mercoledì 28 maggio 2008

Rifiuti: Beirut, Calcutta? No, Napoli!


Dopo la firma del Decreto sui Rifiuti, da parte del Presidente della Repubblica, la tensione continua a salire, nonostante tutti si “si ammazzano” a spiegare, che purtroppo aprire nuove discariche, per il momento è inevitabile, e che tutti debbano assumersi le proprie responsabilità. Sembra che il discorso fatto da Bertolaso, che tutti debbano contribuire, anche per una questione di uguaglianza, non vada giù in certi ambienti. Ad un osservatore esterno, c’è la sensazione che in Campania ci siano cittadini di serie A e di serie B. Più di chiedere garanzie , che le discariche vengano fatte ad opera d’arte, e poi in una fase successiva bonificate, bruciando il tutto nei futuri termovalorizzatori, si pensa solo ad non averle nei piedi. O meglio in certi piedi.
Credo che la situazione di Chiaiano sia eclatante: Si lamentano, contestando il decreto, sostenendo che lo Stato si impone con forza e arroganza. Certo che sentire slogan del tipo: “Difendiamo la salute e l’ambiente” quando stanno li a dar fuoco, a cumuli e cumuli di spazzatura, e quando di più contradditorio ci possa essere. Ma l’ipocrisia di questa gente, raggiunge il culmine quando affermano: “Siamo solidali con le popolazioni sotto attacco”, e come dire siamo solidali, basta che la discarica non la fate qui. Vorrei capire, se si andasse dalle popolazioni di tutte le province, e si dicesse : ” Siete stati scelti, per avere in “omaggio” una discarica”, in quanti direbbero ” Come siete buoni, accomodatevi!, mettetevi subito al lavoro, non vedevamo l’ora di avere tanta felicità!”.
Certo di alternative, c’è ne sarebbero, a partire dalla differenziata, e finendo con termovalorizzatori per bruciare tutto, ma al momento sopratutto a Napoli, non è disponibile, ne l’una, nel’altra, ci vorrà del tempo, non si parte con la differenziata dall’oggi , al domani, va fatto un piano industriale, e non si sa se la Jervolino, l’abbia o meno. I termovalorizzatori, per una falsa concezione ambientale, non sono stati fatti.
A un discorso ragionevole da fare, viene invece opposto un no, senza se, e senza ma, il problema e degli altri, e non loro (vedi manifestanti a Porta a Porta). Il che, come si fà a non farsi venire un dubbio, ma chi è che soffia sul fuoco, non è che a Chiaiano ci siano altri interessi? Non ci sarà qualcuno che rema contro, aizzando la gente contro lo Stato, per fare in modo che tutto fallisca, e tutto continui come prima, per coltivare i propri interessi?
“Ai posteri, l’ardua sentenza!”


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