giovedì 30 ottobre 2008

CE LO SIAMO CHIESTI IL PERCHE' ?


In questa settimana sta succedendo di tutto, scontri, manifestazioni, crisi, polemiche. Normale amministrazione si potrebbe dire, ma in realtà non lo è.
Scorrendo le cronache c'è poco da stare allegri. Veramente poco. Partendo da ieri, quello che è successo a Piazza Navona ha dell'incredibile. Ed è ancora più a sostegno di chi sottolinea la inutile mobilitazione studentesca. Per tre motivi, il primo che questi sono dei DELINQUENTI. Stop. Punto. Chi va in piazza e inizia a menare e tirare sedie è un delinquente. Secondo, sempre i delinquenti di cui sopra aspettavano un pretesto qualsiasi per potersi mettere le mani addosso. E questo è colpa di chi la piazza l'ha fomentata!!! Terzo e non ultimo.... sempre gli stessi teppisti che agiscono in questa maniera sono il simbolo del fallimento dell'istruzione e della scuola italiana!!! Non sanno parlare e ragionare, ma solo menare e urlare. E' il simbolo della decadenza della scuola e che si deve intervenire!!! Qui non si deve fare un discorso di sinistra o destra, di movimenti o squadristi; qui si parla di un certo numero di giovani che non hanno ne arte ne parte, che si mettono le vesti di capipopolo solo ed esclusivamente per poter usare una spranga contro chi capita. E' un modo nuovo di fare notizia? No non lo è, ogni domenica assistiamo allo stesso copione di ieri, cambia solo il contesto sociale dalla scuola si passa allo sport, ma si tratta sempre di delinquenti di gente che dovrebbe essere arrestata e lasciata dentro a meditare. troppo spesso non si guarda alla situazione che c'è e si ragiona per astrazioni filosofiche.
Dobbiamo cominciare a ragionare sul perchè avvengono certi episodi, certe situazioni, e cominciare a trovare soluzioni. Ci troviamo di fronte ad una generazione, in parte anche la mia, che appena trova un qualcosa che non gli piace va in piazza, urla, fa casino e intimorisce chi lo dovrebbe ascoltare. E' una generazione che non sa il valore del dialogo, del confronto e delle soluzioni a problemi che ci sono e non se ne andranno se non li affronti con un certo piglio, avvolte anche autoritario.
Simbolo di tutto sono gli universitari, essendo coscienti che sono pochi alzano ancora di più la voce, sono complici di chi questa voce la amplifica, e impediscono a chi vede possibilità di cambiamento nel dialogo e nel confronto, di parlare continuare a studiare. Oltretutto facendo una manifestazione che è chiaramente un processo alle intenzioni, un messaggio chiaro e netto... non avete ancora fatto niente, ma solo il parlarne non ci sta bene!!!


Michele Meniconi

1 commento:

Anonimo ha detto...

A questi individui i quali si rendono autori di tali disordini la risposta d aparte dello Stato deve essere una sola: botte! Polizia e Carabinieri è giusto che facciano quello che le famiglie di quei giovani (delinquenti) non hanno fatto e cioè insegnare loro l'educazione ed il rispetto verso la cosa pubblica.
Non entro nel merito delle 163: chiunque è libero di non essere d'accordo e di protestare legittimamente e democraticamente, ci mancherebbe altro; ma trasformare un sacrosanto diritto ( quelo di sciperare e manifestare ) in occasioni ghiotte per dare via libera a disordini non è tollerabile....questo vale per tutti, estrema destra ed estrema sinistra.

Massimo Bianchi - presidente An Quarrata