lunedì 31 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SCENE DA CHERNOBYL


Vi ricordate cosa successe il 26 aprile 1986? Alle ore 1:23:44 presso la centrale nucleare ‘Lenin’ di Cernobyl, in Ucraina, vicino al confine con la Bielorussia, allora repubbliche dell’Unione Sovietica, nel corso di un azzardato test di sicurezza, un brusco e incontrollato aumento della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del reattore numero 4 della centrale, causò la scissione dell’acqua di refrigerazione e l’accumulo di idrogeno a così elevate pressioni da provocare la rottura delle strutture di contenimento, e il contatto dell’idrogeno e della grafite incandescente con l’aria, che a sua volta innescò l’esplosione e lo scoperchiamento del reattore. Una nube di materiali radioattivi fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale che furono pesantemente contaminate, rendendo necessaria l’evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336mila persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando perfino l’Italia, la Francia, la Germania e altre nazioni.
Anche in quel caso – pur se la presenza di contaminanti radioattivi rendeva la fonte bene individuabile – il governo russo per un bel po’ negò (ripetiamo: negò) il suo coinvolgimento e le sue responsabilità: casti & puri come angioletti, volevano fare credere che non era niente; o che, magari, tutto dipendeva dalle oscure forze reazionarie del mondo capitalista. La Svezia mise i russi con le spalle al muro e alla fine furono costretti a confessare l’inconfessato.
E ora leggiamo – vero caso da Neo-Russia – i risultati dell’incontro avvenuto in provincia qualche giorno fa, auspice la signora F.F. (Federica Fratoni o… Facente Funzione di presidente?) e il signor Fragai (alla faccia dei non-nepotismi, fratello di Rino; ma tra qualche anno avremo un nuovo vicepresidente del Senato che si chiamerà Chiti, per caso figlio di Vannino – che belli questi splendidi DS! E di Lapenna e del figlio, che dire?), l’incontro avvenuto in Provincia, dicevamo, del Comitato Istituzionale per il termovalorizzatore di Montale. E, ancora miracolo, questi illustri signori hanno scoperto, dai loro scienziati, che nelle nostre aree c’è tutto un marciume di inquinamento, dalle povere matrici biologiche dei poveri animali, alle terre inerti che, però, ci restituiscono pan per focaccia in frutta, verdura e acqua del Fagioli, anche se – sempre in questi giorni – i vivaisti di Pistoia, in deroga alle norme regionali, potranno iniziare a usare anticrittogamici senza dover scrivere troppi rapporti e troppi documenti: all free for everybody.
Complimenti davvero a tutti i rispettosi dell’ambiente (e a sinistra ce n’è stata sempre una caterva, a cominciare dai Verdi che poi pericolosamente – come diceva Andreotti – crescendo diventano Rossi) che pretendono, per giungere a delle conclusioni certe, il rilascio di un certificato DOCG da parte degli inquinanti: insomma per essere sicuri che la colpa è dell’inceneritore, bisognerebbe, secondo i tecnici, che su ogni tuorlo d’uovo e su ogni foglia di insalata ci fosse il bollino blu Banana-Montalese e magari anche uno spot televisivo con… l’inceneritore di Montale ha detto sì. Allora come faremo? Ci penseranno Di Pietro e Donadi a togliere la diossina dalla politica come avevano già fatto (???) togliendole il grasso?
Noi non siamo molto fiduciosi. E tanto meno lo siamo nei confronti di questi politici che, con le partecipate e le altre diavolerie che hanno inventato negli ultimi 20 anni, pensano solo a una cosa: a far quattrini.
Tanto chi muore giace e chi vive (coi quattrini) si dà pace.

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domenica 30 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN COMUNE DI DISCARICHE ABUSIVE





Quello che dicevamo nel nostro blog dedicato al vicesindaco Mazzanti in TVL, che Quarrata sarebbe stata, per i posteri, il Comune delle discariche abusive create dall’amministrazione stessa, non era che la nuda e cruda verità. Un mese fa – il 28 luglio – avevamo pubblicato un’altra notizia, ancor prima di quella relativa al degrado dell’area dell’Istituto d’arte: riguardava la ben peggiore discarica sorta a fianco della sede della Croce Rossa, nella zona degli ex macelli comunali. E la avevamo documentata con una ricca serie di foto inequivocabili.
Questa notizia è stata stranamente passata sotto silenzio, sia da parte dell’amministrazione che da parte della stampa e di TVL. Forse avrebbe fatto troppo scandalo dover ammettere che lo stesso ufficio Lavori Pubblici – il cui vertice, arch. Bellomo, è anche responsabile dell’ambiente e dell’ecologia – era responsabile anche di quello sconcio?
Il buon Mazzanti si è invece premurato di chiamare stampa e TV per fare vedere la solerzia da bravo bimbo dell’amministrazione, sempre pronta (eccome!) a dar séguito ai suggerimenti in primis di un consigliere comunale; e in secundis dei giornalisti. In tertiis – aveva pubblicamente detto Mazzanti – «interverremo sùbito quando un cittadino ci dirà che c’è una sconcezza lungo le nostre vie» (magari, diciamo noi, anche quelle più secondarie, come quella di San Biagio…).
Ecco, per rimuovere delle discariche abusive, create dall’ufficio Lavori Pubblici stesso, occorre che un cittadino si svegli e parli: è fantastico che il carcerato debba sorvegliare il carceriere. Ma questo cosa significa? Che l’amministrazione non sa? Che sa, ma tace? O che è tenuta all’oscuro dai suoi stessi dipendenti? E com’è possibile che nell’arco di ben 10-11 mesi (dalla fine dei lavori prevista per il settembre 2008, alle nostre foto di fine luglio 2009) nessuno abbia mai riferito e spiegato a Mazzanti che a fianco della CRI c’era perfino un’auto spiaccicata, così ridotta da un disastroso incidente stradale? Possibile che in tanto tempo nessun funzionario, nessun impiegato, nessun vigile urbano, nessun assessore, nessun consigliere fosse mai passato di lì se non di notte dopo le 3 e solo in notti o di pioggia o di luna nuova, nella tenebra più assoluta? Eppure il nome del funzionario responsabile del procedimento amministrativo si legge a chiare lettere nel cartello dei lavori.
E allora? No. Mazzanti non sapeva nulla, la giunta non sapeva nulla, l’arch. Bellomo non ha mai saputo nulla, nessuno ha mai saputo nulla (organi d’informazione compresi). Ma zitti zitti, cheti cheti, buoni buoni, tra un pissi-pissi e un bau-bau, la discarica ha preso il volo: un altro miracolo di SSG8, a quanto pare! E se SSG8 promuove incontri sulla legalità, tutto questo silenzio, questa omertà, questo nonvedo-nonsento-nonparlo, che sarebbero, trasparenza?
Troppo bello, Marco, farsi grattare il mento da Giancarlo Zampini e ottenere il plauso delle folle per l’opera di pulizia, eh? Ma quando si fa davvero pulizia, quando si crede in ciò che si dice, si deve partire dalla testa: e cominciare da quei funzionari di ufficio che, padroni dei lavori pubblici, dell’ambiente e dell’ecologia, devono dare per primi l’esempio e non permettere che si creino situazioni tali per le quali, se provocate da un semplice cittadino-suddito (perché così è considerato il quarratino che lavora), loro per primi si trasformano in tigri del Bengala, si arrotano le unghie con lime di acciaio e si trincerano sussiegosamente dietro una corazza di intransigenza manichea fatta di leggi, regolamenti e norme.
Sì, bisognerebbe partire da lì a sanzionare colpe, negligenze e cialtronate, se davvero vogliamo educare i cittadini al rispetto elementare della legalità e dell’ambiente in cui viviamo, non solo con le parole, ma con la fiducia nelle istituzioni.
Hai capito, Marco? E dillo anche al vostro Sindaco.

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sabato 29 agosto 2009

IN NOME DEL SERCHIO 1: FACCIAMO DELLA MAGIA UNA GRANDE CASA DEL POPOLO



Cominciamo a leggere quello che SSG8 risponde, nel pezzo di Tiziana Gori, a Maurizio Ciottoli, Daniele Ferranti e Ennio Canigiani. E seguiamo attentamente le parole della Illuminata: «La Fondazione – replica il sindaco Sabrina Sergio Gori – ci concede un contributo di 90mila euro per l’installazione di Maurizio Nannucci. Questo ridimensiona gli “sprechi” individuati dal centrodestra in 140.000 euro a neppure 50.000. Sarebbe comunque una cifra ragguardevole, ma una parte di questi è la nostra quota per l’opera di Nannucci, mentre 35.000 euro sono le spese per “La Màgia d’estate”. In questo – afferma Gori – sta la differenza politica fra centrosinistra e centrodestra. Noi pensiamo che sia giusto offrire occasioni di crescita e socializzazione a tutti, e non vogliamo che Quarrata diventi una città dormitorio». Per quanto riguarda l’impianto di climatizzazione delle sale di villa Màgia, il sindaco specifica che «era stato deciso di aspettare a comprare la macchina di refrigerazione (sic! n.d.r.) per mancanza di soldi e per valutarne l’effettiva necessità. Ma solo l’anno scorso il Comune ha incassato oltre 22.000 euro di utilizzo delle sale, ragion per cui il condizionamento ci è sembrato più un utile investimento per il futuro che uno spreco».

La beneamata sta dicendo ai suoi fans: «Che coglioni, questi del PDL. Non capiscono proprio niente. Ora glieli fo vedere io i conti, a questi ragionieri mancati!» – e giù una sequenza di cifre che tentano, con la logica d’una talpa cieca, che scava sottoterra e non vede a un palmo dai suoi baffi, e che cerca di accreditare la biodiversità delle sinistre e delle destre: a sinistra c’è la luce dell’illuminazione e a destra la bieca stupidità delle tenebre delle forze reazionarie. Davvero SSG8 è rimasta ancora alla logica – da qualche anno riassunta dalla sua angelo-guida, anch’essa medica e politico-cattolica, Rosyna Bindi – alla logica, dicevamo, di Giuseppe Bottazzi, che, per chi non lo ricordasse, è il famoso Peppone di don Camillo. Fino a questo segno! dice sconvolta la povera Lucia nei Promessi sposi, quando viene a sapere che don Rodgrigo le ha mandato a monte le nozze.
Provinciali si nasce. E SSG8, direbbe Totò, modestamente lo nacque. Siccome la Fondazione (ma quale? Quella del Torrone di Cremona o del Salame di Felino? O quell’affare, invece, della Cassa di Risparmio, di cui SSG8 fu consigliera, che butta soldi della gente dalla finestra) ci dà un bel po’ di quattrini, intanto invece di 140mila euro se ne spendono solo (solo!) 50mila; poi: siccome abbiamo incassato 22mila euro di affitto-stanze, è meglio comprare un refrigeratore (ma la Màgia è una macelleria? E il sindaco parla l’italiano o l'ostrogoto?); poi ancora: 35mila euro sono per La Màgia Estate per cui, alla fine con 5 o 6 euro, toh! 100 al massimo, s’è fatto tutto.
Una logica, quella sabriniana, davvero magistrale. I quattrini non sono quattrini comunque: no. Per essere una medica, ragiona proprio scientificamente. È come se dicesse: ma dell’influenza suina che ce ne frega? È un virus differente da quello dell’influenza normale… Con una sensibilità da cotenna di maiale, in periodi di crisi di questa portata, SSG8 pensa di mettere dinanzi alla Màgia 4mila metri di tubi di neon perché si vedano dallo stadio. E poi? Che ci si fa noi quarratini? Si va tutti alla stadio a leggere le bischerate dei tubi di neon o i disegnini di qualche genio incompreso dell’arte contemporanea?
Ma SSG8 si rende conto di quello che dice? A leggere le sue parole, non sembra proprio. Vediamo anche il resto e riflettiamo, sia noi delle destre poveri coglioni, sia quelli delle sue sinistre illuminati dal sol dell’avvenir: «Noi pensiamo che sia giusto offrire occasioni di crescita e socializzazione a tutti, e non vogliamo che Quarrata diventi una città dormitorio», parola della Signora, rendiamo grazie alla Sabry. E per fare la festa agli sposati da 50 anni (a cui, Te, deum, laudamus! parteciperà anche lei – e speriamo che non venga uno tsunami…); per far suonare complessi da ben 50 presenze per volta alla Màgia; per fare mostre e installazioni mostruose perfino d’erba che secca e che nessuno va a vedere e non è buona nemmeno per i… conìglioli; per tutto questo non solo si esibisce in opere di sì grande importanza a livello mondiale (ma chi ne sa nulla? chi se le fila? parliamoci chiaro), ma delle poche palanche che si incassano a parzialissimo recupero rispetto alle disastrose spese della Màgia, si fa subito investimento in altrettante bestialità asinine che si chiamano refrigeratori e tubi al neon e progetti di teatri nei boschi e mille altri sputi in faccia alla gente dell’amato popolo lavoratore, cui l’amministrazione non eroga nemmeno 80 euro per pagargli una bolletta di distacco della luce – ve lo ricordate il Mauro risparmiatore della bolletta Enel degli uffici comunali o no?
Sarebbe davvero auspicabile che SSG8 facesse opera di socializzazione, ma imparasse in primo luogo lei, direttamente dalle analoghe esperienze della vecchia URSS: uno stage in un bel gulag per uno dei quei processi di rieducazione di cui non si sa cosa direbbe la madrina-angelo del Sindaco, Rosy Bindi, con tutto il suo fervor mystico-ecumenico-comunistico-economico-sociale.
E perché diciamo questo? Perché, se c’è davvero qualcuno che ignora in assoluto il significato di socializzazione e socializzare, è proprio lei, la sindaca, SSG8, colei che non esiste, non parla, non si mostra e non riceve mai nessuno se non su appuntamento e dopo 17 giorni di lista di attesa. Alla faccia, appunto, della socializzazione, Nôtre Dame de Quarrata!
C’è da aggiungere solo una cosa. Anzi due. La prima è che a tante parole a vanvera della nostra beneamata, non si può che rispondere con la battuta di Edward in Pretty Woman: stronzate!
La seconda è quello che Fortebraccio scrisse al provveditore agli studi Pedrini negli anni 80 in un corsivo di commento in prima pagina sull’unità: si vergogni di essere com’è.

Con questo intervento inizia una nuova rubrica intitolata In nome del Serchio, che ha per marchio l’immagine dell’illuminata che appare nell’occhio del Pozzo di San Patrizio, altro simbolo storico-religioso dello sperpero puro.

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giovedì 27 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: AMMINISTRAZIONE DELLE DISCARICHE


Fa piacere vedere il vicesindaco Marco Mazzanti, intervistato da Giancarlo Zampini dinanzi alle telecamere di TVL, riconoscere che i primi a segnalare l’indecenza dell’area retrostante la scuola d’arte siamo stati noi attraverso l’umile, ma attentissima colonna del nostro blog. Ma farebbe altrettanto piacere se, con l’umiltà di quella che una volta nei partiti di sinistrissima veniva chiama autocritica, Mazzanti riconoscesse anche che quella discarica non è nata lì a caso: c’è nata perché ce l’hanno creata il Comune stesso (i resti spostati ieri, 26 agosto, altro non sono che le macerie della rileccata via Montalbano e risalgono a un anno fa!) e i suoi funzionari responsabili dei lavori pubblici, che se ne sono dimenticati o se ne sono voluti scordare.
È necessario riconoscere i propri errori. Non possiamo limitarci a dire – come ha fatto Mazzanti – che ogni volta che verrà segnalata una situazione di questo genere il Comune interverrà e troverà soluzioni. Se ai cittadini che creano discariche incontrollate vengono applicate sanzioni, che succederà a quei funzionari che, preposti alla sorveglianza degli altri, ignorano l’esistenza di qualsiasi norma nei propri confronti? A loro sarà concesso il perdono, l’indulto, la venia solo perché lavorano nel pubblico? E sarà giusto tutto questo in confronto a ciò che accade ai cittadini che pagano le tasse?
Lo scontro è su questo, caro vicesindaco. Si tratta di due opposte filosofie di vita. E qui non siamo su livelli di pura ideologia, no: siamo su quelli della correttezza, della lealtà verso gli elettori, della trasparenza e della credibilità, virtù che codesta amministrazione non ha o, se aveva, ha perso abbondantemente da tempo a causa dei ripetuti silenzi, delle fette di salame che vi mettete sugli occhi, della reticenza di un sindaco che parla solo per editti (ma vive o è tenuto in vita, come una volta certi capi della Russia stile-Breznev, da funzionari-addetti-stampa che tessono di giorno in giorno la Pràvda di Quarrata?) e dalla barriera di indifferenza che gli uffici spesso pongono fra sé e i cittadini dalle cui tasche provengono i loro profumati stipendi.
E altrettanto auspicabile sarebbe che non si vedessero solo le discariche dietro la scuola d’arte di via Montalbano perché all’ingresso della città, ma anche quelle, più nascoste, sebben più sostanziali e indecenti, in altre aeree non visibili, ma sempre direttamente soggette alla tutela del Comune e in realtà non sorvegliate e lasciate nel dimenticatoio «tanto nessuno se ne accorge», discariche che già noi abbiamo denunciato, con tanto di foto, da mesi su questo stesso blog.
L’amministrazione SSG8 seconda edizione sarà sì ricordata come l’amministrazione delle discariche: ma non per averle rimosse, come dice il buon Mazzanti, quanto invece per averle cancellate a corsa il più possibile e tuttavia solo dopo averle create, fischiettando e facendo finta di non sapere della loro esistenza perché nessun giornale o TV ne ha parlato nonostante le nostre denunce.
Quel che va detto, va detto, amministratori di Quarrata! Senza peli sulla lingua.

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venerdì 21 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PUBLIACQUA, QUEL CARROZZONE CHE CI COSTA UN OCCHIO


La rete idrica di Campriana sarà cambiata – ma solo quando usciremo dalla crisi… Lo dice Publiacqua; non si sa bene chi di Publiacqua, perché la fonte (ooops… non volevamo fare ironia data questa siccità…) nel pezzo di Tiziana Gori sul Tirreno di oggi, 21 agosto, è senza riferimento, senza nome, anonima.
Servono 200mila euro per 800 metri di condotte. E pensare che il Comune ne spenderà 450mila per 800 metri di pista ciclabile, alla faccia di chi non ha acqua!
In compenso interviene, sempre sul Tirreno, il vicesindaco Mazzanti che, come al solito, brilla nel non dire un bel niente: «Possiamo fare poco… Ho parlato con Renzo Fagioli, che mi ha garantito l’attenzione dell’azienda. La cifra necessaria è ingente ma, in attesa della sostituzione della conduttura, possiamo cercare di garantire il servizio. Ed è a questo che anche l’amministrazione sta lavorando».
Marco spiegaci, con numeri e dati e non con banalissime parole: cosa significa cercare di garantire il servizio? Passerai tu con una apettina carica di tànike a portare l’acqua alla gente di Campriana? E ancora, ci dici cosa intendi per è a questo che anche l’amministrazione sta lavorando? Mazzanti, se non sai che dire, perché non stai zitto? L’unica persona coerente, anche in questo caso, è il sindaco: SSG8 non sbaglia mai, muta com’è…
A risolvere il problema ci penserà Renzo Fagioli che ha garantito a Mazzanti l’attenzione dell’azienda: anche qui una sequela insulsa di inutili e vuote parole. Garantire l’attenzione significa forse che verrà assolutamente provveduto alle necessità? O è il solito sindacal-politichese di chi prende in giro la gente che paga fior di quattrini per acqua che non ha e che, quando ha, è assolutamente imbevibile, pur essendo definita potabile?
L’unica certezza che c’è, è che Fagioli, attento o no, contestato o meno, prenderà sempre, ogni anno, i suoi 33mila euro di prebende per i suoi meriti di ex sindacalista e affiliato a una Margherita ormai diessata (le sinistre si muovono benino fra Diesse e dioss-ine… montalesi).

Facciamo ora quattro riflessioni su Renzino il Felix (= fortunato), partendo da quando fu eletto vicepresidente di Publiacqua e da un commento che comparve in rete:

PUBLIACQUA, GUERRA DELLE POLTRONE
Cecchi (Ds) strappa il terzo mandato ma la Margherita occupa gran parte del Cda

FIRENZE – Al fotofinish la spunta Amos Cecchi e la Margherita di Pistoia «brucia» quella di Prato. Il rinnovo dei vertici di Publiacqua, la società mista (60 per cento in mano al pubblico, il resto controllato da Acea) che gestisce il ciclo integrato delle acque in quarantanove comuni delle province di Firenze, Arezzo, Prato e Pistoia, mette fine ad una serie di dispute che hanno provocato non poche fibrillazioni. Alla fine Amos Cecchi porta a casa un terzo mandato che sembrava problematico anche perché un atto di indirizzo del consiglio comunale di Firenze fissa un tetto di due mandati per i rappresentanti nelle società partecipate. Sia Acea, sia alcune componenti politiche del centrosinistra, ampiamente maggioritario nella parte pubblica, avrebbero voluto un cambio. della guardia ma Cecchi ha tenuto duro e con lui il principale sponsor, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. In compenso ha dovuto accettare la presenza di un comitato esecutivo ristretto che in qualche modo lo condizionerà, giustificata ufficialmente con l’ampia composizione del consiglio di amministrazione: diciotto componenti, undici dei quali di parte pubblica e gli altri indicati dal privato.
Il nuovo vicepresidente è Renzo Fagioli, sindacalista della Cisl di area Margherita che prende il posto di Armando Risaliti, pratese e anche lui della Margherita. Risaliti dovrebbe essere «risarcito» con la vicepresidenza dell’Ato acqua numero 3 (Publiacqua è il gestore di questo ambito territoriale) che avrà come presidente Gianni del Vecchio, attuale segretario dei Ds di Prato. La Margherita non figurava certo fra i sostenitori di Cecchi ma alla fine ha dato il via libera perché ha ottenuto un buon numero di presenze nel consiglio di amministrazione. Dai privati arriva l’amministratore delegato, Andrea Bossola. Il terzo mandato di Cecchi provoca la reazione di Gaia Checcucci, consigliere comune di An: «Siamo di fronte ad un’ulteriore violazione del ruolo delle assemblee elettive. Non è un fatto personale ma una questione politica». Così il 12 luglio 2006 su www.firenzeindustria.fi.it .

E ora osserviamo la tabella dei compensi erogati ai ‘cervelli’ di Publiacqua: un rapido conto? Solo per loro questa ‘vacca grassa’ costa, ogni anno, la bellezza di 333mila €, vale a dire 644 milioni 777.910 delle vecchie £. In altri termini, ogni decennio che passa, i soggetti di Publiacqua regalano 6 miliardi e mezzo di lire a degli inutili che fanno finta di giuntarsi periodicamente e che blaterano (questo verbo indicava, nel latino medievale, il verso del caprone) sui giornali, alle TV locali e ovunque si ritrovino.
Se avete letto attentamente il pezzo di firenzeindustria, vi sarete resi conto di cosa pensi l’estensore riguardo a Publiacqua: una vacca grassa terreno di scontro e di rissa per la conquista delle poltrone d’oro.
Ieri vi abbiamo fatto vedere quanto sperperano questi «poveri Paperoni» per i premi di produzione ai loro dipendenti. Oggi guardate e soffrite nel vedere quante falle ci sono non negli acquedotti di Publiacqua, ma nel nostro tessuto cosiddetto democratico, laddove si fanno uscire migliaia di milioni per ‘pagare’ dei veri e propri inutili.
La Prima Repubblica era un fiore sotto questo profilo. Fallito il finanziamento mazzettoso ai partiti, ecco le nuove vie di distribuzione del pane e dei pesci: poltrone d’oro, funzionari d’oro, consigli di amministrazione d’oro, nullafacenti d’oro che, solo per il fatto di star lì, méssici da una più o meno indistinta forza politica (??) che ha usato il coltello per piazzarci i suoi, hanno solo il compito di riempirsi i portafogli.
Storicamente – e ci perdonino gli storici marxisti, sempre così precisi nella ricerca delle cause… – l’operazione mani pulite ha ottenuto solo l’effetto di portarci ai… portafogli puliti (e senza rischi!).
Qualcuno ha qualcosa da aggiungere?

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giovedì 20 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: E PUBLIACQUA? MUORE AFFOGATA!


Scrive Tiziana Gori, su Il Tirreno del 20 agosto, che a Quarrata Alle perdite nell’acquedotto ci sono abituati, ma alla mancanza d’acqua prolungata no. Per un giorno e mezzo oltre 50 famiglie che risiedono in via Campriana, poco fuori dal centro del comune, sono state costrette a usare l’acqua minerale per fare da mangiare, a recarsi dai parenti per lavarsi o a ricorrere all’aiuto dei vicini. È necessaria, dicono in coro, una rete nuova. «Non passa settimana – spiega uno dei residenti, Stefano Giommarelli – senza un intervento da parte dei tecnici sulla tubazione principale di via Campriana e via Ariosto. Spesso anche più di uno. La rete risale al 1989, ma evidentemente sono necessarie tubazioni nuove. Non ha senso multare una persona che annaffia il proprio giardino e poi consentire perdite di ettolitri d’acqua».
Il 28 giugno 2009, invece, Giancarlo Zampini scriveva su La Nazione: Domani, giornata in cui si svolge il consiglio comunale, c’è l’interrogazione del consigliere del PDL, Massimo Bianchi, riguardo le utenze sprovviste di acquedotto e metano. I cittadini vogliono conoscere il nome ed il numero esatto delle strade non fornite da acquedotto, metanodotto e fognature, conoscere la programmazione per la loro realizzazione.
Tema particolarmente sentito da parte di Daniele Manetti, del Circolo Legambiente Quarrata-Agliana, che ha informato della seduta in programma i 626 cittadini con cui è sempre in contatto, inoltrando loro quanto segue: «È dal 2004 che aspettiamo una risposta, chiara e senza equivoci. Dalle continue segnalazioni dei cittadini che arrivano a ‘Legambiente’ è palese e chiaro che Publiacqua e l’amministrazione del Comune di Quarrata non hanno idee molto chiare sullo sviluppo della rete fognaria sul nostro territorio, inoltre è doveroso ricordare che al 30 aprile 2009, dopo numerose petizioni, non siamo ancora riusciti a conoscere il numero ed il nome esatto delle strade senza acquedotto e metanodotto».
In realtà la seduta del Consiglio non risolse – come al solito – un bel niente: e il buon Mazzanti accusò Bianchi di AN di essere strumentale nelle sue interpellanze (si vede che per il vicesindaco strumentale significa parlare dei problemi reali della gente – ma spesso i DS pretendono di volare alto: magari inquinano con le diossine di Montale, ma poi fanno la… Festa dell’aria pulita, per lavarsi la coscienza).
In contemporanea, sulla prima pagina del 20 agosto di Il Tirreno di Pistoia, Renzo Fagioli – onnipresente vicepresidente di Publiacqua, con faccia sulla quale rimbalzerebbero mattoni non di terracotta, ma di acciaio – va a imbonire la gente di San Felice (che con falsa etimologia francesizzante potrebbe esse scritto Sans Felice = senza Felice, senza felicità) e piange – come ieri aveva pianto Mazzanti in cronaca di Quarrata – dicendo che non ci sono ‘lilleri’, keine euren mehr, niente più euro, ja?
Ma che bugiardi tra tutti! Che facce toste, che facce di bronzo, che facce di tolla (= latta, a Milano)! Non più di un paio di mesi fa, Publiacqua si vantava di aver chiuso il bilancio con ben 8 milioni e mezzo di € di attivo! E si vantava anche – come fece giustamente notare Daniele Manetti di Legambiente – di lasciare, come premio di produzione ai propri dipendenti, un cifra media di ben 2.007 € pro capite.
Se si tiene presente che i dipendenti di Publiacqua sono 660 o giù di lì – lo abbiamo chiesto all’ufficio-stampa per telefono stamattina, 20 agosto, alle 10.39, per l’esattezza – ecco che si arriva a un totale di 1.324.620 € che prendono il volo (ossia 2 miliardi e 564 milioni e 821.967 delle vecchie care £). Il resto dei proventi va ai soci – pare giusto, no?
E chi ha sete? Se la regina di Francia disse se manca il pane mangino brioches, qui è il caso di dire se manca l’acqua bevano, si lavino e facciano tutto con il Chianti – Putto per Quarrata e dintorni, o Gallo Nero per le aree del Valdarno fino a Montevarchi, dominio di Publiacqua.
Eh? Che ne dici, Fagioli?

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mercoledì 19 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: POVERO MAZZANTI ALL’ELEMOSINA!


Su Il Tirreno di ieri, 18 agosto, Tiziana Gori fa cantare il buon Mazzanti, che si squarcia la gola in una geremiade tutta giocata sulla mancanza di soldi per i lavori pubblici che… si faranno/non si faranno, tutto in dipendenza del fatto che la gente di Quarrata ritiri/non-ritiri le licenze edilizie da tempo approvate dalla commissione.
C’è crisi – dice Marco con le lacrime agli occhi e il cuore in mano – e nessuno si fa avanti con l’obbligo di dover pagare migliaia, se non decine di migliaia, se non centinaia di migliaia di euro. E fanno bene. Grazie alla globalizzazione – benvista e sostenuta anche dai prònubi della sinistra, a cominciar dal mitico D’Alema, che spingeva i vecchietti a giocare in borsa all’epoca in cui era presidente del consiglio dopo aver fatto lo sgambetto al suo compare Prodi – ecco il bel risultato, più volte preannunziato da Tremonti, sempre malvisto dai lungimiranti compagni, fino a giungere al grande Padoa Schioppa, governatore della decuplicazione delle tasse e dei balzelli e maldicente dei giovani d’oggi, i da lui detti bamboccioni (vedi il Corriere della Sera del 4 ottobre 2007).
Ma torniamo a noi: fanno bene a non ritirare le licenze, se quattrini non ce ne sono. Il problema è che Mazzanti & C. della giunta SSG8 hanno fatto quello che a Quarrata si chiama mangiare l’ovo in culo alla gallina.
È un vizio tipico delle sinistre che, per decenni – se non per quasi un secolo – sono state abituate a progettare con i cosiddetti piani quinquennali. Adottarono questa tecnica súbito dopo la rivoluzione di ottobre del 17 e l’hanno mantenuta (che fede!) fino alla caduta del muro di Berlino, quando quella bella mente di Gorbaciov dovette dire apertamente: «Compagni, non c’è più l’ombra di un rublo. Ognuno ripigli i suoi coccini e tutti a casa a giocare sul proprio uscio».
E anche i DS di oggi (compresi quelli anomali, più catto-Francescani/chini che veri DOC) continuano a fare progetti: solo che giocano le previsioni – da veri cialtroncelli – sul… ciò che verrà, ma che ancora non c’è. E quando non arriva… allora sono lacrime, pianti, sospiri e battiture di petti contro la sorte crudele, il fato maligno, la cattiva stella.
Noi, povere anime dell’opposizione, ce la avremmo una ricetta per il Mazzanti e per i suoi fratellini di giunta, garanti di BiancaSabry. Èccola.
Invece:
1. di spendere 70mila euro per l’impianto di refrigerazione della Màgia (come scrisse Marta Quilici);
2. di spendere 3.500 euro all’anno per pagare un agronomo che misura la febbre ai fili d’erba dello stadio comunale per constatare lo stato di buona salute del manto erboso su cui dare calci a un pallone;
3. di spendere 300mila euro (più altri 150mila) per 800 metri di pista ciclabile dai campi da tennis di Folonica alla zona di Santa Lucia;
4. di spendere 60mila euro all’anno di deficit per tenere in piedi il Nazionale (Mazzanti, guarda bene: accanto alle tue lacrime da coccodrillo, leggi il pezzo sul Nazionale e rifletti, se ce la fai);
5. di organizzare serate di jazz e installazioni varie alla Màgia (ma le installazioni sono arte o artefazioni della mente intellettualoide? Che ne direbbero personcine come Leonardo, Michelangelo o Raffaello, il Vasari o Giuliano da Sangallo e così via?);
6. di gettar via milioni di palanche in oasi faunistico-fantastico-fanatiche come La Quarciola;
invece di tutto questo, cominciate:
1. a ragionare in termini concreti e a risparmiare i soldi che state buttando via;
2. a vendere la Màgia e a rinunciare a fare il contadino che ha comprato la villa del padrone;
3. a smettere di caricare di debiti il groppone dei Quarratini;
4. a essere, davvero, della gente sensata, con la testa sulle spalle e che agisce veramente per il bene della cittadinanza e della collettività rispettandone gli sforzi esistenziali di ogni giorno.


Una domanda finale: ma come si fa, Mazzanti, a dire tante bischerate una dietro l’altra per anni e poter credere che la gente sia sempre talmente scema da non capire di essere presa per il culo?
Ci scusi il buon Fortini, candido giovane del PD, che sembra credere ancora che i ciuchi volino. E non è vero, Fortini: i ciuchi non volano. Sono tra noi e mangiano l’ovo in culo alla gallina, o in altre parole a te più gradite (ma ti ricordi La canzone del corpo sciolto? Non era poi così fine ed elegante nelle espressioni…), fanno i conti senza l’oste per poi correre sui giornali a piangere lacrime di coccodrillo e stendere la mano per l’elemosina.
Che roba!

P.S. – L’immagine è listata di viola in segno di lutto…

(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

martedì 18 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CHE POVERI GIOIELLI MALMESSI!



Il Comune di Quarrata ha pubblicato nella scorsa primavera un bando di gara per la vendita di tre edifici di sua proprietà: l’ex scuola elementare di Montemagno, l’ex scuola elementare di Tizzana e l’ex piscina comunale. L’unico lotto aggiudicato è stato quello dell’ex scuola elementare di Tizzana. Il 5 agosto è stato quindi pubblicato un nuovo bando per i beni rimasti invenduti. La domanda con l’offerta deve essere presentata entro il 5 ottobre 2009 all’Ufficio protocollo, in via Vittorio Veneto 2. L’asta si svolgerà il 6 ottobre alle ore 10,00 in Comune con il sistema delle offerte segrete. Il valore a base d’asta è stabilito in 165.000 euro per l’ex scuola di Montemagno e in 980.000 per la ex piscina. Per informazioni o richieste di sopralluogo è possibile telefonare al numero 0573-771122. Così Il Tirreno di ferragosto, che titolava «In vendita due immobili pubblici. Il Comune mette all’asta i gioielli».
I nostri lettori si gòdano un documento storico: la presa di posizione del Gruppo PCI (capogruppo Luciano Caramelli) datata 17 marzo 1973. Allora i comunisti riuscirono a sventare una cementificazione da 30 appartamenti sulla fascia pedecollinare di Silvione, la stessa che prosegue fino in Folonica e verso la struttura della piscina mai realizzata, dove potranno sorgere 15 appartamenti, con annessi e connessi e con un intervento invasivo che provocherà vari guai, a partire dall’adattamento dell’area a questa nuova situazione abitativa.
Ma evidentemente… non tutti i compagni sono uguali.

Ecco la trascrizione del testo Gruppo PCI-Caramelli:

***

Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di Quarrata

Alla Regione Toscana
Dip. Assetto del territorio
Via Lorenzo il Magnifico
Firenze

Il gruppo consiliare comunista ha, attraverso battaglie politiche portate avanti in quasi tutte le riunioni di Consiglio Comunale cercato di sensibilizzare la Giunta ed il Sindaco sul grave problema dell’urbanistica nel nostro Comune, sostenendo che la inadeguatezza dello strumento urbanistico in vigore ci avrebbe portato ad un vero e proprio dissesto del territorio, ebbene a testimonianza di ciò citiamo l’episodio che segue:
Sulle pendici collinari a Sud dell’abitato di Quarrata prospicienti il noto “Ristorante Silvione” sono sorte alle chetichella alcune gru tipiche dei grossi insediamenti urbani in espansione.
Assieme alle gru sono stati effettuati lavori per l’apertura di nuove strade, sboccanti sulla via Carraia, sono stati effettuati sbancamenti di mole notevole lungo la pendici della collina, sono state tracciate e gettate le fondazioni di alcuni edifici, inoltre la strada comunale Via Carraia è stata notevolmente ampliata per un lungo tratto.
Una nostra indagine in merito a tali lavori, presso l’ufficio tecnico del Comune ha appurato che non è stata concessa nessuna licenza nella zana suddetta, da tale indagine é emerso però, che sono giacenti presso l’ufficio tecnico le richieste di licenze edilizie per 30 edifici da costruire nella zona in esame, solo 4 di queste richieste sono state esaminate dalla commissione edilizia ma nessuna licenza è stata a tutt’oggi concessa.
Da notizie che circolano in paese sembra che nella zona sia in atto una grossa operazione speculativa per alcuni miliardi di lire, che tende alla distruzione di notevoli valori naturali e dell’ambiente. Una delle solite società immobiliari avrebbe acquistato una intera collina per costruire alloggi speculativi inaccessibili alle possibilità dei lavoratori.
Le chiediamo Sig. Sindaco se Ella è al corrente di questi fatti o se invece si svolgono a sua completa insaputa, se come pensiamo, non è possibile che Ella li ignori, riteniamo che debba esprimere anche il suo parere e le sue intenzioni di intervento per stroncare questa grossa operazione speculativa,
Per quanto ci riguarda chiediamo:
A) che i lavori iniziati senza la regolare licenza edilizia vengano immediatamente sospesi a norma dell’art. 6 della Legge 765
B) Che non si concedano le licenze per tali costruzioni, perché in contrasto con le norme di legge e con le norme di attuazione del nostro programma di fabbricazione.
Infatti tale intervento, per l’alto numero di edifici, perché investe una zona non urbanizzata, perché prevede la costruzione di nuove strade, non può essere autorizzato se non previa autorizzazione del Consiglio Comunale e concessione del nulla osta Regionale come risulta dall’Art. 10 della citata Legge 765.
Inoltre lo stesso Regolamento edilizio art. 32-L dice che la costruzione di edifici in zona agricola “potrà essere concentrata in prossimità di strade esistenti” (al momento dell’entrata in vigore del programma, e ancora l’Art. 25 “È vietata l’apertura di strade che non siano in piena conformità e correlazione organica con l’annesso programma di fabbricazione” ciò che certamente non è per la zona investita da questo intervento edilizio, la quale invece è esterna alle previsioni del programma di fabbricazione ed ad ogni logica di sviluppo urbanistico.
Il caos che caratterizza la gestione urbanistica del nostro comune favorisce la speculazione e rovina il nostro territorio. È necessario Sig. Sindaco, imporre una scelta che in armonia con le norme legislative approvate dal Parlamento riesca a salvaguardare il nostro territorio ed a creare una città più umana, a dare ai cittadini ciò di cui hanno bisogno, a fornire case per i lavoratori a prezzi accessibili non gravati dal costo della speculazione sulle aree.
Si chiede 1’inserimento della presente interpellanza all’O.d.G. del prossimo Consiglio Comunale.
Quarrata 17/3/1973
Il gruppo del PCI

Caramelli Luciano, Bertocci Alberto, Carlottini Carlo, Rinaldini Mario, Bellini Mario, Guidotti Giulio, Giuntini Paolo, Coveri Sandra.

F.to Luciano Caramelli
(Capogruppo PCI in Consiglio)

sabato 8 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SABRINA, IL 17 PORTA MALE…


Stamattina, 8 agosto 2009, su Il Tirreno, la signorina Marta Quilici, attivissima collaboratrice del quotidiano locale, ci delizia con un servizio su quanto sia difficile parlare con i Sindaci della piana.
Lasciando da parte Agliana e Montale, sono mesi che, da questo blog, continuiamo a ripetere che il Sindaco di Quarrata, SSG (Sono Santa Genuina, SSG8 o come altro la abbiamo scherzosamente appellata), è sordo e muto, non scende mai sulla terra ed ha scarsa attitudine a tenere rapporti con la gente della sua città – suoi elettori e fidissimi esclusi, ovviamente.
Ma la signorina Quilici è anche assai ottimista nello scrivere testualmente che, dalla segreteria di SSG, con molta riservatezza non le viene chiesto né il motivo della richiesta, né la sua identità per poter incontrare Sabrina Sergio Gori: per personale esperienza – ma anche per informazione da altre fonti – a noi risulta che le transazioni di questo genere non avvengano sempre in questo modo così discreto e riservato.
Lo abbiamo ripetuto in tutte le salse, lo ripetiamo anche qui: dal sindaco Bucciantini (dopoguerra immediato, PCI) in poi – attraverso il quarto di secolo di Vittorio Amadori (DC), gli anni di Luciano Caramelli (PCI), quelli di Rosita Testai e Carlo Cappellini (entrambi PSI), i due mandati di Stefano Marini (PCI) – Quarrata non aveva mai visto un… sindaco in fuga come questo, che non abbiamo esitato a definire il peggiore di tutti i suoi predecessori anche per la sua scarsa attitudine ai rapporti umani oltre che per far finta di ignorare qualsiasi cosa le ruoti intorno, in prima linea le osservazioni della sua opposizione, alle quali non risponde che per appena l’1% e mai direttamente, ma per interposto comunicato-stampa e intervento sulle cronache locali.
La signorina Quilici registra, di fatto, una situazione machiavellicamente effettuale e plurilamentata: 17 giorni (il numero porta male) per sperare di parlare con il primo cittadino di tutti.
Le siamo grati di aver riconosciuto pubblicamente le nostre affermazioni e di aver dato loro il credito dovuto alla verità. E ci chiediamo: ma se il Sindaco ha ambizioni di santità, non sarebbe meglio che, dopo aver rinunciato alla vita politica e allo scontro quotidiano, si ritirasse in un vero e proprio convento di clausura, piuttosto che in quella torre d’avorio di via Vittorio Veneto, che SSG condivide con la sua fida gendarmeria e il capitano del popolo dottor Giuseppe Aronica?
Ha senso fare – per usare un titolo di Gabriel García Márquez –, come SSG, Il generale nel suo labirinto…?
Grazie, Marta Quilici!

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venerdì 7 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CHE BELLA COSA NA JURNATA ‘E SOLE / N’ARIA SERENA DOPPO NA TEMPESTA!


Cittadini della piana,
sono a segnalarvi la notizia apparsa sulla Cronaca di Pistoia di oggi che – a chi segue le vicende dell’impianto di incenerimento di Montale – potrebbe essere degna di ispirazione dell’ennesimo romanzo kafkiano, ai quali le amministrazioni inceneritoriste danno estro di persistente ispirazione.
Orbene, reggetevi forte alla sedia: uno dei principali partiti “inceneritoristi” (e che quindi inquinano l’aria, certamente e dimostratamente grazie alle analisi ASL e ARPAT) predisporranno, pensate bene, il giovedì 9 agosto????
LA FESTA DELL’ARIA PULITA (?????!!!)
(rileggete bene: pulitaaaa!!!!)
Usare la citazione “faccia di bronzo” è un mero eufemismo dopo le denunce espresse dal coraggioso Dott. Bolognini, questa notizia è degna della più vigorosa delle proteste, allorquando si propone di rappresentare il partito inceneritorista per antonomasia, come difensore e pianificatore dell’aria pulita!
È chiaro che la tracotanza e scelleratezza dell’ideatore non ha limite. Allo stesso non è pervenuto dubbio alcuno sulla suscettibilità dei cittadini che sono in questi giorni indignati per le conclamate evidenze di inquinamento ambientale causato sul territorio (... e Santomato non è certo escluso, anche se sopravento!)
Auspico che le proteste dei cittadini siano più forti che mai e mi metto fin d’ora a disposizione del comitato contro l’inceneritore di Montale per presenziare all’inaugurazione della serata con una contromanifestazione immediata volta a denunciare la scelleratezza dell’iniziativa.
Sarà un privilegio poter esibire gli striscioni e le bandiere del comitato e denunciare il calmoraro e paradossale tentativo di raggiro: si rileggano attentamente i programmi amministrativi delle coalizioni del PD al governo di Agliana e Quarrata, nei quali si parla di attuazione della terza linea dell’impianto!!!!!
Se gli amministratori inceneritoristi intendono approfittare della naturale “esigenza di svago” dei propri iscritti, debbono almeno sapere che non mancheranno le denunce dei cittadini responsabili.
Confido altresì che l’esimio Gianfranco Venturi provveda a replicare alla mia presente, per quanto riuscirà viste le evidenze conclamate dalle cronache di questi giorni!
Ringrazio La Nazione se vorrà pubblicare, almeno nella rubrica delle lettere, la mia protesta!
Buona salute a tutti!!!
Alessandro Romiti

Il testo è integralmente quello speditoci il 21 luglio scorso da Alessandro Romiti, fiancheggiatore del Comitato Antiinceneritore di Montale.
Il 9 agosto è qui ed è la conclusione della Festa dell’aria pulita. Essa è andata in onda a Santomato dal 23 luglio. Vi si sono avvicendati i più bei nomi del PD: da quelli locali (Gianfranco Venturi & C.) a quelli nazionali ed oltre (Fassino, Chiti, Realacci, Fioroni, Claudio Martini, Vittorio Prodi). E tutti con la faccia pulita e sorridente – nessuno di loro che abbia spiegato ai cittadini cosa è realmente successo all’inceneritore nel 2007.
È inutile perdere troppo tempo e troppe parole: i fatti sono fatti e non possono essere smentiti. C’è da chiedersi come mai tanti bei rappresentanti degli interessi del popolo non abbiano mai un’esitazione, un fremito quando, presentandosi dinanzi ai loro amati elettori, inventano favole e bugie e tacciono senza pudore sui disastri di una politica aziendalista e attenta solo ai profitti.
Ma una spiegazione c’è: il PD – ex PCI, ma con un cuore che batte ancora in quel modo e da quella parte, perché, come diceva il poeta è difficile abbandonare di colpo un grande amore – ha imparato a mentire e a tacere dai suoi maestri del PCUS mai dimenticato, nonostante la rottura con Mosca di Enrico Berlinguer.
E hanno imparato a farlo sull’esempio delle autorità sovietiche dopo – ve lo ricordate il 26 aprile 1986 ? – il tremendo disastro di Chernobyl.

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giovedì 6 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN BEL CENTRO CON TANTA SPAZZATURA






Quarrata in degrado – Settima puntata.

Quando abbiamo iniziato a pubblicare le nostre puntate sul degrado, abbiamo detto che Quarrata somiglia a una bella casa borghese (ma oggi i borghesi non sono più le destre, ma le sinistre che hanno scoperto i vantaggi del convertirsi al libero mercato…) in cui la spazzatura viene tutta raccolta e nascosta sotto il bel tappeto persiano del salotto.
E adesso guardate se non è vero. Vi proponiamo alcune foto di via Galilei e della stessa piazza del Comune (foto inviateci da un nostro lettore), con carte e cartoni e perfino un materasso, ammucchiati ai cassonetti della spazzatura per oltre una settimana. E qui entrano in gioco da una parte il CIS (Consorzio Intercomunale Servizi) e dall’altra l’amministrazione comunale stessa, che, con il suo assessorato ai Lavori Pubblici, proprio in questi giorni rilancia il nuovo look (o se preferite il lifting) del centro cittadino con un lungo sproloquio del buon Mazzanti che ancora vorrebbe venderci la favola della necessità di costruire una balena, coi cessi nella bocca aperta, nell’area dell’ex Cinema Moderno.
E a questo proposito ci sia consentita una digressione: quando noi scrivemmo di questo sconcio, la nostra beneamata SSG intervenne sulla stampa per bacchettarci le mani e si chiese, in maniera che pretendeva di essere ironica senza esserlo, se ne sapevamo più dell’amministrazione stessa. Evidentemente ne sapevamo di più e, dato il ritorno, fatto sottoscrivere da un Mazzanti che non sembra rendersi conto di quello che fa e che dice, il Sindaco in quell’occasione (ma in chissà quante altre…) ha mentito e continua a mentire spudoratamente. Ma su questo torneremo con una analisi più opportuna e mirata.
Torniamo ai problemi del degrado. Che il degrado ci sia, è innegabile – e nonostante il centro. Che il degrado dipenda, sì, dal CIS, ma anche dal poco solerte assessorato di Mazzanti, anche questa è una realtà inoppugnabile. Per fare togliere (ma è stato poi tolto?) un metro e mezzo di tubo di eternit da via di Lucciano c’è voluto più tempo che a far nascere un bambino, oltre nove mesi. Ora per far portare via questo sudiciume dal centro ci sono voluti più di una decina di giorni.
CIS, CISei o fai finta di esserci? Quando si tratta di far andare a tutto gas l’inceneritore di Montale, caro CIS, CISei. Ma se si tratta di provvedere ai bisogni routinari di ogni giorno, sei molto peggio di certi latitanti che nessuno sa dove si nascondano.
E l’amministrazione attuale rida poco. È inutile che la signora Sabrina si faccia fotografare, sulla copertina del Quarrata Informa di agosto, dinanzi a una bella cestina di colombe bianche da liberare, con la faccina di circostanza. Un sindaco che non risponde mai e che, quando lo fa, lo fa solo per comunicati stampa pieni di aria fritta, non si dirà che è democratico.
Quanto poi al resto – di cui continueremo a parlare fino all’ultimo respiro –, agli sperperi, cioè, di denaro pubblico in opere insulse di pura facciata, che si traducono solo in debiti per i cittadini di Quarrata, la signora Sabrina faccia di più: intitoli, d’ora innanzi, la sua trombetta di carta (dato che il bollettino del Comune altro non è che una trombetta pubblicitaria, ma una specie di quelle da Carnevale), non più Quarrata Informa, ma Quarrata Inforna: perché, con la politica economica della giunta e con gli investimenti in progetto, SSG infornerà tutti i Quarratini nel loculo di un debito che durerà qualche secolo.
Intanto buon sudiciume a tutti, sia in centro che in periferia!

Le prime tre foto si riferiscono a Via Galilei. Le altre due riguardano piazza della Vittoria.

domenica 2 agosto 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: MIRACOLI & PALLONI; PASTE, BRIOSCE E BOMBOLONI



Quarrata è salva, alleluja! La nostra beneamata SSG, con un colpo di reni più audace di quello della balena da sistemare al posto del Cinema Moderno, ha partorito la sua great idea: è discesa in terra – tra gli umani, pensate! – e ha incontrato molti (quanti…?) direttori dei diversi istituti di credito, con cui ha discusso dei temi più scottanti e delle loro soluzioni. Insomma, meglio del G8, G9, G10 e via e via… un vero e proprio SSG8.
Ma leggiamo con attenzione l’aria fritta, lo gnocco, il bombolone che è uscito – dopo chissà quanti sforzi letterari nel pensatoio – dalla brillante penna delle “pari-opportunate” dell’ufficio del nostro primo cittadino.
Il tema dell’incontro – si legge – è stata la crisi economica che sta attraversando anche la città del mobile, con l’intento di riuscire a “fare sistema” tutti insieme, attraverso una valutazione su quanto sta avvenendo, e focalizzando l’attenzione sui problemi e sulle questioni che più spesso si devono affrontare in questo periodo, ognuno nel proprio lavoro e rivestendo il proprio ruolo. Il sindaco, come vedete, si è accorto della crisi e vuole che si faccia sistema tutti insieme (magari poi ci spiega cosa vuol dire l’espressione durante un’altra delle sue rare e preziose apparizioni…); e per risolverla propone valutazioni e focalizzazioni sui problemi (cioè parole, parole, parole, frittura, fritto misto, soufflé), ma sempre e rigorosamente ognuno rivestendo il proprio ruolo (perché altrimenti cosa accadrebbe? Che SSG va al Montepaschi e si mette a distribuire quattrini a chi va a chiederli?).
Dinanzi ai molti (indefiniti) direttori di banca il Sindaco ha parlato della volontà e importanza dell’operare sinergicamente, tutti insieme, (sarebbe interessantissimo, però, vedere come si lavora con una sinergia a singolo o assolo, come si scrive oggi) per uscire dalla crisi o quanto meno, per tamponare al meglio (anche questa espressione è interessante, no? si adopera un tampone da inchiostro o chirurgico?) la situazione attuale e le difficoltà che ogni giorno si presentano nel sistema dell’economia locale.
Ed ecco che gli esponenti delle banche hanno riconosciuto grande attenzione al sistema economico di Quarrata (bravi! Quarrata regge in piedi la Provincia: lèvale anche l’importanza economica che ha, e poi tu vedi! Osservazioni da aquila, non c’è dubbio), sottolineando come il territorio quarratino stia attraversando un momento di difficoltà analogo ad altre zone della provincia (ma no! Da non credere!), nonostante le banche siano riuscite ad erogare crediti anche in misura maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: brave le banche però. Si sono seriamente impegnate a dar quattrini e addirittura ci sono anche riuscite.
E ora attenzione alle parole che seguono, che hanno comunque un valore sia letterale che “sinergico”: Il sistema bancario, hanno spiegato i rappresentanti del mondo economico, attualmente cerca di finanziare i progetti da parte delle aziende, lavorando in sinergia con le associazioni di categoria e gli imprenditori locali: cercare di finanziare i progetti da parte delle aziende – espressione quantomeno infelice – fa capire non che le banche fanno di tutto per finanziare i progetti delle aziende, ma che si impegnano a farli finanziare dalle aziende stesse… La differenza non è molta, ma è quella piccola differenza che… fa la differenza.
Ed ecco la conclusione: È nata l’idea di organizzare in autunno un incontro sul tema dell’accesso al credito e l’Amministrazione chiederà alle associazioni di categoria, ai professionisti locali e alle imprese, la partecipazione per permettere una maggiore informazione ai nostri imprenditori. Noi siamo convinti che i nostri imprenditori di informazione ne abbiano già molta e più assai di quella del Sindaco e delle “pari-opportunate” del suo ufficio. Ma la conclusione è – per usare aggettivi di moda diffusi dai film inglesi – “speciale & fantastica”: L’obiettivo è quello di fare di Quarrata un “sistema”, dove ognuno faccia la propria parte, per uscire dalla difficile congiuntura attuale. Se SSG non se ne fosse accorta, tutti fanno comunque la loro parte: a cominciare, in primo luogo, dagli amministratori come lei e la sua giunta, che pretendono di salvare il mondo con 50mila euro di manutenzione scolastica, mentre ne danno a gratis 25mila all’Associazione “Il Cipresso” per la fiera degli animali e la festa dell’uva. Il sistema è già fatto; e in tutti i sensi, purtroppo, finché si gettano tempo e denaro senza pensare a risolvere i problemi, ma solo a discuterne. Chi sa, fa e non ciaccia tanto.
Allora a settembre un bel meeting alla Màgia, con salmi che finiscono in gloria-pranzi, tarallucci e vino e bordolesi di Chianti Putto? La villa la Màgia dètte alla testa a Marini e continua a darne a SSG e ai suoi seguaci, ormai … padroni in casa degli czar (secondo una nota definizione del Marini). Solo che, sullo stemma dei Medici, il Sindaco ora dovrà metterci 6 palloni di Santa Celestina al posto delle 6 famosissime palle, la prima delle quali con i gigli di Francia, che Quarrata potrà sostituire con le ghiande della Querciola.
Negli anni 50, sulle spiagge di Viareggio, passavano su e giù per tutta la la mattina i venditori di paste, briosce e bomboloni. Oggi passano gli extracomunitari con ogni genere di cianfrusaglie.
E i bombolonari? Quelli hanno cambiato stile di vita: si sono ritirati nell’entroterra e molti di loro si sono messi a fare gli amministratori locali. E preparano dei bomboloni eccezionali.

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Comunicato per i nostri pazienti lettori.
Con il mese di agosto ci perdonerete se non scriveremo ogni giorno. Anche i dissidenti hanno diritto a un po’ di riposo. Invece di 6-10 post alla settimana, ne usciranno 3 o 4. Non smetteremo, ma rallenteremo. Vi preghiamo di essere pazienti e vi garantiamo che, a settembre, continueremo ad essere pungenti e attenti a tutto ciò che non va nella nostra città. Ed è molto. Buone vacanze a tutti. E non gettate il telecomando….