martedì 30 dicembre 2008

SBARCHI A LAMPEDUSA MISSIONE A TRIPOLI, LINEA DURA DEL MINISTRO MARONI



«Da gennaio coste libiche pattugliate I clandestini subito rimpatriati»
ROMA — Entro gennaio inizieranno i pattugliamenti delle coste libiche, concordati tra le autorità di Tripoli e il dicastero degli Interni. Il ministro Roberto Maroni ha annunciato che una delegazione promossa dalla presidenza francese dell’Unione europea, cui partecipa un funzionario di polizia italiano, sta discutendo con i libici: «Ho avuto assicurazioni dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, e sono ottimista — ha precisato Maroni —. Se, come assicurano i libici, i pattugliamenti partiranno a gennaio, potremo dire addio agli sbarchi a Lampedusa». In attesa che venga attuato l’accordo con la Libia, per gestire l’emergenza di questi giorni il Viminale ha adottato drastiche misure di rimpatrio forzato: chi arriva a Lampedusa rimarrà sull’isola siciliana. «Non sarà spostato in altri centri — assicura Maroni — ma immediatamente rispedito indietro. Cominceremo già da domani, dopodomani al massimo». Il problema dello sbarco di clandestini non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi come Cipro, Malta e la Grecia. Per questo motivo Maroni ha organizzato un incontro, fissato al 13 gennaio, con i ministri dell’Interno di questi Paesi per elaborare «una strategia comune e per portare le comuni rivendicazioni il 15 gennaio al consiglio europeo che si terrà a Praga». E se la prende per la flemma del collega ministro della Difesa, Ignazio La Russa («...mentre lui è in qualche spiaggia nei mari tropicali — ha incalzato il titolare del Viminale — io affronto l’emergenza e ci siamo attivati per arrivare a una soluzione in tempi brevi»). La Russa è stato apostrofato per aver sostenuto che «la linea dura con la Libia non serve a niente» in quanto «Gheddafi rispetterà gli accordi, ma in tempi levantini». E aveva aggiunto che l’Italia per prima «è in difetto», visto che il Parlamento non ha ancora reso definitivo l’accordo bilaterale siglato lo scorso agosto con Gheddafi. Il titolare della Difesa è certo che «tutto andrà bene non appena il Parlamento avrà fatto il suo lavoro». Certo «si può capire che qualcuno sia deluso», perché si aspettava «risultati immediati. ma credo che questa sia una fase transitoria». E l’Italia deve cercare «di entrare nella mentalità libica». «Maroni è lodevolmente impegnato in Italia con il suo staff anche in questi giorni a svolgere i compiti tipici del ministro dell’Interno, mentre molti di noi possono dedicare qualche giorno alla famiglia ma il Governo sta facendo il massimo per contrastare l’immigrazione clandestina, per questo il presidente Berlusconi — conclude La Russa nella replica — decise di intervenire personalmente nell’incontro con Gheddafi a Bengasi dove fu stilato un nuovo preciso accordo». Non si fermano intanto gli sbarchi. Un natante con 150 clandestini, monitorato dalla Guardia costiera, è stato avvistato a 80 miglia miglia da Lampedusa. L’altra sera a Linosa, la più piccola delle isole Pelagie. erano approdati 331 extracomunitari, di cui 171 già trasferiti a Lampedusa (gli altri sono rimasti sul posto). Il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, mette in guardia: «Gli sbarchi degli ultimi giorni confermano — avverte il dirigente della Cri — che il 2009 sarà un anno molto difficile».

La Nazione, 30 Dicembre 2008

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