venerdì 5 dicembre 2008

Ce n’è voluta, ma finalmente sta per crollare il mito della superiorità morale della sinistra


Napoli, Firenze, l’Abruzzo, la Campania, la Calabria, passando per la guerra tra procure che coinvolgerebbe Mastella e nientepopòdimenoche Romano Prodi.Le inchieste su Fassino, D’Alema, Latorre, le banche, le Coop…E chissà cos’altro si potrebbe aggiungere.Una cosa è certa però: il mito della superiorità morale a cui da sempre si è attaccata la sinistra per distinguersi dal resto del panorama politico sta per venir giù come la caduta del muro di Berlino segnò la fine dell’epopea comunista.Non stanno più solo a destra gli impresentabili, insomma…Di Pietro l’ha capito e dopo aver sfruttato il PD per far convergere nella sua Italia dei Valori i voti dei delusi di Rifondazione e massimalisti vari, ha ben presto fatto capire che l’alleanza era bella che finita, che non era della stessa pasta…che gli obiettivi erano diversi, che l’idea stessa di politica era dissimile.Tant’è che anche in rete è da subito passato il messagio che solo l’ex magistrato di Mani Pulite rappresentasse l’unica, vera opposizione.Quello che non è ancora molto chiaro è se dall’aspirazione legalista, il Paese non stia scivolando, accompagnato dagli stessi Di Pietro e compagni, verso un giustizialismo di passata memoria, quello dei tempi di Tangentopoli, per intenderci.Quel giustizialismo che è stato un po’ il padre della “questione morale” moderna, che ha permesso a taluni di ergersi su piedistalli di cristallo e di puntare il dito verso i propri avversari, finchè appunto la fragilità del pulpito non è deflagrata in un tripudio di ipocrisia.L’Italia, vista così, sembra un po’ un cane che si morde la coda.Arriva un momento che fa sognare il cambiamento e qualcuno è subito pronto a tuffarvicisi per farsi trasportare sulla cresta dell’onda…tutti gli vanno dietro, finchè poi non giunge il tempo della risacca e finiamo di nuovo col culo per terra, con le nostre disillusioni che bruciano più di prima.Perciò viene facile un consiglio: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.Attenzione a chi si profonde nel far risaltare le pagliuzze negli occhi altrui, perchè potrebbe essere il prossimo a farsi trovare con una bella trave…non diciamo dove.Guardate, ad esempio, il caso di quell’imprenditore siciliano celebrato per la sua lotta al pizzo: da icona della lotta civile alla mafia a delusione inaspettata e per questo ancora più fastidiosa.Ecco…in Italia funziona così…Non date retta a chi vuol fare il saputello…non credete a chi si vuol distinguere a tutti i costi…non credete che esista una “razza di migliori”…Perchè se la Storia insegna qualcosa, finirete poi col contare i granelli di sabbia che vi restano in pugno…


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