martedì 7 dicembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA NOSTRA LEGALITA'


Il silenzio con cui da ieri l'altro, domenica 5 dicembre, il nostro Sindaco ci sta degnando della sua attenzione – sembra ed è un paradosso, se riferito a un personaggio che, come programma politico, ha quello di un servizio in chiave e ottica cristiana – ci spinge a tornare a riflettere sul concetto di legalità.
Per noi – ma evidentemente non per il Sindaco – legalità è l’insieme di un comportamento, se non ferreamente e totalitaristicamente univoco al 100 per cento, almeno tendente – ogni giorno, ogni ora, ogni momento – a ricercare, faticosamente ma con impegno costante, il rispetto delle regole, la trasparenza nelle decisioni, la disposizione all’ascolto vero dell’altro, anche se noi nell’altro (e lo diciamo con un certo orgoglio) non cerchiamo il volto del fratello, ma la persona umana di cui parla così bene la nostra Costituzione.
Questo né il Sindaco né alcuno dei suoi Assessori lo fanno. Questo non lo garantiscono, perché, dinanzi all’episodio Gaggioli-Cialdi, la Giunta si sarebbe immediatamente schierata per la riaffermazione della giustizia calpestata: e crediamo che tutta Quarrata, se è sana, la pensi esattamente così; deprechi la gratuita angheria di cui Gaggioli è stato signore e padrone.
Non avverte questo stimolo il Sindaco. Non lo avvertono gli altri suoi colleghi di Giunta. Nessuno batte ciglio. E tutto scorre come se niente fosse accaduto.
Eppure nessuno ha visto il regolamento edilizio se non direttamente in Consiglio. Nessuno ne ha potuto discutere prima. Nessuno riesce mai ad avere una risposta che non sia un rimprovero o uno sputo in faccia. Nessuno può dire che il Sindaco ascolti la gente, perché non c’è mai, non è mai disponibile, ha sempre da fare altro – e non si sa che.
E vediamolo anche in questi ultimi giorni, questo Sindaco della legalità, che va a premiare gli alunni migliori alla BCC di Vignole, ma non si presenta al Comitato antinceneritorista di Montale: eppure come medico di base avrebbe, forse, potuto e dovuto pur dire qualcosa, sia pur contro alla gente e alle sue paure.
Non torna comodo, non lo fa. Evviva la democrazia e il rispetto della legalità e della legge.
Un Sindaco così – e ne siamo sempre più convinti – non è né il Sindaco di Quarrata né un vero difensore della legalità.

Un Sindaco così è solo un autoSindaco che non ha diritto di parola perché non rappresenta più nessuno. E tanto meno i suoi.

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