Auguri, cari Quarratini!
Auguri per una Pasqua senza rumore e in santa pace. Una Pasqua da passare in serenità fra le mura domestiche.
Ve li facciamo con una immagine del vostro palazzo comunale: non quello buono dove sta di casa il Sindaco e dove c’è solo lustro per la rappresentanza e la facciata, ma quello dove voi, gente comune, andate a fare i vostri documenti; il palazzo che non sta a cuore a chi a cuore ha solo l’apparenza e non la sostanza.
Questo – al contrario dell’altro – è il palazzo della discarica cronica.
Sono mesi e mesi che i materiali di risulta e di scarto dei lavori interni vengono lasciati qui, dinanzi all’ingresso laterale del comune, che è sempre stato il centro della città da dopo che negli anni 70, per volontà di Amadori e forse non felice disegno dell’ingegner Gori, così il palazzo civico fu ristrutturato.
Ma i tempi vanno e le persone cambiano. Come le amministrazioni.
Oggi quello che conta non è qui, ma altrove: a Zela e alla Querciola, alla Màgia – peraltro sempre chiusa e non godibile e senza un vero e proprio progetto di utilizzazione futura, e ora solo un pozzo di spesa senza fondo, con le sue astrusità artistiche, ultima delle quali la fontana di Buren che, se non protetta da una muraglia cinese, coi suoi marmi bianchi finirà per diventare un bel muro per le bombolette di acrilico…
Buona Pasqua a tutti, Quarratini.
Questo è ciò che sa darvi la vostra democraticamente attenta e aperta amministrazione Sergio Gori!
POST SCRIPTUM
La Signora Sabrina ci fa gli auguri dal suo blog con questa poesia di Rodari:
Dall’uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“Viva la pace,
abbasso la guerra”.
Gianni Rodari
È il caso di risponderle per le rime…
Dall’uovo di Giunta
Dall’uovo di Giunta,
o della Sabrina,
or ecco che spunta
la grande ideina
che annuncia: «Quarrata,
su fatti coraggio,
ché dopo l’aprile
arriva anche maggio!».
Così volteggiando
a destra ed a manca
l’idea si fa avanti,
avanza ed arranca:
compar sui giornali,
compare sui muri,
è proprio il Mazzanti
che arringa i più duri
e dice che trova
quattrini e quattrini
per fare i lavori
ai suoi Quarratini.
Rimbomba l’idea
per tutto il Comune:
poi invece si ferma
perché, a queste lune,
non c’è più una lira
e un euro non c’è:
son solo parole,
Sabrina, altroché!
Pasquino da Tizzana
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