mercoledì 7 gennaio 2009

CONTRORDINE, COMPAGNI, CI SIAMO SBAGLIATI: NON FA CALDO, SI GELA


Se continuerete a sudare come caproni; se le vostre ascelle seguiteranno a “lacrimare”; se dai vostri corpi - estate e inverno - continueranno a diffondersi odori non proprio gradevoli: sappiate che non potrete più giustificarvi, attribuendo la responsabilità di queste cose all’effetto serra, e al surriscaldamento del Pianeta. Non avrete più alibi, insomma: vi toccherà familiarizzare con l’acqua e il bagnoschiuma (per alcuni, mi rendo conto, un’usanza più che eccentrica).
Pare, infatti, che il cosiddetto climate change - la più grande balla del ‘900, diffusa come verità scientifica - abbia le ore contate: i ghiacci artici stanno - rapidamente - ritornando ai livelli degli anni ‘70. Non moriremo più, sciolti al sole, come tanti ghiaccioli. Proprio no: al massimo tireremo le cuoia come i pinguini o le foche (viva la foca).
Tra gli eco-catastrofisti, intanto, s’affaccia un timore, che può tradursi in un quesito: “Ora che non potremo più campare grazie al global warming - e guadagnare milioni di dollari, senza fare un beneamato cavolo -, ci toccherà mica lavorare?”.
Tranquilli: la superstizione paga sempre bene.
E i cartomanti guadagnano tante palanche.
Lavorando pochissimo.
http://www.camelotdestraideale.it/

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