venerdì 8 agosto 2008

Alessandro Capecchi: è debole il sindaco che querela


IN POLITICA chi querela o minaccia querele mostra assoluta debolezza: chi governa deve dare risposte e garantire trasparenza anziché minacciare l’opposizione ».
Con queste parole Alessandro Capecchi, capogruppo di An al Comune di Pistoia, nelle vesti di responsabile regionale degli eletti di An interviene nella querelle al Comune di Quarrata fra il gruppo del suo partito e il sindaco Sabrina Gori. «Il sindaco, nel replicare, dice cose non esatte - osserva Capecchi - Non conta che le osservazioni siano a disposizione da un anno, ma quante l’amministrazione ne accoglie o respinge. L’esame di ogni singola osservazione o di gruppi omogenei di esse garantisce il massimo di trasparenza e imparzialità: ventuno teste ragionano meglio di qualcuna
soltanto. Poi, è la giunta ad aver potere d’iniziativa e i consiglieri prendono in esame i documenti predisposti da essa. Quando Gori spiega che sono state fatte cinque riunioni di commissione consiliare non dice che in tale sede sono stati affrontati temi generali».
Capecchi domanda perché tanta improvvisa fretta nell’approvare il regolamento urbanistico entro il 31 luglio «senza che neppure la maggioranza abbia avuto modo di visionare gli atti»: «se passa il principio che si fa un regolamento urbanistico in 10 giorni salta tutto », conclude. «Non siamo noi a doverci giustificare, ma lei che deve spiegare – aggiunge Capecchi - E non può farlo appellandosi a difetti di comunicazione fra le due legislature: sta al presidente del consiglio comunale e al sindaco mettere i consiglieri in condizione di lavorare al meglio. Magari, dica a chi ha offerto consulenze sul regolamento. E quando tiene atteggiamenti arroganti, ricordi che è sindaco per 160 voti di differenza e che nel momento in cui non rispetta l’opposizione non rispetta più della metà dei quarratini che non
la votarono al primo turno».
CAPECCHI attacca Gori contestandola quando afferma «che mettere in discussione il suo operato significhi offendere l’immagine dell’amministrazione: così coi soldi pubblici necessari per la causa legale cerca di porre sotto scacco le minoranze». «La realtà – conclude Capecchi - è che quello sul regolamento urbanistico era un vero e proprio voto di fiducia: evitare il dibattito, l’approfondimento
preventivo avrebbe scongiurato il rischio di perdere per strada pezzi di maggioranza. E forse è proprio questo, il suo vero obiettivo».


Dalla cronaca locale de "La Nazione" del 08/08/2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Capecchi! Lei ha scritto parole sante! Mi meraviglio che ancora questo sindaco non si sia resa conto che tra lei e la politica e il comunicare con le persone corre un abisso.

pfortunati@gmail.com ha detto...

Chi mette le mani avanti non si sieda sulle macchine che fanno cappelli...di paglia, questo vale a tutti i livelli oh! invece di amministrare si difendono, sono autoreferenziali sempre guidati da sano egoismo,