giovedì 24 settembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: ACQUEDOTTO COLABRODO


Credevo fosse acquedotto e invece era un colabrodo: potrebbe essere ribattezzato così un famoso film da dedicare all’acquedotto di Quarrata.
Daniele Manetti, del Comitato di Olmi – attivissimo da anni su problemi di varia natura, ma sempre inascoltato dall’Olimpo comunale e dalla cupola di Publiacqua – e Massimo Gori, portavoce di Cittadinanza attiva, hanno incontrato Sindaco e Vicesindaco per esporre i vari problemi di questo tracciato a buchi.
Pensando bene a come si comporta la pubblica amministrazione, occorre dire che nel nostro Paese ci sono dei santi, che vivono una vita intera di pazienza e di perseveranza, e dei dannati che non potranno salvarsi mai e che, giustamente, dovrebbero meritarsi l’inferno, se esistesse ciò in cui dicono di credere.
Ecco l’esempio vivente di quello che diciamo nelle considerazioni e nel racconto di Giancarlo Zampini: di qua due martiri nell’arena dell’anfiteatro, e di là i loro finti ascoltatori che recitano la parte dei democratici partecipati & ispirati.
Più che finti non possiamo definirli, dal momento che è immaginabile cosa sia stato risposto a questi due benemeriti della collettività: non abbiamo quattrini, non abbiamo risorse, ce le hanno bruciate tutte, il governo è cattivo, il Cavaliere è incompatibile, la cosa dipende da Publiacqua e dai… Fagioli, prenderemo seriamente in considerazione la questione, ci risentiremo tra ics giorni, per ora occorre avere pazienza poi vedremo se riusciremo a incassare un po’ di baiocchi dalle licenze che nessuno ritira… – e altre decine di stupide bugie di questo genere. La solfa è stranota.
Di meglio, davvero, non si può fare né ottenere.
L’unico pensiero di questa Giunta, infatti, a cominciare dal Sindaco, è quello di incipriarsi la faccia e darsi il cerone o per parlare 15 secondi alle TV del Cavaliere incompatibile o per ricevere le medagline del Presidente della Repubblica per gli alti meriti di aver portato a Quarrata, alla Màgia, gli artisti più grandi del mondo a modiche cifre che variano dai 50mila ai 100mila euro a botta.
Queste sì che sono cose importanti, mica far bere alla gente acqua pulita! Che discorsi sono!
Come si fa a non capirlo, gente, che a questi signori interessano solo le cose che interessano a loro?
E i bisogni del popolo? Fanculo il popolo! Oh, sia chiaro: è una citazione da un fil di Mel Brooks, La pazza storia del mondo, 1981: non è un’espressione rozza, becera e volgare di quelle che non piacciono ai DS – che però prima hanno sempre molto gradito l’Inno del corpo sciolto di Benigni, un inno ecologista e appropriato a certi campioni di logorrea (se non di diarrea…).

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