venerdì 31 ottobre 2008

IN CALABRIA IL CONDANNATO FA CARRIERA... LA CALABRIA CHE VUOLE DI PIU'


ALTRO CHE MORALITA’ E LEGALITA’… IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOIERO NOMINA DIRETTORE GENERALE DELLA ASL DI COSENZA IL MANAGER FRANCO PETRAMALA, CONDANNATO ANNI FA CON SENTENZA DEFINITIVA PER FALSO IN ATTO PUBBLICO A SEI MESI DI RECLUSIONE, QUANDO ERA COMMISSARIO DELLA STESSA ASL DI COSENZA.

Agazio Loriero, esponente Pd, presidente della Regione Calabria, che ama parlare spesso di giustizia, moralità e legalità, si vede che ha un debole per i “condannati”.
Dopo Enzo Sculco, consigliere regionale del Pd in Calabria, condannato in primo grado a sette anni di carcere per truffa e concussione, prima sospeso e poi riaccolto tra i banchi della maggioranza, tra le perplessità di molti sulla opportunità di tale operazione che getta un indubbio discredito sull’intera Giunta regionale calabrese, ora esplode un caso ancora più clamoroso.
Quello di un premio alla carriera non a un letterato o ad un artista noto, ma a un manager della Sanità calabrese, perennemente al centro di inchieste, casi di malasanità e infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Si tratta di Franco Petramala, arrestato nel 1994, quando era commissario straordinario della Usl di Cosenza, con l’accusa di concorso in abuso di ufficio, turbativa d’asta e falso ideologico, poi condannato con sentenza definitiva a sei mesi di reclusione per falso in atto pubblico.
D’accordo che ormai siamo abituati a tutto, ma vedersi nominare un condannato a direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza, la più importante della Calabria, la stessa in cui tra l’altro aveva operato guadagnandosi la condanna, beh è qualcosa che fa veramente rabbrividire, per come vengano fatte certe nomine politiche.
Eppure dal gennaio scorso il condannato Petramala dirige la Asl cosentina, in virtù dell’amicizia personale con Loiero, in nome di una vecchia e comune militanza nella Dc calabrese.
E pensare che le indagini che portarono all’arresto e poi alla condanna di Petramala ipotizzano, si legge, ” un quadro di diffuse irregolarità, in riferimento ad alcuni appalti che era finalizzati, secondo la Procura, alla predeterminazione dell’impresa aggiudicataria e all’instaurazione, con essa, di una linea di trattamento assolutamente preferenziale”.
Fa poi scompisciare dal ridere la motivazione della scelta del condannato Petramala nella nuova carica di direttore della Asl: ” la giunta regionale con questa nomina si è inserita nella linea già tracciata dal ministro Livia Turco, per evitare scelte dovute ad appartenenza politica, piuttosto che a conclamate professionalità nel settore”.
La nomina ha suscitato indignazione sia a destra che a sinistra, per la verità, ma a nulla sono servite le proteste diffuse e bipartisan.
L’imprenditore Filippo Callipo, da anni in prima linea contro la ‘ndrangheta è stato durissimo: ” Ma come si fa? Forse nel profilo di un amministratore pubblico non è contemplata la dirittura etica? Perché la politica si mette sotto i piedi la legalità, ogni qualvolta dovrebbe dimostrare di difenderla?”.
Ma Loiero non se ne preoccupa, lui è amico dei condannati e chiosa ” Questa nomina valorizza la competenza, l’esperienza e la passione di un amministratore che ha già operato molto bene per la sanità cosentina”…
A questo punto non abbiamo altro da aggiungere, in altre realtà forse un presidente di Regione che si fosse permesso una nomina del genere sarebbe finito sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, se invece la Giunta calabrese preferisce essere sputtanata in tutto il mondo, noi cerchiamo di contribuire per il nostro, informando il popolo italiano a che livelli siamo arrivati e che connivenze ci sono.
Al di là del colore politico che non ci interessa: ma qua stiamo veramente a raschiare il fondo del barile infetto.
http://rfucile.altervista.org

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