mercoledì 22 ottobre 2008

D'ALEMA COME STRANAMORE


>Massimo D’Alema ha insultato ieri il ministro Brunetta definendolo “energumeno tascabile”. Un passo falso, un’azione odiosa e deprecabile, indegna non solo di chi ha ricoperto alte cariche istituzionali, ma anche di un qualsiasi politico di seconda fila. Là dove energumeno è assolutamente lecito nell' ambito della polemica politica, ma quel “tascabile”, riferito alla minuscola statura fisica del Brunetta è razzista, vigliacco, intollerabile.Ma il fatto è grave ben al di là della offesa inammissibile. Il fatto inquietante è che pronunciando quelle parole, D’Alema ha dimostrato di essere esattamente come il dottor Stranamore, quel formidabile personaggio di scienziato nazista, interpretato da Peter Sellers, che era stato poi riciclato dagli americani e che ogni volta che si entusiasmava se ne usciva col braccio teso in un metallico saluto nazista. D’Alema non è stato nazista, ma è stato stalinista –da giovane pioniere, e lo si può perdonare- e soprattutto togliattiano ed è da quel suo imprimting che è sgorgato l’insulto razzista. Togliatti rappresenta l’evoluzione colta e raffinata dello stalinismo, del totalitarismo assassino, reso attraente e affidabile all’opinione pubblica occidentale. Attraente, ma sempre intollerante, autoritario, monocratico e satrapico. Proprio come un satrapo Toghliatti reagì quando due intellettuali di altissimo rango –dirigenti del Pci- lasciarono il partito definendoli “due pulci sulla criniera di un cavallo di gran razza”. Identico lo stile di D’Alema di oggi, di sessanta anni dopo, che usa un termine desueto –“energumeno”- e un modo raffinato –quanto ipocrita- per spregiare il difetto fisico di Brunetta: tascabile. Come Stranamore, D’Alema non riesce a nascondere il suo passato, il suo peccato d’origine: spregio per l’avversario politico e perenne voglia di chiamare alla sua lapidazione come reietto. Il dramma è che questi malefici e primordiali istinti togliattiani, emergono in D’Alema proprio quando servono a coprire il nulla di linea politica del suo partito, là dove il nulla di Veltroni si accompagna solo con la solita, ennesima, ripetitiva congiura (di D’Alema e altri) per ucciderlo, senza che nessun dirigente del Pd sia in grado di articolare un minimo di strategia riformista alternativa a quella del governo. Col rischio di fare di tutto il Pd una sorta di “Stranamore di massa”, a partire proprio da una manifestazione del 25 ottobre che si regge sugli insulti, sui paragoni con Putin e Peròn, e poi sul nulla.
Carlo Panella

3 commenti:

Anonimo ha detto...

dov'è finito il post sulle preferenze? volevo sapere com'è andata!

Anonimo ha detto...

la votazione soll'ordine del giorno presentato dai consiglieri dell'UDC ha avuto un risultato positivo, in quanto l'invito a mantenere le preferenze alle prossime elezioni europee, e' passato con il voto favorevole dell'UDC, del PD di Rifondazione Comunista della lista civica e dei consiglieri Niccolai e Ciottoli rispettivamente capigruppo di Forza Italia e Alleanza Nazionale, gli altri consiglieri dei due suddetti partiti si sono astenuti.

Anonimo ha detto...

bene, ma poteva andare meglio...