mercoledì 19 ottobre 2011

E "gli onesti" massacrano l’Antimafia


Il governo che - parola del modestissimo presidente del Consiglio - più di ogni altro ha combattuto la criminalità organizzata nella storia del paese, ha deciso di tagliare dalla sera alla mattina sette milioni destinati alla Direzione Investigativa Antimafia, ovvero la struttura voluta nel 1992 da Giovanni Falcone che negli ultimi due anni ha sequestrato beni a mafiosi per 7 miliardi e 700 milioni di euro. È tutto scritto nel decreto di stabilità, in procinto di essere approvato dall’esecutivo. 

Così, in tempi di crisi, il “partito degli onesti” decide di togliere soldi a chi quotidianamente opera una silenziosa battaglia per la legalità: se dal 2001 al 2010 - come racconta oggi La Stampa - i soldi stanziati erano scesi da 28 milioni a 15, la normativa di quest’anno ne toglierebbe altri sette. Stipendi tagliati del 20% (intaccando anche le indennità per attività “a rischio”), chiusura di alcune delle venti sedi sparse sul territorio nel giro di qualche anno: ecco gli effetti della mannaia governativa.


Gli uomini dell’Antimafia hanno inviato una lettera aperta al ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Tutto questo - scrivono - appare avvilente ed inaccettabile. Abbiamo il dovere morale di denunciare questo ennesimo tentativo di depauperamento della Dia, così fortemente voluta da Giovanni Falcone, attentando così anche alle sue idee». Ed è anche un’accusa ai vertici della Dia, i quali «prima di intraprendere azioni estemporanee, avrebbe potuto proporre risparmi di spesa conseguenti ad una gestione più oculata delle risorse: anziché mettere le mani nelle tasche dei dipendenti, avrebbe potuto operare sui costi di locazione delle sedi occupate dai Centri Operativi trasferendole in immobili demaniali oppure confiscati alla criminalità organizzata».
Una presa di posizione che arriva negli stessi giorni in cui i sindacati di polizia protestano per lo stesso motivo, proprio a segnare uno strappo tra un centrodestra che ha raccontato al paese di volere “legge e ordine” e che pare portare nel paese (tra norme ad personam e "salvataggi parlamentari") solo caos e impunità.
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