Ma quanto siamo malevoli, quante maldicenze! Accusiamo il nostro povero sindaco di essere lontano e distaccato come un dio di Epicuro! Questo “generale dal suo isolamento” (per abusare di un titolo di Márquez) in realtà è attentissimo a tutti i problemi del mondo – e siamo noi, brutti ‘copioni’ inaffidabili di Andreotti, che ne diciamo peste e corna, anche contro ogni evidenza.
L’equidistanza del sindaco da tutto e da tutti si rivela anche nei particolari più insignificanti, negli aspetti minimi: e Mauro ci insegnerebbe, con la sua bella filosofia, che i sistemi infinitesimi ripetono – deo gratias! – i massimi sistemi universali nella loro interezza e nella loro perfetta efficienza divina.
L’acronimo della sindaca, SSG, d’ora in poi deve essere interpretato – ci cospargiamo la testa di cenere – come “sono santa genuina”, e a lei dobbiamo fare un pellegrinaggio come i suoi piccoli reverenti sostenitori costituitisi di recente in circolo PD (= prostràti dovunque) per interessarsi di politica. Per questo stiamo pensando di prendere lezioni dalla ferrea coordinatrice del gruppo, Barbara Vannelli, consustanziata sia di natura divina (l’investitura politica discesa dal cielo) che di natura umana (la segreteria del sindaco).
“Sabrina equidistans”, si diceva. Non ci credete? Ecco la reliquia, la santa prova, che il Vernacoliere metterebbe tra i miracoli di Padre Pio: il cartello dello STOP fra via Larga e Via Firenze – anche in questo caso in una posizione da gola dell’inferno allorquando scende la sera e non ci si vede più a tre centimetri dal naso. Il segnale si trova in mezzo alla strada: più equidistante di così… si muore.
Infatti, se si continua di questo passo, chissà che fra qualche anno in quella posizione non si debba mettere una di quelle sagomine nere da morticini che piacciono tanto a questa amministrazione…Lode a te, Sabrina!
1 commento:
Mario,
ma il sindaco di Quarrata è davvero afono o sa parlare? Perché l'ho vista piuttosto agguerrita ieri sera, 15 aprile, a TVL con il Bardellone, a parlare degli inceneritori; e come baccagliava! Era anche aggressiva. E' evidente che stare sempre chiusa a palazzo gli provoca l'effetto molla a scatto; appena può spara parole a raffica, anche se ripete di continuo quell'intercalare ("... come dire...?) che secondo me significa una cosa sola: "non so cosa dire e per trovare qualche idea ho bisogno di perdere tempo cercando di prendere tempo..."
Non farebbe meglio a incontrarli i cittadini, invece che a snobbarli come se avessero la peste? O che soffre di agorafobia?
Saluti.
Giannino
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