domenica 14 agosto 2011

IL PUNTO (SUI TAGLI)


31. E BASTA DAVVERO CON LE CIANCE!
Domenica 14 Agosto 2011

Non è il caso di spendere molte parole: è caldo, arriva il Ferragosto e il governo ci ha preparato brutte sorprese ed incubi un po’ a tutti.

E tuttavia è necessaria una riflessione di buonsenso sulla manovra che ci toglierà il respiro e che ci renderà tutti più poveri.

Se sia giusta o no, questo non vogliamo dirlo: ognuno può pensarla liberamente e vederla come vuole; tutto è legittimo e noi, che siamo più libertari della libertà, non intendiamo influenzare nessuno.

La nostra preoccupazione è richiamare l’attenzione di tutti non sulle lacrime e il sangue, che stiamo per versare, ma sulla necessità che comunque qualcosa cambi: e che cambi a partire dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni che, invece di fare di tutto e di più, avventurandosi in qualsiasi materia e spendendo fiumi di quattrini, tornino a svolgere il loro ruolo istituzionale, che è quello dell’erogazione di servizi e nient’altro.

E qui ci preme innanzitutto parlare di Comuni, per ricordare alla nostra finalmente uscente Sindaca, che la gente vota perché le Giunte rispondano alle domande del popolo su strade, illuminazione, fognature, acquedotti, servizi e necessità di ogni giorno e non, come ci ha fatto subire Lei per quasi 10 anni,

  1. arte inutile
  2. sampietrini in piazze balcaniche
  3. marce e meeting della legalità
  4. case di Zela per milioni di euro
  5. piste ciclabili per non più di 50 appassionati delle due ruote
  6. tavoli, tavolinetti, tavolate sedie e poltrone per lo sviluppo del settore mobiliero o del turismo

ed altre mille inutilità di questo genere, condite da ciance senza senso.

Finché gli amministratori non torneranno a questo, all’idea che devono parlare poco e fornire servizi, sarà inutile strombazzare a destra e a manca che siamo padroni di una straordinaria villa medicea che ci invidiano tutti: pur con la Màgia e le fontanine di Buren o le scrittine al neon di Nannucci, siamo e restiamo solo e soltanto dei pezzenti con la Ferrari e le toppe al culo.

Buona domenica a tutti e buon Ferragosto!

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con quanto scritto nel post in merito alle riduzioni di costi. Penso che sia fondamentale che le scelte si orientino nella direzione di spendere i capitali disponibili per fornire servizi che coprano la maggioranza della popolazione e non per soddisfare le proprie soddisfazioni personali da pochi condivise. Purtroppo si assiste, ad ogni livello, sempre al soddisfacimento delle bizze del politico di turno. Si veda ad esempio la creazione di nuove province nel Nord per soddisfare i capricci della Lega. Oppure si assiste ad opere di propaganda elettorale che aggirano le leggi stesse dello Stato, come ad esempio i vari condoni edilizi nel sud per non perdere i voti degli abusivi. Credo comunque che nemmeno i vari postatori del blog (non credo sia uno solo) abbiano la capacità dirigenziale e lo svincolo dalla politica necessario a governare oggi. Cambiano i tempi, cambiano le esigenze, e deve quindi cambiare il modo di governare e la classe dirigente. E' finito il tempo della filosofia e dei buoni propositi ideologici. Spesso ho sentito dire che non si può fare "politica con la calcolatrice": niente di più sbagliato. Se si partisse dal far politica con la calcolatrice si giungerebbe ad un punto in cui ragionamenti, appunto, calcolati porterebbero sicuramente un maggior benessere per tutti ed una miglior organizzazione e gestione della cosa pubblica. Ma ancor oggi si vive, in politica, di filosofia e di ideologia senza saper niente della parte pratica: i "tecnici", siano essi economisti o ingegneri o chimici o altro, sono trattati come persone di serie B: il politico filosofo-ideologo è quello che ha le soluzioni, il tecnico è quello che sa quelle cosine puerili che servono tanto per contorno. Il politico di oggi deve essere decisionista: è finito il tempo in cui, per non far torto e nessuno, si mettevano insieme soluzioni risultato della raffazonatura voluta da più parti che poi, ovviamente, soluzioni non erano e nel frattempo avevano portato via tanto tanto tempo. La cosa peggiore è che questo tipo di procedimento viene proposto ancor'oggi come "apertura all'opposizione" o "vittoria della democrazia" o "soluzione bipartisan". Temo che la manovra attuale del governo seguirà un iter simile di "condivisione" ed alla fine, per non gravare su Tizio, per non attaccate Caio, per non toccare Sempronio, non ne rimarrà niente. Altra grande baggianata: la Democrazia partecipata. Se voto e scelgo delle persone capaci di rappresentarmi, competenti, intelligenti, perché mai poi devo affidarmi alla "Commissione per la partecipazione"? I miei rappresentanti li ho già! Non voglio dovermi assumere l'onere di partecipare a noiose riunioni dove c'è il rischio che il megalomane di turno con troppo tempo a disposizione crei un grande danno a 1000 persone per portare un piccolo beneficio a 50 che lo osannano. La gente comune non vuole commissioni per risolvere i problemi correnti, le quali non sono altro che "un gruppo di persone incapaci incaricati da un gruppo di imbecilli per il disbrigo di qualcosa di inutile". La gente chiede, a gran voce, rappresentati competenti, intelligenti, preparati anche tecnicamente, che siano in grado di decidere autonomamente senza ricorrere sempre all'esperto od al comitato di turno, abbastanza imprudenti da scomodare privilegi ormai intoccabili, decisi anche contro gli interessi di partito, onesti, e, possibilmente, pochi ma rappresentativi. Non vedo da nessuna parte, né nella piccola realtà locale di Quarrata, né oltre, qualcuno così. Chi ha queste capacità oggi, non sta in politica. Chissà perché.

Anonimo ha detto...

vi segnalo che il comune di quarrata, con delibera di giunta 102 del 2 agosto, ha approvato l'ennesimo progetto alla associazione da cui proviene (e per la quale "provvede") la sig.ra migliorini. Tra i 23000 euro concessi, anche 6000 euro (oltre il 26%) per i costi di affitto della sede: il solito regalo?
Spero chiederete pubbliche spiegazioni in merito...
grazie
d.

Anonimo ha detto...

Da elettore dell'attuale maggioranza alle passate elezioni comunali dico chiaramente che se questo SCHIFO fatto di favori all'associazione della consigliera Migliorini (chi è? Chi l'ha portata a Quarrata? Cosa le dobbiamo per darle tutti questi soldi ? Che vantaggi porta alla comunità?)non termina, non solo alle prossime elezioni non voterò il candidato del centrosinistra, chiunque esso sia, ma mi adopererò per pubblicizzare al massimo questo SCHIFO e fare in modo che altri facciano come me. Vergogna! Vergogna! Vergogna!

Anonimo ha detto...

All'anonimo del 17 agosto, che tanto si erge, vorrei significare che la democrazia partecipata non è altro che uno strumento dei cittadini (sovrani!!!) per impedire a governatori sceriffi e dispotici di compiere atti ritenuti ingiusti dalla comunità. Quegli atti magari riguardanti proposte e progetti che non erano previsti nel programma elettorale. E questo proprio per evitare quello che paventa nel suo commento, ma al contrario, riguardo alla manipolazione della volontà popolare.
Sarebbe bello avere degli amministratori illuminati, ma sono perle rare, e dal momento che la Politica sta dimostrando tutta la sua debolezza nel controllo delle proprie persone, è giusto e inevitabile che il popolo si renda conto del suo reale potere sia di governo che di controllo. La gente si è troppo assuefatta alla mal-politica al punto che il suo dissenso lo esercita con blandi mugugni e di contro il politico non conosce più la parola "dimissione" come atto di doveroso riconoscimento dei propri limiti e della precarietà del proprio mandato.
lorenzo baldi

Anonimo ha detto...

Perché nei comitati che si ergono a difesa del cittadino sono presenti "illuminati"? Oppure sono "illuminati" gli eletti nella commissione per la partecipazione? Secondo lei la commissione per la partecipazione rappresenta la volontà popolare? Ma non scherziamo. Alcuni componenti della commissione sono stati messi li solo perché sono talmente disturbatori ed urlanti che fanno comodo ai giornali per riempire una pagina e scomodo ai politici tanto da dargli il posticino nella commissione. Lo ripeto: la gente chiede rappresentati competenti, intelligenti, preparati anche tecnicamente, che siano in grado di decidere autonomamente senza ricorrere sempre all'esperto od al comitato di turno, abbastanza imprudenti da scomodare privilegi ormai intoccabili, decisi anche contro gli interessi di partito, onesti, e, possibilmente, pochi ma rappresentativi. Ma i partiti non sono in grado di darli, anzi, queste persone spesso vengono sgambettate. E lo stesso avviene nei vari comitati, associazioni, commissioni, etc. Bisogna individuare quei pochi, come dice lei, "illuminati", che non è detto siano sempre politicamente corretti come invece usa molto oggi, e lasciarli liberi di fare. Il politico deve essere un dirigente pronto ad ascoltare, ma pur sempre un dirigente. Non una mammoletta pronta a soddisfare l'uno o l'altro comitato o ad accontentare questo o quel membro della commissione tal dei tali. E non si aumenta il potere del popolo aumentando il numero di commissioni e di rappresentanti: si aumenta mandando a casa una volta per tutte chi non è in grado di assumere determinati ruoli! Non lo si vota più! Il popolo è libero di indignarsi pubblicamente (manifestazioni, lettere ai giornali, etc.) pur senza dover ricorrere all'ulteriore commissione!

Anonimo ha detto...

Esistono nel nostro Paese realtà di democrazia partecipata che funzionano egregiamente (vedi Grottammare in primis). Naturalmente se ci fossero amministrazioni illuminate il ruolo della commissione risulterebbe facilitato se non superfluo, ma dal momento che i governanti migliori, e qui ci troviamo d'accordo, spesso non sono “messi in grado di operare” già dal loro interno dei partiti, ritengo che sia più garantista un controllo da parte di una commissione popolare, che facendo capo ai cittadini se dovesse risultare viziata nella composizione, sarebbe più facilmente modificabile che non un sindaco o una giunta per la quale dovremmo aspettare la fine del mandato (salvo miracoli). Per quanto mi riguarda lo strumento più sublime di democrazia sarebbe quello di revocare il mandato nel momento in cui il popolo non si riconosce nei propri reppresentanti.

Anonimo ha detto...

Si candiderebbero nella commissione per la partecipazione i mediocri che non trovano soddisfazione nel proprio ambito professionale. Così come in politica!

Anonimo ha detto...

Con tale atteggiamento pessimistico ogni iniziativa è volta all'insuccesso, e una tale situazione rispecchierebbe un uguale atteggiamento popolare: una cittadinanza mediocre si merita una amministrazione mediocre. Tutto dipende dalla volontà dei cittadini a far funzionare la macchina amministrativa; se i rappresentanti risultano mediocri... si cambiano!!!