lunedì 12 gennaio 2009

Il "dhimmy" Cardinale Tettamanzi


Alcuni giorni fa, in occasione dell’inizio dell’azione militare di Israele tendente ad eliminare i focolai terroristici di Hamas nella striscia di Gaza, una folla di manifestanti musulmani, ignari dell’obbligo che incombe agli ospiti di rispettare il paese nel quale sono ospitati, hanno inscenato una ignobile gazzarra in piazza del Duomo a Milano, così come anche in piazza San Petronio a Bologna. Non contenti di essersi abbandonati alle solite piacevolezze consistenti nel bruciare bandiere israeliane e statunitensi (queste ultime chissà perché in questa circostanza) hanno deciso di dar corso ad una vera e propria provocazione, che di politico non aveva nulla. Essi infatti hanno utilizzato il sagrato delle cattedrali delle due città a mo’ di moschea ed hanno effettuato la loro rituale preghiera senza alcun rispetto per il luogo nel quale si trovavano, di cui non potevano ignorare il carattere quasi sacro, impedendo di fatto l’accesso alla chiesa ai fedeli.Solo l’intervento di alcuni funzionari di polizia, che hanno tempestivamente chiuso le porte del Duomo nel quale si stavano svolgendo delle funzioni religiose, ha impedito che la cosa prendesse una piega ancor più pericolosa e sacrilega, con l’invasione dell’interno della cattedrale.C’è stato un quasi unanime movimento di protesta da parte dei nostri concittadini, e non solo di quelli abitualmente praticanti, nei confronti di questi nostri ospiti, molto spesso tutt’altro che graditi, e che in questa occasione non hanno fatto nulla per rendersi bene accetti. Il Cardinale Tettamanzi, dopo aver mantenuto il più assoluto silenzio per vari giorni, ha avuto il pessimo gusto di non stigmatizzare l’accaduto, facendo capire in sostanza che quanto avvenuto, in fondo, serviva ad avvicinare anche gli islamici a noi, e quindi poteva essere giudicato come un fatto a suo modo positivo. Non va dimenticato che il Cardinale in questione ha più volte perorato la causa dei musulmani sostenendo la necessità che in ogni quartiere della diocesi venga eretta una moschea.Il grave fatto si commenta da sé. Comunque, se il Cardinale crede veramente che questi episodi servano veramente ad avvicinare cristiani e musulmani – rappresentino in definitiva un avvenimento a carattere ecumenico – dovrebbe spingere il suo ragionamento e soprattutto il suo comportamento in modo coerente con le sue convinzioni. Provi dunque, con tutti i paramenti del caso, a tentare di celebrare la preghiera eucaristica cristiana sullo spiazzo antistante qualche moschea in Arabia Saudita od in qualche altro simile paese. Se ci riuscirà avrà avuto ragione lui, se fallirà potremo contare su un martire in più, che non avrà esitato a pagare di persona le sue convinzioni, giuste o sbagliate che siano.Ma non deve giustificare sempre e comunque tutto ciò che i nemici dichiarati della nostra religione fanno o dicono, senza peraltro rendersi conto che le sue parole hanno un sicuro effetto negativo su tanti cristiani, che troveranno nel suo comportamento giustificazione per disertare le cerimonie religiose ed allontanarsi dalla Chiesa.

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