NON CI SIAMO: PER LICENZIARE SI GUARDA ALLA GERMANIA, MA PER PAGARE I LAVORATORI IL MODELLO PIU’ VICINO PARE LA GRECIA…NAPOLITANO AMMONISCE: “SAREBBE GRAVE UN ACCORDO SENZA IL CONTRIBUTO DELLE PARTI SOCIALI”
È in corso l’incontro tra il ministro del Welfare, Elsa Fornero, e i sindacati confederali sulla riforma del mercato del lavoro.Il ministro Fornero cerca di stringere i tempi e incassare il sì del sindacato in vista del tavolo a Palazzo Chigi.All’incontro oltre al ministro Fornero partecipano il viceministro Michel Martone, i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, di Cisl, Raffaele Bonanni, di Uil, Luigi Angeletti, e dell’Ugl, Giovanni Centrella.Sul tavolo ci sono diversi temi, ma il nodo da superare resta quello dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.Per iniziare l’incontro, le parti sociali hanno dovuto attendere che Elsa Fornero terminasse l’incontro con il Capo dello Stato, durato circa un’ora, a con era presente anche il premier Mario Monti.Ore decisive per la riforma del mercato del lavoro.In una giornata cominciata presto e ancora da chiudere, in un vortice di contatti e di incontri alla vigilia del tavolo di martedì a Palazzo Chigi anche con il premier Mario Monti, i sindacati cercano una base comune, una mediazione sull’articolo 18, per evitare la rottura e andare avanti uniti.Mentre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, esorta le stesse parti sociali perché «mostrino di intendere che è il momento di far prevalere l’interesse generale su qualsiasi interesse e calcolo particolare».Sarebbe «grave - dice - la mancanza di un accordo».E con il presidente della Repubblica, il premier Monti e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, hanno avuto in serata un colloquio, incentrato proprio sulla riforma del mercato del lavoro.In vista dell’incontro con il governo, considerato decisivo per chiudere la partita, anche i leader di Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti nella sede della Cgil per trovare una posizione comune sulla modifica dell’articolo 18.Anche se Susanna Camusso ha smentito l’esistenza di un documento condiviso sulla questione: «Non c’è».Così il segretario della Cgil, al termine dell’incontro con i leader di Cisl e Uil: «Si sta lavorando, si vedrà - ha aggiunto- ci continuiamo a sentire».Il fine settimana è stato segnato da dichiarazioni del governo che ha ribadito con il premier Mario Monti - che martedì presiederà il tavolo - e il ministro del Welfare, Elsa Fornero, la volontà di varare la riforma entro questa settimana, con o senza l’assenso delle parti sociali.I sindacati non hanno gradito la presa di posizione e hanno annunciato di non dare per scontato che l’accordo ci sarà dopo che la settimana scorsa sembrava che la cosa fosse sostanzialmente fatta.Nodo principale per i sindacati resta la modifica dell’articolo 18.Il modello sul quale punta il governo è quello tedesco.Il reintegro continuerebbe a essere garantito per i licenziamenti discriminatori. Possibile invece il licenziamento individuale per ragioni economiche a fronte di un indennizzo.Spetterà invece al giudice valutare, in caso di licenziamento per motivi disciplinari, se reintegrare il lavoratore o assegnargli un indennizzo.Si punta anche a velocizzare la durata delle cause del lavoro.Il leader della Uil, Luigi Angeletti, di solito dialogante, si è messo di traverso sulla possibilità che ci siano licenziamenti per motivi disciplinari.Anche Susanna Camusso che aveva aperto, nonostante le pressioni interne della Fiom, a modifiche sull’articolo 18 è tornata su posizioni più rigide.A favore di una mediazione a oltranza il leader Cisl, Raffaele Bonanni.Nel pomeriggio la Fornero incontrerà i rappresentanti di Rete Imprese Italia scontenti invece per i costi della riforma che aumenta i contributi a carico delle imprese per i contratti a termini e prevede una sorta di contributo in caso di licenziamenti.I metalmeccanici intanto hanno già deciso: due ore di sciopero da indire martedì in tutte le fabbriche contro ogni eventuale modifica dell’art. 18.È questa la proposta avanzata dal segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, al Comitato centrale riunito lunedì.«Proprio perchè ad oggi le condizioni per un accordo positivo non le vediamo - ha spiegato Landini - perchè le condizioni del Governo non sono accettabili e l’esecutivo vuole mettere mano all’art. 18, propongo che il Comitato centrale proclami per martedì almeno due ore di sciopero con modalità da definire in tutto il territorio nazionale per dire che non siamo disponibili ad accettare una modifica dell’art. 18. L’art. 18 non si può mettere in discussione».«Io ho sempre sostenuto che il mio impegno è massimo perchè si raggiunga un’intesa» con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, nel corso del suo intervento al convegno “TuttoPensioni” organizzato dal Sole 24 Ore.«Credo con molta sincerità - ha aggiunto - che una riforma raggiunta con il consenso delle parti sociali abbia un valore aggiunto che la stessa riforma approvata senza il consenso che non ha».
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