lunedì 17 marzo 2008

Ma di cosa stiamo parlando?


Durante una trasmissione televisiva Silvio Berlusconi fa una battuta sul precariato e subito apriti cielo: monta immediatamente la polemica da parte delle anime belle della sinistra. Ecco un breve campionario dei commenti: «Come italiano mi vergogno delle parole di Berlusconi. Di fronte a centinaia di migliaia di giovani italiani, che vivono la precarietà del loro rapporto di lavoro come un'ipoteca sul loro futuro, rispondere ad una ragazza precaria che il modo di uscire dalla sua situazione è sposare il proprio figlio, o il figlio di un milionario, suona come un'offesa insopportabile» s'indigna Dario Franceschini, vicesegretario del PD. «Anche se resa in forma di battuta scherzosa - spiega invece Bertinotti - questa dichiarazione di Berlusconi è allarmante, perché indicativa di una cultura che tende a proporre ai giovani la loro realizzazione fuori dalla loro condizione ordinaria di vita: può essere il matrimonio come la televisione o la lotteria». E ancora: «La risposta di Berlusconi racconta di una lontananza, di una distanza, di una separazione dai problemi che affliggono i ragazzi italiani», tuona il buon Walter Veltroni.
Tutto questo can can quando, per stessa ammissione della diretta interessata, al di là della facezia il Cavaliere ha comunque risposto alla domanda: «Credo che anche un problema grave come quello della precarietà possa essere stemperato da una battuta. Non ci trovo nulla di male. Ma l’importante è che dopo Berlusconi abbia risposto alla mia domanda.» Insomma, si potrà dire che l'uscita è stata infelice, inopportuna o, al massimo, di pessimo gusto, ma affermare che il leader del PdL pretende di risolvere i problemi del precariato con una freddura significa avvalorare una frottola bella e buona. E' del tutto evidente, a questo punto, che qui c'è qualcuno che mente perché non capisce, oppure fa finta di non capire. In entrambi i casi lo scopo è lo stesso: spostare la discussione dal piano delle proposte concrete a quello della polemica personale nei confronti dell'avversario. Il solito vecchio trucchetto che la sinistra, oramai da anni, mette in atto contro il nemico storico per mascherare la propria pochezza programmatica e, soprattutto, per tentare di far dimenticare il disastro combinato da loro stessi quando sono stati al governo. Ma il fatto che, adesso, il tutto sia ammantato dalla marmellata buonista di Veltroni non sposta di una virgola il problema del centrosinistra, infatti gli italiani non sembrano proprio esser disposti a dimenticare. Nonostante le polemiche inutili.

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