43. BASTA CON LE STRONZATE!
Domenica 31 ottobre 2010
Qualcosa dobbiamo dire. Ma quando diciamo qualcosa, non intendiamo dire quello che, in area antagonista (non avversa) del Pdl, si incarna, in questo momento, in una serie infinita di emerite stronzate.
Stronzate dice Benedetti, il regionale che viene a Quarrata ieri l’altro sera, per la prima volta in vita sua, con tutto il suo staff di mummie polverose. Stronzate continua a ripetere, dall’alto del suo soglio-seggiolone – dal quale peraltro ha fatto perdere il Comune di Montecatini al Pdl per schifo degli elettori – il caro e vecchio, d’età e di politica, Alberto Lapenna che, visto da vicino, assomiglia assai a un Gheddafi della nostra realtà casalinga: tutto pieno di medaglie, di patacche, di cimeli, di nastrini; lui che da quasi 60 anni è sempre stato in prima linea in ogni stagione, con tutti i venti; che non ha quasi mai lavorato, ed è vissuto come il vischio natalizio, succhiando linfa delle piante di cui fu, era ed è parassita.
Sì. Basta con le stronzate!
E intanto personalmente rispondo alle richieste di dimissioni da parte delle mummie, chiarendo che io sono stato eletto come candidato Sindaco in una realtà di lista composita di centrodestra, ma non sotto una sigla, né sotto un partito: e pertanto non ho assolutamente intenzione di ascoltare assurde richieste, roba che non sta né in cielo né in terra.
A Benedetti, per giunta, ho da dire che proprio lui non è mai stato eletto direttamente dalla gente: è stato messo lì come per motu proprio dalle strutture del Pdl; un vero beneficato dall’alto e non un legittimato, come ora vorrebbe accreditare pubblicamente.
Faccia il suo, dunque; e si limiti a non interferire nelle aree di competenza di chi, con molti meno privilegi, anche in termini di gratificazione economica, non lavora in un cimitero di elefanti come la Regione, ma nelle realtà vive e sofferenti dei Comuni, in cui, ogni giorno, si deve tastare il polso della gente dinanzi ai problemi per i quali le sinistre Giunte di sinistra non solo non fanno un bel niente, ma s’ingegnano, con estrema pervicacia e stupidità, a rendere le cose sempre più difficili, magari sperperando 20 milioni di euro come sta facendo la nostra peggio Sindaca di Quarrata.
Quando Lapenna perse, in maniera vergognosa ed eclatante, il Comune di Montecatini, ricorderete che intervenni da queste stesse colonne con molto piglio e decisione contro un mondo di fare politica clientelare, interessato e tutt’altro che efficace, perché figlio di concezioni nemmeno craxiano-progressiste, ma solo vetero-affaristiche e nepotiste: quanto di peggio ci potevamo aspettare ed augurare. E il risultato si vide.
Lapenna allora si incazzò – lo ricorderete. Minacciò perfino di ricorrere a un avvocato. Argomento di facile presa sulla gente, ma assolutamente campato in aria perché, da dopo l’Illuminismo e la rivoluzione francese (ed eravamo nel 1789!), democrazia ha sempre significato una ed una sola cosa: discutere.
Premesso questo, ecco: da questo parco di rais incartapecoriti e polverosi non può che venire un danno al Pdl e alla sua politica; un danno al centrodestra e all’Italia. Perché tutto è ammesso da loro: tranne discutere. E lo vedete ora che ci vogliono far dimettere a calci in culo.
E allora è il caso di seguire il pensiero logico e limpido di Alessio Bartolomei: andare con Fini potrà significare, forse, anche prendere una direzione sbagliata; potrà essere anche un errore di valutazione e di prospettiva.
Ma restare a fare gli alzatori di mano e gli uomini della claque di gente come Lapenna, equivale a buttare il proprio cervello nel cassonetto e a delegare, a lui e ai suoi figli (veri e/o adottivi), ogni possibile futuro sia nostro che dei nostri figli e nipoti.
Noi non vogliamo farlo. Basta con tutto questo. E lo dice anche Francesca Bardelli – che non può essere ritenuta sospetta, dato che resta nel Pdl. Lo dice quando dà ragione a Bartolomei.
Insomma, cerchiamo di capirci, Lapenna & C.: basta con le stronzate!
Mario Niccolai
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