domenica 9 gennaio 2011
IL PUNTO (MASSIMO DELL’INCAPACITÀ IN MALAFEDE)
01. SEMPRE PIÙ PATETICA
Domenica 9 gennaio 2011
Ormai siamo alla macchietta – e già sarebbe un risultato, perché avremmo un’opera d’arte.
Siamo, purtroppo, all’assurdo, al grottesco, al patetico.
Un sindaco che davvero non rappresenta altri che se stesso; un partito, che sta alle spalle del sindaco, che è solo come quei fondali da teatrino delle suore in cui alberi, prati e montagne sono solo dipinti (e male) sul fondo. Uno spettacolo di carta.
La situazione in cui si presenta Quarrata a questa svolta di non ritorno del mandato amministrativo è questa.
La Sabrina ha tutti contro tranne se stessa, la sua fida segretaria Vannelli – che ormai viene infilata a forza in ogni organismo del Pd, dal livello locale a quello provinciale – e i suoi uomini del Consiglio Comunale, il Romitino, il Magazzini e gli altri alzamano in fila.
Alle spalle dirette, la Sabrina ha una Giunta di deboli e di pavidi.
L’unico che osava dire di no, Burchietti, è stato fatto fuori e, quando ha dato le dimissioni, si sa che la Sabrina ha dato in escandescenze di gioia con esclamazioni del tipo finalmente s’è levato dai piedi!
I governi dell’America Latina degli scrittori ispano-americani sono oro a confronto con la Giunta quarratina: eppure anch’essi sono caricature di se stessi.
Un giorno la Sabrina si strappa i capelli perché il suo amico Enrico Rossi le ha tolto i finanziamenti per la partecipazione degli elettori alla vita politica e due mesi dopo trova, come per magìa, decine di migliaia di euro per pagare, una seconda volta, la Sociolab per servizi del menga: riunire un solo giorno 1.200 sparuti cittadini e far credere loro che contano, ma in realtà convincerli che devono seguire un tracciato particolare e giungere a dare risposte congrue con i desideri nemmeno dell’amministrazione, ma solo della Sabrina, signora e padrona di tutto. Grande partecipazione!
E in Giunta, al di là delle debolissime quote rosa che sono in mano alla Sabrina come dei poveri ostaggi (Nannini, Milaneschi, Giovannetti, arrivata per ultima, ma sempre pronta a scodinzolare per una malcelata ambizione a mettere le mani in pasta in vista di chissà quale suo futuro politico…) un Mauro appeso a un filo, sempre pronto ad accusarci di gettare bloggate di fango sull’amministrazione, teorico della politica del sostenibile, aggettivo per il quale, forse, Vincenzo intende non la possibilità di vivere in un habitat migliore, ma solo la capacità di ingollare (sostenere nel senso di sopportare) ogni più velleitaria e sconcia acrobazia della Sabrina. Anche in questo caso, fra lui e Musumeci, pur animati di eroici furori filopopolari, nient’altro fanno che tacere e mandare giù qualsiasi boccone, anche a dispetto dei santi e del buonsenso – che evidentemente non hanno. E di un minimo di dignità.
Solo Sauleo, Presidente del Consiglio Comunale, nel suo buonsenso e nella sua umanità, ha il coraggio civile e politico di dire che Lei sta sbagliando su tutta la linea.
Questa è Quarrata a più di metà del mandato. Questo il frutto di 169 voti strappati da un Marini che si è fatto – e lui lo sa bene – complice di un disastro.
Oggi più che mai il sindaco spadroneggia e gioca a tutto campo senza che nessuno le faccia capire che governare non è questo; che far politica secondo i canoni del rispetto cristiano (a cui lei sempre si appella) non è questo; che non può fare come vuole e come crede quando vuole e quando crede. Che insomma la deve piantare.
Perché, come in tutte le cose, il suo tempo sta per scadere. Che le piaccia o no.
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3 commenti:
Una domanda: ma ai famosi 1200 cittadini che verranno riuniti, dopo che avranno deliberato glielo daranno pane e nutella? E il riposino glielo fanno fare? E gli album da colorare ci saranno? E dopo passa il pulmino giallo per riportarli a casa?
Ma non ci pigliamo in giro per favore...
Gigi da Valenzatico
il Marini era come era, ma ricordo che ha fatto più per le frazioni che per il centro, questa visto che vive in centro manca che faccia la metropolitana sotto terra poi ha fatto veramente tutto, e le frazioni sono allo sfascio. voglio vedere con che coraggio andranno a chiedere i voti nelle frazioni.
Carmine da Ferruccia
Ritengo sia avvilente l'arroganza e la sfrontatezza con le quali il sindaco cerca ancora oggi di avere ragione.
Punto numero 1: esiste una commissione sulla partecipazione, eletta dal consiglio comunale e dalle associazioni; perchè creare un soggetto ultieriore? Forse perchè tale commissione sulla partecipazione inizia ad essere scomoda? Il primo cittadino cosa si aspettava che tale commissione fosse composta da tre "yes-man"? Ora perchè contestata nelle sue decisioni cerca una via alternativa per coprire il suo sempre peggiore operato amministrativo.
Punto numero 2: come mai tutto è accaduto così alla zitta? Chi è il responsabile del sorteggio dei 1200cittadini; su che base? Come mai il consiglio comunale non è stato informato? Quanto ci costa tutto questo?
Punto numero 3: i cittadini dovrebbero essere coinvolti negli investimenti e non tanto sulla spesa corrente.
La manovra in atto è la seguente: il sindaco ha capito di avere impegnato per tre anni il bilancio comunale in modo assurdo e senza tenere di conto delle reali priorità, tanto da mettere a rischio la spesa corrente per il mantenimento dei servizi; il dato grave è che non ha il coraggio politico di assumersi la responsabilità delle proprie scelte ma anzi se ne lava le mani scaricando gli oneri finali dei suoi malfatti ai suoi concittadini, in modo che se domani mancassero i soldi per uno dei tanti servizi potrà dire loro "l'avete deciso voi! cosa c'entro io???"
Questo non significa fare il sindaco, questo significa non avere rispetto della città di Quarrata e tradire le aspettative della stessa.
Massimo Bianchi - Fli
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