sabato 24 gennaio 2009

TENSIONI SULLA NASCITA DEL PDL: FORSE SLITTA IL CONGRESSO


TROPPO DISTANTI LE BOZZE DI STATUTO PREDISPOSTE DA FORZA ITALIA E DA AN… SI PARLA DI RINVIO DEL CONGRESSO DOPO LE EUROPEE… AN E’ PER UNA ELEZIONE DEI QUADRI DALLA BASE, CON TESSERE E SEZIONI… FORZA ITALIA PER NOMINE DAL VERTICE E STRUTTURA LEGGERA… E QUALCUNO PENSA A UNA FEDERAZIONE, NON PIU’ A UNA FUSIONE

C’e’ ormai tensione evidente nel PdL: più si avvicina la data del “Congresso costitutivo” o celebrativo che sia, più nascono distinguo e mal celate perplessità. Ne risente indubbiamente anche l’azione di Governo che vede spesso presentate e ritirate proposte in Consiglio dei Ministri, perché invise a qualche componente della coalizione. Ha fatto un primo passo al Senato il progetto del federalismo fiscale, per ora una scatola completamente vuota, spacciata per la panacea di tutti i mali: in realtà, e per fortuna, rappresenta il nulla senza i decreti attuativi di cui si parlerà tra tre anni se va bene. Ma già c’è chi prevede che alla Camera non avrà un percorso facile, anche alla luce della vaghezza che circonda un progetto su cui lo stesso Tremonti non è stato in grado di dire “quanto ci costerà”. Per non parlare delle nuove tasse che alla fine, con il federalismo, graveranno sulle spalle del contribuente italiano e del Centrosud penalizzato dalla divisione della torta. Lo abbiamo sostenuto in tempi non sospetti: il federalismo è una patacca, il tempo ce ne darà ragione. Ma le differenti impostazioni si sono notate sul tema intercettazioni anche tra Forza Italia ed An, segno di un disagio che sta ampliandosi tra le due forze politiche del Pdl, in prossimità del traguardo della fusione. I due staff hanno messo a confronto le rispettive bozze del futuro Statuto e le distanze sono notevoli, An e Forza Italia, al di là della indiscussa leadership di Berlusconi, non trovano una sintesi sulla guida operativa del partito unico. Per gli azzurri ci vuole un solo numero due, un loro uomo (propongono Verdini), per An un due ( La Russa) o tre coordinatori ( un esponente dei partiti più piccoli). I quadri regionali saranno composti da un coordinatore e un vicario, più i vice coordinatori ( nella misura di 70 a 30). Nasce qua il problema: per An dovrebbero essere dalla base, per gli azzuri scelti dal vertice. E ancora: An vuole un partito tradizionale, con tesseramento e sezioni, per fare un minimo di selezione all’ingresso. Forza Italia è invece per una soluzione leggera, con adesioni online o nei gazebo e circoli solo nelle città capoluogo di provincia. La data del Congresso rimane per ora fissata per il 27 marzo alla Fiera di Roma, ma c’è chi inizia a pensare che occorra un supplemento di riflessione “meglio risolvere i problemi adesso che fare un partito in fretta e furia, finendo balcanizzati come il Pd” e chi pensa a tappe intermedie. Per non parlare dei più saggi di entrambi gli schieramenti che fanno tornare di attualità non una fusione, ma una federazione tra partiti, permettendo ad entrambi di mantenere la propria identità politica. Anche perché la base di An ha sempre mal digerito questa “fusione-annessione” da parte di Forza Italia… basta poco per riemergere giustificate perplessità. Ormai si parla di fare slittare il Congresso a dopo le Europee, un modo per prendere tempo e rimeditare il tutto? O solo per ottenere più potere interno?

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