venerdì 30 maggio 2008

La nuova Auschwitz



Notizia angosciosa dal Belgio: quattro progetti di legge - presentati dal partito liberaldemocratico fiammingo - prevedono di estendere l’eutanasia anche ai minori e agli “incapaci mentali”. Un altro scalino nel sentiero della morte imboccato risolutamente da numerosi stati dell’Occidente:l’“autogenocidio della specie umana”, come lo definiva Mons. Elio Sgreccia in una conferenza dello scorso anno a Madrid.La memoria di molti è corsa al famigerato “Progetto T4” (dal nome della sede di Tiergartenstrasse 4) con cui Hitler e i Nazisti avevano dato il via all’eutanasia di massa dei “malati incurabili” - 70.000 vittime.
“Vite inutili” venivano definite, e ancor oggi sono chiamate così. Profeticamente cantava Claudio Chieffo nella sua “La nuova Auschwitz”:


“Nel mondo nuovo che ora abbiamo creato
c’è la miseria, c’è l’odio ed il peccato,
c’è l’odio ed il peccato, c’è l’odio ed il peccato...
Ora siamo tornati ad Auschwitz dove ci è stato fatto tanto male,
ma non è morto il male nel mondo e noi tutti lo possiamo fare
e noi tutti lo possiamo fare e noi tutti lo possiamo fare...
Non è difficile essere come loronon è difficile essere come loro...
Ora suono il violino al mondo mentre muoiono i nuovi ebrei,
ora suono il violino al mondo mentre uccidono i fratelli miei,
mentre uccidono i fratelli miei, mentre uccidono i fratelli miei...”


Vite inutili? Chi decide il valore di una vita? Il Catechismo della Chiesa cattolica così recita al n. 2560:
«Se tu conoscessi il dono di Dio!» (Gv 4,10). La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; egli ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o non lo sappiamo, la preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui.
La Comunità cristiana - per Grazia di Dio - è il luogo in cui il valore della persona non sarà mai obliterato; ed è questo il compito e la responsabilità dei cristiani nel mondo. Come diceva De Lubac: “Non è vero che l’uomo, come sembra talvolta si dica, non possa organizzare il mondo terreno senza Dio. È vero però che, senza Dio, non può alla fin dei conti che organizzarlo contro l’uomo. L’umanesimo esclusivo è un umanesimo disumano”. Gesti di vita, opere, testimonianze di difesa dell’umano, fino alle implicazioni politiche: in questi tempi cattivi che sono i nostri, i cristiani non possono disertare.


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