sabato 29 agosto 2009

IN NOME DEL SERCHIO 1: FACCIAMO DELLA MAGIA UNA GRANDE CASA DEL POPOLO



Cominciamo a leggere quello che SSG8 risponde, nel pezzo di Tiziana Gori, a Maurizio Ciottoli, Daniele Ferranti e Ennio Canigiani. E seguiamo attentamente le parole della Illuminata: «La Fondazione – replica il sindaco Sabrina Sergio Gori – ci concede un contributo di 90mila euro per l’installazione di Maurizio Nannucci. Questo ridimensiona gli “sprechi” individuati dal centrodestra in 140.000 euro a neppure 50.000. Sarebbe comunque una cifra ragguardevole, ma una parte di questi è la nostra quota per l’opera di Nannucci, mentre 35.000 euro sono le spese per “La Màgia d’estate”. In questo – afferma Gori – sta la differenza politica fra centrosinistra e centrodestra. Noi pensiamo che sia giusto offrire occasioni di crescita e socializzazione a tutti, e non vogliamo che Quarrata diventi una città dormitorio». Per quanto riguarda l’impianto di climatizzazione delle sale di villa Màgia, il sindaco specifica che «era stato deciso di aspettare a comprare la macchina di refrigerazione (sic! n.d.r.) per mancanza di soldi e per valutarne l’effettiva necessità. Ma solo l’anno scorso il Comune ha incassato oltre 22.000 euro di utilizzo delle sale, ragion per cui il condizionamento ci è sembrato più un utile investimento per il futuro che uno spreco».

La beneamata sta dicendo ai suoi fans: «Che coglioni, questi del PDL. Non capiscono proprio niente. Ora glieli fo vedere io i conti, a questi ragionieri mancati!» – e giù una sequenza di cifre che tentano, con la logica d’una talpa cieca, che scava sottoterra e non vede a un palmo dai suoi baffi, e che cerca di accreditare la biodiversità delle sinistre e delle destre: a sinistra c’è la luce dell’illuminazione e a destra la bieca stupidità delle tenebre delle forze reazionarie. Davvero SSG8 è rimasta ancora alla logica – da qualche anno riassunta dalla sua angelo-guida, anch’essa medica e politico-cattolica, Rosyna Bindi – alla logica, dicevamo, di Giuseppe Bottazzi, che, per chi non lo ricordasse, è il famoso Peppone di don Camillo. Fino a questo segno! dice sconvolta la povera Lucia nei Promessi sposi, quando viene a sapere che don Rodgrigo le ha mandato a monte le nozze.
Provinciali si nasce. E SSG8, direbbe Totò, modestamente lo nacque. Siccome la Fondazione (ma quale? Quella del Torrone di Cremona o del Salame di Felino? O quell’affare, invece, della Cassa di Risparmio, di cui SSG8 fu consigliera, che butta soldi della gente dalla finestra) ci dà un bel po’ di quattrini, intanto invece di 140mila euro se ne spendono solo (solo!) 50mila; poi: siccome abbiamo incassato 22mila euro di affitto-stanze, è meglio comprare un refrigeratore (ma la Màgia è una macelleria? E il sindaco parla l’italiano o l'ostrogoto?); poi ancora: 35mila euro sono per La Màgia Estate per cui, alla fine con 5 o 6 euro, toh! 100 al massimo, s’è fatto tutto.
Una logica, quella sabriniana, davvero magistrale. I quattrini non sono quattrini comunque: no. Per essere una medica, ragiona proprio scientificamente. È come se dicesse: ma dell’influenza suina che ce ne frega? È un virus differente da quello dell’influenza normale… Con una sensibilità da cotenna di maiale, in periodi di crisi di questa portata, SSG8 pensa di mettere dinanzi alla Màgia 4mila metri di tubi di neon perché si vedano dallo stadio. E poi? Che ci si fa noi quarratini? Si va tutti alla stadio a leggere le bischerate dei tubi di neon o i disegnini di qualche genio incompreso dell’arte contemporanea?
Ma SSG8 si rende conto di quello che dice? A leggere le sue parole, non sembra proprio. Vediamo anche il resto e riflettiamo, sia noi delle destre poveri coglioni, sia quelli delle sue sinistre illuminati dal sol dell’avvenir: «Noi pensiamo che sia giusto offrire occasioni di crescita e socializzazione a tutti, e non vogliamo che Quarrata diventi una città dormitorio», parola della Signora, rendiamo grazie alla Sabry. E per fare la festa agli sposati da 50 anni (a cui, Te, deum, laudamus! parteciperà anche lei – e speriamo che non venga uno tsunami…); per far suonare complessi da ben 50 presenze per volta alla Màgia; per fare mostre e installazioni mostruose perfino d’erba che secca e che nessuno va a vedere e non è buona nemmeno per i… conìglioli; per tutto questo non solo si esibisce in opere di sì grande importanza a livello mondiale (ma chi ne sa nulla? chi se le fila? parliamoci chiaro), ma delle poche palanche che si incassano a parzialissimo recupero rispetto alle disastrose spese della Màgia, si fa subito investimento in altrettante bestialità asinine che si chiamano refrigeratori e tubi al neon e progetti di teatri nei boschi e mille altri sputi in faccia alla gente dell’amato popolo lavoratore, cui l’amministrazione non eroga nemmeno 80 euro per pagargli una bolletta di distacco della luce – ve lo ricordate il Mauro risparmiatore della bolletta Enel degli uffici comunali o no?
Sarebbe davvero auspicabile che SSG8 facesse opera di socializzazione, ma imparasse in primo luogo lei, direttamente dalle analoghe esperienze della vecchia URSS: uno stage in un bel gulag per uno dei quei processi di rieducazione di cui non si sa cosa direbbe la madrina-angelo del Sindaco, Rosy Bindi, con tutto il suo fervor mystico-ecumenico-comunistico-economico-sociale.
E perché diciamo questo? Perché, se c’è davvero qualcuno che ignora in assoluto il significato di socializzazione e socializzare, è proprio lei, la sindaca, SSG8, colei che non esiste, non parla, non si mostra e non riceve mai nessuno se non su appuntamento e dopo 17 giorni di lista di attesa. Alla faccia, appunto, della socializzazione, Nôtre Dame de Quarrata!
C’è da aggiungere solo una cosa. Anzi due. La prima è che a tante parole a vanvera della nostra beneamata, non si può che rispondere con la battuta di Edward in Pretty Woman: stronzate!
La seconda è quello che Fortebraccio scrisse al provveditore agli studi Pedrini negli anni 80 in un corsivo di commento in prima pagina sull’unità: si vergogni di essere com’è.

Con questo intervento inizia una nuova rubrica intitolata In nome del Serchio, che ha per marchio l’immagine dell’illuminata che appare nell’occhio del Pozzo di San Patrizio, altro simbolo storico-religioso dello sperpero puro.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma davvero, ci vuol dire qualcuno cosa avrà da diventare la Màgia? C'è un progetto esamitato e approvato da qualcuno?
Perché altrimenti come fà il Comune a chiedere, e mi par di capire ottenere, tutti questi finanziamenti a destra e a manca per uno spazio che da anni assorbe sì tante risorse ai cittadini?