sabato 15 ottobre 2011

OK IL PREZZO E’ GIUSTO: KATIA POLIDORI E MISITI PROMOSSI DA CAPORALI DI GIORNATA A VICEMINISTRI

NEL GIORNO DELLA FIDUCIA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVA QUATTRO NUOVE NOMINE AD PERSONAM…ANCHE GALATI E VICECONTE DIVENTANO SOTTOSEGRETARI: L’ITALIA E’ NELLA BRATTA MA SILVIO PENSA A PAGARE LE SUE CAMBIALI

A poche ore dalla fiducia incassata dal governo alla Camera, è bufera sulle nuove nomine varate dal Consiglio dei ministri riunitosi subito dopo il voto di Montecitorio.
L’ex finiana Catia Polidori diventa viceministro allo Sviluppo Economico, l’ex dipietrista Aurelio Misiti sarà viceministro alle Infrastrutture.
Entrano nel governo anche Giuseppe Galati (sottosegretario all’Istruzione) e Guido Viceconte (all’Interno).
Incarichi che l’opposizione non tarda a bollare come “cambiali” pagate da Berlusconi per l’ennesima fiducia sul filo dei voti.
Catia Polidori, politica di destra di lungo corso, passò dal Pdl a Futuro e Libertà, ma poi ritornò sui suoi passi: fu uno dei deputati il cui voto fu determinante il 14 dicembre scorso nel salvare il governo, ad un passo dalla sfiducia.
Dopo quell’episodio passò al gruppo misto.
Misiti, eletto alla Camera con l’Italia dei Valori nel 2008, due anni dopo passò al Movimento per le Autonomie, di cui fu nominato anche portavoce nazionale.
Il suo slogan, ben in vista sul suo sito internet, è “La competenza al servizio della Calabria”. Ma nel febbraio 2011, contravvenendo alla linea dettata dal suo stesso partito, aveva votato contro l’autorizzazione alla perquisizione negli uffici del ragioniere di Berlusconi Spinelli, richiesta dalla procura di Milano alla ricerca di documenti sui passaggi di denaro tra il premier e le ragazze ospiti nelle sue ville.
Tre mesi dopo il premier Silvio Berlusconi lo aveva nominato sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti.
Oggi la promozione a viceministro.
Giuseppe Galati, ex Udc, era stato già sottosegretario, al ministero delle Attività Produttive, dall’aprile 2005 al maggio 2006.
“La maggioranza si comporta come se avesse aperto un banco al mercato di Porta Portese”, è il lapidario commento di Pier Luigi Bersani, segretario Pd.
Durissimo il leader Idv Antonio Di Pietro: “Adesso si paga cash e non come il 14 dicembre che c’erano solo le promesse. Quando ero magistrato - ha detto Di Pietro, dal palco della manifestazione di chiusura del centrosinistra per le regionali del Molise - c’erano le bustarelle pagate dai corruttori. Adesso ci sono le nomine ministeriali pagate dagli italiani”.
“Finalmente Berlusconi ha dato la scossa all’economia che ci aspettavamo”, ironizza il segretario Udc Lorenzo Cesa: “Una nuova infornata di incarichi ministeriali di cui nessuno sentiva il bisogno. E’ uno schiaffo ai cittadini italiani che vivono il dramma della crisi economica e una vergogna che ha il solo merito di rivelare al Paese il degrado di questo governo”.
E Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, parla invece di “episodi evidenti di compravendita politica” davanti ai quali invoca “una presa di posizione di tutti, a partire dal Quirinale”.
Nella riunione, cominciata poco dopo le 15.30 e conclusasi attorno alle 17, il consiglio dei Ministri ha anche approvato il ddl stabilità.
E qui si che ci sono i tagli: alla polizia (60 milioni in meno tra il 2012 e il 2013), alle spese di vitto per guardia di finanza e carabinieri (tre milioni in meno), ai monopoli di Stato (50 milioni in meno a partire dal prossimo anno) e agli istituti di previdenza: Inps, Inpdap e Inail ”nell’ambito della propria autonomia” dovranno ridurre le proprie spese di funzionamento, “in misura non inferiore, in termini di saldo netto, di 60 milioni per il 2012; 10 milioni per il 2013 e 16,5 milioni a decorrere dal 2014″.
Nel settore della scuola, i distacchi, i permessi e le aspettative saranno ridotti del 15%, e si taglia la figura del dirigente scolastico per quegli istituti autonomi al di sotto dei 300 studenti.
Un governo che taglia gli stipendi agli agenti e ai servizi sociali e li aumenta alla Casta.

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