sabato 8 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SABRINA, IL 17 PORTA MALE…


Stamattina, 8 agosto 2009, su Il Tirreno, la signorina Marta Quilici, attivissima collaboratrice del quotidiano locale, ci delizia con un servizio su quanto sia difficile parlare con i Sindaci della piana.
Lasciando da parte Agliana e Montale, sono mesi che, da questo blog, continuiamo a ripetere che il Sindaco di Quarrata, SSG (Sono Santa Genuina, SSG8 o come altro la abbiamo scherzosamente appellata), è sordo e muto, non scende mai sulla terra ed ha scarsa attitudine a tenere rapporti con la gente della sua città – suoi elettori e fidissimi esclusi, ovviamente.
Ma la signorina Quilici è anche assai ottimista nello scrivere testualmente che, dalla segreteria di SSG, con molta riservatezza non le viene chiesto né il motivo della richiesta, né la sua identità per poter incontrare Sabrina Sergio Gori: per personale esperienza – ma anche per informazione da altre fonti – a noi risulta che le transazioni di questo genere non avvengano sempre in questo modo così discreto e riservato.
Lo abbiamo ripetuto in tutte le salse, lo ripetiamo anche qui: dal sindaco Bucciantini (dopoguerra immediato, PCI) in poi – attraverso il quarto di secolo di Vittorio Amadori (DC), gli anni di Luciano Caramelli (PCI), quelli di Rosita Testai e Carlo Cappellini (entrambi PSI), i due mandati di Stefano Marini (PCI) – Quarrata non aveva mai visto un… sindaco in fuga come questo, che non abbiamo esitato a definire il peggiore di tutti i suoi predecessori anche per la sua scarsa attitudine ai rapporti umani oltre che per far finta di ignorare qualsiasi cosa le ruoti intorno, in prima linea le osservazioni della sua opposizione, alle quali non risponde che per appena l’1% e mai direttamente, ma per interposto comunicato-stampa e intervento sulle cronache locali.
La signorina Quilici registra, di fatto, una situazione machiavellicamente effettuale e plurilamentata: 17 giorni (il numero porta male) per sperare di parlare con il primo cittadino di tutti.
Le siamo grati di aver riconosciuto pubblicamente le nostre affermazioni e di aver dato loro il credito dovuto alla verità. E ci chiediamo: ma se il Sindaco ha ambizioni di santità, non sarebbe meglio che, dopo aver rinunciato alla vita politica e allo scontro quotidiano, si ritirasse in un vero e proprio convento di clausura, piuttosto che in quella torre d’avorio di via Vittorio Veneto, che SSG condivide con la sua fida gendarmeria e il capitano del popolo dottor Giuseppe Aronica?
Ha senso fare – per usare un titolo di Gabriel García Márquez –, come SSG, Il generale nel suo labirinto…?
Grazie, Marta Quilici!

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Sì, però il sindaco che non si trova, nel tempo che non si faceva trovare ciacciava su facebook e commentava in qua e in là.
Il tempo per fare quello l'aveva per parlare con la gente no.