sabato 31 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: BARTOLONI, UN SILENZIO INAMMISSIBILE


COMUNICATO STAMPA
DEI COMMISSARI
DELLA COMMISIONE URBANISTICA


Restiamo sbalorditi di fronte al silenzio del Sindaco Sergio Gori sull’arresto di Riccardo Bartoloni, l’architetto coinvolto nello scandalo edilizio fiorentino denominato “mani sulla città”, che è uno dei professionisti che ha redatto il regolamento urbanistico di Quarrata, (già approvato dal Consiglio Comunale), e il regolamento edilizio che deve essere ancora approvato per un compenso di svariate decine di migliaia di euro.
Fermo restando che la questione giudiziaria spetta soltanto alla magistratura e che chiunque è innocente fino al terzo grado di giudizio, c’è però la questione politica alla quale questa Amministrazione non può e non deve sottrarsi.
Come non si è sottratto il Sindaco di Campi Bisenzio, che ha immediatamente revocato un incarico professionale all’architetto Bartoloni (che attualmente si trova agli arresti domiciliari), riguardante una “variante del Piano Urbanistico” (e una variante ha sicuramente meno impatto sul territorio rispetto a un regolamento urbanistico o edilizio!). Vorremmo che il primo cittadino si assumesse la responsabilità di intervenire nel merito politico della questione in nome e per conto della trasparenza verso i cittadini e nel rispetto della legalità, visto che in questi giorni di quest’ultima ne sta masticando molta… noi vorremmo che la legalità fosse comprovata con i fatti e non limitandosi a delle iniziative, seppure utili, di facciata.
Se invece il Sindaco ha deciso fare finta di niente e continuare ad avvalersi delle prestazioni professionali dell’architetto Bartoloni lo dica pubblicamente e se ne assuma le responsabilità con tutte le conseguenze che potrebbero verificarsi, evitando magari, all’ultimo momento, di scaricare le proprie responsabilità su qualche dipendente comunale ai quali dobbiamo, Sindaco in testa, garantire la serenità per il lavoro che stanno svolgendo; serenità che in un momento delicato come questo può non essere facile da trovare.
Ci appelliamo inoltre al presidente del Consiglio Comunale, Massimo Sauleo, per chiedergli, che in attesa di ulteriori sviluppi, venga rimandata l’approvazione del regolamento edilizio, proprio per poter permettere da parte del Consiglio Comunale una scelta più serena e più consapevole nell’interesse di tutti i cittadini, tenuto conto infatti della grande importanza che ha il regolamento edilizio per lo sviluppo della nostra Città.
In materie come quella urbanistica ed edilizia andrebbe posta da parte dell’Amministrazione molta più attenzione e coinvolto maggiormente sia il Consiglio Comunale sia i cittadini, altrimenti altro non potrà che ripetersi quanto è accaduto, ovvero adottare un regolamento urbanistico come quello adottato lo scorso anno a Quarrata, il quale altro non è che uno strumento utile a pochi contro l’interesse dei tanti e la dimostrazione di quanto affermato sono la quasi totalità delle concessioni edilizie non ritirate, con la conseguenza che ad oggi al Comune di Quarrata mancano oltre un milione di euro di introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione e di cui la crisi economica non è la sola e unica responsabile.
Mario Niccolai-Massimo Bianchi – PDL
Alessandro Cialdi – UDC
Gabriele Pratesi – Lista civica «Città per te»

Il documento congiunto dei commissari della commissione urbanistica del Comune di Quarrata – uomini che peraltro rappresentano l’opposizione al completo, cioè il 60% degli elettori – pone il dito nella piaga di un comportamento del Sindaco che appare quantomeno inammissibile.
Mentre in un frangente di tal gravità tutti prendono le distanze non tanto per colpevolismo, quanto per prudenza, da chi in questo momento è agli arresti; la Signora di Quarrata, posto in cui si vive bene, la padrona di una villa medicea, sull’affaire Bartoloni non fiata, non si esprime, non interviene – della serie: peggio di così non è possibile – e mostra un disprezzo delle regole del vivere civile e del rispetto dei suoi elettori, che non ha pari, senz’altro degno di un severissimo giudizio morale.
Tutto questo la Signora Sabrina lo fa nell’istante stesso in cui sembra voler accreditare di vivere, in prima persona, come impegnata testimone, il “suo” secondo meeting della legalità, in nome di Falcone, Borsellino e di latri, e dei loro irrinunciabili ideali morali e civili.
A rincalzo dell’esecrabile silenzio del Primo Cittadino, ecco il trionfalismo dell’assessore Gaggioli che presenta a rulli di tamburo il regolamento edilizio figlio delle scelte dell’amministrazione e del suo massimo collaboratore, Bartoloni appunto.
  • Se «il Sindaco ha deciso fare finta di niente e continuare ad avvalersi delle prestazioni professionali dell’architetto Bartoloni lo dica pubblicamente e se ne assuma le responsabilità».
  • Se la sinistra intende governare Quarrata in questo modo e i Quarratini lo permettono, allora per questa città non c’è speranza.
Rifletta molto attentamente anche “Sinistra e Libertà”, che si appresta a verificare percorsi e programmi condivisi con una Sabrina tanto autocratica e tanto autoreferenziale.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

venerdì 30 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LE CONTRADDIZIONI DEL SIGNOR SEGRETARIO GENERALE


Quarrata, 30.10.2009
Prot. N. 51537

Consigliere Mario Niccolai

p.c. Sindaco
Presidente del Consiglio Comunale
Consiglieri Comunali
Giunta Comunale

OGGETTO: ACCUSE APPARSE SUL BLOG RELATIVE ALLA STRUTTURA COMUNALE.

  1. Buongiorno, Consigliere Mario Niccolai.
  2. Certamente lei non lo sa, ma non è mia consuetudine andare a leggere gli innumerevoli blog che circolano nel mondo web: sia perché il mio lavoro e i miei impegni non mi lasciano il tempo (nonostante lei forse la pensi diversamente, in comune noi lavoriamo!), sia perché non amo lo stile qualunquista, denigratorio e – spesso – volgare e ciarlatano di molti di questi blog, i quali, invece che essere un valido strumento di comunicazione e di condivisione interpersonale, spesso si trasformano in luoghi dove si infama la gente con accuse infondate, come in una sorta di “taverna virtuale”. Non voglio certo riferirmi al suo blog – sul quale non voglio né posso esprimere alcun giudizio di merito, almeno in questa mia veste istituzionale – ma purtroppo, di questa “comunicazione­spazzatura” ne circola parecchia su internet.
  3. Tuttavia, essendomi stato segnalato qualche intervento sul suo blog concernente la figura del Segretario Generale e di altri lavoratori comunali, ho ritenuto deontologicamente doveroso constatare di persona.
  4. Ebbene, ciò che ho letto mi ha lasciato sbalordito, a causa delle offese gratuite e prive di fondamento sulla mia persona (sia nella mia veste istituzionale che in quella personale) e su vari lavoratori del Comune di Quarrata; ed ho ritenuto altrettanto doveroso dal punto di vista deontologico intervenire, per non lasciare il seppur minimo sospetto che le sue offese potessero corrispondere minimamente a verità.
  5. Una delle accuse che lei mi rivolge è particolarmente grave anche dal punto di vista penale, oltre che sotto il profilo della lesione all’immagine e dell’offesa alla mia moralità (e la sfido a citare anche un solo fatto concreto in cui la mia moralità professionale possa essere venuta meno!); lei, in sostanza, asserisce che io “reclamizzo, pubblicizzo e propongo” i miei libri e “adopero il mezzo pubblico per evitare di pagare la pubblicità”; ebbene, le chiedo di spiegarmi a quali azioni di pubblicità lei si riferisca, quale mezzo pubblico avrei utilizzato per miei fini personali ottenendone un ingiusto vantaggio patrimoniale (concretizzando il reato di abuso d’ufficio, punito dall’art. 323 del codice penale con la reclusione da sei mesi a tre anni), quali spese di pubblicità avrei risparmiato approfittando del Comune. Attendo sue delucidazioni in proposito.
  6. Vede, Consigliere Niccolai, forse è proprio lo stile e l’eleganza che ci fa differenti; non basta indossare giacca e cravatta per essere eleganti; io – come è noto – non indosso normalmente alcuna cravatta e nello svolgimento del mio lavoro sono orgoglioso di non indossare giacche di alcun colore politico, ma ritengo di avere un certo stile ed una discreta e non sbandierata eleganza dal punto di vista etico, non foss’altro perché, prima di accusare la gente di fatti gravi e penalmente rilevanti, cerco di essere sicuro di quel che dico e di verificare la fondatezza della asserzioni. E soprattutto, il mio stile di etica mi impone – tutte le volte che ritengo di ravvisare reati commessi da qualcuno – di rivolgermi direttamente all’autorità giudiziaria competente e non di diffamare lanciando sassi alla pubblica opinione. In sostanza, la invito a segnalare il mio reato alla magistratura penale o, in alternativa, a correggere la sua infamante accusa con lo stesso mezzo col quale l’ha lanciata. Tertium non datur, a meno che non si voglia davvero dare l’idea che si tratti di “chiacchiere da bar”, le quali no sarebbero consentite a chi ricopre un ruolo pubblico istituzionale.
  7. Non voglio neanche entrare nel merito dei suoi denigranti e offensivi commenti a proposito della mia scrivania che – a suo dire – sarebbe priva anche di un solo foglio di carta, assolutamente spoglia come la “pista di Peretola”, lasciando intendere al pubblico che io non lavori affatto e non produca per guadagnarmi lo stipendio. A parte il fatto che ciò che lei asserisce è assolutamente falso (e di ciò possono darne conferma tutti i consiglieri e assessori, nonché tutti i cittadini e dipendenti che quotidianamente accedono al mio ufficio), credo che lei confonda operosità con confusione. Io credo che avere una scrivania ordinata sia anche indice di un certo equilibrio mentale e professionale; non amo lasciare le pratiche a giacere per mesi e, per rispetto dei miei concittadini (che sono i miei veri datori di lavoro) cerco di fare il possibile per dare risposte veloci ed eliminare le giacenze sulla scrivania, almeno quando le circostanze oggettive ed i tempi della burocrazia lo consentono. Quindi, equilibrio mentale e professionale che altri, invece, probabilmente non hanno, a prescindere dal modo (ordinato o caotico) in cui tengono la scrivania; l’equilibrio mentale lo si dimostra con le azioni concrete e non credo che l’invettiva malevola, l’offesa dissacrante o le accuse denigratorie testimonino la sussistenza di tale equilibrio.
  8. Leggo, inoltre, nel suo blog che alcuni dipendenti comunali dell’ufficio tecnico (di cui lei cita il cognome) giocherebbero allo “scaricabarile”, rimbalzando i cittadini da un ufficio all’altro, fino a farli arrivare, in taluni casi, all’ufficio del Segretario (eh si, proprio quello dalla “scrivania­Peretola”) per non concludere nulla. Leggo anche che un’altra lavoratrice del Comune viene nel suo blog accusata velatamente di ostacolare l’accesso dei cittadini a colloqui col Sindaco, quando invece la stessa svolge il suo lavoro con coscienziosità, zelo e professionalità. Ebbene, Consigliere Niccolai, non è mio compito né mia intenzione darle la “lezioncina morale o politico­istituzionale” sui diritti e doveri dei consiglieri comunali; ma lei (vista l’età e l’esperienza) dovrebbe saper bene che se si ricopre un ruolo istituzionale come il suo si ha il diritto sacrosanto di vigilare ma anche il dovere di denunciare – e nelle sedi competenti, amministrative o giudiziarie – fatti ben precisi e circostanziati. Bisogna assumersi l’onere e la responsabilità delle proprie azioni! Non credo facciano bene alle Istituzioni (nella fattispecie quelle comunali) l’invettiva, l’accusa generica resa di pubblico dominio, la creazione di un clima di sospetto pubblico e diffuso alimentando le – purtroppo già esistenti – dicerie da bar dello sport a proposito dei lavoratori comunali. Un Consigliere comunale – come e più di ogni altro normale cittadino – ha strumenti efficaci per vigilare, verificare, censurare; utilizzi lei come meglio crede questi strumenti, a seconda della sua sensibilità politica, culturale ed istituzionale. Ovviamente, lei è libero di “fare politica” come meglio le aggrada, di condurre la sua azione nei confronti dei suoi avversari politici come ritiene più opportuno; ma una cosa non posso consentirle nel mio ruolo istituzionale di Segretario Generale: che i miei collaboratori tecnici vengano coinvolti e strumentalizzati in un confronto­dibattito di natura politica; non posso permettere il “gettare fango” e creare sospetti di illiceità sopra i miei collaboratori, sopra la struttura tecnica comunale globalmente intesa. In tal caso sarebbe mio dovere intervenire – ricorrendo alle autorità competenti – per ripristinare la verità e l’oggettività dei fatti. Sono ben consapevole che né io né la mia struttura tecnica siamo perfetti: sbagliamo come sbagliano tutti gli uomini e donne, errori possono essere compiuti come per qualunque essere umano in buona fede, mancanze possono verificarsi, ma sicuramente non esiste il clima di menefreghismo ed inefficienza assoluti che dal suo blog sembrerebbe emergere, non so se in buona o cattiva fede.
  9. Anzi, posso confermarle che molti suoi colleghi Consiglieri ed in più occasioni sia ufficiali che informali hanno espresso vivo apprezzamento e sincera stima per la struttura nel suo complesso e per singoli lavoratori e servizi; e ciò da parte di Consiglieri di ogni schieramento, sia di maggioranza che di minoranza. Da parte di nessuno – a parte lei – mi sono pervenute, invece, accuse generiche e vaghe, che offendono ed umiliano i lavoratori; pervengono solo – e correttamente! – richieste di chiarimenti precise e circostanziate su singoli episodi o pratiche e per ben precisi dipendenti, chiedendomi di chiarire o di intervenire.
  10. Già altre volte, Consigliere Niccolai, sono stato costretto ad intervenire per tutelare la dignità professionale e morale mia e dei miei collaboratori a fronte di sue dichiarazioni o prese di posizione lesive dell’onore dei lavoratori comunali; purtroppo, devo constatare che, dopo un periodo di relativo ripristino delle regole e di rispetto dei lavoratori comunali, l’azione denigratoria e di avvelenamento sta riprendendo il suo corso.
  11. Ed allora – e mi scusi la fermezza – devo comunicarle che, qualora l’onorabilità e la dignità mia e dei lavoratori comunali dovesse essere ancora infamata ed infangata con accuse generiche ed invettive infondate, non ricorrerò nuovamente all’invito per lettera ma mi troverò costretto a risolvere la questione nelle aule del Tribunale, come si conviene a cittadini e lavoratori seri e sicuri (pur consci delle proprie debolezze e manchevolezze umane) di agire in perfetta buona fede per il bene della collettività quarratina.
  12. Invio la presente, per conoscenza, anche agli altri destinatari perché ritengo mio dovere fare in modo che la difesa dei lavoratori onesti della struttura comunale venga resa nota a tutti i soggetti istituzionali dell’Ente, ognuno dei quali potrà, così, formulare le considerazioni ed assumere le posizioni che ritiene più opportune, sentendo le classiche “due campane”.
  13. Saluti sinceri.
Il Segretario Generale
Dr. Giuseppe Aronica

E RISPOSTA…

  1. Buongiorno, Segretario Generale del Comune di Quarrata Giuseppe Aronica.
  2. No: noi non lo sappiamo che lei non è uso andare a leggere gli innumerevoli blog che circolano nel mondo web, perché oberato di impegni e di lavoro; ma la ringraziamo assai di avercelo reso noto con una chiarezza supportata dalla rassicurante asserzione che in comune “voi lavorate” – quasi come se non faceste il puro obbligo del vostro dovere, ma foste (come dire?) dei benemeriti dell’umanità alla quale concedete le vostre auguste presenza ed opera, per ciò meritando la canonizzazione. E tuttavia siamo assolutamente confortati dal fatto che lei si affretti a negare – sùbito dopo aver parlato di blog-spazzatura – che noi facciamo parte di quei «luoghi dove si infama la gente con accuse infondate, come in una sorta di ‘taverna virtuale’» sostenendo (sue testuali parole) «Non voglio certo riferirmi al suo blog – sul quale non voglio né posso esprimere alcun giudizio di merito (ndr: e perché mai?), almeno in questa mia veste istituzionale». Alla prossima ci usi la cortesia di farci gentilmente sapere in che veste intende esprimersi, per chiarezza delle reciproche posizioni. Ad ogni modo, date queste premesse, per così dire ‘scriminanti’ e salvifiche, nella sua veste istituzionale lei non si avvede di entrare immediatamente in contraddizione con quanto asserisce nel secondo capoverso: e questo – ci consenta di esprimere una libera opinione ex art. 21 della Costituzione – non è in perfetta sintonia con le sue analisi pseudogiuridiche se, come lei ci insegna, lo ius è, in prima istanza, pura logica sia in sede di deduzione che in sede di argomentazione.
  3. Apprezziamo vivamente il suo sforzo «deontologicamente doveroso» di constatare di persona cosa dicevamo, ma
  4. dunque: se noi non facciamo parte dei blog di «stile qualunquista, denigratorio e – spesso – volgare e ciarlatano» che «invece che essere un valido strumento di comunicazione e di condivisione interpersonale spesso si trasformano in luoghi dove si infama la gente con accuse infondate», com’è mai possibile che ciò che lei ha letto nel nostro blog la abbia «lasciato sbalordito, a causa delle offese gratuite e prive di fondamento sulla mia persona (sia nella mia veste istituzionale che in quella personale) e su vari lavoratori del Comune di Quarrata»? Dica, Direttore: non le sembra che ciò cada in contraddizione radicale con la sua precedente affermazione che ci “liberava dal peccato e ci rendeva sicuri da ogni turbamento”? È troppo, dunque, chiederle di serbare un assoluto rigore logico, sotto questo profilo? Ed è troppo domandarle di definirci, una volta per tutte e senza giochi di parole né ambiguità, «o no spazzatura», proponendoci, con serie e inoppugnabili argomentazioni, e non con semplici asserzioni, una lista precisa delle offese gratuite di cui la avremmo gratificata, evitando accuratamente di attribuirci il fatto specifico di averla offesa, con ciò rischiando di concretare l’ipotesi di cui all’art. 595, co. 2, c.p.? Ma andiamo oltre al capoverso
  5. ove lei scrive «lei, in sostanza, asserisce che io “reclamizzo, pubblicizzo e propongo” i miei libri e “adopero il mezzo pubblico per evitare di pagare la pubblicità”; ebbene, le chiedo di spiegarmi a quali azioni di pubblicità lei si riferisca, quale mezzo pubblico avrei utilizzato per miei fini personali ottenendone un ingiusto vantaggio patrimoniale (concretizzando il reato di abuso d’ufficio, punito dall’art. 323 del codice penale con la reclusione da sei mesi a tre anni), quali spese di pubblicità avrei risparmiato approfittando del Comune»: ehi, ehi, ehi, stop! Andiamoci piano con quel «lei, in sostanza, asserisce»; non è assolutamente automatico né scontato il saltare alle conclusioni come sta facendo lei, signor Segretario Generale Giuseppe Aronica. Se avesse adoperato – come scrive estesamente con il ben preciso fine di creare fumus persecutionis onde accreditare una sua immagine di perseguitato – mezzi pubblici per fini personali, non avremmo avuto bisogno del suo fruibile consiglio di passare il tutto all’autorità deputata: sappiamo bene cosa sia un abuso d’ufficio ex art. 323 c.p. Ma ci permetta di rilevare, nella assoluta libertà per ora ancora garantitaci dall’art. 21 della Costituzione, che non è affatto – come sostiene lei inneggiando al suo style – ‘bello’ che il Segretario Generale di Quarrata scriva libri sulla sicurezza nei cantieri degli enti pubblici e li faccia reclamizzare dalla stampa (blog di Andrea Balli: ‘servizio pubblico’, si insiste molto spesso da parte di quella parte politica di cui lei, volente o nolente, indossa comunque se non la giacca almeno il maglione-girocollo, dato che è stato scelto dal Sindaco e serve la nostra comunità in nomine Sabrinae), quando i suoi subalterni, responsabili di specifici servizi, non hanno ‘messo in sicurezza’ (orribile espressione amministrativese) più luoghi pubblici rimasti per mesi e mesi in stato di discarica: fatto, questo, da noi denunciato più volte e pubblicamente ammesso dallo stesso assessore Mazzanti attraverso TVL, se non anche altro; ignorato dall’amministrazione e da chi, come lei, aveva il non-sindacabile dovere di vigilare e adottare i provvedimenti del caso – e senza doversi scervellare, dato che certe problematiche sono espressamente previste, se non altro, dal DPR 3/57, tuttora in vigore, di cui pare, però, che codesto ufficio abbia dimenticato le tracce (o è una offesa anche scrivere questo?). Va bene essere comprensivi con chi sbaglia, ma dove va a finire la cura dell’optimus pater familias in chi sbaglia e in chi, dopo diversi fatti, diverse segnalazioni, diverse sollecitazioni, niente vede o sente e non si assume alcuna responsabilità? Perché il cittadino deve pagare la multa e la contravvenzione e il pubblico dipendente non paga mai? Le è chiara la domanda nella sua veste istituzionale di custos custodum, custode dei suoi subalterni? E possiamo serenamente passare al capoverso
  6. con il quale, Signor Segretario Generale del Comune di Quarrata Giuseppe Aronica, davvero lei supera se stesso in politezza e cultura, degne, certo, di miglior causa, e nelle quali mancano solo preziose citazioni da Armani, Rocco Barocco, Benetton e quant’altro lei desideri. Diavolo! Dalle offese di cui lei si sente vittima, e che sembrano dover essere lavate solo con il sangue, ecco che, maravigliosamente (per fare onore alla sua terra con dotta citazione tratta da Iacopo da Lentini) si passa a una lezione di stile. Lei scrive «non basta indossare giacca e cravatta per essere eleganti; io – come è noto – non indosso normalmente alcuna cravatta e nello svolgimento del mio lavoro sono orgoglioso di non indossare giacche di alcun colore politico, ma ritengo di avere un certo stile ed una discreta e non sbandierata eleganza dal punto di vista etico, non foss’altro perché, prima di accusare la gente di fatti gravi e penalmente rilevanti (ndr: scusi ma… chi lo ha fatto?), cerco di essere sicuro di quel che dico e di verificare la fondatezza delle asserzioni». Oh, stupore! Restiamo a bocca aperta dopo sì luculenta metaforica allegoria! Lo sappiamo anche noi che l’abito non fa il monaco; ma è ancor vero che un monaco senza l’abito non è monaco. Lei confonde i termini della questione perché, còlto sul punctum dolens, ha palesato (trendy!) la reazione di chi, sotto il trapano del dentista schizza sulla poltrona quando la mola, che gira vorticosamente, sfiora una microscopica terminazione nervosa scoperta (non siamo bravi anche noi a scrivere metaforiche allegorie?). Lei sbaglia – e chiama accusa perché questo è il suo interesse – una semplice, se pur fastidiosissima, osservazione sulla inopportunità di scrivere interi trattati di giurisperizia smentiti, nei fatti, dall’incuria nell’osservare il terreno intorno ai propri piedi. Con un’altra luculenta allegorica metafora, potremmo quasi dire che la sua figura di Direttore dell’intera struttura amministrativa comunale ci appare debole come fragile ci apparirebbe la figura di un venditore di bidoni-aspiratutto che abbia la sua casa piena di polvere, sabbia, terra nonché peli di cane e di gatto ed infiniti eserciti di invisibili àcari: e veda bene di non offendersi anche di questo che è un semplice esempio di carattere icastico (cioè una immagine) per indicare una posizione sostanzialmente poco robusta e sostenibile; è una pura espressione di opinione, anche se può non piacerle. Sul punto di vista che la sua etica le impone di rivolgersi all’autorità giudiziaria ogni volta che intravede o ravvisi «reati commessi da qualcuno», essa resta una sua personale opinione che non ci sfiora neppure: non abbiamo mai parlato di reati, perciò ogni commento in merito sarebbe, oltreché del tutto improprio, assolutamente inopportuno: non ci chieda di essere segnalato alla magistratura, né tantomeno di correggere – come lei scrive – la nostra «infamante accusa», perché questa è una sua pia impressione destituita di ogni ragionevole e logico fondamento. Quanto poi al successivo paragrafo
  7. ove lei parla di «denigranti e offensivi commenti» a proposito della sua scrivania «spoglia come la “pista di Peretola”», suvvia, cerchi di saper sorridere e mostri, santo diavolone (ancora in onore alla sua terra e al Verga), un po’ di senso dell’umorismo! Al paragrafo 6 lei strilla affermando che «nello svolgimento del mio lavoro sono orgoglioso di non indossare giacche di alcun colore politico», mentre qua ci cade nel vizio tipico di certa parte politica che ha fatto della serietà una vera e propria seriosità impiombata persino presa di mira dai libri di Guareschi? Vuole confondersi, solo per una innocente e graffiante battuta, con la schiera indistinta di quelli che venivano definiti diversi perché di fatto erano trinariciuti? Impari a ridere, Dottore carissimo! Vuole farci credere che a lei non piace il comico e quanto può derivarne di bene anche in relazione al famoso modo di dire ridete e starete sani? Via… siamo uomini di mondo… abbiamo fatto – come il grande Totò – il militare a Cuneo! E poi, se come lei dice, la pista di Peretola indica ordine mentale, complimenti, allora, a lei che riesce – pur con tante preoccupazioni per la testa – a tenere la sua scrivania liscia e rasata come le gote bianco-vermiglie di Angelica principessa del Catai nell’Orlando furioso! Ma ci chiarisca, piuttosto, questo concetto: se i nostri sono «denigranti e offensivi commenti», di quale schiera di blog facciamo parte, di quelli ON oppure di quelli OFF? A tratti, purtroppo, non abbiamo ben chiaro se lei abbia ben chiaro il concetto di coerenza e coesione logica; cosa che accade anche al punto
  8. quando lei parla e ci accusa di accusare «alcuni dipendenti comunali dell’ufficio tecnico» perché «giocherebbero allo “scaricabarile”, rimbalzando i cittadini da un ufficio all’altro, fino a farli arrivare, in taluni casi, all’ufficio del Segretario». Vede, egregio Segretario Generale nonché Direttore Giuseppe Aronica? Questo non lo diciamo noi e lei – non molto lucido sotto il profilo argomentativo (ma la capiamo e… la perdoniamo: è troppo teso) – attribuisce a noi quello che in realtà hanno detto i genitori della scuola elementare di Catena direttamente sul pezzo maneggiato da Giancarlo Zampini su La Nazione del 24 ottobre. Se vuole, possiamo fornirle l’immagine del testo, così potrà esercitarsi a leggerlo con la dovuta attenzione. Quanto poi al passaggio «Leggo anche che un’altra lavoratrice del Comune viene nel suo blog accusata velatamente di ostacolare l’accesso dei cittadini a colloqui col Sindaco, quando invece la stessa svolge il suo lavoro con coscienziosità, zelo e professionalità», mi permetta di non pensarla affatto come lei che – senz’altro impegnatissimo a seguire il suo ininterrotto lavoro e i suoi infiniti impegni professionali – non potrà certo controllare step by step l’opera di un singolo: ed è notorio, egregio Segretario, che il nostro Sindaco è il più lungo della Provincia (sembra messo peggio di un ministro, a sentir parlare del suo insostenibile ritmo di impegni, poverina!) a ricevere i cittadini che lo hanno eletto; per cui, lei che è uomo non-di-parte, ci lasci anche pensare un po’ male alla Andreotti: tanto il peccato lo facciamo noi – come diceva il vecchio –, ma spesso ci si picchia. Procedendo ancora, ecco una cosa che ci piace molto e che condividiamo pienamente: «Bisogna assumersi l’onere e la responsabilità delle proprie azioni!». E a tal proposito voglia gentilmente risponderci su quali provvedimenti ha in animo di assumere sul fatto che l’architetto Bellomo ha lasciato incancrenire diverse discariche sul suolo pubblico; e su quali intende assumere riguardo alla circostanza che il quadro elettrico di Something happened non è assolutamente a norma di sicurezza pur essendo su un cantiere comunale (non ha scritto un manuale su questo?); e su quali ancora per il fatto, conclamato e denunciato dal nostro blog, che il depuratore di Valenzatico scarichi liquami in fossi all’aria aperta: cominci ad assumersi le sue, di responsabilità, in questo senso, e a comunicarle pubblicamente, in ossequio al principio della pubblicità degli atti della Pubblica Amministrazione. Sul versante, poi, di come e in cosa e quando dobbiamo agire noi, si astenga, please, molto opportunamente, dal suggerirci le vie che, in primo luogo, in un Paese davvero democratico come quello in cui governa Obama – così caro al Sindaco e alla sua parte –, sono demandate alla pubblicità e alla stampa, della cui libera autonomia noi, con il nostro coraggio e impegno civico, crediamo di poterci sentire molto più sostenitori dei legittimi detentori di tal diritto, cioè a dire gli organi di informazione locale. Gli elogi al lavoro di molti dipendenti comunali non mancano, certo, e neanche da parte nostra: perché quello che abbiamo detto investe i nomi e i fatti ben precisi e circostanziati. È inutile, come lei sostiene al capoverso
  9. sperticarsi in lodi del loro operato; sostenere che consiglieri di ogni parte politica lo hanno riconosciuto che i dipendenti sono dei bravi lavoratori. Non è materia del contendere e non abbiamo intenzione di scendere in questo arengo a questi livelli così falsanti, depistanti e populisti, dei quali crediamo (né può impedircelo) che lei si serva per – come dire in metafora? – sobillare la plebe, subornarla e scagliarcela contro. Più vero è, se mai, che forse lei, Segretario e Direttore Generale Aronica, ha delle soglie di percezione molto più basse di quanto sia auspicabile per un Direttore Generale: ma ciò va forse compreso e scusato dato che un Segretario che svolge tale funzione, prima di essere manager, nasce come dipendente pubblico dopo avere vinto uno o due concorsi ministeriali – e, mi raccomando, non lo scambi per una nuova offesa: è solo una pura costatazione di fatto. Come lei dice nel capoverso
  10. altre volte è successo che fra noi siamo entrati in rotta di collisione. Se credeva che dopo un periodo di relativa calma il problema fosse risolto, spiace dirle che questo era solo un suo punto di vista: abbiamo molte opinioni da esternare e le esterneremo, nella più limpida chiarezza e nella più determinata e assoluta libertà – possa o non possa piacere, a lei o alla nostra Prima Cittadina. Per cui, respingendo con la massima fermezza quello che lei sottolinea al capoverso
  11. e cioè che noi infanghiamo la gente con accuse e invettive; respingendo le sue capziose, aberranti e depistanti considerazioni presentate non in forma argomentata, ma sotto specie di rispettabili – ma non in toto, né condivisibili – opinioni, ribadiamo qui il principio fondante democratico (per lo più ignorato dalla sua amministrazione comunale) che ci riteniamo liberi di osservare, vedere, criticare e stigmatizzare ciò che ci sembra che non sia in sintonia con le regole, le norme e le consuetudini del retto amministrare la cosa pubblica nell’interesse pubblico. E questo a prescindere da qualsiasi minaccia possa esserci prospettata perché siamo convinti, in assoluta buonafede, di fare un’opera doverosa e davvero meritoria a tutela e difesa dei nostri concittadini. Nel successivo punto
  12. lei spiega il perché abbia spedito la sua missiva a tutto l’universo comunale. Apprezziamo sinceramente questo suo voler estendere il dibattito oltre i confini del monologo, dato che, finora, nessuno – e lei sa cosa significa questo termine – di tanti paladini e di tanti don Chisciotte del bene e dell’interesse comune, ha mai aperto bocca e pronunciata una sillaba a risposta delle nostre domande. Come vede abbiamo almeno ottenuto un piccolissimo, ma davvero significativo risultato, che auspichiamo possa estendersi ed essere preso e sviluppato come fulgido esempio anche dagli amministratori – Sindaco in testa – i quali, pur nella tempesta di eventi preoccupanti come l’arresto dell’architetto Bartoloni, e pur sollecitati da richieste ufficiali, continuano ancora a preferire il silenzio a una di quelle assunzioni di responsabilità di cui lei si professa sostenitore. C’è da augurarsi davvero che si giunga al suono, come lei dice, delle «due campane». Anzi: ne siamo talmente convinti, che chiudiamo questo estenuante (e ci perdonino i lettori) intervento con una bella citazione nota a tutti gli anziani, ma forse non ai giovani della generazione della promozione storica di marca sinistro-berlingueriana: «Continueremo a dire quello che pensiamo nella più ampia libertà di spirito e se poi lei vorrà suonare le sue trombe, noi suoneremo le nostre campane» (suggeriamo di usare Internet, perché, come lei dice, colà si trova di tutto). E per concludere davvero,
  13. saluti sinceri a lei!

Consigliere
Mario Niccolai

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

giovedì 29 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN SINDACO E IL SUO SILENZIO


Il 26 ottobre scorso la Repubblica, giornale piuttosto caro al Sindaco di Quarrata per affinità elettive, dava la notizia dell’arresto dell’architetto Bartoloni. Ieri mattina, 28 ottobre, i due giornali di cronaca riportavano a chiare lettere il documento ufficiale di casa PDL, con cui chiedevamo al Sindaco quali fossero le sue intenzioni in merito a quel problema, che non è certo di trascurabile importanza in primo luogo per l’amministrazione di Quarrata e, in secondo, per tutta la cittadinanza, di sinistra, di centro e di destra.
In tutta onestà, ci saremmo aspettati un intervento del Sindaco al semplice scoccare della notizia: e cioè dopo l’uscita di Repubblica, e non a giorni di distanza, data la gravità dei fatti.
Un Sindaco davvero legalitario, trasparente e rispettoso delle regole del corretto amministrare, quantomeno avrebbe convocato su due piedi i capigruppo del suo consiglio e li avrebbe informati e investiti della questione. Al massimo avrebbe potuto cercare di prendere fiato e tempo – perché, è chiaro, in frangenti come questo qualsiasi posizione può risultare affrettata. Ma un Sindaco limpido avrebbe parlato, non avrebbe taciuto, su un fatto così grave, mantenendo un atteggiamento che, almeno in crosta, può sembrare perfettissimamente omertoso.
Non si addice, a un Sindaco che convoca il secondo meeting della legalità, che sposta decine di persone, che spende migliaia di euro per questo scopo; non si addice tacere su un problema così coinvolgente come l’arresto dell’architetto Bartoloni – deus ex machina dell’edilizia a Quarrata – che è finito in manette non perché ha deciso di combinare pasticci con una escort o un transex, ma perché – si è letto – in odore di aver commesso reati strettamente connessi con la materia delegàtagli anche dal Sindaco di Quarrata.
La risposta del Sindaco, che potrà esserci domattina sui quotidiani locali, è, sotto il profilo della correttezza e del rispetto della trasparenza amministrativa, inadeguata, tardiva e inefficace a impedire un severo giudizio morale nei suoi confronti.
Non essendo il PDL una forza giustizialista e colpevolista – attributi che sono purtroppo appannaggio dell’IdV di Di Pietro –, in tutta prudenza noi sospendiamo il giudizio di merito su Bartoloni e sui suoi più stretti collaboratori che hanno operato a Quarrata. Ma ciò non ci esime, sempre per avanzare con la massima cautela in un campo minato quel è quello dell’edilizia, dal credere e dal sostenere che la risposta più appropriata, in attesa che la Magistratura si esprima, sia una ed unica: cioè la sospensione del delicatissimo incarico a Bartoloni per il fatto che non è semplicemente inquisito, ma in stato di arresto.
Ancora una volta dobbiamo segnalare, ai giornali, all’opinione pubblica e a tutti i nostri concittadini, che il Primo Cittadino di Quarrata non solo non è stato all’altezza della situazione, ma ha dato pessima prova di sé quanto a rigore, trasparenza, rispetto delle regole e della meccanica del vivere civile e democratico nell’alveo della legalità così tanto retoricamente sbandierata.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

mercoledì 28 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: URBANISTICA, VIGILARE E SAPER PRENDERE LE DISTANZE


Un lettore, che preferisce non comparire, ci ha scritto:
Caro Mario, perché nei prossimi giorni non fai un post su quello che è successo a Firenze, visto che tra gli Arrestati-Indagati c’è anche un certo architetto Bartoloni, ovvero colui che insieme all’architetto Breschi (l’architetto personale di Giusti per l’Edilizia, e già questo ci deve far riflettere), hanno fatto il nostro “BELLISSIMO” Regolamento Urbanistico…? Certo è vero che non bisogna sempre pensare male, perché vedere del marcio ovunque è da individui da Centro Sociale. Però un pochino lasciamelo fare visto che tutti si lamentano che a Quarrata non si costruisce più niente, ma non perché come molti dicono “c’è la crisi!” ma perché è stato fatto un Regolamento Urbanistico ad hoc per le grandi Imprese (Giusti) vedi APD, che neanche partono... Mario, sarebbe un discorso troppo lungo che andrebbe intrapreso magari davanti ad un camino con delle frugiate e del vino novo ma volevo renderti partecipe di questo mio sfogo e confido in te nel proporci sul tuo Blog questo tema. Saluti.
La richiesta del nostro lettore deve farci riflettere sotto due aspetti:
  • il primo è che l’esercizio della cronaca e della valutazione dei fatti, in questi ultimi tempi, sembra essere diventato più una nostra prerogativa che un dovere spettante agli organi di informazione del nostro territorio (si rifletta su queste parole: Caro Mario, perché nei prossimi giorni non fai un post su quello che è successo a Firenze);
  • il secondo è che, pur senza allarmismi inutili e iniqui, è tuttavia il caso di osservare con attenzione, per le doverose decisioni, i fatti e i comportamenti di professionisti a cui la Giunta ha delegato la trattazione di temi di importanza e di rilevanza assolute per la gestione di un territorio che già si presenta molto compromesso sotto diversi profili e punti di vista.
Perciò la richiesta del nostro lettore ha avuto, con questo post, la dovuta cauta ma ferma risposta. Ecco infatti il documento pubblico congiunto inviato, in forma di comunicato-stampa, agli organi di informazione per invitarli toccare la specifica tematica ed allertare, come dovuto, Giunta e cittadini di Quarrata, pur senza nascondersi che l’amministrazione Sergio Gori, solitamente, stando ad un suo preciso cliché, il più delle volte fa finta di nulla e continua imperterrita sulla sua strada lastricata di buone intenzioni, investita come si sente dall’incrollabile idea di essere portatrice di verità dogmatiche e come tali indiscutibili.
Ecco il testo integrale del comunicato pubblicato:
Apprendiamo con preoccupazione quanto sta accadendo a Firenze riguardo lo scandalo nel campo dell’edilizia ed urbanistica, una questione nella quale, oltre a noti esponenti della società pubblica e privata fiorentina, è coinvolto l’architetto Riccardo Bartoloni il quale a Quarrata ha steso il regolamento urbanistico ed attualmente sta lavorando su quello edilizio. Partendo dal fatto che siamo garantisti, ed abbiamo fiducia nella magistratura alla quale spetta il compito di fare luce sul caso affinché siano individuate le varie responsabilità inerenti gli illeciti, chiediamo però al Sindaco, che in questa settimana è promotrice del “secondo meeting sulla legalità”, come intenda muoversi al riguardo e quali iniziative vorrà adottare a tutela dei cittadini (visto che a breve verrà adottato il regolamento edilizio il cui estensore è l’architetto Bartoloni) e per la trasparenza verso gli stessi, ma anche affinché sia garantita la serenità per gli addetti ai lavori degli uffici comunali urbanistica ed edilizia.
Mario Niccolai – commissario Fi/Pdl Commissione Urbanistica
Massimo Bianchi – commissario An/Pdl Commissione Urbanistica
Maurizio Ciottoli – capogruppo An/Pdl
Quarrata, 27 ottobre 2009.

Crediamo che questo sia un buon inizio per aprire un approfondito dibattito che non prescinda comunque da serie preoccupazioni né per noi, amministratori pubblici, né per i nostri concittadini.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

martedì 27 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: IL PAESE DEGLI ACCHIAPPACITRULLI


In generale acchiappacitrulli si nasce. Se si fa politica si può anche diventare: non è che per fare questo mestiere ci sia bisogno di avere le qualità del pittore o del poeta. Se poi una sorta di pia congrega della chiappa si organizza e riesce, in un modo o nell’altro, a diventare Giunta, allora il gioco è fatto.
Ed ecco il risultato, proprio oggi (27 ottobre) che l’Illuminata, in nome della legalità, inaugura strade, ponti e vie per mostrare la sua immagine immacolatissima.
Il Tirreno titola E gli amministratori si tagliano i rimborsi, mentre noi dovremmo credere a questa ulteriore mozzarella di bufala alla diossina di Montale, divina bontà da gustare lentamente con la verdura a km zero.
Uno zero in condotta merita invece questa Giunta arrogante, velleitaria, antidemocratica e acchiappacitrulli. E vi dimostriamo perché.
Quanto risparmieremo, alla fine della corsa, con somma gioia dell’oculatissimo professor Burchietti? Riusciranno i nostri eroi a tagliare 2000 euro in tutto un anno? E questo che razza di risparmio sarà rispetto al globale, preoccupante aumento delle spese del Settembre Quarratino (beneficiaria l’associazione Il Cipresso di cui si sente insistentemente dire che il presidente è cognato dell’assessore Dalì: 72mila euro, 140milioni di lire per una festa dell’uva) e di tutte le altre, non ultimo lo spreco per diserbare di continuo il campo antistante a quella prise de cul di Something happened; o alla spesa corrente e costante di un tecnico che viene pagato, mese a mese, per guardare il manto erboso dello stadio comunale, simbolo, per nome, della legalità e della retta amministrazione della Sabrina?
Dinanzi a questo, cosa dire? Ma c’è dell’altro. Leggiamo cosa scrive Marta Quilici: Per abbassare i costi della politica, un segno piccolo, ma significativo: la giunta comunale ha approvato con una delibera dello scorso 20 ottobre una riduzione dei rimborsi spese per gli amministratori per i viaggi istituzionali fuori dal comune. Un recente decreto ministeriale, infatti, prevede che per ogni giorno trascorso in viaggio istituzionale, per gli amministratori sia previsto un rimborso spese a forfait di 230 euro a testa. La giunta comunale, invece, ha deciso che i rimborsi siano calcolati in base all’effettiva spesa, documentata, e che comunque la cifra di 230 euro serva il tetto massimo per ogni rimborso.
Non ci vuole un’aquila per capire che, se non ci fosse stato il decreto ministeriale, la Giunta non avrebbe fatto un passo. Quanto al rimborso a piè di lista, lasciamo perdere. E questo sarebbe un passo piccolo (senz’altro), ma significativo (in cosa?).
Acchiappacitrulli, ecco cosa fa di mestiere la Giunta Sergio Gori. E chi crede ai salvataggi di queste operazioni virtuose, è un povero di spirito che va comunque perdonato per la sua cecità.
Non sono questi i risparmi; non sono queste le scelte virtuose. E la Giunta lo sa benissimo, quando non rifà una strada piena di buche; quando non dà un parcheggio alle scuole di Catena, quando mette a rischio la vita dei ragazzi della materna di Catena che escono da un budello su una curva con il pericolo reale di essere affrittellati dai tir che ormai passano in via di Seano sempre più spesso; quando lascia gli Olmi affogare di smog e di inquinamento acustico; quando nega il gas, l’acqua e le fogne ai cittadini e, al tempo stesso, spende solo 275mila euro per la Querciola.
Più seria sarebbe stata la cura che il sindaco di Montecatini, Bellandi, applicò subito al suo arrivo: sopprimere 8 cellulari “di servizio” con risparmi di migliaia di euro; o finanche il segnale lanciato da Matteo Renzi a Firenze allorquando, insiediatosi a Palazzo Vecchio, saputo che la sua poltrona nuova costava 4mila euro, decise di farla rimandare alla ditta fornitrice sostenendo che per sedere non aveva bisogno di un trono così costoso, evidente segnale di spregio nei confronti dei cittadini che pagano le tasse. Ma questo dipende dalla sensibilità personale, che c’è o non c’è. E dalla serietà della Giunta.
Di virtuosi come questi di Quarrata, con Burchietti in testa, sai quanti dovrebbero salire sul piedistallo della gogna? E forse, se esistesse la gogna, farebbero meno i ganzini con i loro pulciosi risparmi di poche centinaia di euro.

Ecco un altro bell’esempio di trasparente legalità e di rispetto dei cittadini.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

lunedì 26 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PALADINI DELLA LEGALITÀ


Fa impressione vedere, in uno stesso soggetto, tanto impegno legalitario e tanta negazione della legalità al tempo stesso.
Quarrata – questo posto in cui si vive bene secondo la ben nota definizione della Sabrina – è l'apice o meglio l’apoteosi di questa condizione binaria.
Èccone alcuni esempi per i cosiddetti negazionisti (certa sinistra, in questi ultimi tempi, arriva perfino a negare – vedi i fatti accaduti alla Sapienza di Roma – che gli ebrei siano stati massacrati nei campi di concentramento); e i negazionisti in questo campo sono coloro che, a sostegno irrazionale dalla Giunta Sergio Gori, non credono all’evidenza.
E dunque:
  1. c’è crisi, non si possono spendere quattrini, si rinuncia ai fuochi d’artificio per il Settembre Quarratino – ma si danno 72mila euro all’associazione Il Cipresso perché faccia la Festa dell’uva;
  2. non si rimettono in sesto le strade del territorio comunale, che fanno pietà – ma in compenso si chiedono 10 milioni di euro alla Regione per rifare il look all’orribile centro cittadino;
  3. non si danno 80 euro a una disabile per pagare una bolletta della luce – ma si prevede di costruire una sede della Misericordia a gratis et amore dei (meglio dare a chi già ha?);
  4. si piange che non ci sono entrate dagli oneri di urbanizzazione – ma si sbandiera di aver ricevuto il premio di 66mila euro per la solidità di bilancio in dipendenza dell’oculatezza della spesa e soprattutto dell’autonomia delle entrate (scusa, professor Burchietti che ancora non ci hai detto in cosa sei professore, ma di quali entrate si parla, visto che anche tu hai pianto l’assoluta carestia di introiti?);
  5. si parla di mettere a bando pubblico la gestione del Nazionale, perché troppo gravosa (60mila euro l’anno di deficit) – ma poi la Sabrina schizza fuori dicendo che il Nazionale va così bene che ci sono perfino avanzi di gestione dello scorso anno e possiamo campare di grasso.
Via, non è il caso di farla lunga. Bastano queste cose a cui nessuno mai rispende né controbatte? Se non bastano è la stessa cosa: qui ci fermiamo.
Volevamo parlare della legalità per far sapere a tutti quanto è legalitario questo nostro Comune guidato da questo nostro Sindaco.
Guardate la foto e diteci – lo abbiamo già scritto, ma nessuno se n’è minimamente preoccupato – se un quadro elettrico come quello del Something happened, aperto e lasciato a terra, può rispondere agli standard di legge e di sicurezza prevista per i cantieri.
Come si fa a spendere decine di migliaia di euro per il secondo meeting della legalità, se il Comune per primo, la Sabrina per prima, gli uffici comunali per primi non rispettano le più elementari norme e regole della sicurezza? Si possono definire legalitari questi signori che ogni giorno per sette giorni sorridono sui giornali e le TV locali, ma in casa propria non hanno niente che sia a posto?
Il Segretario Comunale Direttore dell’Ente ‘scrive e scrive ed ha molte altre virtù’. Produce voluminosi manuali sulla sicurezza; li reclamizza, li pubblicizza e li propone – come del resto fanno i giornalisti RAI, che scrivono i loro libri ed adoperano il mezzo pubblico per evitare di pagare la pubblicità (anche lì bell’esempio!) –, e non vede quello che ha sotto gli occhi, anche se sa usare Internet e sa leggere questo blog ogni giorno.
Vorremmo ricordare, sia al dott. Aronica (che incassa ogni anno più di 100mila euro per sorvegliare e dirigere) che alla Signora Illuminata, che le discariche rimosse di recente a spese di tutti (ed erano due!) erano state lasciate lì dal funzionario dell’ambiente Nadia Bellomo, al quale, per giustizia, si sarebbero dovute addossare le spese di rimozione con l’aggiunta dei provvedimenti disciplinari previsti per legge.
Ciò sarebbe stato vero rispetto della legalità.
E su questo dovrebbero riflettere anche gli illustrissimi Sigg.ri Prefetto e Questore.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

domenica 25 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’UOVO, LA GALLINA E IL…


Si legge, stamattina 25 ottobre 2009, sul Tirreno, la proposta di Moreno Lomi, cara all’assessore Vincenzo Mauro, di fare energia solare con pannelli fotovoltaici: 15mila metriquadri di superficie pannellata per 333 famiglie di Quarrata. Spesa: 4 milioni di euro (8 miliardi delle vecchie lire); potenza generale di impianto 999 kW (poco meno di un megawatt) che garantirebbero 3 kilowatt alle 333 famiglie pronte ad accettare la sfida.
Nell’articolo si mette in risalto che Spagna e Germania sono all’avanguardia sotto questo profilo, ma forse è il caso di sottolineare un altro aspetto non secondario: che se questo è forse vero in Spagna, dove il sole batte forte come da noi, la Germania non può essere una terra molto propensa a questa tecnologia; se mai lo è sul versante delle fonti eoliche. Scendete all’aeroporto di Francoforte-Hahn, area low cost, e viaggiate verso Wiesbaden, la capitale dell’Assia, bellissima città che farebbe invidia a qualsiasi ambientalista del mondo, e per oltre 100 km non farete altro che vedere le pale in movimento delle centrali eoliche. E nessuno si scandalizza.
Una serie di eliche come quelle – per le quali qui da noi si urla che deturpano il paesaggio – prende molto meno spazio di una pannellatura solare e produce molta più energia: è dunque, in termini economici, molto più economica ed ergonomica al tempo stesso.
Se si riflette bene sui numeri (333 famiglie soddisfatte, contro le circa 5mila famiglie quarratine) e sullo spreco di spazio (15mila metri quadrati solo per 333 famiglie), sarebbe forse più razionale pensare ad una soluzione diversa. Altro è pensare che ogni casa possa rendersi autonoma con pannellature sul proprio tetto e altro è trasformare un territorio in uno specchio solare: non c’è impatto, forse, in questo?
Ma non siamo qui per tirare sassate all’idea di Lomi. Piuttosto vogliamo riflettere – e possibilmente far riflettere – sulle idee, che noi riteniamo piuttosto peregrine, della Giunta Sergio Gori e di certi suoi assessori come, in questo caso, il buon filosofo, che vorrebbe sì vivere da buon selvaggio di Jean-Jacques Rousseau, ma che alla fine non può prescindere (e se non se ne rende conto, ha davvero dei problemi sia cognitivi che intelligenziali) né dall’auto, né dal riscaldamento, né dai beni più comuni – pur se cerca di risparmiare e di prendere il premio con il suo virtuoso virtuosismo che fa spengere le luci negli uffici pubblici del Comune.
Anche lui soffre – come le giunte post-di-tutto – di manie aziendalistico-industriali: vuole impegnare gente, comuni, regioni e mondo intero in progetti che, cerchiamo di capirci una volta per tutte, non possono competere che a grandi aziende pubbliche (l’Enel di un tempo, per esempio) o a nessun’altra realtà che si rispetti, perché affidare queste cose al privato è come dire mettiamo i rifiuti in mano al Cis, l’acqua in mano a Publiacqua e le banche in mano agli usurai (anche se, sotto molti punti di vista, sembra che tutto questo sia già una realtà…).
Il bene comune – ne siamo fermamente convinti – non si fa con il velleitarismo populista che caratterizza certe Giunte (tra cui va posta in prima linea quella di Quarrata, con i suoi progetti assurdi di balocchi e balene da 10+10 milioni di euro = 20 miliardi di lire) e certi brillanti teorici come Vincenzo Mauro, che ragionano con schemi mentali da professori di Filosofia, ma di stazza più modesta di un Cacciari; filosofi che vagheggiano ancora il ritorno ad un buon medioevo moderato fatto di francescanesimo, semplicità e cantici delle creature per un’agricoltura di sussistenza, un orto a testa in modo da vivere di verdure a km zero (magari coltivate sotto l’inceneritore di Montale).
A Vincenzo, che sembra volere tutto insieme – risparmio energetico, pulizia dell’aria, ordine della terra e ecologia pura con fiocchetto arcobaleno, senza che niente venga toccato da nessuna parte, tranne 15mila metriquadri di cellule fotovoltaiche – bisogna pure che qualcuno dica un famoso proverbio di Lagacci (terra a lui ignota della Montagna Pistoiese): non si può avere l’uovo, la gallina e il culo sano o, come diceva Aristotele (e questo Vincenzo lo sa meglio) tertium non datur, una terza soluzione non c’è.
Sia serio, dunque!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

SENZA PAROLE. LE PRIMARIE DEL PD...


Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

GRAFFI & PUNTESECCHE: IL PENTIMENTO DI MARRAZZO


Le primarie dei compagni del PD partono col piede sinistro, dopo lo scandalo che ha coinvolto il loro Governatore del Lazio.
Franceschini, con l’aria un po’ più isterica e schizzatina del solito, aveva già detto “si dimetta”.
Marrazzo lo ha fatto. Ma il problema è che se questo gesto, prima di cedere al ricatto dei carabinieri, sarebbe stato un atto di altissima civiltà civica, lo stesso, dopo che Marrazzo ha ceduto al ricatto (e, quindi, dopo che ha dato ampia prova della debolezza umana, che in primo luogo in un politico è debolezza morale), sa di accomodamento e di compromesso, più che di valorosa scelta.
Si sarebbe dimesso mai se il ricatto fosse passato del tutto inosservato e non avesse occupato tutte le prime pagine di tutti i giornali?

Questo interrogativo può sembrare una cattiveria, ma in politica la cattiveria è d’obbligo. L’essere buoni va lasciato ai compagni, specie gli ex margheritini, che in generale pregano e inquisiscono con la croce in mano e la chierica francescana in testa, seri e sicuri, sulle péste del loro famoso predecessore Torquemada.
La tragedia della attuale politica, quella post-industriale e post-dipietrica, è che alle spalle di coloro che, come dice Dante, si ‘sobbarcano’ accettando di fare i cirenei per il bene comune, sta perlopiù un solo fattore: un’ambizione personale sfrenata e l’arrivismo ad ogni costo.
Manager rampanti della politica, i più di questi epigoni della ‘peste tangentopolica’, privi di scuole di partito – e quindi del necessario tirocinio di umiltà come si fa in una professione qualsiasi – arrivano in 24 ore alla RAI, in 48 ai Comuni e alle Province, in 96 alle Regioni e in 100 al Parlamento.
Si lasciano dietro solo una strada di parole d’aria.

Ebbri e frenetici di tal ‘formula-1’, non capiscono più niente, soffrono di crisi di onnipotenza e si pentono – ma solo dopo.
E con un atto che sa di muffa e gronda sugna.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

sabato 24 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UNA RIVOLTA (DAI TONI GARBATI)


E mentre oggi, 24 ottobre, la Sabrina s’appresta a sciogliere mille palloncini in aria per salutare festosamente l’inizio del secondo meeting della legalità – una vera e propria zaffata di fumo negli occhi di chi giunge in questo posto in cui si vive bene, ma dove l’amministrazione è più retriva della destra reazionaria di pepponiana memoria – ecco una chicca che, insieme al nostro post di ieri sera, che chiedeva chiarimenti sul finanziamento massiccio della Giunta all’associazione Il Cipresso (ma tanto, appunto, nessun reazionario di Giunta oserà sfidare l’autocrazia della Signora SS dandoci una benché minima e pallida risposta, dovuta, si badi bene, per dettato di legge!), ecco una chicca che turba l’olimpico serafico cielo dell’Illuminata: Insegnanti e genitori in rivolta. “Da 20 anni aspettiamo il parcheggio” titola appunto La Nazione – anche se poi, nel corpo dell’articolo, si fa cenno a toni garbati, come per addolcire la pillola amara. Intanto però sono 150 firme.
I toni saranno anche garbati, ma la gente di Quarrata (vogliamo dire sia del centro che delle frazioni) è incazzata, perché si è rotta di chiedere e non vedere, di bussare e di non ottenere neanche il minimo indispensabile per una civile convivenza.
Il copione che viene recitato nel pezzo di G.Z. è un déja vu, una scena normale e già vista mille volte: si rimbalza la gente dal geometra Innocenti, alla geometra Baldi, all’assessore Mazzanti, qualche volta anche al Sindaco, talora anche all’architetto Nadia Bellomo e, in casi specifici, si passa anche dall’ufficio del dott. Aronica, il segretario sulla cui scrivania non c’è un foglio: è pulita come una piazza d’armi prima delle grandi manovre e si presenta come la pista di Peretola, con un solo posacenere a forma di pacchetto di sigaretta – una torre di controllo?
E di rimbalzo in rimbalzo, di porta in porta, di giorno in giorno, di battuta in battuta, di consiglio in consiglio, di faremo in faremo, di senz’altro al prossimo bilancio, di questa volta ci siamo…. la gente di Quarrata eccola qui: dileggiata, derisa, rimbalzata come le palle del biliardo contro la sponda durante una goriziana. Epilogo finale? Buttare la gente in buca per fame e per sete, per sfinimento, per depressione, per spregio delle più elementari regole della trasparenza e della correttezza, per le quali è meno peggio dire in faccia e sul muso, a chi chiede: niente parcheggi, non ve li facciamo. Almeno così non si prende in giro nessuno. Però il bilancio è sano e si prendono 66mila euro di premio, grazie al prof. Burchietti (ma cosa insegna, si potrebbe sapere, dato che è un nostro diritto?).
Quarrata è questa, cari ospiti che venite a salutare il summit della legalità! Caro Prefetto, caro Questore, cari familiari delle vittime della mafia e madri e mogli e figli di illustri personaggi che non hanno scherzato con le parole, come la Giunta di Quarrata, ma hanno pagato con la vita il marciume di un sistema che è mantenuto in piedi proprio da chi prende in giro i propri amministrati senza pensare al loro bene e al bene comune.
È bello vedere che genitori e lavoratori della scuola elementare di Catena lamentano di essere stati menati per il naso per 20 anni; leggere sul giornale che prima potevano contare su spazi privati in attesa di soluzione da parte del Comune e del Sindaco (o non è Lei che comanda tutta la baracca?) e poi leggere anche che i privati hanno chiuso tutto e hanno messo k.o. maestri e genitori.
Ma a questo punto una domanda: provate a immaginare se questo fosse capitato non a chi si trova lì solo alle 8 del mattino e alle 13, quando entrano ed escono le scuole, ma a dei residenti che, tout court, all’improvviso, grazie a provvide decisioni di sensibilissimi privati, ben assecondate da certe illuminate menti di funzionari degli uffici tecnici, non possono più vivere e godere i beni di proprietà perché è stata concessa la recinzione e l’incatenamento di piazzuole che da secoli servivano all’uso comune e per fini comuni. Che dire dinanzi a questo? Eppure è successo, anche: e non in un singolo caso e non da una singola parte, come con calma vi faremo vedere.
È un’altra delle brillanti soluzioni democratiche dell’amministrazione di Quarrata che non lavora per la legalità e per il bene comune se non organizzando meeting che si trasformano in eventi mediatici e d’immagine: dei genitori, degli alunni, dei lavoratori della scuola e, molto peggio, dei cittadini residenti, la Giunta se ne frega.
A BiancaSabry e ai suoi sette nani basta solo che la gente paghi le tasse e non fiati: a tutto il resto pensano loro, magari indebitando i Quarratini per 20 miliardi per lasciarsi alle spalle opere faraoniche, memorie di imprese eccezionali, meeting rimbombanti di squilli di trombe e rulli di tamburo – e una scia di gatti, civette, balene-cesso, scritte insulse al neon che si accendono invisibili in fondo a una valle ricordandoci, come fossero dei San Giovanni nell’Apocalisse, che Something happened, qualcosa è successo.
Al prossimo giro cosa farà la Sabrina? Resusciterà Omero perché le scriva due poemi epici dedicati solo a lei e alla sua grandeur?

Poveri noi!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

venerdì 23 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: BENVENUTA LEGALITÀ, ADESSO TI COLORIAMO!


Si apre sabato 24 ottobre – e resta aperto fino a domenica 1° novembre – il secondo meeting della legalità e cade, come si dice, a pallino. La Giunta si fa grande e sembra lavorare per l’intera umanità: ha invitato anche il Ministro Gelmini – ovviamente con un semplice telegramma, come se la Mariastella non avesse nient’altro da fare che rispondere sì al Sindaco di un posto dove si vive bene che compare per caso su Repubblica e su TG5.com e poi viene dimenticato per sempre. Magari verrà Vannino Chiti, prònubo di questa Giunta: ma lui sta a Pistoia e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo Franceschini-Bersani-Marino; quindi, come si dice qui, lui pòle, se non altro per farsi vedere dal suo scodinzolante entourage.
Il Sindaco SSG è impegnatissimo; ha da fare mille cose, in questi giorni. Non ha tempo nemmeno per respirare. Comincia colorando la legalità. Che peccato che questi post-comunisti non abbiamo un filo di originalità! Già 15 anni fa intitolavano tutto quello che veniva fatto a scuola per valorizzare il cosiddetto aspetto socio-affettivo così caro al mondo delle maestrine ciggielline, coloriamo le emozioni: loro tendono molto a colorare, magari di rosso, così non si vedono le vere magagne, le crepe e le incongruenze.
Partiremo dunque dal colorare questa legalità, ma – ne siamo certi – la Sabrina se ne guarderà bene di esporre ai suoi ammiratori, fan e sostenitori o comunque osservatori, il muro di silenzio che lei stessa ha posto fra sé e il suo Con(s)iglio Comunale (non lo ha nemmeno informato sui milioni di euro che la Regione le ha regalato così, a scialo); che ha posto fra sé e il suo popolo (ma lei fa come la Madonna: mira il suo popolo da bella signora, non scende tra la gente; la riceve dopo 20 giorni; quando ci parla non fa altro che guardare l’orologio e dà segni di impazienza – che palle chi viene a parlare dei propri problemi: io ho da fare ben altro!); e rinforza il muro di reticenza che ha costruito intorno alle proprie azioni: i suoi funzionari combinano pasticci, lasciano discariche a cielo aperto sul territorio, fanno finta di non vedere abusi e manomissioni? E chi se ne impipa? Niente richiami, niente provvedimenti, niente sanzioni (ai cittadini sì, però). La gente chiede ragione di ciò che fanno Lei e la Giunta? E nessuno risponde. Dunque che senso ha il meeting sulla legalità con tanto di illustri personaggi, se la casa che li ospita, per prima, non ha assolutamente niente di legalmente rispettoso? La legge non si rispetta a parole: fatti ci vogliono – ma qui fatti non ce ne sono proprio.
A questo proposito si leggano quattro commenti comparsi sul blog di Andrea Balli che si innestano sulla linea del 10 milioni di euro che la Sabrina ha avuto dalla Regione e su quella dei contributi alle associazioni del territorio, tra le quali una spicca di particolare rilievo. Eccoli:
  • Anonimo ha detto... Caro Andrea, per 9,675 milioni di euro che vengono dalla regione Toscana (e sono sempre soldi nostri....) servono altri 10,132 milioni di euro per realizzare la balena, la pista ciclabile, il punto informativo (!) ecc. ecc.; Bene, sono questi che mi preoccupano..... da dove usciranno? e poi: sono queste le priorità per i quarratini? siamo alle solite, Andrea; prima la visibilità (vedi la settimana della legalità, ad esempio) e poi, forse, le cose utili (depuratori, acquedotti, gas, illuminazione, strade..... ecc. ecc.). È un film già visto, purtroppo...... Alessandro Cialdi – 18 ottobre 2009 19.47.
  • Anonimo ha detto... Ho delle perplessità: con i tempi che corrono, con le reali difficoltà economiche che attanagliano le famiglie di Quarrata, con le situazioni infrastrutturali dei servizi ormai disastrose che ci circondano e che interpellano continuamente, con interventi che si trascinano da un bilancio annuale a quello successivo, come si fa a dire che queste sono le priorità? Mi pare miope continuare a correre dietro alle “opportunità” di finanziamenti se non c’è coerenza con una visione d’indirizzo d’insieme. E comunque, come mai da queste concertazioni, soprattutto su interventi che si definiscono importanti, alla fine viene estromesso chi è stato eletto dai cittadini e cioè il Consiglio Comunale? Non si può mica stracciarsi le vesti perché una maggioranza di altra sponda ci governa a Roma con atteggiamenti arroganti delegittimanti il Parlamento e poi, localmente, nel piccolo, ma nel concreto si fa egualmente con il Consiglio Comunale. Bella questa coerenza, è migliore perché di sinistra? – 18 ottobre 2009 20.00.
  • Anonimo ha detto... Il sindaco partì dicendo “niente fuochi, c’è la crisi” e ha finito con 72mila euro alla festa dell’uva. l’anno prima 25mila euro all’organizzazione della fiera. Mi sembra di aver capito tutte e due le volte al Cipresso, delegato all’organizzazione. Ma il Cipresso non è l’associazione del cognato del Dalì? Così si sente dire. E i quarratini pagano? E Rifondazione resta in questa giunta? A fare che?E la stampa sta a guardare? Ma non vi vergognate tutti? – 20 ottobre 2009 15.28.
  • gino ha detto... + 4500 per la festa di Natale per i bambini (sempre all’ass. il cipresso)! 21 ottobre 2009 1.03.
Non c’è da aggiungere tanto. Il Sindaco dovrebbe solo chiarire; anche e soprattutto riguardo agli ultimi due commenti e all’associazione Il Cipresso, beneficiaria di oltre 100mila euro.
Siamo certi che la Sabrina non risponderà a niente, perché ha una faccia sulla quale – nonostante si evidenzino spesso tutti i segni della insofferenza più infastidita – continuano a rimbalzare mattoni, foratoni, cantoni e ben altro.
Noi però, con la nostra pervicacia e la nostra assurda voglia di fare da coscienza e da grillo parlante, pur se la SSG si infastidisce, pur se la sua segretaria politika KGB si incazza (del resto anche le formiche lo fanno…) glielo chiediamo pubblicamente anche in questa occasione che ci sembra la più appropriata: Sabry, ci spieghi perché più di 100mila euro ad una associazione in odor di incompatibilità? O dobbiamo scendere in piazza con i cartelli e organizzare una contro-festa e un contromeeting per parlare della tua amministrazione? Te lo chiediamo anche nelle forme più appropriate:

Mira il tuo popolo, bella Signora,
che pien di giubilo oggi ti onora;
anch’io festevole, corro ai tuoi piè:
sii trasparente, FALLO PER TE!

Non si può essere legalitari e reticenti allo stesso tempo. Non si può non rispondere su questioni che riguardano non la vita tua privata, ma quella vita pubblica che di spendere a favore della tua comunità. La legalità si colora bene se si colora ogni giorno, non solo una settimana all’anno per costringere i giornali a parlare di noi e – purtroppo – caricando questa operazione di facciata e di immagine sulle spalle del popolo di Quarrata. Quanto ci costa tutto questo formalistico show?

Benvenuta, Legalità! Ma vieni 365 giorni all’anno: a Quarrata ce n’è proprio davvero un gran bisogno!

PS – E vorremmo che su questi temi fossero più presenti anche gli organi di informazione locale...

Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

giovedì 22 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DI CHE MORTE DOVREMO MORIRE?


Domenica scorsa, su La Nazione, Paolo Magli ci dava il buona domenica con un corsivo in cui esaminava il problema delle aziende compartecipate.
In precedenza anche noi, su questa stessa colonna – che, stando a vari commenti che ci giungono, sembra essere l’unica vera cronaca dell’area quarratina – ci eravamo occupati di questo problema. Ma per non voler fare i primi dalla classe ad ogni costo, come spesso accade oggi nel campo mediatico e dell’informazione, ce ne eravamo occupati e ne avevamo scritto dopo che Alessandro Romiti (una vedetta dei problemi della salute della Piana, un vero paladino-pioniere sotto questo profilo) ci aveva segnalato il video che invitiamo i nostri lettori a guardare dall’inizio alla fine e a meditare con grandissima attenzione e seria ponderazione: http://www.youtube.com/watch?v=tuyBfDkIpqs
Di che morte dovremo morire, allora? Senz’altro di morte politica, per le enormi responsabilità di chi dovrebbe rappresentarci e non lo fa, non solo perché le compartecipate hanno preso troppo piede, come sostiene Magli, ma anche perché i neopolitici – come avevamo scritto – sono tutti figli dell’aziendalismo più sfrenato; e non solo in virtù della febbre della finanza scaturita anche da una destra che sempre ha guardato dalla parte del profitto, ma molto più – da dopo la incredibile e triste evoluzione del partito comunista – per la febbre dell’oro che, dal governo D’Alema in poi, ha caratterizzato la sinistra in Italia, con qualche rado caso di regresso vetero allorquando l’illuminato Padoa-Schioppa ha deciso di sanare i conti pubblici tirando legnate alla gente in termini del ti-tasso-anche-l’aria-che-respiri (compresa quella degli inceneritori).
È vero, come dice Magli, che le compartecipate sono fuori-controllo: ma lo sono molto più grazie a quest’ultima mandata di baby-politici: la Fratoni o la Sabrina Sergio Gori hanno tutti i tratti caratteristici del bamboccione ottimista serafico e ispirato con sentori di Hello Kitty che s’affaccia fiduciosa al mondo e scopre che il domani è qui o che saluta le cicogne d’Italia che bombardano di neonati in un posto dove si vive bene come Quarrata. E a conferma di questo basta fare anche un semplice giro turistico su certi blog che hanno il lieve e intrigante odore di naftalina da piccole donne (anche se poi con la grinta dei mastini del KGB, ma ciò viene fuori alla distanza).
La tragedia italiana si è consumata con la riforma della legge elettorale prima, e con quella delle cariche istituzionali come il sindaco poi. Una aberrazione del genere ha permesso, a personalità come quelle della Signora Sabrina, di trovarsi a mettere le mani in pasta in un potere assoluto che può essere gestito con l’arroganza che le è propria e che lei, da santa qual è, rimprovera a Silvio, il cattivo prostatico che satireggia le donnine (esclusa Santa Rosa – non la marmellata, ovviamente).
Pensate che, con questa riforma del Sindaco-forte o Sindaco-Principe o Sindaco-padrone di una Villa Medicea, il 60% dei Quarratini sta sotto al 40% che ha vinto la seggiola di sindaco (poltrona è dir troppo, per un Sindaco della modestia della SSG).
Ciò non sarebbe successo con le vecchie norme, con quel proporzionale che dava più instabilità, ma garantiva molta più democrazia, controllo e rispetto del cittadino, che ora, invece, deve presentarsi dal Sindaco (quando lo riceve…) con il cappello in mano come un Renzo dal dottor Azzecca-garbugli.
Siamo morti di quella riforma dopo lo squartamento della prima repubblica per mano di Antonino Pietrino, il politico che non finisce un discorso di quelli che inizia e non ricorda neppure dove e quando e con chi si è laureato (buon per Donadi che ci crede). E ora moriamo per i seguaci di questo proficuo nuovo corso, tra le mani gentili di Signore che ci fanno coraggio e ci assicurano che non ci sono rischi nell’aria che respiriamo, che l’inceneritore non è pericoloso, anzi, è come un di quegli attrezzi malefici/benefici che si prendevano a nolo in farmacia un tempo: cioè un inalatore.
Il sudiciume che esce di lì? Non è sudiciume, tranquilli! È solo un concentrato di antibiotici che schianteranno tutti i germi patogeni che abbiamo addosso (mandandoci ovviamente al Creatore).

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

mercoledì 21 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN «LODO ALFANO» ANCHE PER LA SABRY?


Oggi assumiamo come post della giornata il bell’intervento di un nostro lettore, Fabrizio G., che richiama la nostra attenzione con una lunga lettera che riguarda il Piuss nel settore che investe i milioni di euro destinati alla costruzione della nuova sede della Misericordia.
Ecco il testo integrale:

Fabrizio G. ha detto... Ammiro sinceramente la schiettezza con cui vengono affrontate certe questioni. Apprezzo anche il fatto che il vostro blog possa rappresentare un utile punto di riferimento per chi, quarratino come me, voglia trovare informazioni e interpretazioni “altre” rispetto a quelle della segreteria del sindaco. Mi stupisce però che riguardo proprio al PIUSS, nei vostri approfondimenti, non una parola sia stata spesa riguardo ai quasi 2milioni e mezzo destinati alla nuova sede della Misericordia. Ve lo chiedo un po’ provocatoriamente e spero mi scuserete l’ardire, ma da quando in qua un’amministrazione pubblica ha il compito di costruire sedi specificatamente per certi enti di volontariato che, peraltro, non abbisognano certo di aiuti così ingenti visto che fatturano ogni anno milioni e milioni di euro, dato che al volontariato strettamente inteso affiancano attività lucrative o, per lo meno, di carattere prettamente commerciale (laboratori analisi, studi medici e centri fisioterapici, per non parlare dei servizi funebri)? Certo l’operazione finanziaria legata alla costruzione della nuova sede può sembrare a prima vista un’azione di carattere benefico, oltretutto se si affianca ad un’operazione analoga (sebbene di dimensioni molto più “modeste”) agita a favore della Croce Rossa locale. Ma a me qualcosa non torna:
  1. Come mai non è stato citato il possibile conflitto di interesse proprio del sindaco (sulla quale la vostra graffiante critica difficilmente si fa sfuggire qualcosa) visto che per anni è stata presidente della Venerabile?
  2. Che relazione ci può essere tra un’operazione così massiccia ed il futuro assetto dei servizi socio-sanitari una volta messa a regime la Società della Salute (detta più direttamente: se dotiamo una singola associazione in anticipo di tutti gli strumenti ed i mezzi necessari a gestire ogni tipo di servizio, non sarà poi scontato che tutto passerà di lì per la gestione del settore sociosanitario, comprese diverse milionate di euro di appalti pubblici?).
  3. Non è che anche da parte dell’opposizione c’è un timore reverenziale nei confronti di un potere lobbistico (qual è quello delle Misericordie) che la frena in ogni tipo di analisi critica nelle questioni che riguardano un potenziale bacino di voti molto utili in campagna elettorale?
  4. Non sarebbe stato più saggio secondo voi se da parte dell’amministrazione comunale ci fosse stato un impegno che potesse andare a favore non di una singola realtà del volontariato ma di tutte le associazioni locali: in altre parole, vogliamo costruire una struttura? Mettiamola a disposizione di tutti, nel tentativo anche di creare più sinergia tra le forze locali del volontariato...
Mi rendo conto della prolissità, e vi ringrazio della pazienza, dell’ascolto e delle auspicate ed attese risposte. Un abbraccio (21 ottobre 2009 0.54).

Ringraziamo il nostro lettore per l’osservazione e il rilievo che ci addebita; ma vogliamo anche tranquillizzarlo súbito che di tutto ci preoccupiamo fuorché del timore dei poteri che ci circondano. Noi poniamo davvero la salute e il benessere di Quarrata al centro della nostra attenzione: e lo facciamo senza compromessi se, come ci riconosce Fabrizio, siamo così attenti a prendere a frecciate il nostro Sindaco, così bravo a parole, così incoerente nei fatti.
La migliore dimostrazione di quanto diciamo sono i nostri martellanti post che non cessano mai di mettere l’amministrazione tra incudine e martello.
Tra questi post, come Fabrizio può vedere, c’è anche il suo contributo, che noi consideriamo essenziale e pertinentissimo. E ci auguriamo che continui a seguirci, a leggerci, a darci altri input simili a questo: equilibrato, ben calibrato e, chiaramente, mirato al bene comune di questa città che ha un Sindaco non una sola volta ma assai spesso in conflitto di interessi, ma soprattutto una Sabrina in conflitto con se stessa fra le parole che dice (o non dice: visto che non informa neppure il Consiglio Comunale dei 10 milioni avuti per il Piuss, ma si limita a spararlo sui giornali) e le azioni che pone in essere giorno per giorno a dispetto di tutto e di tutti.
E con Fabrizio ci seguano e ci leggano ancora più Quarratini di buona volontà.
Grazie a tutti i nostri lettori, di cui abbiamo sempre bisogno!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

martedì 20 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: MA QUANTO SIAMO BRAVI, MADAMA DORÈ


Quarrata Comune virtuoso. Non c’è dubbio: non si fa un lavoro perché non c’è un euro; non si riscuotono oneri di urbanizzazione e quindi non si spende una lira. Il segreto è qui. Siamo virtuosi per forza. Non ci vogliono Tremonti o Padoa-Schioppa per dirlo: basta un ragioniere di Pistoia, come una volta ripeteva Leonardo Pieraccioni.
Lo avevamo già detto nei giorni scorsi che nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, l’Italia era un Paese ricchissimo, con parità carta/oro. Ma la gente faceva la fame e la nazione era ricca proprio per questa miseria della gente.
Anche a Quarrata la gente fa la fame: ha strade da fare schifo, non ha servizi, non ha fogne, non ha metano, non ha acquedotti decenti, non ha nulla – perché le opere d’arte della Màgia non sono nulla rispetto ai bisogni elementari di una società civile. Si spende solo perché gran parte delle opere sono finanziate da fuori (Caripit, banchina di Vignole, Regione) – e proprio per questo si spende male.
Sì, la Sabrina può essere contenta di aver ricevuto questi 66mila euro di premio. Ma in cosa li spenderà? In settimane di inutili affermazioni di principio sulla legalità o farà asfaltare la strada che porta a Montemagno (costo previsto, se non andiamo errati, 60mila euro)? A proposito, ieri sera – 19 ottobre – non ha nemmeno relazionato al suo Consiglio Comunale sulla pioggia dei 10 milioni di euro spedìtigli della Regione: tanto è il suo amore eterno per la trasparenza e il rispetto delle istituzioni.
In un Comune in cui manca tutto, ecco un bell’intervento comparso sul blog di Andrea Balli e che noi riportiamo come spunto utilissimo di discussione: «Caro Andrea, per 9,675 milioni di euro che vengono dalla regione Toscana (e sono sempre soldi nostri....) servono altri 10,132 milioni di euro per realizzare la balena, la pista ciclabile, il punto informativo (!) ecc. ecc. Bene, sono questi che mi preoccupano..... da dove usciranno? E poi: sono queste le priorità per i quarratini? Siamo alle solite, Andrea; prima la visibilità (vedi la settimana della legalità, ad esempio) e poi, forse, le cose utili (depuratori, acquedotti, gas, illuminazione, strade..... ecc. ecc.). È un film già visto, purtroppo......» Alessandro Cialdi - 18 ottobre 2009 19.47.
E ora, per non essere tacciati come al solito di rompiscatole, vediamo cosa dice la voce stessa – ufficiale quindi – del Comune, riguardo ai parametri che hanno determinato la scelta del Ministero per l’attribuzione di questo premio: Il bonus che il Comune si è aggiudicato, pari a 66mila euro, è stato attribuito con decreto ministeriale ai Comuni ritenuti virtuosi sulla base di due parametri finanziari di riferimento: il grado di rigidità strutturale del bilancio e il grado di autonomia finanziaria. Così il testo licenziato dalla Sabrina e stampato dai quotidiani e da Andrea Balli.
Il grado di rigidità del bilancio e il grado di autonomia finanziaria indicano espressamente che la nostra analisi è giusta: Sabry & Burky non sono bravi perché virtuosi davvero, ma lo sono perché rigidamente non spendono un euro se non lo hanno incamerato (magari attraverso previsioni di entrate che risultano – lo hanno detto e ridetto in questi giorni – regolarmente disattese).
Sindaco Sabrina e Assessore Burchietti, Quarrata non ha alle sue spalle un percorso virtuoso e non ha i conti in regola: quello che dite sono solo amene fandonie, bufale, frottole.
Prenderete 10 milioni di euro dalla Regione per il Pius e ne impegnerete altri 10 a carico del Quarratini come vi abbiamo fatto vedere su questo stesso blog qualche giorno fa. Cioè indebiterete i Quarratini per 20 e passa anni per una balena, una piazza, una piscina e una pista ciclabile (ma per quante biciclette?).
Questi sono conti in regola, conti sensati, conti virtuosi. Del resto e delle chiacchiere, Sabrina & Burchietti, chi se ne frega? La gente di Montemagno avrà il gas o per scaldarsi dovrà correre sulle piste ciclabili? E gli Olmi potranno respirare aria più pura o dovranno contentarsi di venire a fare una doccia in bocca alla balena?
Che Dio ce la mandi buona, con la vostra virtù.
O meglio: Quarratini… in culo alla balena!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.