giovedì 8 novembre 2007

Giri di vite

“Giro di vite” titolano i giornali di questi giorni a proposito del problema sicurezza.
“Scatta il giro di vite” titolavano le settimane scorse;
“ambulanti abusivi, scatta il giro di vite”;
“giro di vite contro i bulli”;
“prostituzione, scatta il giro di vite”;
“giro di vite contro lavavetri e posteggiatori”;
“immigrati, scatta il giro di vite”;
“giro di vite contro gli ubriachi al volante”.
Ma stanno sempre ad avvitarla questa vite, non sarà mica spanata?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che l'argomento sia oltremodo delicato. Tutto questo palare, spesso a sproposito, di immigrati e questioni legate alla sicurezza infonde nel comune cittadino la certezza che la legalità nel nostro paese è sempre più questione opinabile e sempre meno una "sicurezza". Il modo, spesso leggero, con cui i media cavalcano l'argomento che più fa audience è cosa vecchia e risaputa; purtroppo non tutti hanno la consapevolezza giusta per scremare ciò che viene loro propinato e spesso si tende a far confusione. Le mie idee sono conosciute ai più, ma atteggiamenti come quelli registrati a Roma qualche giorno fa sono lontani anni luce dalla mia idea di legalità.
Detto ciò non trovo nemmeno giusto che un individuo debba aver timore nell'uscire di casa o semplicemente si senta minacciato da una forma di delinquenza che in certe zone si respira nell'aria.
Le lacune dimostrate dal governo sono però l'alibi a comportamenti che sfociano nell'odio razziale ed occorre che i nostri politici si rendano conto che hanno responsabiolità diretta quando ciò accade!
Credo altresì che vivere sul greto di un fiume piuttosto che sotto un ponte ed in condizioni disagiate non si possa considerare civile; tale tipo di vita rende sicuramente vulnerabili le persone nel cedere alla delinquenza come unica forma di sostentamento, ed a quel punto, espellere chi così vive non è solo un nostro diritto ma anche e soprattutto un dovere nel rispetto della vita e del ruolo sociale che ad ogni individuo va garantito.

Anonimo ha detto...

Condivido andrea. Hai espresso la posizione che dovremmo tenere in tuttal la cdl sul tema immigrazione.

Daniele Ferranti
CC Forza Italia quarrata

Anonimo ha detto...

Il problema non è tanto l'immigrato inteso come tale ma l'immigrato che non ha fonte di sostentamento e quella parte di immigrati ( purtroppo molti ) i quali, arrivando in Italia, pretendono di voler imporre le loro abitudini infischiandosene delle nostre tradizioni e delle nostre regole; integrarsi significa adeguarsi e porsi in regola di fronte al paese nel quale arriviamo.
Poi ripeto il caso "rom" per me è un caso a parte nel senso che è impossibile integrare coloro i quali non vedono come dovere fondante dell'individuo il lavoro ( peraltro uno dei punti principali della nostra carta costituzionale: la Repubblica Italiana è una Rpubblica fondata sul lavoro...) che non considerano il furto come un reato, che ritengono debba essere la donna la sola a dover lavorare ( magari prostituendosi ), che costringono i bambini a suon di ceffoni a fare accattonaggio....Questa non è la nostra Italia! E a coloro i quali vorrebbero fare della nostra terra un luogo dove tutto è concesso senza che la legge intervenga non possiamo fare altro che rimanere fermi nel chiedere alla politica tollerenza zero e certezza della pena.
Questo non potrà fare altro che garantire sicurezza a noi stessi ma anche rendere merito agli immigrati che da tempo sono Italia e stanno lavorando onestamente nel pieno rispetto delle regole.