giovedì 30 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: GIUNTA E POPOLO, NON È CAMBIATO NULLA


Carini, gentili, democratici e… bugiardi. Provate a definirli diversamente questi 7+1 campioni di rispetto della volontà popolare.

A Catena sono vent’anni che ripetono, ciclicamente, le stesse omelie, le stesse prediche, le stesse promesse, gli stessi miracoli che, puntualmente, non arrivano mai.

Ma l’essenziale, per certa gente, è ripetere. E per cert’altra è continuare a votare.

La tragedia è che non si vota lì, in quel pentolone (Sergio Gori e Pd), per migliorare la città e le frazioni: si vota lì per impedire agli altri di poter fare meglio e di poter fare cose utili.

È come la barzelletta del “muore un democristiano o un comunista”; quella in cui il democristiano dice al prete di voler prendere la tessera del Pci in punto di morte, perché «è meglio che muoia uno di loro piuttosto che uno di noi».

E sembra di essere ancora a quando i comunisti, prendendo in giro i democristiani, scrivevano sui muri anche di Quarrata: «E mi raccomando… continuiamo a buttare nel pentolone, eh?».

Non è cambiato nulla. E, con questa Giunta, tutto è andato sempre peggio, elettori della città delle chiacchiere!

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mercoledì 29 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DUE INTERROGAZIONI


Quarrata, lì 29 Giugno 2011

Al Presidente del Consiglio Comunale

Sig. Massimo Sauleo

All’Assessore al Rischio Idrogeologico

Sig. Giovanni Dalì

Al Sindaco di Quarrata

Dott.ssa Sabrina Sergio Gori

Al Segretario Comunale

Dott. Ernesto Giorgetti

INTERROGAZIONE: richiesta chiarimenti cassa espansione laghi Primavera.

Premesso che stando a quanto indicato, a suo tempo, dall’Autorità di Bacino attraverso il PAI ( piano di assetto idrogeologico ) il comune di Pistoia dovrebbe contenere almeno 3 milioni di metri cubi di acqua per garantire la sicurezza della piana in caso di considerevoli eventi atmosferici;

tenuto conto che al momento il comune di Pistoia non è in grado di provvedere a quanto sopra ma che tuttavia in base ad un apposito accordo tra Istituzioni ed Enti è stato concordato di realizzare la cassa di espansione ai laghi primavera, un’opera di 800mila metri cubi lontana dal quantitativo indicato dal PAI ma già un passo in avanti per la messa in sicurezza della piana;

richiamato quanto emerso sulla stampa in data 12 Giugno 2011 la quale riporta una diatriba tra il gruppo consiliare di Fli nel comune capoluogo, l’amministrazione comunale di Pistoia e Publiacqua a causa di una revisione di importi di finanziamento da parte di quest’ultima ed emerge in particolare la probabilità che la cassa di espansione ai laghi primavera subisca la riduzione di invaso di acqua dagli 800 mila metri cubi previsti a soli 500 mila;

considerata la preoccupazione degli abitanti delle frazioni della piana di Quarrata a causa del fatto che dovranno aspettare oltre 1200 giorni per la realizzazione delle casse di espansione di Caserana in loc. Querciola, le situazioni di fatiscenza degli argini dei torrenti Stella ed Ombrone e che a tali preoccupazioni si aggiunge anche quanto richiamato al suddetto paragrafo,

I sottoscritti consiglieri comunali interrogano codesta spettabile amministrazione per sapere:

  1. se Publiacqua ha ridotto il proprio finanziamento da 6 milioni a 5 milioni e se a causa di questo è previsto il ridimensionamento della portata della cassa di espansione a laghi primavera;
  2. se fosse confermato quanto al punto 1 quali azioni il Comune di Quarrata intende adottare per garantire una così tanto attesa messa in sicurezza degli abitanti della piana dal rischio idrogeologico.

Con osservanza

Maurizio Ciottoli

c.gruppo consiliare Fli Quarrata

Mario Niccolai

Cons com Fli Quarrata

Massimo Bianchi

Cons Com Fli Quarrata

* * *

Quarrata, lì 29 Giugno 2011

Al Presidente del Consiglio Comunale

Sig. Massimo Sauleo

Al Sindaco di Quarrata

Dott.ssa Sabrina Sergio Gori

Al Segretario Comunale

Dott. Ernesto Giorgetti

INTERROGAZIONE: richiesta chiarimenti Publiacqua.

Tenuto conto che in occasione del consiglio comunale aperto con Publiacqua ad una domanda posta a quest’ultima dal capogruppo Maurizio Ciottoli riguardo a quanto ammontassero gli introiti derivati dal pagamento di bollette da parte di cittadini di Quarrata nelle casse di Publiacqua fu risposto, dal Vicepresidente Dott. Piero Giovannini, che trattasi di un importo stimato di circa € 13 milioni e che la stessa Publiacqua ha provveduto a fare investimenti sul territorio comunale per un importo pari a € 9 milioni.

Fatto salvo quanto sopra, i sottoscritti consiglieri comunali richiedono a codesta amministrazione comunale di sapere se:

1. gli importi riferiti dal Vicepresidente di Publiacqua fossero riferiti a qualche annualità in particolare oppure valido come consuntivo totale dal periodo in cui il Comune d Quarrata ha sottoscritto la convenzione con l’azienda ad oggi;

2. quali sono gli investimenti fatti per un totale di € 9 milioni citati dal Vicepresidente di Publiacqua ( se possibile fornire apposito elenco) e gli investimenti che la stessa azienda farà sul comune di Quarrata per i quali sono già state destinate le apposite risorse;

Con osservanza

Maurizio Ciottoli

c.gruppo consiliare Fli Quarrata

Mario Niccolai

Cons com Fli Quarrata

Massimo Bianchi

Cons Com Fli Quarrata

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martedì 28 giugno 2011

Basta vertici e melina, questa politica è finita .


Chissenefrega del vertice della maggioranza. Chissenefrega di Bossi, Tremonti, Berlusconi. Delle loro alchimie, degli accordi sottobanco, di ciò che daranno in pasto domani ai giornali. Delle pseudo aperture, degli ammiccamenti, dei passi indietro (in verità, pochi) o degli scatti in avanti. Dei mezzi accordi, delle minacce, dei pagherò, dei crediti, dei debiti che ognuno ha. Gli italiani hanno perso la pazienza e non ne possono veramente più di dinamiche che non portano a nulla, che ignorano le reali esigenze del paese. Che non offrono risposte serie e fattibili all'industria che non riparte, al popolo delle partite iva, ai precari, alla green economy ignorata solo dal belpaese, ai diritti civili, al popolo della rete. Basta dunque incontri, riunioni, tavoli di concertazione e ultimatum.

Basta chiacchiere e promesse da buontemponi. Servono fatti. Le amministrative, i ballottaggi, i referendum. E poi le inchieste, i vicoli ciechi in cui la maggioranza è finita. Che se ne vadano a casa: Pontida, Arcore, palazzo Grazioli uguali sono e il paese non ne può più. Hanno ridotto la nazione a un predellino dove sfilano a turno veline, delfini, escort, lobbisti e rappresentanti della casta.

Che si appronti, dunque, un presidio ufficiale sotto palazzo Chigi. Con un grande striscione da far sventolare: «Ormai è finita».

domenica 26 giugno 2011

IL PUNTO (DELL’ASSESSORE ALLE ACCISE)


25. LA GIOVANNETTI E LE MANI IN TASCA AI CITTADINI
Domenica 26 giungo 2011

Intanto leggiamo quanto scrive stamattina Il Tirreno:

L’assessore Giovannetti:
«Non graveremo sulle tasche dei cittadini»
Niente addizionale elettrica


Il Comune ha deciso di non procedere all’aumento dell’addizionale sull’energia elettrica. La possibilità, concessa a tutti i comuni, non verrà presa in considerazione dall’amministrazione per non gravare ulteriormente sui cittadini. L’aumento, da applicarsi ai soli consumi familiari e possibile fino al doppio di quanto previsto dalla legge, sarebbe servito per la copertura dei costi del servizio smaltimento rifiuti.
Durante la conversione però il decreto legge è stato modificato, autorizzando così non solo i comuni campani in emergenza rifiuti, ma tutti i comuni italiani a aumentare le accise sull’energia elettrica per la copertura integrale di tutti i costi, diretti e indiretti, dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti anche in assenza di una dichiarazione dello stato di emergenza.
«Il Comune di Quarrata tiene a precisare che ha già deliberato l’approvazione della Tariffa di igiene urbana per l’anno 2011 e che con l’applicazione di aumento medio dell’8% della tariffazione è stata garantita l’integrale copertura dei costi per la gestione del servizio, anche per quanto riguarda la raccolta porta a porta degli ulteriori materiali prevista. Per questo motivo l’amministrazione non intende procedere nel modo più assoluto all’aumento delle accise comunali, mettendo in atto un provvedimento legislativo che colpisce solo ed esclusivamente le famiglie».
Questa la dichiarazione dell’assessore alla programmazione finanziaria e finanziamenti Antonella Giovanetti, che ha aggiunto: «Non è mai stata intenzione dell’amministrazione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini».

E ora cerchiamo di ragionare un po’.
L’assessore Giovannetti dice che «Non è mai stata intenzione dell’amministrazione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Ed è vero perché il Comune e l’amministrazione Sergio Gori non hanno mai avuto l’intenzione, hanno invece avuto la volontà ed hanno fatto in modo – con Piuss e altre amenità – che le mani in tasca ce le mettessero direttamente i poveri Quarratini costretti a esosi esborsi per le velleità della peggio Sindaca: e per i prossimi 20 anni.
Sotto questo profilo Quarrata è ormai un teatrino napoletano dove si parla di tasse, 8% di aumenti di nettezza urbana, accise.
E attenzione: accise non significa più imposta sulla «fabbricazione e vendita di prodotti di consumo». No. Questa parola a Quarrata deriva dal solo verbo napoletano accidere che vuol dire ammazzare.

E la Sabrina, Quarrata, l’ha proprio fatta fuori con le sue manine a suon di spese inutili e sprechi. Sì, l’ha proprio… accisa!

Buona domenica.

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sabato 25 giugno 2011

SI E' SVOLTO A QUARRATA IL PRIMO CONGRESSO PROVINCIALE DI FUTURO E LIBERTA'


292 iscritti, 90 presenti, 11 interventi, 3 minuti di applausi e 19 strette di mano: questi in estrema sintesi i numeri del primo congresso provinciale di Fli, che si è svolto venerdì sera nella sala consiliare del Comune di Quarrata.
La scelta di Quarrata, tutt’altro che casuale, è significativa dell’attenzione che il nuovo partito intende dare a questo Comune, dove nel prossimo anno si terranno le elezioni amministrative.
Sotto la presidenza dell’Onorevole Enzo Raisi e alla presenza del coordinatore regionale Angelo Pollina, molti iscritti hanno dibattuto sui programmi da sviluppare per i prossimi anni, ed hanno scelto la guida politica per il prossimo triennio.
Presidente provinciale è stato indicato Alessio Bartolomei, imprenditore pistoiese, consigliere comunale. Con lui sono stati eletti Simone Gaggioli, dipendente Fondiaria Sai, nella carica di segretario amministrativo ed altri 20 membri che faranno parte del direttivo provinciale, massimo organo politico del partito.
Numerosi gli interventi fra i quali si segnalano per il particolare apprezzamento ricevuto: Massimo Bianchi, Maurizio Ciottoli, Sonia Bartolini, Salvo Leggio, Antonio Tabarin, Robert Araiceiv.
Particolarmente apprezzati i saluti del Sindaco di Quarrata, del segretario dell’Udc Federico Gorbi e di Andrea Bagattini ex candidato a Sindaco del Comune di Quarrata.
Nella relazione finale del nuovo presidente provinciale, approvata all’unanimità, si sottolineano la necessità di una forte democrazia interna al partito, con la condivisione di ogni decisione, l’attenzione ai temi dell’economia, del lavoro, del sostegno alla famiglia, del sociale e della legalità, e la collocazione strategica nell’ambito di un nuovo centro destra, meno demagogico e populista e più operativo sul piano delle riforme di cui il paese ha assoluta necessità.

Il coordinamento Fli
della provincia di Pistoia

Presidente Provinciale: Alessio Bartolomei
Responsabile Amministrativo: Simone Gaggioli
Consiglieri:
  1. Nicola Barbarito – Pistoia
  2. Robert Araveicei – Pistoia
  3. Giulio Venturi – Pistoia
  4. Carlo Bardelli – Pistoia
  5. Domenico Molino – Pistoia
  6. Emanuele Gelli – Pistoia
  7. Maurizio Ciottoli – Quarrata
  8. Massimo Bianchi – Quarrata
  9. Mario Niccolai – Quarrata
  10. Sara Tofani – Quarrata
  11. Salvatore Leggio – Pescia
  12. Marco Ardis – Pescia
  13. Sonia Bartolini – Borgo a Buggiano
  14. Antonio Tabarin – Serravalle Pistoiese
  15. Franco Vannucci – Montale
  16. Gerardo Modesto – Montale
  17. Giuseppe Montagna – San Marcello Pistoiese
  18. Emanuele Malinconi – Quarrata
  19. Fabrizio Palloni – Serravalle Pistoiese
  20. Rino Alberti – Montecatini
Provibiri:
Maurizio Gestri
Giacomo Buscioni
Vinicio Aiuti

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UNA GIUNTA DI… COMICI


Il Settembre Quarratino del 2011 si tinge di comico? Onestamente a noi pare che tutte le ultime due legislature della Giunta Sergio Gori siano un sommo spettacolo di comicità.
Anzi no: perdonateci! Se non fossero una tragedia per la nostra città – e basterà pensare, solo per un attimo, a quanto denaro è stato letteralmente buttato via in stupidaggini – sarebbe proprio il caso di mettersi a ridere: ma non lo possiamo fare, perché la popolazione è rimasta a denti secchi, mentre il lardo è stato buttato tutto ai cani.
L’ultima Giunta Sergio Gori, nata per contrastare la lista civica Bagattini, propaggine che si era staccata dalla sinistra perché più o meno schifata dall’azione amministrativa della Sabrina, impostò tutta la campagna elettorale promettendo mari e monti alle undici frazioni del nostro comune; mari e monti che si sono poi ristretti al solo chlometroquadrato del centro cittadino. E poi per cosa? Lo vediamo tutti…
Va bene, quindi, che questo Settembre Quarratino sia dedicato alla ricerca della comicità.
Ma i primi due a salire in passerella per far ridere la gente dovranno essere il Sindaco e il suo Vice.
Che ogni giorno, aiutati dai giornali che non sanno cosa scrivere, si affacciano alla paginetta di cronaca e promettono lavori a iosa, ‘mirabilandia’. Tutte promesse che cadranno nel vuoto.

E questa non è forse tragica comicità?

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giovedì 23 giugno 2011

A Quarrata il primo congresso provinciale di Futuro e Libertà. Interverrà l' onorevole Raisi. "Una testa, un voto"



QUARRATA-PISTOIA_Futuro e libertà per l'Italia va a congresso: venerdì 24 Giugno alle ore 21 presso la sala consiliare del Comune di Quarrata si terrà il primo congresso provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia.
L’incontro sarà aperto dal coordinatore provinciale pro tempore Alessio Bartolomei a cui è spettato il compito di strutturare e organizzare il Partito sul territorio portandolo con equilibrio e funzioni di garanzia per tutti all’appuntamento del Congresso provinciale.
Futuro e Libertà per l’Italia entro l’estate vuole infatti legittimare i propri rappresentanti attraverso il voto degli iscritti “realizzando così il modello del Partito partecipato, come illustrato e condiviso al Congresso fondativo".
Il risultato minimo di iscritti richiesto per la Provincia di Pistoia è di 292, pari all’1 per mille della popolazione residente. L’assemblea sarà presieduta dall’onorevole Enzo Raisi, membro della commissione attività produttive alla Camera dei Deputati.
Come da Statuto e Regolamento dei Congressi, tutti gli iscritti a Futuro e Libertà nella Provincia avranno pari diritto di elettorato attivo e passivo, secondo il principio democratico “una testa, un voto”, e si esprimeranno sulle candidature che potranno essere presentate entro due ore dall’insediamento dell’Ufficio di Presidenza del Congresso, corredate da relativo documento programmatico-organizzativo e sottoscritte da un numero non inferiore al 20% e non superiore al 33% degli aventi diritto al voto.
Il Congresso è visto come un grande momento di confronto interno al partito, di bilancio di quanto sino ad ora è stato fatto, di quanto ancora da fare, di elaborazione politica delle future iniziative e strategie, nonché di selezione dei temi politici sui quali FLI intende concentrare la propria azione politica nella Provincia
Sarà anche l’occasione per eleggere direttamente il coordinatore provinciale da parte degli iscritti.
A seguito del Congresso Provinciale, il Coordinatore eletto provvederà a convocare entro 30 giorni le Assemblee di Circolo ed i Congressi Comunali nei quali verranno eletti direttamente, con il medesimo principio “una testa, un voto”, tutti i presidenti di Circolo ed i Coordinatori Cittadini.
da:http://andreaballi.blogspot.com/

mercoledì 22 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’ETICA E L’OTTICA DELLA FRUTTA


Si dice, quando qualcosa non va, che “siamo alla frutta”. E alla frutta c’è pure l’amministrazione di Quarrata, che promette otto incontri per capire problemi e priorità di Quarrata. Così ci avvisa «Il Tirreno».

Se proviamo a ragionare, in un istante capiamo perché “siamo alla frutta”.

Pensate, Quarratini, che in quasi dieci anni di amministrazione della città, la Giunta dei miracoli non ha ancora capito quali sono i problemi e le priorità di Quarrata.

Ora: se non lo ha fatto in dieci anni, credete che sia possibile che possa farlo con otto incontri a corsa e a tamburo battente?

Prima di tutto: dove ha messo, la Giunta, tutte le osservazioni delle opposizioni e tutto il lavoro di Manetti, per esempio? E le lagnanze della città? Le lettere, gli interventi che sono comparsi sui giornali…?

Non vorremmo sembrare incontinenti rispondendo che le ha messe direttamente nel cesso (se non altro quello che dovrà sorgere proprio in centro a Quarrata, al posto del Moderno). Non vorremmo sembrare incontinenti, ma la realtà è quella che è.

In secondo luogo: la Giunta ha mai fatto quello che promette da almeno 10 anni? Tipo: strada di Montemagno, piazza della Ferruccia, parcheggio della scuola della Catena e mille altre piccole e grandi cose? O ha invece rimandato tutto al futuro e a soluzioni molto parziali di pezze ricucite a caso e miserevoli rattoppi fatti qua e là?

Ciò detto e ciò premesso: come credere che questi otto incontri siano una cosa seria?

Le cose sono serie se chi le fa è serio: ma questa Giunta non è seria.

E allora, Quarratini, non lasciatevi infinocchiare da idee estemporanee fatte apposta per le elezioni. Ricordatevi, piuttosto, dell’ex-assessore Burchietti che diceva che la Sabrina e la Giunta non volevano né troppa trasparenza comunicata, né troppa informazione e partecipazione, perché era bene che la gente (cioè voi!) sapesse il meno possibile.

E ovviamente “rompesse” il meno possibile!

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lunedì 20 giugno 2011

SONO STATI RICATTATI DALLA LEGA PER TRE ANNI SENZA MAI REAGIRE: ORA NEL PDL RISCOPRONO LA DIGNITA’ ORMAI PERSA

EX SOCIALI ED EX SINDACALISTE, PROPRIETARI DI CASE A LORO INSAPUTA E PATACCARI: SI SVEGLIANO SOLO ORA CHE QUATTRO CIALTRONI VOGLIONO TOGLIERE I MINISTERI A ROMA…. MA DOV’ERANO QUANDO LA LEGA FACEVA PASSARE LEGGI VERGOGNA SUGLI IMMIGRATI O QUANDO BOSSI SOSTENEVA CHE COL TRICOLORE SI PULIVA IL CULO?
Il Pd presenterà domani, durante l’esame del decreto sviluppo alla Camera su cui il governo ha posto la fiducia, un ordine del giorno contro la richiesta della Lega di spostare la sede di alcuni ministeri al Nord su cui la Camera dovrà pronunciarsi.
Lo ha annunciato il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, nel corso della conferenza del partito sulla sicurezza a Roma.
Franceschini ha definito “patetica” l’immagine di un governo che pensa di spostare i ministeri. La proposta della Lega del trasferimento delle sedi ministeriali, secondo il dirigente democratico, è “una patetica operazione di immagine che noi porteremo al voto”.
“Pontida 2011 e i discorsi che si sono sentiti mi sono sembrati quelli di Abatantuono nel film Attila e gli Unni”, ha sottolineato Franceschini.
“Su questa vicenda - ha aggiunto - li porteremo al voto domani in occasione del decreto sullo sviluppo. Visto che i ministri leghisti hanno tanta voglia di tornare al Nord lo possono fare e lo faranno, dopo il risultato delle amministrative e dei referendum, ma senza i loro ministeri, che resteranno nella capitale”.
Valutazioni simili a quelle del Pd arrivano anche da Cei e Confindustria. “La chiesa deve da un lato frenare queste mire secessionistiche, dall’altro deve rimotivare dall’interno, con forte valenza biblica, la passione dell’intraprendere dei cristiani”, dice Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace.
Secondo il vescovo, intervistato da Radio vaticana, la proposta di spostare i ministeri al nord sarebbe inoltre “un gesto di grandissimo disprezzo del sud”.
“La Lega paradossalmente - conclude Bregantini - ripete gli errori che rimprovera a Roma”.
Quanto agli industriali, secondo la presidente dell’associazione di categoria Emma Marcegaglia, “questi non sono temi veri del Paese”.
“I temi veri - osserva - sono il bilancio a posto, la riforma fiscale, le liberalizzazioni, investire in ricerca e innovazione. Il resto mi sembra un po’ propaganda”.
L’argomento continua comunque a rimanere centrale nel dibattito politico, alimentando nuove tensioni all’interno della maggioranza.
Il duro confronto tra Lega da una parte e la componente romana e meridionalista del Pdl (Gianni Alemanno e Renata Polverini su tutti) dall’altra, preoccupa in particolare il capoguppo alla Camera Fabrizio Cicchitto.
“E’ in atto un confronto . afferma - ma è sbagliato drammatizzare sia da parte di chi è al Nord e sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio. Va detto che non riteniamo possibile rompere l’unità dello Stato, ma è possibile ragionare sul decentramento di alcune sedi sulla base di alcune esperienze passate”.
Dpo tre anni in cui il governo ha vissuto sotto ricatto costante della Lega, dopo aver assistito a vergognosi cedimenti a politiche razziste da parte del nostro governo, censurate a livello internazionale da tutti i massimi organismi preposti, ora nel Pdl si svegliano gli ex sociali e le ex sindacaliste,gli ex proprietari di case pagate a loro insaputa e i pataccari vari: tutti uniti per difende due ministeri da Disneyland.
Quello del Paese dei balocchi che si è inventato Calderoli per giustificare la sua esistenza (nonché gli stipendi di 70 suoi dipendenti, pagati dal contribuente italiano) e quello del federalismo patacca che sarà causa solo di un aumento delle tasse locali. Fosse per noi vorremmo che fosse già in vigore ora e non tra 10 anni: per non perderci la scena dei padagni che inseguono con il forcone i leghisti che gli hanno imposto il federalismo.
Ma dategli quei due ministeri a Monza, così passano il loro tempo a giocare con le cartine, i soldatini, le merendine della mamma, il fac-simile del libretto degli assegni e il bavaglino per chi sbava.
In fondo le specie in via di estinzione vanno tutelate.
http://www.destradipopolo.net/


domenica 19 giugno 2011

IL PUNTO (DELL’ARTE A OLTRANZA)


24. IVANO PACI E IL SUO ‘FACCIAMOLA FINITA’
Domenica 19 giungo 2011

Merita assolutamente leggere quello che scrive stamattina sul Tirreno il prof. Ivano Paci, presidente della Fondazione Caripit, a proposito della fontana di Buren e della soluzione ripiegatoria di affibbiarla a Quarrata dopo che la grandiosa opera d’arte era stata rifiutata da Montecatini – perché, checché ne dica il chiarissimo prof., questa è la sostanza in soldoni: che piaccia o no, o come direbbe il Leopardi, ed è, né cangia stile.

Vorrei fare qualche considerazione in ordine all’articolo apparso sull’edizione di sabato 11 giugno del Tirreno a proposito della fontana di Buren, o meglio della sua localizzazione. Premesso che il giornalista mi fece le sue domande mentre ero in treno, mi preme precisare quanto segue. La scultura-fontana di Buren rientrava inizialmente nel programma pensato per Montecatini nell’ambito di un percorso che la Fondazione aveva proposto alla città fin dalla amministrazione Messeri (febbraio 1997). La proposta della fontana di Buren risale alla metà del 2005, dopo le installazioni di Susumu Shingu e Pol Bury; dopo il sopralluogo da parte dell’artista venne consegnato il progetto con una ubicazione scelta con il gradimento della Soprintendenza competente e con l’approvazione del Comune, che non rilevò all’inizio problemi di carattere estetico. A fine ottobre 2008, a distanza di oltre tre anni, con i contratti di fornitura già firmati, ci venne comunicato che il sito fino allora prescelto doveva essere cambiato, e che la precedente autorizzazione veniva annullata: in sostanza si ricominciava da capo.
A questo punto abbiamo ritenuto, e formalmente comunicato, che venivano a mancare le condizioni per proseguire nel progetto che avevamo ideato per Montecatini e proposto alle amministrazioni che si erano succedute. Era un progetto bello e ambizioso, che si avvaleva delle relazioni e del prestigio dell’allora nostro vice presidente Giuliano Gori; e che ad oggi sarebbe da tempo concluso. Insisto che la scelta di La Magia non è stata una soluzione di ripiego; è stata un’altra scelta, del tutto autonoma. Pur nell’ambito della stessa idea ispiratrice, Buren ha fatto due sopralluoghi sul posto per decidere la migliore ambientazione, è venuto alla inaugurazione e tornerà a Quarrata per la presentazione del volume dedicato all’opera. Un’attenzione ed un impegno che dimostra come si tratti di un’opera e di una ambientazione, alla quale l’autore teneva e tiene moltissimo. Questa è la storia. Ed è forse il caso, ormai, di metterla in archivio.
Ivano Paci
presidente della Fondazione
Cassa di risparmio

Innanzitutto ci congratuliamo con il prof. perché, pur essendo stato contattato mentre era in treno, è perfino riuscito a rispondere alla domande del cronista.
In secondo luogo, però, gli vorremmo suggerire di leggere anche il titolo del Tirreno che abbiamo accostato al suo intervento, per fargli presente – usando un titolo di Kundera – che la vita è altrove e che, in buona sostanza, per archiviare certe situazioni che, tutto sommato, lo imbarazzano e non poco, dovrebbe cominciare lui per primo ad accettare l’idea di poter essere contraddetto e messo in discussione senza perdere la pazienza chiaramente percepibile dal tono della sua ultima battuta.
Con maggiore umiltà Paci dovrebbe capire che non tutti hanno le sue potenzialità economiche e le sue idee sull’arte. E che molti Quarratini saranno forse anche contenti che Buren torni a Quarrata a presentare il catalogo della sua meravigliosa fontana, catalogo che magari costerà – stavolta tutto all’amministrazione della Sabrina – diverse decine di migliaia di euro sottratti alle migliaia di buche degli asfalti delle strade in nome dell’arte – e lo crediamo ancora – del ripiego: ma molti altri potranno essere in assoluto disappunto e disagio.
Anche quando fu contestato per Nannucci e la sua (tutto sommato) insulsa scritta al neon, Paci perse la pazienza dichiarando, più o meno, che “se i Quarratini contestavano, lui e la Fondazione ne avrebbero preso nota e lo avrebbero tenuto presente per il futuro”: come dire che non avrebbero più elargito regali a chi non si prostra all’ossequio.
Bene. Non ce ne voglia, ma, troppo spesso – e questo è un appunto che rivolgiamo anche al nostro artistico Sindaco –, pancia piena non conosce digiuno.

Buona domenica a tutti.

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venerdì 17 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’ETICA E L’OTTICA DEL FUTURO DI QUARRATA


Ogni giorno che Dio mette in terra, il Dio in terra di Quarrata (in questo caso Mazzanti; in qualche altro un qualsiasi altro divino assessore della Giunta Sergio Gori) si fa fotografare sul giornale e, con il ditino puntato come il creatore della Cappella Sistina, ci mostra il futuro radioso – avrebbe detto don Ciottoli nelle sue ispirate prediche domenicali – di questa nostra città.
Sono decenni che loro indicano. Tanto che, se allungare il dito indice lo consumasse, questi amministratori non avrebbero non solo più l’indice, ma neppure il mignolo delle loro mani – e neanche dei piedi.
Finora, cari elettori, abbiamo avuto solo progetti su progetti e sperperi su sperperi per Piuss che tutto hanno portato fuorché idee concrete per risolvere i problemi della nostra comunità.
Cosa pensate che sarebbe stato più utile per Quarrata? Avere un centro con tanto pavé sconnesso e buchettoso come quello che c’è; avere dei cessi al posto del cinema Moderno; avere delle piste ciclabili sugli argini che sono tutto uno sforrattolìo: oppure dei veri e propri lavori di razionalizzazione della rete viaria, che avessero permesso alle aziende – finché lo potevano fare – di camminare speditamente in entrata e in uscita dalla città?
E al limite: sarebbe stato più utile curare un centro bulgaro o da suk come quello di Quarrata, o allargare le stradette contorte di Tizzana, dove questa maggioranza ha fatto costruire decine di ville sontuose e dove la viabilità è ancora quella adatta al ciuco e al barroccio?
Pensateci un po’, cari elettori.
E ricordatevi che ancora il Mazzanti ci parla di rotonde – sennonché di rotondo resta solo il culo che l’amministrazione Sergio Gori, con tutte le sue bislacche idee cul-turali, ha fatto sistematicamente ai 25mila abitanti di Quarrata, che non avranno un futuro per i prossimi 20 anni, date le spese da rimettere.

Ricordatevene, Quarratini, quando tra un anno andrete a votare e ancora la rotonda di via Firenze non sarà stata realizzata – perché Dio-Mazzanti ve la sta promettendo oggi, ma solo per la fine del 2012! E solo se Dio vorrà…

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giovedì 16 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’ETICA TRUFFALDINA DEI COMPAGNUCCI DI PARROCCHIA


Lo abbiamo sempre pensato, a volte lo abbiamo detto e ora eccone anche la riprova: i cattocomunisti assommano in sé il peggio dell’una parte e dell’altra.
La vicenda Ici di Quarrata, portata alla luce da Alessandro Cialdi – il consigliere che da Gaggioli fu accusato di fare gli affaracci sua –, ce lo fa vedere senza ombra di dubbio.
Dunque, vediamo di farlo capire a tutti i nostri lettori.
Le aree Apd3 sono porzioni di terreno che potrebbero anche diventare fabbricative. Si noti il condizionale: potrebbero.
Bene. Su questa potenziale presunzione, a 9 giorni di distanza dalla scadenza dell’Ici, fissata per oggi 16 giugno, la Giunta di Quarrata – campionessa mondiale di legalità – ha deciso che, in virtù di questo, i cittadini che hanno terre in aree Apd3 devono pagare non l’Ici normale, come su terreni agricoli, ma l’Ici maggiorata con un presunto valore di 17 € al metroquadrato dei terreni stessi, perché così ha deciso la Giunta in persona.
Ecco: questi sono provvedimenti da veri compagni comunisti che prendono ai ricchi per dare ai poveri, e sono anche provvedimenti da veri cattolici che, come Dio comanda, fanno il processo alle intenzioni – cioè alle previsioni e non alla reale situazione – di poter far diventare fabbricativo un terreno che allo stato attuale non lo è. Se questa è giustizia…
È lo stesso ragionamento di un giudice che mandasse in galera tutti perché, chissà, domani, qualcuno di noi potrebbe anche diventare un rapinatore in banca.
È lo stesso ragionamento di una Regione che facesse pagare il bollo di una 500 Fiat con la stessa cifra di una Ferrari, perché domani uno potrebbe sostituire la sua utilitaria.
Complimenti alla giustizia del Pd e alla giustizia dei credenti nei principi evangelici!

Meglio di così, cattocompagni, si muore davvero!

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martedì 14 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LE MIRACOLOSE MANUTENZIONI ELETTORALI


La Giunta di un bel Niente

Si ritorna sempre lì
con la Giunta di Houdini:
dal cilindro saltan fuori
giochi da prestigiatori.

Or preparano il viatico
abbellendo Valenzatico:
sulla piazza Leopardi
sarà bello se tu guardi,

meglio ancor, se ti avvicini,
alle buche in via Fucini.
Con l’asfalto bello nuovo
tutto è liscio come un uovo!

Che fervor! Che grande impegno!
Manovrando con ingegno,
il Gaggioli e la Sabrina,
il Mazzanti ogni mattina

ci deliziano di favole
e imbandiscono le tavole
di fandonie sacrosante,
tutte in fila, tutte quante.

E per questi carrozzoni
ci vorrebber le elezioni
di anno in anno, Quarratini.
Lor ci prendon per cretini

e si fanno belli grossi
nel tagliar l’erba: ma i fossi
che davver fanno paura
quelli no, nessun li cura!

Siam perfetti, qui a Quarrata,
con la Giunta illuminata:
con l’impegno della Giunta
che si muove che pare unta

fra rasate e asfaltature
siamo a posto anche noi pure.
Basta crederci, mia gente,
alla «Giunta di un bel Niente»!

Pasquino da Tizzana

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lunedì 13 giugno 2011

GLI ITALIANI HANNO CHIUSO I GIOCHI: TRAVOLTO IL QUORUM, RAGGIUNTO IL 57%, AVVISO DI SFRATTO AL GOVERNO DEGLI ACCATTONI


IL MIRACOLO ITALIANO: IL VENTO DI CAMBIAMENTO HA SPINTO I REFERENDUM FINO ALLA VITTORIA… SCONFITTA LA VECCHIA POLITICA INCAPACE DI INTERPRETARE LA VOLONTA’ POPOLARE… NON HA PREVALSO LA SINISTRA: DA DESTRA UNA VALANGA DETERMINANTE DI SI’

E’ stata una vittoria del popolo italiano, senza distinzioni tra destra e sinistra: si è affermato innanzi tutto il diritto dei cittadino a poter decidere del proprio futuro senza delegare sempre e comunque i capibastone.
Dopo avergli imposto persino le liste bloccate, l’italiano alla prima occasione ha voluto ricordare alla nostra classe politica che la legittimazione del parlamento viene dal popolo.
Ne ha tratto giovamento chi ha saputo interpretare il vento di cambiamento in atto nel Paese, nelle giovani generazioni, nei disamorati dalla politica che chiedono una svolta.
Una contrapposizione ormai plastica tra i “vecchi dentro”, dove il cerone non riesce più a nascondere le maschere dell teatrino dei vecchi riti della politica, le cene del lunedi ad Arcore, le riunioni a palazzo Grazioli, i vertici in via Bellerio dei famelici colonnelli del Senatur, la cacciate dalla Rai dei personaggi scomodi, la corruzione, la crisi, la mancanza di rispetto dellei istituzioni e dall’altro lato le preoccupazioni delle famiglie, i giovani alla ricerca di un lavoro, lo sfruttamento dei precari, il desiderio di un mondo più giusto, un modello di sviluppo dove venga fatto funzionare “il pubblico”, la vera unica alternativa alla svendita dei servizi al privato.
In due giorni questa Italia è scesa simbolicamente in piazza, senza bisogno dei tumulti che avvengono al di là del Mediterraneo, e ha mandato l’avviso di sfratto alla coalizione affaristica-razzista che guida l’Italia.
In tempi normali nessuno avrebbe mai ipotizzato che quattro referendum avrebbero visto la partecipazione di massa di quasi il 60% degli italiani.
Compresi cittadini che non votavano da anni per il disgusto.
Una percentuale talmente ampia e imprevedebile che non è attribuibile alle sole forze di sinistra: sono stati tanti coloro che a destra hanno espresso e propagandato quattro Si, come abbiamo fatto noi, facendo capire che una destra diversa è possibile anche nel nostro Paese.
E che se una volta “non si poteva morire democristiani” ora è giusto battersi per non morire berlusconiani o leghisti.
Ora che la becerodestra, insensibile persino ai temi ambientali oltre a quelli della solidarietà umana e dei diritti sociali, ha ricevuto l’avviso di sfratto, occorre far nascere una nuova destra, attenta ai cambiamenti in atto nella società italiana.
Fuori dagli steccati e dagli stereotipi, attraverso un confronto a tutto campo che rivaluti concetti quali legalità, abolizione dei privilegi della casta, legge uguale per tutti, meritocrazia, solidarietà, tutela dell’ambiente e qualità della vita, fisco giusto, risorse per la scuola pubblica e per la sicurezza, servizi pubblici efficienti, lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione.
Non ha importanza quando questa destra sociale riuscirà a governare l’Italia, è essenziale incamminarsi verso la meta.

http://www.destradipopolo.net/


Colpito al quorum .


Caro presidente (del consiglio), il popolo, come vede, è sovrano. La soddisfazione dei sostenitori del "sì" e della partecipazione è massima. L'appello all'astensione non ha funzionato, la tesi dell'inutilità dei quesiti proposti è stata bocciata. Gli elettori alle urne ci sono andati, nonostante il mancato accorpamento alle amministrative e l'inizio dell'estate. Sdraio e ombrelloni possono attendere quando si vuole lanciare un messaggio chiaro. E una buona parte degli italiani lo ha voluto dimostrare. Il primo della maggioranza a parlare di quorum raggiunto è stato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che, come il suo compagno di partito Luca Zaia, non ha avuto timore di dichiarare che alle urne ci è andato, mentre Umberto Bossi promuoveva l'astensione, almeno ufficialmente.

Segnale abbastanza evidente anche questo. L'interpretazione di questa due giorni è univoca: il voto era sentito anche politicamente e Silvio Berlusconi continua a perdere la possibilità di ricorrere alla sua frase consueta, quella secondo la quale gli italiani sono con lui. Nel giro di un mese è il secondo evento traumatico per il governo dopo aver perso "piazze" fondamentali con il voto di comunali e provinciali. Avanza inesorabile, quindi, il vento del cambiamento e l'inquilino di palazzo Chigi è ormai un pugile messo all'angolo dai guantoni della libertà e della democrazia. Il merito è di quegli italiani che hanno dimostrato saggezza e maturità civile e politica nonché delle (altre) alte cariche dello Stato che hanno ricordato l'importanza dello strumento di democrazia diretta.

E democrazia è stata. Avanti, ora, con la costruzione del futuro.

domenica 12 giugno 2011

IL PUNTO (DELLA DEMAGOGIA)


23. LA SABRINA, IL CAPPELLO DI CARTA E IL PENNELLO DA IMBIANCHINO
Domenica 12 giungo 2011

Leggiamo l’ennesima litania della peggio Sindaca di Quarrata. Una litania rivolta ai giovani, verso i quali la Signora Sabrina si apre ora, ma solo perché tra un anno si voterà e bisogna far vista di crederci in certe cose…

Quarrata. Appello del sindaco ai giovani
«Ridipingiamo insieme i muri lungo il Fermulla»


Il Sindaco Sabrina Sergio Gori ha rivolto ai giovani un appello a non deturpare più la città. Lo ha fatto dal suo blog, con una lettera aperta intitolata: »Giovani, la città è di tutti noi!»
«Stamani – scrive il sindaco – passeggiando sul Lungo Fermulla Gino Bartali, mi sono imbattuta nelle scritte che punteggiano i muri e il camminamento. Si va da scritte offensive a dichiarazioni d’amore, da firme a strofe di canzoni».
«Vorrei – prosegue il sindaco – rivolgermi ai ragazzi che usano questi mezzi di comunicazione molto discutibili per rivolgere loro una domanda: di chi è la Città dove viviamo? Vi sembra bello imbrattare dei muri, alcuni anche dipinti da coetanei, come ad esempio i murales degli scout?
Ci sono alcune considerazioni da fare. In termini economici: ripulire costa; in termini estetici: le scritte sono brutte; in termini di ospitalità: chi viene da fuori città, cosa pensa di noi genitori e di voi ragazzi?»
“Godetevi la vita, innamoratevi, siate felici”, come vi diceva il Giudice Caponnetto, ma per essere felici occorre il “rispetto”, per voi stessi innanzitutto, perché amare se stessi vuole dire avere fiducia anche nell’altro, che è specchio di te e ti aiuta a vivere con un rapporto di scambio, per migliorarsi insieme».
«La città – aggiunge il sindaco – è casa vostra, il luogo in cui vivete, crescete, coltivate le amicizie; la città è di ognuno di noi, quindi anche vostra; la città ha bisogno di voi, della vostra freschezza, della vostra intelligenza, delle vostre idee: ci sono però altri modi per esprimerle! Cari ragazzi, so che la vostra è un’età di ribellione, un momento in cui si protesta, in cui nulla va bene, ma è anche attraverso le difficoltà che si diventa adulti, è con la condivisione che si diventa realmente cittadini».
«Non voglio fare paternali o prediche, ma voglio dirvi che abbiamo bisogno di voi, per rendere migliore Quarrata. Finendo con le lamentele, vorrei farvi una proposta: perché non ci troviamo insieme, senza formalità, ora che la scuola è chiusa, una mattina a ridipingere insieme quei muri? Il mio compito non è quello di trovare colpevoli, mi piacerebbe soltanto rendere la città più bella e più vivibile. Se accettate, sono con voi per ripulire e dipingere questo spicchio di città. Da sola non ce la posso fare, ho bisogno di ragazzi e ragazze di buona volontà: che ne dite, ce la facciamo?»
[Fonte: La Nazione/Pistoia, 12 giugno]

E ora che abbiamo letto con attenzione questo piagnucoloso editto indolcito di frasi alla Va’ dove ti porta il cuore – altra icona del nostro secolo malmesso e melenso da incazzate Rosybindi – proviamo a riflettere su quanti danni questo Sindaco ha fatto a questa città con gli sperperi che hanno portato allo snaturamento di Quarrata senza risolvere neppure uno dei problemi davvero concreti e reali della popolazione.
Un giorno i posteri diranno non come nella Tosca «avanti a lui tremava tutta Roma», ma, con senso di insopportabile fastidio, «avanti a Lei si parlò solo di Màgia, Querciola, lavori inutili in centro e fontane di Buren», mito mistificato della grandezza di una Quarrata pezzente e senza soldi, ma sprecona e stupidamente boriosa, costruita per gli interessi non della gente, ma di chissà chi!

E buona domenica referendaria!

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sabato 11 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA FERREA LOGICA DEL PROFESSOR IVANO PACI


Sull’onda del nostro post di ieri mattina, ecco che Il Tirreno scende in campo con un apposito servizio e intervista il presidente della Fondazione Caripit, il professor Ivano Paci.
Il quale, con il rigore scientifico dell’ordinario universitario, dichiara testualmente al quotidiano pistoiese:
«Quarrata non è stata una seconda scelta, ma una scelta e basta – afferma Paci –. C’eravamo rivolti a Montecatini solo perché c’era già un progetto in corso per inserire la fontana-scultura di Daniel Buren all’interno del Parco Termale dove già esistevano opere analoghe di Pol-Bury e di Shingu. Saltato l’accordo con Montecatini per motivi che nemmeno ricordo, abbiamo optato per Villa La Màgia a Quarrata, che era tra le sedi alternative».
Se ci è consentita qualche amena battuta, deve essere l’Accademia, con la A maiuscola, che genera fenomeni logico-argomentativi di questa portata:

1. non è stata una seconda scelta, ma una scelta e basta
2. C’eravamo rivolti a Montecatini… abbiamo optato per Villa La Màgia a Quarrata, che era tra le sedi alternative
3. Saltato l’accordo con Montecatini per motivi che nemmeno ricordo…

Cari lettori, non è che ogni mattina si venda e si svenda una fontana da 450mila euro: e pertanto, se è comprensibile che un testimone non ricordi, in tribunale, cosa ha mangiato il 12 ottobre del 2010, lo è molto meno che salti un accordo come quello per la fontana di Buren e che il presidente di una Fondazione non si ricordi il perché (ma il non ricordare sembra essere un vizio pistoiese – specie se non si vuole ricordare).
Ma soprattutto concentrate l’attenzione sulla contraddizione non è stata una seconda scelta e Quarrata che era tra le sedi alternative.
E forse, sì, Quarrata non era una seconda scelta, ma addirittura (fra le sedi alternative) una terza o una quarta scelta.
La smetta, dunque, Paci, di prenderci in giro. E la smetta anche il Sindaco di farfugliare sproloqui e scuse insulse.
Buren a Quarrata non ci aveva manco pensato. Né Quarrata a Buren.
C’era solo da fare l’operazione.

E l’operazione è stata fatta. O bene o male. Solo finanziaria e non certo artistica!

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venerdì 10 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA GRANDE ARTE DELLE FONTANE


Riproponiamo ai nostri lettori un commento comparso su questo blog al post: http://marioniccolai.blogspot.com/2011/05/una-foto-al-giorno-leva-il-medico-di_14.html
Leggetelo bene e meditatelo ancor meglio…

Salve a tutti. La fontana può piacere oppure no. Ognuno è giusto che esprima il proprio parere finché in Italia ci sarà ancora democrazia. Ma una verità assoluta sull’opera va detta.
La fontana di Buren non è stata progettata per Quarrata, bensì la Fondazione Cassa di Risparmio l’aveva proposta al Comune di Montecatini Terme ma l’allora Sindaco Severi dopo aver indugiato per un po’ di tempo rifiutò l’offerta (potete avere conferma da lui stesso).
Buren ha visitato Quarrata soltanto quest’anno come faceva ad aver pensato alla fontana e al luogo preciso dove collocarla se non c’era mai stato?
Così il Presidente Paci e il suo vice Giuliano Gori hanno contattato il Sindaco di Quarrata che ovviamente se ne è guardata bene a dire di no, loro dovevano liberarsi del fardello.
Una cosa simpatica a margine di questa storia è la trasmissione su Tvl di alcuni mesi fa dove i consiglieri di opposizione Bianchi e Cialdi erano stati invitati per ribattere alle scelte fatte dall’amministrazione ma sono stati letteralmente presi in giro.
Il Bardelli ha confezionato loro una trasmissione dalla quale sono usciti con la coda tra le gambe passando da ignoranti, da persone che non conosco l’arte contemporanea.
Bella figura!!! Il Sindaco non poteva dire di no alla Fondazione, hanno fatto il solito giochino come quando dopo appena eletta acquistò dalla Cassa di Risparmio l’immobile dove ora c’è il comando dei vigili urbani affermando che quello era un affare e che il Comune avrebbe risparmiato con il costo d’affitto.
La Cassa di risparmio fece sicuramente una affare, il Comune ha pagato l’immobile molto di più del suo valore di mercato e questo è stato affermato anche da alcuni responsabili del Comune.
La Cassa di risparmio se non vendeva al Comune dove avrebbe trovato un acquirente per quell’immobile? Ma lo avete mai visto dentro?
Saluti.

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mercoledì 8 giugno 2011

FLI STA DIVENTANDO IL PARTITO DEL NI?

DEFINIRSI SOLO MODERATI E RIFORMATORI NON PORTA A NULLA SENZA UNA CULTURA POLITICA DI RIFERIMENTO E UN PROGETTO PER L’ITALIA… LA POSIZIONE SUI REFERENDUM E LA “LIBERTA’ DI VOTO” DIMOSTRA AMBIGUITA’ CULTURALE E DENOTA UNA POLITICA DI PICCOLO CABOTAGGIO
Comprendo che parlare di “Futuro e Libertà” sia come commentare non certo il viaggio del Rex da Genova a New York con una rotta precisa e una velocità programmata, ma più il sofferto itinerario di uno scafo in partenza dalla Tunisia e diretto a Lampedusa.
Una barca di profughi dal Pdl, cacciati o espulsi dalla guerra civile interna a quel regime dove comanda un dittatore da Repubblica delle banane.
Sanno che vogliono trovare un porto accogliente e diverso, ma non conoscono molto della destinazione prescelta come tappa finale.
Un viaggio tra mille difficoltà, peraltro previste, tra marosi e onde anomale, con la barca talvolta che oscilla pericolosamente sotto la furia del mare, un po’ a destra, un po’ a sinistra.
Con qualche scafista che vorrebbe convincerti a buttarti in mare e qualche altro a tornare alla madre patria.
Sintetizzeremmo che il problema è la scarsa conoscenza delle carte nautiche, nel caso specifico della rotta da seguire e di dove si voglia attraccare e mollare gli ormeggi.
La riunione di ieri della classe dirigente di Futuro e Libertà ha accresciuto le nostre perplessità. Fini ha sostenuto, a proposito dei referendum, che Fli “deve essere coerente con le decisioni prese in passato”. A detta di molti ossservatori concetto assai vago.
Finora è noto che Fli abbia solo dato “una non indicazione di voto”, ma al tempo stesso invitato ad andare a votare.
Così nel partito abbiamo sentito di tutto: dalla minoranza di Urso e Ronchi che scavalca persino il Pdl e chiede 4 No, a Granata e al gruppo “futurista” che annuncia 4 Sì, passando per Bocchino e Della Vedova che sono per due Si e due No (sull’acqua pubblica).
Iniziamo dalla coerenza presunta invocata da Fini: se tale fosse, Fli dovrebbe votare 4 No perchè il decreto sull’acqua pubblica porta la firma di Ronchi, la legge sul nucleare gli autografi di Fini, Urso e Raisi e sul decreto relativo al legittimo impedimento i finiani votarono a favore.
Ma dato che è stato fondato apposta un nuovo soggetto politico, altrimenti avrebbero potuto rimanere tutti nel Pdl, bastava dire: “ci siamo sbagliati, chiediamo scusa, ora la pensiamo così perchè abbiamo questo nuovo modello di riferimento della società e questo nuovo progetto per l’Italia”.
Ci voleva così tanto per azzerare il passato e ricominciare su basi nuove?
Era necessario richiamarsi a una presunta coerenza solo per tamponare le grida isteriche di qualche zitella politica rimasta, invece che senza marito, senza poltrona?
E quella ossessiva ripetizione “non saremo mai una costola della sinistra” che fa solo il gioco di chi la mette proditoriamente in giro?
Perchè non si dice con altrettanta coerenza che “non saremo mai le frattaglie della becerodestra affaristico razzista”?
Ma se ci vuole coerenza nei comportamenti , ce ne vorrebbe ancora di più sui contenuti.
Facciamo un esempio referendario che giunge a fagiolo.
E’ stato detto al Congresso di Fli che si vuole creare “una nuova destra repubblicana, fondata sul rispetto e la valorizzazione delle istituzione e basata sulla meritocrazia”: Stato efficiente, unità nazionale, laicità, libertà.
Ebbene una forza politica di Destra, forte di questo retroterra culturale, di fronte alla scelta tra gestione pubblica e privata della risorsa acqua, dovrebbe secondo voi cederla ai privati perchè qualche “istituzione” non riesce a gestirla al meglio o non piuttosto rendere efficienti le istituzioni?
Una forza di destra non dovrebbe avere l’orgoglio di far sì che la propria macchina burocratica funzioni come un orologio svizzero?
O dovrebbe rassegnarsi a far lucrare i privati su presunte liberalizzazione del menga su beni pubblici?
Che destra è quella che abdica al proprio ruolo storico di efficienza e pulizia a casa propria per consegnare le chiavi della propria abitazione a una società esterna di pulizia?
Col risultato di penalizzare gli italiani che vedranno aumentare le tariffe come sta già accadendo.
Che destra è quella che non sa che città come Monaco, Parigi e Valencia sono tornate dal privato al pubblico?
Sarà forse la destra di Romani, di Berlusconi e di Ronchi, non la nostra.
Ma allora Bocchino eviti di dire sciocchezze, si documenti, non si vive solo di mediazioni per non far sentire strillare le oche di cortile.
Fli non può essere il partito dell’eterno Ni:
Ni sui referendum, Ni sui ballottaggi, Ni sulla strategia, Ni sul progetto futuro, Ni nel sostituire dirigenti locali nullafacenti.
L’andazzo ricorda tanto un aneddoto di molti anni fa.
Un estremista che chiede a un altro : “Allora quando facciamo la rivoluzione?” e l’altro che risponde: “Stasera no, devo andare a cena fuori con la fidanzata”.
Un partito piccolo appena nato ha bisogno di scelte precise, di solide radici culturali e sociali, di coraggio nelle decisioni e di una classe dirigente sintonizzata.
Altrimenti si finisce in mare e non si arriva neppure a Lampedusa.
http://www.destradipopolo.net/

Ferrara continua a baciarlo. Ma il cav resta sempre rospo.


Si definiscono amici non servili. E su entrambi gli epiteti ci sarebbe da aprire un dibattito. Perché proprio dagli amici (anche piccoli piccoli) sarebbe dovuto venire uno scatto, due anni fa, quantomeno affettuoso. Di richiamo, di consiglio, di interesse vero. E invece arriva solo oggi, dopo la “sberla” (copyright del ministro Maroni) alle amministrative. Con un partito ridotto a brandelli, con piazze sempre più contro, con i malumori dei tanti ras locali che reclamano una poltrona o un predellino, da emulare in qualche modo. Insomma, questa pletora di consiglieri, di fidati e fini intellettuali, invitano Silvio Berlusconi a rimettersi in gioco, a rilegittimarsi. Come se fosse necessaria tutta la scienza riunita al Capranica per solo immaginarlo.

In compagnia di Mario Sechi, Maurizio Belpietro, Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri, Giuliano Ferrara questa volta non fa sfoggio di mutandoni, come nella precedente adunata pro comportamenti libertini. Ma prescrive al cav di sostituire l'autocrazia con la democrazia, nel partito e nel movimento, lasciando ben lontani il politicismo e i meccanismi di partito. Perché conducono alla sconfitta. E indica, nelle primarie a ottobre, la via di uscita per evitare il piccolo cabotaggio.
Ma il tutto è fuori tempo massimo. Oggi il castello e il bunker berlusconiano sono abbondantemente compromessi. Giù la maschera, dunque, via le tendine e i separè che ingannano la vista di cittadini e elettori che ne hanno le scatole piene di ragionamenti e di gente ultrafedele. Ferrara potrà continuare a baciare a vita il rospo Silvio, ma il risultato non cambierà di una virgola. Il premier, nonostante il suo farsi concavo e convesso all'occorrenza, promettendo casinò e guadagni faraonici, anche questa volta non si sposterà dalla linea di sempre.

Quella del “cazzeggio politico”, quella del ghe pensi mi, quella de “l'interesse del paese coincide con il mio, quindi che male c'è?”.
Quella che passa per le rivoluzioni che non cambiano un bel niente. Con tanti saluti alla svolta liberale e al bene degli italiani.

http://www.ilfuturista.it/

domenica 5 giugno 2011

IL PUNTO (DELLE NOTIZIE INSULSE)


22. La Sabrina, le candele colorate & le fontane a secco
Domenica 5 giungo 2011

Candele alla citronella
e fontana grande e bella

A volte è una questione di candele,
a volte di fontane, che non vanno:
ma tutto fila sempre a gonfie vele
per la Sabrina, Sindaco dell’anno.

Che, dopo aver causato più di un danno,
ora che è al punto di spostar le mele
dal seggiolone, dove ancora stanno,
ci sparge parolette latte-e-miele.

S’alterna tra notizie senza succo,
dalla fontana illustre di Buren
a qualche altro pregevole suo trucco

di candelotti colorati o men:
e pure se dirà che sono stucco,
son sempre un quarratino che ci tien

alla città. Convien
accenderlo per lei quel candelotto,
ché la zanzara vada via di botto.

Sì: che faccia fagotto
e più non torni a tormentar Quarrata,
ora che sta per essere scasata!

Pasquino da Tizzana
Buona domenica, Quarrata!

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venerdì 3 giugno 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’INQUINAMENTO E I TAVOLI TECNICI


Il Comune ha recepito la normativa che riguarda le polveri sottili. E lo ha fatto con altri Comuni limitrofi, Provincia e signori dell’aria, della terra e dell’acqua – insomma gli stessi, più o meno, che alla fine regolano la vita dell’inceneritore di Montale.
Se n’era occupato – delle polveri sottili –, spesso e volentieri, il buon Daniele Manetti di Olmi, che è contento della nascita del tavolo tecnico, soluzione che arriva, però, fin troppo tardi rispetto alle sue richieste.
E quel cinico di Pasquino scrive…

Le conversioni del Pd

Tre o quattro giorni fa la gran Sabrina
ha promesso lampioni alle frazioni:
ce lo disse il Mazzanti che son buoni
per la popolazione quarratina.

Oggi si cambia andazzo ed ora un tavolo
hanno inventato contro inquinamento:
son disperati, sono allo sgomento
– ma della gente un gliene importa un cavolo!

Ormai che alle elezion siamo arrivati,
tutto fa brodo per suonar tamburi
sui giornali di qua, per propaganda:

e un giorno ecco i lampioni assicurati,
un altro ecco i criteri molto duri
d’ecologia, siccome dio comanda.

«È tutta una gran banda!»
diceva sempre un tempo il buon Luciano,
spiegando, a suo veder, che il mondo è strano.

Ma predicava invano:
perché nella politica è ancor uso
fare e disfare e al popolo confuso,

per dileggio ed abuso,
dare a intendere solo tristi favole
per poi magnar beati a mense e tavole!

Pasquino da Tizzana

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