domenica 29 novembre 2009
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CARO IL MIO «SOMETHING HAPPENED»!
Dice un antico proverbio che la notte porta consiglio. Non sempre è vero, però: a volte porta insonnia e, nell’insonnia, un rimuginar di cose e di fatti.
A noi è successo questo, sull’onda delle riflessioni che Daniele Ferranti e Maurizio Ciottoli ci hanno suscitato stando rigorosamente dietro alle spese della Signora Sabrina.
E mentre loro focalizzano l’attenzione su una massa enorme di dati, noi ci fermiamo, per un momento, a spulciare le due determine con cui, per Nannucci e con Nannucci, prima si sono impegnati ben 15mila euro per servizi di iniziative editoriali (la determina 611 è del 3 luglio 2009), poi altri 2mila euro, perché, si legge, i primi 15mila non erano risultati sufficienti alla bisogna (la determina 874 è del 16 ottobre 2009).
Di queste prestazioni di servizi per iniziative editoriali noi, come consiglieri di opposizione (e non già di minoranza) vorremmo avere una dettagliata descrizione, una specie di pezza d’appoggio – come usava un tempo – con dettaglio a piè di lista: per far vedere ai nostri concittadini come e dove sono finiti 33 milioni delle vecchie lire.
Il problema è – come scrive uno dei nostri lettori commentando sul blog – che a Quarrata non esiste trasparenza, se non a parole e solo durante i meeting della legalità.
Cittadini di Quarrata, a noi consiglieri comunali arrivano regolarmente solo le delibere dell’Amministrazione. Ma le determine, queste orribili invenzioni che danno, a dei funzionari che sono dei semplici capufficio, il potere di fare e disfare, impegnare e spendere, liquidare e pagare cifre anche da capogiro (si pensi al costo dell’operazione Nannucci, trattato in punta di dita dal capufficio cultura; ma non è il solo: se si guarda ai Lavori Pubblici, le cifre che scorrono per le mani dell’architetto Bellomo sono un Superenalotto!), viene per forza da rimpiangere quella Prima modesta Repubblica e quella Legge comunale e provinciale ante-riforma, in virtù della quale ogni centesimo da spendere doveva essere “ragionato” da Giunta e Consiglio, per poi passare sotto il vaglio, a volte strozzante, di un comitato provinciale di controllo che spellava le pulci. Erano soldi pubblici e come tali venivano spesi, pur in epoca di tangentopoli.
Oggi conosciamo solo Grandi Amministrazioni, Grandi Sindaci, Grandi Giunte: come quella di Quarrata che, per i tubi al neon di Nannucci, ha perfino anticipato più di 100mila euro alla Fondazione Caripit, mentre il popolo, per le sue più urgenti necessità quotidiane, era costretto ad aspettare, e Mazzanti e Gaggioli frincavano (verbo popolaresco per piagnucolare) o Mauro se ne stava muto come un pesce in un angolo a boccheggiare senza un soldo.
Oggi Grandi Tutti, oggi. Anche Grandi Casini!
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