giovedì 28 febbraio 2008

Si può fare!


Fermato il bus di Veltroni e verbale con 70 euro di multa per assenza di cintura allacciata. Invano, l'autista ha cercato di spiegare che era appena partito. Invano i vigili hanno cercato di spiegare a Veltroni che il PD, forse, è già arrivato.

mercoledì 27 febbraio 2008

Veltroni, Veronesi, ma anche gli scimpanzé


E’ rimasta celebre una affermazione del neo candidato del Pd, Umberto Veronesi a proposito di uomini e scimpanzé. Il celebre oncologo, rispondendo a una domanda del Corriere sosteneva che infondo non c’è così tanta differenza tra le due specie e per questo chi si accanisce a voler difendere gli embrioni umani dovrebbe fare lo stesso con quelli delle simpatiche scimmie.
Vale la pena riportare il testo integrale di quella riposta di Veronesi: «Uno scimpanzé che cos’è? Un essere vivente con una differenza minima nel genoma rispetto all’uomo. Talmente minima, i geni sono uguali al 99,5 per cento, che potenzialmente potrebbe essere un progetto di uomo. E allora perché non tutelare anche lui? La Chiesa in realtà ha una visione antropocentrica: solo l’uomo conta. Ma io che sono animalista e vegetariano mi chiedo, provocatoriamente, perché non tuteliamo anche gli embrioni degli scimpanzé, anch’essi sono progetti di esseri umani».
Allora parve un’affermazione piuttosto stralunata, oggi, con la campagna elettorale in corso può tornare utile al nuovista Veltroni.
Insomma, basta con l’antropocentrismo, basta con i fossati tra le specie, se la differenza tra uomini e scimmie è solo di quel 0,5 di geni, perché un partito moderno e laico come il Pd dovrebbe discriminare i poveri scimpanzé. Le liste sono ancora aperte e un posto per “le quote pelose” si troverà certamente. Qualcuno vorrà mettere in dubbio che si tratta pur sempre di voti?

Loghi comuni...


lunedì 25 febbraio 2008

Sprecopoli




La ex Statale 66 ora in gestione alla Provincia di Pistoia è stata riasfaltata, nel tratto che va dalla Catena a Casini nel novembre scorso, dopo le proteste dei cittadini e le interpellanze dei consiglieri del centrodestra, in questi giorni una “misteriosa” impresa ha di nuovo eseguito dei lavori di perforazione con i risultati che vediamo nelle foto. Che tipo di lavori sono stati fatti? Non potevano essere eseguiti prima dell’asfaltatura di Novembre?
Ancora una volta una amministrazione pasticciona e imprevidente mostra il suo vero volto.

domenica 24 febbraio 2008

sabato 23 febbraio 2008

Pd - Confindustria: scandalosa corrispondenza di amorosi sensi a vantaggio di Luca Libera e Bella


E' scandaloso Luca di Montezemolo. Un presidente di Confiondustria non può, non può falsare la realtà, dire il falso a danno della categoria degli industriali, solo per sostenere i propri interessi personali di manager (Fiat e mille altre) e di aspirante politico. Ieri il bel Luca ha sostenuto che la stagnazione del Pil italiano (+ 0,7%, la metà dell’incremento previsto da Prodi) è colpa del caro petrolio. Non è così, e Luca il bello lo sa benissimo, così come lo sa la Commissione Europea che infatti ha spiegato il giorno prima della presa di posizione pro Prodi e pro Pd del presidente di Confindustria, che l'Italia ha il decremento più alto di tutta Europa, che è quasi la metà sotto la media europea. Fosse per il petrolio, dovremmo essere tutti penalizzati in modo uguale. Invece, in Italia, Prodi ha sommato al petrolio la cura Visco: tasse anche sui redditi medio bassi (ed eravamo in fase espansiva), quindi contrazione dei consumi, quindi crollo del Pil. E' roba da elementari. Ma Luca ha i suoi obiettivi: si propone come sinistro bipartisan (e portare a casa provvedimenti pro Fiat) e quindi vuole piacere tanto, tanto, alla sinistra. Poco gli importa di avere portato il comparto industriale alla più grave crisi degli ultimi decenni (produzione industriale -6,5%). Per di più, Luca si clona e ora anche Colaninno jr. (che ha il solo merito di essere un giovane erede e che viene impropriamente definito giovane industriale - che è altra cosa, perché dovrebbe essere un giovane che ha fondato un industria - corre per Ualther.
Facile prevedere che prenderanno pochi voti nel nord industriale.
Peggio per loro

giovedì 21 febbraio 2008

Perchè il comunismo è il cancro dell'Umanità


Ecco l'Italia che ci consegnano Prodi, Bassolino e Jervolino (che intanto non si dimettono). Ancora, giungono notizie di cadaveri inceneriti, sempre a Napoli e dintorni, con traffici di bare. Che schifo...
Bassolino è uno dei padri fondatori del Pd. Perché Veltroni non dice niente in proposito?

mercoledì 20 febbraio 2008

martedì 19 febbraio 2008

I 12 punti del programma di Veltroni sono davvero modesti


Lascia basiti, la lettura del programma presentato da Veltroni.
Il sottoscritto, ad esempio, sperava che la rottura con la sinistra radicale, avrebbe impresso al Partito democratico un profilo - progettuale - molto liberale e molto riformista.
Mi sbagliavo.
L’analisi dei
dodici punti veltroniani (un altro dodecalogo?), infatti, evidenzia quanto poco ci sia di riformista e di liberale, in questo nuovo soggetto politico.
Non c’è rupture: soprattutto rispetto al profilo programmatico dei Ds. E niente di audace.
Per carità: ci vuole del tempo perché una forza politica che muove dal Pci, arrivi ad essere compiutamente social-liberale.
Tuttavia, questo sembrava potesse essere il ruolo di Veltroni: disegnare l’identità del Partito democratico, avendo come punto di riferimento il New Labour di Tony Blair.
Mentre l’unica cosa che accomuni il programma di Veltroni a quello di Blair, è l’utilizzo della carta carbone.
Nel senso che tanto l’uno quanto l‘altro: hanno copiato dai loro avversari di destra. Blair ha attinto moltissimo al programma della Thatcher.
E Veltroni ha provato a copiare il programma di Berlusconi.
Tuttavia,
dato il risultato, pare che al Loft nemmeno il copiare, riesca.
Vediamo nel dettaglio.
Infrastrutture ed energia.
Con circa 15 anni di ritardo, il centrosinistra italiano arriva a proporre le stesse cose del centrodestra, in tema di infrastrutture ed energia.
Tali e quali: sì alla Tav, sì ai termovalorizzatori e sì ai gassificatori.
15 anni sono un po’ tanto, effettivamente.
Ma come usa dire: meglio tardi che mai!
Case in affitto.
Il Nutellone - anche qui, con un ritardo di almeno un anno rispetto al centrodestra -, propone di costruire 700.000 nuove case.
Una proposta analoga, ripeto: l’ha già fatta Berlusconi un anno fa.
Per il leader del
Popolo della Libertà, creare nuovi alloggi servirebbe a calmierare i prezzi degli affitti: aumenta l’offerta (di case), diminuiscono i prezzi dei fitti.
Veltroni, al riguardo, si spinge anche oltre: le nuove abitazioni vorrebbe locarle ad “equo canone”. Ad una somma compresa tra i 300 e i 500 euro.
Peccato che non aggiunga, che il costo sociale dell’operazione, ricadrebbe per intero sui lavoratori dipendenti e sui pensionati: se costruisci nuove case (con i soldi del contribuente), e ci ricavi poco (perché le fitti non a prezzi di mercato), lo Stato spende una barca di soldi, erogati a fondo perduto. E non recupera un cacchio (dai canoni di locazione).
E a pagare, secondo voi, chi sarebbe innanzitutto?
I Paperon dei Paperoni, o i poveri cristi?
Andiamo avanti.
Università.
Qui, come in altri punti del programma, c‘è molto zucchero filato.
Pare che il Nutellone voglia costruire “100 nuovi campus universitari e scolastici”.
Perché?
Perché se uno studente è accolto in una bella struttura - e ci sono il prato, le fontane e le caprette che gli fanno ciao -, studia meglio.
Bon.
E’ notorio che Veltroni - in fatto di scuole e università -, capisca molto poco.
S’è fermato ad un diploma (sperimentale) di scuola di cinematografia. Dopo essere scappato dal liceo classico Tasso, di Roma.
Insomma: parla per sentito dire. E purtroppo lo si capisce appieno.
Mezzogiorno.
Pare che il suo obbiettivo sia quello di non disperdere in mille rivoli - e in mille progetti -, i soldi dell’Unione europea.
Come dire: una buona intenzione, indubbiamente.
Ma non è un “progetto” per il Mezzogiorno. E’ una dichiarazione di buoni principi.
Tipo: non gettare le carte per terra. Riponile nel cestino dei rifiuti. Né più né meno.
Una roba assolutamente veltroniana, dunque.
Ancora.
Dote fiscale.
La proposta è interessante, negli obbiettivi. Ma sbagliata per quel che riguarda i mezzi suggeriti per raggiungerli.
Propone - come già
s’è analizzato - di erogare 2.500 euro per ogni nuovo nato.
La proposta è giusta: ma invece di far spendere ulteriori soldi allo stato - cioè a voi e a me -, si potrebbero introdurre più proficuamente delle detrazioni - degli sconti fiscali -, di eguale importo, per le famiglie.
Riduzione delle tasse.
Su questa proposta, che volete che vi dica?
Due cose.
Innanzitutto, che è il leitmotiv del centrodestra da oltre 15 anni. E Berlusconi - poco, troppo poco -, le tasse le ha abbassate.
In secondo luogo va aggiunto che Veltroni - quando propone di abbassare la pressione fiscale -,
non è credibile.
Può essere
credibile chi ha appoggiato il governo fiscalmente assassino di Prodi?
Penso di no.
Spesa pubblica.
Questo è l’ultimo punto di cui parlo (il resto è aria fritta, o poco più).
Ed è anche quello che giudico più interessante.
Veltroni, infatti, promette che abbasserà la spesa pubblica, di mezzo punto di Pil, il primo anno. E di un punto percentuale, nei due anni successivi.
Io non gli credo.
Però mi basta che l’abbia proposto.
Perché il
Popolo della Libertà - se non vuole perdere l’appeal di forza liberale -, sarà costretto a rilanciare sull’argomento.
E se - arrivato al governo - Berlusconi davvero tagliasse la spesa pubblica, quella improduttiva (gli stipendi dei politici, gli sprechi, le Province ecc. ecc.): sarebbe un bel guadagno per il Paese.
In conclusione.
Il
programma di Veltroni mi pare davvero modesto. Poco innovativo, e per nulla audace. Triste.
E se il confronto elettorale si svilupperà sui contenuti e sui programmi: il
Popolo della Libertà risulterà vincente.
Leggi altre news su per il
Popolo della Libertà.

Fini: PDL speranza del futuro non con pullman ma con fatti


Il Partito delle Libertà è una speranza per il futuro, non con il pullman ma con i fatti”. Lo ha affermato Gianfranco Fini, ospite del Tg1. “E’ la vera novità -ha detto ancora il leader di An- Veltroni è vecchio, nel suo modo di pensare, come sindaco di Roma le imposte non le ha ridotte, noi paghiamo a Roma più imposte di tutte le altre città”. Fini non si e’ sbilanciato su un possibile suo ruolo in un ipotetico governo di centrodestra: “Non penso al mio futuro, penso ad un futuro per l’Italia con una maggioranza del Popolo delle Libertà che sia in grado di risolvere i problemi.

venerdì 15 febbraio 2008

Gli ex brigatisti in cattedra imbarazzano le giunte rosse


Brigatisti in cattedra. Lodi, Mantova, Bologna: è un fiorire di iniziative e un carosello di polemiche. Si sfoglia l’album dell’eversione, ritornano nomi storici del terrorismo e le giunte di sinistra prendono le distanze da manifestazioni destinate fatalmente a dividere.
Il caso più eclatante scoppia a Bologna: al Teatro Ridotto viene invitato Vittorio Antonini, nome sconosciuto ai più ma con un passato nelle Br e l’ergastolo sulle spalle. Il sindaco Sergio Cofferati non ci gira intorno: «È un serio errore». Mal di pancia e imbarazzo anche a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano: qui Rifondazione ha pensato bene di chiamare per un incontro sul precariato, nientemeno, Renato Curcio. Marco Carra, coordinatore provinciale del Pd, spara ad alzo zero: «Se avesse un po’ di dignità, Curcio se ne starebbe a casa».
Proteste. Lacerazioni. Ferite che si riaprono. A Lodi, forse, il caso più spinoso con la Provincia, targata centrosinistra, costretta a un affannoso balletto: Susanna Ronconi, caso unico di pendolarismo fra Br e Prima linea, viene inserita nel progetto Lavoro debole che punta al reinserimento dei detenuti nel mondo dell’occupazione. Si tratta di un’iniziativa ambiziosa, con tanto di finanziamento di 60mila euro da parte della Regione Lombardia.Giovanni Berardi, presidente dell’Associazione vittime del terrorismo, s’indigna: «Un ente pubblico non può offrire un lavoro a chi ha ucciso».
La Provincia precisa di non aver mai proposto contratti di consulenza alla Ronconi, poi assicura che la stessa linea verrà tenuta per il futuro. L’incendio sembra spento.Non è così. La Provincia è costretta a scrivere un nuovo comunicato: «Secondo il principio di sussidiarietà non è possibile interferire con le scelte organizzative interne delle associazioni partner, di cui rispetta l’autonomia e le competenze».
Insomma, la Ronconi si occuperà di Lavoro debole. I promotori del progetto non hanno alcuna intenzione di rinunciare al suo contributo. E sono sicuri di sé, specie dopo l’appello «contro la cultura della gogna» firmato da oltre cinquecento personalità, a cominciare da don Gallo, don Ciotti, Marco Pannella, il sottosegretario Paolo Cento e il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida. Insomma, un pasticcio. E uno scontro dentro la sinistra. Come a Bologna, dove Antonini salirà sul palcoscenico del Ridotto per un incontro con lo scrittore Erri De Luca. Titolo, assai evocativo, della manifestazione: Gli invincibili. Il sindaco sceriffo Cofferati è netto che più netto non si può: «Spero che Filippetti rifletta seriamente sul danno che un’eventuale conferma dell’iniziativa provocherebbe al suo lavoro che è sempre stato circondato dalla simpatia di tanti cittadini, ma che potrebbe venire meno per questa scelta, oggettivamente un serio errore».
Contestazioni. E scontri. Anche a Castiglione delle Stiviere: il difficile tema del lavoro precario viene affidato al «professor» Curcio. Carra, coordinatore provinciale del Pd, si rivolge direttamente al fondatore delle Br: «Se avesse un po’ di dignità, se ne starebbe a casa». Ma il capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale a Mantova Matteo Gaddi non arretra: «Al pari di molti altri, Curcio ha commesso errori gravissimi e ha pagato il suo debito. Oggi è impegnato a favore dei problemi reali della gente». Berardi taglia corto: «Far parlare Curcio è un insulto alla nostra memoria».
La querelle va avanti. Del resto, proprio la Ronconi era stata alla fine del 2006 al centro di uno scontro che sembra la fotocopia di quelli di oggi: era entrata nella Consulta nazionale per le tossicodipendenze. E il ministro della solidarietà Paolo Ferrero l’aveva difesa così: «Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della Consulta». Alla fine, lei aveva lasciato. Per ricominciare da Lodi.

Stefano Zurlo - Il Giornale

Olimpiadi di Pechino: lo stop di Spielberg


Steven Spielberg ha rifiutato mercoledì scorso l'incarico di consulente artistico per l'apertura e la chiusura dei giochi olimpici di Pechino. Il noto regista ha motivato il suo rifiuto dicendo che la sua coscienza non gli avrebbe consentito di continuare come se niente fosse. Inoltre ha aggiunto che da questo momento in poi il suo tempo e le sue energie saranno dedicati non alle cerimonie olimpiche ma a fare il possibile per porre fine agli indicibili crimini contro l'umanità commessi nel Darfur. La Cina infatti, oltre a non rispettare i diritti umani all'interno dei suoi confini, ha diretti interessi economici in Sudan, dove risulta il maggior investitore nell'industria petrolifera. Più volte la PRC è stata accusata di violare i diritti umani vendendo le armi al continente africano e rivelandosi così responsabile dei continui spargimenti di sangue. Auguriamoci che il no di Spielberg venga seguito da tanti altri.

Giuliano Ferrara scende in campo


Berlusconi gli ha già detto di no. Ma lui va avanti lo stesso. Del resto è sempre stato uno di quelli che, sposata una battaglia, va dritto fino in fondo, costi quel che costi. Giuliano Ferrara si presenterà alle elezioni. Correrà da solo, salvo ripensamenti in extremis. Vuole portare avanti la campagna a favore di una moratoria sull’aborto. La battaglia "Pro Life", a favore della vita. Il direttore de il Giornale Mario Giordano in un editoriale oggi ha scritto "Caro Ferrara non ti voteremo". Pur riconoscendo la validità della battaglia a favore della vita Giordano sostiene che una listina, che se tutto va bene prenderà il 2% o lo zero virgola qualcosa, più che essere utile alla causa sia controproducente. E se invece la lista "Pro Life" servisse a sottrarre linfa al bacino elettorale dell’Udc? Se fosse, dunque, tutto calcolato a tavolino? Fantapolitica? Chi può dirlo. Del resto ne abbiamo viste tante sino ad ora… Leggi il testo della moratoria sull'aborto.

Addio Maresciallo Pezzullo, che la terra ti sia lieve


«Questo è il momento del lutto non deve essere l'occasione per aprire un dibattito». «Ora, tutti uniti, dobbiamo piangere il maresciallo Pezzulo e unirci alla sua famiglia». Sono le parole del presidente Prodi di fronte all'ennesima tragedia che ha colpito la missione italiana in Afghanistan e noi, in una tale circostanza, non possiamo che condividerle e compartecipare al cordoglio dei congiunti del militare trucidato a tradimento, mentre distribuiva viveri alla popolazione civile, dai barbari animali dell'estremismo islamico. Le solite meschine esternazioni dei quattro gatti della sinistra più estrema ed arretrata, evidentemente composta di sole persone incapaci di perdere ogni buona occasione per tacere, per strumentalizzare, per rivelare tutta la propria inciviltà (giacché davanti al dolore, se non altro, si tace per educazione) oggi non meritano nemmeno un commento. Esse si commentano da sole. Oggi, noi persone di normale umanità, dobbiamo solamente rimanere tutte unite. Assieme al nostro presidente del Consiglio, il quale ci rappresenta indipendentemente da come la si pensi. Poiché, di fronte a drammi come questo, come la si pensa diventa assolutamente secondario. Malgrado la pochezza dei Giordano, dei Salvi e dei Diliberto.

mercoledì 13 febbraio 2008

La Fenice che non vola


Walter Veltroni può anche andare a Spello a lanciare la campagna elettorale del Partito Democratico o incaricare il “liberal” Enrico Morando di scrivere tutto solo il programma del Pd incentrandolo sullo slogan “meno tasse, più salari”. Ma è molto difficile che riesca a convincere gli italiani di essere il rappresentante del “nuovo che avanza” piuttosto che del “vecchio che indietreggia”. A rendere difficile l’impresa di “fregolismo politico” del segretario del Pd concorrono alcune circostanze precise. C’è l’evidente considerazione che anche ad affidare a Morando il compito di predisporre un programma ispirato al massimo del liberismo economico il Partito Democratico continua ad essere anche il partito di Vincenzo Visco, cioè del principale testimonial di un dirigismo di vago sapore sovietico ed il fervido sostenitore della necessità dell’aumento della pressione fiscale. C’è l’ancora più evidente rilievo che Veltroni può anche predicare francescanamente la fine di ogni ostilità o tono forte contro gli avversari, ma il Pd non rinuncia affatto all’intransigenza “pasionaria” di Rosy Bindi o al livore stratificato degli innumerevoli Furio Colombo.
C’è, inoltre, la banale constatazione che nei suoi propositi l’ex sindaco di Roma può anche prendere ad esempio il democratico Obama, ma il suo partito continua ad essere anche il soggetto politico che affida al terzinternazionalista Alfredo Raichlin il compito di scrivere lo statuto, la formazione che ospita tutti i più strenui sostenitori dell’intervento dello stato nell’economia e non rinuncia all’apporto di quei personaggi alla Ciriaco De Mita o alla Antonio Bassolino che più e meglio di Clemente Mastella simbolizzano l’uso del clientelismo come strumento di azione politica nel nostro Paese. Certo, con un adeguato supporto mediatico, tutte queste circostanze negative potrebbero anche essere sbiadite o mimetizzate. Ma a renderle inamovibili ed incancellabili c’è l’ostacolo più grande di tutti rappresentato dal fatto che il Partito Democratico può anche travestirsi da ordine monastico ma continua ad essere marchiato dal nome e dalla politica di Romano Prodi. Che è la testimonianza vivente ed imperitura che il Dna del Partito Democratico è rappresentato dalla tradizione del centro sinistra che, pur essendo risultata fallimentare per il Paese, costituisce la vera e più profonda natura del nuovo soggetto politico della sinistra governativa italiana. Con simile zavorra la Fenice veltroniana non ha alcuna possibilità di spiccare il volo!

Olimpiadi? No, grazie!


Berlino, 1938 - Alla nazionale di calcio inglese viene imposto il saluto nazista

Febbraio 2008 - Gli atleti britannici sono costretti a sottoscrivere una dichiarazione con la quale si impegnano a non denunciare i crimini commessi dal Partito Comunista Cinese.
Alla delegazione belga viene imposto di "non parlare di politica" durante i Giochi.

E BOICOTTARE Pechino 2008? Forse sarebbe cosa buona e giusta, in difesa dei diritti umani e della LIBERTA'!

martedì 12 febbraio 2008

Il nuovo che avanza...


Di Vincenzo alla guida dei promotori azzurri

Durante lo scorso congresso svoltosi a Pistoia per il rinnovo dell'esecutivo provinciale di Forza Italia il neo Coordinatore Alberto Lapenna ha confermato nel ruolo di presidente provinciale dei Promotori azzurri il quarratino Vincenzo Di Vincenzo.
«E' questo un ruolo di fondamentale importanza soprattutto in questa fase di campagna elettorale e in vista della creazione del nuovo soggetto politico del Popolo della Libertà. Ma soprattutto per incrementare la mobilitazione di iscritti, simpatizzanti ed elettori azzurri per mettere in evidenza la disfatta del governo di centro sinistra nazionale e soprattutto a livello
locale. Il ruolo che ho affidato all'amico Di Vincenzo è un riconoscimento per la sua profonda conoscenza del territorio e per essere stato in questi anni, ma soprattutto alle scorse amministrative, insieme agli amici quarratini, una risorsa importante tanto da condurci ad un passo dalla conquista del Comune di Quarrata».
Con queste parole il Coordinatore provinciale Alberto La Penna ha annunciato la nomina di Vincenzo Di Vincenzo. Vincenzo Di Vincenzo dal canto suo ha così commentato la conferma: «Mi impegnerò ancora di più in questi mesi di campagna elettorale per dare voce al malcontento dei cittadini pistoiesi e quarratini»


Dalla cronaca locale de "La Nazione" del 11/02/2008

lunedì 11 febbraio 2008

"Meno tasse grazie a Prodi": Veltroni sbugiardato dal Sole 24 Ore


«Grazie al risanamento portato avanti dal governo Prodi oggi è possibile venire incontro agli italiani con la riduzione delle tasse e l’aumento dei salari».Walter Veltroni, oggi a Spello (paesino meraviglioso).
Ma “il Sole 24 Ore” calcola, per il 2008, un buco di almeno 7 miliardi di euro. Altro che tesoretti. Sono tutte spese note e sono anche spese inevitabili. Si tratta di un deficit/Pil al 2,6%, contro il 2,2% previsto dal Governo.2 miliardi sono trasferimenti dallo Stato alle Regioni per il miglioramento delle linee secondarie delle ferrovie. Altrettanti per l’amministrazione pubblica. I ministeri chiedono aiuto per le spese rinviate nel 2007. Poi c’è il contratti dei dipendenti pubblici. Firmato mesi fa deve essere onorato e servono soldi, da un minimo di 2 miliardi fino a un massimo di addirittura 6 miliardi. E ancora i costi per la crisi dei rifiuti in Campania, 600 milioni.
400 milioni arrivano nel 2008 per tenere le varie elezioni (politiche e amministrative): ma quelli, prima o poi, sarebbero stati spesi comunque. Perciò il totale di 7 miliardi è in realtà solo una base minima, come correttamente calcola anche il Sole 24 Ore. Il buco c’è, ed è grande. “La Padania” lo aveva già detto 10 giorni fa.
La campagna elettorale di Veltroni inizia con una grande bugia. He can’t.

Fatemi rinascere clandestino


Chi l’ha detto che vivere in Italia da clandestino sia uno svantaggio?
Sicuramente la situazione economica sarà tragica, ma il Bel Paese mette a disposizione del clandestino non pochi vantaggi, in modo da farlo trovare a suo agio:
1) Cittadini italiani oppressi dalle tasse?Nessun problema per loro, essendo in Italia illegalmente il nostro Paese non sa nemmeno che esistano. Altro che tasse!
2) Si parla di conceder loro il diritto di voto…..quando spesso non hanno nemmeno idea non solo di cosa siano i partiti politici, ma nemmeno di cosa sia la cultura locale!
3) I loro figli possono studiare a scuola a spesa delle altre famiglie.Avevamo parlato nei giorni scorsi della polemica tra Letizia Moratti e l’ex Ministro Fioroni, poichè la prima voleva escludere dagli asili i figli d’immigrati clandestini: bene, la giunta Moratti ha deciso di accettare tutte le iscrizioni. Dopo il 29 febbraio verrà stilata la graduatoria e verrà poi verificata la possibilità di accogliere tutti i bambini figli di clandestini.
4) Controlli fiscali da paura.Mentre i commercianti italiani tremano per la paura di dimenticare di fare uno scontrino e rischiare multe salatissime, loro lavorano tranquillamente in nero, a vantaggio anche dei loro datori di lavoro.Anche se fino ad ora le cose le ho messe giù in modo scherzoso, l’intento di questo post era far notare l’emergenza immigrazione nel nostro Paese. Un problema che l’Italia risente sempre maggiormente e che non è così facile da risolvere: non basta infatti aumentare le regolarizzazioni come han provato a fare Ferrero e Amato, per diminuire la clandestinità. Bisogna tirare un po’ il freno, adottando (se il caso) anche una linea politica più dura: questo non vuol dire essere irrispettosi degli altrui diritti e dignità, ma semplicemente cercare di risolvere i problemi degl’immigrati irregolari senza favorire eccessivamente la loro clandestinità. Dopo tutto se vengono in Italia non vengono per una vacanza ma per viverci, e dal momento che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro…..

Walter you can... go home!!


Caro Walter, al contrario dei tanti pseudo intellettuali di sinistra che si stanno sperticando in lodi ridicole per la tua obamiana affermazione, vorrei ricordarti che fare “l’amerrikano” non ti ha mai portato molta fortuna.
Ricorderai bene il tuo “I care” che nel 2001, da segretario dei Ds, scopiazzasti da Don Milani. All’epoca Berlusconi vi stracciò. Come credi finirà citando Obama? Io ho l’impressione che dovresti pensare alle cose concrete. Un programma ad esempio, che non arriva mai.Non ti illudere che la speranza possa animare i tuoi elettori. Il vostro elettorato è stanco, demotivato. Deluso da una pressione fiscale abnorme, sfiancato da promesse mai mantenute, incredulo di fronte al fallimento totale.
Oggi abbiamo scoperto che dal tesoretto raccontato dal tuo Presidente Prodi siamo giunti ad un buco da 7 miliardi di euro.
Ed è altresì inutile che tu faccia disperati tentativi per presentarti come “il nuovo” sappiamo tutti benissimo che sei in politica da più di 30 anni. Sei patetico. Ti ricorderai spero di quando da ragazzino eri iscritto alla Federazione Giovanile Comunista e andavi a lezione di politica alle Frattocchie da cui sono usciti quasi tutti i dirigenti del PCI o di quando nel 1976 eri consigliere comunale di Roma del PCI o di quando nel 1987 eri deputato e membro del comitato centrale del Partito Comunista Italiano.
E della direzione dell’Unità di 15 anni fa, ti ricordi?Ma certo tu sei “il nuovo” e soprattutto non sei comunista. Ammetterai che con questo curriculum non è bello prendere in giro la gente!
Ho l’impressione caro Walter che tu ci stia raccontando molte bugie, ma sarà un problema dei tuoi elettori comprendere il tuo disegno. Noi l’abbiamo già capito.Sappiamo che il Pd è nato dalla disperazione. Una furba operazione nata a tavolino tesa ad unire i comunisti e i democristiani che ha disgustato gli estremisti di sinistra ed i centristi veri, ma che ti ha permesso di presentarti a quei pochi che ancora ci vogliono credere, come un arguto mediatore.In realtà hai salvato il salvabile insieme a Prodi, il grande fallito.
Ma che tu ora ci venga a raccontare che “se po’ fa’” (we can) è pretendere troppo.Potrai batterti e cercare di illudere un certo elettorato di sinistra ma la “Cosa Rossa” non ti renderà facile la vita. E poi c’è Berlusconi. Tu che di comunicazione qualcosa capisci, sai benissimo che sarà una battaglia persa. Il Cavaliere non ti lascerà scampo e comprendo bene il tuo tentativo di ipotizzare possibili accordi post elettorali. Sai bene come andrà a finire. Berlusconi vincerà le elezioni e tu dovrai cominciare a guardarti alle spalle. D’Alema è sempre lì.Quindi caro Walter è vero, “you can”.You can try … ma attento, you can go home.

sabato 9 febbraio 2008

Avanti Popolo... delle Libertà


Alleanza Nazionale e Forza Italia si presenteranno alle prossime elezioni in un'unica listaComprendo le perplessità e i timori di chi è contrario al partito unico del centrodestra, processo accelerato dalla volontà di Berlusconi e di Fini di concorrere in un’unica lista alle prossime elezioni, rinunciando ai rispettivi simboli. Però, a me l’idea di questa novità non mi trova sorpreso. Credo che, tutto sommato, il partito unico del centrodestra sia inevitabile, se non necessario. Dico questo in virtù di due motivi: c’era da dare una risposta di gran valore strategico al Partito Democratico. Veltroni grazie alla mossa del “partito solista” è riuscito a concentrare su di sé e sulla sua mossa l’attenzione di tutti. Ormai nessuno sembra ricordarsi i danni di Prodi da quando er sindaco Walter ha deciso di correre da solo.
Poi, una cosa è certa: questa campagna elettorale può aprire una nuova era. Fondamentalmente il Pd non si presenta solo perché è contro Berlusconi. L’antiberlusconismo lo ha lasciato intelligentemente all’arretratezza ideologica della sinistra comunista. Il centrodestra non si è ricompattato solo perché è contro Prodi o Veltroni. Si è chiusa, spero, la fase dell’importante è “non farli vincere”. Abbiamo assistito in questi anni ad un bipolarismo malandato, basato sull’estremizzazione del confronto, della demonizzazione dell’avversario. Fu questa, in sostanza, la logica che portò Prodi a capo dell’Unione Brancaleone. Piaccia o meno andiamo incontro a nuovi orizzonti che, secondo me, porteranno alla costruzione di una democrazia più matura. Insomma, si prepara una nuova stagione, in cui vincerà chi meglio saprà affrontare le questioni di tutti gli italiani. Credere ad una politica basata su passioni ideali, che capitalizzi al massimo il voto della destra o della sinistra ha il suo incantevole fascino retrò, ma poco appeal con la società di oggi. Ritengo inutile stracciarsi le vesta e strapparsi i capelli. Tutte le politiche vincenti in Europa, soprattutto quelle “da destra”, si muovono in quel senso. Il modello sarkoziano è vincente perché non ha paura di difendere sia i diritti civili che le radici cristiane dell’Europa; il rinnovamento espresso da Cameron ha come temi, ad esempio, l’ambiente. Se ci spostiamo oltre oceano, vediamo che McCain da repubblicano critica Guantanamo, Obama da afroamericano e democratico non ostenta gli anni Ottanta. Insomma, la politica si muove verso una fase, in cui a vincere non saranno gli ideologicamente “duri e puri”, ma chi ottiene consenso sul piano dei contenuti, delle proposte. In ballo non c’è la perdita di identità, ma la capacità di fornire risposte innovative alle nuove sfide che si propongono, la saggezza di proporle non ad un segmento, ma alla società nel suo complesso.

giovedì 7 febbraio 2008

Magdalene


Ricordate Magdalene, il film di Peter Mullan che nel 2002 vinse il Leone d’Oro al festival di Venezia? Era stato tratto da un libro di tal Kathy O’Beirne, Kathy’s story, che raccontava i quattordici anni di inferno passati dall’autrice in un riformatorio gestito dalle suore irlandesi appartenenti alla congregazione di Our Lady of Charity.
Apprendiamo dal notiziario «Sos ragazzi» diretto da Guido Vignelli (dicembre 2007, tel. 068072024) che tra il 2003 e il 2006 i fatti raccontati dalla O’Beirne sono stati smentiti da tre sue compagne di riformatorio e perfino dalla sua stessa famiglia.
Nel settembre del 2007 un giornalista del «Mail on Sunday», Hermann Kelly, ha pubblicato un libro-inchiesta, Kathy’s real story, nel quale si dimostra che i fatti raccontati dalla O’Beirne sono veri, sì, ma accaduti altrove e non nella casa di rieducazione delle suore.
L’autrice ha semplicemente, diciamo così, rimescolato un po’ le carte nella speranza di ottenere maggiore risonanza per il suo scritto. Naturalmente, la risonanza l’ha avuta, perché la lobby anticattolica non dorme mai.
Altrettanto naturalmente, nessun Leone d’Oro è andato alla smentita, né risulta, anzi, che qualcuno, oltre a «Sos ragazzi» e il sottoscritto, se ne sia mai occupato.

Tutto Prodi: dalle stelle alle stalle.

mercoledì 6 febbraio 2008

Rifiuti in fuga verso la Svizzera


Coppia napoletana chiede asilo politico.


Disposti a tutto pur di non vivere con la spazzatura. Una coppia napoletana, 30 anni lei e 34 lui, residenti a Cimitile, a pochi passi da Marigliano (Napoli), ha chiesto asilo politico in Svizzera per fuggire lontano dall'emergenza rifiuti. La domanda è stata inoltrata al governo elvetico tramite consolato. "I rifiuti tossici sono tutti qui. Il pericolo esiste. Aspettiamo una risposta", dicono i due.
Sergio Sedia è consulente finanziario, specialista in informatica e maestro di arti marziali. La moglie Giulia, incinta, è ricercatrice presso l'Istituto per lo studio dei tumori. Rivendicano il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione.
"Un'eventuale risposta positiva da parte della Svizzera creerebbe un precedente unico. Certo - osserva Sedia - si creerebbe un precedente pericoloso se si accetta una persona che non scappa da casa per una guerra ma per un caso unico al mondo, ossia perché costretto a vivere in un territorio contaminato e perciò prima di morire scappa". Di rifiuti a Napoli si muore.
"Lo sostengono i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità - precisa - ma anche oncologi indipendenti che nel nostro territorio c'è stato un innalzamento delle patologie tumorali del 350% rispetto alla media europea e del 180% rispetto alla media nazionale".
Diritto alla salute"Tutti abbiamo diritto alla salute, anche mio figlio che sta per nascere ne ha diritto - spiega Sedia. E so che qui questo diritto non gli può essere garantito. Per questo chiedo asilo. E' tecnicamente impossibile ormai bonificare un territorio con centinaia di discariche illegali nascoste, soltanto qualcuna è stata trovata, ma la maggior parte resterà nascosta per sempre. E, anche se per assurdo queste discariche venissero trovate, ormai non è più possibile modificare un territorio così grande: i danni alle falde acquifere sono stati fatti".
La scelta è ricaduta sulla Svizzera perché "ho sempre creduto che fosse una nazione dotata di un alto senso civico e alta responsabilità. In particolare, la nostra richiesta di asilo riguarda il Canton Ticino, perché si parla l'italiano".

martedì 5 febbraio 2008

Sei di Napoli se…


Sei di Napoli se hai esclamato almeno una volta nella tua vita “uaggliu’ tutt appost?”.
Sei di Napoli se in disco o in qualsiasi altra situazione in cui stai bene dici “sto pariann”.
Sei di Napoli se vedi la vita a colori quando tutto è nero!
Sei di Napoli se dopo l’alba vista da Mergellina ti fermi al Ciottolo per un mega cornetto…
Sei di Napoli se sei andato a comprare il fumo dalla “sposa” ai quartieri spagnoli.
Sei di Napoli se dici la chiesa con la doppia c.
Sei di Napoli se i friarielli ti piacciono di più con la salsiccia nella marenna!
Sei di Napoli se chiami il tuo scooter “o mezz”.
Sei di Napoli se trovi normale chi va in scooter minimo a tre!!!
Sei di Napoli se parcheggi in 5° fila e ti lamenti se al ritorno trovi una multa.
Sei di Napoli se prima di sapere di che argomento si tratta dici “… ma io nun sacce nient”.
Sei di Napoli se la domenica mangi alle 15 e finisci alle 20.
Sei di Napoli se quando giochi a tombola al primo numero dici “ambo!!!”
Sei di Napoli se almeno una volta hai messo lo stereo a palla per cantare le canzoni di Nino D’angelo.
Sei di Napoli se allo stadio o sul divano di casa urli di gioia tutto sudato quando Lavezzi segna un gooooooaaalllll!!!
Sei di Napoli se sei costretto ad emigrare per trovare un lavoro decente.
Sei di Napoli se ci rimani male quando il resto d’Italia pensa che a Napoli ci sia solo “monnezza”… e tu sai bene che non è cosi!

Francesca


Da una amica di Napoli ho ricevuto questo post che pubblico volentieri.

lunedì 4 febbraio 2008

Siamo vicini al nostro presidente per la perdita della mamma

Il falso del falso in bilancio


Certo ormai non sorprende più che, di fronte all’ennesima assoluzione di Berlusconi guitti&giacobini da operetta, nonché i professionisti della menzogna e del ribaltamento della realtà, pratica ereditata direttamente dalla scuola comunista, parlino di ennesima legge ad personam, autoassoluzione, e chi più ne ha più ne metta, ma il disgusto resta tutto.Per fare un minimo di chiarezza occorre dire innanzi tutto che la normativa sul falso in bilancio e le rogatorie internazionali fu modificata all’indomani dell’11 settembre per adeguarla ai criteri internazionali per la lotta ai finanziamenti al terrorismo.
Non si potevano certo aspettare i comodi del Tribunale di Milano che voleva processare Berlusconi per “ipotesi di reato” datati oltre un decennio prima.
Le modifiche sono state considerate congrue,adeguate e rispondenti alle direttive comunitarie e internazionali sia dall’Unione Europea sia dalla Corte Costituzionale,tanto che hanno respinto i ricorsi che i solerti magistrati milanesi avevano proposto, ed hanno avuto nei confronti di questi ultimi la stessa valenza di due sonori ceffoni.
Ma c’è di più, la legge sulle rogatorie e sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi ha ottenuto il consenso del Gruppo di lavoro dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulla lotta contro la corruzione, che la esaminò a Parigi.
“In base all'esauriente presentazione della normativa svolta da parte italiana e su indicazione degli esaminatori britannico e messicano, l'OCSE ha riconosciuto la piena conformità della legislazione italiana sulle rogatorie con i requisiti della Convenzione dell'OCSE sulla corruzione dei pubblici ufficiali nelle transazioni economiche internazionali. L'Italia e' stata inoltre chiamata a far parte di un organismo ristretto, costituito per verificare l'osservanza della Convenzione.
Il via libera dell'Ocse alla legge italiana sulle rogatorie e sul falso in bilancio e' 'un'altra smentita alle tante bugie messe in circolazione nei mesi scorsi dal centrosinistra, da alcuni magistrati e da certa parte del mondo dell'informazione". Lo afferma il ministro della Giustizia Castelli. L'esito dell'esame ha evidenziato che la legislazione italiana rappresenta, sul punto, una normativa di avanguardia nell'attuazione dei principi della Convenzione' dell'Ocse.
Ansa 04/05/2002
Questi i fatti, vi è da aggiungere inoltre che, riguardo alla presunta depenalizzazione del falso in bilancio, è una totale bufala, a dimostrarlo bastano e avanzano i processi a Tanzi, Cragnotti e compagnia bella.
Le uniche cose depenalizzate, sono gli errori formali, le operazioni che non creano danni patrimoniali oltre l’1% e se non vi è danno per i terzi, cose che comunque rimangono sanzionabili amministrativamente.
Inoltre si sono modificati i tempi di prescrizione del reato per “adeguarli ad una normale civiltà giuridica”, il tutto come detto sopra pienamente rispondente alle direttive internazionali.
Certo è seccante dover ripetere sempre le stesse cose, ma lo si fa con piacere, anche perché come si è visto in questi anni, più si attacca Silvio Berlusconi, più aumentano voti e consensi.
Non imparano mai.

Cari campani la monnezza per la strada è “tutta salute”… lo dice Livia Turco


I cervelloni dell’ex-governo Prodi, hanno risolto l’annoso problema rifiuti della Campania: tenerli per le strade tanto mica fanno male.
Visto che spostare mille tonnellate di rifiuti è un’impresa disperata l’ineffabile ministro della SALUTE Livia Turco, dall’alto della sua scienza infusa, ha dichiarato che "i primi risultati disponibili non rilevano eccessi di patologie che possano essere connesse alla presenza di rifiuti nelle strade".
Ergo non allarmatevi se la vostra finestra s’affaccia su una sorridente collina di spazzatura.Non contenta dell’immane “sparata” che ha fatto tremare persino l’Everest ha concluso così: “Il lavoro che stiamo svolgendo insieme al prefetto De Gennaro testimonia quanto sia importante poter lavorare insieme in un campo dove purtroppo si è fatta e si fa molta disinformazione spesso motivata da paure e sospetti sul pericolo per la salute derivante dai rifiuti, che oggi, alla luce dei risultati delle analisi che mi sono stati illustrati, appare fortunatamente molto ridimensionato se non del tutto smentito".
Vorrei capire chi le ha fornito quelle analisi, un discendente di Mengele o Maga Magò? Dopo questa inopportuna curiosità, un altro dubbio amletico mi attanaglia forse l’esimia ministra ignora che nei cumuli di sporcizia ci scorrazzano topi lunghi mezzo metro e che, da che “mondo è mondo” non portano “salute e fortuna”, ma malattie come la leptospirosi e pestilenze come il colera.
O forse essendo la Campania il feudo di un 'fine' animalista come Pecoraro, la ministra vuole salvaguardare l’habitat di ratti e topi e pantegane…
Mi chiedo anche, se oltre a leggere le analisi di “Maga Magò”, abbia mai dato una sbirciatina allo studio dell’OMS , che ha effettuato analisi descrittive di mortalità sul territorio comunale delle province di Napoli e Caserta, utilizzando i dati ISTAT, forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale della Regione Campania. Sono state quindi studiate 20 cause di decesso nel periodo 1994-2001, tra cui la mortalità per tutte le cause, per tutte le cause tumorali e per un insieme malattie tumorali specifiche, associate dalla letteratura scientifica alla presenza di discariche di rifiuti o di inceneritori sul territorioI risultati? Le analisi hanno permesso di identificare un’area nella quale la mortalità generale e i tassi specifici per diversi tumori sono particolarmente elevati rispetto ai valori regionali. In particolare la mortalità per tutte le cause è aumentata del 19% per gli uomini in provincia di Caserta e del 43% in provincia di Napoli, per le donne invece le percentuali sono del 23% e del 47% rispettivamente.
Di che cosa si muore? Di cancro, innanzitutto. Dello stomaco, del rene, del fegato, di trachea, bronchi e polmoni, della pleura e della vescica. Con metodi analoghi si è studiata la distribuzione delle malformazioni congenite. E con risultati analoghi, visto che sono stati identificati comuni con eccessi consistenti e significativi sul totale delle malformazioni e su gruppi di esse.Questo dice l’OMS (che notoriamente é fonte di DISINFORMAZIONE), ma se l’illustre ministra non crede all’Oms, può leggersi la storia di Vincenzo Cannavacciuolo e delle sue pecore, sterminate dall’eccessiva salubrità del luogo dove pascolavano.
D’altronde se la Turco ha fornito i dati di “Maga Magò" per rincuorare i campani, Bassolino ha esordito: “Vedo in giro tante brutte facce, tante brutte facce. Che stanno lì, hanno la speranza di rimettere le mani su tante cose, e insieme a queste brutte facce che vorrebbero vendicarsi, ci sono poi le facce della camorra organizzata che nel ciclo dei rifiuti ha avuto tanti interessi e vuole continuare ad averli". Per caso s’è guardato allo specchio in compagnia di Pecoraro e della Jervolino? E aggiunge: “… la camorra è contro i termovalorizzatori”.
Bah, io sapevo che in cima ai cortei di protesta contro i termovalorizzatori Pecoraro faceva la sua gran bella figura. E una volta diventato ministro dell’ambiente ha BLOCCATO tutti i progetti. O no?Adesso la colpa è solo della camorra. Loro? Santi subito…
Ovviamente si commenta da solo il comportamento di un ministro della salute, che mente spudoratamente al paese, che offende l'intelligenza degli italiani e che oltraggia il dolore di coloro che da anni vedono morire di cancro i loro cari. E' incredibile fin dove arriva la mala fede di questo governo.

sabato 2 febbraio 2008

venerdì 1 febbraio 2008

La rosa bianca porta sfiga


Ma lo sanno i tabaccini cosa fu la Rosa Bianca? Die Weiße Rose era il nome di un gruppo di studenti cristiani che a Monaco cercò di opporsi in modo nonviolento al regime della Germania nazista. La Rosa Bianca durò solo nove mesi. Nacque nel giugno 1942 e finì nel febbraio 1943, quando i componenti del gruppo furono arrestati, processati e ghigliottinati.
Avevano solo scritto volantini anti-nazisti: era il loro modo (tragico e coraggioso) per combattere un regime totalitario. La loro rosa era bianca perché pura era la loro storia e candide le loro intenzioni.
I tabaccini invece non combattono un regime totalitario. Non sono puri manco per niente. Non sono studenti già da quel dì.
Varrebbe la pena di ghigliottinarli subito. Così, per non allungare l’agonia!

La fregatura


Dopo la pugnalata alle spalle con cui Mastella ha dato il colpo di grazia al moribondo governo di Prodi, il centrodestra ha riacquistato una compattezza e una determinazione che aveva perso. Era stato lo stesso Berlusconi a demolire la sua coalizione prima fondando il nuovo partito, il popolo delle libertà, e poi rompendo l’asse con Fini e Casini. Se Atene cioè il centrosinistra piangeva, Sparta, cioè il centrodestra, non versava in condizioni migliori. Poi la fine di Prodi è coincisa con la ripresa del centrodestra dove tutti sono tornati amici come prima. Elezioni subito è la parola d’ordine che mette in riga tutta l’opposizione. Ma la riforma elettorale? Se davvero Marini fallisce e Napolitano scioglie le Camere, è probabile, ma non scontata, la vittoria del centrodestra. Ma questo non conta. Posto che il referendum slitta di un anno, un governo appena eletto non ha gran voglia di cimentarsi nelle riforme perché hanno un alto costo in termini di consenso intero alla maggioranza. In Italia le riforme spaccano i governi e specialmente le riforme elettorali fomentano conflitti, perché vanno a toccare i partiti, che sono il cuore della politica italiana. E’ davvero difficile immaginare un governo che affronti una riforma che entrerà in funzione solo fra due anni – perché nel 2009 ci sono già le europee e nel 2010 le regionali. E allora come si fa a restituire lo scettro ai cittadini con una riforma elettorale maggioritaria o almeno con l’indicazione della preferenza? Questa è la vera incognita che rischia di venire svalutata dalle ambizioni del centrodestra e dallo sbandamento della sinistra.