
sabato 19 febbraio 2011
ROSSO DI VERGOGNA: UN ALTRO ACQUISTO DEL PARTITO DEGLI ACCATTONI

giovedì 17 febbraio 2011
Fuori dal Palazzo c’è un’altra Italia

E’ un’Italia tutt’altro che apatica e rassegnata (basta pensare all’incredibile partecipazione femminile alle manifestazioni di domenica) e resto profondamente convinto che in questa Italia largamente maggioritaria nel Paese reale quanto minoritaria nell’attuale Parlamento una voce importante possa averla quell’Italia moderata, che ha votato centrodestra, che non si rassegna a veder traditi o dimenticati i propri convincimenti e ideali.
Ci riconosciamo e intendiamo agire nell’ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra, senza alcuna ambiguità né tantomeno senza derive estremiste o sinistrorse.
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: COOP, NORMALITÀ E ANOMALIE

Con molta serenità, ma insieme con risoluta fermezza, senza tenere assolutamente conto di quanto ci venga rimproverato da commenti, peraltro anonimi e, perciò stesso, poco attendibili, in questa sede ci sentiamo di ribadire che non abbiamo motivi di pentirci di aver posto il dito su una situazione che comunque consideriamo anomala; una situazione in cui
- una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella di un consigliere comunale
- una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella del vicepresidente del consiglio comunale stesso
- una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella in cui lavora un assessore, la moglie di un assessore e la figlia di un assessore del Comune di Quarrata.
Qualsiasi altro discorso lo riteniamo perciò ininfluente e destinato a lasciare il tempo che trova; infruttuoso e solo strumentale.
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mercoledì 16 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: I BRAVI NIPOTINI DI DON STURZO E DI STALIN

Non ci interessa assolutamente quello che dichiara il Sindaco per giustificare il fatto che nel nostro Comune lavorano a ritmo sostenuto cooperative che fanno capo, in una maniera o in un’altra, a consiglieri, a vicepresidenti del Consiglio Comunale, a assessori della Giunta in carica, e nelle quali lavorano familiari di assessori della Giunta in carica.
Non ci interessa sentire sproloqui sulla legalità, inviti alla raccolta di firme per il rispetto delle regole e quant’altro di quello con cui la peggio Sindaca di Quarrata ogni mattina, alzandosi, si sciacqua la bocca.
Ci interessa invece ricordare a tutti che questa Sindaca accusò Ciottoli di fare gli affari suoi col Comune e, quando vide che non era vero, non chiese neppure scusa.
Ci interessa invece ricordare a tutti che l’Assessore Gaggioli accusò Alessandro Cialdi di parlare in Consiglio solo perché spinto a difendere interessi sotterranei di chissà quali mafie locali.
Non ci interessa nemmeno che ci venga ripetuto che nessuno viola nessuna norma mentre va avanti per questa strada: perché neppure i farisei violavano le leggi, le norme e le regole stabilite dalla sacra scrittura e dal sinedrio di Gerusalemme, eppure Cristo – di cui non crediamo che la Signora Sabrina abbia da dire nulla – si rivolse a loro chiamandoli, pur nel loro assoluto rispetto delle regole, razza di sepolcri imbiancati e vipere.
Questo ci interessa dire e ribadirlo a chiare note: non siamo contrari né alle cooperative né al lavoro che esse svolgono a favore della collettività e del mondo stesso del lavoro; e perciò, con le nostre inchieste, non vogliamo assolutamente sparare su nessuno né fare i cecchini e i terroristi in alcun modo.
Una cosa però vogliamo sottolinearla e ribadirla con assoluta chiarezza – e questo deve essere ben chiaro a tutti, di centro di destra e di si sinistra: esistono norme etiche che nessuna legge può prevedere e che deve essere la coscienza a dettare; norme che, per opportunità, per correttezza, per buongusto, per umanità e per rispetto di tutti i cittadini, nessuno può trasgredire se non vuole essere giustamente accusato di tracotanza, di superbia, di scorrettezza e di affarismo senza faccia e senza scrupoli.
Per questo, cara Sabrina, cari assessori in carica, cari consiglieri del PD, cari fiancheggiatori e sostenitori di questa Giunta, lasciateci essere disgustati di questi banchetti in cui a mangiare alla tavola comune sono solo i figli, i dipendenti, i coniugi, gli amici, i consiglieri, gli assessori stessi di questa Giunta del disastro e della vergogna.
È questo l’aspetto insopportabilmente scorretto sotto il profilo morale: ciò che fa, di questa Giunta così formalmente ineccepibile, l’esempio di quello che non deve essere un’amministrazione che dice di ispirarsi a principi etici e morali laici e cristiani ad un tempo: una serie di bravi nipotini di don Sturzo e di Stalin, che sparano addosso a quanti, non essendo come loro, fanno come loro; ma che si vestono con il vestito da prima comunione, candido e verginale, quando, dinanzi al piatto, sono loro o gente dei loro a sedersi e a saziare la propria fame.
E questo, sia chiaro una volta per tutte, non glielo lasciamo fare senza gridare tutta la nostra disgustata indignazione!
P.S. – Con questo crediamo di avere risposto anche alle osservazioni di Anna Goretti, presidente dell’Orizzonte, comparse stamattina, 16 febbraio, sul Tirreno, ma che non sembrano cogliere l’aspetto squisitamente politico della questione.
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martedì 15 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: INTELLIGENZA DA AMMINISTRATORI

Scrive l’assessore Giovannetti trionfalisticamente dopo l’esaltante (ma forse meglio esilarante) esperienza della partecipazione ai tagli e alle castrazioni del bilancio:
Si è concluso il processo di partecipazione “Contiamo tutti” e l’Amministrazione comunale di Quarrata fa il punto sull’esperienza innovativa: un primo risultato, considerata la complessità dell’argomento, con l’obiettivo proseguire in questa strada.
I cittadini si sono confrontati sul bilancio corrente, oggetto dei recenti provvedimenti del Governo resi noti a fine dicembre, che prevedono tagli sostanziali ai fondi che lo finanziano.
Leggere un bilancio di un comune non è cosa semplice e per facilitare il lavoro di discussione sono stati presi in esame quattro ambiti: i servizi alla persona, i servizi educativi, la cultura e le manifestazioni, lo sport.
In generale è emerso nei tavoli di discussione la necessità di intervenire sugli sprechi già oggetto di attenzione dell’amministrazione. In generale si tratta di un principio assolutamente condivisibile ma sono stati definiti “sprechi” anche alcune spese assolutamente legittime e ineliminabili derivanti da incarichi specifici: ad esempio la redazione del piano acustico per gli edifici scolastici, indagini geologiche, coordinamento dei lavori per la sicurezza ecc.
Di tali spese, solo una piccola parte sono “consulenze”, relative a pareri legali complessi o per prestazioni di professionisti quali l’agronomo, in quanto nessun ente delle dimensioni del Comune di Quarrata ha al suo interno professionalità in grado di fornirle.
È stata rilevata la necessità di verifica sulle certificazioni Isee che danno diritto ad agevolazioni.
Su questo tema l’Assessore al Bilancio – Dott.ssa Antonella Giovanetti dice: “In riferimento all’ISEE occorre evidenziare che, dal canto nostro, ci siamo impegnati, già dal mese di settembre 2010, con diverse riunioni con i tecnici ed è stato costituito un tavolo di lavoro con i Consiglieri Comunali interessati (sia della maggioranza che della minoranza) per studiare le modifiche e le integrazioni apportabili all’ISEE al fine di tutelare i soggetti veramente bisognosi e non i furbi. La stessa Regione Toscana ha allo studio modifiche ed integrazioni dell’ISEE che siamo in attesa di conoscere per valutare se sia il caso di recepirle o utilizzarle per arricchire le considerazioni e le modifiche già pensate. Sono inoltre allo studio le eventuali rimodulazioni degli intervalli ISEE ai quali legare percentuali di riduzione delle tariffe, cioè degli scalini che potrebbero anche divenire curve, con l’obiettivo di mantenere, per quanto possibile, inalterate le tariffe stesse. Inoltre, è necessario precisare che il controllo sugli ISEE, relativo alle dichiarazioni verificabili con le banche dati dell’ente, viene effettuato in maniera totale. Si richiede poi a campione o per la totalità, a seconda della spesa alla quale si riferiscono, il controllo della Guardia di Finanza che ha potere di indagine sulle dichiarazioni non verificabili direttamente dal Comune”.
Sempre l’Assessore ha accolto positivamente la proposta emersa dai tavoli di consentire ai cittadini di impegnarsi in lavori volontari di manutenzione di giardini e spazi pubblici.
“Confermo la volontà di questa Amministrazione”- prosegue l’Assessore Giovanetti – “di tenere conto delle azioni concrete suggerite, se risulteranno applicabili, e auspico che i cittadini rispondano più numerosi e che cresca la volontà di dar vita a un percorso costruttivo e consapevole abbandonando la logica che la ragione appartiene a chi grida più forte solo per criticare. Dimostriamo con i fatti che la partecipazione si può la realizzare davvero”.
[Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Quarrata]
Risponde Massimo Bianchi a commento sul blog di Andrea Balli:
Se qualcuno è arrivato a gridare più forte di altri è perché i cittadini non sono mai stati coinvolti e si sono sempre visti imporre scelte non condivise; chi vince le elezioni non può confondere la sovranità popolare con il comando assoluto.
Poi domando all’assessore: soddisfatta di cosa? Su oltre mille inviti alla fine hanno deciso in 40.... questo è un successo?
Perché poi si sono coinvolti questi 40 cittadini solo quando c’è stato da decidere, in modo pilatesco, dove effettuare i tagli?
I cittadini hanno da essere coinvolti sugli investimenti invece l’amministrazione comunale ha preferito impegnare le risorse del bilancio di diversi anni nel Piuss (!!!!!) senza preoccuparsi di sapere cosa al riguardo pensavano gli stessi cittadini.
In compenso nell’ultimo consiglio comunale è stata respinta una mozione delle opposizioni con la quale chiedevamo di convocare la commissione competente per predisporre la stesura del regolamento sul bilancio partecipato. Sì, cari concittadini, il Pd ha votato contro!!!! Quindi proprio da certi pulpiti una predica in tale senso non la accettiamo.
14 febbraio 2011-10:26
Scusate, ma è proprio il caso di dire che siamo dinanzi a una prova di intelligenza da veri amministratori!
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sabato 12 febbraio 2011
GIULIANO FERRARA, L’ARMA LETALE

Marco Travaglio(da “Il Fatto Quotidiano“)
UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: IL PRIVILEGIO DI ESSERE UNA COOP

E li ha sia sotto il profilo fiscale che sotto quello lavorativo – specialmente se a guidare una Giunta che dà lavoro è un’amministrazione orientata in partenza in certe direzioni cooperativistiche.
Di più questo privilegio si amplia se – come sembra nel caso in questione – all’interno di una certa realtà Coop lavorano (come si sente dire) anche un assessore della Giunta che è datrice di lavoro e (in aggiunta e sempre per quel che diffonde Radioscarpa) la moglie di un altro assessore della Giunta medesima.
Sia chiaro in partenza che non stiamo insinuando un bel niente.
Sia chiaro in partenza, invece, che il nostro beneamato Padrone-Sindaco ha il dovere sacrosanto di fare immediata chiarezza su questi aspetti, per spiegare ai suoi concittadini – che dice di amare, ma che forse prende solo in giro – come stanno realmente le cose.
Questo anche perché lancia campagne di raccolta di firme contro la corruzione.
Insomma, parliamoci chiaro, Sabrina: spiegaci se tutto questo è vero e in che termini è vero.
Perché, per dirla chiara e tonda, una cooperativa che in un trimestre prende quasi 286mila euro (e quindi, in un anno, oltre un milione, pari a oltre 2 miliardi di vecchie lire) deve essere limpida e specchiata come uno Swarovski!
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venerdì 11 febbraio 2011
Caro Berlusconi, ecco chi è il traditore

giovedì 10 febbraio 2011
IN RICORDO DEI MARTIRI DELLE FOIBE
TRECENTOMILA CONNAZIONALI COSTRETTI AD ABBANDONARE LA COSTA ORIENTALE, QUINDICIMILA GETTATI VIVI NELLE PROFONDITA’ CARSICHE…GLI ESULI DI ISTRIA E DALMAZIA SONO STATI DIMENTICATI E DISCRIMINATI PER DECENNI ANCHE IN ITALIA PER RAGIONI POLITICHE…DAL 2004 CON L’ISTITUZIONE DEL “GIORNO DEL RICORDO” E’ STATO FATTO UN PASSO VERSO LA PACIFICAZIONE NAZIONALE
Il 10 febbraio 1947, con il Trattato di Parigi, un’Italia prostrata da anni di guerra e devastata dalla lacerazione politica e civile postbellica, cedeva alla Jugoslavia Fiume, Zara, l’Istria , il Carnaro e gran parte del Carso e dell’alta valle dell’Isonzo.
Vittime di una sommaria giustizia politica e della pulizia etnica che le truppe titine avevano già sperimentato dopo l’armistizio dell’8 settembre, molti Italiani videro compromessa per sempre la possibilità di rimanere nei territori della costa Adriatica: i leoni della Serenissima, gli antichi palazzi veneziani e le maestose rovine romane di Pola e Spalato erano ormai solo un lontano ricordo di millenni di civiltà latina.
Tra l’Armistizio e la fine della Guerra, circa 300.000 nostri connazionali dovettero abbandonare, in fretta e furia, la costa orientale, e almeno 15.000, tra civili e militari, furono gettati vivi nelle profondità carsiche (le”foibe”), secondo un barbaro rito che voleva venissero legati tra di loro con un fil di ferro e che sulle loro carcasse fosse gettato un cane a dannare per l’eternità le loro anime.
Destino migliore per gli esuli sopravvissuti, purtroppo, non vi fu nemmeno in Patria.
Dimenticati, accusati di connivenza con il regime fascista, talvolta addirittura oggetto di ulteriori violenze, gli esuli di Istria e Dalmazia vissero per decenni come stranieri in patria, respinti dalla società civile, dalla politica e anche dal mondo scolastico, reo di aver lasciato nell’oblio, con la complicità di molti governi,le tragiche vicende del confine orientale, ancora oggi sconosciute alle nuove generazioni.
La legge del 30 Marzo 2004, che istituisce il “Giorno del Ricordo” e che concede un riconoscimento ai congiunti degli infoibati, è stato un passo simbolico, ma fondamentale, verso quella “pacificazione nazionale” da tempo agognata.
Consci dell’altissimo ruolo che svolge la memoria collettiva nel consolidarsi di un sentimento di Unità, ritieniamo che, proprio nell’anno del 150° anniversario della nascita dello Stato nazionale, non si possa relegare ad un mero rito il ricordo di chi è morto per un’idea di Italia in cui ci riconosciamo.
Isonzo, Piave, Fiume, Foibe, Afghanistan: in luoghi e tempi diversi qualcuno ha dato e dà la vita per una comunità che, da 2000 anni, si riconosce sotto uno stesso nome.
http://www.destradipopolo.net/
mercoledì 9 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SE RISPARMIO DEVE ESSERE, RISPARMIO SIA!

Nessuno nega che parlare della legalità faccia bene alla salute.
Ma quando le cose si ripetono – e, come potete vedere qui di séguito, le cose a Quarrata si sono ripetute – a quel punto si entra nel campo dell’inutile.
Citiamo dal comunicato ufficiale presente sul sito del Comune:
Sabato 20 novembre, invece, sempre presso la sala SottoVENTI, dalle ore 10.30, si parlerà di “Bulli allo stadio. Il gioco e la pratica sportiva per divertirsi ma anche per imparare a stare insieme”.
All’incontro, presentato da Sabrina Sergio Gori, vicepresidente di Anci Toscana e sindaco di Quarrata, saranno presenti Walter Veltroni, autore di “Quando cade l’acrobata entrano i clown” e Marisa Grasso Raciti, moglie dell’ispettore capo Filippo Raciti, il poliziotto ucciso durante gli scontri avvenuti all’esterno dello stadio di Catania nel febbraio 2007. A coordinare il dibattito sarà Fiorella Luchi, responsabile area “Sport per tutti” della Uisp Toscana.
La serata si concluderà nei locali del Centro San Lorenzo, presso la parrocchia S. Maria Assunta a Quarrata, dove si terrà un aperitivo durante il quale i ragazzi che nel 2007 parteciparono all’intitolazione dello stadio comunale all’ispettore di polizia, avranno la possibilità di incontrare di nuovo la moglie Marisa Grasso Raciti.
Alle ore 20, negli stessi locali, è in programma “A cena insieme... per parlare di legalità”. Saranno presenti Marisa Grasso Raciti e l’avvocato Giovanni Chinnici.
Questo incontro ripetuto – che il prossimo anno potrebbe ancora ripetersi perché così forse deciderà il Sindaco d’autorità, è costato 618 euro (vedere le fatture) più, forse, le spese di viaggio degli stessi ospiti.
Questa cifra non sarà esorbitante, ma, in quanto ripetuta, è senz’altro inutile.
E dinanzi alle osservazioni della Corte dei Conti, che in questi giorni risponde al Sindaco e dice che i dipendenti comunali in missione non devono utilizzare il mezzo proprio ma quelli pubblici per risparmiare, anche 618 euro possono essere tanti.
Se la cinghia va tirata, tiriamola da tutte le parti.
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martedì 8 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: CON ATTO DI UMILTA'...

Ma attenzione: quegli 11.891,80 euro che le sono toccati, sono le cifre andate in appena due mesi, novembre e dicembre 2010. E sono, comunque, un gruzzolo davvero consistente e considerevole a questi chiari di luna.
Il nostro commentatore di ieri, che ci richiamava giustamente all’attenzione e alla esatta correttezza dei nostri ragionamenti, concludeva però con queste parole:
Complimenti comunque per la segnalazione che, sebbene su una cifra più bassa di quella indicata da voi, non cambia nella sostanza “etica” della questione...
Visto che siete osservatori attenti, vi invitiamo a controllare anche i finanziamenti percepiti dall’associazione Synthesis, che è sempre riconducibile alla SIG.RA MIGLIORINI... Magari ci si avvicinerà all’ammontare che ipotizzavate nell’articolo.
A presto.
Appurato che questo è accaduto con la vicepresidente del Consiglio Comunale Sig.ra Migliorini, vi suggeriamo – e stavolta speriamo senza errori – di dare un’occhiata a quello che succede con il consigliere Nicola Magazzini e con la sua cooperativa SE.T.T., la cui pubblicità – come avevamo anche scritto su questo stesso blog – era appesa all’interno del Comune alcuni mesi fa.
Magazzini, fedele Pd della Sabrina, ha raccolto ben 15.283,24 €, pari a £ 29.592.479,1148.
E ora dite se è etico tutto quello che sta accadendo a Quarrata, nell’amministrazione del Sindaco della legalità.
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lunedì 7 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: E ‘IL SEMINATORE’ RACCOGLIE

Ci càpita sottomano, stamattina, la lista delle fatture liquidate e pagate di recente dal nostro Comune: mesi di novembre e dicembre 2010. E ci cade l’occhio su certi nomi che ricorrono più volte.
Ecco. Prendiamo un nome a caso: ‘Il seminatore’, una coop che sembra raccogliere davvero in abbondanza.
Biblicamente parlando, questo seminatore getta i suoi semi non sulla roccia e sul terreno sterile, come dice la parabola evangelica – che peraltro la Sabrina dovrebbe conoscere a menadito, visto che professa il credo della politica come servizio cristiano –, ma sul terren fertile del Comune di Quarrata.
Finora questa fortunata coop ha riscosso tranches per 11.891, 80 euro. Ma gli impegni comunali assommano – se non abbiamo sbagliato a battere le cifre – a ben 65.743,68 euro, un totale che supera i 127 milioni delle vecchie lire; più o meno 10 milioni l mese.
Ma il problema non è questo, cari lettori ed elettori.
È che la coop si identifica nella signora Alessandra Migliorini.
E la Migliorini – lo sanno tutti – è vicepresidente (e, da qualche tempo, presidente facente funzione) del Consiglio Comunale di Quarrata.
Sarà anche tutto legale, ma – parliamoci chiaro – non è per niente etico. E tra etica e legalità ce lo volete consentire che qualche piccola differenza ci sia?
Meno male, però, che il nostro è il Comune della legalità, della trasparenza e della correttezza. Eh, Sabrina…?
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domenica 6 febbraio 2011
IL PUNTO (INGANNEVOLE)

06. LA PARTECIPAZIONE DELLA GIUNTA DELLE ‘TRECCIAOLE’
Domenica 6 febbraio 2011
Razionalizzare gli sprechi, controllare a tappeto le dichiarazioni Isee, affittare strutture comunali, promuovere la cura volontaria di giardini e spazi pubblici, ridurre le pubblicazioni, razionalizzare il trasporto scolastico. Tante le proposte emerse dai cittadini per arginare nel bilancio 2011 i 650mila euro di tagli imposti dal governo. Una però è risultata imprescindibile: i servizi sociali non si toccano. Così Marta Quilici sul Tirreno di oggi, 6 febbraio.
Ma la sostanza non cambia: il percorso partecipativo del peggio Sindaco di Quarrata è stato e resta un flop condiviso da un’infima rappresentanza della popolazione di una città che ha buttato via una decina e passa di milioni delle vecchie lire (7-8mila euro) per arrivare ad avere delle risposte sostanzialmente insignificanti: come lo sono quelle di pochi su una massa infinita di elettori.
Sarebbe interessante, a questo proposito, sapere cosa ne penserebbe la Signora Sabrina di una Giunta scelta, per la sua città-posto in cui si vive bene, dallo stesso numero di persone (più o meno una cinquantina) che le hanno votato questa forma di partecipazione del menga.
Sarebbe contenta la Sabrina se in 50 decidessero di dimissionarla, mandarla a casa a calci – lei e i suoi nanetti – e sistemare sul trono altra gente più brava di lei e meno supponente?
Dato per scontato un chiaro no della Sabrina, ci dobbiamo porre di nuovo delle domande di buon senso:
- chi crede di prendere in giro il Sindaco con questi suoi marchingegni?
- come si permette di rivolgersi alla sua gente con queste furberie da quattro soldi?
- perché pensa che noi possiamo ascoltare – senza scoppiare a ridere – certe esternazioni di un assessore come la Giovannetti che è – evidentemente – lì solo perché prona al Sindaco e succuba dello stesso?
«L’assessore Giovannetti ha annunciato l’intenzione di estendere il percorso in futuro anche su altri ambiti, ma ha difeso il percorso come alternativa alle assemblee pubbliche “in cui ha voce solo chi grida più forte e chi si autoproclama fautore della partecipazione. Noi volevamo sentire la gente comune”»: per chi non lo avesse capito questo significa che la Giunta non ha intenzione di ascoltare nessuno se non chi le garantisce il consenso, pilotato o meno, ma solo consenso.
La Sabrina ha paura della gente: lo si vede da come non la riceve, da come non la ascolta, da come non si mette a sua disposizione.
Torna dunque a pennello quanto dichiarava due sere fa l’ex-assessore Burchietti nello spazio dell’Agorà: che questa Giunta non ha niente di democratico, che non vuol saperne di confrontarsi con la gente, che non ha mai avuto intenzione di presentarsi alle assemblee, ma predilige l’applauso guidato dall’alto con forme – come queste della partecipazione dell’ultim’ora – con cui darla a bere al popolo; che non essendo scemo, non ci crede e non si presenta alla chiamata.
Per concludere, questa non è una Giunta.
Assomiglia di più a un gruppo di comari a veglia da una padrona di casa che detta le regole a cui gli invitati obbediscono mentre chiacchierano e continuano – come le trecciaiole della Covizzoli – a intrecciare fili di paglia per i cappelli di Firenze.
Sennò non saranno mai più invitate a casa della padrona…
Buona domenica democratica!
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sabato 5 febbraio 2011
Luca, se te ne vai via, non tradisci noi, tradisci te stesso

A Bastia Umbra, declamavi il nostro “Manifesto per l’Italia”, Ti commuovevi, veramente, narrando un Paese che non c’è e che vorremmo ci fosse, innanzitutto, per quegli straordinari giovani di “Generazione Futuro”, la nostra avanguardia, che ci credono e che meritano che un’altra Italia sia consegnata nelle loro mani. Ora, Te lo scrivo chiaro e tondo, c’è qualcosa che non vorrei che accadesse. Non vorrei che Tu, tra qualche tempo Ti dimettessi, lasciando la politica e il Tuo posto a un deputato del Pdl. In silenzio. Poi, magari, dopo qualche mese ottenessi qualche incarico teatrale o culturale e un ricco contratto per la Tua “Casanova Entertainment”. Tu questo, Luca, non lo puoi fare, Tu non sei uno Scilipoti qualunque. Tu sai bene, cosa dice, nel “Gattopardo” il Principe di Salina: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Quel modo di leggere il mondo è di una volgare furbizia. E Tu con quella furbizia non hai nulla da spartire.
venerdì 4 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: AGORÀ, VERA PARTECIPAZIONE ED ‘ERETICI’ DOC

Come essere un pugno d’uomini e come fare il pieno. Ma soprattutto come poter ascoltare una lucida radiografia della condizione – miserrima in realtà – della politica quarratina.
E per fare questo c’è voluto l’intervento di un eretico: quel Franco Burchietti, ex-assessore al bilancio, che la politica malata della Sabrina e dei suoi seguaci ha opportunamente – dal suo punto di vista completamente cecato – allontanato dalla cosa pubblica, rendendo ogni propria azione ancor più misera perché meno ricca di un vitale apporto di idee imperniato su una apertura e un confronto totali o, come si direbbe con una pessima espressione pseudodisinvolta, a 360 gradi quale quella di Burchietti.
Come fare il pieno, dicevamo. La saletta della Civetta non poteva contenere più gente. E in mezzo al pubblico, oltre a iscritti e simpatizzanti dell’Agorà, oltre a Daniele Manetti, rappresentante della partecipazione e responsabile di Legambiente e del Comitato Olmi-Vignole, c’erano tutti i partiti locali. Tutti tranne uno: il Pd. Ma a Quarrata esiste un Pd? O c’è – come più volte abbiamo sostenuto anche noi con sarcastica ironia – solo il partito della Sabrina, che potremmo anche riscrivere con questo acrònimo: P(artito) D(ellaSabrina)?
Se non fosse stato evidente prima, lo è diventato da dopo che Burchietti, a ruota libera e con estrema limpidezza e libertà della parola, ha fatto la radiografia dell’amministrazione sabriniana, un vero e proprio érpice che ha spianato il futuro della città, ma solo per seminarci del sale.
Scarso interesse per la gente, scarsa apertura alla vera partecipazione, scarsa voglia di affrontare i veri problemi della popolazione, nessuna propensione a discutere non solo con gli elettori, ma anche con gli altri partiti, presenti e/o non presenti in consiglio: è questa la situazione che si è andata delineando, di Quarrata e della sua giunta, dalle parole di Burchietti, il cui intervento è venuto a suggello delle parole del relatore ufficiale Mauro Galligani, che aveva illustrato il valore e la funzione di un bilancio di ente pubblico, e di quelle di Alessandro Cialdi (Udc), che riferiva con l’esperienza del consigliere comunale di opposizione e, quindi, con tutte le difficoltà che caratterizzano la vita di un oppositore.
Il condensato, la somma del discorso di Burchietti, si possono riassumere in questa constatazione: la partecipazione raffazzonata della Sabrina, messa insieme in poche ore e cucinata in un fascicolo di 140 pagine circa, tra l’altro distribuite ai consiglieri ad appena un giorno di distanza dal dibattito in consiglio comunale, «non è democrazia, ma solo falsificazione del consenso della gente nei confronti delle scelte già fatte dall’amministrazione». Una cosa squallida e miserevole, quindi.
Fra parentesi, questa bella ‘esperienza sabriniana’ (e sia chiaro che questa è una battuta all’acido muriatico) è costata ai quarratini più di 6mila euro di Sociolab (i coordinatori dei tavoli della Màgia) e altri 800 euro di catering, per la cena alla sessantina dei cittadini che hanno partecipato ai dibattiti. E questa non è una vera oscenità e un inutile sperpero di denaro pubblico?
Renata Fabbri aveva fatto gli onori di casa e – con il suo solito piglio pratico – ha saputo distribuire e regolare i vari interventi, ordinati e chiari, provenienti da varie aree: dall’Idv (Pagliaro), a CittàPerTe (Bagattini), al Sel (Di Vincenzo e poi Musumeci), al Pdl nella persona del suo consigliere provinciale Guglielmo Bonacchi, ad alcuni del pubblico, fra cui Ivano Bechini, politico ma non di Quarrata.
Di fatto l’incontro di ieri sera – che in parte è servito anche in preparazione dell’assemblea di stasera, convocata al Polo Tecnologico dal sindaco democratico Sergio Gori per informare il popolo circa i tagli di bilancio, a corollario della partecipazione alla Màgia – è stato un vero e proprio successo: e sotto ogni profilo.
Un successo che ha fornito la prova di tutta l’inconsistenza e la fragilità della giunta quarratina e dei suoi uomini, sindaco in testa; che ha messo in luce come il potere tenda, nel suo spasmodico desiderio di autoconservazione, autoaffermazione e autopropagazione, a spazzar via dal proprio cammino, strumentalmente, gli uomini (o almeno certi uomini) che, con la loro capacità di riflettere, possono risultare particolarmente pericolosi e inadatti agli scopi di chi, pur partendo all’assunto che la politica è un servizio rivolto agli altri (anche di stampo cristiano…), finisce per restringerne le prospettive fino a farlo diventare un auto-servizio finalizzato alle ambizioni e agli scopi personali di uno solo – nella fattispecie il sindaco Sabrina Sergio Gori.
Per metterla in battuta – ma sapete bene che le battute delineano sempre grandi e problematiche realtà –, ieri sera nell’area dell’Agorà c’era tanta allegria e voglia di azione, di limpidezza e di riscatto, quanto grigiore e polvere stalinista deve esserci nelle soffocate riunioni smorte del Pd della Sabrina: dove tutto è unanimismo compatto e monolitico, senza aria e senza libera circolazione di idee, alla fine avallato dal sigillo della Benigni. Insomma un Pd che a Quarrata è come l’isola di Peter Pan: il Pd che non c’è.
Ma perché la Sabrina non è una vera Pd.
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giovedì 3 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SIA FATTA CHIAREZZA

Non c’è che dire. Per un’amministrazione che si vanta di essere la Giovanna d’Arco della legalità e che sbandiera, ogni dì, di essere capace di tenere tutto sotto controllo; ma soprattutto per un assessore indefesso come Gaggioli, il Signor Edilizia, arrivare in Consiglio e trovarsi dinanzi una bella casetta a due piani costruita a fianco dell’Ombrone, in una zona in cui ci dovrà esserci la cassa della Querciola-B1, deve essere un notevole colpo di fortuna. Di quelli che fanno dire – certo con un francesismo azzeccato, anche se non troppo fine – che culo!
Così Sindaco e accòliti, dinanzi alla casa fantasma che non esiste sulla carta da nessuna parte, sono rimasti senza fiato quando prima Bianchi (Fli) e poi Cialdi (Udc) li hanno messi tutti con le spalle al muro chiedendo spiegazioni, che la maggioranza non ha saputo né potuto dare.
È arrivato il momento di fare chiarezza, Assessore Gaggioli.
E di farla una volta per tutte secondo la proposta che Massimo Bianchi aveva fatto ai tempi dei tempi: inforcare il caval di san Francesco (cioè i propri piedini) e fare un bel tour sugli argini dei fiumi di Quarrata.
Se ne vedranno delle belle e si potrà anche decidere se ci sono o no responsabilità politiche (se non addirittura altre) da parte della maggioranza che governa (male) da più di 20 anni.
È giusto che sia così. Anzi, deve essere così.
Perché la legalità non può limitarsi a solo un minuto di silenzio per Raciti e a una intera vita di silenzio per le schifezze che impestano il nostro territorio!
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mercoledì 2 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SFIDUCIATA DAI SUOI PD!

Stamattina Marta Quilici scrive questo sul Tirreno:
Bilancio partecipativo
Il Pd dice no al regolamento
E chiede di estendere
il percorso agli investimenti
QUARRATA. Nessun regolamento per il bilancio partecipato. A chiederlo erano stati tutti gli schieramenti eccetto il Pd, che infatti ha bocciato la proposta. Inoltre il Pd ha preso posizione contro la mozione presentata da Sinistra ecologia e Libertà e quest’ultima che non ha votato quella del Pd. Le forze di opposizione hanno invece appoggiato la posizione di Sel.
Pdl, Fli, Udc e Lista Città per Te hanno presentato un ordine del giorno dove si attaccava duramente il percorso partecipativo “Contiamo tutti”, accusando l’amministrazione di un uso strumentale del percorso partecipativo con il fine di «scaricare sui cittadini le responsabilità dei tagli». La proposta delle forze di opposizione era quella di redigere un regolamento sul bilancio partecipativo da approvare entro la fine del mandato Gori perché potesse poi essere utilizzato nella prossima legislatura. Senza condividere le accuse all’amministrazione, anche Sel ha presentato la proposta di redigere un regolamento. Il Pd ha però votato no ad entrambe le proposte. Per contro, ha presentato e approvato una sua mozione, in cui si sostiene il percorso partecipativo dell’amministrazione e si chiede di coinvolgere in futuro più cittadini ed estendere la partecipazione al secondo capitolo di bilancio (gli investimenti).
Non ci vuole molto a capire che, finalmente, sia pure in maniera soft, il Sindaco è stato sfiduciato dai suoi in consiglio.
Sono mesi che andiamo avanti a ripetere che Sabrina Sergio Gori è solo il Sindaco di se stessa. Ed ecco la prova: chiara, lampante, definitiva, nonostante l’appoggio di Arianna Benigni, creatura soft scelta apposta per non creare problemi.
Ma i problemi vengono anche da sé. E in questa circostanza l’amministrazione di Quarrata ha mostrato tutta la sua estrema fragilità anche sotto un altro, non secondario aspetto: l’alleanza Rif-Sel.
Musumeci è sempre stato così leale con Sindaco e Pd e Mauro così rispettoso del canone del silenzio accondiscendente, mentre ora prendono calci in faccia dai loro alleati.
Questa coalizione di sinistra somiglia all’immagine rovesciata dei cosiddetti ladri di Pisa: mentre loro litigano di giorno e vanno d’accordo di notte, Sel e Pd sembrano andare perfettamente d’accordo in ogni momento ma, quando c’è odore di elezioni, iniziano a parlare di separazione e divorzio e il Pd vuole far vedere che basta lui a tener buoni tutti. Begli alleati, no?
Se non ci fosse da tenere a bada l’opposizione, che in questo momento è bella compatta, forse ci sarebbe da vedere che la Sabrina fa fuori il povero, docile, sordomuto Mauro, come fece fuori Burchietti!
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martedì 1 febbraio 2011
Quella "destra dei valori" che sa solo balbettare...

Sono loro che dovrebbero stracciarsi le vesti in piazza, perché - lo hanno predicato fino a far sanguinare le orecchie - la destra è patriottismo, è senso dello stato e delle istituzioni. Sono loro che dovrebbero andare in televisione per difendere tutto quello che hanno difeso fino a ieri: il valore della famiglia, la convinzione che esiste il giusto e lo sbagliato, la gerarchia dei comportamenti, la lotta al "relativismo" e al principio del "faccio quello che voglio".
Sì, sono loro che dovrebbero incatenarsi di fronte ad Arcore per difendere la dignità e l'onore di una nazione. Sono loro che dovrebbero chiedere a gran voce il ritorno all'etica pubblica, al "buon esempio" da parte di chi governa, alla decenza e alla moralità.
E dunque sono loro, gli alfieri della destra maiuscola e "valoriale", che dovrebbero essere i più fieri antiberlusconiani. E invece finisce che proprio loro, antilibertari nell'anima, bacchettoni per tradizione, arrivano ad accettare qualsiasi libertinismo istituzionale. Stanno lì, a difendere l'indifendibile. Moralisti da sempre, difendono ogni immoralità pubblica.
E dunque tacciono, oppure balbettano. Stanno ancora qui a tergiversare, a pontificare di centrodestra come se fosse una scatola vuota, con su il timbro di B.