domenica 31 ottobre 2010

IL PUNTO (CRITICO)


43. BASTA CON LE STRONZATE!
Domenica 31 ottobre 2010

Qualcosa dobbiamo dire. Ma quando diciamo qualcosa, non intendiamo dire quello che, in area antagonista (non avversa) del Pdl, si incarna, in questo momento, in una serie infinita di emerite stronzate.
Stronzate dice Benedetti, il regionale che viene a Quarrata ieri l’altro sera, per la prima volta in vita sua, con tutto il suo staff di mummie polverose. Stronzate continua a ripetere, dall’alto del suo soglio-seggiolone – dal quale peraltro ha fatto perdere il Comune di Montecatini al Pdl per schifo degli elettori – il caro e vecchio, d’età e di politica, Alberto Lapenna che, visto da vicino, assomiglia assai a un Gheddafi della nostra realtà casalinga: tutto pieno di medaglie, di patacche, di cimeli, di nastrini; lui che da quasi 60 anni è sempre stato in prima linea in ogni stagione, con tutti i venti; che non ha quasi mai lavorato, ed è vissuto come il vischio natalizio, succhiando linfa delle piante di cui fu, era ed è parassita.
Sì. Basta con le stronzate!
E intanto personalmente rispondo alle richieste di dimissioni da parte delle mummie, chiarendo che io sono stato eletto come candidato Sindaco in una realtà di lista composita di centrodestra, ma non sotto una sigla, né sotto un partito: e pertanto non ho assolutamente intenzione di ascoltare assurde richieste, roba che non sta né in cielo né in terra.
A Benedetti, per giunta, ho da dire che proprio lui non è mai stato eletto direttamente dalla gente: è stato messo lì come per motu proprio dalle strutture del Pdl; un vero beneficato dall’alto e non un legittimato, come ora vorrebbe accreditare pubblicamente.
Faccia il suo, dunque; e si limiti a non interferire nelle aree di competenza di chi, con molti meno privilegi, anche in termini di gratificazione economica, non lavora in un cimitero di elefanti come la Regione, ma nelle realtà vive e sofferenti dei Comuni, in cui, ogni giorno, si deve tastare il polso della gente dinanzi ai problemi per i quali le sinistre Giunte di sinistra non solo non fanno un bel niente, ma s’ingegnano, con estrema pervicacia e stupidità, a rendere le cose sempre più difficili, magari sperperando 20 milioni di euro come sta facendo la nostra peggio Sindaca di Quarrata.
Quando Lapenna perse, in maniera vergognosa ed eclatante, il Comune di Montecatini, ricorderete che intervenni da queste stesse colonne con molto piglio e decisione contro un mondo di fare politica clientelare, interessato e tutt’altro che efficace, perché figlio di concezioni nemmeno craxiano-progressiste, ma solo vetero-affaristiche e nepotiste: quanto di peggio ci potevamo aspettare ed augurare. E il risultato si vide.
Lapenna allora si incazzò – lo ricorderete. Minacciò perfino di ricorrere a un avvocato. Argomento di facile presa sulla gente, ma assolutamente campato in aria perché, da dopo l’Illuminismo e la rivoluzione francese (ed eravamo nel 1789!), democrazia ha sempre significato una ed una sola cosa: discutere.
Premesso questo, ecco: da questo parco di rais incartapecoriti e polverosi non può che venire un danno al Pdl e alla sua politica; un danno al centrodestra e all’Italia. Perché tutto è ammesso da loro: tranne discutere. E lo vedete ora che ci vogliono far dimettere a calci in culo.
E allora è il caso di seguire il pensiero logico e limpido di Alessio Bartolomei: andare con Fini potrà significare, forse, anche prendere una direzione sbagliata; potrà essere anche un errore di valutazione e di prospettiva.
Ma restare a fare gli alzatori di mano e gli uomini della claque di gente come Lapenna, equivale a buttare il proprio cervello nel cassonetto e a delegare, a lui e ai suoi figli (veri e/o adottivi), ogni possibile futuro sia nostro che dei nostri figli e nipoti.
Noi non vogliamo farlo. Basta con tutto questo. E lo dice anche Francesca Bardelli – che non può essere ritenuta sospetta, dato che resta nel Pdl. Lo dice quando dà ragione a Bartolomei.

Insomma, cerchiamo di capirci, Lapenna & C.: basta con le stronzate!

Mario Niccolai

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sabato 30 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN’APPARENTE PISCINA COMUNALE


Perché spendere molte parole? Le immagini parlano molto di più da sole.
Guardate la nostra peggio Sindaca di Quarrata che posa il primo mattone della piscina. Fare il muratore sembra proprio il suo mestiere…
Guardate l’immagine con i cerchi gialli e, soprattutto, le mani che si stringono e che dicono molte più cose di quanto apparentemente possa sembrare.
Ecco.
Piscina comunale? Quando mai?
Questa è la piscina di Dugheri e della Uisp.
Questa è la piscina della BCC di Vignole che, con l’atto liberale di spendere un paio di milioni di euro, ha manovrato al punto di far passare un progetto da 80 appartamenti – tutti rigorosamente cofinanziati e cofinanziabili da sé stessa, ex-banca rurale e artigiana e nata non per le speculazioni edilizie, ma per aiutare (secondo l’ottica di Don Ceccarelli) la gente in difficoltà, i contadini in difficoltà e, successivamente, gli artigiani in difficoltà.
Ma la logica del profitto, distruttiva e post-moderna, inaugurata dalle brillanti economie post-socialiste ben spinte anche dall’ex-genio D’Alema e dal Signor Mortadella, stanno dando i loro frutti. Checché ne dicano i buoni cattocomunisti (Gori Presidente BCC e Sergio-Gori peggio Sindaca si danno perfettamente la mano…) e checché ne pensino i cari vetero-compagni come Mazzanti, che cadono facilmente in queste pentole di brodo. Al di sopra delle quali – ovviamente – aleggia lo spirito del Dio Gaggiolo, severissimo tutore dell’edilizia a Quarrata; quello che sa tutto, ma che non vede gli abusi sugli argini dei fiumi…
Bravi. Davvero.
Bravi tutti.
Anche se si strombazza che questo complesso darà lavoro a una trentina di persone, quest’opera darà anche problemi, ma a qualche migliaio di cittadini: ricordiamoci, infatti, del rischio idraulico, pur se Mazzanti ha fatto fare una cassa di espansione ad hoc. Forse meglio una cassina, piccina com’è.
E la piscina sarà davvero comunale solo tra 25 anni. Quando Dugheri l’avrà ciucciata a dovere e la struttura sarà un cascame.
Allora ci dovremo rimettere le mani e chissà quanti milioni di euro, che pagheranno i nostri figli e nipoti.


Ma intanto… chi ci ha fatto affari, ce li ha bell’e fatti. E buoni, anche!

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venerdì 29 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN INGRESSO-DISCARICA


Prodi(gi) mattutini

«Ha voglia a protestare lo Zampini:
io me n’impìpo delle sue lagnanze!
Me ne sto chiusa dentro le mie stanze
e vo diritta in.. tasca ai Quarratini.

E qualunque faccenda che io combini,
io mangio, bevo dormo e mi do a danze:
l’essenziale è placar le nostre panze
con piste, Màgia, cessi e altri casini».

Questo pensa la Sindaca Sabrina
quando al mattino sfoglia i suoi giornali
e tasta il polso al popolo sovrano.

Dopo la Santa Vergine Divina,
vien Lei, che cura tutti i nostri mali
e gran prodigio fa con la sua mano.

In cielo, da lontano,
Ella alza il dito medio e, per miracolo,
offre a Quarrata il solito spettacolo!

Pasquino da Tizzana

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giovedì 28 ottobre 2010

IL GRANDE ESODO DAL PDL: 2500 AMMINISTRATORI LOCALI SONO GIA' PASSATI CON FINI, IN ARRIVO ALTRI 4 DEPUTATI.


LA GRANDE FUGA NASCE IN PROVINCIA: ORMAI NON SI CONTANO PIU’ I MOVIMENTO DI TRUPPE LOCALI DA NORD A SUD… ANCHE IN PARLAMENTO I CAPIGRUPPO DEL PDL NON RIESCONO PIU’ A FRENARE IL DISSENSO E I MALUMORI PER LA CONDUZIONE DEL PARTITO: MERCOLEDI PROSSIMO TORTOLI, BONCIANI, TOTO E ROSSO PASSANO CON FUTURO E LIBERTA’

Mercoledì una conferenza stampa sancirà il passaggio di altri tre, forse quattro deputati berlusconiani al nuovo gruppo di Futuro e Libertà, giusto alla vigilia della kermesse di Perugia che nel fine settimana sancirà il lancio in grande stile del partito di Fini.

La fuga dal Pdl è un tam tam battente, in Transatlantico, e porta dritto ai toscani della fronda anti Verdini, Alessio Bonciani e Roberto Tortoli.Ma anche all’abruzzese Daniele Toto, già dimissionario dal coordinamento a Chieti.A Roberto Rosso, ex sottosegretario con cinque legislature alle spalle (e scarse chance di ricandidatura).Ancora, a Giancarlo Mazzuca, emiliano, convocato di gran carriera ieri sera da Cicchitto alla sede di Via dell’Umiltà.

Stando ai finiani saranno almeno tre di loro ad annunciare mercoledì l’adesione a Fli. Se così sarà, il gruppo scavalcherà per numero di deputati anche l’Udc, oggi entrambe le sigle a quota 35.Coordinatori e capigruppo sono stati precettati da Berlusconi affinché venga tentato il tutto per tutto per trattenere i malpancisti alla Camera e riportare a più miti consigli i trenta senatori riottosi che martedì sera hanno presentato al gruppo un documento polemico su Pdl e tenuta del governo. “Parlate con loro, trovate voi il modo, non voglio più sentir parlare di malumori” ha intimato il presidente del Consiglio a Cicchitto, a Gasparri, a Verdini poco prima che i coordinatori si riunissero in serata per trovare un compromesso sul nodo della “democrazia interna” invocata da più parti.Risultato: una giunta consultiva di cinque dirigenti affiancherà i coordinatori e vice locali, d’ora in poi eletti e non più nominati.

Basterà per convincere gli insoddisfatti?Ma dalla Sicilia alla Lombardia, la “fuga” riguarda soprattutto i dirigenti locali.Da Generazione Italia stimano in circa 2.500 gli amministratori, consiglieri per lo più, che avrebbero abbandonato il Pdl: una settantina in Piemonte, decine in Lombardia, una quarantina nella Toscana di Verdini, un centinaio in Sardegna, il boom tra Sicilia e Campania.“Il Pdl è totalmente sfasciato anche a livello nazionale, non ha senso continuare a tenerlo cosi” infierisce da La7 il sottosegretario Gianfranco Micciché, ideatore di “Forza del Sud”.“Molti passeranno con noi, tre anche prima di Perugia, ci stiamo lavorando io e Italo Bocchino”, svela Fabio Granata mandando su tutte le furie i berlusconiani.

Nel frattempo i finiani annunciano che è pronto anche il simbolo, con forti richiami al tricolore e al momento senza il nome di Fini, da inserire in corsa in caso di elezioni anticipate, tanto più che i sondaggi danno il presidente della Camera a 42 punti di gradimento e il partito all’8%.Sul simbolo non viene fornito alcun dettaglio onde evitare che qualcuno possa registarne il logo.

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PICCOLE DONNE


Due interessanti articoli, oggi – 28 ottobre – sono presenti sulle pagine del Tirreno.
Nel primo parla l’Assessore Milaneschi.
Parla… insomma si fa per dire.
La Paola parlare non sa e ci si avventura solo una o due volte l’anno. E sul giornale va meglio, perché la brava Marta Quilici le mette le parole in bocca – nella realtà la Signora Assessora non sa incardinare quattro mezze parole in croce. E avrebbe bisogno anche lei per prima di essere sostegnata dagli insegnanti assunti dal Comune…
Ma qui dobbiamo dire che è stata bravissima a farci capire che razza di sforzi sovrumani l’amministrazione Sergio-Gori stia facendo per aiutare la povera scuola italiana decapitata e ghigliottinata dalla riforma Gelmini, quella brutta Ministra di cartapecora conservatrice.
I comunisti, sotto questo profilo, sono sempre gli stessi: sembrano dei dischi rotti. Quando cominciano una solfa, fanno come il povero Orfeo, il primo mitico poeta che, smembrato da donne impazzite, perde la testa, che viene trascinata via da un fiume, ma la sua bocca continua a ripete uno ed un solo nome: quello della cara moglie Euridice.
Così la Paola con la Gelmini.
Nel secondo pezzo parla direttamente la peggio Sindaca di Quarrata.
Ci addottora dicendo che prendere sette disoccupati e cassintegrati per fare i rilevamenti ante-censimento è stata – sentite l’enorme ponzata con conseguente liberazione dell’ampolla rettale… – una scelta politica di grande rilevanza.
Minchia, dice il Padrino. Tìrati su le puppe, dicono a Pistoia.
Che sforzo prendere queste difficilissime decisioni per salvare Quarrata!

Pensate però anche alla velocità con cui la Sabrina ha deciso di buttare via 20 milioni di euro di Piuss per la nostra città – o altre decine di migliaia (e non si sa quante) per la fontana di Buren, come lo scorso anno i 50mila per la ridicola scritta di Nannucci Something happened.

E incazzatevi a bestia.

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mercoledì 27 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LUPO NON MANGIA LUPO


Stamattina, 27 ottobre, Il Tirreno riporta un intervento del Consigliere Massimo Bianchi.
Bianchi, nella sua precisione e ipercorrettezza, ragiona sulla (s)correttezza della peggio Sindaca di Quarrata – e coinvolge anche, di sponda, l’assessore Mari.
Sentite cosa dice:

«L’assessore provinciale Mari rispondendo all’interrogazione del consigliere Guglielmo Bonacchi, ha affermato di non avere ancora visionato il progetto delle piste e che solo quando il Comune di Quarrata si appresterà ad iniziare i lavori la Provincia dovrà dare l’autorizzazione a procedere. Il nostro sindaco, invece, dà già tutto per scontato, come se fosse già definito. Il primo cittadino decide per tutti senza preoccuparsi di ascoltare il parere di chi la circonda; la cosa deludente è che nessuno della maggioranza si azzarda a farla ragionare, divenendo così tutti complici di un sistema scellerato di governo cittadino. Come mai, pur conoscendo lo stato dei nostri argini, il sindaco non si è preoccupato di interfacciarsi con la Provincia per capire se è il caso di fare un’opera simile, considerandone anche gli importi (4 milioni di euro)? Perché nessuno della giunta o della maggioranza chiede spiegazioni? Certe cifre si potevano, sempre con i fondi del Piuss, dirottare in altre opere importanti per Quarrata».

Ora guardate, per un istante, la gioia con cui Sabry & Fede cenano alla Màgia e rispondetevi a questa domanda: sarà mai possibile che la luminosa Federica possa bocciare una iniziativa della opaca Sabrina, dato che mangiano insieme nello stesso piatto; respirano la solita aria; provengono, come margheritine di campo, dallo stesso giardino; condividono gli stessi interessi (cioè l’esercizio indiscriminato del potere)?
Neppure Mari sfugge a questa regola.
La maggior parte dei lettori non ricorda quanto fosse arrogante e autoritario anche quando parlava in Consiglio Comunale a Quarrata dai banchi della DC, di cui si poneva come epigono e strenuo difensore della fede – almeno finché non fu sonoramente trombato alle politiche, in una tornata in cui si era presentato per l’Onorevole Camera degli Onorevoli Deputati, quelli – per intendersi – che solitamente non fanno niente altro che riscuotere le migliaia di euro che pigliano.
Ora che Mari sguazza nell’indistinta (vedete cosa succede al PD di Pistoia…) pozza dei suoi ex-avversari – che, fra l’altro gli garantiscono un’agiata vita solo politica e senza la rottura del lavoro quotidiano della maggior parte dell’umanità comune –, ora che è libero dal lavoro e sicuro da ogni sudore, vi sembra possibile che possa pensare, sia pur lontanamente, a dire che i progetti delle piste ciclabili, oltre che essere un insulto ai bisogni di Quarrata, sono una cagata pazzesca da borghesi mancati che riscoprono i sani valori del pedale?

La Sabrina e i suoi sette nani dovrebbero piuttosto conoscere il sano valore della pedata – ovviamente nel culo.

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martedì 26 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PISTE CICLABILI, INSORGE IL COMITATO DI OLMI E VIGNOLE


Manetti – anche nella sua veste di rappresentante della Commissione per la Democrazia partecipata – scrive al Presidente della Toscana Enrico Rossi: «Non è possibile costruire piste ciclabili sugli argini deteriorati dei fiumi di Quarrata. Prima occorre mettere a posto gli argini, poi dare ai cittadini ciò di cui hanno bisogno (acquedotto, metanodotto, fogne, ecc.) e solo alla fine, se restano risorse, procedere alle opere non strettamente necessarie e vitali».
Dei problemi degli argini, in passato, era stato investito anche l’Assessore Gaggioli che, in un primo momento, si dichiarò favorevole ad una dettagliata ricognizione dello stato degli stessi anche in relazione agli abusi edilizi che potevano esservi stati realizzati sopra o a fianco; ma che, in un secondo momento, accòrtosi che la ricognizione sarebbe potuta essere “pericolosa” e avrebbe messo a nudo il nervo della non-sorveglianza dell’amministrazione comunale, fece una vergognosa marcia indietro, fingendo di non vedere per evitare pericolosi inciampi (in amici, forse…?).
Così Gaggioli, «il dio del mattone», è più pronto a dare la mano a Teano che a Quarrata.
Un altro significativo esempio di cosa significhi governare per gli uomini del team Sergio-Gori…
Ma ecco il testo che Manetti consegnerà a Rossi.


Alluvione Comune di Quarrata e piste ciclabili
Comune di Quarrata e piste ciclabili su argini deteriorati e/o in cattivo stato.

Da Comitato di Olmi e Vignole contro le alluvioni
Al Presidente Enrico Rossi
Commissario delegato
(Ordinanza DPCM 3850/2010)

e

Dott.ssa Maria Sargentini
Responsabile rischio Idrogeologico
della Regione Toscana

Com’è possibile costruire piste ciclabili su argini in pessime condizioni?
Vedi fotografia in allegato degli argini del Torrente Stella (Sinistra idraulica lato Olmi), articoli di giornale, PIUSS, contributi regionali, argini certificati, ecc.
Prima vanno ricostruiti gli argini e poi vanno fatte le piste ciclabili, altrimenti si costruisce un gigante dai piedi d’argilla.
È Importantissima la sicurezza dei cittadini ed è doveroso tutelarsi contro le alluvioni ricorrenti.
L’amministrazione di Quarrata, come al solito, ha presentato il progetto delle piste ciclabili ai cittadini a cose fatte dimenticandosi, ancora una volta, della democrazia partecipata e delle priorità che i cittadini richiedevano e/o richiedono per gli interventi pubblici sul territorio quarratino: acquedotto, metanodotto, strade, rifacimento argini, ecc.
Il Comune di Quarrata costruirà le piste ciclabili con i contributi della Regione Toscana P.I.U.S.S., per un totale di 3.730.000 euro, con tale somma e con altri finanziamenti P.I.U.S.S (vedi sul sito del Comune di Quarrata il P.I.U.S.S. in dettaglio) si potrebbero mettere in sicurezza gli argini e terminare di costruire le casse d’espansione nel nostro alluvionato Comune di Quarrata. Il progetto della piste ciclabili sugli argini dovrà essere approvato anche dalla Provincia di Pistoia e dal Consorzio Ombrone.
In una scala di priorità, secondo il nostro Comitato, prima vanno messi in sicurezza tutti gli argini, sia quelli dove passano le piste ciclabili, sia quelli dove non passano le piste ciclabili e che attualmente sono i più deteriorati, inoltre devono essere portati ai cittadini i beni comuni primari (acquedotto, metanodotto, fogne, ecc.) e poi, se i cittadini lo desiderano, s’inizia a parlare di piste ciclabili sempre che non ci sia qualche altra urgenza da portare avanti.
La Democrazia partecipata funziona con questo semplice meccanismo, le proposte ed i progetti non possono, come sempre accade con la Democrazia Rappresentativa, essere calati dall’alto, ma devono venire, secondo una scala di priorità, dalla popolazione (Democrazia Partecipata – Legge Regionale Toscana, 7 Dicembre 2007 N° 69).
I responsabili del rischio idrogeologico della Regione Toscana, dovrebbero fare ispezioni su tutti gli argini in questione e poi prendere i dovuti provvedimenti (certificazione argini) dopo aver parlato e relazionato con il Presidente della Toscana Rossi Enrico (Commissario delegato, ordinanza DPCM 3850/2010 per l’alluvione del 25 Dicembre 2009).
Entro breve tempo, dopo aver raccolto tutte le osservazioni dei cittadini, pubblicheremo in dettaglio il resoconto. I cittadini di Quarrata, come al solito, sono pronti a collaborare con la Regione Toscana, la Provincia di Pistoia, il Comune di Quarrata, il Consorzio Ombrone, esprimendo la loro opinione e le loro osservazioni e cercando di modificare e di risolvere al meglio la problematica degli argini, delle piste ciclabili e del rischio idrogeologico.
Un saluto.
27 Ottobre 2010
Daniele Manetti
Componente della Commissione
per la Democrazia partecipata

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lunedì 25 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ALLUVIONATI, POVERI E MALTRATTATI DAGLI AMMINISTRATORI


Bistrattati dagli amministratori, che pensano a tutto fuorché al bene comune. Si trovano in questa condizione i Quarratini di oggi, sotto la giunta Sergio Gori. Ce lo scrive anche un nostro lettore, F.B.
Ma F.B. va oltre. Sostiene che a Quarrata manca l’informazione e che i giornali non fanno la vera radiografia delle condizioni della gente e dei problemi del Comune.
E allora quale potrebbe essere la soluzione per costringere la peggio Sindaca di Quarrata a prendere atto del suo completo fallimento politico e amministrativo…?
Leggete la lettera che ci ha inviato.
E meditate.

Egr. Sig. Niccolai,
come già fatto altre volte mi permetto di inviarle una lettera con alcune considerazioni riguardanti il nostro territorio ed i nostri amministratori.
In particolare mi vorrei soffermare su alcuni punti che, dopo aver ascoltato molti nostri concittadini, credo siano da approfondire e rendere il più possibile chiari al popolo quarratino il quale, mi creda, non conosce adeguatamente nemmeno la metà dei problemi che assillano Quarrata.
In primo luogo vorrei affrontare il problema del rischio idrogeologico che si pone ad ogni piovuta un po’ più abbondante ed in particolare alla polemica dei giorni scorsi riguardanti la nascita di un nuovo vivaio in Via di Mezzo con conseguenti prossime inondazioni della strada stessa e delle abitazioni che vi si trovano. Questo per il fatto che quel terreno serviva da “cassa d’espansione” salvando in parte case e strada dall’acqua.
Ma io mi chiedo, è normale che in una strada dove anni e anni fa non rimaneva una goccia d’acqua adesso si allaghi e che si debbano lasciare i campi incolti solo perché possano allagarsi d’inverno? La vera polemica verso i nostri amministratori è quella di aver dato il permesso alla costruzione di un nuovo vivaio (che presumibilmente darà qualche posto di lavoro in più) oppure al fatto che l’acqua non defluisce più verso i fiumi come dovrebbe?
Non sarebbe meglio cercare soluzioni al ristagno dell’acqua nelle nostre strade e campi (cosa che una volta non avveniva) invece di inveire solo con chi per portare avanti la propria attività è costretto a rialzare i terreni, spendendo tra l’altro fior di soldi) senza mai denunciare alle autorità competenti il fatto che i nostri amministratori nel corso degli anni hanno fatto sì che Quarrata (come anche Agliana del resto) sia tornata la zona paludosa antecedente alla bonifica della piana?
Sempre riguardo al rischio idrogeologico c’è da notare come, a distanza di 2 anni, si siano quasi conclusi i lavori per mettere in sicurezza l’argine dell’Ombrone a Ferruccia ma che tutti gli altri corsi s’acqua sono lasciati alla solita incuria degli anni passati se si eccettuano i soliti tagli dell’erba, con gli alvei sempre più pieni di sporcizia con conseguente innalzamento dei livelli dell’acqua che poi si ripercuotono su tutto il comune con i vari allagamenti, e con gli argini sempre più malandati pronti a cedere alla prima piena con buona pace di chi dovrà subire i danni provocati dall’acqua (e c’è anche qualche buontempone che vorrebbe costruirci sopra delle piste ciclabili!).
Ma mi chiedo, perché nessuno delle autorità fa mai un giro per controllare che dalle più piccole fosse dei terreni, ai canali più importanti, alle fogne siano tenuti come si deve e che funzionino come dovrebbero? Ma i vigili servono solo per fare cassa con le multe con gli autovelox o sono capaci anche di far altro magari più utile alla collettività?
Altro punto molto sentito dai nostri concittadini, sig. Niccolai, sono le condizioni della nostra rete viaria. Abbiamo delle strade che fanno pena a dir poco ed il ns. assessore e vicesindaco si giustifica dicendo (come sempre) che non ci sono soldi per fare una giusta manutenzione. Ma dove cappero li sperperate tutti i nostri soldi, branco di incapaci? Li spendete tutti alla Magia? La cultura è importante, è vero, ma solo dopo che tutto il resto funziona. Non credo caro Mazzanti che se regali un bel libro ad una persona affamata lui ti ringrazierà! Prima i servizi primari, signori amministratori, non abbiamo fogne, acquedotto, metanodotto, strade decenti; da un po’ di tempo molti noi non hanno nemmeno più un lavoro e voi a cosa pensate? Ad un bel cesso in centro così se ci viene un attacco di diarrea quando siamo a spasso siamo salvi! Oppure a delle belle piste ciclabili su argini fatiscenti, così quei quattro gatti che ci passeranno sopra potranno ammirare lo schifo dei nostri fiumi! O ancora meglio una bella fontana alla Magia che ci farà riempire gli occhi con la sua bellezza, ma che contribuirà a farci sentire ancor di più il vuoto dello stomaco! A proposito ma del tanto prezioso tavolo tecnico per risolvere la crisi delle nostre aziende che ne è stato? Non lo sento più rammentare, chissà che mirabolanti traguardi avrà conseguito!
Ci sarebbe molto altro da scrivere, sig. Niccolai e lei lo sa benissimo, ma visto che non lo fanno i giornali, non crede che sia il caso di trovare un valido sistema per informare i nostri concittadini di tutto questo, magari cercando attraverso i loro pareri di trovare delle soluzioni da proporre, magari con una bella manifestazione nelle nostre strade che si concluda davanti alla casa del nostro beneamato sindaco come piace fare ai compagni di partito dei nostri amministratori? Io credo che a questo punto, visto il silenzio della giunta e dei suoi fidi consiglieri, sia arrivato il momento di dimostrare il disappunto dei quarratini con qualcosa di clamoroso che venga portato all’attenzione di tutti compreso il nostro presidente della Provincia nonché di quello della Regione.
Perché, sig. Niccolai, se per farsi ascoltare ed avere risposte ci vuole la rivoluzione... ebbene facciamola!
Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti.
F.B.

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domenica 24 ottobre 2010

IL PUNTO


42. VOLENDO SI FA TUTTO
Domenica 24 ottobre 2010

Tirreno e Nazione di oggi 24 ottobre riportano la stessa notizia: una solenne strombazzatura della piscina di Vignole; un buco in cui finiranno milioni di euro – e non tanto per dare un servizio ai Quarratini, quanto per assecondare interessi edilizi e profitti privati a danno e scàpito dei bisogni della gente.
Lo si vede senza mezzi termini dal megaprogetto che, sotto l’ombrello protettivo dello sport in forma sociale (Uisp), copre la realizzazione di numerosi appartamenti – mutuati dalla BCE di Vignole, che pure si impegna in spese ventennali di qualche miliardo di vecchie lire… Fatto, appunto, che è al centro di questa stragonfiata scorreggia barocca della piscina per tutti.
Riprendiamo, a questo proposito, alcuni commenti comparsi sul blog di Andrea Balli; note abbastanza chiare nella loro criticità:

Anonimo ha detto... – Fateci sapere anche quando mettono l’ultima (pietra, n.d.r.), che magari è più interessante. Roberta Benassai – 23 ottobre 2010 – 15:06.
Benedetta ha detto... – Certo, a Vignole è più importante fare una piscina che mettere in sicurezza una strada trafficata come per esempio via di Mezzo e via IV Novembre. Ma sicuramente il comune avrà pensato a noi, perché così quando una macchina ci avrà tirato sotto potremo andarci a fare fisioterapia (sempre che si riesca a tornare a casa naturalmente)… Benedetta Porciatti – 23 ottobre 2010 – 16:24.
Anonimo ha detto... – Né di vene, né di marte si comincia o si diparte o si dà principio all’arte. Fossi nel sindaco ci penserei… 23 ottobre 2010 – 17:03.
Anonimo ha detto... – Il sindaco pensa a andare a cena con quella bellona della Fratoni. Il resto può andare a fanculo. 23 ottobre 2010 – 17:10.

Se qualche commento è un po’ sopra le righe, bisogna capirlo.
In fondo la gente di Quarrata se non ha strade, se non ha fogne, se non ha gas, se non ha parcheggi nelle frazioni e nei casolari della collina, se non ha illuminazione, se non ha servizi di raccolta spazzatura decente, se non ha acquedotti; insomma, se non sa come fare, la gente di Quarrata può portare la macchina al parcheggio di Vignole, dietro la BCE; e può andare a fare nuotate e fitness quando le pare. Al limite, se non ha quattrini perché è attaccata dalla crisi, può passare il tempo ai bar e ai ristoranti della piscina. Glielo insegna anche la Sabrina, sempre pronta alle cene – anche con la Fratoni – in nome della solidarietà.
Volendo si fa tutto, come vedete.
Se leggete bene i giornali, il Comune ha risolto, con uno schiocco di dita, anche il rischio idraulico della zona – a spese di tutti, ovviamente –, prevedendo una cassa di espansione ad hoc per la BCE, per l’Uisp e per i loro rispettivi affari e interessi.

È un gran casino – è il caso di dire – quando finanza e politica si intersecano e si danno una mano in nome della collettività, non vi pare?

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sabato 23 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: BELLE PAROLE DAVVERO


Fa ridere leggere le parole di Mazzanti riguardo al ponte di Valenzatico, che, fra l’altro, fino a partire dalla prima amministrazione Marini – vale a dire da quasi 20 anni fa – è stato sempre la bufala promessa alla frazione più popolata del Comune. E diciamo bufala proprio perché nessuno dei solerti amministratori di sinistra ha mai mosso un dito per risolvere il problema.
Stavolta a proporsi è il Vice-Sabry. E lo fa con la solita formula possibilista: non è una cattiva idea, anzi però vedremo. Basta leggere Il Tirreno di ieri. Si parla di allungare una pista ciclabile di poche centinaia di metri: una bischerata, insomma. Del resto questa è anche la Giunta delle bischerate – è sufficiente vedere i suoi investimenti artistici alla Màgia…
Ma, a fianco del padrone dei lavori pubblici, si schiera anche il comandante dell’edilizia, il mistico filosofo Gaggioli, che ci ha regalato – con il suo impegno innovatore – brillanti soluzioni edilizio-fabbricative grazie alle quali un quarratino può fare un garage e il suo vicino di casa – il cui terreno è diviso da una linea tirata a tavolino negli uffici del palazzo che rende folli (il Comune, così definito in uno dei film di Asterix) – e il suo vicino di casa no.
Una situazione da manuale – ovviamente della follìa.
Ora il Gaggioli si spericola in altre affermazioni, come scrive Il Tirreno:
Il paese di Valenzatico, il più popoloso di Quarrata, attende da anni anche un altro progetto, ancora più ambizioso: il cosiddetto “progetto di centralità”. Per quest’ultimo, però, la parte che spettava al Camune è conclusa. Adesso c’è da attendere le iniziative dei privati. «I progetti di centralità – spiega l’assessore all’urbanistica Luca Gaggioli – sono previsti per ogni frazione quarratina e hanno il fine di migliorare la qualità della vita nei paesi, spesso sviluppati lungo una strada principale e con pochi luoghi pubblici di ritrovo. Quello di Valenzatico è il più ambizioso e prevede la possibilità di costruire 2500 metri quadri a destinazione residenziale (30-40 unità immobiliari) e altrettanti per commerciale e direzionale, ma anche la realizzazione dell’area a verde tra via Pascoli e la chiesa, la realizzazione dei marciapiedi lungo via Vecchia Fiorentina. Il piano c’è. Ora i privati investano».

Ora i privati investano, dice lui con forza: belle parole davvero.
E i privati dovrebbero farlo per cosa? Per una amministrazione comunale che, da vent’anni in ballo, non ha saputo rifare una strada, progettarne altre nuove e funzionali, facilitare la vita alle aziende e al mondo produttivo e commerciale locale, favorendone lo sviluppo?
Tra Marini e Sabrine, Quarrata è rimasta ferma alla fine degli anni 80. E ora la gente che lavora paga anche il fio per colpe di amministrazioni neghittose che hanno saputo solo pensare all’inutile, all’arte del Menga, ai Piuss delle balene e delle piste (non solo ciclabili).
Ora quei privati che rischiano l’asfissia, quegli stessi che riempirono Quarrata di volantini che accusavano la Sindaca di non fare una minchia per le aziende del mobile, e per le quali la Sindaca creò il famoso quanto inutile tavolo di lavoro (già: che fine ha fatto?), dovrebbero investire in edilizia e altro per la bella faccia di questi amministratori.
Belle parole davvero, che possono andar bene solo a cattocomunisti che non sanno neppur fare l’ordinaria manutenzione delle strade, ma si avventurano in progetti stile fontana di Buren.

Sì, belle parole! Fanno ridere. E non solo la gente, ma anche i quadrupedi – gli esseri animati più affini a questa onorevole Giunta.

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giovedì 21 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: CITTA' AMBIGUA


Lisboa antigua, si dice per la capitale del Portogallo.
Per Quarrata si dovrà invece dire Città ambigua.
E lo è proprio grazie ai suoi amministratori che ne hanno fatto un vero e proprio mostro per l’incapacità di individuare le vere priorità da realizzare in nome del bene comune. Anche se a Dalì questo non torna tanto – ma cosa può contare l'opinione di un Dalì che c’è finché serve alla Sabrina e che potrebbe non esserci all’improvviso, se appena appena alzasse la testa come ha tentato di fare Burchietti? E Dalì non lo farà mai: gli manca la determinazione e la personalità.
Guardate Quarrata sul Tirreno e… tirate le somme.
Da una parte opere milionarie, dall’altra troiai che fioriscono in ogni frazione: e tutte le frazioni abbandonate perché quello che conta per la Sabrina è – come è stato più volte detto – il chilometro quadro intorno al palazzo comunale. Il resto ciccia, come si dice.
Il problema di Quarrata non è e non sarà – come paventa lo Zampini su La Nazione di ieri, 20 ottobre – il fatto che tre consiglieri del Pdl hanno aderito alla strada tracciata da Fini: il che potrà essere, magari, anche un errore di valutazione, ma pur sempre un errore ragionato e quindi da rispettare.
Il vero problema di Quarrata è aver dato, per la seconda volta e con una scappatoia dell’ultimo minuto, spinta e patrocinata da Stefano Marini che suonò le trombe a raccolta (furono 5 pullman di votanti raccattati all’ultimo istante, per chi non lo sapesse); è aver dato, dicevamo, per la seconda volta, con 159 voti, una città come Quarrata in mano a una incapace, arrogante, bugiarda e inintelligente che spende miliardi per le cazzate e non investe in opere necessarie e dovute a quel popolo che Lei dice (falsamente) di amare.

E ora fatele l’applauso, se ne avete il coraggio!

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mercoledì 20 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN'IGIENE QUOTIDIANA POCO NOTA A DALI'


Sul blog di Andrea Balli è comparso un post che parlava della legalità, uno dei tanti assurdi cavalli di battaglia della nostra peggio Sindaca di Quarrata.
Giustamente Alessandro Cialdi si è mostrato scandalizzato: non è possibile altrimenti per amministratori di un Comune in cui tutto corre solo e soltanto sul binario della correligionarietà e degli amici, simpatizzanti, accoliti, fiancheggiatori, sostenitori, partigiani, simpatizzanti, parenti e affini – e chi più ne ha più ne metta.
Dalì si è subito incazzato come una belva. Gli riesce molto bene farlo. E’ un rustico che vive solo fra le piante e gli orti della Bassa Quarratina e, non appena viene toccato, fa come il rospo di Arezzo: si gonfia e minaccia. E’ una sua peculiare proprietà perdere le staffe – un po’ come i rozzi che di capacità di mediare ne hanno quanto una diavolo della Tasmania, il mammifero più incazzoso del mondo.
Forse stavolta Dalì si sentiva troppo direttamente impelagato nella questione. E per due motivi.

Primo perché l’(il)legalità della sua Sindaca aveva dato, fino ad oggi, cospicui finanziamenti a una delle sue creature affiliate, Il Cipresso, depositario delle feste dell’uva a settantine di migliaia di euro, mentre a Montemagno non avevano 60mila per rifare la strada.
Secondo perché quest’anno la Sabrina – forse spinta dalle nostre rimostranze dell’anno scorso – non gli ha rinnovato i 140milioni di vecchie lire che lui si aspettava per i suoi accoliti-amici-fiancheggiatori, ed è rimasto a denti secchi.

Anche l’(il)legalità della sua Sindaca, a volte, sa essere occasionalmente legale, eh Dalì?

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martedì 19 ottobre 2010

Ghe pensi mi (sempre e comunque)


Silvio ha deciso di rendere democratico il Pdl.

Per questa ragione verranno convocate assemblee locali con il compito di eleggere i coordinatori cittadini, provinciali e regionali del partito.

Ecco cosa prevede il punto 6 della delibera che mira a democratizzare il Popolo della Libertà:

“Il Presidente può, ove sussistano ragioni particolari di opportunità, a suo insindacabile giudizio e senza l’obbligo di motivare la decisione, non dare seguito alle indicazioni delle Assemblee così convocate”.

da:http://www.camelotdestraideale.it/

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN'IGIENE QUOTIDIANA POCO NOTA AL SINDACO.


Tra tutto il fumo negli occhi con cui questa Peggio Sindaca di Quarrata vuole accecarci, torna “a grande richiesta” anche il meeting della legalità: un modo come un altro per buttare nel cestino decine di migliaia di euro, mentre la popolazione quarratina muore di bisogni anche semplicemente elementari.
Questo della “seconda Repubblica” è davvero il tempo dell’inutilità, dell’apparenza, della volgare e vile chiacchiera, della retorica e dell’abuso in ogni senso: dalla pazienza della gente, all’uso improprio delle già fin troppo scarse risorse che ci sono rimaste dopo la decapitazione della vecchia classe politica ad opera del grande Di Pietro; una classe politica di certo ladra, ma mai stupida, castrata e incapace quanto quella che si è sostituita, con la sua presuntuosa e vuota supponenza, alla discutibile, ma indubitabile capacità della precedente.
Oggi è il tempo delle vecchiette presuntuose e delle bambine senza idee.
E anche in questo caso ne abbiamo un esempio con la nostra Sabrina affiancata da una Chiara Innocenti che si avventura in salti mortali sul nulla della Provincia, dove regnano le figure di Presidenti inefficaci ma Vip, e di assessori-professionisti come Mauro Mari, una specie di fossile vivente all’interno di una struttura che somiglia così da vicino a un vero e proprio Jurassic Park del paleozoico.
Oggi dobbiamo rileggere – sul Tirreno del 17 ottobre – la strombonata sulla necessità della legalità.
È proprio vero che a salire in cattedra (come nella scuola e nell’università del dopo-68) sono stati i più somari; e che ora danno consigli e sentenze come dei veri e propri Salomoni.
Basta leggere, sulla legalità, questa dichiarazione della Sabrina: «Si tratta – afferma Sabrina Sergio Gori – di questioni che spesso abbiamo la tendenza a riferire solo a certe parti d’Italia e che invece interessano sempre più anche la Toscana, toccando da vicino le nostre vite».
Ci richiama alla legalità proprio una come lei, che nasconde al suo popolo qualsiasi evento o decisione che prende; che non rende mai ragione di nulla; che getta milioni di euro in fantozziane cagate pazzesche; che non si presenta mai a rendere ragione di nulla… E se non vi basta, pensate alla “farsa della partecipazione” e alle lagnanze del buon Daniele Manetti.

E ora? Volete ancora prendere lezioni da una Sindaca come questa?

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lunedì 18 ottobre 2010

LA RINASCITA DELL'ITALIA GABERIANA



Ad Annozero una canzone ha dimostrato che esiste un patrimonio comune

Trovarsi alle undici e mezza a cantare a squarciagola Gaber sul divano, ispirati da un programma televisivo, è un'esperienza nuova, sicuramente toccante, molto efficace dal punto di vista comunicativo. È quello che ci è successo ieri sera, quando Michele Santoro, ottimo giornalista ma anche grande uomo di spettacolo, ha tirato fuori dal cilindro La libertà, una canzone di Giorgio Gaber che ci sta particolarmente a cuore, per chiudere la puntata.In quello studio televisivo, spesso teatro di aspre e a volte violente polemiche politiche, mediatiche e culturali, il Signor G. ha compiuto il miracolo. Da Vauro a Travaglio, da Bersani a Formigoni, tutti cantavano quei versi così pieni di significato. A squarciagola, esattamente come noi, sul nostro divano. Quel coro così eterogeneo, che di solito è un insieme confuso di solisti urlanti, ha rappresentato uno dei momenti più belli della televisione italiana dell'ultimo periodo. Strumentale, forse, alle rivendicazioni (peraltro giuste) di Michele Santoro nei confronti della Rai, ma non per questo meno significativo.La portata rivoluzionaria di una canzone che ha quasi quarant'anni (è del 1972) va trovata soprattutto nell'enunciazione di principi basilari che dovrebbero essere patrimonio di tutti, e non solo in politica. È una costituzione in versi, una carta fondamentale in musica, che senza forzatura alcuna accomuna Roberto Formigoni e Pier Luigi Bersani, Marco Travaglio e Vauro. Senza ipocrisie, né appartenenze o divisioni forzose, senza gli stantii steccati di destra e sinistra, quel testo può essere, anzi deve essere, una fonte di ispirazione per la nuova Italia che sta venendo fuori. Un'Italia che più gaberiana non si può, visto che non sa nemmeno più se è fiera o no di essere italiana, che cerca con una disperata e commovente disillusione uno spazio di espressione nel panorama incartapecorito che questi anni hanno magistralmente e colpevolmente confezionato.La bruciante attualità di Giorgio Gaber non l'abbiamo certo scoperta ieri sera, questo è ovvio. Ma ieri abbiamo scoperto qualcosa di ancora più profondo e inedito: ci può essere, anzi c'è, qualcosa che accomuna tutti, che se ne frega delle divisioni tutte italiane tra “comunisti” e “fascisti”, credenti e laici, guelfi e ghibellini, interisti e milanisti, berlusconiani e antiberlusconiani. È il patrimonio genetico comune di una società che non è morta, non ancora, ma che è stata soltanto sedata da anni di politica narcotizzata, di bipolarismi forzosi e forzati, di urla e strepiti, scandali e storiacce. È l'Italia di Gaber che si ribella, con la sola forza delle idee, alle posizioni preconfezionate, agli stacchetti stile Richard Clayderman durante i congressi di partito, alle scenografie in cartapesta con cieli azzurri e nuvole bianchissime, ai “meno male che Silvio c'è...” e vuole riappropriarsi di una tradizione trasversale di democrazia, cultura, confronto civile. E anche di musica, perché no, perché anche le note in politica hanno la loro importanza, così come le parole. E allora buttiamo via i jingle imbalsamati che inneggiano a questo o quel leader. Torniamo a usare nel migliore dei modi la nostra libertà. Partecipando, appunto, perché è l'unico vero modo che ci consente di esprimerci.Eccolo il merito della puntata di Annozero (che peraltro ha sbancato l'Auditel): aver riacceso in molti di noi la voglia di “partecipare”. Ognuno con le proprie idee, diverse, distinte e a volte distanti. Ma sempre con la consapevolezza che in una democrazia non ci può essere il nemico da abbattere a tutti i costi, né può esserci spazio per fantasmi del passato (attenti ai comunisti, nelle fogne i fascisti e via cantando). Gaber l'aveva capito e non è un caso, permetteteci una piccola autocitazione, se Ffwebmagazine nel corso dell'ultimo anno ha più volte indicato proprio nel Signor G. un modello culturale che può essere utile per uscire dall'eterno guado. Bravo Santoro, dunque. E bravo Formigoni, bravo Vauro, bravo chi come noi ieri cantava commosso sul divano quella splendida canzone. Bravo chiunque creda in quelle frasi. Bravo chiunque si sia reso conto che è di nuovo giunto il momento di partecipare. Perché questa è la democrazia, questa è la vera libertà. Si rassegni chi ci vorrebbe ammassati in due steccati colmi di odio e livore. L'Italia sta cambiando. Finalmente.

Domenico Naso da:http://www.ffwebmagazine.it/

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: TUTTI IN BICI, QUARRATINI !


Ed eccoci al prosieguo della sagra del denaro buttato.
A dare il là è – capofila e sempre all’avanguardia – la nostra amata Regione Toscana; a raccogliere l’appello un’amministrazione-figlia d’arte: l’arte di saper benissimo buttare via i soldi dalla finestra.
Crisi o non crisi, non si sa essere virtuosi: l’essenziale è dire che il Governo fa schifo per i tagli che opera – ma non potrebbe fare diversamente, visto come le Regioni buttano i soldi di tutti.
In nome del verde – ma solo di quello delle nostre tasche –, ecco che la Giunta SS(G) fa la progressista-ecologista.
Leggete o rileggete il pezzo della Faragli sul Tirreno. Vi troverete dinanzi a 212mila euro di fumo che finiranno in fumo negli occhi.
Quanti saranno i Quarratini che prenderanno a nolo una bicicletta per andarsene a far delle girate verso il Montalbano?
E se pure ci fossero, quante volte ci andranno sul Montalbano? Una volta alla settimana? Due, tre o quattro volte?
Merita far spendere e sprecare tutti questi quattrini, mentre 60mila euro per la strada di Montemagno non sono mai stati trovati…?
E’ una domanda da fare a Mazzanti.

E se non risponderà come al solito, occorre farsi un’altra domanda: ma perché la Sabrina & C. non la smettono di proporre e realizzare così tante stronzate?

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domenica 17 ottobre 2010

IL PUNTO 41. PONTEFICI E PONTI… Domenica 17 ottobre 2010


Il Tirreno ci ha annunciato enfaticamente che presto sarà inaugurato il nuovo ponte che collegherà via Montalbano e Spedaletto.
E’ un ponte. Un ponte che serve a far pontificare pontefici di altro genere: quei nostri beneamati politici che, per pontificare fanno ponti – anche se poi questi ponti mettono sotto i ponti la gente che ci vive vicino.
E l’intelligenza di certi politici è – metafora permettendolo e senza offesa per gli animali – pari a quella di una gallina, perché occorre essere davvero miseri per seppellire la gente sotto un ponte, danneggiandone le proprietà e svilendone il valore con la logica della vetero-Russia.
Facciamo vedere come stanno davvero le cose affiancando due foto. E riflettiamo bene.

E che i poetifici smettano di pontificare con i loro ponti. Anzi: mandiamo loro a dormire sotto i ponti una volta per tutte!

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venerdì 15 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: TRA ESSERE E APPARIRE.


Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Quarrata vive questa dicotomia tra l’essere e l’apparire.
Si presenta con progetti e opere faraoniche, ma alla fine è – in buona sostanza – una povera borgata piena di discariche abusive e non presa minimamente in considerazione dai suoi amministratori.
La Sabrina snobba tutti. Il Mazzanti ci viene a dire che non ha mai il becco di un quattrino.
Eppure questa città in declino ha messo in piedi un Piuss da 20 milioni di euro…

Dinanzi a tanta stupidità, dite un po’ chi può credere alla Giunta se non dei partigiani senza sale nella zucca.

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giovedì 14 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: QUALE FUTURO ?


Affidatevi, lettori pazienti, alla lettura dei due articoli che compaiono nel nostro cartellone.
Sono apparsi sulla Nazione ieri il 12 e il 13 ottobre.
Riflettete bene sugli argomenti di cui si sta parlando perché si discute, appunto, del nostro e del vostro futuro. Quello che per il PD è adesso.
Mentre spendiamo 20 milioni di euro per opere assolutamente superflue, rispetto alle necessità vive e vere; mentre si accetta un dono di mezzo milione di euro da parte dell’eccellentissimo Prof. Paci e della sua Fondazione Caripit per una fontana del secolo, quella di Buren; rischiamo ancora dissesti idrogeologici e affoghiamo in strade che diventano una fogna o una piscina ogni volta che piove.
Se a voi sta bene, noi non siamo assolutamente d’accordo.

Nonostante tutto e tutti – e soprattutto nonostante i silenzi colpevoli della Sindaca di se stessa.

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mercoledì 13 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’ INCENERITORE RADDOPPIA? FORSE NON ORA: UN CALICE AMARO


Gli indifferenti è stato un grande romanzo di Moravia. Ha segnato un’epoca, come questa che viviamo è segnata da altri indifferenti, i nostri amministratori che, in nome della democrazia e della partecipazione, vanno dritti per la loro strada.
Mentre la Sabrina scrive sul suo blog che auspica un PD capace di ascoltare, lo avete visto tutti che è la prima a non ascoltare nessuno.
Ma questo non càpita solo a Quarrata. Qualche giorno fa si diceva della stessa Compagna Eleanna Ciampolini. E si può dire per tutto e di tutti: anche se, a volte, certe soglie dure sono ancor più dure proprio perché cementate dalla fede nell’ideologia di sinistra, ormai morta e sepolta sotto il più sfacciato post-capitalismo senza alcun punto di riferimento o senza limiti.
Leggiamo cosa dicono, a proposito dell’indifferenza, i rappresentanti del «Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale»:

Il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, rileva l’assordante indifferenza dei Comuni e Provincia sulla situazione di diffuso rischio sanitario in atto: gli abitanti restano esposti all’azione nociva di sostanze tossiche, nonostante sia conclamato l’inquinamento denunciato dalle stesse Asl e Arpat, anche nell’incontro pubblico del 29 maggio.
Nessun provvedimento di proibizione dell’allevamento d’animali o d’ortaggi è stato preso dagli Enti preposti e non è stato avviato alcun monitoraggio delle polveri fini e ultrafini emesse dall’impianto d’incenerimento e/o da altre fonti.
La disponibilità di strumenti di rilevazione delle polveri ultrafini pare essere ignorata dagli amministratori pubblici locali. Tale comportamento è quantomeno omissivo apparendo questa una procedura indispensabile a dirimere la controversia sulle cause del persistente sforamento della centralina di Stazione, bucolicamente classificata “fondo rurale”, ma anche considerando come il direttore dell’Arpat abbia espressamente dichiarato che nella centralina di Stazione viene fatto solo il rilevamento “totale” di tutte le dimensioni di particolato.
Il Comitato chiede dunque l’installazione di una centralina utile al controllo delle polveri ultrafini nella zona di Stazione, zona da sempre duramente offesa dall’inquinamento indotto dall’inceneritore.
Le reticenze accompagnano ogni atto delle amministrazioni inceneritoriste: mentre il sindaco Scatragli – in modo remissivo e acritico al discutibile parere d’arpat – proibisce con un’ordinanza “l’uso del riscaldamento in primavera inoltrata”, il sindaco Ciampolini invoca kafkianamente l’art. 32 della Costituzione sulla “tutela della salute dei cittadini” ripetutamente calpestato dall’Amministrazione e avanza la richiesta di “moratoria dell’ampliamento dell’inceneritore” in attesa dell’esito delle indagini epidemiologiche, promesse nella prossima estate.
Gli amministratori nascondono – e prima di tutto a se stessi – che il principale elemento da quantificare e caratterizzare non è il rispetto dei limiti di legge dell’impianto (per metro cubo d’emissione) ma le quantità di diossine distribuite (per metro quadrato di terreno) e le loro dirette incidenze sulla catena alimentare.
Di fronte a questo riprovevole scenario, ancora più scandaloso appare il comportamento degli amministratori locali impegnati in nuovi investimenti per l’incenerimento dei rifiuti, mancando ogni proposta utile a promuovere un virtuoso ciclo di riciclaggio e risparmio di materiali: riduzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti urbani e industriali, riutilizzo, riuso.
Questo risulta dalle titubanze espresse per stampa dalla soc. LG Plast (ex-Recoplast) e tale inefficienza non è causale dimostrando la mancanza di un’effettiva volontà politica delle Amministrazioni a dire basta all’incenerimento.
Paradossale che la LG Plast – ex Recoplast – chieda l’invio di materiali da riciclare ai Comuni perplessi (!?), quando è la legge stessa a obbligarli (insieme all’Ato e consorzio) a inviare alla filiera del riciclo le diverse plastiche, con un sicuro vantaggio anche per l’occupazione.
Al peggio non sembra esserci fondo: invece del ciclo virtuoso di risparmio di materia e di riciclo complessivo dei rifiuti, si lascia una porta aperta per l’inceneritore del Calice e la si spalanca per il raddoppio dell’inceneritore di Montale, compiendo così un ulteriore atto d’offesa per l’incenerimento di risorse e un ulteriore scellerato e irresponsabile spregio per la salute umana, la politica dell’occupazione e la qualità dell’ambiente.

Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale


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martedì 12 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SPLENDORI E MISERIE


Splendori e miserie delle cortigiane, un romanzo di Honoré de Balzac, che si attaglia perfettamente alla situazione del nostro Comune: da una parte, infatti, questa Giunta delle ambizioni più provinciali si è messa in testa di gareggiare con realtà incomparabili e si esibisce, come una equilibrista, su un filo sospeso in aria (quello dell’arte e della spesa velleitaria e inutile) con il rischio di piombare a terra e sfracellarsi, sfracellando però prima i suoi 25mila negletti cittadini; dall’altra, dietro tutto questo apparato di trucchi e belletti, ecco che appaiono tutte le crepe di una fallimentare situazione nell’àmbito delle infrastrutture e dei servizi: strade del bel tempo che fu, che ora sono corsi d’acqua quando piove o che sembrano aeroporti bombardati di una ipotetica guerra di Bosnia; fogne che schiantano per il sudiciume depositato e cementato da decenni di incuria e non-manutenzione; mancanza di parcheggi per il disinteresse e l’incapacità di prevedere della Giunta; assenza di guard-rail su strade pericolose, di acquedotti e linee di distribuzione del gas per chi ne ha bisogno.
Ma dinanzi a tutto, a tappare la vuotezza della propria neghittosa inattività e inefficienza, ecco i meeting della legalità che finiscono per essere delle vere e proprie scorregge barocche prodotte dalla vuotezza politico-amministrativa di chi niente sa fare se non vendere fumo, vuoto e aria fritta.
E intanto la gente soffre. Anche dei più elementari bisogni.
Come gli abitanti della Caserana per la quale nei giorni scorsi abbiamo presentato l’interrogazione che segue.

Quarrata, 06 Ottobre 2010
Al Presidente del Consiglio Comunale
Sig. Massimo Sauleo
Al Sindaco
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori

INTERROGAZIONE

Preso atto delle istanze di alcuni residenti della frazione di Caserana che lamentano il cattivo stato del manto stradale, la conseguente pericolosità dello stesso aggravato dalla mancanza totale di illuminazione;
considerati i numerosi appelli che gli stessi cittadini hanno fatto pervenire presso l’amministrazione comunale ai quali non è mai pervenuta nessuna istanza di accoglimento;
i sottoscritti consiglieri comunali interrogano codesta spettabile amministrazione per sapere se è intenzione della stessa destinare risorse nel corso dell’anno 2011 per risolvere le problematiche relative la fazione di Caserana.
Con osservanza.
Cons. Comunale capogr. Mario Niccolai
Cons. Comunale capogr. Maurizio Ciottoli
Cons. Comunale Massimo Bianchi

Ma che vergogna, però!

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lunedì 11 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA SABRINA, IL MARI E LE PRESE DI CULO


Ancora incompiuti i lavori della rotatoria dei Martiri. L’assessore Mari: “La sistemazione a verde spetta al Comune”.
Così titola Andrea Balli, sul suo blog, il post di ieri, 10 ottobre.
La questione è nota: la rotatoria dei Martiri, ingresso nel salotto buono della Màgia, è lì, né carne né pesce, e chissà quanto ancora ci resterà.
La Sabrina non ci mette mano perché dice che spetta alla Provincia; il Mari – ex-quarratino, ex-democristiano, ex-consigliere comunale, ma attuale tutto PD dei lavori pubblici dell’ente più inutile del mondo – ribadisce che il verde tocca alla Sabrina: ed è parzialmente vero, perché con le spese inutili che ha fatto, la paggio Sindaca raccatterà solo verde, che però dovrà pagare il popolo che Lei tanto ama. E siamo a due.
Di fatto, con il problema del collaudo, la sistemazione generale toccherebbe a una azienda che si è trovata a malpartito e che finirà per non sistemare proprio nulla. E vai col tango! si diceva una volta.
Sono però belli i commenti che compaiono sul blog di Balli.
Ve li trascriviamo per informazione e notizia:

Anonimo ha detto... – Quando chiedemmo al Comune come mai si lasciasse all’incuria la rotonda dei martiri, ci fu risposto che la stessa era di pertinenza della Provincia..... ora la Provincia dice che se ne deve occupare il Comune, ma solo dopo che sarà collaudata.... ma il collaudo, per colpa di un’altro ancora non c’è..... concittadini di Quarrata, in tutta franchezza, ma non vi sentite presi per il culo? io sì. – Alessandro Cialdi – 10 ottobre 2010 – 19:40

Anonimo ha detto... – E mi sento come prima anche quando sento parlare di “nuovo” parcheggio comunale nel piazzale della Chiesa di Catena.... da ora non si parcheggerà più nel piazzale della Chiesa, come si è fatto tutti finora, ma nel parcheggio comunale.... ci cambierà la vita!
Totò direbbe: ma ci faccia il piacere! – Alessandro Cialdi – 10 ottobre 2010 – 19:45

Anonimo ha detto... – Hai ragione, Alessandro, ci prendono sempre e comunque per il culo. Perché sono stronzi per vocazione democratica... – 10 ottobre 2010 – 20:13

Divertìtevi!

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domenica 10 ottobre 2010

IL PUNTO


40. DÀCCI OGGI LA NOSTRA IGIENE QUOTIDIANA…
Domenica 10 ottobre 2010

In questa fredda domenica ottobrina, in cui si festeggia – presso la chiesa di Quarrata e con somma soddisfazione del generoso e raffinato Dalì – la festa dell’uva, ecco che la nostra amata Giunta ci ripropone la solita manfrina sulla legalità.
Stavolta il simbolo è diventato una boccetta di igienizzante: una volta c’era Intima di Karinzia e oggi, evidentemente, Intimo di Sabrina, anche se Lei preferisce che a lavarsi siano gli altri, mentre per sé si limita a sciacquarsi la bocca con questa parola, legalità, che non è mai stata così disprezzata come nel corso di questa orribile seconda Repubblica
Perché quest’anno il Comune non ha dato 72mila euro a Il Cipresso per organizzare la festa dell’uva?
È un mistero che potrebbe svelarci lo stesso Dalì, dopo che lo scorso anno si risentì così tanto ,quando facemmo sentire la nostra voce.
Forse c’è da credere che quei 72mila euro debbano essere accantonati per stampare un libro apposito sulla fontana di Buren. Il Comune dovrà farlo, infatti, anche se la Sabry ha annunciato al mondo intero che la fontana ci veniva a gratis dal prof. Paci & C., e che noi non avremmo speso un soldo bucato. Ma ormai si sa che lei è la dea della menzogna: se avesse il coraggio di presentarsi alle Piastre, la Sabry diventerebbe la reginetta della sagra più famosa del mondo, quella, appunto, della bugia.
Nel frattempo – e dopo tutte le polemiche decennali che si sono avvicendate in proposito – il Mazzanti, solerte aspirante Sindaco di Quarrata, ce l’ha fatta a trovare un accordo con il parroco di Tizzana per garantire un parcheggio ai genitori che devono riprendere i propri ragazzi alla scuola elementare della Catena.
Se ricordate bene in passato c’erano stati diversi movimenti e incontri, durante uno dei quali qualcuno dei presenti, agguerrito, disse che la piazza della chiesa da tempo immemorabile serviva a tutti – era cioè di uso pubblico – e che quindi era lì che si doveva arrivare per garantire alla gente la possibilità di sostare in attesa della fine delle lezioni e in tutta sicurezza.
Evidentemente, alla fine, il discorso ha fatto presa e breccia. E non possiamo che compiacercene per i genitori della Catena.
Peccato però che questa amministrazione – in analoghe condizioni altrove – abbia risposto, ad altri cittadini nelle medesime esatte situazioni, l’esatto contrario.

Anche questo, gente di Quarrata, è un esempio emblematico della legalità con cui ogni giorno la Signora Sabrina si fa igiene personale…

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sabato 9 ottobre 2010

PERCHE' E' GIUNTO IL TEMPO DI NON SOPPORTARE PIU'...


Bisogna cominciare a non scegliere il male minore. Ma il bene comune.

Sopporta l'insopportabile. È questa la vera, unica malattia della politica italiana. È questo quello che, sottovoce, ti spiegano un po' tutti quelli che bazzicano per lavoro altri paesi. Quelli che parlano con chi ci guarda allibito, a bocca aperta, senza capire come riusciamo a sopportare tutto questo.
Ti spiegano che in qualsiasi altro paese occidentale non sarebbe possibile (sarebbe inimmaginabile) quello che succede in Italia.
Ti spiegano che le regole del buon senso, qui da noi, sono state superate da troppo tempo. E da troppo tempo siamo tutti assuefatti a una melma putrida fatta d'interessi e affari di famiglia, di ricatti e minacce, di sovrastrutture e segreti inimmaginabili. Di turpiloqui e menzogne.
Sopportare ciò che non si può sopportare, è questa la metastasi che sta distruggendo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, scandalo dopo scandalo, il nostro vivere civile, la nostra speranza collettiva. Perché adattarsi ai livelli più bassi dell'onestà, della moralità, della decenza è la strada più breve per svendere se stessi, per svendere una storia e, soprattutto, per vanificare il futuro. Per vederlo distruggere da chi, oggi, pensa solo a se stesso e al proprio tornaconto.
Da chi erge l'ignoranza a regola, da chi spaccia la propria sciattezza culturale per concretezza, per voglia di fare.
Da chi esalta la vuotezza intellettuale come primato della gente, del popolo. Se l'Italia, la nostra amata Italia, vuole provare a guarire, deve cominciare, seriamente, a non sopportare più, a indignarsi quando c'è da indignarsi, a urlare quando c'è da urlare.
È una questione di patriottismo. Sì, patriottismo, quel sentimento dolce, quell'innamoramento che ci fa sperare di essere migliori di quel che siamo. Che, in fondo, ci esorta a essere migliori.
È per questo, forse, che è anche da destra, soprattutto da destra, che deve arrivare la ribellione contro l'indicibile, contro l'insopportabile.
È per questo che, soprattutto da destra, soprattutto dai moderati, deve arrivare un scossa morale che possa, davvero, ridare speranza a un paese triste e malato. A un paese che non spera più nella guarigione.
A un paese che, imperterrito, continua a turarsi il naso per attutire la puzza delle proprie piaghe infette.

È per questo che soprattutto da destra bisogna cominciare a non sopportare più.
Che bisogna cominciare a non scegliere il male minore. Ma il bene comune.
Senza paura di un nemico assoluto che non c'è.

Filippo Rossi da: http://www.ffwebmagazine.it/ffw/

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SABRINA, SMETTI DI RINGRAZIARE E LAVORA SERIAMENTE


Un grazie ai ragazzi della protezione civile
[8 ottobre 2010 di sabrinasergiogori]

L’evento eccezionale della notte fra lunedì e martedì scorso ha sorpreso nel sonno anche Quarrata, trovando pronta la macchina dei soccorsi che, allertata dal Comando dei Vigili del Fuoco, immediatamente si è messa in moto. Anche questa volta in pochi minuti la squadra del Comune, affiancata da VAB, Croce Rossa e Misericordia, era sui luoghi colpiti da un nubifragio breve ed improvviso, che in due ore ha fatto registrare la caduta di 11 cm di acqua.
Si è trattato indubbiamente di un evento di dimensioni eccezionali, anche in considerazione del breve arco temporale in cui tutto si è svolto. Molte sono state le zone colpite, ingenti i danni e le difficoltà a cui tutti abbiamo dovuto far fronte, a partire dalle situazioni di maggior disagio, con persone anziane sole, malate o inferme, su cui l’intervento è stato naturalmente prioritario.
Sia la squadra di reperibilità del Comune che i ragazzi della protezione civile hanno continuato a intervenire a oltranza, rispetto alle varie sollecitazioni e richieste che sono arrivate per tutta la giornata. I danni sono stati numerosi e spesso inevitabili, proprio per le caratteristiche della precipitazione, nessuno è stato lasciato solo ad affrontare la situazione, sia nell’immediato che nelle ore successive.
Alle 4 del mattino io stessa sono stata direttamente coinvolta e ho potuto constatare di persona che l’ingranaggio della protezione civile non dava segni di criticità. Per questo non posso che dire il mio grazie a tutti coloro che si sono mobilitati con professionalità e capacità organizzativa, ai dipendenti del Comune, alle associazioni coinvolte, ai Vigili del Fuoco ed a tutte le aziende chiamate a intervenire nell’emergenza.

Così il Sindaco di se stesso ha scritto ieri sul suo blog.
Da quando è in sella, la Sabrina non la pianta mai di ringraziare: si divide equamente tra forze dell’ordine, volontariati vari e Protezione Civile.
Di fatto, ai suoi concittadini – che poi sono la vera sua parte e controparteil peggio Sindaco di Quarrata non rivolge alcuna forma di attenzione.
Perfino quando deve dire qualcosa, non lo fa mai in maniera diretta, ma si affida – senza mai scoprirsi o presentare la propria faccia alla gente – a comunicatini, serigrafati dalla sua segreteria politica, da stampare in bella grafia sul suo blog, oppure, raramente, su qualche giornale; o a volte da far uscire su TVL, come di recente è successo per quello sconcio tecnico-amministrativo a tutti noto come fontana di Buren.


La Sabrina non farebbe meglio a fare di più, con sana concretezza contadina, piuttosto che stare sempre a ringraziare quello e quell’altro? O forse di fare non è proprio capace perché… non tutti gli uomini il Creatore li ha fatti uguali?

È proprio questo il problema. E lei ne è un esempio, una dimostrazione vivente, in carne e ossa.

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venerdì 8 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN FUTURO DI SPORCIZIA & TURISMO


Balocchi e profumi per te, diceva una antica canzone cantata da Luciano Tajoli, che i più giovani non sanno neppure chi fosse.
È la realtà drogata della Sabrina per la nostra città.
Guardate il cartellone di oggi e osservate il sudiciume che, nei mesi scorsi, qualcuno piantò dinanzi alla porta laterale del Comune. Così, tanto per lanciare un messaggio.
Poi leggete cosa scrive Giancarlo Zampini stamattina, 8 ottobre 2010, su La Nazione.
Poi fate un ulteriore sforzo: leggetevi la rivoluzione copernicana del futuro per Quarrata, come ce la presenta Beatrice Faragli sul Tirreno.
Ve ne diamo una rapidissima sintesi.
In una città che va all’acqua perché le fogne o non esistono o sono intasate dal sudicio; in una città sempre più sporca, come si dimostra nei fatti; in una città sempre più povera, sia per le condizioni oggettive che per quelle congiunturali della crisi; ebbene, in una città come questa, la scelta della Sabrina – lo avete visto tutti – punta su quasi 4 milioni di euro di piste ciclabili e sulla… vocazione al turismo.
Turismo di che, scusate? Quello delle scemenze?
Chi verrà a Quarrata? I ciclisti salutisti della Toscana? Gli amici di Vincenzo Mauro e di Sinistra e Ecologia? O le centinaia di migliaia di persone previste a fotografare le bellezze superbe della Màgia, compresa l’ultima brillante trovata del Chiarissimo Prof. Paci & consorte Giuliano Gori?
Diceva, schifata, la Donatella, ma che mi pigli pe’ iccùlo?

Fra scemenze e fantasy. La condanna di una città.


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