sabato 13 marzo 2010
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: COM’È BELLA LA COLLINA!
C’era da aspettarselo: e ne parliamo perché ci legga anche chi ci dà di cialtroni. Ieri mattina, 12 marzo, Il Tirreno ha riportato la notizia che la gente di Quarrata decide di andare a vivere in collina ed ha aggiunto un bell’intervento edificante della peggio Sindaca di Quarrata. Ed ecco che, puntualmente, arrivano due smentite: sane, sode, chiare nel loro pacato, ma realistico giudizio.
Una viene da un abitante di Montemagno – Emanuele Malinconi – e chiede pubblicamente:
«Dove sono andati i soldi derivanti dalla vendita della ex scuola elementare di Montemagno? L’amministrazione, per bocca del vicesindaco Mazzanti, nel gennaio dello scorso anno aveva promesso che sarebbero stati reinvestiti sul territorio. Ma non mi pare sia così»; l’altra, da Colle, arriva da Renata Fabbri (Udc), che sulle frazioni collinari si esprime con queste parole: «Sono frazioni fantasma, senza servizi, senza anima e solo la rete sociale familiare regge e compensa, nell’assoluta carenza di considerazione dell’amministrazione».
Al contrario ecco cosa diceva ieri la nostra beneamata padrona di una villa medicea: «Le colline di Quarrata – commenta il sindaco Sabrina Sergio Gori – sono belle, il paesaggio è stupendo e c’è un forte rapporto umano tra la gente: ci si conosce un po’ tutti e i bambini possono tranquillamente giocare all’aperto. Per salvaguardare questo patrimonio, infatti, il Comune si è impegnato, nel regolamento urbanistico, a preservare e colline impedendo la costruzione di altri edifici, permettendo soltanto qualche ampliamento. Questo non soltanto per un fattore estetico, ma anche identitario».
Per la Signora Sabrina, nel suo linguaggio elementare, tutto è bello, tutto è meraviglioso, tutto è perfetto: della vita, del mondo e dei suoi problemi, dei bisogni della gente, niente le passa pa’ ’a capa. Avvolta nel suo mondo spolverato di Hello Kitty, il primo cittadino di Quarrata vede (o meglio: crede di vedere) ciò che la circonda solo attraverso il suo Facebook filtrato, il suo blog calligrafico, il suo ufficio avvolto nella penombra: non incontra la gente, non scende per strada e, quando deve farsi vedere, spende 40-50mila euro per una scritta di Nannucci o per una settimana-meeting della legalità. Stop.
Del suo linguaggio elementare e infantile – fatto solo di pochi aggettivi in opposizione: bello-brutto, alto-basso, corretto-scorretto, vero-falso e poco altro… – avevamo già scritto, con preoccupazione, nel post dei giorni scorsi. Ora giustamente Renata Fabbri coglie, nelle parole della Sabrina, una verità che sarebbe da sottoporre ad una attenta analisi psicologica per delineare un profilo caratteriale di SS(G): «Mi preoccupa – scrive la Fabbri – l’immagine bucolica rimandata dal sindaco che afferma che le colline sono belle e c’è un forte rapporto umano tra la gente... ma temo che ci sia una preoccupante dissociazione fra il modello che ha in testa e la realtà».
E la Fabbri ha piena ragione. Nonostante il muro che si è creata intorno – un muro omertoso, fatto di Magazzini salvati; di Romitini che assomigliano caratterialmente, sotto il profilo della fedeltà assoluta, a dei piccoli Frodo da Signore degli anelli; di Musumeci e di Mauro che recitano la parte ossequiosa e sottomessa degli alleati d’occasione; e nonostante un consiglio-senato muto – questa è l’aria che spira a livello di Barbarani/Comitato comunale PD –, noi abbiamo un Sindaco che presenta tutti i sintomi di questa dissociazione fra modello (infantile) che ha in testa e realtà.
E a questo peggio Sindaco di Quarrata e ai suoi nanetti, si mettono in mano milioni di euro della gente, dei lavoratori, dei contribuenti: un Sindaco che si diverte a fare la bambina-capobranco fra tanti angioletti di un asilo distruttivo, in una cornice di paesaggio collinare bellissimo, ma devastato da decenni di (s)politica edilizia, a partire dalle Giunte-Marini e fino ad arrivare a quelle SS(G).
È un vero macello con questi presuntuosi cialtroni agli ordini della Illuminata, non vi pare?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
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