per il bene di tutti, non come noi che strumentalizziamo ogni cosa.
Tutto questo non solo genera sospetto su un operato poco limpido dell’amministrazione quarratina, ma diventa così tanto inquietante e irritante – visto anche lo sbandieramento della partecipazione popolare dei giorni scorsi – che da parte nostra pensiamo di inoltrare un documento alle autorità regionali competenti perché riconsiderino con attenzione l’eventualità di gettar quattrini in un pozzo di San Patrizio solo per assecondare qualche idea peregrina pesudoambientalista: è logico, infatti, salvare rane, topi e rospi e assassinare, poi, verdure, polli e gente con le diossine del CIS?
Il commento finale è uno e uno soltanto: che tanto silenzio fa vergogna a una giunta così democratica e aperta al confronto.
Che dirà domani SSG ai suoi elettori al Parco Verde? Che Cristo è morto dal sonno e che La Querciola è la garanzia della salvezza del pianeta?Non servono le parole dinanzi a una così chiara mancanza di intelligenza politico-amministrativa. Non servono le parole di chi difende l’inutile e lo spreco; servono quelle di noi che ci battiamo – e continueremo a farlo con ogni mezzo e tutte le energie possibili – per fare emergere così tante incongrue bestialità; che miriamo davvero alla salute e al benessere dei cittadini di Quarrata.

mercoledì 15 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: L'ANATRA DELLA QUERCIOLA.


Querciola ventesima tappa. Ed eccoci finalmente all’ultima puntata, con cui possiamo mostrare un esemplare raro della biodiversità faunistica della Querciola.
Come il Balaton, in Ungheria, può vantare la presenza di corvi, cigni e cicogne, tutti pronti a regolare l’ecosistema biologico a seconda delle proprie predilezioni alimentari, la Querciola si connota, in tutta la Toscana superiore, come un’area protetta del tutto peculiare. Mentre la varietà più diffusa è l’anas vulgaris, meglio conosciuta come anatra da cortile, nella varietà bianca, pezzata o anche muta o mutola – aretinamente chiamata nana –, affiancata da pollame vario e inserita in un contesto di sottomacchia mediterranea a base principale di ortica; la specie più importante da proteggere qua, pur se non rischia affatto l’estinzione, è comunque l’anas plastificata meonia, il cui migliore esemplare è riprodotto nella foto, detta anche – da dopo le scoperte di Gregor Johann Mendel –, anas Querciolae, dove vive tutto l’anno senza creare problemi.
Con questa lunga serie di interventi – ai quali potremo, magari, dedicare alcuni approfondimenti – si conclude il nostro viaggio all’interno della Querciola, dove si pensa di far sorgere un centro didattico e un museo.Non è escluso che in futuro non possa nascervi un vero e proprio polo naturalistico-museale, possibile meta di decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo per osservare specie rarissime di persone, animali e cose locali…


Querciola ventesima e ultima puntata.

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UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: INCENERITORI ALLE DIOSSINE E SINDACI-MEDICI.


Alessandro Romiti, del comitato anti-inceneritore di Montale, in séguito al nostro post dal titolo Giuramenti solo formali (che sottolinea quantomeno la insanabile contraddizione della posizione del Sindaco-medico di Quarrata in rapporto al CIS e alle diossine sparse a larga mano – a quanto sembra – sul territorio degli amministrati) ha scritto le parole che seguono e ci ha inviato il testo di un articolo comparso sul Tirreno il giorno successivo al suo incontro con SSG.
Leggete le parole di Romiti e il pezzo stampato. E cercate di farvi un’opinione
E se il Sindaco è in assoluta pace con sé stessa, ci spieghi la sua posizione in merito.
E senza nascondersi come al solito, perché avrebbe già divertito abbastanza i cittadini alla cui salute SSG sostiene di essersi completamente votata.

Giro quanto casualmente pervenutomi da un blog in rete e, registrando la dilaniante polemica all’interno della ASL 3, mi ricordo della mia visita con la Dott.ssa Gentilini dal sindaco di Quarrata, il 12 ottobre 2007 dove, in presenza alla stimata oncologa, ho avuto “rassicurazioni” dalla sindaco Gori sulla perfetta efficienza dell’impianto di Montale e sulla sua innocuità!!! (infatti, sulle malattie da inquinamento ambientale non c’è la targa!)
Allego estratto del giornale: gli atti restano e chi vuol nascondere la sporcizia sotto al tappeto, sappia che prima o poi salterà fuori.
Ho più volte denunciato il manifesto conflitto di interessi tra il sindaco Gori (sindaco di un Comune comproprietario dell’impianto di Montale) e la sua attività di medico. Questi i fatti, giudicate voi.
Buona salute a tutti.

Alessandro Romiti


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martedì 14 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: GIURAMENTI SOLO FORMALI.


Scrive Andrea Fusari, capogruppo Arcobaleno di Pistoia, sulla polemicosa vicenda delle vicende del sindaco Renzo Berti (La Nazione 13.07.2009): «Ancor più allarmante l’indebolimento del ruolo di controllo, che Berti per primo riconosce, di fronte all’emergenza dell’inceneritore di Montale, il cui inquinamento non si ferma ovviamente ai confini amministrativi, ma interessa massicciamente anche il territorio del nostro Comune. Che si tratti di vera emergenza non lo gridano gruppi di fondamentalisti dell’ecologia e dell’ambiente, ma lo confermano inequivocabilmente i risultati delle analisi, che attestano livelli di allarmante contaminazione nelle verdure e negli animali e conseguentemente gravi rischi per la salute dei cittadini. Perplessità e incredulità di fronte alla totale sottovalutazione del pericolo sono venute dalla stessa struttura sanitaria, come si evince dalla polemica che in questi giorni dilania l’Asl. Ecco che più che aspettare l’autunno, bisognerebbe far sentire una voce alta e forte a sostegno del principio di precauzione. Proprio quello che finora da Berti non abbiamo sentito. Signor Sindaco, dia retta: passi la mano».

Se Pistoia grida così per un sindaco che è solo marginalmente – e passivamente – interessato a Montale e ai suoi guai, cosa dovrebbero dire i cittadini della Piana e soprattutto di Quarrata al loro sindaco che, pur medico, altro non ha fatto che minimizzare l’accaduto, come abbiamo più volte sottolineato su questo stesso blog?
E se dovrebbe dimettersi Berti in nome del principio di precauzione, cosa dovrebbe succedere al trio Razzoli-Magnanensi-Sergio Gori e soprattutto a quest’ultima che – lo sottolineiamo di nuovo – sbandiera, sul suo invisitato blog, queste parole: «Sono convinta che il diritto alla salute sia una delle più importanti conquiste della nostra democrazia, perché non è giusto essere curati solo se si è ricchi, anzi, proprio nei momenti di fragilità deve essere garantito il sostegno e la cura della persona»?
Cosa ne pensano i gruppi ambientalisti del nostro territorio?

Il vero ossequio alla legalità – di cui il sindaco si fa sempre e insistentemente portavoce, ma, nei fatti, solo in maniera formale – vorrebbe anche che lei in prima persona si facesse garante di quei princìpi che ha sottoscritto e abbracciato allorquando, divenuta medico, ha recitato il suo credo: quel giuramento di Ippocrate che sembra essersi messa dietro le spalle.

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lunedì 13 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: GIUNTA... DA FAVOLA !


«Sorridente e beata or vi presento
la mia Giunta, elettori di Quarrata.
Son certa che ciascun sarà contento
d’ammirare sí nobile brigata.
Ognun di lor farà un breve commento
ad illustrar la sua carriera alata:
e mentre voi leggete e ci guardate,
debiti e tasse grazie a noi beccate…»

«Gàggiolo, ovvero Múrolo, io mi chiamo;
sono il grande assessor dell’urbanistica:
sono concreto come lo fu Adamo.
Prima servivo alla mia fede mística.
Or son cresciuto e ancor piú crescer bramo:
mani in tasca, la posa è un po’ turistica.
Con mattoni e cantieri sono il tizio
che per voi cura l’Eden edilizio».

«Io sono il mite Màurolo che cura
lo sviluppo e il bisogno, ahimè, sociale.
Ma di dire di no, non ho paura
a chi ha bisogno, a chi sta proprio male.
Non ho ottant’euro e faccio la figura
d’un che nega l’aiuto ed è bestiale:
ma sono un mite e abbasso ahimè la testa
perché sennò… Colei mi fa la festa».

«Stúdiolo è il nome per l’assessorato
che tengo e che dirigo – parlo raro.
Non fo un discorso lungo e articolato:
di tal dono il destín mi fu un po’ avaro.
Ma non importa: il parlar troppo è stato
sempre il vizio del pessimo scolaro.
E poi discorsi-fiume non li fa
la nostra beneamata Maestà?»

«Il bilancio? Perbacco, un ver carréttolo:
buchi come il groviera, pene e tasse
– lo garantisco io, che son Burchiéttolo.
Sono sempre piú vòte queste casse.
Il nostro portafoglio – piango e amméttolo –
fa piú danni che bene a queste masse.
Se si spreca il denaro cosí spesso,
prima che il gioco resti andiàm nel cesso…»

«Mazzàntolo è il mio nome ed ho la mazza
sempre in mano e son pronto per colpire.
Appartengo, signori, a quella razza
che sempre si rifiuta di… chiarire.
Che cavolo! Ma il mondo proprio impazza!
Legambiente degli Olmi fa morire:
pretende di saper sol da nov’anni
quanti di Publiacqua siano i danni!»

«Turísmolo io sono, sorridente
e gentile d’aspetto: voglio solo
far conoscer Quarrata al continente
intero; farle prendere il gran volo.
Ho piani, soldi e mezzi e una splendente
villa medícea: e chiamo qua uno stuolo
di venditor di chicchi e brigidini
per far global-reclame ai Quarratini!»

«Prodúcolo mi chiamano: e da lí
traggo la forza per muovere il mondo
del prodotto – il segreto è tutto qui.
In questa gara io mi impegno a fondo,
pedalo in pista fino al venerdí:
di sabato riposo, non nascondo.
Ma che produco, o gente a me vicina?
Proprio non so (ma intanto… fo ammuína)».

«Orsú, miei sette fidi! Nei lettini!
– fa Biancasabry – È l’or di riposare!
Lavatevi con cura i bei dentini.
Vi raccomando, poi, di non parlare
con chi non conoscete. Ecco, i bambini
tre regole importanti han da osservare:
non veder, non parlare e non sentire,
se voglion vivere ben senza patire…»

Pasquino da Tizzana

sabato 11 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: IL SINDACHINO NOTTURNO.


E infine arriva anche il turno
per tutti i PD che tien cari:
il Sindaco appare, notturno,
fra falene crepuscolari.

Da un pezzo ha castrato i più fidi;
nessun nel PD più bisbiglia:
perché nessun dìa fastidi,
a tutti ha cucìto le ciglia.

Ad ogni canora cicala
scontenta, ha troncato la mossa;
e a chi la voglia non cala
di dire, scavato ha la fossa.

Se poi una voce sussurra
perché ne ha viste di belle,
la tratta da rozza o buzzurra,
le fa vedere le stelle…

Un attimo; e il sindaco esala:
si mostra, svanisce qual vento.
È agli Olmi, lì, sulla scala:
l’han vista, ma un breve momento.

È apparsa, istantanea, cometa;
che esiste però ha dato prova
– ma solo ai PD. Muta e cheta
agli altri sol rompe le uòva.

Pasquino da Tizzana


È straordinario il fatto che il Sindaco di Quarrata sia solo il Sindaco del e dei PD. Gli altri non li degna. A loro non risponde. O se risponde lo fa con l’altezzosa arroganza del democratico di sinistra, investito da Dio per l’alto compito di guidare le masse ignoranti e ciuche.
Non dà risposta alcuna (vedi l’inceneritore di Montale e i suoi guai) e non ne fa dare ai suoi fidi seguaci (vedi the Mazzant’s water, gas & sewers to Legambiente and AN’s Bianchi).
Ma finalmente SSG s’appaleserà teofanicamente ai suoi seguaci al Parco Verde degli Olmi per ben due giorni consecutivi e sempre dopo il crepuscolo – tanto da meritare questa rivisitazione del pascoliano Gelsomino notturno.Sarà il caso di proclamare un triduo di festa nazionale? E prima o poi, colà dove appare, non dovrebbe essere innalzato un santuario ove innalzar preghiere e chieder miracoli ?


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venerdì 10 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: ORECCHIE DA MERCANTE


Oggetto: Considerazioni su acquedotto e fognature. Tutte le sfaccettature dell’acqua. Comune di Quarrata.
Lunedì 29 giugno Consiglio Comunale con interrogazione del consigliere comunale Massimo Bianchi (PDL) su problematiche dell’acquedotto comunale. In passato altri consiglieri comunali di altri partiti di sinistra avevano portato avanti le stesse rivendicazioni.
L’interrogazione richiedeva di conoscere le strade prive di acquedotto e fognature ed i programmi per realizzarle nel Comune di Quarrata.
La risposta dell’assessore Marco Mazzanti (Lavori pubblici ed ambiente) non c’è stata, ancora una volta la Giunta di Quarrata ha eluso l’argomento; l’assessore inoltre si è ben guardato di esprimere la sua opinione su Publiacqua e sui programmi futuri per portare l’acqua e fognature ai cittadini che ne sono sprovvisti, minimizzando e dicendo che tali richieste generavano soltanto inutile e sterile polemica, tutto si è concluso con un nulla di fatto alle ore 24 di lunedì 29 giugno 2009.
A volte sembra di parlare con degli extraterrestri, l’assessore sembra provenire da un altro mondo dove le problematiche ambientali sono altre.
Publiacqua si limita a dire (vedi quotidiani) quanti soldi ha speso sul nostro territorio (sarebbe opportuno entrare nel dettaglio e indicare zone e strade in cui tali soldi sono stati spesi) ma non fornisce dati sui programmi futuri per il completamento dell’acquedotto, delle fognature, del depuratore e inoltre per la manutenzione delle tubazioni e apparecchiature obsolete.
Le nostre quattro petizioni in cui si richiedevano i dati essenziali e aggiornati sull’acquedotto, sui programmi ecc. sono state completamente ignorate.
I cittadini continuano a rimanere senza acquedotto e fognature e nessuno sa in che modo l’amministrazione intenda procedere.
Alcuni amministratori hanno detto che le notizie tecniche che cercavamo (chiaramente escluso programmi e tempi di realizzazione) potevamo andarle a trovare nel sito del Comune di Quarrata alla voce SIT (sistema informativo territoriale) e quindi scendere alla dicitura – Infrastruttura a rete (acquedotti, fognature, metano ed elettrodotti)
Le planimetrie ci sono, ma almeno quelle che riguardano l’acquedotto, il metano e le fogne non sono assolutamente aggiornate e non rispecchiano la situazione attuale, torniamo a ripetere che le nostre poche notizie essenziali le vogliamo aggiornate e per scritto (i giornalisti di Tirreno e Nazione erano presenti in Consiglio Comunale e possono confermare o smentire quanto riportato dal sottoscritto).
Perché non esiste collaborazione; Legambiente ed i comitati sono per fare chiarezza su tutto questo?
Negli anni passati con le petizioni popolari abbiamo ottenuto importanti risultati, ma solo per tratti localizzati dell’acquedotto, più volte abbiamo richiesto un incontro con l’assessore per fare un piano d’azione generale che riguarda tutto il Comune (acquedotto, qualità dell’acqua potabile, ecc.) e quindi facciamo nuovamente un appello a tutti i cittadini già fruitori di tutti i servizi essenziali, alle associazioni, ai partiti, ai consiglieri comunali di maggioranza che mai hanno aperto bocca su queste cose in Consiglio Comunale, che ci diano una mano per aiutare i cittadini che ne sono sprovvisti o mal serviti, contattiamoci e portiamo avanti le loro giuste rivendicazioni.
Chiunque è interessato può contattare Legambiente ed il Comitato e li porteremo tutti a toccare con mano queste tristi realtà del nostro Comune.Tutte le sfaccettature dell’acqua (alluvioni, rialzamento terreni, acquedotto, fognature, irrigazione per vivai, ecc.) devono avere la loro giusta collocazione ed importanza e devono essere integralmente a conoscenza dei cittadini in modo da variarle e gestirle nel miglior modo possibile. Noi continueremo a cercare la collaborazione di tutti, compreso la Giunta del Comune di Quarrata e Publiacqua, continuando però in modo fermo e deciso a ripetergli fino alla noia quali sono le nostre priorità e le nostre necessità. Importantissimo è non lasciare in mano a poche persone i nostri beni comuni fondamentali, sono l’ultimo nostro patrimonio, la Democrazia Partecipata, se utilizzata al meglio e senza freni, ci può aiutare moltissimo in tutto questo.

Per Legambiente e Comitato, Daniele Manetti, 7 giugno 2009.


Ecco il documento – relativo a acqua, gas e fogne – diffuso nei giorni indietro da Daniele Manetti del Comitato Legambiente di Olmi.
Siamo convinti che la cosa si commenti da sé e non abbia bisogno di ulteriori approfondimenti.
Cercare di stabilire un contatto con gli amministratori di Quarrata – tutti sotto l’ala protettrice del Sindaco SSG – risulta, alla fine, assolutamente inutile.
Per usare le nostre solite metafore, è un dialogo fra sordi, un parlare al muro, un buttare via il fiato.
Il risultato è sempre monotonamente lo stesso: il monolito amministrativo quarratino sa fare solo orecchie da mercante.

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN'OASI SENZ'ACQUA.







Querciola diciannovesima tappa. Diamo la penultima occhiata all’Oasi della Querciola; un’area senz’acqua anche se dovremmo essere dinanzi a uno dei siti umidi della Toscana settentrionale.
Nel padule di Fucecchio, ad esempio, l’acqua è calata, ma è pur sempre presente nei canali – e il movimento degli uccelli, dei pesci e dei crostacei è sensibilmente evidente.
Ma che qui il lago sia in secca da un pezzo lo si vede bene da quant’è arido il prato, nonostante che questa foto risalga a maggio scorso e che il tempo quest’anno sia stato molto piovoso.
Il 21 giugno c’è stata anche la festa, come da copione.
L’ultimo sguardo alla Querciola glielo daremo però mostrando l’unico esemplare avicolo, tipico dell’area, che siamo riusciti a fotografare con un vero colpo di fortuna.
Alla prossima e ultima puntata, dunque.


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Querciola 19 continua...

giovedì 9 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: FUOCHI DI PAGLIA.


Presa dai sacri fuochi del risparmio, la nostra beneamata araba fenice – che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa (dotta citazione da Metastasio), d’altronde la possono vedere solo pochi eletti e, forse, appare solo a Prodi, Franceschini, Bersani, Bindi & C., come Berlusconi appariva alla Madonna (ex Vernacoliere, citazione molto meno dotta…) – la nostra beneamata araba fenice SSG ha scoperto il risparmio: però fa risparmiare gli altri, perché lei e la sua squadra ne buttano di migliaia di euro anche di più dei 4-6 mila sponsorizzati dalle aziende quarratine per far baldoria a settembre.
Con le giunte di sinistra Quarrata è diventata, oltre che il teatrino dei pinocchi (bugie su acquedotti e fognature, su inceneritori alla diossina, su balene, cessi milionari, baracchine disfatte, arredi urbani che non servono a nulla, spese per Moderni e Nazionali vari, cene e pranzi, installazioni architettiche alla Màgia, brigidinate e durate-di-menta per mentire, Querciolate, ma soprattutto scarsa sensibilità per chi paga e chi soffre…), è diventata anche la città dei modi di dire fatti carne: buchi nell’acqua qualche giorno fa e, ora, fuochi di paglia
Questa giunta abbia il coraggio di salire sul palco, durante il Settembre quarratino, e di giustificarsi in un pubblico dibattito dinanzi a tutti. Il palco resterà, promette SSG. Lo utilizzi per essere davvero trasparente e responsabile dei propri negati disastri. O forse si nasconde a tutti perché ha la faccia rossa come un pomodoro dalla vergogna?
Andate a palazzo in via Veneto. Una volta il corridoio della stanza del sindaco era sempre gremito di gente: aspettavano l’Amadori, aspettavano il Caramelli, aspettavano la Testai e poi il Cappellini. E aspettarono anche il Marini – quando non era in missione in Medioriente, nella striscia di Gaza, in Palestina a favorire il processo della pace con la kefia al collo, o a Vaslui – un amore romeno improvviso, morto poi giovane per strada…
In questi ultimi anni il palazzo sembra il tempio delle Vestali a Roma: monache che girano in punta di piedi, mormorii impercettibili.
Ci manca solo un Catilina che ne violenti una, come dicevano gli storici medievali: così, tanto per fare un po’ di scena e dare un po’ di vivacità a quella… cripta da cappuccini (in tutti i sensi).
Cliccare sull'articolo del Tirreno per ingrandire e leggere.

mercoledì 8 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: DURI DI MENTA


Quarrata, 11 maggio 2009 – Al Presidente del Consiglio Comunale Massimo Sauleo – OGGETTO: Utenze sprovviste di acquedotto e metanodotto. – Interrogazione.
Premesso che sono state presentate all’amministrazione comunale di Quarrata in data 26 marzo 2005, 7 maggio 2007, 11 ottobre 2007 petizioni popolari con le quali si richiedevano chiarimenti su quanti utenti del territorio risultassero ancora sprovvisti dei servizi di acquedotto e metanodotto;
tenuto conto che in data 3 giugno 2005, in risposta alla petizione popolare del 26 maggio dello stesso anno, l’amministrazione comunale rispondeva dicendo di non disporre dei dati attestanti il numero delle utenze sprovviste del servizio di acquedotto (prot. n° 31009/13/6);
visto che a distanza di quattro anni ancora non si conosce con esattezza lo stato del completamento dei servizi in oggetto;
il sottoscritto consigliere comunale interroga codesta spettabile amministrazione per conoscere, possibilmente certificato da materiale apposito da consegnare al consiglio comunale, l’elenco dettagliato delle strade, dei tratti parziali di esse e/o caseggiati che ad oggi risultano ancora privi dei servizi di acquedotto e metano.
Con osservanza.
Cons. Com. Massimo Bianchi

Può bastare così o bisogna essere più chiari? Una volta si diceva: «Ti devo fare uno schizzo?». In questo caso sarebbe appropriato un bello schizzo d’acqua. Si parla, da ben 5 anni, di case e strade non raggiunte da metano e acquedotto, e all’ultimo consiglio comunale il vicario in terra di SSG, Marco Mazzanti, risponde all’interpellante Massimo Bianchi che il suo intervento è strumentale, e perciò il vicesindaco-assessore ai lavori pubblici si rifiuta di fornire dati e cifre in grado di fare il punto della situazione su quante famiglie non sono raggiunte dall’acquedotto e dal gas: in séguito, poi, è intervenuta anche Publiacqua a rincarar la dose a giustificare il suo atteggiamento aziendalistico che mira solo al profitto e che quest’anno finirà col distribuire ai propri dipendenti un premio di produzione medio pro capite di circa 2000 euro e spiccioli. E io pago…! Ma davvero le sinistre che diventano padroni sono il peggio di quanto ci si possa augurare!
Poveri Daniele Manetti e Legambiente! Agli amministratori di Quarrata non interessa degli interessi comuni e del bene comune, ma solo del Bene Comune, inteso come seggiola, seggiolone, scranno, trono, cattedra, poltrona, seggio, strapuntino, sdraio e chi più ne ha più ne metta.
In cinque anni questa amministrazione non è stata capace di fare un rilevamento delle necessità della gente: e allora che ci stanno a fare gli amministratori? Perché non vengono rispediti a casa con tanto di sigillo di ceralacca? E forse – dicano loro – non è per difficoltà oggettive nel reperire dati che non sanno produrre cifre, ma perché (ci spingono a crederlo con il silenzio e la s-partecipazione di cui sono portabandiera) non hanno intenzione di far sapere quale sia lo stato di fatto. 5 anni corrispondono a ben 1.825 giorni: la piramide di Cheope ci mise meno a venir su, ma certo il dover rendere ragione di qualcosa può risultare assai scomodo. E i funzionari del Comune che hanno tutto nei cassetti – come dicono –, quanto ci mettono a trovare dati e documenti? O gli amministratori non gli hanno chiesto un bel nulla?
La cosa più facile, quando ci fanno una domanda, è rispondere che essa è strumentale e tirare dritti, con una spallucciata, senza rispondere. Questa è la giunta SSG: arrogante, contumace, detentrice dell’unica verità, capace di moderare anche il popolo quando vuole sapere un po’ troppo...

Che duri di menta! Che mente, diceva il mi’ zio che faceva il chiccaio!

martedì 7 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: CAPANNI IN REGOLA ?



Querciola diciottesima tappa. Foto scattata il 20/05/2009 19:52:46. Capanni nella brughiera. Dentro al capanno c’è una specie di stanza con dei tavoli, uso refettorio. Fuori un lavandino che scarica in una fossa di campo.
È ovvio che è solo un’ammucchiata di ciarpame. Per “eccesso di specificazione” – come direbbe il buon Primo Levi – sarebbe molto interessante vedere, a nome della trasparenza e della buona amministrazione, se questa costruzione ha ottenuto, a suo tempo, i necessari e dovuti permessi e autorizzazioni, e se, quindi, è in perfetta regola con le norme edilizie o se invece deve essere immediatamente abbattuta con le dovute sanzioni ai responsabili. Nei cassetti del Comune – come dice qualche solerte impiegato – c’è tutto… quindi: fuori le carte! O è chiedere troppo agli uffici urbanistica, lavori pubblici e vigilanza sull’edilizia?
Come l’assessore Gaggioli dichiara circa i nuOvi strumenti urbanistici di cui si sta dotando Quarrata (Il Tirreno 3 luglio 2009): «Vorremo far diventare una norma tutta quella serie di attenzioni che vanno a favore della qualità dell’ambiente e del benessere dei cittadini: dal rendimento energetico, all’illuminazione naturale con finestre grandi, ma con le schermate per il caldo dell’estate. Regole che apparentemente potrebbero essere viste come un intralcio alla costruzione, mentre in realtà sono nell’interesse dei cittadini perché vogliono incentivare la qualità abitativa degli edifici».
Una domanda sorge spontanea: l’amministrazione comunale deve comportarsi in maniera da dare l’esempio ai cittadini o è legittimata a fare come vuole perché è lei che detta le regole?

Ai tecnici e ai politici l’ardua risposta.

Ai cittadini il giudizio conclusivo.
Querciola 18 continua...

lunedì 6 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: BUCHI NELL'ACQUA


Dopo cinque anni l’amministrazione quarratina ha ritenuto “particolarmente gravoso in base alle attuali disponibilità del bilancio comunale in rapporto anche ai servizi da assicurare alla comunità” l’impegno finanziario (pari a 10.000 euro) richiesto annualmente dalla partecipazione a Uniser reputando tra l’altro, in merito all’attività svolta dalla società, “non del tutto adeguate” le ricadute sul territorio quarratino dei servizi offerti. Il sindaco Sabrina Sergio Gori ha spiegato che “il bilancio comunale è ridotto all’osso” e che la scelta di ridurre la partecipazione “non è stata fatta in modo felice”. “Ci siamo trovati a dover tagliare per mantenere inalterati servizi come la scuola e il sociale – ha detto – ma ciò non ha significato uscire da Uniser”. Il comune di Quarrata procederà eventualmente al recesso – come si legge nella delibera approvata – qualora la cessione non risultasse praticabile in quanto non accettata dall’assemblea dei soci in base al vigente Statuto societario”. Nel 2004 il Comune aderendo a Uniser Scrl intendeva favorire la costituzione di nuovi corsi universitari e percorsi formativi di tipo universitario individuando come sede probabile Villa La Magia dato l’interesse che il comparto economico caratterizzante il territorio comunale poteva avere. Così scrive Andrea Balli sul suo blog (3 luglio 2009).
E dalla decisione dell’amministrazione ecco comparire tutti i buchi nell’acqua di una gestione fallimentare. Intanto è chiaro che l’accordo con Uniser non porta da nessunissima parte e non dà alcun beneficio a Quarrata: i pistoiesi sono troppo interessati a se stessi per pensare a soluzioni alternative e vantaggiose per loro conterranei considerati piuttosto marginali. Un ampio e approfondito discorso meriterebbe l’analisi dei soggetti che hanno dato vita all’Uniser (Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Provincia di Pistoia, Comune di Pistoia, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Ansaldobreda Spa, Assindustria, Università di Firenze: Quarrata vi compare come ultima della classe), tutti bene orientati ad altro più che a pensare di condividere il proprio utile (perfino i corsi di laurea poco hanno a che vedere con la realtà economica quarratina; vedi: http://www.uniser-pistoia.com/uniser3/index.php).
Intanto Quarrata ha speso 50mila euro praticamente per nulla. Ma mentre SSG lamenta questa perdita, niente dice del Nazionale a rimessa per 5mila euro al mese (non si vogliono vedere falle da 60mila euro l’anno): ma nel contempo il sindaco della provvidenza, piangendo miseria per i servizi istituzionali, continua nella politica degli sprechi e, pur intendendo mantenere inalterati servizi come la scuola e il sociale, non dà una palanca ai bisognosi e ai sofferenti che stendono la mano a Vincenzo Mauro (storia vecchia, questa, di cui abbiamo già parlato 20 volte senza avere mai visto una risposta da parte di nessuno dei democraticissimi amministratori).
Ma il massimo buco nell’acqua – e lo ripeteremo fino a perdere la voce – è stato e resterà l’acquisizione al patrimonio comunale della villa della Màgia, dove SSG e la sua giunta pensavano di far affluire corsi universitari, ma dove arrivano solo brigidinai e chiccai di Lamporecchio – o stranissime e costose e inutili e strampalate installazioni, arte da architetti e quindi cara alla segreteria sindacale, affidata appunto ad aspiranti architettori/architettrici, come direbbe il Vasari.
Anche qui lo abbiamo detto mille volte: l’errore lo fece Marini quel giorno in cui – quando l’amministratore delegato dell’UCLA, l’università di Los Angeles e la più grande d’America, lo cercava disperatamente per concludere una compartecipazione che avrebbe portato quattrini e posti di lavoro in loco – si rese irreperibile per un giorno intero e non rispose a nessuna chiamata sul suo cellulare. Una scelta davvero lungimirante e patriottica, anche se oggi avrebbe trovato chissà quali appoggi da parte del democratico presidente USA Barack Hussein Obama II, così caro ai francesc(hini)ani.
E come si sa i buchi nell’acqua si pagano tutti – peccato, però, che a dover pagare debba essere sempre il popolo e non questi signori amministratori che, invece di essere richiamati alle responsabilità ed essere messi alla gogna dopo avere impicciato la loro amata base elettorale, finiscono per ricevere premi venendo sistemati in organismi pubblici di nullafacenza retribuita.
Come – tanto per non restare nel vago – il buono Stefano Marini, oggi direttore delle case popolari pistoiesi (Spes: ma mancano fides e caritas) a soli 6mila euro il mese, più ovviamente lo stipendio da dipendente del Consiag…

domenica 5 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: MISTERIOSA LAGHINA.








Querciola diciassettesima tappa. Un altro dei misteri della Querciola è la cosiddetta Laghina. Pietro Metastasio avrebbe detto che è come L’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…
Anche in questo caso ci sono cartelli cadenti e… pezzi da museo (vedi il malridotto natante della foto), ma di laghine neppur l’ombra.
Più che altro a visitare la Querciola si ha l’impressione di trovarsi in un deserto abbandonato, in un’area che, in buona sostanza, non interessa a nessuno – nonostante tutte le dichiarazioni di principio. Robaccia e attrezzacci ammassati dappertutto, paccottiglia e degrado.
Eppure la Querciola è il luogo dei sogni del presidente Meoni, aspirante scrittore con il suo libro fatto di tre racconti: 1. La storia del bambino e del pesce buzzone – 2. Senza titolo perché non sono stato capace di trovarlo, per cui inizierò il racconto con una frase: ogni volta che qualcuno dice di non credere alle Fate, una Fata muore! – 2. Querciola anno 2130 (esperimenti di scrittura reperibili in: http://www.laquerciola.it/libro.asp il sito (non aggiornato) dell’area protetta.
Buone fate a tutti!
Querciola 17 continua...