lunedì 24 novembre 2008

PIOVONO SOFFITTI, GOVERNO LADRO !


Sono tornati a farsi sentire gli sciacalli dal pelo rosso, la protesta contro la Gelmini stava perdendo “verve”, niente di meglio del crollo del soffitto di una scuola per ridargli brio. Una bella tragedia da cavalcare per riattizzare il fuoco della protesta studentesca…Che si vuole di più? Pazienza se si “banchetta” sulla morte di un ragazzo di 17 anni, dagli occhi azzurri e il viso pulito.Chissenefrega se il compagno di banco rischia di rimanere paralizzato, “piovono soffitti, governo ladro” e così l’Unità titola a tutta pagina “Tagli strutturali” come se i provvedimenti della Gelmini e Tremonti di questa estate, possano aver lontanamente causato lo sfascio strutturale delle scuole italiane. Uno strumentalizzazione che oltre ad essere indecente, ancora una volta allontana l’attenzione dal vero problema, dello stato degli edifici scolastici italiani, che non è nato questa estate, ma sono decenni che si trascina.Lo scorso 2 aprile, quando ancora la Gelmini non era ministro, a Milano è crollato il soffitto della elementare Martin Luther King, scolari salvi per un pelo. Il preside aveva avvertito: “Poteva scapparci il morto. Non si può aspettare sempre la strage per intervenire”. Il fatto è che in Italia non si interviene neppure dopo la strage, San Giuliano docet. Di crolli nelle scuole, in effetti, ce ne sono quasi tutti i giorni, e in tutte le scuole d’Italia. Gli edifici scolastici fatiscenti che secondo il rapporto di Legambiente 2008 hanno bisogno di interventi urgenti di manutenzione sono uno su quattro. Il 95 per cento ha più di 40 anni. A Palermo sarebbero in pericolo crollo addirittura la metà degli istituti. Il libro bianco del ministero (settembre 2007 Governo Prodi) parla di “scuole stalle”. Molte, proprio come quella di Rivoli, sono ospitate in edifici “precariamente adattati a uso scolastico”: seminari, conventi, caserme, ex penitenziari. A volte sottoscala di condomini. E poi c’è il rischio amianto : secondo la Cgil (ricerca del 2005) se ne trovano tracce in 6.769 edifici scolastici (il 16 per cento del totale).
Però consoliamoci, il soffitto cade sulla testa dei nostri figli e respirano fibre di amianto, in compenso hanno due bidelli e tre maestri per ogni classe. Ma se il 97% del bilancio dell’istruzione viene impiegato per pagare gli stipendi, dove si possono trovare le risorse per mettere in sicurezza le scuole e/o costruirne di nuove? La verità è che bisogna smettere di difendere lo status attuale della scuola che protegge tutti, tranne gli studenti. Pensata più per offrire stipendi agli adulti che un futuro ai ragazzi. Che si permette il lusso di tre maestri per classe, ma poi li mette con i loro scolari nelle stalle. A guardare il soffitto, sperando che non crolli.Riassunto in parte da il Giornale

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