mercoledì 3 ottobre 2007

Via dalle strade, non dalla vita.

Dal sito di Alessandro Antichi
Una considerazione critica sulle recenti comunicazioni del ministro Amato per una "stretta" contro la prostituzione e una riflessione sulla legge Merlin, che ha cinquanta anni e li dimostra. Non ci sono piaciute le esternazioni del ministro Amato, che minaccia di perseguitare i clienti delle prostitute fin nelle loro case. Ci sembrano un'altra conferma che questo governo è incapace e, come spesso accade agli incapaci, finisce con l'essere debole di fronte ai problemi, ma vessatorio nei confronti del cittadino.La prostituzione va certamente tolta dalle strade, ma siamo profondamente scettici e assolutamente diffidenti nei confronti di coloro che tentassero di cancellarla dalla vita.Per togliere le "lucciole" e i "viados" dalle nostre statali e dalle periferie industriali, è necessario, prima di tutto, che tutte le autorità facciano rispettare severamente, grado di tolleranza zero, le vigenti leggi contro l'immigrazione clandestina, la tratta degli esseri umani, l'adescamento sessuale in luoghi pubblici. Non c'è bisogno di nuove leggi, o di nuove contravvenzioni o vessazioni.C'è bisogno, invece, di una revisione della legge 20 febbraio 1958, n. 75, meglio nota come legge Merlin. E' il momento di abrogare la prima parte della legge, che impedisce agli individui di farsi gli affari propri in luoghi privati, lasciando ovviamente in vigore la parte in cui si proibisce il sesso a pagamento in luoghi pubblici.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Non mi sento di commentare sulle lucciole, non in questo post di saluto, almeno. L'idea di tenerci reciprocamente informati è comunque ottima. La funzione politica a qualsiasi e livello e a ogni titolo è fatta di informazione e presenza sui problemi del proprio territorio quindi un nuovo blog "dei nostri" mi piace moltissimo.
A presto.

Anonimo ha detto...

Bravo Mario come sempre stai trattando argomenti molto sensibili che nessuno mai nomina perchè ha paura di perdere consensi. Io personalmente penso che le così dette "case chiuse" andrebbero riaperte in modo da garantire sopratutto alle ragazze che svolgono il lavoro più vecchio e del mondo igene e sicurezza e poi anche per i loro clienti; solamente dopo la riapertura farei una legge che punisca ancora più severamente chi fa la prostituta nelle strade e i loro clienti.

mario ha detto...

caro lorenzo ti ringrazio degli apprezzamenti che sono sempre graditi,riguardo al tuo commento all'articolo sulle lucciole,dopo una eventuale riapertura delle case chiuse, con tutte le riserve del caso, la legge dovrebbe prevedere devvero una tolleranza zero prima di tutto per chi induce alla prostituzione e a che lucra su di essa.