Così il governo si limita a galleggiare. E l'Italia pure
E così per tre voti il quarto governo Berlusconi continua a galleggiare. Senza la possibilità di governare il paese, senza la possibilità di riformare alcunché, senza la possibilità di incidere sui destini del paese se non nel prolungamento di un’agonia politica ma anche estetica che sta logorando il paese.
È la vittoria di Pirro di un premier che “se ne frega”. Se ne frega del paese, se ne frega della crisi economica e di quella sociale (tanto va tutto bene), se ne frega delle politiche internazionali, se ne frega delle riforme istituzionali che non possono più aspettare, se ne frega del senso di responsabilità e dell’interesse nazionale. Se ne frega di tutto, tranne che della sua personalissima battaglia, della sua crociata, dei suoi conti da chiudere, dei suoi fantasmi e delle sue rivincite.
Se ne frega di tutto, il premier, tranne che di questo scontro aspro e frontale che intossica da sedici anni, in un cupo crescendo, la vita pubblica italiana. Felice di aver marchiato a fuoco i traditori, felice di aver dimostrato la sua inutile maggioranza in Parlamento, rosicchiata a suon di compravendite dopo aver conseguito appena due anni e mezzo fa la più ampia vittoria che la nostra Repubblica ricordi. Felice di rimanere aggrappato alla poltrona ancora per un po’, nella malinconica speranza che passi la bufera.
Ma la bufera non passa, presidente Berlusconi. Qualche ora in più, qualche giorno in più non serviranno a portare indietro le lancette della storia. Il berlusconismo è comunque finito. E, soprattutto dopo queste ultime brutte giornate, non lascerà un buon ricordo nella memoria degli italiani.
È la vittoria di Pirro di un premier che “se ne frega”. Se ne frega del paese, se ne frega della crisi economica e di quella sociale (tanto va tutto bene), se ne frega delle politiche internazionali, se ne frega delle riforme istituzionali che non possono più aspettare, se ne frega del senso di responsabilità e dell’interesse nazionale. Se ne frega di tutto, tranne che della sua personalissima battaglia, della sua crociata, dei suoi conti da chiudere, dei suoi fantasmi e delle sue rivincite.
Se ne frega di tutto, il premier, tranne che di questo scontro aspro e frontale che intossica da sedici anni, in un cupo crescendo, la vita pubblica italiana. Felice di aver marchiato a fuoco i traditori, felice di aver dimostrato la sua inutile maggioranza in Parlamento, rosicchiata a suon di compravendite dopo aver conseguito appena due anni e mezzo fa la più ampia vittoria che la nostra Repubblica ricordi. Felice di rimanere aggrappato alla poltrona ancora per un po’, nella malinconica speranza che passi la bufera.
Ma la bufera non passa, presidente Berlusconi. Qualche ora in più, qualche giorno in più non serviranno a portare indietro le lancette della storia. Il berlusconismo è comunque finito. E, soprattutto dopo queste ultime brutte giornate, non lascerà un buon ricordo nella memoria degli italiani.
Filippo Rossi http://www.ffwebmagazine.it/
1 commento:
Ma chi le scrive queste cose? e colui che le scrive ci crede davvero, o recita un copione? Si, un copione già scritto, perché ormai questa operazione disperata è partita, e non potete più tornare indietro, anche se alcuni di voi lo hanno già fatto e forse qualcun altro ci starà pensando. Mario, il giudizio non riguarda te, tu sai la stima e l affetto che ho per te, ti dico solo che mi meraviglio. Non capisco come tu possa credere in quella che a me, ma non solo a me, appare più la guerra privata, per interessi privati, di fini contro berlusconi, più che una battaglia di libertà e di democrazia. Da una parte ti capisco, mario, noi abbiamo provato di persona cosa significa far parte di un partito oligarchico. Ma la soluzione che hai sposato mi sembra inconcludente,se non peggiore del male. Ti chiedo perché, mario,sono stato depennato dal novero degli "amici" di generazione italia pistoia, dopo un commento non certo allineato ma comunque accettabile; e ti chiedo perché, chi fino a ieri era un forzista convinto, il giorno dopo che passa a fli, si vede subito riconosciuta una carica di rilievo all interno della neonata formazione?che meriti aveva questa persona, tra l altro ottima, all interno di fli? Te lo dico io, nessuno, ma aveva il merito di avere un enorme consenso popolare, quando però stava dalla parte di silvio, e si sa, i numeri fanno comodo a tutti, anche ai moralizzatori, anche se sono quelli del nemico. Potrei continuare mario, parlare del terzo polo, che vorrebbe tenere unito l impossibile, potrei dirti che chi è berlusconi lo si sa da 16 anni e non da ieri, che un partito che si chiama alleanza nazionale non può stare insieme a uno che si chiama lega nord, è quasi un ossimoro, ma mi fermo qui, con la massima stima per te e per chi è con te, perché riconosco la genuinità delle vostre posizioni. Gianluca fantacci
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