Un governo di soli tecnici (svanito il ticket Letta-Amato), eppure un governo assolutamente “politico”. Ecco l’identikit dell’esecutivo che sarà guidato da Mario Monti. Competenza, serietà, spirito bipartisan. C’è tutto questo, nella compagine che guiderà l’Italia - si spera - fino al 2013. Ma c’è anche l’avvio di una stagione politica dopo l’antipolitica della lunga avventura berlusconian-leghista. Cambia lo stile, cambia il linguaggio, cambia l’approccio ai problemi del paese, cambia il modo di affrontare le emergenze. La demagogia, il populismo, il calcolo elettorale di bottega cedono il passo all’impegno civile di personalità che non fanno della “militanza” la loro vita, ma che si apprestano a mettersi a disposizione per il bene del paese. Professori, militari, civil servant, uomini di cultura. Da Anna Maria Cancellieri all'Interno a Giulio Terzi di Sant'Agata agli Esteri, da Corrado Passera allo Sviluppo e Infrastrutture a Francesco Profumo all'Istruzione, da Lorenzo Ornaghi alla Cultura a Elsa Fornero al Welfare. Forse torna di moda la res publica, insomma. E quello che si riteneva essere un economista si dimostra un politico di alto livello.
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