Di questa bufala elettorale, cari Quarratini, la maggioranza democratica della Sabrina ne sta parlando da anni.
Basterà che leggiate il testo di Marta Quilici (Il Tirreno di domenica scorsa, 10 aprile) e ve ne renderete conto a colpo d’occhio.
La giornalista infatti scrive: «nel 2001 Cittadinanza attiva lanciò l’idea di una riqualificazione della piazza, nel 2003 fu elaborata una proposta preliminare, nel 2008 il comitato presentò una petizione in Comune. Il piano fu poi inserito nel regolamento urbanistico insieme ai progetti di centralità di altre frazioni quarratine. Nel bilancio di previsione 2009 il Comune aveva previsto 110 mila euro per la piazza di Ferruccia a fronte di un progetto complessivo stimato allora per 350 mila euro circa.
Il progetto però non è mai decollato» e subito dopo fa dire a Mazzanti: «Ancora non è possibile quantificare con precisione il costo dell’intervento – spiega Marco Mazzanti, assessore ai lavori pubblici – perché il progetto, una volta approvato in consiglio comunale, dovrà essere suddiviso in tre stralci: ridisegnare la viabilità, intervenire sulla piazza, definire i parcheggi.
Ancora, quindi, non c’è un progetto definitivo: ne sarà redatto uno per ogni singolo stralcio. Per quanto riguarda le risorse, per il momento, in effetti, non ne abbiamo previste: spero si possano trovare già nell’arco dell’anno».
È mai possibile considerare seria una proposta di questo genere, specie per una amministrazione che, recentemente, si è perfino convertita, con un vero miracolo, alla democrazia partecipativa? Se non c’è mezza lira per niente di utile e se tutte le risorse vengono stornate sull’inutile e velleitario Piuss del cilometroqadro del centro o sulle piste ciclabili, chi penserà mai di rimettere a posto la piazza della Ferruccia per onorare – come si legge sul giornale – anche la figura di don Orazio Ceccarelli? È la filosofia del dire solo per fare scena.
Al fare – come dice Mazzanti – ci penseremo dopo: i quattrini si spera che si possano trovare già nell’arco dell’anno.
Eppure si sa che chi vive di speranza muor…
Ma non la smettono mai di prendere in giro chi lavora e suda davvero?
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1 commento:
“A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità”, diceva lo zio Ben nell'Uomo Ragno....
e la prima è far coincidere le parole con i fatti.
Ormai è nota e annosa la vicenda della Piazza di Ferruccia e pure emblematica di un modo di amministrare che ha fatto della dichiaràzia, questa forma di democrazia straparlante e vacua, un tratto distintivo frutto dell'innamoramento della politica del fare anche quando non si riesce fare.
Considerando che ne sento parlare dagli inizi del 2000 e, a suo tempo, me ne occupai ricevendo assicurazioni sulla certa soluzione della questione, la conclusione non può che essere, amaramente, che le parole non sono fatti. Soprattutto se sul bilancio non è stata iscritta alcuna posta.
Renata Fabbri
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