Mentre sono stati pubblicati i risultati della consultazione popolare sui tagli al bilancio – una realtà che ha visto partecipare, secondo le ultime notizie, solo una sessantina cittadini di Quarrata –, continuano a svilupparsi le iniziative intorno alla partecipazione.
Idv chiede la trasmissione in diretta dei consigli comunali e anche la pubblicazione delle «determine» sul sito del Comune.
Cerchiamo di chiarire meglio il significato di «determina».
La «determina» è un atto emanato da un funzionario o da un dirigente del Comune, con cui vengono spesi i soldi dei cittadini e dei contribuenti.
Il fatto è che oggi gran parte delle decisioni vengono assunte attraverso questi atti, queste «determine»: ossia queste decisioni, incontrollate e incontrollabili, di certi pubblici dipendenti.
Perché incontrollate e incontrollabili? Perché da quando è stato abolito il controllo sugli atti della pubblica amministrazione – un’altra bella invenzione dei governi delle sinistre per “sveltire le procedure” – se prima c’era una pallida possibilità di seguire e regolamentare l’azione amministrativa, ora ciò è definitivamente sfumato e scomparso.
In questo modo, succeda quello che succeda, ci sono – se non andiamo errati – 30 miseri giorni per opporsi a una «determina», dopodiché, legittima o illegittima, tale «determina» diventa comunque esecutiva. Con tutte le conseguenze del caso.
E non è per essere malfidati – pur ricordando la famosa battuta di Andreotti –, ma sono di funzionari e i dirigenti stessi a scegliere le ditte a cui affidare determinati lavori e servizi: con garanzia, ci scusino tutti, «a chilometri zero».
Chi è in grado, infatti, di controllare i controllori? Nessunissima persona al mondo.
In passato anche noi abbiamo chiesto – e ripetutamente – che le «determine» fossero pubblicate sul sito del Comune, dove compaiono ma soltanto con il titolo che le caratterizza. È quindi impossibile capire di cosa si stia veramente parlando e quanti quattrini si stiano spendendo.
Con l’appoggio compiacente del segretario Aronica, l’amministrazione Sergio Gori ha sempre negato questa possibilità e si è sempre rifiutata di pubblicare quello che, in altri termini, è come il «conto della spesa del supermercato» per una famiglia.
Insomma: cosa ne direste, elettori, se quando andate alla Coop, alla Conad, alla Eurospin, arrivati al momento della strisciolina di carta con su scritti i prezzi dei prodotti e il costo totale della spesa, la cassiera vi dicesse: «Non possiamo darvi il conto per motivi di privacy»?
Queste sono sempre state le scuse della Signora Sabrina e del Signor Aronica: come se in una pubblica amministrazione il denaro pubblico dovesse essere trattato, scambiato e speso senza che nessuno ne sappia nulla.
Non esiste privacy nei soldi che ognuno di noi dà e che devono essere spesi per opere pubbliche e perfino per assistenza pubblica anche a persone. Tutto si deve sapere.
Tutto ciò che è Comune è «in comune» e non segretato.
Siamo dunque d’accordo con l’Idv e con tutti gli altri che chiedono la massima trasparenza e la pubblicazione diretta sul sito web del Comune di tutte le «determine» che escono giorno per giorno.
Potrebbe essere anche una ulteriore garanzia, per funzionari e dirigenti, a stare più attenti a come spendere quattrini che non appartengono a loro, e che non devono essere gettati dalla finestra con troppa facilità.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Cerchiamo di chiarire meglio il significato di «determina».
La «determina» è un atto emanato da un funzionario o da un dirigente del Comune, con cui vengono spesi i soldi dei cittadini e dei contribuenti.
Il fatto è che oggi gran parte delle decisioni vengono assunte attraverso questi atti, queste «determine»: ossia queste decisioni, incontrollate e incontrollabili, di certi pubblici dipendenti.
Perché incontrollate e incontrollabili? Perché da quando è stato abolito il controllo sugli atti della pubblica amministrazione – un’altra bella invenzione dei governi delle sinistre per “sveltire le procedure” – se prima c’era una pallida possibilità di seguire e regolamentare l’azione amministrativa, ora ciò è definitivamente sfumato e scomparso.
In questo modo, succeda quello che succeda, ci sono – se non andiamo errati – 30 miseri giorni per opporsi a una «determina», dopodiché, legittima o illegittima, tale «determina» diventa comunque esecutiva. Con tutte le conseguenze del caso.
E non è per essere malfidati – pur ricordando la famosa battuta di Andreotti –, ma sono di funzionari e i dirigenti stessi a scegliere le ditte a cui affidare determinati lavori e servizi: con garanzia, ci scusino tutti, «a chilometri zero».
Chi è in grado, infatti, di controllare i controllori? Nessunissima persona al mondo.
In passato anche noi abbiamo chiesto – e ripetutamente – che le «determine» fossero pubblicate sul sito del Comune, dove compaiono ma soltanto con il titolo che le caratterizza. È quindi impossibile capire di cosa si stia veramente parlando e quanti quattrini si stiano spendendo.
Con l’appoggio compiacente del segretario Aronica, l’amministrazione Sergio Gori ha sempre negato questa possibilità e si è sempre rifiutata di pubblicare quello che, in altri termini, è come il «conto della spesa del supermercato» per una famiglia.
Insomma: cosa ne direste, elettori, se quando andate alla Coop, alla Conad, alla Eurospin, arrivati al momento della strisciolina di carta con su scritti i prezzi dei prodotti e il costo totale della spesa, la cassiera vi dicesse: «Non possiamo darvi il conto per motivi di privacy»?
Queste sono sempre state le scuse della Signora Sabrina e del Signor Aronica: come se in una pubblica amministrazione il denaro pubblico dovesse essere trattato, scambiato e speso senza che nessuno ne sappia nulla.
Non esiste privacy nei soldi che ognuno di noi dà e che devono essere spesi per opere pubbliche e perfino per assistenza pubblica anche a persone. Tutto si deve sapere.
Tutto ciò che è Comune è «in comune» e non segretato.
Siamo dunque d’accordo con l’Idv e con tutti gli altri che chiedono la massima trasparenza e la pubblicazione diretta sul sito web del Comune di tutte le «determine» che escono giorno per giorno.
Potrebbe essere anche una ulteriore garanzia, per funzionari e dirigenti, a stare più attenti a come spendere quattrini che non appartengono a loro, e che non devono essere gettati dalla finestra con troppa facilità.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nessun commento:
Posta un commento