domenica 6 novembre 2011

IL PUNTO (SULLA SCIOCCHEZZA DELLA GIUNTA)


40. «Sabrina, hai innalzato piramidi e hai dimenticato i fiumi!»

Domenica 6 novembre 2011

Lo spunto di riflessione ce lo offre, stamattina, un intervento di Massimo Bianchi sulla stoltezza di un’amministrazione che a tutto ha pensato fuorché ai servizi e alle vere necessità del proprio territorio.

Scrive Il Tirreno:

La protesta. Futuro e Libertà incalza sull’incuria del torrente. «Stella, cosa accadrebbe se piovesse come in Liguria?»

Sul torrente Stella incalza Futuro e Libertà: dopo la segnalazione dello stato di degrado del torrente apparsa ieri su Il Tirreno, il consigliere Massimo Bianchi lancia alcune riflessioni: «Guardando le immagini di Genova – spiega – avverto dei brividi alla schiena; è terribile vedere quanta povera gente abbia perso la vita e quanti abbiano perso tutto: affetti, auto, casa. Mi domando: come mai si è arrivati a tutto questo? Sono anni che a Quarrata sento parlare di casse di espansione che si annunciano come immediate ma alla fine, dopo dieci anni di slogan, saranno realizzate in 1300 giorni. Nel frattempo tanti cittadini hanno subito danni delle alluvioni. Fortunatamente non ci è mai scappato il morto. Quando negli ultimi tempi si sono verificate conseguenze infelici sono rimasto sorpreso nel sentire dire che la causa sarebbero le nutrie; la causa purtroppo è l’uomo che non ha più rispetto verso la natura e di conseguenza verso se stesso. Certo, le condizioni climatiche si sono stravolte negli ultimi anni, ma proprio per questo l’uomo dovrebbe interrogarsi su cosa avrebbe potuto fare per evitare quanto si sta verificando ovunque. Dappertutto vige l’incuria, non vengono più fatte le manutenzioni dei boschi, dei fossati e delle arterie fluviali; i principali torrenti negli ultimi 30 anni si sono ristretti a dismisura e i loro argini hanno subito vere e proprie violenze nella piena e totale indifferenza degli amministratori. Non ho mai più avuto risposta alla mia proposta di ispezionare gli argini a tappeto. L’incompetenza di pochi grava sulla tranquillità di tanti».

Bianchi chiama in causa l’incuria delle amministrazioni: ed ha ragione. A questo va aggiunto che, se invece di dare corso a opere inutili di abbellimenti (???) del centro città, con spese milionarie; se invece di chiedere alla Fondazione Caripit soldi per le scritte di Nannucci e per le fontane di Buren, come ebbe a dire Paci a Cialdi alla fine del Canto al Balì in cui Bardelli, dall’alto della sua scienza onnisciente, difese quella improponibile scelta, la Sabrina avesse chiesto soldi per mettere al sicuro Quarrata, almeno alcuni dei problemi non sarebbero ancor oggi sospesi sulla testa della gente.

Penso alla sicurezza di via Roma, più volte alluvionata, perché le fognature-sud di Quarrata sono per lo più otturate e non sono mai state ripulite.

Se invece di darsi a meeting della legalità e infruttuose opere della retorica, la Sabrina avesse seguito ed eseguito la manutenzione ordinaria del suo territorio e avesse stimolato il Consorzio Ombrone non a darsi agli appalti di grandi opere, ma ai fini istituzionali di manutenzione per i quali è nato, oggi avremmo meno preoccupazioni in testa. E qualche cassa di espansione in più.

Invece, anche insieme a Mari e alla Provincia, che non hanno voluto prendere chiara posizione in proposito, il Commissario straordinario Bargellini ha persino fatto variazioni di bilancio deviando fondi (12mila euro) alla gratificazione della già ben retribuita opera del direttore del Consorzio.

La Sabrina, l’illuminato-disastro di Quarrata, ha già fatto abbastanza per questa città, con i suoi sette nanetti ossequiosi.

È l’ora di mandare a casa non solo Lei, che comunque ci andrà, ma anche chi di Lei dovesse portarsi dietro, l’odore, il colore e il sapore. E solo a danno dei Quarratini che non lo meritano.

Buona domenica, Quarrata!

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