Il Comune di Quarrata ha pubblicato nella scorsa primavera un bando di gara per la vendita di tre edifici di sua proprietà: l’ex scuola elementare di Montemagno, l’ex scuola elementare di Tizzana e l’ex piscina comunale. L’unico lotto aggiudicato è stato quello dell’ex scuola elementare di Tizzana. Il 5 agosto è stato quindi pubblicato un nuovo bando per i beni rimasti invenduti. La domanda con l’offerta deve essere presentata entro il 5 ottobre 2009 all’Ufficio protocollo, in via Vittorio Veneto 2. L’asta si svolgerà il 6 ottobre alle ore 10,00 in Comune con il sistema delle offerte segrete. Il valore a base d’asta è stabilito in 165.000 euro per l’ex scuola di Montemagno e in 980.000 per la ex piscina. Per informazioni o richieste di sopralluogo è possibile telefonare al numero 0573-771122. Così Il Tirreno di ferragosto, che titolava «In vendita due immobili pubblici. Il Comune mette all’asta i gioielli».
I nostri lettori si gòdano un documento storico: la presa di posizione del Gruppo PCI (capogruppo Luciano Caramelli) datata 17 marzo 1973. Allora i comunisti riuscirono a sventare una cementificazione da 30 appartamenti sulla fascia pedecollinare di Silvione, la stessa che prosegue fino in Folonica e verso la struttura della piscina mai realizzata, dove potranno sorgere 15 appartamenti, con annessi e connessi e con un intervento invasivo che provocherà vari guai, a partire dall’adattamento dell’area a questa nuova situazione abitativa.
Ma evidentemente… non tutti i compagni sono uguali.
Ecco la trascrizione del testo Gruppo PCI-Caramelli:
***
Ill.mo Sig. Sindaco
del Comune di Quarrata
Alla Regione Toscana
Dip. Assetto del territorio
Via Lorenzo il Magnifico
Firenze
del Comune di Quarrata
Alla Regione Toscana
Dip. Assetto del territorio
Via Lorenzo il Magnifico
Firenze
Il gruppo consiliare comunista ha, attraverso battaglie politiche portate avanti in quasi tutte le riunioni di Consiglio Comunale cercato di sensibilizzare la Giunta ed il Sindaco sul grave problema dell’urbanistica nel nostro Comune, sostenendo che la inadeguatezza dello strumento urbanistico in vigore ci avrebbe portato ad un vero e proprio dissesto del territorio, ebbene a testimonianza di ciò citiamo l’episodio che segue:
Sulle pendici collinari a Sud dell’abitato di Quarrata prospicienti il noto “Ristorante Silvione” sono sorte alle chetichella alcune gru tipiche dei grossi insediamenti urbani in espansione.
Assieme alle gru sono stati effettuati lavori per l’apertura di nuove strade, sboccanti sulla via Carraia, sono stati effettuati sbancamenti di mole notevole lungo la pendici della collina, sono state tracciate e gettate le fondazioni di alcuni edifici, inoltre la strada comunale Via Carraia è stata notevolmente ampliata per un lungo tratto.
Una nostra indagine in merito a tali lavori, presso l’ufficio tecnico del Comune ha appurato che non è stata concessa nessuna licenza nella zana suddetta, da tale indagine é emerso però, che sono giacenti presso l’ufficio tecnico le richieste di licenze edilizie per 30 edifici da costruire nella zona in esame, solo 4 di queste richieste sono state esaminate dalla commissione edilizia ma nessuna licenza è stata a tutt’oggi concessa.
Da notizie che circolano in paese sembra che nella zona sia in atto una grossa operazione speculativa per alcuni miliardi di lire, che tende alla distruzione di notevoli valori naturali e dell’ambiente. Una delle solite società immobiliari avrebbe acquistato una intera collina per costruire alloggi speculativi inaccessibili alle possibilità dei lavoratori.
Le chiediamo Sig. Sindaco se Ella è al corrente di questi fatti o se invece si svolgono a sua completa insaputa, se come pensiamo, non è possibile che Ella li ignori, riteniamo che debba esprimere anche il suo parere e le sue intenzioni di intervento per stroncare questa grossa operazione speculativa,
Per quanto ci riguarda chiediamo:
A) che i lavori iniziati senza la regolare licenza edilizia vengano immediatamente sospesi a norma dell’art. 6 della Legge 765
B) Che non si concedano le licenze per tali costruzioni, perché in contrasto con le norme di legge e con le norme di attuazione del nostro programma di fabbricazione.
Infatti tale intervento, per l’alto numero di edifici, perché investe una zona non urbanizzata, perché prevede la costruzione di nuove strade, non può essere autorizzato se non previa autorizzazione del Consiglio Comunale e concessione del nulla osta Regionale come risulta dall’Art. 10 della citata Legge 765.
Inoltre lo stesso Regolamento edilizio art. 32-L dice che la costruzione di edifici in zona agricola “potrà essere concentrata in prossimità di strade esistenti” (al momento dell’entrata in vigore del programma, e ancora l’Art. 25 “È vietata l’apertura di strade che non siano in piena conformità e correlazione organica con l’annesso programma di fabbricazione” ciò che certamente non è per la zona investita da questo intervento edilizio, la quale invece è esterna alle previsioni del programma di fabbricazione ed ad ogni logica di sviluppo urbanistico.
Il caos che caratterizza la gestione urbanistica del nostro comune favorisce la speculazione e rovina il nostro territorio. È necessario Sig. Sindaco, imporre una scelta che in armonia con le norme legislative approvate dal Parlamento riesca a salvaguardare il nostro territorio ed a creare una città più umana, a dare ai cittadini ciò di cui hanno bisogno, a fornire case per i lavoratori a prezzi accessibili non gravati dal costo della speculazione sulle aree.
Si chiede 1’inserimento della presente interpellanza all’O.d.G. del prossimo Consiglio Comunale.
Quarrata 17/3/1973
Il gruppo del PCI
Caramelli Luciano, Bertocci Alberto, Carlottini Carlo, Rinaldini Mario, Bellini Mario, Guidotti Giulio, Giuntini Paolo, Coveri Sandra.
F.to Luciano Caramelli
(Capogruppo PCI in Consiglio)
(Capogruppo PCI in Consiglio)
1 commento:
Non riesco a fare a meno di sorprendermi tutte le volte che mi capitano sotto mano documenti di qualche anno addietro e tutte le volte ho la conferma: passano le stagioni, transitano le idee e con ardite piroette ciò che era tremendo prima oggi diviene bello. Evidentemente qualcosa non torna. Sarà che gli anni sono passati pure per noi e quello che una volta veniva chiamato "principio di non contraddittorietà" ha fatto il suo tempo ed oggi badiamo distrattamente ad altro...
raf
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