martedì 15 marzo 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: L’AUTOSTRADA PUÒ ATTENDERE
«I lavori di realizzazione della Seconda Tangenziale di Prato, proseguono su tutto il tratto quarratino e pratese. Si tratta di una strada che dovrebbe dare una svolta al traffico, in particolare a quello pesante. Si raggiungerà così da via Firenze il casello autostradale di Prato Ovest, ma per mancanza di copertura finanziaria, al momento, non sarà effettuato il collegamento che dalla rotatoria dei Martiri di viale Europa porterà a via Firenze. Della tangenziale intanto è stato realizzato il ponte che scavalca il torrente Ombrone, certamente l’opera più impegnativa. Prima ancora era stata demolita una casa all’imbocco dall’ex strada Statale 66 all’altezza della frazione di Casini, dove sarà costruita la rotatoria che consentirà il prolungamento di via Firenze.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla».
Così stamattina scrive Giancarlo Zampini sulla Nazione. Ma se si fa attenzione anche a quello che dice il buon Marco Mazzanti, a fianco di quanto dichiarato dall’assessore provinciale Mari, ci rendiamo conto che siamo dinanzi a una… novella dello stento.
Mentre Mari parla delle difficoltà della Provincia, Mazzanti ci dice che, per finire il tracciato quarratino, dalla rotonda dei Martiri fino a via Firenze, mancherebbero 6 milioni di euro. Soluzione? Far passare tutto il traffico sull’incrocio dei Macelli, via Torino e via Vecchia Fiorentina fino ai Casini. E sai che confusione.
Però attenzione: non basta. Prima di poter procedere alla sistemazione definitiva della tangenziale, è bene ricordare che dopo la casa che è stata abbattuta lo scorso anno lungo la Statale ai Casini, altre due abitazioni dovranno essere spianate: ovviamente solo dopo che chi vi abita sia stato trasferito in nuove abitazioni.
Crediamo proprio che il ponte sull’Ombrone – di cui Mari si vanta – starà lì ad aspettare per un altro bel po’.
Quest’opera, promessa da tutte le giunte a partire da quelle Caramelli dal 1975 in poi, occupano ormai l’immaginario collettivo dei Quarratini.
Peccato però che l’amministrazione attuale – che avrebbe bisogno di 6 milioni per finire i lavori – abbia preferito sperperarne 5, di milioni, in una piscina che farà, sì, nuotare la gente, ma non darà certo un sufficiente supporto infrastrutturale alla vera economia di Quarrata.
Un economia che, per chi non l’avesse capito, non si basa sullo stile libero o sullo stile rana (molto adatti alla Sabrina e ai suoi sette armigeri), ma sui mobili, i manufatti e la produzione artigianale.
E intanto per chiudere il discorso non basteranno le elezioni del 2012 per permettere alla Sabrina – la peggio sindaca di Quarrata – di tagliare un altro nastrino tricolore…
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