lunedì 25 agosto 2008

E POI SI DICE CHE GLI INTELLETTUALI NON PARLANO PIU'. ECCO UNO DEI MAGGIORI POLITOLOGI ITALIANI, GIANFRANCO PASQUINO...


«VELTRONI un leader? No. E’ più corretto parlare di leadership effimera».Il professor Gianfranco Pasquino (nella foto) non perde la sua verve polemica. E analizza, senza pietà alcuna, la crisi del Partito democratico.Dalle Alpi alle Piramidi tira brutta aria per il partito...«Partito?».Professore, leader no, partito no. Lei è feroce.«No, realista. Il Pd non si è mai radicato sul territorio. E nemmeno ‘nel’. I dirigenti ce l’anno raccontata. Ma non era una storia, bensì una favola».Perché?«I parlamentari sono stati nominati a prescindere, altro che radici nel e sul territorio».A prescindere in che senso?«Ma andiamo! Anna Finocchiaro, siciliana che doveva conquistare la Sicilia e abbiamo visto la bella figura che ha fatto, si è rifugiata al Senato. Era sicura e tranquilla qui da noi in Emilia. Dove nessuno l’ha mai vista, peraltro. Anna Serafini, moglie di Piero Fassino, è alla sesta legislatura. Rutelli, che non ho capito per quale motivo volesse fare il sindaco di Roma un’altra volta, era capolista in Umbria. E’ la solita storia: i partiti devono darsi un codice etico. Non è possibile continuare così. La famosa ‘ggente’ se ne accorge».E magari vota Lega...«Certo, e c’è poco da fare gli spiritosi. Lo so che sentir parlare di ‘modello-Lega’ da parte degli eredi del Pci fa un po’ ridere. Ma la verità è che i leghisti non si fanno paracadutare in nessun collegio sicuro, non si fanno prendere in giro, sanno davvero quali sono i problemi sul territorio, si battono come leoni».Mentre i dirigenti del Pd...«Non fanno nulla».Hanno perso tutti capacità di far politica? Professore, non esageri!«Uno davvero bravo ce l’hanno. Si chiama Cioni, Graziano Cioni. Lui sì che fa politica. E’ un politico vero. Annoveratemi pure tra i ‘cioniani’, anche quando non sono d’accordo con lui».Però, senza togliere nulla a Cioni, nel Pd la maggior parte dei militanti e dei dirigenti parla di ‘veltroniani’ e ‘dalemiani’. Un po’ stucchevole, non trova?«Sarà stucchevole, ma è vero. Di Veltroni ho già sottolineato la sua leadership post-moderna che non va da nessuna parte. D’Alema è un politico di professione. Ha ancora tanta, tanta passione. Elabora idee. Fa riviste a fonda associazioni come Red. Ma purtroppo commette errori. E’ uno sfidante consapevole di non poter vincere. Anche per certi aspetti del suo carattere».Chiamparino ha ragione o no?«In Piemonte ci sono tanti problemi. Da una parte si sta giocando una partita politico-amministrativa molto forte, con interessi potenti in campo. Dall’altra c’è una guerra tra ex ds ed ex Margherita, con un rimescolamento di correnti di vario genere e tipo. Il caso di Chiamparino è solo un aspetto di un partito che non ha luoghi dove discutere e non ha contenuti di cui discutere. Per questo assistiamo a sfilate di moda come la ‘summer school’».Insomma, ha ragione Macaluso, siamo “Al capolinea”, come dice il titolo del suo ultimo libro...«Ottimista. Il Pd non ha nemmeno benzina per arrivare al capolinea. E’ composto da uomini e donne — troppi uomini e poche donne — che devono sopravvivere. Ha dei sussulti, niente più».
Pubblicato da Francesco Ghidetti Gio, 21/08/2008 - 19:08
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