venerdì 7 marzo 2008

Tassa sulla sicurezza? No, grazie


Fa onore, a Pier Ferdinando Casini, che abbia il coraggio di dire cose scomode in campagna elettorale. Il problema è che non tutte le proposte scomode sono anche intelligenti. L’esempio ce l’ha dato ieri lo stesso leader dell’Udc. Ha fatto sapere che nel suo programma elettorale è prevista l’introduzione di un nuovo balzello, con cui finanziare la lotta alla criminalità. «I cittadini italiani pagherebbero volentieri una “tassa di scopo” per la sicurezza e per le forze dell’ordine», sono state le sue parole. Dubitare della felicità dei contribuenti dinanzi a una nuova imposta è lecito, e comunque il candidato premier dei centristi non sembra avere idee chiarissime su quali siano i compiti dello Stato e a cosa serva una tassa di scopo.

Quest’ultima è un’imposta che serve a realizzare un intervento ben preciso, straordinario e limitato nel tempo. Ad esempio, la Finanziaria 2007 aveva autorizzato i Comuni ad aumentare l’Ici, al massimo per cinque anni, per coprire un terzo dei costi della costruzione di nuove opere pubbliche. Si tratta di spese che riguardano settori anche importanti, ma comunque fuori dal “core business” quotidiano dello Stato. Se occorre fare “qualcosa in più” del normale, i cittadini debbono pagare “qualcosa in più” del solito: la filosofia della tassa di scopo è questa.

I suoi compiti di tutti i giorni, invece, uno Stato li finanzia con la fiscalità generale. Nessuno, nemmeno Vincenzo Visco, si è sognato di chiedere ai cittadini soldi in più apposta per mantenere aperte le scuole. E lo stesso vale per la difesa, la giustizia e gli altri “servizi” essenziali. Di tutti questi compiti, poi, la sicurezza è l’unico che dà davvero un senso all’esistenza dello Stato. Non a caso gli ultrà del pensiero liberale, i “miniarchici”, ritengono che il governo debba occuparsi solo di sicurezza. Lo Stato, ridotto ai minimi termini, è un “nightwatch state”, la guardia notturna che ha il compito di far dormire sonni tranquilli ai suoi contribuenti. Insomma, non c’è nulla di straordinario nel difendere i cittadini dalla criminalità: questo è al cuore dell’ordinaria amministrazione e deve essere la prima destinazione dei soldi dei contribuenti.Che c’entra, allora, l’esigenza di sicurezza con l’introduzione di una nuova imposta “di scopo”? Nulla. L’unica spiegazione è che si tratti di un imbellettamento linguistico. Ma la necessità di un fine - vivere tutti sicuri - non giustifica l’ennesima tassa. Al contrario, rende insopportabile il fatto che lo Stato non sappia provvedervi con i fondi ordinari e debba ricorrere a una nuova spremuta ai danni del contribuente.E poi a trovare i soldi aumentando le tasse sono capaci tutti, c’è riuscito persino Tommaso Padoa Schioppa. Sarebbe molto più sensato, invece, finanziare i compiti principali dello Stato riducendo le spese per certe attività secondarie. Ad esempio, i soldi per la sicurezza si possono recuperare, in tutto o in parte, tagliando gli stanziamenti pubblici per film, spettacoli teatrali e altre presunte “attività culturali”, utili soprattutto a mantenere clientele e foraggiare parassiti.Perché sarà anche vero che lo Stato per pagare la benzina alle vetture della polizia è costretto a raschiare il fondo del barile. Ma non è che i contribuenti, specie di questi tempi e con una pressione fiscale giunta ai massimi storici (43,3% del Pil: grazie, presidente Prodi) siano messi meglio. Nessun dubbio, dunque, che si debbano trovare i soldi necessari a far lavorare nel modo migliore carabinieri e poliziotti. Ma chi deve mettersi a dieta è lo Stato, non chi lo finanzia. Un taglio della spesa pubblica “di scopo”: i cittadini, senza dubbio, lo apprezzerebbero assai più della nuova tassa di Casini.
Di Fausto Carioti

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo solo che la gente capisca che non sarà utile dare al voto ai piccoli partiti e permetta al Popolo della Libertà di governare stabilmente. E poi mi spiegate come mai prima Casini ha detto che non stava nel Popolo della Libertà ed avvea già pronti i manifesti? che schifo questi democristiani forza silvio

Alberto

Anonimo ha detto...

caro sig.Alberto schifo fanno le persone come lei incapaci di ragionare con il proprio cervello e lo fanno con quello del suo padrone. Sembrate clonati soprattutto voi Berlusconiani pronti sempre a insultare chi non la pensa come voi.Vediamo se arrivera' a governare cosa sara' capace di fare il vostro San Silvio.Beati voi che credete ancora alle favole. A programmi classici di una vecchia politica pieni di promesse che non verranno mantenute per mille motivi. O dobbiamo credete a gente come fini che sono andati nel pdl solo per convenienza fregandosene di identita'e propria storia.Bravi soldatini! che bello avere dei valori e non dei santoni da beatificare.
Vorrei inoltre ricordare al sig Alberto che nel pdl cè la nuova democrazia cristiana! loro non vi fanno schifo?solo perche sia a livello nazionale che locale sono soldatini come voi a differenza che le promesse fatte dal pdl non sono state mantenute e gli è rimasto solo di fare lo sciopero della fame come Pannella.Bell'inizio complimenti!
noi non ci faremo mai umiliare cosi' dal vostro padrone.

VIVA LA LIBERTA E A CHI NON SCENDE A FALSI COMPROMESSI

SEMPRE PIU' UDC

ALESSIO

Anonimo ha detto...

Mi riconosco appieno nel popolo della liberta', soprattutto in questa versione dove si e' recepito lo spirito del 2 dicembre 2006, quando due milioni di persone si ritrovarono a Roma i
intorno a Berlusconi Fini e Bossi per contrastare il governo Prodi. Ero molto perplesso sulla svolta del predellino del 18 novembre, e quindi non mi sento ne clonato ne un soldatino di piombo, cerco di mantenere uno spirito critico anche nei confronti del partito in cui milito, non mi piace la lista dei candidati della Toscana che avrei voluto vedere rinnovata per davvero, ma non vedo nemmeno nei partiti avversari ne in quelli "quasi amici" grandi sforzi di rinnovamento. Questa e' la politica purtroppo, credo che una delle prime cose da fare sara' quello di reintrodurre le preferenze, lascio stare l'identita' e la storia di Fini, credo, per esperienza personale, in questi tre anni di lavoro comune a Quarrata di aver capito che gli ideali sono gli stessi gli obiettivi pure, la voglia di condividere le battaglie e il lavoro sul territorio non ci ha mai diviso, eppure provengo da venti anni di militanza nel partito socialista, e' vero che in campagna elettorale si tende a rimarcare le differenze e a esasperare i toni, ma, pure in questa fase, io spero ancora, forse illudendomi, di recuperare un rapporto di collaborazione anche con gli amici dell'udc, che sono democristiani e' vero, ma questo secondo me, non depone a loro sfavore... Anche in questo caso sento che i valori che ci contraddistinguono sono gli stessi. Al di la delle polemiche strumentali della campagna elettorale.
Mario Niccolai

Anonimo ha detto...

SIG. ALBERTO
Perche non mi parla di quanti candidati ci sono di Quarrata alla camera e senato?
del PDL?NESSUNO!!!!!
NEMMENO NEGLI ULTIMI POSTI!!!!


Complimenti a CIALDI e il suo ottavo posto al senato!



Dopo le ultime candidature del cavaliere e certe affermazioni di certi personaggi credo che ci sia poco da dire. Per fortuna la gente non è tutta stupida e sapra' distinguere chi si comporta da buonista ma è solo un fascista.

sig. niccolai niente di personale con lei. Solo con chi parla con la bocca degli altri o senza sapere come il sig.Alberto

viva la liberta di pensiero di parola e chi rispetta le idee degli altri anche se non condivise.