venerdì 21 agosto 2009
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PUBLIACQUA, QUEL CARROZZONE CHE CI COSTA UN OCCHIO
La rete idrica di Campriana sarà cambiata – ma solo quando usciremo dalla crisi… Lo dice Publiacqua; non si sa bene chi di Publiacqua, perché la fonte (ooops… non volevamo fare ironia data questa siccità…) nel pezzo di Tiziana Gori sul Tirreno di oggi, 21 agosto, è senza riferimento, senza nome, anonima.
Servono 200mila euro per 800 metri di condotte. E pensare che il Comune ne spenderà 450mila per 800 metri di pista ciclabile, alla faccia di chi non ha acqua!
In compenso interviene, sempre sul Tirreno, il vicesindaco Mazzanti che, come al solito, brilla nel non dire un bel niente: «Possiamo fare poco… Ho parlato con Renzo Fagioli, che mi ha garantito l’attenzione dell’azienda. La cifra necessaria è ingente ma, in attesa della sostituzione della conduttura, possiamo cercare di garantire il servizio. Ed è a questo che anche l’amministrazione sta lavorando».
Marco spiegaci, con numeri e dati e non con banalissime parole: cosa significa cercare di garantire il servizio? Passerai tu con una apettina carica di tànike a portare l’acqua alla gente di Campriana? E ancora, ci dici cosa intendi per è a questo che anche l’amministrazione sta lavorando? Mazzanti, se non sai che dire, perché non stai zitto? L’unica persona coerente, anche in questo caso, è il sindaco: SSG8 non sbaglia mai, muta com’è…
A risolvere il problema ci penserà Renzo Fagioli che ha garantito a Mazzanti l’attenzione dell’azienda: anche qui una sequela insulsa di inutili e vuote parole. Garantire l’attenzione significa forse che verrà assolutamente provveduto alle necessità? O è il solito sindacal-politichese di chi prende in giro la gente che paga fior di quattrini per acqua che non ha e che, quando ha, è assolutamente imbevibile, pur essendo definita potabile?
L’unica certezza che c’è, è che Fagioli, attento o no, contestato o meno, prenderà sempre, ogni anno, i suoi 33mila euro di prebende per i suoi meriti di ex sindacalista e affiliato a una Margherita ormai diessata (le sinistre si muovono benino fra Diesse e dioss-ine… montalesi).
Facciamo ora quattro riflessioni su Renzino il Felix (= fortunato), partendo da quando fu eletto vicepresidente di Publiacqua e da un commento che comparve in rete:
PUBLIACQUA, GUERRA DELLE POLTRONE
Cecchi (Ds) strappa il terzo mandato ma la Margherita occupa gran parte del Cda
FIRENZE – Al fotofinish la spunta Amos Cecchi e la Margherita di Pistoia «brucia» quella di Prato. Il rinnovo dei vertici di Publiacqua, la società mista (60 per cento in mano al pubblico, il resto controllato da Acea) che gestisce il ciclo integrato delle acque in quarantanove comuni delle province di Firenze, Arezzo, Prato e Pistoia, mette fine ad una serie di dispute che hanno provocato non poche fibrillazioni. Alla fine Amos Cecchi porta a casa un terzo mandato che sembrava problematico anche perché un atto di indirizzo del consiglio comunale di Firenze fissa un tetto di due mandati per i rappresentanti nelle società partecipate. Sia Acea, sia alcune componenti politiche del centrosinistra, ampiamente maggioritario nella parte pubblica, avrebbero voluto un cambio. della guardia ma Cecchi ha tenuto duro e con lui il principale sponsor, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. In compenso ha dovuto accettare la presenza di un comitato esecutivo ristretto che in qualche modo lo condizionerà, giustificata ufficialmente con l’ampia composizione del consiglio di amministrazione: diciotto componenti, undici dei quali di parte pubblica e gli altri indicati dal privato.
Il nuovo vicepresidente è Renzo Fagioli, sindacalista della Cisl di area Margherita che prende il posto di Armando Risaliti, pratese e anche lui della Margherita. Risaliti dovrebbe essere «risarcito» con la vicepresidenza dell’Ato acqua numero 3 (Publiacqua è il gestore di questo ambito territoriale) che avrà come presidente Gianni del Vecchio, attuale segretario dei Ds di Prato. La Margherita non figurava certo fra i sostenitori di Cecchi ma alla fine ha dato il via libera perché ha ottenuto un buon numero di presenze nel consiglio di amministrazione. Dai privati arriva l’amministratore delegato, Andrea Bossola. Il terzo mandato di Cecchi provoca la reazione di Gaia Checcucci, consigliere comune di An: «Siamo di fronte ad un’ulteriore violazione del ruolo delle assemblee elettive. Non è un fatto personale ma una questione politica». Così il 12 luglio 2006 su www.firenzeindustria.fi.it .
E ora osserviamo la tabella dei compensi erogati ai ‘cervelli’ di Publiacqua: un rapido conto? Solo per loro questa ‘vacca grassa’ costa, ogni anno, la bellezza di 333mila €, vale a dire 644 milioni 777.910 delle vecchie £. In altri termini, ogni decennio che passa, i soggetti di Publiacqua regalano 6 miliardi e mezzo di lire a degli inutili che fanno finta di giuntarsi periodicamente e che blaterano (questo verbo indicava, nel latino medievale, il verso del caprone) sui giornali, alle TV locali e ovunque si ritrovino.
Se avete letto attentamente il pezzo di firenzeindustria, vi sarete resi conto di cosa pensi l’estensore riguardo a Publiacqua: una vacca grassa terreno di scontro e di rissa per la conquista delle poltrone d’oro.
Ieri vi abbiamo fatto vedere quanto sperperano questi «poveri Paperoni» per i premi di produzione ai loro dipendenti. Oggi guardate e soffrite nel vedere quante falle ci sono non negli acquedotti di Publiacqua, ma nel nostro tessuto cosiddetto democratico, laddove si fanno uscire migliaia di milioni per ‘pagare’ dei veri e propri inutili.
La Prima Repubblica era un fiore sotto questo profilo. Fallito il finanziamento mazzettoso ai partiti, ecco le nuove vie di distribuzione del pane e dei pesci: poltrone d’oro, funzionari d’oro, consigli di amministrazione d’oro, nullafacenti d’oro che, solo per il fatto di star lì, méssici da una più o meno indistinta forza politica (??) che ha usato il coltello per piazzarci i suoi, hanno solo il compito di riempirsi i portafogli.
Storicamente – e ci perdonino gli storici marxisti, sempre così precisi nella ricerca delle cause… – l’operazione mani pulite ha ottenuto solo l’effetto di portarci ai… portafogli puliti (e senza rischi!).
Qualcuno ha qualcosa da aggiungere?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
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2 commenti:
Clamoroso! Fagioli scarica tutto sulle banche che non danno credito...ma che ne sa lui delle banchee del rischio d'impresa??? Mi viene proprio da dire che "cencio" ( Publiacqua ) dice male di "straccio" (banche )...visto che tra banche e Publiacqua c'è poca differenza....perchè prima prendono per il collo la gente (tariffe, quota di depurazione pur non essendoci un depuratore, mancanza delle fognature..eccc) si ingrassano ( vedi bilancio attivo di 9 Milioni di euro ) e poi di fronte ai problemi della gente alzano le mani dicendo che non possono farci niente perchè mancano i soldi....tipica politica dei poteri forti!!! Ma l'amministrazione comunale cosa dice?!!!
Io a Publiacqua dico: fate un passo indietro, vergognatevi!
Renzo Fagioli, molte chiacchiere...: come insegnante (ma ha insegnato assai poco,... e poi lavorare -diciamolo- è una grande rottura di coglioni!), come sindacalista autonomo prima (ma lì non si faceva carriera), confederale poi: ovviamente per la carriera (secondo il motto nazionale - diceva Leo Longanesi - del "tengo famiglia")... il proprio interesse personale prima di tutto, in senso "nobile e alto", s'intende! Quindi carriera fino ai vertici nazionali, per la serie che facendo carriera o si vive mangiando con la politica o (in Italia) col sindacato (tutto lecito, ma sempre nello zipeppe dei coglioni che pagano la tessera e s'illudono). Poi a fine carriera -si fa per dire- presidenze o vicepresidenze nei cimiteri degli elefanti. Ma son cimiteri di gente che vale poco. E che oltre il proprio utile non sa andare.
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